Gesù spiega perché viene chiamato “Primogenito fra i morti”: nell’ordine umano Egli è il nato vivo tra i generati morti di Adamo; nell’ordine divino, essendo Egli il Figlio generato dal Padre, è alla testa dei nati da Dio secondo la grazia. Infine è Primogenito perché è stato il primo ad entrare in Cielo con la Carne. Ne derivano per Lui diritti sovrani ereditati dal Padre, che è Re eterno, unico e santo. Quando verrà, Egli avrà regno sulla Terra ed evangelizzerà con una forma nuova, perché i buoni e i malvagi saranno tali non umanamente ma spiritualmente. Per pietà di noi prepara ora il tempo futuro ripresentando la Parola che è stata dimenticata o svisata. – Nel “dettato” successivo Gesù, sviluppando il tema precedente, illustra la condizione umana dal peccato originale alla venuta di Lui e al suo sacrificio, per arrivare al tempo dello spirito, quando gli uomini avranno liberamente scelto tra lo Spirito-Dio e lo Spirito-Satana ed Egli verrà con la Carne glorificata per l’ultimo ammaestramento, che sarà fatto in forma nuova e con forza nuova, e per giudicare.
Quanto avviene da qualche tempo può far pensare che sono stati aperti i “sette sigilli” di cui parla l’Apocalisse; ma non è ancora l’ora. Si dovrà compiere il numero degli eletti, le cui preghiere e patimenti purificheranno la Terra, e dovrà crescere l’orrore per l’umanità che si è venduta all’Odio. L’Anticristo, di cui abbiamo solo i precursori, sarà un astro della sfera soprannaturale precipitato nelle spire di Satana e aiutato dai nemici del Cristo. Non ci è dato di conoscere il nome dei “sette tuoni” apocalittici, al termine dei quali cesserà il tempo e comincerà il Giudizio, che separerà in eterno il Bene dal Male e ci svelerà il mistero di Dio.I
Nei “due testimoni” di cui parla l’Apocalisse sono adombrati i martiri della fede che, odiati come il Cristo, diventeranno martiri e, dopo aver dato la propria vita, avranno una fulgidissima risurrezione. – In un altro “dettato” Gesù ripete quanto già detto in merito all’odierna tragedia, che sotto una parvenza di motivi terreni nasconde una lotta soprannaturale scatenata da Satana a danno delle anime, le quali da se stesse si selezioneranno per essere o servi del Male, così preparando il regno dell’Anticristo, o fedeli al Cristo e alla sua Chiesa perseguitati.I
Satana copia Dio nelle sue manifestazioni. Come Dio ha in Michele e Gabriele i suoi arcangeli fedeli, così Satana si serve delle due “bestie” apocalittiche per vincere l’uomo con la forza della seduzione o per conquistarlo con la persuasione della scienza. Gesù condanna la scienza che rende superba la mente creando molte teorie, non la scienza che vuole approfondire la conoscenza del creato. Chi cerca la Sapienza sa comprendere la vera Scienza. – Più tardi, in un “dettato” più lungo, Gesù illustra le “sette piaghe” riferendole ai vizi della carne, ai guasti delle risorse naturali e alle malattie, fino alle dottrine demoniache che seducono con falsi prodigi. Spiega che la “gran Babilonia” è la Terra, il più corrotto dei mondi creati, le cui nefandezze ne decreteranno la fine e il giudizio. Mostra nelle lettere che formano il proprio Nome gli attributi di Dio e predice il tempo del suo Regno della Terra, che porterà una tregua nei delitti demoniaci, darà un’occasione per ravvedersi e sarà seguito dal Giudizio finale. – Al termine la scrittrice, stanca ma beata, deve spiegare la differenza tra Terra come unione di persone e terra come globo, per giustificare una contraddizione che è solo apparente; e pensa di poter riposare. – Ma Gesù la riprende con un altro “dettato”, nel quale illustra le due resurrezioni, legate alla morte prima e alla morte seconda, cui l’uomo perviene per quella libera volontà che Dio stesso gli ha data.
Per farli capire meglio, Gesù puntualizza i periodi degli ultimi tempi così come si ricavano dai “dettati” di commento all’Apocalisse: dal periodo (che è l’attuale) dei precursori dell’Anticristo a quello dell’ultima venuta di Satana. Ciò che più importa è l’instaurazione del Regno.
