Autore don Julio Meinvielle
edizione Effedieffe pag. 500 € 30,00
La monumentale opera di Meinvielle sulla Càbala e suoi influssi nella storia mondiale
Dalla Càbala al Progressismo è il capolavoro di don Julio Meinvielle ed un capolavoro in sé stesso, uno dei libri che passeranno alla storia della Chiesa.
EFFEDIEFFE lo ha finalmente tradotto e pubblicato integralmente, senza censure o riadattamenti. È la prima volta per l’Italia.
In questo libro si chiarisce come l’origine di tutti gli errori antichi e moderni sia la falsa càbala esoterica giudaica, la quale ha influenzato oltre che in fariseismo deicida e l’intera filosofia moderna (da Cartesio in poi) anche i “periti” conciliari (Teilhard de Chardin, Rahner, Küng, Schillebeeckx, Congar, Chenu, Daniélou, de Lubac, von Balthasar, etc.).
Questo libro si propone di dimostrare che nel corso della storia umana vi sono due soli atteggiamenti di vita e di pensiero: uno, quello cattolico, che è la tradizione ricevuta da Dio tramite Adamo, Mosè e Gesù Cristo, il cui insuperato espositore è stato San Tommaso d’Aquino; l’altro, quello gnostico e cabalistico, che alimenta gli errori di tutti i popoli: quelli pagani, quelli che apostatarono dal primo ebraismo e persino quelli che abiurarono il cristianesimo, così come accade in particolar modo nel mondo moderno.
La tradizione perversa e cabalistica prende origine da quella buona, corrotta dalla malizia dell’uomo il quale, a sua volta, si lascia sedurre ed alienare dal demonio. La grande tentazione gnostica del “sarete come dèi” attecchisce nel genere umano e lo conduce alla perdizione.
È il Mistero della redenzione, che sebbene abbia un frutto esclusivamente salvifico non si compie se non per l’intervento delle due forze — le cattive e le buone.
Sta a noi fare la scelta: di quale Città vogliamo far parte? A quale Tradizione vogliamo aderire? A quella luciferina o a quella cristiana?
È questo un libro imprescindibile e capitale, che bisogna studiare profondamente e far conoscere diffusamente per far capire quale sia la vera natura dei mali che ci circondano, quale la loro radice per potercene preservare.
Voce dell’autore estratta dal libro:
«La Storia dovrà adattarsi alla tradizione cabalistica o alla tradizione cattolica. E non è necessaria molta sagacia per osservare che da cinque secoli il mondo si sta conformando alla tradizione cabalistica. Il mondo dell’Anticristo avanza velocemente. Tutto concorre all’unificazione totalitaria del figliolo di perdizione. Da qui proviene altresì il successo del progressismo. Il cristianesimo si secolarizza o si ateizza. Questa è l’apostasia universale della vita pubblica e privata nella quale si incammina il mondo attuale. Come si debbano adempiere, in questa età cabalistica, le promesse di assistenza del Divino Spirito alla Chiesa, e come debba verificarsi la promessa solenne portae inferi non prevalebunt, non rientra nella mente umana di saperlo. Ma così come la Chiesa è cominciata, quale semente piccolissima, e si fece albero e albero frondoso, così può ridursi nella sua frondosità ed assumere una realtà molto più modesta. Sappiamo che il mysterium iniquitatis è già all’opera; ma non conosciamo i limiti del suo potere. Tuttavia, non vi è alcuna difficoltà ad ammettere che la Chiesa della pubblicità, Chiesa magnificata nella propaganda, possa essere conquistata dal nemico e convertirsi [da Chiesa cattolica] in Chiesa gnostica. Possono esserci due Chiese: l’una, quella della pubblicità, l’altra quella del silenzio. Questa seconda sarebbe la Chiesa delle promesse, non la prima, che può defezionare [da queste promesse]».
Con invito alla lettura di Curzio Nitoglia
![]() Julio Meinvielle
|
Julio Ramòn Meinvielle, nasce a Buenos Aires il 31 agosto del 1905. Studia nel Seminario pontificio di Villa Devoto addottorandosi in filosofia e teologia. Viene ordinato sacerdote il 20 dicembre 1930. Nel 1932, appena ventisettenne, pubblica il suo primo libro (Concezione Cattolica della Politica). A partire da questo momento e per i successivi quarant’anni, attraverso numerose opere, si occuperà con chiaroveggenza luminosa della trasposizione sociale e politica del cristianesimo nella Cristianità e della “questione sociale” riguardante il mondo moderno. Nominato parroco in Buenos Aires nel 1933, in un quartiere popolare, Don Julio fu sacerdote di Cristo sotto ogni aspetto: intellettuale, sociale e pastorale, mantenendo sempre il fine di illuminare e redimere le anime senza rinchiudersi nella sagrestia e nel pacifismo dottrinale. Il suo può essere definito “l’apostolato della illuminazione delle intelligenze e del rafforzamento delle volontà”. Il vigoroso pensatore che fu Padre Meinvielle si abbeverò alle fonti più cristalline del pensiero cattolico, ovvero: Magistero della Chiesa e San Tommaso, nella lettura diretta, costante ed intelligente, di grande rigore e disciplina intellettuale e umana che formarono in lui una mente lucida, esente da errori e inciampi.
Le sue opere più decisive e fondamentali sono Concepción católica de la política (1932), Concepción católica de la economía (1936), El judío en el misterio de la historia (1937, EFFEDIEFFE 2014), Los tres pueblos bíblicos en su lucha por la dominación del mundo (1937), De Lamennais a Maritain (1945), Crítica de la concepción de Maritain sobre la persona humana (1948), El comunismo en la revolución anticristiana (1961), La Iglesia y el mundo moderno (1966) e De la Cábala al progresismo (1970).