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Voce narrante • DANIELA CIAVONI


Da i QUADERNI del 16 novembre 1943

Dice Gesù:
   «Lascia cadere tutto e trattieni solo Dio, la Luce, la Grazia, l’Amore di Dio. Nulla di ciò che è della Terra ti turbi. Sei figlia di Dio.  Ti ho dato di vedere questa sublime condizione per rivestirti di forza e  serenità. Le cure dell’Altissimo, come due braccia amorose, sono  protese su te. Verrà il momento in cui si uniranno per portarti oltre  queste terrestri brutture, portarti nella Luce che ora con amore ti  guarda.
   Pensalo sempre: “Su me c’è il Padre di Gesù che è anche  il Padre mio. L’Amore che ha unito il Padre al Figlio mi unisce al  Padre, ed è l’amore del Figlio che mi ha dato l’amore del Padre. In me  ho dunque Dio Uno e Trino poiché ho il loro amore”. Ti sentirai alzare  come da aquila in volo da questo pensiero e penetrerai nel Fuoco che ti  vuole accendere tutta per farti degna di Esso.
   Ed ora avanti, mia  piccola voce. Il tempo è breve e molta è la Parola. E ancora maggiore è  l’ignoranza della Parola. Diamo a questi disgraziati tutto quanto si  può, acciò non ci facciano accusa della loro rovina. Il mondo perirà  ugualmente perché vuole perire. Ma la Giustizia e i giusti del Signore  potranno dire: “Tutto vi è stato dato per salvarvi, anche più di quanto  era dovere, poiché l’amore è un prodigo mai sazio di donare”.
   Non  ti accasci la convinzione che è inutile la fatica che compi perché le  parole sante cadono su anime tetragone e chiuse come forzieri di  acciaio. Per quel Volto tre volte santo che la Bontà t’ha mostrato[584]  e che per te è un riso d’amore, per quel Volto che gli uomini hanno  forzato a ritirarsi sotto il montare di una valanga di delitti, che dopo  avere devastato la Terra si avventano contro i Cieli, continua ad  essere mano che serve la Parola.
   Hanno nascosto il Volto di Dio.  Lo negano. Non credono in Lui. Vi hanno sostituito ciò che è loro  rovina. Sono in balìa delle forze occulte ribelli al segno di Dio e  quelle servono, quelle credono, quelle ubbidiscono. Voci e voci escono  da fonti bugiarde e non ve ne è una che dica il vero o un riflesso di vero.  Sono risa di demoni che irridono l’uomo e che si mutano in parole di  menzogna per portarlo sempre più fuori via, quelle che ascoltano.
   Vogliono conoscere il futuro per regolarsi. Il futuro è qui: nella mia Parola.  Per evitare questo presente che è peggio di un incubo e di una condanna  bisognava studiare questa Parola, saperla leggere e regolarsi sui suoi  insegnamenti morali, storici e soprannaturali. Per rendere meno atroce  il futuro ancora occorrerebbe studiare questa Parola che insegna il Bene  e la Verità.
   Ripeto:[585]  lasciate i morti là dove sono. Se sono beati non possono dirvi che ciò  che già la Parola vi dice, perché i santi del Signore parlano la stessa  lingua del Signore. Se sono dannati non possono che dirvi le parole del  loro padre, maestro e re di menzogna. E potete credere che il Menzognero  abbia un atomo di pietà e vi conceda una luce che sia luce di salvezza?  Ma no, che anzi, perseguendo il suo scopo, vi crea miraggi entro i  quali è il baratro d’abisso.
   E nell’abisso state precipitando,  non avendo più a vostra guida la luce del mattino: Dio, vostro Padre  santo. Orbi guidati da ciechi,[586]  i vostri spiriti traviati vagano di errore in errore, di rovina in  rovina. Cozzate e vi date dolori sempre nuovi l’un coll’altro e  provocate nuove ferite e nuove sciagure, vi odiate per il male che vi  fate e prendete a piene mani quest’odio che vi lievita in cuore e lo  lanciate contro Dio rendendolo responsabile del male vostro. E l’odio,  non potendo raggiungere il Cielo, ricade su voi in fuoco e fiamme, in  fame, in morti, in desolazioni, in disperazioni, in oscurità. Né vi sarà  tregua sinché conoscerete a vostre spese che la violenza non serve, che  il sangue imbarazza e non nutre, che l’odio non crea ma distrugge. Né  vi sarà tregua finché i vostri cuori non si volgeranno a Dio.
   Io  sono Colui che vi può dare pace, e non coll’uso delle vostre armi  omicide ma della mia arma santa: la Croce, ma spezzando col mio amore le  vostre armi omicide.
   Non precipitate il Giudizio di Dio col  vostro passare la misura nel peccare. Non fate che troppo breve sia la  sosta fra il tempo dell’Anticristo e il tempo di Cristo, perché, se è  vero[587]  che gli ultimi giorni saranno abbreviati per amore degli eletti, è  anche vero che vi è necessario avere una sosta di pace per ritemprarvi  alla ultima satanica lotta.
   Io farò ribaltare la pietra  sull’antro di Lucifero dopo la sconfitta della Bestia e dei suoi servi;  ma voi, col vostro acclamare il Male, non date forza al Demonio di  scuotere quel serrame. Non fate, dei vostri spiriti devoti alla carne e a  Satana, leve per aprire la prigione infernale e farne uscire il  Maledetto per l’ultima preda prima che i cuori degli uomini si siano  ribattezzati nella Parola del Signore.»

[584] t’ha mostrato il giorno precedente. Accanto alla data del presente “dettato” la scrittrice mette il rinvio a Isaia 8, 17-22; 9, 1-6.
[585] Ripeto quanto già detto l’11 settembre.
[586] Orbi guidati da ciechi, come in Matteo 15, 14; Luca 6, 39.
[587] se è vero quanto detto in Matteo 24, 22; Marco 13, 20.


Estratto dall'OPERA di MARIA VALTORTA © Fondazione Erede di Maria Valtorta • ETS

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