MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DAL 1945 AL 1950 CAPITOLO 471


12 aprile 1945

   Dice Gesù:
   «Scrivi questo solo: I disegni di Dio hanno una continuità ed una necessità misteriosa, santa, che solo nell'altra vita vi appariranno chiare.
   Sembrano talora di una incoerenza strana. Vi sembrano, perché voi guardate tutto con occhi umani. Ma invece ogni loro succedersi è un concatenarsi armonico e giusto da cui viene la sorte umana e soprumana. Viene la sorte perché, a seconda del corrispondere dell'anima al disegno che Dio le propone, corrisponde una sorta di beatitudine o di dannazione o anche semplicemente di purgazione dolorosa nell'altra vita, e in questa aiuti o abbandoni divini.
   L'ubbidienza pronta, l'aderenza gioconda al disegno di Dio sono il segno della formazione spirituale di un cuore. Gesù Cristo fu il perfetto in questa formazione. Lo era come Dio. Lo fu come Uomo. E se come Dio non poteva essere insidiato dal Tentatore che inocula superbia e disubbidienza per levare al bene di Dio uno spirito, come Uomo, quando fu sulla Terra, fu ben potuto essere consigliato alla disubbidienza dal Tentatore.1 Considera, figlia, a quale ubbidienza Egli doveva sottoporre Se stesso. Già si era imposto il giogo avvilente, per Lui che era Dio, di una umanità. E con essa aveva dovuto sopportare tutto quanto è umanità. Ma al termine di essa umanità Egli vedeva la Croce, la morte obbrobriosa e tormentosa del crocifisso. Non lo ignorava il suo futuro. E non si sottrasse al suo futuro.
   Quante volte gli uomini, pur sapendo che da quella data cosa a loro proposta da Dio viene un bene per loro e per i loro simili, non si sottraggono dicendo: "Perché devo lasciare questa cosa che mi dà utile per assumere quella che è penosa? E per chi?". Ma per amore, figli! Amore di Me. Non può il Padre chiedervi nulla che non sia di vostro sicuro e non labile bene. Se procedeste con fede non dubitereste del Padre. Direste: "Se mi propone questo è certo per mio bene. Lo faccio". Se procedeste con amore, direste: "Egli mi ama. Lo amo". E se poi la cosa proposta fosse di bene al prossimo, anche essendo un sacrificio per voi, se santi foste subito la accettereste come l'accettò il Figlio mio per bene vostro. Io, poi, vi darei fulgido premio.
   Perciò, quando guardi l'apparente contrasto della tua vita, anzi i molti contrasti della tua vita, e quanto hai, di' sempre: "Quello, evento apparentemente in dissonanza col seguente e col mio attuale presente, ha preparato questo. Ed ho questo perché ho accettato quello". Considera come, da quando hai fatto della parola della preghiera del Figlio: "Sia fatta la tua volontà" la norma non sterile della tua vita, tu abbia non più sostato ma camminato, poi corso, poi volato verso l'alto. Si è accentuato il volere, il conoscere, il migliorare, più si è aumentata in te l'ubbidienza gioconda e pronta al disegno mio.
   Altro non dico. Sta' con la nostra benedizione.»
 

   Credevo fosse Gesù, invece è l'Eterno Padre che mi dice stamane queste dolci parole, e con tanta pietà per il mio stato fisico.
           


   consigliato alla disubbidienza dal Tentatore, in Matteo 4, 1-11Marco 1, 12-13Luca 4, 1-13.