
26.4.2017
093. Video-show, le 'iene' e don Minutella. Ovvero il diavolo fa le pentole ma non i coperchi...
Appena una dozzina di giorni fa mi è capitato di scrivere un mio 'Pensiero a voce alta':
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092. Socci e Minutella. Due facce diverse di una stessa medaglia. Si preoccupano entrambi dell'anima… (Clicca QUI)
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Ne avevo parlato perché era in corso da tempo quello che io avevo definito 'il tormentone Minutella' per via delle polemiche scoppiate a seguito delle infuocate Omelie e Conferenze di questo sacerdote palermitano, per la sua oratoria a dir poco travolgente anche se invisa a molti per i suoi toni apocalittici ma soprattutto per le sue dichiarazioni sul degrado della Chiesa cattolica.
Egli denunciava infatti senza mezzi termini il clima 'eretico' ai vertici del Vaticano creatosi a suo avviso dopo l'elezione a Pontefice di Papa Francesco al quale non riusciva a non rimproverare, fra l'altro, di essersi presentato al pubblico mondiale - dopo l'elezione al soglio pontificio - non già come Pontefice universale della Chiesa cattolica apostolica romana ma come semplice 'vescovo di Roma'.
Don Alessandro Maria Minutella denunciava dunque numerose deviazioni eretiche in seno, appunto, alla attuale Gerarchia cattolica nella quale, ad esempio, un personaggio di alto 'prestigio' e levatura vaticana come il Cardinale Walter Kasper 1nega (in un'ottica evidentemente modernista) la stessa Resurrezione di Gesù (Gesù il Cristo, Queriniana Brescia, 2013) che - dai teologi modernisti - è presentata non come un fatto storico, cioè veramente accaduto, ma un 'fatto della 'Fede': cioè una ingenua credenza dei primi cristiani che avrebbero idealizzato, divinizzato e mitizzato la figura di Gesù, se non un deliberato e fraudolento tentativo da parte degli Apostoli per meglio 'accreditare' la nuova religione cristiana.
Secondo i Modernisti Gesù è un uomo eccezionale, illuminato, di intelligenza superiore ma pur sempre un 'uomo' che quindi - una volta morto - non poteva certo risorgere come se fosse stato realmente un 'Dio'.
Nella Dottrina cristiana però 'tout se tient', cioè 'tutto è collegato'.
Negando la Resurrezione di Gesù si nega infatti non solo una verità assolutamente fondante dei quattro Vangeli, ma anche la loro intera attendibilità narrativa con relativi miracoli e Dottrina.
Mettendo dunque in discussione la divinità di Gesù Cristo si nega implicitamente - proprio perché 'tutto è collegato' - anche il fatto che il Verbo divino in quanto tale si sia incarnato in lui per la Redenzione degli uomini dal Peccato originale e dalle sue conseguenze, Peccato che peraltro viene dai Modernisti considerato solo un 'mito' inventato ai primordi da popolazioni semplici ed arcaiche, e proprio in quanto 'mito' non richiedente alcuna Incarnazione del Verbo, per cui Gesù in definitiva non sarebbe anche Dio ma solo un …'uomo'.
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Ora, don Alessandro Maria Minutella, profondo conoscitore dell'Apocalisse di San Giovanni apostolo, ritiene che i tempi che stiamo oggi vivendo siano proprio quelli dell'Apostasia generalizzata, del Falso Profeta e dell'Anticristo (e della loro successiva sconfitta) preannunciati dall'Apocalisse (Ap 19, 11-21 e Ap 20, 1-10) e dalla Madonna a Fatima nel 1917.
Tempi cioè di estremo degrado morale e spirituale, dell'abbandono della Fede e della sana Dottrina cattolica, in seno ad una parte importante delle stesse Gerarchie al vertice della Chiesa, con tutta una serie di drammatiche conseguenze per l'intera Umanità, guerre e orrori spirituali con perdita di anime, come profetizzato nel 1917 dalla Madonna e come in effetti ha cominciato a succedere nel secolo scorso caratterizzato da crollo delle vocazioni religiose, guerre e cento milioni di morti.
In realtà Don Minutella non è il solo a pensarla così e quella che appare come una deriva della Chiesa verso le posizioni eretiche del Luteranesimo lascia inquieti molti cattolici.
Vi sono cardinali, vescovi e sacerdoti (molti dei quali avrebbero difficoltà ad esporsi) che non osano quasi nemmeno pensare che il Papa possa essere oggi in qualche modo fautore di una 'filosofia' sostanzialmente eretica ma che - al di là delle sue intenzioni anche 'buone' - non possono negare che la Chiesa si stia avviando verso un baratro che ne prefigura addirittura la fine in quanto 'cattolica' ed al quale si debba assolutamente porre un argine.
