
GLI
ANGELI RIBELLI
di
Don Giuseppe Tomaselli
INTRODUZIONE
- Il demonio esiste! Nell'esercizio del Ministero Sacerdotale ho
incontrati alcuni ... pochi…, i quali credono che il demonio sia un
nome astratto, cioè intendono per demonio l'assieme dei mali
che si riscontrano nel mondo. Ci sono di quelli che hanno un timore
esagerato del demonio; altri si ridono della sua potenza. Molti non
sanno come comportarsi nella lotta contro il nemico spirituale;
tremano quando c'è da stare tranquilli e vanno sicuri quando è
necessario trepidare. Questo lavoro sarà utile a tali
categorie di anime.
CHI
È SATANA?
Lotta
in Cielo.
Iddio
creò sterminate schiere di Angeli, cioè di Puri Spiriti,
dotati di grande intelligenza e di forte volontà. Il Cielo si popolò
in un attimo di questi esseri beati, che lodavano il Creatore e nello
stesso tempo godevano di perfetta felicità.
Gli
Angeli sono distribuiti in nove categorie, o cori; così risulta
dalla Sacra Scrittura.
L'Angelo
più bello era Lucifero, o Apportatore di luce, il quale, per
così dire, eclissava gli altri col suo splendore.
Iddio,
che è giusto, volle mettere alla prova la fedeltà, esigendo dagli
Angeli un atto particolare di umile sudditanza. Secondo S. Tommaso
d'Aquino e secondo i più celebri Padri della Chiesa, la prova fu
questa: la Seconda Persona Divina, il Figlio Eterno del Padre,
Gesù Cristo, nella pienezza dei tempi si sarebbe fatto uomo, pur
restando vero Dio, e tutti gli Angeli avrebbero dovuto adorarlo, pur
vedendolo rivestito di misera carne umana.
A
noi, esseri inferiori rispetto agli Angeli, non sarebbe costata
troppo una simile prova; per gli Angeli invece la prova fu
durissima.
Lucifero,
dotato di qualità eccellentissime, pensando che un giorno
avrebbe dovuto umiliarsi davanti al Figlio di Dio fatto uomo, senti
in sé tanto orgoglio da dire: Non lo servirò!... Se si farà uomo,
sarò a lui superiore! - Altre schiere di Angeli si unirono a
Lucifero, quasi per dare la scalata alla Divinità. Si iniziò la
tremenda lotta in Cielo.
Noi
sappiamo ciò che avvenne in quella lotta, perché Iddio la
manifestò al Profeta Daniele ed a San Giovanni Evangelista.
L'Arcangelo
San Michele, a capo d'innumerevoli Angeli, si oppose alla
superbia di Lucifero, dicendo: Chi è come Dio? -
Il
Creatore alla fine della lotta intervenne direttamente; confermò
in grazia gli Angeli fedeli e punì i ribelli.
II
castigo.
Dio
è infinitamente buono ed infinitamente giusto; dà a ciascuno
quello che gli spetta. Verso gli uomini peccatori si comporta
con longanimità, perdonando facilmente le cento e mille volte;
agisce in tal modo perché conosce appieno la debolezza della
natura umana.
Verso
gli Angeli mise subito in atto la sua giustizia. Gli Angeli
conoscevano la Divinità; dotati d'intelligenza eminente, erano
consapevolissimi del male che stavano operando; per la qual cosa
Iddio in un istante creò l'inferno, luogo di tormenti, e vi
precipitò gli Angeli cattivi.
Lucifero.
Il
capo dei ribelli fu Lucifero e quindi divenne il più orribile.
Precipitato dal Cielo nell'abisso infernale, è chiamato nella Sacra
Scrittura « Satana », che significa nemico.
Lucifero
perdette la sua bellezza, ma non la sua intelligenza e la sua
potenza; così pure i suoi seguaci.
Passare
dalla somma felicità al sommo dolore, fu per i demoni il colmo
della disperazione. Non potevano rassegnarsi a tanta perdita. L'odio
contro la Divinità punitrice cominciò a divorarli; il pensiero
che un giorno gli uomini sarebbero andati in Cielo a prendere il loro
posto, li faceva rodere d'implacabile gelosia.
I
demoni stabilirono di vendicarsi, non di Dio direttamente, essendo
ciò impossibile, ma delle sue creature, col tentarle a
ribellarsi al Creatore, affinché un giorno potessero anche loro
cadere nell'inferno.
OPERA DIABOLICA
Un
mistero.
Iddio
avrebbe potuto rendere impotenti i demoni; relegati nell'abisso,
non avrebbero potuto nuocere ad alcuno. Dai fatti noi sappiamo che il
Signore ha lasciato una certa libertà a Lucifero ed ai suoi
subalterni, libertà limitata, ma vera. Perché Iddio ha fatto
così?... E chi può penetrare i misteri dell'Onnipotente?... Si
può pensare che la Divina Provvidenza voglia servirsi
dell'opera dei demoni per aumentare in Cielo la gloria dei suoi
eletti. Chi infatti è tentato e supera la tentazione, guadagna
un merito eterno.
La
libertà.
Il
Signore ha dato all'uomo la volontà libera, capace di determinarsi
al bene o al male. Se la volontà si volge al bene, l'uomo merita il
premio; se si volge al male, merita il castigo. È la giustizia di
Dio che esige questo.
Il
demonio ha il potere di suggerire il male, può tentare, ma giammai
può costringere la volontà altrui a peccare, diversamente
l'uomo non sarebbe libero.
Potere
diabolico.
I
demoni, essendo puri spiriti, cioè intelligenza e volontà,
sono invisibili; però conoscendo bene gli elementi di cui sono
composti i corpi, hanno il potere di agire sulle cose materiali ed
anche di prendere forma sensibile, di uomo, di donna, di animale
ecc.
L'Eden.
Dio
aveva creato Adamo ed Eva; li aveva posti nell'Eden, o paradiso
terrestre; li aveva arricchiti di doni naturali e
preternaturali, con il potere di trasmetterli ai discendenti. Il
Creatore mise alla prova anche Adamo ed Eva, dicendo: Tutto ciò che
vedete è vostro; però non dovete mangiare il frutto dell'albero
della scienza del bene e del male, che è posto nel centro di questo
giardino di delizie. In qualunque giorno lo mangerete, morrete.
-
Satana,
o Lucifero, geloso della felicità dei nostri progenitori, mise
in atto la sua potenza per far peccare le prime due creature. Un
demonio prese forma di serpente ed andò ad attorcigliarsi al tronco
dell'albero del frutto proibito. Adamo ed Eva solevano andare a
contemplare di tanto in tanto i frutti di quell'albero, ma non
osavano toccarli. Un giorno il serpente infernale rivolse loro la
parola per tentarli.
Un
animale che parli come l'uomo?! Del resto il pappagallo non riproduce
la voce umana? Ed il merlo non imita il fischio dell'uomo? Tuttavia,
ancorché il serpente non abbia le corde vocali atte a riprodurre la
voce umana, quel serpente parlò, perché conoscendo il demonio
tanti segreti di natura, produsse nell'aria le vibrazioni
corrispondenti alla voce dell'uomo.
Adamo
ed Eva non si meravigliarono a sentir parlare un serpente? Non lo
sappiamo.
Del
resto erano ancora nello stato di innocenza e forse era la prima
volta che vedevano un serpente.
Dunque
il demonio rivolse la parola ai nostri progenitori: Se vi piace il
frutto di quest'albero, perché non lo mangiate? È bello
allo sguardo e molto soave al gusto!
-
Non possiamo - risposero. - Perché non potete?
-
Il Signore l'ha proibito. - E perché ve l'ha proibito?
-
Non lo sappiamo! Ci ha detto che se lo mangeremo, morremo!
-
Questo è falso! Voi non morrete! Iddio vi ha proibito di mangiarlo,
perché se mangerete di questo frutto, diverrete simili a
Lui! -
La
tentazione era troppo forte: divenire simili a Dio ... Cambiare
la natura umana nella divina ... Non essere più sottoposti a Lui!
... E come in Cielo Lucifero voleva divenire simile a Dio,
peccando di sopraffine superbia, così nell'Eden peccarono
Adamo ed Eva. Iddio che resiste ai superbi, come punì gli Angeli
ribelli, così punì le prime due creature umane, le quali
perdettero tanti doni di cui erano state insignite.
Intanto
Lucifero cantò vittoria, poiché il Cielo restava chiuso per Adamo
ed Eva e per i loro discendenti.
Però
il Signore usò misericordia e promise che sarebbe avvenuta la
redenzione con l'Incarnazione della Seconda Persona della
Santissima Trinità.
Il
serpente infernale ricevette da Dio una forte maledizione: Porrò
inimicizia tra te e la donna, e tra il seme tuo e il seme di lei.
Ella ti schiaccerà la testa. - Voleva Iddio far comprendere al
demonio che sarebbe venuta dalla discendenza di Eva una Donna,
contro la quale l'opera sua sarebbe stata nulla, anzi Costei gli
avrebbe schiacciato il capo. Questa Donna è Maria Santissima, Madre
del Redentore. Difatti la Madonna è raffigurata con il serpente
sotto i piedi.
II
Regno di Satana.
Il
peccato di Adamo e di Eva fu la loro rovina; indirettamente fu
rovina anche per i loro discendenti, i quali non poterono
ereditare, per naturale discendenza, ciò che i progenitori
avevano perduto.
Il
demonio approfittò di questo stato di cose per svolgere l'opera sua
malvagia con più efficacia. Infatti nei quattro mila anni che
precedettero la venuta del Messia, il demonio spadroneggiava nel
mondo e signoreggiava con l'idolatria e con la disonestà più
sfacciata.
Venuto
Gesù Cristo, il regno dell'inferno fu abbattuto; rimase ancora
ai demoni una certa libertà, ma molto inferiore alla
primitiva; pertanto le anime a milioni si staccano dall'idolatria e
si portano all'adorazione del vero Dio, lasciano la disonestà e
praticano la purezza, abbandonano l'odio per darsi all'amore
anche dei nemici.
Diavoli
in giro.
L'inferno,
oltre ad essere un luogo, è anche uno stato. I demoni stanno parte
nell'inferno e parte vanno in giro, vagando per il mondo; ma
ancorché essi vadano di qua e di là, tuttavia soffrono sempre le
pene infernali, poiché la maledizione di Dio poggia sempre
sopra di loro.
La
Santa Chiesa, nell'antica Liturgia, alla fine della Messa aveva una
preghiera particolare, rivolta a San Michele Arcangelo « ... E
tu, o Principe della Milizia Celeste, con forza divina ricaccia
nell'inferno Satana e gli altri demoni, i quali vagano per il mondo
alla perdizíone delle anime ».
Lo
missione.
Cosa
possono fare i demoni andando in giro? La loro missione è rovinare
l'uomo e quello che gli appartiene; perciò oltre che tentare
l'anima al peccato, possono tormentare anche il corpo umano,
prendendone possesso diretto; possono tormentare gli animali,
impossessarsi di un luogo, perturbare la quiete dell'aria, ecc....
Tutto
ciò apparirà chiaro da quanto si verrà esponendo nel corso del
lavoro.
Vario
compito.
Il
regno di Satana è ben organizzato. Come in Cielo San Michele
Arcangelo ha il comando della Corte Angelica ed ha alla sua
dipendenza degli Angeli, che a loro volta hanno altri dipendenti,
così Satana ha i suoi ufficiali, i quali sono messi a capo di altri
demoni.
Nell'esercito
non tutti i soldati hanno lo stesso compito. Durante la guerra,
quantunque tutti i militari combattano contro il nemico, tuttavia c'è
chi è specializzato nel combattimento aereo, chi in quello di
mare e chi in quello di terra; nell'esercito di terra troviamo i
fanti, gli artiglieri, ecc. Così è nell'esercito infernale: ci
sono i demoni specializzati nella bestemmia, altri nell'omicidio,
altri nella disonestà, ecc.
Differente
forza diaboliea.
I
demoni sono più o meno forti nella lotta contro il bene e non tutti
ottengono lo stesso risultato. Quando Lucifero vuole ingaggiare
una grande battaglia, assegna il compito ai demoni più forti.
