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Voce narrante • DANIELA CIAVONI


da i QUADERNI del 19 giugno 1943

Premetto due parole di spiegazione.
   Stavo  pregando, erano le 12 e pregavo ancora perché in queste 6 ore della  mattinata ero stata interrotta tante mai volte che non avevo potuto  terminare le mie orazioni mattinali. L’ultima interruzione, la visita di  una giovane mammina angosciata. Insomma era mezzogiorno e non avevo  potuto concentrarmi in pace per dieci minuti di fila.
   Mentre  esercitavo la pazienza a staia, pensavo, per confortarmene, alle parole  udite ieri sera molto tardi, e mi ripromettevo di copiarle per dare  dolcezza al mio cuore. Perché sono parole di una soavità molto alta. Me  ne è rimasta l’anima profumata. Invece ecco che devo smettere di pregare  per scrivere quanto copio ora e che mi sembra sia una risposta ad una  sua domanda formulata in una lettera, domanda alla quale io non pensavo  più.
   E ora che ho premesso questo prologo, vado avanti, copiando prima le parole di oggi e poi quelle di ieri sera.
   Dice Gesù:
   «Giorni fa il Padre ha scritto che rimaneva perplesso circa la vera fonte del flagello attuale “perché un regno diviso[75] in se stesso non è più un regno”. Mostrerò al Padre che ciò può essere, essendo la divisione puramente apparente.
    Lucifero, nelle sue manifestazioni, ha sempre cercato di imitare  Iddio. Così come Dio ha dato ad ogni Nazione il suo angelo tutelare,  Lucifero le ha dato il suo demone. Ma come i diversi angeli delle  Nazioni ubbidiscono ad un unico Dio, così i diversi demoni delle Nazioni  ubbidiscono ad un unico Lucifero.
   L’ordine dato da Lucifero nella presente vicenda ai diversi demoni non è diverso a seconda degli Stati. È un ordine unico per tutti. Donde si comprende che il regno di Satana non è diviso e perciò dura.
    Questo ordine può essere enunciato così: “Seminate orrore,  disperazione, errori, perché i popoli si stacchino, maledicendolo, da  Dio”.
   I demoni ubbidiscono e seminano orrore e disperazione,  spengono la fede, strozzano la speranza, distruggono la carità. Sulle  rovine seminano odio, lussuria, ateismo. Seminano l’inferno. E riescono perché trovano già il terreno propizio.
   Anche i miei angeli lottano a difesa del Paese che ho loro assegnato. Ma i miei angeli non trovano terreno propizio.  Onde rimangono soccombenti rispetto ai nemici infernali. Per vincere, i  miei angeli dovrebbero essere aiutati da animi viventi nel e per il  Bene. Viventi in Me. Ne trovano. Ma sono troppo pochi rispetto a quelli che non credono, non amano, non perdonano, non sanno soffrire.
   È il caso di ripetere[76]:  “Satana ha chiesto di vagliarvi”. E, dal vaglio, risulta che la  corruzione è come nei tempi del diluvio, aggravata dal fatto che voi  avete avuto il Cristo e la sua Chiesa, mentre ai tempi di Noè ciò non  era.
   L’ho già detto[77]  e lo ripeto: “Questa è lotta fra Cielo e inferno”. Voi non siete che un  bugiardo paravento. Dietro le vostre schiere battagliano angeli e  demoni. Dietro i vostri pretesti è la ragione vera: la lotta di Satana  contro Cristo.
   Questa è una delle prime selezioni dell’umanità,  che si avvicina alla sua ora ultima, per separare la messe degli eletti  dalla messe dei reprobi. Ma purtroppo la messe degli eletti è piccola  rispetto all’altra.
   Quando Cristo verrà per vincere l’eterno antagonista nel suo Profeta troverà pochi segnati, nello spirito, dalla Croce.»
   E questa è l’altra di ieri sera.
   Dice Gesù:
