VoceALTA-092 - ilCATECUMENO.it

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12.4.2017
092. Socci e Minutella. Due facce diverse di una stessa medaglia. Si preoccupano entrambi dell'anima…

Nei miei scritti, riportati nel mio sito internet e destinati per lo più a lettori 'agnostici' come del resto lo ero io, ho sempre affrontato i temi della fede spiegandoli ai 'laici' usando un linguaggio, il mio, che per essi sarebbe stato più congeniale, cioè quello di un 'uomo della strada', di un 'laico' convertito appunto sulla 'strada di Damasco' come è successo a me una ventina di anni fa leggendo l'Opera della grande mistica moderna Maria Valtorta (QUI).
Un'Opera enciclopedica1 - la sua - di rivelazioni mistiche datele da Gesù negli anni '40 del secolo scorso ma attualissima per i tempi che stiamo vivendo proprio ora, tempi per i quali già allora le veniva data per certa da Gesù una tremenda apostasia nella Chiesa con l'avvento del Modernismo e addirittura dell'Anticristo.2
Condividendo in tema di fede molte idee di fondo del noto giornalista-scrittore cattolico Antonio Socci - come quelle del resto dell'altro grande scrittore cattolico Vittorio Messori - ho spesso citato le opere di entrambi che occupano uno spazio di riguardo nella mia Biblioteca, accanto a quelle della mia mistica preferita.
Non ho tuttavia mai scritto nulla - 'ufficialmente' - del Sacerdote palermitano, Don Alessandro Minutella, il parroco di cui tutti i siti internet 'specializzati' parlano da qualche tempo ampiamente per le sue infuocate omelie e conferenze che, proprio per il loro caratteristico stile 'carismatico-profetico', vengono definite dai suoi avversari come 'esaltate' e 'fuori dalle righe', ancorché invece considerate apprezzatissime dai fedeli che riempiono letteralmente la sua chiesa.
Se non 'ufficialmente', come in questo mio 'Pensiero a voce alta', ne ho scritto però 'privatamente', più in particolare in una delle mie personali e-mail che sono solito mandare di quando in quando solo ad un numero selezionato di amiche ed amici che me lo chiedono.
A questo proposito, ad una settimana di distanza, uno degli amici che gestisce un suo blog con varie migliaia di 'followers', risponde - ad una mia e-mail che ne parlava -  con una sola frase: 'Bellissima, io la faccio girare su Facebook'.
Mancava il punto esclamativo ma il senso era lo stesso.
E allora cosa fareste voi se un amico - anche se a fin di bene - si permettesse di decidere di fare 'girare' una vostra e-mail 'privata'? Lo picchiereste per il suo eccessivo amore?
Siccome però le cose che dico in privato non ho alcuna remora a dirle all'occorrenza anche in pubblico con il mio nome e cognome in calce, allora - con l'accordo del mio amico che ha rinunciato alla sua proposta di iniziativa personale - il contenuto di quella e-mail ve lo faccio conoscere direttamente io, qui sotto, integrandola a questo punto con altri ragionamenti successivi.
Eccone dunque il testo:
4.4.2017
Care amiche ed amici,
giusto ieri vi avevo privatamente scritto parlandovi del 'tormentone don Minutella'.
Non nel senso che lui sia un 'tormentone' quanto per il fatto che le sue infuocate 'omelie' - a difesa della bimillenaria Dottrina della Chiesa minacciata appunto dal Modernismo - tenute nella sua chiesa di Palermo e quelle dal suo sito internet 'Radio Domina nostra' nonché nelle conferenze tenute in altre città italiane, hanno scatenato sul Web decine di migliaia di entusiastici consensi in tutta Italia ma anche di aperti dissensi specialmente da parte del suo  Vescovo.
Mi è sembrato di capire che, al di là dei contenuti teologici o spirituali della sua predicazione, gli venga in genere rimproverato dal suo Vescovo di Palermo, S.E. Mons. Corrado Lorefice quel suo insistente parlare di una 'piccola' e di una 'grande' Chiesa che si stanno contrapponendo e - ancora - di una 'vera' e di una 'falsa' Chiesa che rifletterebbero la situazione odierna del Cattolicesimo.
In realtà don Alessandro Minutella - studioso e direi a mio parere anche molto esperto del difficile testo dell'Apocalisse di San Giovanni - non fa altro che riferirsi alla attuale apostasia, cioè abbandono della Fede e Relativismo, ai contenuti di famose apparizioni e rivelazioni mistiche degli ultimi due secoli dove si parla addirittura di un futuro Anticristo proprio a Roma sulla cattedra di Pietro,  alle apparizioni e rivelazioni della Madonna a Fatima, alle ormai sempre più note visioni della Beata Katerina Emmerich ed altro ancora.