Io sono un laico, e non voglio nemmeno entrare in 'cose di chiesa' non avendone competenza né autorità, ma ‘pur da 'laico' devo obbiettivamente ammettere che molti di quelli che nella Chiesa gerarchica hanno 'autorità' - forse per estrema leggerezza e convinti di far bene - stanno smantellando uno ad uno i capisaldi bimillenari della Dottrina cristiana.
Forse il loro scopo nelle intenzioni è 'buono': 'avvicinare' la gente e riempire le chiese eliminando come 'obsolete' quelle verità di fede cattolica che appaiono oggi indigeribili per la mentalità razionalista e scientista dell'uomo moderno che crede solo a quel che tocca, vede e che con la sua mente capisce: insomma un uomo che - quanto alla fede - non crede più in niente, e figuriamoci in Dio!
Quindi il loro sarà forse un fine 'politico', quello di proporre una nuova religione - quella 'riformista e progressista' della 'Nouvelle Théologie' - più 'à la page', che catturi la 'benevolenza' di quelli che oggi, e sono il 90%, sono lontani dalla Chiesa.
Ed ecco dunque - forse - la condiscendenza, in nome della 'misericordia divina', verso le unioni fra divorziati e comunque le cosiddette 'unioni di fatto' (ormai maggioranza), con la conseguente relativizzazione del Sacramento del Matrimonio, della Confessione e di quello dell'Eucarestia nella quale già i Protestanti - da secoli - non credono che possa esservi per transustanziazione il Corpo, il Sangue, l'Anima e la Divinità di nostro Signor Gesù Cristo, ma semplicemente e solo… 'farina', né credono che nella Santa Messa si rinnovi in forma incruenta il Sacrificio di Gesù sulla Croce per continuare a redimere una Umanità che continua a peccare.
Già, ma a quale Fede gli attuali non credenti potranno allora mai credere, se questa viene smantellata nei suoi cardini fondamentali?
E perché d'altra parte credere come Verità divina quel che disse ed insegnò Gesù se costui in definitiva era solo un 'uomo'?
Inferno, Purgatorio, Paradiso, anima immortale? Mah…
Ed a che pro' sforzarsi per camminare moralmente e spiritualmente sul filo del rasoio se in fin dei conti - come taluni dicono - è bene non quel che 'è' Bene ma quel che la nostra 'personale coscienza' (peraltro raramente del tutto correttamente 'formata') ci fa 'sentire' come un 'bene' anche se magari - oggettivamente - quel 'bene', secondo la Legge naturale e gli insegnamenti di Gesù Cristo, è un male?
Siamo insomma in pieno 'relativismo', quello tanto combattuto da Papa Giovanni Paolo II e da Papa Benedetto XVI. Un Relativismo 'fluido' che annulla il concetto di 'Verità' perché esisterebbero tante verità quante sono le coscienze individuali di ciascun uomo secondo le sue idee 'personali' e la formazione che gli è stata impartita.
Fatta questa premessa (per il resto rimando al mio 'Pensiero' sopra citato del 12 aprile scorso, reperibile nel mio sito internet), Don Alessandro Minutella - con un carisma profetico che molti giudicano da 'esaltato' - denuncia la situazione, richiama all'ordine e non esita fra l'altro a gridare a Papa Francesco - come un novello San Giovanni Battista ad Erode - il suo 'non ti è lecito' di qualificarsi 'Vescovo di Roma' ma non… Pontefice.
Cosa del resto sostenuta dal notissimo giornalista e scrittore cattolico Antonio Socci che lo va ripetendo 2 a piene pagine sui giornali da anni dopo aver esordito con quel suo famoso libro "NON È FRANCESCO".3
Il suo grido di denuncia costò la testa a San Giovanni Battista, ma a don Minutella che non è 'santo'? Per ora la 'testa' è ancora sul suo collo perché egli è stato solo messo in 'quarantena' dal suo vescovo Corrado Lorefice di Palermo.
Questi - imputandogli di parlare oggi di una 'vera' Chiesa e di una 'falsa' Chiesa (la prima profeticamente 'piccola' e la seconda 'grande' perché 'prestigiosa', appoggiata dal 'mondo' e persino anche da masse di atei e comunque di 'non credenti' e finanche di massoni) - lo accusa di introdurre 'disunione' fra i fedeli, gli ha 'revocato' la parrocchia e gli ha proibito di parlare e predicare pubblicamente.
