Ru_430822 - VALTORTAVOX

Parole di vita ETERNA
TEMATICHE
OPERE
VIDEO
Vai ai contenuti

Voce narrante • DANIELA CIAVONI


da i QUADERNI del 22 agosto 1943

Dice Gesù:
   «Ti ho detto[271] un giorno che l’eterno invidioso cerca di copiare Dio in tutte le manifestazioni di Dio.
    Dio ha i suoi arcangeli fedeli. Satana ha i suoi. Michele:  testimonianza di Dio, ha un emulo infernale; e cosi l’ha Gabriele: forza  di Dio.
   La prima bestia,[272]  uscente dal mare, che con voce di bestemmia fa proclamare agli illusi:  “Chi è simile alla bestia?”, corrisponde a Michele. Vinta e piagata  dallo stesso nella battaglia fra le schiere di Dio e di Lucifero,  all’inizio del tempo, guarita da Satana, ha odio di morte verso Michele,  e amore, se d’amore può parlarsi fra i demoni - ma è meglio dire:  soggezione assoluta - per Satana.
   Ministro fedele del suo re  maledetto, usa della intelligenza per nuocere alla stirpe dell’uomo,  creatura di Dio, e per servire il suo padrone. Forza senza fine e senza  misura è usata da essa per persuadere l’uomo a cancellare, da se stesso,  il mio segno che fa orrore agli spiriti delle tenebre. Levato quello,  col peccato che leva la grazia, crisma luminoso sul vostro essere, la  Bestia può accostarsi ed indurre l’uomo ad adorarla come fosse un Dio ed  a servirla nel delitto.
   Se l’uomo riflettesse a quale soggezione  si dona collo sposare la colpa, non peccherebbe. Ma l’uomo non  riflette. Guarda il momento e la gioia del momento, e peggio di Esaù  baratta[273] la divina genitura per un piatto di lenticchie.
    Satana, però, non usa soltanto di questo violento seduttore  dell’uomo. Per quanto l’uomo poco rifletta, in genere, vi sono ancora  troppi uomini che, non per amore, ma per timore del castigo, non  vogliono peccare gravemente. Ed ecco allora l’altro ministro satanico,  la seconda bestia. Sotto veste d’agnello ha spirito di dragone.
   È  la seconda manifestazione di Satana e corrisponde a Gabriele, perché  annuncia la Bestia ed è la sua forza più forte: quella che smantella  senza parere e persuade con finta dolcezza che è giusto seguire le orme  della Bestia.
   È inutile parlare di potenza politica e di terra. No. Se mai potete riferire alla prima il nome di Potenza umana e alla seconda di Scienza umana.  E se la Potenza di per se stessa produce dei ribelli, la Scienza,  quando è unicamente umana, corrompe senza produrre ribellione e trae in  perdizione un numero infinito di adepti. Quanti si perdono per superbia  della mente che fa loro spregiare la Fede e uccidere l’anima con  l’orgoglio che separa da Dio! Ché se Io mieterò all’ultimo giorno la  messe della terra,[274]  già un mietitore è fra voi. Ed è questo spirito di Male che vi falcia e  non fa di voi spighe di eterno grano, ma paglia per le dimore di  Satana.
   Una, una sola scienza è necessaria. Lo ripeterò mille  volte: conoscere Dio e servirlo, conoscerlo nelle cose, vederlo negli  avvenimenti e sapere distinguere Lui dal suo antagonista per non cadere  in perdizione. Invece vi preoccupate di aumentare il sapere umano a  detrimento del sapere sovrumano.
   Io non condanno la Scienza.  Ho anzi piacere che l’uomo approfondisca col sapere le cognizioni che è  andato accumulando, per potere sempre più comprendere ed ammirare Me  nelle mie opere. Vi ho dato l’intelligenza per questo. Ma  dovete usarla per vedere Dio nella legge dell’astro, nella formazione  del fiore, nel concepimento dell’essere, e non usare l’intelligenza per  violentare la vita o negare il Creatore.
   Razionalismo, Umanismo,  Filosofismo, Teosofismo, Naturismo, Classicismo, Darvinismo, avete  scuole e dottrine di tutti i generi e di tutte ve ne preoccupate, per  quanto la Verità sia molto snaturata o soppressa in esse. Solo la scuola  del Cristianesimo non volete seguire ed approfondire.