Un passo del profeta Gioele, nel quale la scrittrice aveva visto un riferimento al tempo presente, configura invece il periodo di benessere o di tregua che seguirà la venuta dell’Anticristo e precederà l’ultimo Giudizio. Gesù lo illustra come regno dello spirito, quando i doni da Lui elargiti per attirare a Sé provocheranno in molti l’effetto contrario di una maggiore corruzione e quindi della condanna definitiva. Benedetti in eterno i figli rimasti fedeli al Signore. – Dopo la stesura del “dettato” la scrittrice spiega le circostanze che lo hanno causato.
Gesù condanna con espressioni del profeta Ezechiele le pretese e le nefandezze dei potenti, i quali dovranno renderne conto nell’ultimo Giudizio. Alla scrittrice raccomanda di non cedere ai timori e di non farsi sedurre dalle lodi umane. Alle colpe dei capi unisce quelle dei sacerdoti, responsabili della morte delle anime come i primi lo sono di quella dei corpi. Gesù stesso si farà Pastore nel suo periodo di Re della pace, quando raccoglierà le sue pecore per l’ultima istruzione e caccerà dal gregge i pastori infingardi e quei laici divenuti superbi e duri di cuore. La felice sorte dei “fedeli” è anticipata fin da ora alle anime amanti, i suoi diletti che Egli ama.
Annunciando il tema di una profezia di Sofonia, che dice quanto avverrà nell’antivigilia del tempo ultimo, Gesù si proclama vertice dell’edificio profetico elevato dalle voci antecedenti e che degraderà con le voci successive fino alla resurrezione e al giudizio finali. Quindi descrive i segni precursori della sua seconda venuta fino alla separazione dei benedetti dai maledetti. Il giorno si avvicina, perché il tempo della terra è lungo ed è breve, come mostrano i rapidi capovolgimenti del presente. Si ascolti la voce del Signore e si vada a Lui, prima che Egli venga a noi come Giudice. Nel suo breve Regno sul mondo Gesù regnerà con quanti gli saranno rimasti fedeli; e la Chiesa militante avrà il suo trionfo, nel penultimo giorno, prima della sua passione e della sua resurrezione eterna in Cielo. Guai a chi rinnegherà Dio con la parola o con le opere, e beati quelli che avranno come dono il Cristo per essere rimasti in Lui.
11 novembre. Gesù predice i tempi ultimi, quelli che precederanno il Giorno del Signore, quando rifulgerà il Vangelo nell’insegnamento della Chiesa di Roma, che avrà il suo giorno di osanna prima dell’estrema passione e dell’eterno trionfo. Invita gli uomini a prepararsi camminando nella luce ed evitando di farsi contagiare dagli idolatri di Satana. Spiega il significato di un’espressione di Isaia sull’uomo che ha lo spirito nelle narici e mette in guardia contro i presunti superuomini.
Gesù torna a parlare del tempo di pace, quando Egli radunerà i buoni dai quattro angoli della Terra e li istruirà per l’ultima lotta contro Satana, che sarà breve ma feroce. Saranno salvi coloro che avranno attinto forza dall’Eucaristia. Gli uomini che si perdono non possono darne la colpa a Dio, il quale ha dato loro la capacità di salvarsi e manda castighi per ammonirli e richiamarli al dovere della fedeltà. Egli maledice coloro che si sono venduti a Satana, corrompendo anche altre anime, e che si scagliano contro il Santo che parla in nome di Cristo e contro il Santuario edificato sul sangue dei martiri.
Esortando la scrittrice ad essere tutta e soltanto di Dio, del cui amore di Padre ha avuto ieri una manifestazione, Gesù la invita a continuare ad essere la mano che serve la Parola, poiché molti vogliono sostituire Dio con forze occulte a Lui contrarie. Le pratiche di chi vuol conoscere il futuro ed evoca i morti non fanno altro che provocare nuove sciagure. Solo Gesù ci può dare pace. Sarà per noi necessaria la sosta di pace tra l’avvento dell’Anticristo e quello finale del Cristo.
