Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola
"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)
Dice lo Spirito Santo:
«Il quale Divinissimo Spirito ha più modi per aiutare la vostra debolezza.
Dandosi a voi con la sua immensità di luce e di potenza, vi penetra e illumina sino nei fondi più abissali del vostro spirito, e tutto lo feconda, facendovi prosperare la Grazia e le altre virtù, facendovi conoscere il Padre ed il Figlio e il loro reciproco Amore, ossia Egli stesso, quale nessun libro e nessuna parola di sapienza umana possono riuscire a farlo.
Perché nella sua immensità di Sapienza, Dio è sempre luminoso e semplice, la sua istruzione è un tocco divino che accende luci atte ad illuminare i misteri, è una carezza che sveglia l’amore in voi, è un bacio che vi fa gustare il sapore di Dio, di quel Dio Padre che del suo amore previdente vi nutre come di un latte, di quel Dio Figlio che della sua Carne e del suo Sangue vi pasce, di quel Dio Spirito Santo che del suo miele sapienziale vi ciba onde farvi desiderosi di Dio come le api lo sono del succo del fiore.
E quale più splendido, soavissimo, purissimo fiore, di Dio? E quale cosa che più attragga di un fiore odoroso, vago di tinte, salutifero di succhi, e attragga anche i più semplici e indotti, anche i fanciulli, anche i vecchi senza più illusioni umane, anche i malati crocifissi alla loro croce, perché attrae senza stancare, perché rallegra, perché testimonia dell’esistenza di Dio, della sua provvidenza che sovviene anche all’erba del campo?
Così semplicemente, col suo umanamente divino Silenzio, ma spiritualmente con la sua instancabile Voce risuonante nel silenzio attento dell’anima, lo Spirito vi istruisce, vi ammaestra, vi consiglia, vi guida, vi comunica, ad ogni sua effusione da voi secondata, una più vasta conoscenza di Dio, generatrice di un grado più alto di amore verso Dio, una più sicura persuasione che le azioni compiute per amore a Dio, e quindi nella sua Carità, sono compiute con l’aiuto e l’unione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, e perciò vengono soprannaturalizzate, mentre l’individuo uomo si trasforma, per una continua generazione del Verbo, per volere del Padre che vi vuole “altri cristi”, in figlio di Dio, in figlio sempre più tale quanto più vive nella Carità del Padre e del Figlio, ossia nell’abbraccio dello Spirito di Dio.
Questa trasformazione, quando diviene totale, per quanto può esserlo in creatura ancora vivente nell’esilio terreno, per essersi la creatura svuotata di tutto quanto non è amore puro - ed è amore puro di Dio e a Dio quello che si è spogliato da ogni cosa che possa essere di impedimento: affetti sensibili non ordinati al fine caritativo soprannaturale, timori eccessivi in riguardo alla imperfezione di ogni atto umano rispetto alla Perfezione che è Dio, ansia di fare troppo, e troppe cose venute dalla propria volontà di fare, anche a fine buono, il che produce affaticamento e distrazione, e impedimento nell’ascoltare e nell’eseguire le divine ispirazioni e intenzioni, ispirate o proposte da Dio allo spirito dell’uomo - questa trasformazione, ho detto, quando diviene totale, per quanto può esserlo a spirito ancor chiuso in una carne, porta a superare tutti i limiti e le limitazioni connesse alla natura umana e ad innalzare ad altezze abissali di carità sino all’immolazione, o di contemplazione sino all’estasi o alle rivelazioni, durante le quali un’anima mistica, per brevi istanti - ché di più non potrebbe la creatura goderne senza morirne - gusta ciò che è anticipazione del perfettissimo gaudio eterno, e le gusta senza morirne di dolcezza, perché una segreta azione di Dio la sovviene nel riceverle. Vi aiuta col suscitare in voi desideri santi che vi portano ad opere sante, sempre che voi siate docili e attenti alle sue ispirazioni.
Quando vi lasciate ispirare e muovere dall’eterno e perfetto Movente, che ogni suo movimento compie per amore, voi vi trasformate in creature d’amore ed eleggete a vostra guida e a vostra virtù regina l’amore. Allora, qualunque cosa voi facciate o diciate, anche se ad alcuno parrà che voi nulla facciate - perché la vostra attività non sarà appariscente, rumorosa, agitata, ma tutta intima: preghiera e offerta quotidiana, immolazione richiesta e poi compiuta, nell’interno del vostro io, memori delle parole: “Quando volete pregare non imitate gli ipocriti che amano esser veduti dagli uomini, ma anzi entrate in casa e ivi chiudetevi” - allora veramente vi trasformate da uomini in figli di Dio. Perché imitate il Padre che opera nel mistero del suo Cielo; [imitate] il Figlio che non amò le acclamazioni e che, finché poté farlo senza contravvenire ai disegni del Padre, amò il nascondimento di Nazaret, sfuggendo poi, dopo ogni miracolo grandioso, che doveva compire alla presenza delle turbe per confermare la sua vera Natura di Verbo del Padre e di Messia, col ritirarsi sui monti, o allontanarsi con la barca sul lago, o sull’Oliveto, o dalle parti di Tiro e Sidone, o nei dintorni di Magdala, e anche ai confini della Samaria, imitando lo Spirito Santo la cui azione santificatrice si svolge senza rumore né agitazione nell’interno dello spirito umano.
Vi trasformate e compite opere da figli di Dio, aumentando anche per questa cosa la vostra identificazione con Lui, la vostra ascesa verso la perfezione. Più ancora: il vostro io, sia naturale che spirituale, sempre imperfetti per conseguenza della Colpa di origine, si annullano - è la vera parola - per assumere l’io perfetto di Gesù.
Paolo dice: “Non vivo io, Cristo vive in me”. Ogni cristiano che operi questa trasformazione terrena, che è il mezzo per cui dopo la morte egli si trasformerà in erede eterno del Cielo, erede in possesso della sua parte di eredità, può dire con Paolo: “Non io, Cristo vive in me”. E veramente le sue azioni saranno azioni fatte secondo lo spirito di Cristo, le sue orazioni saranno orazioni che continueranno l’orazione continua fatta da Cristo mentre era in Terra, i suoi patimenti saranno veramente continuazione e compimento ai patimenti di Cristo, per lo stesso scopo: la santificazione degli uomini; e conseguenti lo stesso fine: l’esaltazione gloriosa ed eterna, dopo l’umiliazione e il martirio dell’immolazione.
Infine, dopo avere [operato l’unione] mediante la comunicazione di Se stesso a voi e la trasformazione di voi in Lui con la docile aderenza alle sue ispirazioni - che Egli non susciterebbe in voi ove vedesse che voi non poteste compierle di modo che da sorgente di bene si tramutassero per voi in oggetto di condanna - lo Spirito che è in voi, per sostenere la vostra debolezza e operare la vostra santificazione, vi aiuta con la sua preghiera perfetta.
Egli, essendo Dio, sa in che modo occorre pregare, e lo fa con voi e per voi, e la sua preghiera sale con la vostra, resa efficace dall’unione con la preghiera dello Spirito, al Cielo, al trono di Colui che “scruta” i cuori e conosce quel che brami lo Spirito e come interceda per i santi, secondo i desideri che Dio ha per ognun d’essi. Ed è questo l’aiuto degli aiuti: vostra giustificazione, vostra fortezza, vostra santificazione che avviene, si esercita, si inizia in Terra e si corona in Cielo.»