   Naturale  resistenza, del resto. Approfondendo la coltura religiosa sareste  obbligati o a seguire la Legge, e non lo volete fare, o a confessare  apertamente che volete calpestare la Legge. E anche questo non lo volete  fare. Perciò non volete divenire dotti nella Scienza soprannaturale.
   Ma poveri stolti! E che ve ne farete delle vostre scuolette e delle vostre parolette quando dovrete sostenere il mio  esame? Avete spento in voi la luce infinita della Scienza vera e avete  creduto di illuminare le vostre anime con dei surrogati di luce, così  come dei poveri pazzi che pretendessero di spegnere il sole facendo di  tanti fanalini un nuovo sole. Ma se anche le nebbie nascondono il sole,  il sole c’è sempre nel mio firmamento. Ma se anche con le vostre  dottrine create nebbie che velano il Sapere e la Verità, Verità e Sapere  ci sono sempre perché vengono da Me che sono eterno.
   Cercate la vera Sapienza e comprenderete la Scienza come va compresa.  Sgombrate le vostre anime da tutte le artificiose soprastrutture e  innalzatevi la vera Fede. Come guglie di una cattedrale spirituale  fioriranno su di esse Scienza, Sapienza, Intelletto e Fortezza e Umiltà e  Continenza, perché il vero sapiente sa non solo lo scibile  umano, ma sa la più difficile delle cose: dominare se stesso nelle  passioni della carne e fare della sua parte inferiore il piedestallo per  innalzare l’anima sua e lanciare lo spirito verso i Cieli, incontro a  Me che vengo e sono in ogni cosa e che amo essere il Maestro vero e  santo dei fratelli miei.»
  Più tardi e sempre il 22 agosto
  Dice Gesù:
   «Le sette piaghe ultime corrispondono ai sette tuoni non descritti.[275] Come sempre, sono descrizioni figurative nelle quali però non è esclusa totalmente la realtà. Ti spiego quanto reputo opportuno che di esse ti sia spiegato.
   La prima è l’ulcera.
    Sin dai tempi di Mosè punii con malattie schifose le creature che  avevano commesso peccati imperdonabili verso di Me. Maria, sorella di  Mosè, ebbe il corpo coperto di lebbra[276]  per avere parlato male del mio servo Mosè. Come non deve avvenire  uguale e più ancora di coloro che parlano male del loro Dio? La lebbra, o  l’ulcera che sia, sempre più si estende per avere sempre più voi estesi i vostri peccati contro Dio e contro la mirabile opera di Dio che siete voi.
    Quando vi avvoltolate nella lussuria, non credete forse di fare un  peccato contro Dio? Ma sì che lo fate, perché profanate il vostro corpo  dove lo spirito risiede per accogliere Me, Spirito Supremo. E a che  punto sta arrivando la lussuria dell’uomo, compiuta con fredda e conscia  volontà? È meglio non approfondire questo abisso di ripugnante  degradazione umana. Io ti dico che si chiamavano immondi certi animali,[277] ma che l’uomo li ha già superati e ancor più li supererà  e che se si potesse creare un nuovo animale, ottenuto dall’incrocio  delle scimmie coi serpenti e con i porci, sarebbe ancora meno immondo di  certi uomini, i quali hanno dell’uomo l’aspetto, ma hanno l’interno più  lubrico e repellente del più sozzo animale.
   Come ti ho detto, l’umanità si scinde sempre più. La parte spirituale, esigua al sommo, ascende. La parte carnale, numerosissima, discende.  Discende ad una profondità di vizio spaventosa. Quando sarà venuto il  tempo dell’ira, l’umanità avrà raggiunto la perfezione del vizio.
    E vuoi che l’interno fetore delle loro anime morte non trasudi  all’esterno e corrompa le carni, adorate più di Me e usate per tutte le  prostituzioni? E come le ulceri saranno provocate da voi, così voi  empirete di sangue il mare e le acque dei fiumi. Li state già empiendo  con le vostre carneficine, e gli abitanti delle acque diminuiscono,  uccisi da voi, contribuendo alla vostra fame. Avete tanto calpestato i  doni che Dio vi ha dato per i vostri bisogni materiali, che terra, cielo  e acque vi stanno divenendo nemici e vi negano i frutti della terra e  gli abitanti delle acque, dei fiumi, dei boschi, dell’aria.