La Chiesa, opera perfetta come Ente, presenta invece manchevolezze nei suoi uomini quando si allontanano dal Vangelo e antepongono gli interessi della Terra a quelli del Cielo. Gli errori del passato hanno provocato rovine spirituali incalcolabili e quelli futuri saranno il segno precursore della fine del mondo. Il vero male è nel clero cultore di razionalismo e asservito al potere politico. Saldando alla profezia di Zaccaria sui pastori-idoli quella dell’Apocalisse di Giovanni sui tempi ultimi, Gesù descrive il passaggio ad una Chiesa formata dai figli migliori, i quali prepareranno il suo Regno di giustizia e sapienza, che Lo vedrà unico Maestro di tutti i redenti, compresi gli ebrei pentiti. Questo suo secondo ammaestramento parlerà con i segni delle sue Piaghe, che abbatteranno gli impenitenti ostinati e fortificheranno per l’ultima prova i piccoli che lo amano. Dopo la prova Egli verrà come Re assoluto nella Chiesa militante e con i suoi santi salirà di nuovo al Cielo in eterno. – Poi Gesù rassicura la scrittrice sulla fonte dei suoi scritti e la tranquillizza contro dubbi propri e indifferenze altrui, spronandola a continuare a fare il proprio dovere e a crescere in santità. – In un terzo “dettato” Gesù descrive la creazione della Terra per spiegare l’origine delle sorgenti benefiche che sono custodite nelle sue viscere e che devono essere sempre attive anche se gli uomini le ignorano. Allo stesso modo la scrittrice è nutrita incessantemente dalla Parola per offrirla a chi viene ad attingerla; ma se i più vicini destinatari di Essa la rifiutano, la fonte trabocca e ne beneficiano altri. Lei deve pensare solo a dare umiltà, volontà, sacrificio e soprattutto amore. Le vittime vincono perché sono deliranti del divino amore.
Michele arcangelo sarà il segno celeste nell’ultimo tempo, che vedrà il ricongiungimento di Israele al Cristo nell’unico popolo vivente in Lui. La risurrezione dei corpi per il Giudizio supremo sarà preceduta dall’ultima tremenda azione del figlio di Satana, che non riuscirà a confondere i sapienti ma colmerà di male il cuore degli empi, provocando l’abominio della desolazione per la Chiesa non più libera di celebrare il Sacrificio perpetuo. Un piccolo tempo sarà riservato ai fedeli per l’ascolto della Parola.
Le quattro bestie descritte dal profeta Daniele anticipano i segni dei ministri diabolici dell’Apocalisse di Giovanni. Sono i quattro errori che precederanno la fine, i quattro orrori che partoriranno l’Orrore: l’ateismo farà dell’uomo-semidio l’uomo-animale, l’anticarità lo renderà orso, la potenza vampiro, la rivoluzione mostro che distrugge l’ordine sociale, sulle cui rovine nascerà l’Anticristo, il quale tormenterà i santi e torturerà la Chiesa fino al Giudizio. Gesù è felice di istruire la scrittrice che lo segue attenta e fiduciosa, e le raccomanda di essere fedele nel riferire per essere strumento di salvezza agli uomini.
Visione della morte dell’universo e della risurrezione finale. La scrittrice spiega cosa le dice la “seconda voce”, che è una intuizione interna. Gesù commenta la visione precedente, precisando che dal momento della fine a quello del Giudizio vi sarà un tempo necessario per la purificazione dei viventi dell’ultima ora. Nota della scrittrice sulla nudità dei corpi che risorgono.
Visione della morte dell’universo e della risurrezione finale. La scrittrice spiega cosa le dice la “seconda voce”, che è una intuizione interna. Gesù commenta la visione precedente, precisando che dal momento della fine a quello del Giudizio vi sarà un tempo necessario per la purificazione dei viventi dell’ultima ora. Nota della scrittrice sulla nudità dei corpi che risorgono.
Beati coloro che accolgono l’Acqua viva che è Gesù; ma sono evidenti i frutti delle azioni (guerriglie che poi diventano grandi assalti e massacri crudeli) che la respingono insieme con la Chiesa. Le acque nel linguaggio fiorito di Ezechiele. Bisogna ascoltare la voce di Gesù, che ha versato un balsamo nell’odierna amarezza della scrittrice.
Dio non concede il segno chiesto da chi rinnega e che non comprenderebbe alcuna sua manifestazione. Il nuovo diluvio sarà quello delle crudeltà scatenate dalle forze sataniche. Dio ha mandato la Luce, il suo Verbo, che per molti ha brillato invano, rimanendo come Maestro per quei pochi che lo amano e che avranno la Vita. Gesù come Uomo, celando i tesori della sua Sapienza, rispettò le fasi della vita umana e si cibò di burro e miele (umiltà e nascondimento) prima di diventare il Maestro pronto al Sacrificio, che gli procurò aceto e fiele. La stessa cosa Egli riceve oggi dagli uomini protervi, sui quali il Padre scaglia la sua ira, avendo misericordia solo per i figli rimasti fedeli. Malgrado la severità del dettato, la scrittrice è beata per aver riudito la voce del Padre e si addormenta sentendo la presenza di Maria Ss.
La condanna del nazionalsocialismo pronunciata dal Papa richiama
alla memoria un severo dettato di rimprovero ai depositari della Sapienza. Sogni
premonitori sull’ora presente.