Gli
Apostoli ebbero da Gesù il potere di cacciare i demoni dal corpo
degli ossessi; facilmente riuscivano, tanto che San Pietro in un
momento di entusiasmo disse: Signore, anche i demoni ci stanno
soggetti! - Una volta però gli Apostoli non riuscirono a liberare un
giovane; andò Gesù e l'ossesso fu liberato. Quando Gesù
ritornò a casa, gli Apostoli gli domandarono: Perché noi non siamo
stati capaci di scacciare questo demonio? - Rispose loro: Questa
specie di demoni non può essere altrimenti scacciata se non per
mezzo della preghiera e del digiuno. -
L'Evangelista
San Marco, riportando questo episodio, dice che il demonio era
immondo, cioè era il demonio della disonestà ed aveva una
forza particolare.
II
numero sette.
Il
sette è un numero della Sacra Scrittura. Sette sono gli
Arcangeli che stanno continuamente al cospetto della Divinità;
sette erano le lampade nel Tempio degli Ebrei; sette sono i doni
dello Spirito Santo; sette sono i Sacramenti; ecc....
Anche
a Lucifero è caro questo numero e spesso manda in giro i demoni
in drappelli di sette.
Dice
Gesù: Quando il demonio esce da un uomo, va nel deserto in cerca di
riposo; non trovandolo dice: Tornerò nella casa da dove sono stato
mandato. Trova la casa spazzata ed ornata e, non riuscendo ad
entrare, va a cercare altri sette demoni peggiori di lui. Dà
l'assalto alla casa e, se riuscirà ad entrare, lo stato ultimo di
quell'uomo sarà peggiore del primo. -
Anche
lo scrivente, dovendo fare gli Esorcismi a degli ossessi, ha udito la
stessa affermazione sul numero sette. Una bambina era invasa dal
demonio. Mentre recitavo le preghiere del Rituale Romano, il demonio
si arrabbiò e mi disse: Finiscila; diversamente chiamo altri sette
compagni! ... Satana, vieni in mio aiuto! - Sull'istante entrarono
nel corpo della ragazza altri sette demoni. In seguito, esorcizzando
un'altra persona, il demonio mi disse: Questa volta non riuscirai
a cacciarci, perché siamo in troppi. Siamo quattordici! - cioè
sette e sette, in due drappelli.
Giobbe.
Sinora
si sono date nozioni generali sui demoni. Adesso scendiamo ai
particolari, servendoci delle istruzioni che ci dà la Sacra
Bibbia.
I
demoni possono fare tanto male al corpo dell'uomo ed a ciò che
all'uomo appartiene. Presento un fatto.
Nel
paese di Us, presso la Palestina, viveva un certo Giobbe, uomo
semplice, retto e timorato di Dio. Gli erano nati sette figli e tre
figlie; possedeva sette mila pecore, tre mila cammelli, cinquecento
paia di buoi e gran numero di servi. Quest'uomo era celebre tra gli
orientali.
Ogni
mattina Giobbe offriva olocausti a Dio per ciascuno dei suoi figli,
perché diceva: Può darsi che i miei figli abbiano peccato e
non abbiano benedetto Dio nei loro cuori. -
Si
legge nella Bibbia che un giorno i figli di Dio si presentarono al
Signore. La Sacra Scrittura, per farci comprendere cose
spirituali, rappresenta Dio come sopra un trono e gli Angeli gli
stanno davanti come servi, pronti al suo cenno. Fra gli
Angeli, dunque, si presentò anche Satana. Il Signore gli disse:
Donde vieni? - Quello rispose: Ho fatto il giro della terra e
l'ho scorsa. - Ed il Signore a lui: Hai notato il mio servo
Giobbe e come non vi sia nulla sulla terra che gli somigli? -
Satana gli rispose: Forse per nulla Giobbe teme Iddio? Non hai tu
circondato di difese lui, la sua casa e tutti i suoi beni? Non hai
benedette le opere delle sue mani? Non si sono moltiplicati i
suoi beni sulla terra? Ma stendi un po' la tua mano a toccare tutto
ciò che possiede e vedrai se non ti maledirà! -
Il
Signore disse allora a Satana: Ecco, ogni suo bene è in tua balia;
però risparmia la sua persona. -
Sembra
strano che Iddio dia tanta confidenza a Satana, tenendolo a
colloquio. Ma questa è una figura che esprime una realtà
spirituale, cioè che Iddio governa il mondo per mezzo degli Angeli
buoni e permette ai demoni di tribolare i giusti, per i suoi santi
fini.
Satana,
dunque, mise in atto la sua potenza infernale contro Giobbe,
sperando di farlo disperare. Pose in mente ai Sabei di andare a
rubare i buoi e gli asini di Giobbe. Fu consumato il furto e,
siccome i servi opposero resistenza, furono uccisi. Lo stesso
giorno Satana, conoscendo bene i segreti delle leggi naturali,
produsse un gran fuoco e fece bruciare le pecore ed i pastori di
Giobbe. Dopo spinse tre schiere di Caldei a rubare i cammelli.
Mentre i figli e le figlie di Giobbe stavano a mangiare ed a bere in
casa del fratello maggiore, d'un tratto si levò dalla parte del
deserto un gran vento, il quale investì i quattro angoli della
casa e questa, cadendo, schiacciò tutti i suoi figliuoli.
Giobbe
per il dolore di tante perdite si gettò per terra ed esclamò,
adorando Dio: Nudo son nato e nudo morrò! Il Signore ha dato,
il Signore ha tolto; sia benedetto il nome del Signore! -
Ora
un giorno, quando gli Angeli andarono a presentarsi al trono di
Dio, vi andò anche Satana. Il Signore gli disse: Hai visto il mio
servo Giobbe? ... Tu mi hai incitato contro di lui e me l'hai fatto
affliggere senza motivo. - Satana gli rispose: Pelle per pelle;
l'uomo darà quanto possiede per la propria vita. Ma stendi la tua
mano a toccare le sue ossa e la sua carne e vedrai allora come ti
maledirà! - Il Signore pertanto disse: Ecco, egli è in tua balia;
però salvagli la vita. -
Satana
colpì subito Giobbe di piaghe maligne, dalla pianta dei piedi sino
al vertice del capo. La moglie non volle più tenerlo in casa e lo
lasciò sopra un immondezzaio. Il povero Giobbe,
addoloratissimo, passava i giorni a lamentarsi, raschiando la
marcia delle piaghe.
Quando
Iddio volle, cessò la prova; Satana, arrabbiato di non avere
approdato a nulla, si ritirò.
Il
Signore, contento della condotta di Giobbe, gli diede la perfetta
salute e gli rese il doppio di quanto Satana gli aveva fatto
perdere; ebbe pure sette figli e tre figlie. Non si trovavano sulla
terra delle donne così belle come le figlie di Giobbe. Questi visse
lunghi anni e poté vedere i suoi figli e i nipoti sino alla quarta
generazione.
Nella
storia di Giobbe risplende la virtù della pazienza del servo di
Dio e la gelosia del demonio. Satana avrebbe voluto perderlo, ma
il Signore si servi dell'opera diabolica per aumentare il
merito di Giobbe e per dare all'umanità un esempio di
rassegnazione e di pazienza.
L'umanità
ha formulato un proverbio, quasi a memoria del fatto, dicendo: « In
quest'affare ... ci vorrebbe la pazienza di Giobbe ».
Togliere
la vita?
Potrebbe
domandarsi: Se il demonio ha il potere di danneggiare il corpo ed í
beni dell'uomo, potrebbe anche togliere la vita a qualcuno?
Se
Iddio desse il permesso, i demoni potrebbero fare anche questo; ma
d'ordinario non possono uccidere alcuno, diversamente si
scaglierebbero contro i viventi che menano una santa vita e
portano anime a Dio e così toglierebbero dalla faccia della
terra gli apostoli del regno di Cristo. Inoltre ucciderebbero coloro
che sono in peccato mortale, per trascinarli all'inferno,
affinché non abbiano il tempo di ritornare a Dio.
Facendo
un esorcismo nel 1934, il demonio mi disse: Non mi molestare
più, se no ucciderò la fanciulla! - Io risposi: Tu non hai il
potere di ucciderla! - Mi soggiunse: Però non la farò più
mangiare e così la farò morire. - Infatti la fanciulla ossessa
non poteva mangiare. Appena si metteva a tavola, era invasa dal
demonio e nessuna potenza umana avrebbe potuto farle ingoiare un
boccone. Era divenuta debolissima. In seguito il demonio la
lasciò.
Danno
alla salute.
Gesù
un giorno di sabato, ch'era festa per gli Ebrei, ammaestrava in una
sinagoga. Ecco presentarsi una donna, che aveva da diciotto anni
uno spirito d'infermità, ed era così rattrappita da non potere
guardare in su. Gesù, come l'ebbe veduta, la chiamò a sé e le
disse: Donna, sei liberata dalla tua malattia. - E le impose le
mani. In quell'istante ella si raddrizzò e glorificava Dio.
Ma
il capo della sinagoga, indignato perché Gesù l'aveva guarita di
sabato, prese a dire al popolo: Ci sono sei giorni per lavorare;
venite dunque in quelli per farvi guarire e non di sabato. - Ma il
Signore gli replicò: Ipocriti, ognuno di voi non scioglie di sabato
il suo bue o l'asino dalla mangiatoia e lo mena a bere? E questa
figliuola di Abramo, tenuta legata da Satana per diciotto anni, non
doveva essere liberata da queste catene in giorno di sabato? - E
mentre diceva questo, arrossivano i suoi nemici e tutta la folla
godeva delle opere gloriose compiute da Gesù.
Questo
fatto fa comprendere che ci sono malattie, che il demonio
direttamente apporta per far soffrire, sempre però nei limiti
che Iddio permette; dall'opera diabolica il Signore sa ricavare
anche del bene.
Non
si pensi tuttavia che ogni sofferenza corporale sia procurata
dal demonio! Le malattie d'ordinario sono effetto di tante altre
cause naturali.
L'ossessione.
Chiamasi
ossessione il possesso che prende il demonio di un corpo umano. È
possibile innanzi tutto che i demoni, puri spiriti, entrino in
una persona? Si; la storia registra tanti e tanti casi di ossessione.
L'uomo
ha il corpo; l'anima è unita intimamente e misteriosamente al
corpo. Appena un demonio prende possesso diretto di un uomo,
questi sente in sé un altro essere. Siccome il demonio è
intelligenza e volontà, nell'ossesso troviamo l'intelligenza
dell'uomo e l'intelligenza del diavolo, la volontà umana e la
volontà dello spirito superiore.
In
base a questo si comprende come un ossesso, che non abbia studiato,
parli correttamente lingue straniere oppure 1e intenda benissimo,
ragioni di avvenimenti lontani con esattezza di circostanze,
possa conoscere cose occulte ... ; si comprende pure come un
ossesso possa parlare contro le cose sante, mentre prima
dell'ossessione pregava ed era tanto pio. Chi agisce non è più
l'ossesso, ma il demonio che è in lui; l'anima dell'uomo resta
libera e non è responsabile di ciò che il diavolo opera; il corpo
dell'ossesso è un semplice strumento in potere dello spirito
infernale.
Errore
popolare.
Allorché
qualcuno fa delle stranezze o dice delle parole anormali, il popolino
crede facilmente che si tratti di ossessione diabolica. È
questo un grande errore.
Negli
ammalati di nervosismo possono manifestarsi dei fenomeni curiosi,
anzi molto strani. La nevrastenia e più che tutto l'isterismo nelle
donne può far credere che si sia invasi dal demonio. Non sempre
è facile distinguere i fenomeni naturali da quelli soprannaturali.
Chi scrive, essendo stato molte volte davanti a tali fatti, ha dovuto
convincersi che sono pochi i casi di vera ossessione.
I
segni.
Non
basta un solo fenomeno per giudicare se trattasi di malattia o
di ossessione; non è sufficiente una sola conversazione
con il paziente per essere esatti in simile giudizio; si richiedono
diversi segni.
Innanzi
tutto si sappia che il demonio fa il possibile per non manifestarsi,
poiché teme di essere scacciato; è tanto abile a far
questo.