La Emmerich - ad esempio - nei primi decenni dell'Ottocento aveva avuto numerose visioni dicendo di avere contemplato per il futuro un rapporto fra due Papi contestuali (cioè come solo oggi accade con Papa Francesco e il Papa emerito Benedetto), le conseguenze nefaste di una 'falsa' Chiesa, eretici di ogni tipo che venivano a Roma, le influenze tremende che la falsa Chiesa avrebbe esercitato sulle masse, una deriva verso le eresie del Protestantesimo da parte di un Cattolicesimo visto in caduta libera, la costruzione di una nuova Chiesa 'grande, strana e stravagante' ed inoltre la chiesa di San Pietro scalzata dalle fondamenta da una setta segreta ma alla fine salvata dalla Santa Vergine Maria che sarebbe arrivata in soccorso della Chiesa e della Umanità.
È noto peraltro agli addetti ai lavori che la Madonna - apparsa nel 1917 a Fatima - già da allora aveva parlato di perdita della Fede e - per volontà di Dio -  aveva richiesto alla Chiesa gerarchica la Consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato.
Una Consacrazione più volte tentata da successivi Pontefici ma mai - come affermato anche da autorevoli personaggi ed anche esperti 'fatimiti' sulla base di quanto precisato successivamente dalla veggente Suor Lucia di Fatima - secondo le esatte modalità solenni richieste, come l'adesione di tutti i vescovi cattolici a livello mondiale in unione con il Papa.
Nel caso di inottemperanza alla sua pressante richiesta volta alla conversione dell'Umanità, Ella aveva predetto già da allora le future nefaste conseguenze che sarebbero state provocate nel mondo dall'Ateismo (che di lì a poco dalla Russia avrebbe infatti cominciato a diffondersi nel mondo intero) con lo scoppio di guerre e altri disastri, ma Ella - quasi a consolazione - aveva anche aggiunto che alla fine il Suo Cuore Immacolato avrebbe comunque trionfato.
Ebbene la predicazione di don Minutella, in considerazione della crisi tremenda in cui versa la Chiesa cattolica con perdita della Fede e vertiginoso crollo delle vocazioni sacerdotali, si inserisce in questo filone profetico per cui egli richiama all'ordine la 'Chiesa', oggi rappresentata ai vertici da vari cardinali e vescovi alla 'Kasper'.
È sufficiente leggere del Cardinale Kasper l'intera Opera 'Gesù il Cristo'3, nonché - per maggiori sintetiche ma ben documentate precisazioni al riguardo - l'articolo di Don Claudio Crescimanno: 'La strana teologia di Walter Kasper' (dal Dizionario elementare del pensiero pericoloso): http://www.iltimone.org/35474,News.html
Cardinali e Vescovi neo-modernisti che - ecco l'Apostasia - negano oggi ad esempio le basi fondanti del Cattolicesimo, come la Resurrezione di Gesù Cristo, il Peccato originale per non parlare della Immacolata Concezione4 della Madonna, non più 'Madonna': Madre di Dio, ma semplicemente… 'donna', insomma 'una di noi' e quindi a loro avviso neanche poi tanto…'vergine'.
Il suo Arcivescovo - forse seccato da tanta insistenza predicatoria per di più su temi dell'Apocalisse alquanto preoccupanti e con richiami mariologici alle rivelazioni di Fatima - lo ha chiamato ed ammonito imponendogli il silenzio, in particolare su quella sua insistenza sulle due Chiese della Emmerich e altre profezie ancora.
Quando poi don Alessandro Minutella si è rifiutato di astenersi - convinto evidentemente di essere nel giusto e che i richiami a quel tipo di obbedienza gerarchica non fossero pertinenti, essendo (evangelicamente) meglio obbedire a Dio che agli 'uomini' - si è scatenato da più parti un altro 'tormentone' con l'accusa di disobbedienza gerarchica, di eccesso di devozione mariana, di predicare con toni accesi, veementi e persino di tenere sempre in mano nelle sue 'Omelie' 'quella' Corona del Rosario.
Pare infatti che una delle cose che darebbero più fastidio, in questo clima di deriva catto-protestante, sia proprio il ruolo della Madonna nella Chiesa - che ai luterani, è noto, non piace troppo - per cui il suo culto rovinerebbe secondo taluni lo spirito 'ecumenista' nei confronti di altre Confessioni protestanti proprio mentre oggi si celebra Lutero5 persino con una statua in Vaticano.
