MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

A A A

QUADERNI DAL 1945 AL 1950 CAPITOLO 649


7 dicembre 1947

Dice Gesù:
   «Tre gridi1: un sol grido. Tre epoche: una sola epoca. Tre voci: due suddite, una suprema. Questi tre "tre" per dirti una parola di confortevole gioia.
   Dice il mio profeta, parlando in nome di Colui che è Sorgente di Vita eterna, Acqua che si effonde per dare la Vita a chi ne beve, una Vita inesausta, che toglie la Morte, un'Acqua che leva la sete di ciò che è male e sazia ogni ansia, placa ogni ricerca, perché chi mi ha, tutto ha: "Sitibondi, venite alle acque, e anche voi che non avete denaro correte a comperare e a mangiare, venite a comperare senza denaro, e senza dare denaro per essi prendete e mangiate vino e latte… Ascoltatemi attentamente… e l'anima vostra sarà rallegrata da cibi scelti… La mia parola, uscita dalla bocca mia, non tornerà a me senza frutto, ma opererà tutto quello che voglio…" (Isaia c. 55, v. 1, v. 2, v. 11).
   Io dico: "Chi ha sete venga a Me e beva. Dal seno di chi crede in Me scaturiranno fiumi d'acqua viva".
   Dice Giovanni nell'Apocalisse: "E chi ha sete venga, e chi ne vuole prenda gratuitamente l'acqua della vita".
   Tre gridi, tre epoche, tre voci. Al centro, fra la voce dei tempi profetici, quella voce che ripete i messaggi a lei venuti dal seno di Dio, e la voce che è eco dell'eterna Parola, fattasi Uomo e proclamante la sua Verità fra le pietre sorde che erano, più che il Tempio, il Sinedrio del Tempio, Io Verbo e Verità, Io Gesù il Cristo, Io il Signore Figlio del Signore, il Salvatore, Pontefice e Re. Come l'asse trasversa della Croce sosteneva tutto il peso del Redentore, così Io, Parola eterna, sostengo tutto il tesoro delle parole di verità dei profeti. Anche Giovanni è profeta. Dei tempi ultimi. Mentre Isaia lo era del mio. Ma sempre profeta è Giovanni perché vede e dice le cose future. E la Verità, che sostiene le verità dei profeti, non avrebbe lasciato uscire dalle loro bocche, piene dell'empito di Dio, parole di errore involontario o volontario, non avrebbe avallato, col suo sostenerli, il ben che più piccolo sotterfugio od orgoglio suggerente parole non vere per apparire più grandi ai semplici, ai piccoli.
   Tu la sai la condizione prima per essere e permanere "voci". Umiltàsinceritàubbidienza assolute. Se fallano queste tre virtù cessa il donoha termine la missione. Ti parlo perché sei fedele. Ti parlo perché sei umile. Ti parlo perché sei sincera. Ti parlo perché sei ubbidiente. Ti amo perché sei queste tre cose e il fumo dell'onore, il vino del dono, non ti hanno resa cieca ed ebbra, non ti hanno fatta "satana". Si fa satana colui che il dono di Dio rende orgoglioso, menzognero, disubbidiente.
 Tutti ti potrebbero mentire. Non Io. Ed Io ti dico: "Quelle tre voci, che sono, se si sa ben vedere e riconoscere, la mia unica Voce parlante nel tempo antico e nel tempo nuovo, ti parlano oggi per darti gioia".
   "Venite e comperate senza denaro. Venite a mangiare vino e latte. Venite alle acque".
 Il denaro, nel caso tuo, lo hanno "quelli che sanno", i rabbi, quelli che credono di tutto poter comperare perché sanno, perché hanno le monete del sapere, quelli che… — oh! eterna razza degli scribi e farisei che mettete chiavistelli2 alle porte dei giardini del Re, là dove Egli si effonde in amore ai suoi prediletti, ai "piccoli" che vi entrano con semplicità e amore, e vorreste che come voi non vi entrate, perché vi fermate al di fuori della cinta a numerare le pietre, ad analizzare la polvere, così non vi entrassero gli altri, quando avrai fine e ti arrenderai al pensiero che il Signore è libero di scegliere, e che delle membra più deboli può fare dei giganti, dei vasi vuoti e miseri dei vasi colmi di ciò che è vera ricchezza e santità: la Sapienza? — Ho detto: il denaro lo hanno quelli che credono poter tutto comperare perché hanno le monete del sapere, quelli che vorrebbero avere il monopolio di questo sapere, però confondono scienza con Sapienza, e credono Regina l'ancella. Ché, in verità, ancella è la Scienza e Regina dell'ancella è la Sapienza. E vorrebbero costoro impedire ai piccoli di rivestirsi dei tesori, di nutrirsi del miele, del latte, del vino, del burro, di dissetarsi alle Acque che dànno la Vita, quella Vita che è Salute, Sapienza, gioia e pace.