È
necessario conoscere se il paziente sia soggetto a malattia di nervi;
la visita medica è indispensabile.
Se
il medico assicura che il sistema nervoso è normale, si osservino
bene i segni di ossessione.
La
persona invasa, prima che entri il demonio, può pregare, baciare il
Crocifisso, parlare di cose sante, ecc. Entrato il demonio, non
può pregare più. Se vede pregare si arrabbia; se gli si
presenta un'immagine sacra, vorrebbe stracciarla; se gli si
getta l'acqua benedetta anche all'insaputa, inviperisce; non è
capace di nominare Gesù o Maria Vergine. L'ossesso, ancorché
poco istruito, può leggere anche ad occhi chiusi, comprendere o
parlare qualunque lingua e non solo dire qualche parola, ma parlare a
lungo e correttamente, può sostenere discussioni teologiche
elevate, da destare meraviglia anche nei Sacerdoti. Appena parte il
demonio, il paziente torna quale era prima dell'ossessione, cioè non
ha orrore per le cose sacre, prega, non comprende lingua
straniera, ecc.
Pratica.
Se
nella famiglia ci fosse qualche persona che desse tutti i segni
sopra citati, o parte di essi, i parenti invitino il Parroco o
altro Sacerdote ad assistere ai fenomeni importanti che
avvengono; il Sacerdote riferirà tutto al Vescovo e questi
stabilirà il da farsi.
Esempi
Evangelici.
Nel
Santo Vangelo sono registrati tanti esempi di ossessione. Ne
riporto due. A Gesù fu presentato un indemoniato. Questi, per opera
diabolica, era rimasto cieco e muto. Il Signore cacciò il nemico
delle anime e subito l'uomo vide e cominciò a parlare. Il
popolo rimase meravigliato a vedere ciò, pensando: Gesù
Nazareno dev'essere il Messia! Egli comanda ai demoni ed essi
gli ubbidiscono. I Farisei, nemici di Gesù, dicevano: Costui caccia
i demoni per opera di Beelzebub, cioè di Satana, principe dei
demoni. - Gesù rispose: Ogni regno diviso in partiti
nemici sarà devastato ed ogni città o casa divisa in parti
contrarie non potrà reggere. Se dunque Satana caccia
Satana, egli è in discordia con se stesso. Come dunque durerà il
suo regno? Se poi per la potenza divina io caccio i demoni,
è segno che è giunto a voi il regno di Dio. -
Un
giorno, scendendo Gesù da un monte, gli si fece incontro una grande
folla ed ecco un uomo gridare: Maestro, te ne prego, volgi lo sguardo
a mio figlio, l'unico mio. Un demonio lo invade e lo fa subito
urlare, lo getta a terra, lo fa cadere nel fuoco o nell'acqua,
lo malmena, lo fa spumare ed a stento se ne parte da lui, dopo averlo
dilaniato. - Gesù rispose: Conducimi qua il tuo figliuolo. - E
mentre questi si avvicinava, il demonio lo gettò a terra
straziandolo. Gesù sgridò lo spirito immondo e, guarito il
fanciullo, lo rese a suo padre.
Scacciare
i Demoni.
Prima
che Gesù morisse in croce, Satana aveva maggior potere ed i
casi di ossessione erano più frequenti; in seguito i demoni,
quantunque più debolmente, continuarono e continuano la loro
opera malefica contro gli uomini. Gesù misericordioso ed onnipotente
diede ai suoi Apostoli il potere di liberare gli invasi dal demonio,
e gli Apostoli, andando a predicare per le città ed i villaggi,
cacciavano gli spiriti infernali.
San
Pietro, esercitando con frutto un tale ministero, ebbe un po' di vana
compiacenza, per cui, avendo detto a Gesù: Signore, anche i
demoni ci stanno soggetti! - gli fu risposto: Simone, ho visto
Satana precipitare dal Cielo come folgore! - Voleva Gesù
significare: Voi Apostoli non montate in superbia per quello che
andate operando. Non è merito vostro tutto ciò, ma è la
potenza divina messa nelle vostre mani. - Gesù concluse: Non
rallegratevi perché i demoni vi ubbidiscono, ma perché i
vostri nomi sono scritti in Cielo. -
Il
potere di liberare gli ossessi fu esercitato non solo dagli
Apostoli, ma anche dai loro successori.
Gli
Esorcisti.
Si
chiama esorcismo l'assieme delle preghiere e dei riti adoperati dalla
Chiesa Cattolica per cacciare i demoni; colui che può liberare gli
ossessi, chiamasi Esorcista.
Tutti
i Sacerdoti sono Esorcisti; nessuno però può liberamente fare
gli esorcismi, se non riceve la facoltà dal proprio
Vescovo per ogni singolo caso.
Chi
scrive queste pagine, molte volte ha dovuto esorcizzare e crede bene
riportare qualche episodio interessante.
Esorcismo.
La
prima volta esorcizzai una bambina di nove anni, figlia di un
ciabattino, la quale frequentava la terza elementare.
Era
buona e pia; tuttavia Lucifero la prese di mira. Tre demoni furono
mandati nel corpo di essa; la tormentavano orribilmente; alle
volte erano presenti tutti e tre, alle volte due oppure uno;
momentaneamente la lasciavano e presto ritornavano, sino a
quattro o cinque volte al giorno.
La
bambina era in casa; giocava o accudiva a qualche faccenda; d'un
tratto abbassava le palpebre per qualche istante e poi riapriva
gli occhi: il demonio in quel momento le entrava in corpo. La bambina
mi espose in seguito ciò che accadeva in lei: si faceva
all'improvviso un po' di penombra attorno ad essa, tutto spariva e,
pur avendo gli occhi aperti, non vedeva nessuno dei presenti; in
mezzo alla penombra appariva in forma umana il demonio, il quale
le parlava, la batteva sino a lasciare le lividure sul corpo.
In
tale stato, quando io ero presente, facevo gli esorcismi. Riferisco
qualche scena e qualche colloquio.
Entrato
in casa dell'ossessa, il demonio per bocca della bambina disse:
Via di qua, Pretaccio Cattolico! Perché vieni a disturbarmi?. .
. - Presi l'aspersorio con l'acqua Benedetta. Inferocì il demonio:
Via queste cosacce!. . . Pretaccio Cattolico, te la farò
pagare!. . . - In nome di Dio, ti comando di rispondere! – Chi sei
tu che comandi a me? - Sono un povero uomo; ma come Ministro di Dio
ti comando e tu devi ubbidire. - Sull'istante l'ossessa si
sedette e rimase con le braccia conserte. Io parlavo in latino ed il
demonio arrabbiato mi disse: Non voglio parlare in latino, linguaccia
di voi Pretacci Cattolicacci! - Tuttavia lo tempestai di domande in
lingua latina: Qual è il tuo nome? - Il mio nome? ... Non t'importa
saperlo e perciò non te lo dico. - Sei solo in questa bambina? - Per
il momento sono solo, ma se vuoi chiamo i compagni. - No, resta solo!
- Prima di essere qui, dove ti trovavi? - Andavo in giro per le vie!
- Cosa fai lungo le vie? - Cerco di far fare peccati alla gente
- E tu cosa ne guadagni? - Che guadagno?... Trascino all'inferno
anime con me! - Siete molti nell'inferno? - Eh! ... Sapessi,
sapessi quanti siamo!... Dunque, vuoi sapere chi sono? Io sono
il demonio della disonestà! - E dimmi: Vanno molti all'inferno per
l'impurità? - Tutti quelli che sono là dentro, vi si trovano
per questo peccato ed anche gli altri ci verranno per lo stesso
peccato. - Passavano di lì alcuni giovanotti i quali
pronunziavano parolacce disoneste; il demonio disse: Ecco,
passano i miei aiutanti. - Ora basta con le chiacchiere! Tu devi
lasciare la creatura! - No, non me ne vado. Del resto che male faccio
alla bambina? - Devi subito partire! - Satana, Satana ... vieni
in mio aiuto!. .. - In quell'istante arrivarono altri tre demoni; la
bambina, finito l'esorcismo, me lo assicurò. Avevo il
Santissimo Sacramento, nascosto sotto il pastrano; la
ossessa mi disse: Tu nella borsetta tieni Satana! - e stese la
mano verso il mio petto. Le diedi una botta sulla mano e ridendo
mi rispose: Tu batti la bambina; a me puoi far niente. -
Il
demonio procura di chiacchierare, per impedire di pregare. Essendo
presenti diverse persone, disse: Parlatemi in qualunque lingua,
domandatemi qualunque cosa ed io risponderò. - Un professore scrisse
nascostamente un bigliettino in lingua greca; lo piegò per bene e lo
nascose in un angolo. La ossessa si alzò, andò a suonare un
piccolo campanello ch'era sul tavolo, e disse: Fatto già! - Nel
biglietto stava scritto: Va' a suonare il campanello. -
Continuando
la narrazione, io dissi al demonio: In nome di Gesù Nazareno, parti
subito! - Intanto attaccai al petto della bambina un'immaginetta
del Sacro Cuore. Il demonio divenne furibondo; si era in
parecchi a tenere la bambina a freno. - Ve la farò pagare a
tutti! ... Satana, Satana, manda ancora sette compagni in
mio aiuto! -
Infatti
altri sette demoni entrarono in quel corpo, come mi confermò la
bambina appena liberata. Non potendo più il demonio resistere,
esclamò: Me ne vado! Però lascerò la bambina piangente e non
la farò più alzare da questa sedia. -
Sull'istante
la bambina si sedette e diede in un pianto dirotto; momentaneamente
i demoni la lasciarono. Le domandai: Perché piangi? - Ma, non
lo so! - Fa' il segno della Croce! - Non posso sollevare il braccio.
- Allora, alzati! - Non posso alzarmi! -
La
bambina era rimasta come legata in tutto il corpo, impotente ad
alzarsi dalla sedia; i demoni però erano usciti, poiché essa tra le
lacrime pregava recitando il Padre Nostro.
Passato
del tempo, la bambina cominciò a ridere ed a camminare con
sveltezza; era ritornata l'ossessione.
-
Sono ancora qui, disse il demonio, e non me ne vado ... Siamo in
troppi e non riuscirai a cacciarci. -
A
dire il vero sentivo un po' di stanchezza e ricorsi a diversi
mezzi efficaci per riuscire nell'impresa. L'acqua benedetta è
meravigliosa negli esorcismi. Versando quest'acqua sul corpo
dell'ossessa, il demonio è tormentato fortemente.
-
Pretaccio, smetti, smetti ... non tormentarmi più! - Se vuoi che
smetta, lascia la bambina! - No; tu tormenti me ed io tormento
essa! - Non cessai di aspergere con l'acqua santa, finché il demonio
disse: Ebbene me ne vado; ma prima che essa muoia, sarò di
ritorno!... Noi siamo stati mandati da Lucifero in questa casa e,
siccome non riusciamo nel compito, egli ci tormenta. Satana maledice
il momento in cui ci ha mandati qua e noi tremiamo a metter piede qua
dentro ... Dimmi dove debbo andare me ne vado: Va' in alto mare; va'
ad incorporare qualche pesce o qualche altra bestia! - Cosa me
ne faccio di questi esseri?... Io cerco uomini! ... Perché non vai
tu a riposare nel corpo delle bestie? - Ed allora, nel nome di
Dio Onnipotente, vattene nell'inferno! - E me ne vado! - Però
non uscire più dall'inferno! - Ah, in questo non posso
ubbidirti! Lucifero mi tormenta ... son costretto ad uscire
ed andare per il mondo! - Te lo comando! ... Ubbidisci! - Parto
subito! -
La
bambina abbassò un istante le palpebre, emise un leggero sospiro ...
e restò libera.
-
Dunque, dissi alla piccina, come stai? - Oh, Padre, lei è qua?... -
Ti accorgi adesso che sono qua? È tanto tempo che lotto e parlo con
te! - Ma io non l'ho visto! - In questo frattempo cosa hai
visto? - Son venuti attorno a me tanti demoni, che mi hanno battuta;
ora se ne sono andati. - Tu che cosa facevi quando c'erano i demoni?
