SITO in ALLESTIMENTO
GENNAIO 1945 •
2 gennaio 1945. Nessuna visione da descrivere. Viene solo annotato qualche aspetto delle sofferenze della Passione, illustrate da Gesù alla scrittrice mentre dice il Rosario nei misteri dolorosi.
10 gennaio 1945. La singolare visione di san Francesco con alcuni confratelli che gustano il pane fatto da suor Amata Diletta di Gesù, presentata infine dal Santo. — In un breve “dettato” Gesù si impone come il Superiore della scrittrice, che deve ispirarsi alla figura di suor Amata Diletta. — Il secondo “dettato” è per suor Maria Gabriella: una lezione sull’amore puro e un incoraggiamento a proseguire nella strada intrapresa.
16 gennaio 1945. La scrittrice deve sospendere le sue preghiere per poter descrivere una visione. In una chiesa catacombale, accanto alla sepoltura del beato martire Valente, il pontefice Marcello celebra la Messa e conferisce l’ordinazione sacerdotale a Valentino, di cui ricorda la conversione dal paganesimo sulla figura del giovane ricco del Vangelo.
26 gennaio 1945. La scrittrice descrive il demonio che le è apparso, terrorizzandola, mentre pregava. Gesù è venuto poi a spiegarle il motivo di quell’apparizione ed a tranquillizzarla, e infine le ha detto che deve scrivere tutto per il padre spirituale, senza tralasciare nulla. — Perciò ora lei riferisce anche ciò che ha visto nei giorni precedenti: Gesù penante sotto un’enorme croce, Maria Ss. che piangeva per l’uccisione del Figlio, e infine la propria madre angosciata che sembrava di volerle chiedere qualcosa.
FEBBRAIO 1945 •
4 febbraio 1945. Padre Migliorini resta trasecolato alla lettura di una visione e Gesù è contento di dargli di queste visioni come se fosse un altro Giovanni. A lui la buona pesca e alla scrittrice solo il lavoro d’intrecciare le reti. La pace ad entrambi.
11 febbraio 1945. Visione di un carcere fetido, che accoglie cristiani di ogni età in attesa di essere condotti al supplizio. Il prete Diomede celebra il Mistero servendosi, come altare, del corpo del vecchio Agapito, appena morto di stenti, e infonde forza a tutti per l’ora estrema. È il tempo delle prime persecuzioni.
12 febbraio 1945. La scrittrice deve accogliere tutti, con carità e prudenza: sarà la “città ricercata”.
20 febbraio 1945. Visione, descritta nei particolari, di una grande carneficina di cristiani ad opera di belve in un Circo che potrebbe essere il Colosseo di Roma. Un vecchio prete evangelizza un gruppo di gladiatori, con a capo Albulo, e prima di morire li battezza con il proprio sangue. Non più giustizieri, anch’essi vengono martirizzati.
MARZO 1945 •
1 marzo 1945. La scrittrice ricorda “quell’ora del 1° marzo 1943” quando “Maria è divenuta Giovanni”.
4 marzo 1945. Gesù benedice la scrittrice per la sua fatica di rendere note le parole del Maestro e per la sua pietà verso i fratelli.
8 marzo 1945. Caterina d’Alessandria viene a spiegare alla scrittrice, che ha appena scritto gran parte dell’Ultima Cena, perché capisce così bene le cose più oscure dette da Gesù. 30
19 marzo 1945. La scrittrice ricorda le grandi e le piccole tentazioni subìte da Satana, che la sera avanti l’ha molto turbata con la minaccia di una vendetta per l’ora della morte. Lei sta vivendo la propria Passione, anche se non si vede, e non vuole segni esteriori per non essere idolatrata: preferirebbe essere schernita. — Da ieri sera è in grande tempesta, passando alternativamente dai conforti celesti ai tormenti infernali del dubbio e della paura. Il sollievo di un bel giudizio sugli scritti, dato da una persona amica.
20 marzo 1945. Il Padre Santissimo: “Vorreste solo dolcezza e misericordia; trovate ingiusta la mia severità, che invece è amore. Avete reso sensuale anche lo spirito. I genitori uccidono moralmente i figli. Le parole della Sapienza sulle idolatrie sembrano scritte per gli uomini d’oggi”.
25 marzo 1945. La scrittrice si lamenta con la Mamma perché, dovendo sempre scrivere, non ha tempo per pensare a Lei con la preghiera. Maria Ss. le risponde che la confortano il suo lavoro e la sua partecipazione ai dolori della Passione.
29-30 marzo 1945. Sollevandola dalla pena del Venerdì Santo, Gesù si mostra alla scrittrice la sera del Giovedì e le dà la Comunione con una grossa particola. Si ripresenta alla stessa ora del giorno dopo e la comunica con il suo Sangue, lasciandola piena di soprannaturale delizia.