    Uccidete, uccidete pure, calpestate la legge d’amore e di perdono,  spargete il sangue fraterno e specie il sangue dei buoni, che  perseguitate appunto perché sono buoni. Badate però che un giorno Iddio  non vi obblighi a saziare la vostra fame e la vostra sete con il sangue  che avete sparso, in contrasto col mio ordine di pace e d’amore.
    Ribelli voi alle leggi che vi ho dato, ribelli verso di voi gli astri  e i pianeti che vi hanno finora donato luce e calore quali vi  abbisognavano, ubbidendo, essi, alle regole che Io ho segnate per bontà  verso di voi.
   Malattie ripugnanti a marchio del vostro vizio;  sangue nelle acque a testimonianza di tutto il sangue che avete voluto  spargere, e fra questo vi è il mio; fuoco dal sole per farvi gustare un  anticipo delle eterne braci che attendono i maledetti; tenebre per  avvertirvi che le tenebre attendono chi odia la Luce; tutto ciò per  indurvi a riflettere e a pentirvi.
   E non gioverà. Continuerete a  precipitare. Continuerete a compiere le vostre alleanze col male,  preparando la strada ai “re d’Oriente”, ossia agli aiuti del Figlio del  Male. Sembra che siano i miei angeli a portare le piaghe. In realtà siete voi. Voi le volete e voi le avrete.
   Divenuti dragoni e bestie voi stessi, per avere disposato il Dragone[278] e la Bestia, partorirete dai vostri interni corrotti gli esseri immondi: le dottrine demoniache assolute che compiendo falsi prodigi sedurranno i potenti e li trascineranno a battaglia contro Dio. Sarete così pervertiti che prenderete per prodigi celesti quanto è creazione infernale.
    Maria, ora ti prendo per mano per condurti nel punto più oscuro del  libro di Giovanni. I glossatori del medesimo hanno esaurito le loro  capacità in molte deduzioni per spiegare a se stessi e alle folle chi  sia la “gran Babilonia”.[279]  Con vista umana, alla quale non erano estranee le scosse impresse da  avvenimenti desiderati o da avvenimenti accaduti, hanno dato il nome di  Babilonia a molte cose.
   Ma come non hanno mai pensato che la “gran Babilonia” sia tutta la Terra? Sarei un ben piccolo e limitato Iddio Creatore se non avessi creato che la Terra come mondo abitato!  Con un palpito del mio volere ho suscitato mondi e mondi dal nulla e li  ho proiettati, pulviscolo luminoso, nell’immensità del firmamento.
    La Terra, di cui siete tanto orgogliosi e tanto feroci, non è che uno  dei pulviscoli rotanti nell’infinito, e non il più grande. Certo però è il più corrotto.  Vite e vite pullulano nei milioni di mondi che sono la gioia del vostro  sguardo nelle notti serene, e la perfezione di Dio vi apparirà quando  potrete vedere, con la vista intellettuale dello spirito ricongiunto a  Dio, le meraviglie di quei mondi.
   La Terra non è forse la gran meretrice  che ha fornicato con tutte le potenze della terra e dell’inferno, e gli  abitanti della Terra non hanno prostituito se stessi: corpi ed anime,  pur di trionfare nel giorno della terra?
   Sì che così è. I delitti  della Terra hanno tutti i nomi di bestemmia, come li ha la Bestia con  cui la Terra e i suoi abitanti si sono alleati pur di trionfare. I sette  peccati stanno come ornamento orrendo sul capo della Bestia che  trasporta Terra e terrestri[280]  ai pascoli del Male, e i dieci corni, numero metaforico, stanno a  dimostrare le infinite nefandezze compite pur di ottenere, a qualunque  costo, quanto vuole la sua feroce cupidigia.
   Non è forse la Terra  inzuppata del sangue dei martiri, resa ebbra da questo liquore santo  che, bevuto dalla sua bocca sacrilega, si è mutato in essa in filtro di  ebbrietà maledetta? La Bestia che la porta: compendio e sintesi di tutto  il male compiuto da Adamo in poi pur di trionfare nel mondo e nella  carne, trae dietro sé coloro che adorandola diverranno re di un’ora e di  un regno maledetto. Siete re come figli di Dio, ed è regno eterno. Ma  divenite re di un’ora e di un regno maledetto quando adorate Satana, il  quale non può che darvi un effimero trionfo pagato a prezzo di  un’eternità d’orrore.