- Pregavo, recitando l'Ave Maria nella mia mente. Ora sono
serena, ma ho un po' di dolore nel corpo per le botte ricevute.
Rilievi
pratici.
Quanto
ho narrato è verità; non nomino l'interessata, né i testimoni
dei fatti, per misura di prudenza. Quella bambina oggi è
madre di numerosi figli.
Faccio
rilevare che quando si studia un caso di ossessione, è lecito fare
degli esperimenti, per assicurarsi della presenza del demonio;
ma quando l'ossessione è sicura, è male mettersi in rapporto
con lo spirito maligno unicamente per curiosità, facendo domande
capricciose, chiedendo notizie di cose occulte, ecc. Non si
dimentichi che il demonio è padre della menzogna e perciò non
tutto quello che dice è assolutamente vero.
Allorché
in una famiglia trovasi qualcuno invaso dal demonio, appena si
manifesta la presenza diabolica, non si stia a chiacchierare con
l'ossesso, bensì si preghi da tutti i presenti, affinché
Satana si trovi a disagio e parta presto.
I
parenti dell'ossesso procurino di stare in grazia di Dio, si
accostino alla Confessione ed alla Santa Comunione, recitino
il Rosario, consacrino la famiglia al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore
Immacolato di Maria. Se qualcuno dei parenti è in disgrazia di
Dio, può darsi che il demonio lasci la persona invasa e prenda
possesso di lui.
Nei
giorni e nelle ore in cui l'ossesso è libero, si approfitti per
farlo confessare e ricevere la Santa Comunione. Alcuni
credono che se l'ossesso riceve i Sacramenti, non potrà
liberarsi dal demonio per tutta la vita; questo è falso.
Ossessione
di un luogo.
Oltre
che di un corpo umano, il diavolo può impossessarsi anche di un
luogo. Può essere invasa da Satana una casa o una camera o qualche
parte dell'abitazione. Difatti, durante gli esorcismi il
Sacerdote dice al demonio prima di cacciarlo da una persona: Ti
comando di dirmi se c'è in questa abitazione qualche luogo che è in
tuo possesso! - A me il demonio rispose un giorno: Sta' tranquillo
che sto per andarmene e non c'è in questa casa alcun luogo in mio
possesso! -
Non
si confondano certi disturbi naturali che si avvertono in
qualche luogo, con i veri disturbi diabolici. Certi rumori
notturni, che sembrano misteriosi, possono essere prodotti da
animali notturni, da cause naturali che non si possono
riscontrare subito. Facilmente il popolino attribuisce all'opera
diabolica tali disturbi; ma non è così.
Riporto
un fatto che avvenne nel 1941.
Erano
presenti una decina di persone: un professore di filosofia, due padri
di famiglia, due signore ed alcune signorine. All'improvviso si
rompeva un vetro della finestra; poi un altro e poi un altro
ancora; si avvertivano sassate sul tetto. Si tenga presente che si
era in una abitazione di campagna. Si andava fuori ad osservare e non
v'era alcuno. I presenti erano nella stanza a parlare. Vicino
al tavolo era un cesto con le masserizie. Senza che alcuno
avesse toccato il cesto, ne uscì una veste e si distese da sola sul
pavimento; poi usci una coperta, in seguito un asciugamano e
così via ... Si rimise ogni cosa nel cesto e subito si ripeté
il fenomeno. Nel mezzo della camera c'era un tavolino; questo
cominciò a muoversi e a far rumore come se ricevesse tanti
pugni. Gli uomini, impressionati, si alzarono e facendo forza
con le mani sul tavolo, riuscirono a fermarlo; cessò il rumore.
Appena si scostarono dal tavolo, ricominciò il movimento
ed il rumore. C'era una scarpa vicino al muro, nell'angolo. Da sola
si mosse, attraversò la stanza e si fermò nella parte opposta. D'un
colpo si spalancavano porte e finestre. In certi momenti
una porta si scuoteva fortemente, mossa da mano invisibile; si
accorreva ad essa e tutto cessava, ma cominciava lo stesso fenomeno
nell'altra porta della stessa stanza. Di tanto in tanto si sentivano
tre colpi di mazza sulla parete. Un Sacerdote Cappuccino, incaricato
dal Vescovo, passò una notte dentro quella camera, ma non riuscì a
trovare la causa naturale di quei colpi di mazza sulla parete e
sugli altri fenomeni.
Gli
uomini che assistevano a questi fenomeni curiosi, si convertirono a
Dio e si accostarono ai Sacramenti della Confessione e della
Comunione, che da molti anni avevano trascurato.
Ossessione
di animali.
Il
demonio può impossessarsi anche degli animali. Noi pensiamo: Cosa
può guadagnare Satana ed il suo esercito ad entrare nel corpo di una
bestia? Non riusciamo a comprendere certi perché; sappiamo però che
l'ossessione degli animali è un fatto storico. Prendo un
esempio dal Vangelo.
Gli
Apostoli e Gesù navigavano verso il paese dei Geraseni, che sta
dirimpetto alla Galilea. E sceso che fu Gesù a terra, gli si fece
incontro un uomo che da grani tempo aveva il demonio e non portava
vestito e non abitava in casa, ma nei sepolcreti. Costui, appena
visto Gesù, gli si prostrò dinanzi, gridando a gran voce: Che
ho da fare con te, o Gesù, Figlio dell'Altissimo Dio? Ti supplico
non mi tormentare! - Gesù infatti comandava al demonio di uscire da
quell'uomo, che da molto tempo era stato invaso, e benché
legato con catene e custodito in ceppi, egli, spezzato ogni
legame, era portato via dal demonio nei deserti. E Gesù gli
domandò: Che nome hai? - Egli rispose: Legione! - essendo
entrati molti demoni in quell'uomo. E lo supplicavano che non
comandasse loro di andare nell'abisso infernale.
C'era
lì a pascolare per il monte un gran branco di porci; e lo
scongiurarono a permetter loro di entrare in quelli. Gesù lo
permise. Allora i demoni usciti da quell'uomo, entrarono nei porci; e
con grande impeto la mandria si precipitò nel lago ed ivi affondò.
Appena
videro quanto era accaduto, i mandriani fuggirono e portarono la
notizia in città e per le campagne.
La
gente uscì a vedere l'accaduto e, venuti a Gesù, trovarono
l'uomo, dal quale erano usciti i demoni, seduto ai piedi di
Gesù, rivestito, in sé, e s'impaurirono. E quelli che avevano vista
la cosa, raccontarono anche loro come l'ossesso era stato
liberato. Tutto il popolo della regione dei Geraseni pregò Gesù
di allontanarsi da loro, perché erano presi da grande spavento.
Ed Egli, montato in barca, se ne tornò indietro. Ma l'uomo, dal
quale erano usciti i demoni, lo pregava di tenerlo seco. Gesù
invece lo licenziò, dicendogli: Torna a casa tua e racconta quanto
Iddio ha fatto per te. -
I
falsi esorcisti.
Ho
detto sopra che l'ufficio di esorcista non può esercitarsi se non da
chi è autorizzato dal proprio Vescovo, e suole essere un
Sacerdote. Gli altri non possono fare gli esorcismi. Eppure ci sono
degli uomini e delle donne che si permettono di fare questo;
nell'esercizio del Sacro Ministero l'ho potuto constatare. I falsi
esorcisti, oltre a far male, si mettono in pericolo di essere
maltrattati dal demonio. Negli Atti degli Apostoli c'è un
esempio, che dovrebbe far mettere giudizio a chi si azzarda a
cacciare il demonio senza autorizzazione. San Paolo, Apostolo
zelantissimo, era ad Efeso. Egli faceva miracoli, tanto che si
portavano agli ammalati i fazzoletti ed i grembiuli ch'erano stati
sul corpo di lui e da essi partivano le malattie ed uscivano i demoni
dal corpo degli ossessi. Alcuni Giudei facevano gli esorcisti
senza averne il potere e tentarono d'invocare il nome di Gesù Cristo
sopra coloro che erano in possesso del diavolo, dicendo: Vi
scongiuro per il nome di quel Gesù predicato da Paolo. . . -
Quelli che facevano ciò, erano sette figli di Sceva, giudea,
principe dei sacerdoti. Ma il demonio rispose: Conosco Gesù
e so chi è Paolo. Ma voi chi siete? - Allora l'uomo, in cui era lo
spirito maligno, saltando loro addosso e sopraffàttine due, li
malmenò talmente che fuggirono da quella casa ignudi e
feriti; la cosa fu risaputa da tutti i Giudei e i Gentili di Efeso e
tutti furono presi da timore.
L'UOMO
IN RELAZIONE CON SATANA
Non
onorare il demonio.
Essendo
il demonio il nemico di Dio, non è lecito rendergli il minimo onore.
È quindi grave peccato il dire « Santo » al diavolo.
È
pure grave peccato il sacrificare a lui qualche cosa per renderselo
propizio. Il Signore proibì questo direttamente, quando disse a
Mosé: Parla ad Aronne, ai suoi figli ed a tutti i figli d'Israele e
di' loro: Ecco quanto ha comandato il Signore: Non immoleranno più
le loro vittime ai demoni, coi quali hanno peccato. Questa è
una legge eterna per essi e per i loro posteri. - Non è lecito
invocare il demonio, per bisogno o per capriccio. Il
mettersi in rapporto con lui è già un male. Esistono dei libri che
contengono invocazioni strane per chiamare il demonio. Non
è lecito tenere tali libri.
Il
diavolo è vicino a noi, più di quanto possiamo pensare. Se viene
chiamato, non sempre si presenta; ma potrebbe anche farlo. Guai
però a trovarsi in simile circostanza!
Gl'indovini.
Ci
sono di quelli che esercitano il mestiere d'indovini. Fanno ciò
per guadagnarsi il pane. Non è lecito far questo!
Innanzi
tutto, è possibile, umanamente parlando, indovinare il futuro?
Ecco la risposta:
Il
futuro può essere necessario o libero; necessario vuol dire che
in base alle leggi naturali dovrà accadere. Un esempio
l'abbiamo nell'eclisse, di sole o di luna. Dato il movimento
della terra e della luna, necessariamente verrà il momento
in cui siano in linea retta il sole, la luna e la terra; allora
comincia l'eclisse; e siccome i movimenti di questi due pianeti sono
già precisati, gli astronomi possono predire un'eclisse anche
secoli prima.
Il
futuro libero invece è quello che dipende non da leggi fisiche,
ma dalla libera volontà umana. Il futuro libero non può essere
conosciuto che da Dio solo, il quale è onnisciente ed eterno e
davanti a lui è presente tanto il passato come il futuro. Il
demonio, quantunque molto intelligente, non conosce il futuro
libero, ma in qualche modo può arguirlo, sebbene sempre con
incertezza.
Andare
da un uomo o da una strega per avere predetto l'avvenire, è cosa
sciocca. Si può gabbare l'ignorante, ma non chi vuole ragionare. Per
frutto di pratica gl'indovini potrebbero indovinare qualche cosa,
però fra cento cose che predicono, potranno indovinarne
qualcuna. Tuttavia si pecca a ricorrere a costoro per conoscere il
futuro, essendo ciò una superstizione.
Si
trovano però di quelli che sono in rapporto con il demonio. Avranno
fatto qualche patto con Satana... avranno forse venduta la loro
anima ... e perciò si mantengono in comunicazione con lo spirito
maligno. Il demonio rende a questi miserabili qualche servizio,
che a suo tempo potrà far pagare caro, non solo dopo morte, ma anche
durante la vita.
Chi
è in rapporto con il demonio, può indovinare con certezza il
passato ed il presente, anche a distanza di luogo, poiché il
demonio in un attimo può andare da un capo all'altro della terra e
comunicare quanto a distanza avviene ... sempre però nei
limiti che Iddio permette.
Un
esempio.