Cosa accadrà mai quando qualcuno non mancherà di fare vedere al Vescovo (di Palermo) se non al Papa il video-show delle 'Jene' del 23 aprile scorso - che sta girando a mille sul Web - dove Don Minutella nega il riconoscimento a Papa Francesco della sua qualifica di vero Pontefice?
Non detto per di più da un laico, come il giornalista Antonio Socci, ma da un Presbitero?
In effetti qualcuno fa osservare che a ben vedere oggi - caso del tutto straordinario nella storia della Chiesa cattolica - coesistono in Vaticano addirittura due Papi.
In realtà quello mandato in onda dalle 'iene' è un abile fotomontaggio - usato ed abusato e persino deprecabile nelle 'tecniche' televisive - dove si fanno dire a don Minutella frasi che lui ha effettivamente detto anche in omelie e conferenze ma che abilmente estratte dal loro contesto logico assumono un 'suono' diverso, screditando quanto egli dice facendolo apparire, se non un pazzo, almeno un 'esaltato'.
Ma come? Un prete che si permette di non riconoscere il suo Papa come se quest'ultimo fosse un 'Papa Liberio' di storica memoria il quale - sia pur 'obtorto collo' - aveva finito per aderire alle filosofie eretiche del vescovo Ario che nel terzo secolo d.C. metteva in discussione la divinità di Gesù?
E visto che il Papa non è oggi il Liberio di allora, chi sarà l'Ario di oggi?
Gli storici della Chiesa dicono che dei più di mille vescovi che contava allora la Cristianità erano rimasti a resistere in esilio contro le eresie di Ario solo 'tre irriducibili', e cioè Sant'Atanasio di Alessandria, Sant'Ilario di Poitiers e San Lucifero di Cagliari.
Alla fine però (ecco qui davvero la Misericordia e l'intervento dello Spirito Santo!) Papa Liberio si riconvertì e fu riguadagnato alla giusta Fede e finì per non essere nemmeno successivamente scomunicato, ancorché fosse stato eretico, perché gli fu riconosciuto che aveva agito in stato di costrizione a causa delle pressioni politiche dell'imperatore di allora, Costanzo.
Sono sempre guai quando la Chiesa segue o si adegua alle pressioni della Politica, anziché il contrario.
Tuttavia fino ad oggi questi problemi gravissimi all'interno della Chiesa cattolica sono stati dibattuti solo in ambienti specialistici quasi in sordina e fra persone - come suol dirsi - 'informate dei fatti', rimanendone tuttavia all'oscuro il grande pubblico.
Ora invece - eterogenesi dei fini… - grazie allo spettacolo show delle Iene con i suoi milioni di audience ed al loro 'tranello' con telecamere nascoste e registrazioni nel segreto finanche del Confessionale (è proprio vero che 'non c'è più 'religione'…) - l'accusa in diretta-video di don Minutella ha finito per essere conosciuta non solo dai 'credenti' ma perfino da una maggioranza di 'non credenti' che cominceranno anch'essi a farsi delle domande.
Ma un'altra domanda si pone ancora: coloro che volevano danneggiare don Alessandro Minutella ordendo e pianificando quella 'macchinazione', sono sicuri di aver danneggiato e messo in cattiva luce solo lui piuttosto che non altri in merito alle cose che egli aveva detto?
Ecco perché dico che 'il diavolo fa le pentole ma non i coperchi'...
Quei vari milioni di telespettatori ed altri ancora che ne verranno a conoscenza (perché sul Web tutto dilaga…), se si dovessero concretizzare ancora di più i timori 'profetici' di don Minutella circa le tremende conseguenze spirituali dell'abbandono della fede nella Chiesa e di fronte ai terribili accadimenti futuri citati nell'Apocalisse ed in molte altre profezie di santi in passato, riconosciute ufficialmente dalla stessa Chiesa, non cominceranno forse a porsi delle domande?
Chissà che - ricordandosene essi all'improvviso sotto l'imperversare delle 'bufere' - non si possa un giorno applicare loro il detto… 'uomo avvisato mezzo salvato'?
Don Alessandro Minutella avrà a quel punto magari perso la sua testa come il 'Battista', e dal suo punto di vista nell'Aldilà sarà magari anche martire felice, ma essi faranno forse almeno in tempo a salvarsi la loro…, di 'testa'.
Le iene - puntata del 23 aprile 2017 - pasca-papa-francesco-non-piace-a-tutti
1 http://www.iltimone.org/35474,News.html
2 http://www.antoniosocci.com/niente-piu-8-x-mille-distrugge-la-chiesa-cattolica-non-difende-cristiani-perseguitati-un-papa-definisce-gesu-diavolo-serpente-ne-appla/#more-5700
3 Antonio Socci: 'NON È FRANCESCO' - Mondadori, 2014