   La Bestia - dice Giovanni[281] - fu e non è. Alla fine del mondo così sarà. Fu, perché realmente è stata; non è perché Io, il Cristo, l’avrò vinta e sepolta perché non sarà più necessaria, allora, ai trionfi del mondo.[282]
    Non è la Terra seduta sulle acque dei suoi mari e non s’è servita di  questi per nuocere? Di che non s’è servita? Popoli, nazioni, razze,  confini, interessi, cibi, espansioni, tutto ha servito a lei per  fornicare e compiere sterminati omicidi e iscariotici tradimenti. Gli  stessi suoi figli, nutriti da lei con sangue di peccato, compiranno la  vendetta di Dio su lei, distruggendola, distruggendosi, portando la  somma dei delitti contro Dio e contro l’uomo al numero perfetto che  esige il tuonare del mio: “Basta!”
   Ribollirà in quell’ora,  fumando con odore grato al mio trono, il sangue dei martiri e dei  profeti, e le zolle della terra, che hanno raccolto i gemiti degli  uccisi in odio a Me e ne hanno ricevuto gli ultimi sussulti, getteranno  un gran grido fatto di tutti quei gemiti santi e tremeranno di  convulsione d’angoscia, scrollando le città e le case degli uomini dove  si pecca e uccide e empiendo di voce che chiede Giustizia la volta dei  Cieli.
   E Giustizia sarà. Io verrò. Verrò perché  sono Fedele e Verace. Verrò a dare Pace ai fedeli e Giudizio santo ai  vissuti. Verrò col mio nome il cui senso è noto a Me solo e nelle cui  lettere sono gli attributi principali di Dio di cui sono Parte e Tutto.
   Scrivi: Gesù: Grandezza, Eternità, Santità, Unità. Scrivi: Cristo: Carità, Redenzione, Immensità, Sapienza, Trinità, Onnipotenza  (di Dio condensata nel nome del Verbo umanato). E se ti pare che  qualche attributo manchi, pensa che la Giustizia è compresa nella  santità perché chi è santo è giusto, la Regalità nella grandezza, la  Creazione nell’onnipotenza. Nel nome mio sono perciò proclamate le lodi  di Dio.
   Nome santo il cui suono atterra i demoni. Nome di Vita che dai Vita, Luce, Forza a chi ti ama e invoca.
   Nome che è corona sul mio capo[283]  di vincitore della Bestia e del suo profeta che saranno presi,  conficcati, sommersi, sepolti nel fuoco liquido ed eterno la cui  mordente ferocia è inconcepibile a senso umano.
   Sarà allora il  tempo del mio Regno della Terra. Vi sarà perciò una tregua nei delitti  demoniaci per dar tempo all’uomo di riudire le voci del Cielo. Levata di  mezzo la forza che scatena l’orrore, delle grandi correnti spirituali  scenderanno come cascate di grazia, come fiumi di acque celesti, a dire  parole di Luce.
   Ma, come non raccolsero nei secoli le Voci  isolate, cominciando da quella del Verbo, che parlano di Bene, così  saranno sordi gli uomini, sordi sempre - meno i segnati del mio segno,  gli amici miei dilettissimi tesi a seguire Me - sordi alle voci di molti  spiriti, alle voci simili al rumore di molte acque che canteranno il  cantico nuovo[284] per guidare i popoli incontro alla Luce e soprattutto a Me: Parola eterna. Quando l’ultimo tentativo[285]  sarà compito, Satana verrà per l’ultima volta e troverà seguaci ai  quattro angoli della terra, e saranno più numerosi della rena del mare.[286]
    Oh! Cristo! Oh! Gesù che sei morto per salvare gli uomini! Solo la  pazienza di un Dio può aver atteso tanto, aver fatto tanto e aver  ottenuto così poco, senza ritirare agli uomini il suo dono e farli  perire molto avanti l’ora segnata! Solo la mia Pazienza che è Amore  poteva attendervi, sapendo che come rena che filtra da un sottilissimo  crivello qualche rara anima sarebbe venuta alla gloria rispetto  alla massa che non sa, che non vuole filtrare attraverso il crivello  della Legge, dell’Amore, del Sacrificio, per giungere a Me.