Un
professore ... mio amico, degno di fede, mi narrava nel 1924. Io mi
trovavo a Tunisi da diversi anni. Un pomeriggio passeggiavo lungo il
mare ed, avendo visto una vecchietta, mi avvicinai per
chiacchierare. Parlavo in dialetto siciliano e la donna, pure
siciliana, godeva a sentire il linguaggio nativo. Essa mi domandò:
Qual è il suo paese? - Mascali, nella provincia di Catania. -
Sono ancora vivi i suoi genitori? - Il papà è morto; ho
in casa la mamma. - Vuole sapere come sta la mamma sua? ... Aspetti
un istante! - La vecchia rimase un momento seria, concentrandosi in
sé, e poi mi disse: Sua mamma sta bene! Anzi in questo momento è
seduta vicino alla soglia di casa e sta rattoppando un paio di
calzoni. - Io non volli prestare fede. Giunto però alla mia
abitazione, unicamente per curiosità, scrissi una lettera alla
mamma, chiedendole con precisione dove si trovasse e che cosa
facesse in quel dato giorno e in quella data ora del pomeriggio.
- Dopo parecchi giorni la mamma mi rispondeva: Ero seduta vicino
alla porta, esternamente, e rattoppavo i calzoni di tuo fratello. -
Come
spiegare questo fatto? Oggi la scienza si sforza di spiegare simili
fenomeni con la radiostesia; ancora però non ci sono risultati
positivi con tale ritrovato. Potrà dunque essere avvenuto,
secondo la radiostesia, che dal corpo della vecchia si siano
sprigionate delle onde particolari, atte ad incontrare le onde del
corpo della mamma del professore, e che per una ipersensibilità
eccezionale, la vecchia abbia potuto vedere da Tunisi ciò che
accadeva in Sicilia. Potrà darsi, ma è difficile che la cosa stia
così. Può darsi invece che la vecchietta, in rapporto con il
demonio, in un istante sia stata informata dallo spirito di ciò che
avveniva lontano.
Comunque
vadano le cose, dato il pericolo dell'intervento diabolico,
poiché l'effetto non è proporzionato alla causa, la Santa Chiesa
proibisce di ricorrere a tale gente per avere notizie.
Un
colloquio.
Seppi
di un uomo che indovinava ed andai a trovarlo. M'intrattenni per più
di un'ora a colloquio, per entrare a fondo nella questione: Voi
siete capace di indovinare qualunque cosa? - Sì! - Potrete dirmi ciò
che capiterà a me in avvenire? - Questo no! Il futuro non posso
conoscerlo; il presente sì. Stando nella mia stanza, vengo a
conoscenza di ciò che voglio. - Domani io partirò per Messina, al
pomeriggio, ed accompagnerò mia sorella. Sareste in grado di
conoscere qualche cosa a mio riguardo? - Sì; ma non è
necessario che mi diciate: Vado a Messina ... con la sorella ...
Basta dirmi: Da domani, alla data ora, sino a tale giorno...
tenetemi presente! - Allora saprò ciò che vi avverrà in quel
periodo ... Avvenimenti tristi, lieti, incontri con persone,
tutto... - E come farete a saperlo? - Domani al pomeriggio,
stando in questa stanza, chiamerò uno dei diversi aiutanti miei
... - Li conoscete bene? - Certamente; appena fatta la invocazione,
si presenta una persona, che io vedo e che altri non vedono. Dico: Da
questo momento sino a tale giorno, segui quel Reverendo e poi
ritornerai per informarmi di tutto! - Il mio aiutante vi seguirà
dappertutto, senza che ve ne accorgiate; scaduto il tempo, ritornerà
a me e mi dirà ciò che avrete fatto, detto o udito. - Da molto
tempo fate l'indovino? - Da circa nove anni. Io prima non credevo al
soprannaturale; ora ci credo! - Com'è cominciato questo
fenomeno in voi? - Ero di notte in campagna e stavo a letto nella
camera dei miei genitori. Non dormivo. Sentii una voce: Perché non
ti rivolgi a me? - Impressionato, mi alzai per accertarmi se avessero
detto ciò i miei genitori. Li trovai addormentati. Mi rimisi a
letto, però sudavo freddo. L'indomani notte udii la stessa
voce: Ma perché non ti rivolgi a me? - Aumentò la mia paura. La
terza notte si ripeté il fenomeno; allora dissi: « Insomma, chi
siete? » - Si presentò ai piedi del mio letto un personaggio che mi
disse: In ogni bisogno rivolgiti a me, che posso aiutarti! - D'allora
in poi mi trovo in questo stato. - Potete voi citarmi qualche
fatto particolare dell'assistenza di questo personaggio? - Ecco!
L'altra volta venne qui a trovarmi un conoscente; era preoccupato
perché il suo papà era in alto mare durante il cattivo tempo. Mi
disse: Vorrei sapere qualche cosa. - Risposi: Verrete domani sera a
prendere notizie. - Invocai il solito personaggio e lo mandai. Mi
portò queste informazioni: Il papà di quel giovane era sulla
nave durante la tempesta. A duecento leghe dalle isole Baleari si
ruppe il timone della nave ed avvenne il naufragio. Nessuna
vittima. Quel tale ora si trova sopra un battello ed è diretto a
Palermo. Da li scriverà alla famiglia. - L'indomani sera al mio
amico raccontai tutto. Infatti, dopo alcuni giorni arrivava alla
famiglia la lettera da Palermo, dando con esattezza le stesse
informazioni. - Egregio signore, soggiunsi, stando così le cose,
poiché qui non trattasi di fenomeni naturali, io non voglio
sapere niente a mio riguardo. Vi raccomando però di non chiamare più
questi personaggi misteriosi; poiché commettete peccato. -
Questo incontro tra me e l'indovino è avvenuto nel periodo in cui
sto componendo il presente lavoro.
Sedute
spiritiche.
È
facile sentir parlare di spiritismo, cioè di rievocazioni di spiriti
o di anime di trapassati. Conosco più di una persona che ha
riacquistato la fede in Dio e nell'altra vita, dopo avere assistito a
tali fenomeni.
Innanzi
tutto, lo spiritismo esiste ed e esercitato da non pochi
contemporanei. Però non tutto quello che avviene nelle così dette
sedute spiritiche è soprannaturale. Certi fenomeni soni
naturali e possono spiegarsi. Certi altri sono effetto di
trucco; afferma questo il Professore Heredia, il quale, con il
permesso dell'Autorità Ecclesiastica, per diciotto anni ha
assistito a tali sedute, anche nei grandi teatri americani, ed ha
potuto smascherare tanti e tanti cultori di spiritismo. Altri
fenomeni escono dal naturale, poiché non c'è proporzione tra
la causa e l'effetto. I veri fenomeni spiritistici sono rari. La
Chiesa Cattolica dice che in tali casi non si tratta di Angeli buoni,
i quali, chiamati da un medium si manifestino e si mettino a
disposizione dell'uomo, ma di Angeli ribelli, cioè di demoni.
Difatti in tali sedute sogliono trovarsi persone poco morali ed è
pericoloso intervenire con oggetti sacri addosso. Può il
demonio, nel camuffarsi, dare anche sani suggerimenti e così
ingannare pure i buoni. Comunque sia, la Chiesa Cattolica
condanna lo spiritismo e perciò di certo pecca chi fa la
rievocazione degli spiriti o delle anime dei trapassati e
peccano pure coloro che vi assistono.
Una
vendetta.
Un
avvocato mi raccontava due anni or sono a Palermo: Un amico mi aveva
invitato ad andare a casa sua per assistere a una seduta
spiritica. Vi trovai un gruppo di persone. I presenti guardavano,
ma nessuno appariva, nessuna voce si udiva. Il medium, indispettito,
faceva di tutto per riuscire allo scopo; ma inutilmente.
All'improvviso
la scrivania, che era nella stanza, cominciò a sollevarsi da terra e
raggiunse il tetto; ripiombò sul pavimento, fracassandosi. Tutti
scappammo spaventati, giungendo sulla strada. L'amico mi
disse: Altre volte tutto è proceduto bene. Questa sera abbiamo avuto
una sorpresa. Forse tieni addosso qualche oggetto sacro? - Sì, ho al
collo la medaglietta della Madonna. - Ora compredo perché il medium
non riusciva a far venire lo spirito! Si vede che per vendetta
ha voluto spaventare tutti! -
Concludeva
l'avvocato: Reverendo, non andrò più a tali inviti! Mi è bastato
lo spavento di quella sera. -
CHI È SATANA?
Contro
l'anima.
Sinora
abbiamo visto come il demonio disturbi nel corpo, nella casa e nelle
sostanze. Abbiamo pure visto come non sia lecito mettersi in
rapporto con Satana. Dato che l'anima è la parte più nobile
dell'uomo, è creata ad immagine di Dio ed è destinata ad andare in
Paradiso, è proprio contro questa anima che Satana si scaglia
con più energia, per perderla eternamente. Veniamo dunque a parlare
del lavoro che il demonio compie a danno dell'anima umana.
Prima
del Battesimo.
È
Dio che crea direttamente l'anima. Essa è bella, perché è opera di
Dio; però si trova nello stato naturale, cioè non è in grado di
poter godere Iddio faccia a faccia, come fanno gli Angeli; è in tale
stato per la colpa originale di Adamo e di Eva. Appena l'anima riceve
il Santo Battesimo, le vengono subito applicati i meriti di Gesù
Cristo ed è elevata allo stato soprannaturale, cioè diventa erede
del Paradiso.
Finché
l'anima non riceve il Battesimo, Satana ne prende possesso. In
vista di ciò, la Santa Chiesa, prima di amministrare il
Sacramento del Battesimo, fa cacciare il demonio dalla nuova
creatura. Infatti il Sacerdote, dopo aver soffiato
leggermente per tre volte sul viso del battezzando, dice: « Esci da
costui, o spirito immondo, e dà il posto allo Spirito Santo
Paraclito! - In seguito il Sacerdote dice: Onnipotente e
sempiterno Iddio ... rompi tutti i lacci di Satana, da cui il
battezzando è stato legato ... Io ti esorcizzo, o spirito immondo,
nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, affinché tu
esca e ti allontani da questo servo di Dio. Infatti, o maledetto
dannato, te lo comanda lo stesso Gesù Cristo, che camminò a piedi
sopra il mare e porse la mano a Pietro che stava per annegare.
Dunque, o maledetto demonio, riconosci la tua sentenza e dà onore a
Dio vivo e vero, dà onore al suo Figliuolo Gesù Cristo ed allo
Spirito Santo ed allontanati da questo servo di Dio ... E questo
segno della Santa Croce, dato sulla fronte, non osare violarlo,
o maledetto demonio ».
Durante
questo esorcismo il diavolo è tormentato e prima di allontanarsi
alle volte tormenta il corpo dei neonati. Ho battezzato un gran
numero di bambini e non poche volte ho constatato che mentre
facevo gli scongiuri contro il diavolo, i bambini piangevano e si
dimenavano. Ricordo che una donna in simile circostanza mi
disse: Reverendo, ma questo bambino è stato sempre tranquillo; a
casa non ha pianto; invece ora è tutt'altro! - Risposi:
Non si preoccupi, signora! Sto facendo gli esorcismi; il demonio
prima di partire dà un po' di molestia al bambino. -
Si
raccomanda ai genitori di far battezzare i loro figliuoli al più
presto possibile; non dimentichiamo che finché i bambini sono
senza Battesimo, sono in possesso del demonio, non nel corpo ma
nell'anima.
II
peccato mortale.
Ricevuto
il Battesimo, i piccoli restano in grazia di Dio; le loro anime
sono pure, degne di stare in compagnia degli Angeli. - Guai, dice
Gesù Cristo, a chi scandalizza uno di questi piccoli; è meglio
per lui che gli si leghi al collo una macina da mulino e si butti nel
mare. -
Quando
si raggiunge il perfetto uso della ragione e il bambino è in grado
di conoscere il bene ed il male, se commette una grave colpa, con
piena conoscenza e con piena volontà, subito l'anima sua cade
in disgrazia di Dio ed il demonio ne prende possesso. Come gode
Satana quando può togliere ad un'anima l'amicizia di Dio! Fa di
tutto per restare in quel cuore; più lunga è la sua dimora
nell'anima, più forte egli diventa e più difficile è il cacciarlo.
Oh,
se si potesse vedere ciò che avviene nell'anima appena si
commette il peccato mortale!
L'Angelo,
il demonio e l'anima.
