
Il culto ossessivo della forza fisica nasce dal delirio di manipolazione degli enti
30 Novembre 2011
Dallo scienziato al savant, la (ir)resistibile ascesa della moderna cultura “illuminata”
1 Dicembre 2011Francesco Bacone non è stato solo uno dei protagonisti del nuovo paradigma culturale scaturito dalla Rivoluzione scientifica, né soltanto il teorico della manipolazione illimitata della natura in nome della ragione e del progresso; è stato anche un precursore della Rivoluzione inglese culminata nel processo e nella condanna di Carlo I Stuart, nel 1649.
Osservava, dunque, lo storico marxista inglese Christopher H. Hill (1912-2003) nel suo saggio «Le origini intellettuali della Rivoluzione inglese» (Einaudi, Torino, 1963, pp. 146-47):
«… Bacone fu un pensatore sociale, oltre che scientifico, e col suo possente senso storico vide che stava succedendo qualcosa di NUOVO sia nella società che nella scienza. Egli definì che cosa fosse questo qualcosa di nuovo e mostrò come potesse essere sfruttato a ragion veduta per sollevare la condizione umana. "L’abilità degli artigiani produce qualche piccolo miglioramento a mezzo delle cose da loro inventate e nella sperimentazione il caso talvolta ci fa imbattere in qualcosa di nuovo, ma tutte le discussioni dei dotti non hanno mai portato alla luce un fatto naturale che prima fosse ignoto". […]
Una tale filosofia era "il prodotto del tempo più che dell’ingegno", ed era arte del disegno divino che "l’aprirsi del mondo mediante la navigazione e il commercio e l’ulteriore acquisizione di sapere venissero a combinarsi in un dato tempo". In tal modo Bacone offrì un programma di collaborazione e una precisa finalità a mercanti, artigiani e filosofi, che fino ad allora avevano operato solo in compartimenti separati: questa fu la grande lezione di Bacone. Poi, bisogna dire che egli fece i conti con la religione e mise in chiaro che l’indagine scientifica non solo non contrastava con la sfera del divino, ma era in se stessa una vera e propria espressione di virtù.
E questo fu sommamente importante per guadagnare l’appoggio dei puritani sostenitori della causa parlamentare, senza il cui sostegno il trionfo della causa parlamentare in Inghilterra avrebbe dovuto attendere ancora molto tempo. In terzo luogo, mentre in precedenza il pensiero scientifico era stato inestricabilmente confuso con l’alchimia e la magia presso un personaggio come Dee; mentre era stato terra-terra e volto a soddisfare esigenze pratiche tipiche delle classi medie nei recinti del Gresham College, con Bacone raggiunse prestigio sociale e mordente filosofico. Non fu cosa senza importanza che egli scrivesse di filosofia con lo spirito di un lord cancelliere. Insomma, Bacone innalzò a sistema intellettuale di singolare coerenza quanto in precedenza era stato messo in luce solo parzialmente nelle convinzioni fate valere da tanti orientati più all’empirismo pratico che alla teoria. Ed era appunto questo che Bacone intendeva quando dichiarava di essere nient’altro che il portavoce delle forze ancora mute del suo tempo. […]
Prima di Bacone si era avuto in Inghilterra un grande sviluppo delle conoscenze matematiche e astronomiche; sviluppo che si era giovato particolarmente del mecenatismo dei mercanti londinesi e dell’opera svolta dal Gresham College. Analogo sviluppo si era avuto nel campo dell’alchimia, tradizionalmente considerato come terreno proprio di abili praticanti, in quello della medicina paracelsiana, che aveva fruito della diffusione di nuove tecniche e dell’uso di nuove droghe. Ma entrambe queste correnti scientifiche avevano trovato espressione nella letteratura divulgativa scientifica che era, ad un tempo, anti-aristotelica, utilitaristica e ottimistica. C’era poi anche una possente tradizione puritana, anch0essa anti-autoritaria, anti-aristotelica e anti-scolastica e propensa a distinguere tra ragione e fede. Ebbene, le due correnti scientifiche accennate e la tradizione puritana si direbbe che trovassero particolari consensi tra mercanti e artigiani, soprattutto a Londra. Spettò a Bacone, dunque, congiungerle tutte e tre e trarne un sistema di idee e, così facendo, egli contribuì ad irrobustire oltre ogni dire il movimento scientifico.
Certo, egli irrobustì un insieme organico di idee che erano germogliate dal basso. Questo è particolarmente evidente nel caso delle idee fatte valere dai seguaci di Paracelso. Le università, invece, restavano ancora il dominio riservato dall’aristotelismo.»
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