   Ma  nell’ora della venuta, quando, in veste di Dio, Re e Giudice, Io verrò  per radunare gli eletti e maledire i reprobi, scagliandoli là dove  l’Anticristo, la Bestia e Satana già saranno in eterno,[287]  dopo la suprema vittoria di Gesù Cristo, Figlio di Dio, Vincitore della  Morte e del Male, a questi eletti che hanno saputo rimanere “vivi” nella vita, vivi  nello spirito attendendo la nostra ora di trionfo, Io darò il possesso  della celeste dimora, darò Me stesso senza soste e senza misura.
    Tendi a quell’ora, Maria. Chiamala e chiamami con tutte le forze del  tuo spirito. Ecco, Io già vengo quando un’anima mi chiama. Insieme al  Diletto che vide dalla Terra la gloria del­l’Agnello, Figlio di Dio, la  gloria del suo e tuo Gesù, di’[288], ad ogni palpito del tuo cuore: “Vieni, Signore Gesù”.»
   Sono uno straccio, un povero straccetto. Non ho che l’anima immersa nella dolcezza.
   Nel dettarmi, Gesù mi fa capire che quando dice Terra vuol dire mondo preso non come globo di polvere e di acque, ma bensì come unione di persone. Non so se so spiegare bene. Quando dice Terra vuol dire, dirò così: ente morale,  e quando dice terra vuol dire semplicemente pianeta composto di zolle,  di monti, di acque. Colpevole la prima, innocente la seconda.
   È  per questo che può dire senza contraddirsi che il sangue dei martiri è  divenuto veleno alla Terra che l’ha bevuto (nei suoi abitanti) con ira  sacrilega e l’ha sparso (nelle sue potenze statali) con abuso blasfemo  di potere temporale; mentre la terra-globo, rotante nello spazio  dell’etere, ha bevuto con rispetto e accolto con amore il sangue dei  martiri e le loro convulsioni agoniche, e li presenta, le une e l’altro,  all’Eterno, chiedendo, ma­terna e pietosa, che non siano stati sparsi e  sofferte per nulla e che sia fatta di essi giustizia.
   Sono  contenta d’aver avuto la spiegazione diretta del Libro che mi piace  tanto, ma umanamente le assicuro che sono disfatta. Mi pare di essere  una cosa vuota, una cosa spremuta. Non ho più nulla dentro dopo avere  avuto tanto.
   In questi giorni, schiacciata sotto le grandi voci  che mi suonavano dentro, avevo una insoffribilità di rumore umano, e ne  ho avuto tanto intorno a me! Ho sofferto moltissimo, presa tra le  pastoie comuni della vita e le esigenze soprannaturali del Maestro.
    Bene. Ora è fatta. E adesso dico: “Un po’ di riposo, se no la povera  scribacchina di Gesù finisce che si spezza come una macchina troppo  usata”. Adesso a lei per la copia. Però, quando mi porterà il fascicolo,  mi riporti anche questo quaderno. Faccio meno fatica a correggere se ho  davanti il manoscritto. Altrimenti come faccio a ricordare e aggiungere  le parole che mancano? Chi se le ricorda? Dopo glielo rendo.
   E invece c’è ancora da dire.
   Dice Gesù:
   «Prima di chiudere questo ciclo vi è da dire delle due risurrezioni.
    La prima ha inizio nel momento in cui l’anima si separa dal corpo e  appare davanti a Me nel giudizio singolo. Ma non è che risurrezione  parziale. Più che risurrezione si potrebbe dire: liberazione dello spirito dall’involucro della carne e attesa  dello spirito di ricongiungersi alla carne per ricostruire il tempio  vivo, creato dal Padre, il tempio dell’uomo creato a immagine e  somiglianza di Dio.
   Un’opera mancante di una parte è incompleta e  perciò imperfetta. L’opera-uomo, perfetta nella creazione sua, è  incompleta e imperfetta se non è riunita nelle diverse sue parti.  Destinati al Regno luminoso o al soggiorno tenebroso, gli uomini devono  essere in eterno in questi con la loro perfezione di carne e spirito.