Abbiamo
visto come Satana mandi i suoi aiutanti in giro, e specialmente
contro le persone più vicine a Dio. È necessario ora dare
una delucidazione, poiché taluni dicono: Io sento la tentazione; con
me c'è l'Angelo Custode, che lotta contro il demonio tentatore.
Dovrebbe vincere sempre l'Angelo. Come mai spesso vince il diavolo?
Nella
tentazione non è l'Angelo o il demonio che vince direttamente;
è l'anima che supera la tentazione o vi soccombe.
L'Angelo
suggerisce buoni pensieri e il demonio inganna con falsi
ragionamenti; ma chi decide è l'anima. Presento un
combattimento spirituale.
Una
persona sente una forte provocazione al male, ad esempio,
all'impurità; il demonio ha lanciato la prima freccia. L'anima
ancora non è caduta in peccato. Subito l'Angelo Custode viene in
aiuto e fa pensare: Non fare questa cosa... perché è peccato;
Iddio si offende! - Il maligno insinua altri pensieri: Se tutti
fanno questo, perché hai paura tu? - L'Angelo incalza:
Bada, non peccare! Hai troppo offeso la Maestà Divina per il
passato! ... Non stancare la Misericordia di Dio! - Il demonio,
sempre bugiardo, soggiunge: Son cose da niente! ... Basta poi un atto
di pentimento ... te ne confesserai e tutto sarà finito! - Il
buon Custode a suggerire: E se non avrai il tempo di pentirtene? ...
E se Dio si stancasse e ti togliesse la vita improvvisamente?
- Il tentatore di ripicco: Niente paura! ... La Misericordia di Dio è
infinita! ... Del resto Dio sa che il corpo è debole... e
compatisce! -
L'anima,
durante questa lotta interna è libera; dipende da essa decidersi al
bene o al male. Se ascolta l'Angelo e resiste con la volontà
alla tentazione, la vittoria è già ottenuta; guadagna un grado
di gloria eterna, si rafforza nell'amicizia di Dio, si rende degna di
ulteriori grazie, prova in cuore una pace misteriosa. Se invece
l'anima dà retta al demonio, dopo pochi istanti di piacere, sente il
pungolo del rimorso; si è rovinata spiritualmente.
IL DEMONIO IMPURO
La
disonestà.
Il
peccato, proprio dell'Angelo, è la superbia; infatti per
superbia i ribelli del Cielo furono precipitati nell'inferno. Il
peccato, proprio dell'uomo, è la disonestà, poiché il corpo
umano tende di continuo ai cattivi piaceri.
Il
demonio è consapevole della fragilità umana; sa per esperienza che
una cattiva immaginazione, un ricordo, uno sguardo, una
libertà di tatto, una cosa insignificante, può accendere
l'impura passione e far peccare.- Stando così le cose, il
nemico delle anime non si dà pace se non riesce a far commettere
disonestà. Sa bene il demonio che la purezza è il più grande
tesoro delle anime, che grande premio è riservato ai cuori
puri; perciò mette in atto tutte le insidie per fare
prevaricare anche le persone più vicine a Dio. Gode quando il corpo
umano è profanato dall'impurità, poiché sa che il corpo
è tempio dello Spirito Santo. È bene conoscere dunque le arti del
maligno per non cadere in questo peccato.
Il
sesto ed il nono Comandamento. Iddio ha dato due comandamenti: «Non
commettere atti impuri», cioè portare il massimo rispetto al
proprio corpo ed a quello degli altri, e « Non desiderare la
persona di altri », cioè tenere lontani i cattivi desideri.
Il
demonio, sapendo che il corpo facilmente s'infiamma d'impurità,
va spesso a soffiare, non materialmente, ma spiritualmente.
Conosce le ore in cui il corpo è più disposto a peccare e le
circostanze particolari che lo commuovono e senza troppa fatica
tende il laccio. Il tempo più adatto alla tentazione è: la mattina
prima dell'alzata da letto, la sera quando si va a riposo ed il
pomeriggio nelle prime ore dopo il pranzo. È questo il tempo in cui
il demonio fa più strage.
La
solitudine.
Il
peccato impuro fa vergogna; si suole commettere nella
solitudine, per sfuggire allo sguardo altrui.
Ecco
in quella camera, in quella campagna, in quel luogo solitario
... un povero figlio di Adamo. È solo; attende a qualche
leggero lavoro oppure è in ozio. Il demonio coglie l'occasione.
Presenta alla fantasia delle immagini provocanti ... cose viste
e udite. Il corpo si disturba. - Ebbene, fa pensare il demonio,
perché non metti in atto ciò che pensi? Nessuno ti vede! - Si
dovrebbe rispondere: Nessuno mi vede? E non c'è Dio qui
presente? E non mi vede l'Angelo Custode? Come oserei fare davanti a
Dio quello che non farei davanti agli altri? - Se l'anima non è
pronta a pregare, a cercare un'onesta compagnia per distrarsi
... subito cede alla tentazione. Il demonio allora se ne ride! -
Sei caduta, o anima! Vedrai quante altre volte ti farò cadere! Sei
sulla via della perdizione eterna! Un giorno mi farai compagnia
nell'inferno! Sapessi quanti si trovano già negli abissi infernali
per l'impurità!
L'ozio.
Diceva
S. Giovanni Bosco ai suoi giovani: Non state mai in ozio! Fate
in modo che il demonio vi trovi sempre occupati! Se state
in ozio, verrà il demonio a farvi lavorare! -
Quando
si sta in ozio, è facile essere tentati e cadere. Il demonio non
riesce a vincere facilmente chi è applicato a lavori pesanti o seri.
Quando la mente è occupata, raramente fa breccia il tentativo
del nemico spirituale.
La
cattiva compagnia.
Il
demonio è brutto assai. Se si presentasse in forma umana e
dicesse a qualcuno: Pecca d'impurità! - forse nessuno oserebbe
peccare. Conoscendo ciò, egli si serve dei suoi aiutanti, i quali
fanno benissimo le sue parti.
Servi
del demonio impuro sono i cattivi compagni, che si avvicinano
con la scusa della parentela, dell'amicizia e della convenienza.
Ecco un'anima pura! Le si avvicina una persona amica, la quale ha nel
cuore l'impurità. Il demonio mette in mente a costei di fare un
discorso disonesto ... poi fa dare un cattivo suggerimento ...
poi una forte provocazione. L'anima è caduta. Il cacciatore
infernale ha ottenuto il suo scopo.
Il
fidanzamento è necessario al matrimonio. Il demonio impuro sta
in agguato contro i fidanzati, perché comprende la delicata
situazione. In un attimo di poca vigilanza, in un momento di
trascuratezza da parte dei parenti, il tetribile cacciatore di
anime getta nel fango due gigli.
Il
cuore dell'uomo è debole; il cuore della donna è debolissimo. Il
demonio provoca un incontro ... una visita ... fa scambiare un
sorriso ... lavora nella fantasia; alla fine, dà un potente
assalto e trascina all'impurità.
Se
si fosse più vigilanti contro le insidie diaboliche, quanti
peccati si eviterebbero, quante lacrime di meno si
verserebbero, quante anime sfuggirebbero all'eterna dannazione!
I
libri.
Iddio
dà delle attitudini speciali. Uomini e donne, dotati
d'intelligenza particolare, riescono a comporre libri. Si
dovrebbe trafficare in bene il talento ricevuto da Dio.
Sapendo
il demonio il male che il libro cattivo produce, suggerisce nella
mente a qualche scrittore: Vuoi guadagnare denaro? Desideri che i
tuoi scritti siano letti? Componi un romanzo pornografico!
Tratta argomenti impuri! Rappresenta al vivo la disonestà!
Vedrai come circolerà il tuo libro! Ti aiuterò io nella diffusione!
L'infelice
scrittore mette su un romanzo; vi riversa l'impurità che ha nel
cuore. Il nuovo libro è letto con avidità; le passioni sono
accarezzate; giovanotti, signorine ed anche adulti ... dopo aver
letto le pagine di fango, raccontano ad altri le impressioni
ricevute; altri ancora s'invogliano a leggere il romanzaccio.
Quanta strage! Il demonio impuro raccoglie messe abbandonate.
Povere
anime, redente dal Sangue di Gesù Cristo, non vi accorgete che
Satana vi trascina alla perdizione?
Se
qualcuno, sentendo il rimorso della cattiva lettura, pensa di
distruggere il cattivo romanzo, subito il demonio suggerisce:
Vorresti bruciare quel libro? Ma perché? Hai speso tanto denaro per
procurartelo! Invece di bruciarlo, conservalo e non lo leggerai!
- Conservarlo? L'anima non si accorge dell'inganno. Il demonio non
dorme; sa che quel romanzo lo aiuta a rovinare i cuori e perciò
sta in agguato. Il libro conservato oggi, domani sarà letto da
qualche altro della famiglia; in momento opportuno lo farà
riprendere a chi l'aveva conservato.
Ecco
il lavoro che compie Satana! Un libro cattivo è un demonio impuro in
attività. Giustamente diceva uno di santa vita: Ogni libro immorale
che si distrugge, è un demonio che si ricaccia nell'inferno! -
I
divertimenti mondani.
Il
mondo è un ammasso d'iniquità; i demoni impuri ad eserciti vagano
per rapire il giglio della purezza agl'innocenti e per fare
moltiplicare le disonestà ai depravati. Si può dire che nel mondo
tutto concorre ad aiutare l'opera diabolica.
Quello
che il diavolo fa con lo scrittore del romanzo pornografico, lo fa
pure con i giornalisti immorali, con i produttori di
pellicole invereconde, con gli artisti teatrali, con i proprietari
delle case di peccato, con i sostenitori di sale da ballo, ecc.... Il
demonio suggerisce: Mettete su questi divertimenti! Il pubblico
accorrerà numeroso! Guadagnerete molto denaro! Date a tutti il
pascolo del piacere passionale!
Chi
può misurare le disonestà che commettono - gli spettatori di
un film scandaloso o di un varietà? Chi può contare le anime
che perdono la purezza in certe sale da ballo? Chi è capace di
numerare le vittime delle impurità nella stagione dei bagni? Tanto
male si compie perché i demoni impuri accorrono numerosi in questi
luoghi. Oh! se si potessero vedere con gli occhi del corpo i diavoli
che assediano i luoghi dei divertimenti profani, forse
tutti gli spettatori scapperebbero!
Giustamente
dice Gesù: Guai al mondo per i suoi scandali! -
Il
matrimonio.
L'ultimo
dei Sacramenti è il matrimonio. In virtù di questo Sacramento,
Iddio dà all'uomo ed alla donna la grazia di convivere santamente e
di educare cristianamente i figliuoli. Nello stato matrimoniale
c'è pure da osservare la virtù della purezza e chi non l'osserva
secondo la legge prescritta da Dio, pecca gravemente. Il
demonio dell'impurità lavora molto su questo argomento, per
privare gli sposi delle grazie divine e per rovinarli
eternamente. La Santa Chiesa, consapevole di ciò, quando benedice i
novelli sposi, rivolge al Signore questa preghiera per la donna: O
Dio, che col potere della tua virtù hai fatto il tutto dal nulla,
concedici che il demonio, autore di prevaricazione, non rubi a
questa donna nessuno dei suoi atti! -
RESISTENZA
Mezzi.
Nella
lotta corporale si adoperano mezzi materiali: la spada, il
fucile, ecc. Nella lotta contro il demonio non valgono le armi
materiali. È necessario ricorrere a mezzi spirituali. Tali sono la
preghiera e la penitenza.
La
calma.
Nelle
tentazioni impure la prima cosa da farsi è il mantenere la perfetta
calma di mente. Il demonio cerca di portare il turbamento per far
cadere più facilmente. Bisogna mantenersi nella serenità,
pensando che finché la volontà è contraria alla tentazione, non si
commette peccato; giova pensare pure che il demonio è come un
cane attaccato alla catena, il quale può abbaiare ma non
mordere.
Il
fermarsi a contemplare la tentazione o preoccuparsi, non fa
altro che rendere peggiore la situazione. Distrarsi subito,
occuparsi di qualche cosa, cantare qualche lode sacra. Questo mezzo
d'ordinario è sufficiente a smorzare la tentazione e
mettere in fuga il demonio.