   Tu non hai questo denaro. Sei poverella. Anche ora che ti ho coperta dei miei tesori, sei poverella. Perché, se te li levassi dall'intelletto, nulla più avresti. Sei poverella per te stessa. Ma hai Me. Io ti dico: "Vieni. Bevi. Compera. Mangia. Rallegrati coi cibi scelti". E anche ti dico: "La mia parola non resterà in te senza dar frutto". Quando è che un seme dà frutto? Quando cessa di essere seme e si fa pianta, non è vero? Ecco! Così in te. La Parola ti parla e poi tace, e tu resti come vuota. Ti pare di esser vuota, muta, stolta, ti pare che nulla più ci sia di ciò che ti fu dato. No. Sei colma. Sei una foresta bella come il Giardino dei primi giorni. Tutte le piante deliziose, tutti i frutti e gli aromi, i fiori, i colori, sono in te. Sono i semi delle mie parole, che credi perdute perché da te non le sai più ridire, e che non sono mai tanto presenti come quando da semi si sono fatti pianta. Fiorisci e non te ne accorgi. Fruttifichi, mio bel pometo, mia vigna, mio campo di spighe opime, e molti vengono a sfamarsi da te, e tu dai Me dando ciò che in te prospera e che Io ti ho dato.
   Tu rallegri il tuo Gesù. Egli viene a prendere il suo riposo nel suo giardino… Ci sta volentieri perché "fiumi d'acqua viva" fanno fertile quel luogo. Dal tuo cuore scaturiscono i fiumi d'acqua viva. Perché nel tuo cuore è Gesù. E chi ha nel cuore Gesù ha anche lo Spirito Santo, perché dove Io sono là è lo Spirito d'Amore, e dolce mi è stare dove lo Spirito, che procede dal Padre e da Me, ed è la nostra Essenza, si trova. Se tu non credessi in Me, e perciò non accogliessi e adorassi la Parola così come fai, con fede sicura, con carità profonda, con umiltà grande, limpido volere ed eroica potenza di ubbidire, lo Spirito non ti amerebbe, non sarebbe in te. E senza di Esso, arche vuote, arpe senza corde, lampade spente, sorgenti essiccate sono gli spiriti e gli intelletti degli uomini.
   L'antico profeta, l'ultimo profeta, e Gesù fra l'antico e l'ultimo, ti diciamo: "Vieni, bevi! Tutto ti è dato gratuitamente, per amore". È nell'amore che quelli che cercano di spiegarsi il perché della tua sorte devono cercare la chiave. Nell'amore. In quello di Dio, insindacabile. Nel tuo per Dio, ammirabile. Per nessun'altra cosa sei la voce, il portavoce, il piccolo Giovanni. Non hai altra moneta per acquistare. Ma l'amore è la tua moneta. Paga l'amore. Quello di Dio, quello tuo per Noi. E tutto ti è dato di quanto ti invidiano coloro che con le molte monete del loro sapere non possono comperare ciò che a te è dato gratuitamente.»
   Gesù mi ha detto poi qualcosa su S. Ambrogio3. Ma non ho potuto scriverlo perché prima venne gente. Ricordo solo che disse che anche Ambrogio divenne ciò che divenne perché i fiumi di acque vive si formarono nel suo spirito da quando amò e credette in Cristo, e da soldato lo fecero grande vescovo, difensore della Fede e cantore della verginità, "il fiore delle aiuole di Cristo" (questa frase la ricordo bene come detta da Gesù per fare l'elogio della verginità).
   Dopo la gente, venne una… colossale crisi di cuore. Tre ore di agonia, dalle 11 alle 14… Ora, sono le 17, non so proprio dire più niente in merito. C'è dell'altro in me. C'è quello che il mio Medico divino mi ha detto durante l'agonia. Ma quello è tesoro per me sola. Mi spiace per la parte di lezione perduta. Ma, non avendola ripetuta il Signore, penso che così gli sia piaciuto che avvenisse.
           


   Tre gridi, rispettivamente in Isaia 55, 1-3.11, in Giovanni 7, 37-38 (che rimanda ad Isaia) e in Apocalisse 22, 17.
            
   2 mettete chiavistelli… è una parafrasi di Matteo 23, 13Luca 11, 52.
            
   3 S. Ambrogio, del quarto secolo, vescovo di Milano e dottore della Chiesa. La sua festa si celebra il 7 dicembre, giorno del presente "dettato".