31 marzo 1945. Dura ancora la gioia spirituale delle Comunioni del giovedì e venerdì santi.
APRILE 1945 •
1 aprile 1945. Prima che finisca questo giorno di Pasqua, Gesù viene a dare la pace e la benedizione del Risorto agli amici che sono stati con Lui nella Passione. — Due istruzioni per Padre Migliorini sull’ordine da dare alla trascrizione di capitoli sulla Risurrezione, appartenenti all’opera dell’Evangelo.
7 aprile 1945. Alla fine di un ciclo dell’opera sull’Evangelo, Gesù detta particolari disposizioni per Padre Migliorini che deve trascriverne i capitoli. — Gesù spiega alla scrittrice perché le ha svelato per gradi certi particolari della Passione e raccomanda a tutti, in specie ai sacerdoti, di accogliere la sua opera, che tuttavia non viene capita dagli uomini di scienza e provoca reazioni diverse tra i lettori.
10 aprile 1945. Apre la Bibbia a caso e il Signore applica a lei un salmo: “Fosti mia da bambina, quando spargesti le prime lacrime davanti al divino Deposto di croce. Poi è venuto il mondo e con esso molti altri amori. Ora hai la missione di portavoce e puoi cantare per sempre il Magnificat”. — Lei ricorda l’abbandono di Dio dello scorso anno e chiede che non si ripeta mai più una simile prova: “Tutto ho avuto dal tuo amore. Ma anche tanto dal tuo rigore”.
12 aprile 1945. Dice l’Eterno Padre: “L’ubbidienza pronta ai disegni di Dio, accettati per amore anche quando sono penosi, è segno di formazione spirituale, nella quale Gesù Cristo fu perfetto. Tu hai volato da quando hai fatto della volontà di Dio la norma della tua vita”.
14 aprile 1945. Dice il Divino Spirito: “La vera immortalità è quella che si conquista nell’unione con la Sapienza: con Me. Io non ti lascio, perché l’Amore resta con chi lo ama”.
15 aprile 1945. Gesù interroga la scrittrice sul significato delle ossa della visione di Ezechiele e le conferma quanto lei ha capito con la sua capacità di “portavoce”: le ossa aride sono gli uomini di oggi, divenuti bruti per avere ucciso lo spirito. Ma verrà il tempo in cui Egli riavrà un popolo di “vivi”; e intanto mantiene in vita i migliori con il nutrimento della sua parola.
20 aprile 1945. La vista di un corpo umano carbonizzato introduce la visione del martirio di Irene, arsa sul rogo a Tessalonica alla presenza della sorella Anastasia, che alla fine seppellisce il corpo bruciato della giovane martire con l’aiuto di un gruppo di cristiani.
24 aprile 1945. Nota della scrittrice in merito ad un brano sulla Sepoltura di Gesù, che si era ritenuto di dover togliere e che invece, come le è stato svelato, deve essere mantenuto. Lei non capisce più nulla quando non è “tenuta da Gesù”.
MAGGIO 1945 •
15 maggio 1945. Un’apparizione orribile del volto che terrorizza.
20 maggio 1945. Dice l’Amore eterno: “Per te sono una corrente di dolcezza, per gli altri non più di quanto mi viene dato. Non bisogna avere la sensualità nell’amore spirituale, deviando dalla spiritualità al sentimentalismo. Voglio fortezza nei miei fedeli”.
21 maggio 1945. È venuta l’onda di dolcezza promessa dal Paraclito, che le parla dell’amore di Dio per lei e le illustra il significato del giglio nato prodigiosamente. Poi, in un coro angelico, la voce della Vergine che canta il Magnificat.
22 maggio 1945. Maria Ss. per Paola Belfanti, prossima sposa: “Tu sai ora cosa è la comunione dei santi. Non io sola, Madre di tutti, ma anche tua madre, che cercavi dove non era, si curva su te in quest’ora”.
31 maggio 1945. Per Suor Gabriella: “L’amore non è solo dolcezza, ma è anche dolore”. — Per Angelina Panigadi: “Ritroverai chi amasti in unione con Dio”. — La scrittrice rimproverata perché non voleva scrivere le parole di Gesù per un’amica.
GIUGNO 1945 •
3 giugno 1945. La condanna del nazionalsocialismo pronunciata dal Papa richiama alla memoria un severo dettato di rimprovero ai depositari della Sapienza. Sogni premonitori sull’ora presente.
LUGLIO 1945 •
2 luglio 1945. La bontà del Signore l’ha assorbita nel gorgo delle visioni per non farla travolgere dal gorgo del ricordo delle date funeste.
16 luglio 1945. La cara Voce la sollecita a ricordarsi dei fratelli separati, ma lei non sa cosa fare.