La
preghiera.
Non
sempre basta la distrazione; occorre la preghiera. Con
l'invocazione dell'aiuto di Dio aumenta la forza della volcntà
e facilmente si resiste al demonio.
Suggerisco
qualche invocazione: Dallo spirito di fornicazione, liberami, o
Signore! - Dalle insidie del diavolo, liberami, o Signore!
- O Gesù, mi chiudo nel tuo Cuore! Maria Santissima, mi metto sotto
il tuo manto! Angelo mio Custode, aiutami nella lotta!
L'Acqua
Benedetta è mezzo potente per mettere in fuga il demonio. Perciò
nella tentazione è utile fare il segno della croce con l'Acqua
Benedetta.
Le
pie riflessioni giovano a certe anime per superare la mala
tentazione: Dio mi vede! Potrò morire subito! Questo mio corpo andrà
a marcire sotto terra! Questo peccato, se lo faccio, apparirà al
Giudizio Universale davanti a tutta la umanità!
La
penitenza.
Alle
volte non basta la sola preghiera; ci vuole altro e cioè la
mortificazione o penitenza.
-
Se non farete penitenza, dice Gesù, vi dannerete tutti! - Penitenza
significa imporsi dei sacrifici, delle rinunzie volontarie,
soffrire qualche cosa, per tenere a freno le passioni corporali.
Il
demonio impuro fugge davanti alla penitenza. Perciò chi è
fortemente tentato, faccia qualche penitenza speciale. Non si creda
che la penitenza accorci la vita o guasti la salute; invece è il
vizio impuro che logora l'organismo. I Santi più penitenti
sono vissuti più a lungo. I vantaggi della penitenza sono diversi:
l'anima resta inondata di gioia pura, sconta i peccati, attira gli
sguardi misericordiosi di Dio e mette in fuga il demonio.
Può
sembrare un'esagerazione darsi alla dura penitenza; ma per certe
anime è un assoluto bisogno.
-
È meglio, dice Gesù, andare in Paradiso con un occhio, con una
mano, con un solo piede, cioè sottoporsi a grandi sacrifici, anziché
andare all'inferno con tutti e due gli occhi, con le due mani ed i
due piedi. -
Una
tentazione.
A
proposito di tentazione e di penitenza riporto un esempio di
Santa Gemma Galgani. Ecco la narrazione da lei stessa fatta: Una
notte mi sentii presa da una forte tentazione. Uscii di camera e
andai dove nessuno potesse vedermi o sentirmi; presi la
corda, che ogni giorno porto sino a mezzogiorno; la riempii tutta
di chiodi e poi me la legai tanto strettamente ai fianchi, che
alcuni chiodi mi entrarono nella carne. Il dolore fu così forte, che
non potei resistere e caddi a terra. Trascorso un po' di tempo, mi
apparve Gesù. Oh, com'era contento Gesù! Mi sollevò da terra,
mi allentò la corda, però me la lasciò ... Poi gli dissi:
Gesù mio, dove eri tu, quando mi sentivo tentata in quel modo?
- E Gesù rispose: Figlia mia, ero con te, e molto vicino. - Ma
dove? - Nel tuo cuore! - Oh, Gesù mio, se tu fossi stato con me, non
avrei avuto simili tentazioni! Chi sa, Dio mio, quanto ti avrò
offeso? - Forse tu ne avevi piacere? - Dolore immenso invece ne
avevo. - Consolati, figlia mia, non mi hai offeso per niente! -
L'esempio
dei Santi sia di sprone a tutti a fare penitenza.
La
Confessione.
Se
grande è la strage che mena Satana nel campo della purezza, non
è molto inferiore quella che compie nel far profanare il
Sacramento della misericordia di Dio, cioè la Confessione. Sa
il demonio che, commesso un grave peccato, non resta altra
strada di salvezza che la Confessione. Perciò si affatica affinché
l'anima peccatrice non vada a confessarsi, oppure affinché
nella Confessione taccia qualche peccato mortale, oppure affinché,
pur confessandosi, non abbia il vero dolore, unito al proponimento di
fuggire le occasioni gravi di peccato.
I GIUSTI TENTATI
I
Turbamenti.
Il
demonio gode quando può disturbare i buoni; uno dei principali
assalti è il turbamento, cioè l'inquietudine della coscienza.
Il turbamento spirituale è come una nebbia attorno all'anima. Si
procuri di non turbarsi mai.
Il
demonio suole disturbare le anime buone con i dubbi contro la fede,
per fare comprendere che è inutile il sacrificio e la
preghiera, poiché forse Dio non esiste e non ci sarà un'altra
vita; fa pensare che l'Ostia Consacrata non è Gesù ...
Non è rara questa tentazione, anche nelle anime elette. Santa
Teresa del Bambino Gesù era assalita dal demonio su questo
argomento; fu costretta a scrivere il « Credo », firmarlo col
proprio sangue, portarlo sul petto e rinnovare così gli atti di fede
ad ogni palpito del suo cuore.
Gli
assalti diabolici contro la fede si superano disprezzandoli e dicendo
di tanto in tanto: Gesù, ti amo e credo quanto tu hai rivelato.
-
Gesù
tentato.
Il
demonio assale tutti; tentò anche Gesù Cristo. Non era possibile
che Gesù peccasse; sarebbe stato un assurdo; peccare significa
offendere Dio, e Gesù, Dio-uomo, non avrebbe potuto offendere se
stesso! Tuttavia Gesù Cristo permise che Satana lo tentasse, per
farci comprendere che il demonio non risparmia nessuno e per
insegnarci il modo con cui vincere le tentazioni. Ecco il testo del
Vangelo:
-
Gesù, ripieno di Spirito Santo, si partì dal Giordano e fu condotto
dallo Spirito nel deserto, dove, per quaranta giorni fu tentato dal
diavolo. In quei giorni non mangiò niente; ma al loro termine ebbe
fame. Allora il diavolo gli disse: Se tu sei il Figlio di Dio, di' a
queste pietre che diventino pane. - E Gesù gli rispose: Sta
scritto: L'uomo non vive soltanto di pane, ma di ogni parola di Dio.
- Il diavolo allora lo portò sopra un alto monte e, mostrandogli in
un attimo tutti i regni della terra, gli disse: Io ti darò
tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché a me
sono stati dati, e li dono a chi voglio. Se tu dunque ti
prostri ad adorarmi, sarà tutto tuo. - E Gesù rispose: Sta scritto:
Adorerai il Signore Dio tuo e servirai a lui solo. - Il diavolo
lo portò a Gerusalemme e, posatolo sul pinnacolo del Tempio,
gli disse: Se tu sei il Figlio di Dio, gettati giù, perché sta
scritto: Egli ha ordinato ai suoi Angeli di proteggerti ed essi
ti sosterranno colle loro mani, affinché non urti il piede in
qualche sasso. - Ma Gesù rispose: Sta scritto: Non tenterai il
Signore Dio tuo. - E il diavolo, finito che ebbe di tentarlo, si
allontanò da lui; dopo vennero gli Angeli a servirlo.
San
Pietro e San Paolo.
Le
due colonne della Chiesa Cattolica sono S. Pietro e S. Paolo. Costoro
non furono risparmiati da Satana, anzi ne furono un grande
bersaglio.
Gesù
infatti disse: Satana ha domandato di crivellarvi come il
frumento; ma io ho pregato per te, o Pietro, affinché non venga meno
la tua fede. E quando tu ti rimetterai, conferma i tuoi
fratelli. -
Sappiamo
che S. Pietro fu tentato per mezzo di una serva e per tre volte
rinnegò Gesù Cristo. Dopo se ne pentì e pianse amaramente.
S.
Paolo predicava, convertiva i pagani, affrontava con gioia ogni
tormento, ancora vivo fu trasportato a contemplare il Paradiso
sino al terzo Cielo e poté vedere la felicità che Iddio riserva a
coloro che lo amano. Con tutto ciò, non fu lasciato libero dal
maligno. Il demonio lo assaliva potentemente, tanto che egli ebbe a
dire: Il servo di Satana mi schiaffeggia. Per la qual cosa
continuamente ho pregato il Signore affinché si allontanasse.
Ma il Signore mi disse: Paolo, ti basta la mia grazia, poiché la
potenza divina si attua nella debolezza umana. -
Giuda
Iscariota, Apostolo di Gesù, fu tentato dal demonio in modo
tremendo. Avendo Satana conosciuto che egli era inclinato all'attacco
al denaro, poco per volta lo convinse a tradire lo stesso Gesù
Cristo. Dice il Santo Vangelo che dopo l'ultima Cena fatta dal
Signore con gli Apostoli, Satana entrò nel cuore di Giuda. Questi
rimase accecato dagli inganni diabolici e si presentò ai nemici
di Gesù per accordarsi sul modo di consegnarlo a loro. Per
trenta denari lo tradì. Dopo se ne pentì, ma non pensò a
rimettersi come San Pietro, bensì si disperò ed andò ad
impiccarsi.
Come
si vede, Satana è potente e non teme di assalire anche le persone
più sante.
Sant'Antonto
Abate. Giovane ventenne, Sant'Antonio, vendette quanto
possedeva, lo diede ai poveri ed andò nel deserto a far
penitenza. Prevedendo il demonio che egli si sarebbe
santificato, cominciò a tentarlo, dapprima in modo invisibile e
poi visibilmente.
Un
giorno il demonio prese la forma di un negro bruttissimo e si gettò
piangendo ai piedi dell'eremita. - Chi sei tu? - chiese il
Santo. - Chi sono? Il demonio dell'impurità. Ho ingannato e sedotto
molti Cristiani; da te però mi vedo vinto. - Si vede che sei molto
debole! Di te non ho paura, poiché il Signore mi difende
sempre. - A queste parole il negro sparì.
Un'altra
volta il demonio si presentò con delle verghe e batté a lungo
Sant'Antonio. Il Santo disse: Io non ti temo, o Satana, ti
sfido! - Irritato il demonio, assalì la grotta dell'eremita. In un
istante la grotta si riempì di animali di diverse specie:
leoni, orsi, serpenti, scorpioni. Il Santo se ne stava con il
cuore elevato a Dio e diceva ai demoni: Dovete essere molto
deboli e vili, poiché venite in tanti contro di me solo! -
Detto ciò, vide risplendere nella grotta una luce celeste e
quella squadra di mostri infernali scomparve.
In
una visione Iddio fece vedere a Sant'Antonio tutto il mondo
coperto di lacci e di trappole tese dal demonio. Impressionato,
il Santo chiese a Dio: Come si possono evitare tanti inganni di
Satana? - Iddio rispose: Antonio, con la sola virtù
dell'umiltà. -
Molti
altri uomini si unirono a Sant'Antonio per fare vita eremitica.
Il Santo parlava spesso a costoro delle insidie del nemico delle
anime e diceva: Le armi per vincere il demonio sono: la vita pura, la
preghiera, il digiuno, il segno della Croce e il disprezzo delle
tentazioni. -
Santa
Gemma.
Tra
le Sante che in questo secolo hanno illuminato la Chiesa di Gesù
Cristo, è da mettere Santa Gemma Galgani, vergine lucchese.
Gesù la ricolmò di specialissimi favori, apparendole di
continuo, istruendola nell'esercizio delle virtù e confortandola con
la compagnia visibile dell'Angelo Custode.
Il
demonio si rodeva di furore contro la Santa; avrebbe voluto impedire
l'opera di Dio; non riuscendo, tentava di disturbarla e
d'ingannarla. Gesù preavvisò la sua Serva: Sta' in guardia, o
Gemma, perché il demonio ti farà grande guerra. - Il demonio
infatti le si presentava in forma umana. Tante volte egli la batté
fortemente con un grosso bastone o con dei flagelli. Santa Gemma non
di raro cadeva a terra per il dolore e, narrando il fatto al suo
Direttore Spirituale, diceva: Come batte forte quel brutto
chiappino! Il peggio è che mi picchia sempre in un posto e mi
ha prodotto una larga ferita! - Un giorno che il demonio l'aveva
conciata bene a furia di botte, la Santa pianse assai.