   Perciò si parla[289] di prima e di seconda risurrezione.
    Però osserva. Colui che ha ucciso il suo spirito con vita terrena di  peccato viene a Me, nel giudizio particolare, con uno spirito già  morto. La risurrezione finale farà sì che la sua carne riprenda il peso dello spirito morto per morire con esso totalmente. Mentre colui che ha vinto la carne nella vita terrena viene a Me, nel giudizio particolare, con uno spirito vivo che, entrando nel Paradiso, aumenta il suo vivere.
    Anche i purganti sono dei “vivi”. Malati, ma vivi. Conseguita la  guarigione nell’espiazione, entreranno nel luogo che è Vita. Nella  risurrezione finale il loro spirito vivo della Vita mia, alla quale  saranno indissolubilmente uniti, riprenderà la carne per renderla gloriosa e vivere con essa totalmente così come Io con essa vivo.
   Ecco perché si parla di morte prima e seconda e, di conseguenza, di risurrezione prima e seconda. A questo eterno possesso della Luce - poiché nel Paradiso possedete Dio, e Dio è Luce - l’uomo ci deve giungere per volontà propria, come per volontà propria ha voluto perdere la Luce e il Paradiso. Io vi do gli aiuti, ma la volontà deve essere vostra.
    Io sono fedele. Vi ho creati liberi, e liberi vi lascio. E se  pensate come è degno di ammirazione questo rispetto di Dio per la  volontà libera dell’uomo, potete capire come sarebbe doveroso per voi non abusarne, compiendo con essa del male, e doveroso avere per il Signore Iddio vostro rispetto, riconoscenza e amore.
    A quelli che non hanno prevaricato Io dico: “La vostra dimora in  Cielo è pronta, ed Io ardo che voi siate nella mia Beatitudine”.»

[271] ho detto il 19 giugno.
[272] bestia, di cui si parla in Apocalisse 13 (sia della “prima” che della “seconda”).
[273] baratta, come si narra in Genesi 25, 29-34.
[274] la messe della terra è un chiaro riferimento ad Apocalisse 14, 14-16.
[275] non descritti, perché solo accennati il 20 agosto. Sono le “sette piaghe” o “flagelli” di cui si tratta in Apocalisse 15, 5-8; 16.
[276] coperto di lebbra, come si narra in Numeri 12, 9-10.
[277] certi animali, cioè quelli elencati in Levitico 11; Deuteronomio 14, 3-21.
[278] Dragone nella visione di Apocalisse 12; 20, 2-3.
[279] gran Babilonia nella visione di Apocalisse 17-18.
[280] terrestri, invece di terreni, è correzione nostra.
[281] dice Giovanni in Apocalisse 17, 8.
[282] del mondo. Su una copia dattiloscritta, la scrittrice annota in calce, a matita: Dopo la sconfitta dell’Anticristo e la distruzione di Babilonia
[283] sul mio capo… Sulla stessa copia dattiloscritta, la scrittrice annota: nel periodo di pace che precede il giudizio
[284] cantico nuovo, come in Apocalisse 14, 3; 15, 2-4.
[285] l’ultimo tentativo, cioè, come annota la scrittrice sempre sulla copia dattiloscritta: Il tentativo della pace dopo i castighi, dell’evangelizzazione spirituale
[286] rena del mare, secondo l’immagine di Apocalisse 20, 7-8.
[287] già saranno in eterno, come è detto in Apocalisse 20, 10.
[288] di’, come in Apocalisse 22, 20.
[289] si parla, in Apocalisse 20.
  

Estratto dall'OPERA di MARIA VALTORTA © Fondazione Erede di Maria Valtorta • ETS

Eventuali violazioni ai DIRITTI d'AUTORE, se DEBITAMENTE SEGNALATE a ezio1944@gmail.com - VERRANNO IMMEDIATAMENTE RIMOSSE
Eventuali violazioni ai DIRITTI d'AUTORE, se DEBITAMENTE SEGNALATE a ezio1944@gmail.com - VERRANNO IMMEDIATAMENTE RIMOSSE
Eventuali violazioni ai DIRITTI d'AUTORE, se DEBITAMENTE SEGNALATE a ezio1944@gmail.com - VERRANNO IMMEDIATAMENTE RIMOSSE
Torna ai contenuti