21 luglio 1945. Dolore per la morte dello zio. Un rifiuto di Gesù per Suor Gabriella. La scrittrice percepisce l’avvenuta morte di persone care.
23 luglio 1945. Visione del martirio delle vergini Flora e Maria di Còrdova, vissute in Spagna al tempo dell’invasione dei Mori.
28 luglio 1945. Racconta come è riuscita a scacciare due spiritisti che alloggiavano nella casa accanto.
29 luglio 1945. Gesù a Marta Diciotti: “Non ti lamentare se per te non ci sono parole. Le hai tutte vivendo presso Maria”. — La scrittrice ricorda il suo “doloroso amore di spirito” per i parenti di Calabria.
AGOSTO 1945 •
10 agosto 1945. Per Suor Gabriella: “Io ti ho dato la mia pace a viatico. Impara a ripetere le parole della Croce per la sete di espiare”.
12 agosto 1945. Visione del noto miracolo di S. Chiara, che con il Ss. Sacramento mette in fuga i saraceni che stanno per assalire il monastero. La santa: “Con questo tutto si vince”.
17 agosto 1945. Riceve una villana lettera del cugino e ne soffre, ma non risponderà. Il suo amore è solo per le anime.
18 agosto 1945. Per Suor Gabriella: “Non è lecito precludere la vita consacrata a chi è nato illegittimo, nella cui vocazione è il segno della paternità di Dio. Ma raccogliere questi cuori vuol dire incontrare tremende sofferenze. Rileggi i miei messaggi e decidi dopo un periodo di isolamento”.
19 agosto 1945. Ancora per Suor Gabriella: “A Gesù amante dei bambini vorrei che si avesse molto amore nella nuova casa”.
24 agosto 1945. Gesù benedice medaglie per Suor Gabriella e per altri.
29 agosto 1945. Riceve una lettera che la rassicura sulla morte cristiana del suo unico zio, di cui ricorda l’esistenza tribolata, la mancanza di fede, i rapporti avuti con lui; e loda Dio per la grazia della sua conversione. Ondate di profumo empiono la sua camera.
SETTEMBRE 1945 •
2 settembre 1945. “Quel punto sulla ripossessione di Satana si riferisce anche a tuo cugino”. La spiegazione di Gesù fa molto soffrire la scrittrice, che continua ad amare i cugini Belfanti nonostante il loro comportamento.
8 settembre 1945. Si è messa a leggere il “Fedone” di Socrate e Gesù è venuto a spiegarglielo, dandole una gioia estatica. Il particolare del “ricordo” delle anime.
14 settembre 1945. Nei momenti di grande dolore la scrittrice si aggrappa alla Croce. Gesù le dà pace, ma lascia che lei soffra per il bene di qualche anima. Satana la tenta a non scrivere più; ma lei deve continuare a fare, nella fatica e nella sofferenza, ciò che Dio vuole.
16 settembre 1945. Continua a scrivere senza chiedersi che cosa le succederà.
OTTOBRE 1945 •
3 ottobre 1945. Le frequenti interruzioni non portano danno se è Gesù che detta, ma le fanno perdere il filo e la pazienza se lei sta scrivendo per conto proprio.
4 ottobre 1945. Una voce immateriale rassicura la scrittrice sulla salvezza eterna dei suoi genitori. Quanto a lei, è torturata da Satana con voci di dubbio e di negazione riguardo all’opera; ma una trasmissione radiofonica da Assisi le porta la pace di san Francesco.
5 ottobre 1945. Dopo una crisi tremenda la scrittrice confida di essere stata confortata dalla presenza di Gesù, di Maria Ss. e di vari Santi. Si chiede per chi deve soffrire così tanto e si predispone per la morte. La diagnosi del medico potrebbe essere deviata dall’incomprensione per la sua missione di scrittrice.
8 ottobre 1945. Gesù consola la scrittrice commentando per lei la frase: “Calpesterete serpenti e scorpioni e non ne avrete danno”. Il valore arido di un reperto archeologico sulla crocifissione e quello vivo della rievocazione della Passione data agli uomini attraverso la fatica di lei.
13 ottobre 1945. Gesù le fa bere un sorso dell’amaro calice che Lui ha bevuto fino in fondo nel Getsemani: “È il calice delle colpe degli uomini. Io non posso più bere che l’Amore infinito; e allora lo offro ai generosi, ai prediletti”.
NOVEMBRE 1945 •
15 novembre 1945. Per Emma Federici sull’impazienza e sull’ubbidienza: “Non appigliarsi a molti consigli, ma fare la volontà di Dio”.
DICEMBRE 1945 •
2 dicembre 1945. Ancora per Emma Federici, sulla necessità di isolarsi per discernere il bene e il male. “Inutile chiamare soccorso se poi non si ascolta la voce. L’ubbidienza a Dio dura anche dopo lo scioglimento dai voti”.