Narra
essa nelle sue Lettere: « Dopo che il demonio partì, andai in
camera; mi sembrava di morire; giacevo a terra. Gesù subito venne ad
alzarmi; dopo mi prese in braccio. Che momenti! Soffrivo ... ma
godevo! Come ero felice! ... Non so spiegarlo! Quante carezze mi fece
Gesù! ... Anche mi baciò! Oh, il caro Gesù, quanto si è umiliato!
Pare impossibile. -
Il
demonio, per distoglierla dalla virtù, finse di essere il suo
Confessore ed andò a mettersi nel confessionale. La Santa
apriva la sua coscienza; ma si accorse dai consigli che quel
tale era il demonio. Invocò fortemente Gesù e il maligno
sparì.
Più
di una volta il demonio prese le sembianze di Gesù Cristo, ora
flagellato ed ora messo in Croce. La Santa s'inginocchiava a
pregarlo; però da certe smorfie che vedeva fare e da certe
parolacce, capiva non essere quegli Gesù. Allora si rivolgeva a Dio,
aspergeva un po' di Acqua Benedetta e subito spariva il nemico
nell'anima sua. Un giorno si lamentò col Signore: Vedi, Gesù, come
mi inganna il demonio? Come potrei conoscere se sei tu o è lui? -
Gesù rispose: Allorché vedi le mie sembianze, dici subito:
Benedetto Gesù e Maria! - ed io ti risponderò allo stesso
modo. Se sarà il demonio, non pronunzierà il mio nome. -
Difatti la Santa, all'apparire delle sembianze del
Crocifisso, esclamava: Benedetto Gesù e Maria! - Quando era il
demonio a presentarsi in tale forma, la risposta era: Benedetto... -
Scoperto, il diavolo spariva.
La
Santa fu presa d'assalto dal demonio della superbia. Vide una
volta attorno al suo letto una schiera di bimbi e di bimbe, in
forma di angioletti, con una candela accesa in mano; tutti
s'inginocchiarono per adorarla. Satana avrebbe voluto farla
montare in superbia; la Santa si accorse della tentazione e
chiamò in aiuto l'Angelo del Signore, il quale, emesso un leggero
soffio, fece sparire tutto.
Un
fatto, degno di essere conosciuto, è il seguente. Il Direttore
Spirituale, Padre Germano, Passionista, aveva ordinato alla
Santa di scrivere in un quaderno tutta la sua vita, sotto forma di
Confessione generale. Ubbidiente Santa Gemma, sebbene con
sacrificio, scrisse quanto d'importante ricordava della vita
trascorsa. Poiché il Padre Germano era a Roma, la Santa
conservò, stando a Lucca, il manoscritto dentro un cassetto e
lo chiuse a chiave; a tempo opportuno l'avrebbe dato al Direttore
Spirituale. Prevedendo il demonio quanto bene avrebbe fatto quello
scritto alle anime, lo prese e lo portò via. Quando la Santa andò a
prendere il quaderno scritto, non avendolo trovato, chiese alla zia
Cecilia se l'avesse preso essa; essendo negativa la risposta, la
Santa capì trattarsi di uno scherzo diabolico. Infatti una notte,
mentre pregava, le apparve il demonio furibondo, pronto a batterla;
ma Dio quella volta non lo permise. Il brutto le disse: Guerra,
guerra al tuo Direttore Spirituale! Il tuo scritto è nelle mie
mani! - e se ne andò. La Santa mandò una lettera al Padre
Germano, che non si meravigliò dell'accaduto. Il buon Sacerdote,
stando a Roma, si recò in Chiesa per cominciare gli esorcismi contro
il demonio, in cotta e stola e con l'aspersorio dell'Acqua
Benedetta. L'Angelo Custode gli si presentò sensibilmente. Il
Padre gli disse: Conducimi qua quella brutta bestia, che
portò via il quaderno di Gemma! - Subito comparve davanti a P.
Germano il demonio. Per mezzo degli esorcismi lo conciò per bene e
poi gli ordinò: Rimetti il quaderno là dove l'hai preso! - Il
demonio dovette ubbidire e si presentò alla Santa con il quaderno in
mano. - Dammi il quaderno! - disse Gemma. - Non te lo vorrei
dare! ... Ma sono costretto! - Allora il diavolo cominciò a
contorcere il quaderno, bruciando con le mani i margini a molti
fogli; si diede poi a sfogliarlo, lasciando le impronte digitali su
tante pagine. Alla fine consegnò il manoscritto. Questo quaderno
oggi trovasi presso i Padri Passionisti a Roma, nella Casa della
Postulazione, attigua alla Chiesa dei Santi Giovanni e
Paolo. Ai visitatori si lascia vedere. Lo scrivente ha potuto
averlo tra le mani e leggerlo in parte. Il contenuto di questo
quaderno è già pubblicato sotto il titolo di «Autobiografia
di S. Gemma». Vi si trovano delle pagine fotografate,
riportanti le impronte digitali del demonio.
L'ULTIMO ASSALTO
In
punto di morte.
Durante
la vita noi non siamo lasciati in pace da Satana; in punto di morte
gli assalti infernali s'intensificano.
D'ordinario
il demonio lavora attorno ai moribondi in modo invisibile; spinge i
buoni alla disperazione, portando loro innanzi le miserie commesse in
vita, ingrandendole; spinge i cattivi alla bestemmia o
all'indifferenza, suggerendo che non c'è un'altra vita e che è cosa
ridicola il confessarsi.
Alle
volte il demonio si presenta visibilmente, per riuscire meglio
nel suo scopo.
San
Martino.
Era
sul letto di morte San Martino. Egli aveva trascorsa la vita
nell'esercizio della mortificazione e in opere di bene; non
aveva da paventare il giudizio di Dio. Infatti era tranquillo. I
discepoli che lo assistevano, pregavano per lui.
Il
demonio volle tentarlo prima di morire e gli si presentò in
forma sensibile. San Martina lo guardò con occhio di disprezzo
e poi gli disse: Perché sei venuto, o infernale nemico? ... Che
cosa aspetti? ... In me non trovi niente di funesto che abbia
fatto! - E mentre diceva questo, l'anima sua lasciava la terra e
dagli Angeli veniva portata a Dio.
Un
fatto.
Nella
storia dei Santi la comparsa del demonio non è rara, specialmente
nella ultima ora della vita. Ma anche alle anime pie può
accadere lo stesso.
Alcuni
anni fa era in fin di vita una mia parente intima, sorella di mio
padre. Da bambina sino ad età avanzata aveva servito Dio nello
stato di verginità; frequenza quotidiana alla Santa Comunione,
opere di carità e di apostolato, formavano la sua gioia. Mancavano
poche ore per morire; era in perfetta lucidità di mente.
Invidioso Satana di quest'anima, mandò alcuni suoi seguaci per
disturbarla.
Si
presentarono attorno al letto diversi demoni, in forma paurosa.
La morente chiamò subito le mie sorelle, le quali accorsero;
disse loro: Per carità non mi lasciate sola! Come sono brutti questi
demoni! Pregate, pregate per me! -
Una
delle sorelle corse a prendere l'Acqua Benedetta ed asperse il
letto; poi mise vicino un'immagine della Madonna; l'altra sorella
pregava con fede.
I
demoni non poterono più resistere ed alla fine partirono. La
moribonda, prese la mano di mia sorella e disse: In questo momento se
ne sono andati ... Come sono contenta! ... Il più grande favore che
voi nipoti mi abbiate potuto fare in vita è stato questo. - Dopo
qualche ora, moriva.
Nel
carcere.
Il
seguente fatto avvenne diversi anni or sono in Sicilia, e
precisamente nella Casa Penale di Nicosia. Lo raccontò a me
personalmente il Maresciallo del carcere, testimonio oculare.
Sono ancora vivi altri testimoni oculari.
In
una cella c'era un detenuto che aveva commesso sette omicidi. L'anima
dell'infelice era in disgrazia di Dio. In certe occasioni tanti
carcerati si confessavano e si comunicavano; l'indurito omicida
non voleva saperne di Sacramenti. Si avvicinò anche per lui la
fine della vita. Una settimana prima di morire la cella del detenuto
sembrò assalita dai demoni. L'omicida urlava di spavento
continuamente: Che cose orribili vedo mai! Come sono brutti questi
mostri! Aiuto! Aiuto! - Il Direttore del carcere ed il Maresciallo,
credendo che il detenuto fosse in preda alla nevrastenia, lo
sottoposero ad un'accurata visita medica. Il dottore assicurò
che l'organismo era normale e che quanto avveniva non poteva essere
effetto di nervi indeboliti.
Passarono
alcuni giorni in tale stato. Intanto le carni dell'omicida apparivano
strane, con delle chiazze nere. Dopo una settimana di sofferenze
fisiche e morali, il detenuto moriva, rifiutando gli ultimi
Sacramenti.
Il
cadavere fu adagiato sulla branda dentro la cella. Per qualche ora
nessuno rimase nella cella, essendosi ritirati i superiori del
carcere per disporre l'occorrente per il trasporto del cadavere.
Dopo
circa un'ora, rientrarono nella cella il Direttore, il Maresciallo ed
alcuni custodi. Quale non fu la loro meraviglia a vedere là
dentro due gattoni neri, grossi come due cani, avventati contro il
cadavere dell'omicida. Con le zampe e con i denti cercavano di
sventrare il morto. I presenti non sapevano spiegarsi come mai
avessero potuto penetrare là dentro quelle due bestiacce,
stranissime. Da dove sarebbero potuto entrare? Gridando e
minacciando, i convenuti riuscirono a mettere in fuga i due
gattoni, i quali scapparono per la porta della cella. Il
corridoio attiguo era custodito dai vigili; presso i diversi cancelli
c'erano le guardie. Il Direttore chiese subito: Avete visto due
grossi gatti neri, che son passati proprio adesso di qua? - Nessuno
ha visto niente! -
Le
due bestiacce com'erano piombate improvvisamente nella cella
dell'omicida, così improvvisamente erano sparite. Niente di
difficile che siano stati due demoni.
LA FINE DEL MONDO
All'avvicinarsi
della fine del mondo, i demoni lavoreranno con maggiore intensità
a rovina delle anime. Questo risulta dalle parole di Gesù Cristo:
Allora sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno
tali prodigi da sedurre, se fosse posibile, anche gli eletti.-
Man
mano che si avvicinerà il giorno del Giudizio Universale, le
sofferenze dell'umanità aumenteranno. I dolori di quei giorni, dice
Gesù, saranno tali, quali mai sono stati da che il mondo esiste. -
Satana,
approfittando di ciò, manderà i suoi demoni sulla terra per
spingere gli uomini alla bestemmia contro la Divinità, per
togliere o diminuire la fede. Inoltre Satana susciterà degli uomini
malvagi e darà loro tanta potenza da fare operare cose
meravigliose. Tanti, sedotti, si allontaneranno da Gesù e seguiranno
l'anticristo. Sarà quella la lotta finale. - Chi avrà perseverato,
dice Gesù, sino alla fine, questi sarà salvo. -
Avvenuta
la risurrezione universale, tutta l'umanità comparirà davanti a
Gesù Cristo Giudice. La schiera dei buoni sarà alla destra; quella
dei cattivi alla sinistra. Gli Angeli, guardando gli eletti potranno
dire con gioia: Eternamente voi starete con noi in Cielo. - I demoni
circonderanno i dannati e diranno: Anche voi avete perduto
Dio... -
Il
Giudice supremo pronunzierà l'eterna sentenza per i buoni. Ai
dannati dirà: Andate, o maledetti, nel fuoco eterno,
preparato a Satana ed a tutti i suoi seguaci! -
Oh,
come si addoloreranno quel giorno tutti i cattivi! Come
malediranno i demoni tentatori! Ma a niente gioverà questo. Dovranno
dire: Ci siamo dannati, ma la colpa è stata nostra.
Conoscevamo che il demonio ci tentava e l'abbiamo seguito
volontariamente. In eterno ne porteremo la pena! –
Per
richieste:
OPERA
CARITATIVA SALESIANA DON GIUSEPPE TOMASELLI Viale Regina Margherita
27 98121 Messina – ccp 12047981