    «Per ottenere veri frutti dall’Eucarestia non bisogna considerare  questa come un episodio che si ripete ad epoche più o meno distanziate  nel tempo, ma farne il pensiero base della vita. Vivere pensando a  Me-Eucarestia che mi appresto a venire o che sono venuto in voi, facendo  dell’incontro un continuo presente che dura quanto dura la vostra vita.  Non separarsi con lo spirito da Me, operare nel raggio che scaturisce  dall’Eucarestia, non uscire mai dalla sua orbita come stelle che rotano  intorno al sole e vivono per merito di esso.
   Anche qui ti  propongo a modello Maria. La sua unione con Me deve essere il modello  della tua unione con Me. La vita di Maria, mia Madre, fu tutta  eucaristica. La vita di Maria, la piccola vittima, deve essere tutta  eucaristica.
   Se Eucarestia vuol significare comunione, Maria  visse eucaristicamente per quasi tutta la vita. Poiché Io in mia Madre  ero prima d’essere, come uomo, al mondo. Né, quando come uomo al mondo non fui più,  cessai d’essere in Lei. Non ci siamo più separati dal momento in cui  l’ubbidienza fu santificata sino all’altezza di Dio, ed Io divenni carne  nel suo seno così puro che gli angeli lo sono meno al paragone, così  santo che tale non è nessun ciborio che m’accolga.
   Solo nel seno  di Dio vi è perfezione di santità maggiore a quella di Maria. Ella è,  dopo Dio Uno e Trino, la Santa dei Santi.
   Se fosse concesso a voi  mortali di vedere la bellezza di Maria quale essa è, ne restereste  rapiti e santificati. Non c’è paragone nell’Universo che valga a dirvi  cosa è mia Madre. Siate santi e la vedrete.
   E se vedere Dio è la  gioia dei beati, vedere Maria è la gioia di tutto il Paradiso. Perché in  Lei non soltanto si beano i cori angelici e le schiere dei Santi, ma il  Padre, il Figlio e lo Spirito Santo la contemplano come l’opera più  bella della loro Trinità d’amore.
   Non ci siamo mai separati tra  noi due. Ella aspirava a Me con tutta la forza del suo cuore verginale e  immacolato attendendo il promesso Messia. Comunione purissima di desiderio  che attirava Me dal profondo del Cielo. Più viva comunione dal momento  della beata annunciazione sino all’ora della morte sulla Croce.
   I nostri spiriti erano sempre uniti dall’amore. Comunione d’amore intensissimo e di immenso dolore durante il mio mar­tirio e nei giorni della mia sepoltura. Comunione eucaristica dopo la gloriosa Risurrezione e l’Ascensione sino all’Assunzione che fu eterna unione della Madre purissima col Figlio divino.
   Maria è stata l’anima eucaristica perfetta.  Sapeva trattenere il suo Dio con un amore ardente, una purezza  superangelica, un’adorazione continua. Come separarsi da quel cuore che  viveva di Me? Io rimanevo anche dopo la consumazione delle specie.
    Le parole dette a mia Madre nei miei trentatré anni che le fui figlio  sulla Terra, non sono niente di fronte ai colloqui che Io-Eucarestia  ebbi con Lei-Ciborio. Ma quelle parole sono troppo divine e troppo pure  perché mente d’uomo le possa conoscere e labbra d’uomo ripetere. Nel  Tempio di Gerusalemme solo il Sacerdote entrava nel Santo dei Santi dove  era l’Arca del Signore. Ma nel Tempio della Gerusalemme celeste solo  Io, Dio, entro e conosco i segreti dell’Arca santissima che è Maria, mia  Madre.
   Sfòrzati d’imitare Maria. E, poiché è troppo ardua cosa,  di’ a Maria che ti aiuti. Ciò che all’uomo è impossibile, è possibile a  Dio, possibilissimo poi se chiesto in Maria, con Maria, per Maria.»

[75] un regno diviso…, come è detto in Matteo 12, 25; Marco 3, 24; Luca 11, 17.
[76] ripetere quanto è detto in Luca 22, 31; corruzione, di cui si parla in Genesi 6, 5-6.12-13.
[77] già detto il 4 giugno.

Estratto dall'OPERA di MARIA VALTORTA © Fondazione Erede di Maria Valtorta • ETS

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