Un autorevole esempio?
Padre Raniero Cantalamessa, il famoso frate cappuccino Predicatore anche della Casa pontificia, non ha esitato - si legge nelle cronache - ad affermare che è colpa dei cattolici con la loro devozione a Maria Santissima onorata in modo esagerato se la Madonna è diventata inaccettabile per i Protestanti.
Se la 'mariologia preconciliare' viene da Padre Cantalamessa poi qualificata anche  'di sentimentalismo e vana credulità', figuriamoci dunque le possibili accuse rivolte da altri ad un Don Minutella che fa di Maria SS. uno stendardo per riportare alla Fede autentica il 'popolo' (ahimè, oggi del tutto esiguo) della attuale Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
Poco tempo addietro vi avevo inviato per più ampia e completa informazione un articolo di caustica ed irridente critica a don Alessandro Minutella scritto da don Ariel S. Levi di Gualdo, peraltro dotto teologo e personaggio dotato di acume e di una prosa in un certo senso 'spavalda'.
Prosa che a me -  che sono un 'laico' e per di più 'uomo di mondo' - è talvolta gradita anche perché - indipendentemente dai contenuti condivisibili o meno - la trovo divertente e piacevole a leggersi per quel suo andare talora oltre le righe… rischiando di essere magari a sua volta - come don Minutella - 'silenziato' dalle 'Gerarchie' come del resto successe tempo addietro al domenicano Padre Giovanni Cavalcoli, suo compagno di Blog ed insigne teologo.
Quell'articolo di don Ariel S. Levi di Gualdo contro don Alessandro Minutella ha provocato in molti un autentico attacco di 'orticaria' e sconcerto anche per i toni e 'sfottò' verso di lui, fra l'altro accusato di non rispettare il principio di autorità verso il suo Vescovo, di catastrofismo apocalittico, di ignoranza teologica, di avere appunto un culto eccessivo verso la Madonna (che anche molti teologi della scuola della 'Nouvelle Théologie' definiscono sprezzantemente 'madonnismo'), una Madonna alla quale il 'parroco' siciliano presterebbe appunto un culto che trascenderebbe in forme di 'mariolatria'.
Stranamente - e questa è una cosa che è sempre stata per me fonte di stupore -  quanto alle sue Omelie e conferenze si lanciano su don Minutella accuse generiche di 'esaltazione', di affrontare temi 'apocalittici', di 'disubbidienza al Vescovo' et similia, mentre raramente mi è capitato di trovare qualcuno che entri veramente nel merito della verità degli specifici problemi che egli denuncia ed affronta.
In buona sostanza le ragioni obbiettive per cui la Chiesa secondo don Minutella starebbe deragliando dalla retta via verrebbero ignorate da molti critici, che lo attaccano invece sulla forma e stile infuocato della sua oratoria piuttosto che sui contenuti.
Sono forse io accusabile di 'Minutellalatria'?
Mai più, io non seguo le 'persone' ma bado ai contenuti di quel che dicono, o meglio al rispetto della  sana bimillenaria Dottrina della Chiesa, come pure al fatto che la Verità dei Vangeli non venga da molti presentata in forma distorta ed arbitrariamente reinterpretata come affermato ad esempio in una intervista dal Generale dei Gesuiti (il cosiddetto 'papa nero') Arturo Sosa Abascal secondo il quale le parole di Gesù nei Vangeli andrebbero 'contestualizzate' e che peraltro a quei tempi non vi erano registratori…
Care amiche ed amici,
non vi avrei ricordato tutto quanto precede se non per inquadrare nel giusto contesto una risposta a don Ariel S. Levi di Gualdo - nell'ambito degli usuali commenti on line all'articolo del Blog Isola di Patmos  - risposta della quale è autore un amico che, a mia richiesta, me l'ha inviata in forma integrale anche per completezza di informazione nel dubbio che per la sua lunghezza il Blog - a causa dello 'spazio tiranno' - non ne avrebbe permesso la piena pubblicazione negli usuali 'Commenti' dei lettori…
L'amico (Baccalaureato in filosofia presso la Pontificia Università 'Angelicum' in Roma e Diploma in scienze teologiche), e dunque con seri studi alle spalle, 'contesta' ma oltretutto sa essere ironico e pungente non meno del per me impareggiabile don Ariel S. Levi di Gualdo al quale egli restituisce qui 'pan per focaccia' difendendo don Alessandro Minutella nei termini seguenti che lascio però a voi valutare (i grassetti sono miei):
Carissimo don Ariel S. Levi di Gualdo,
ho capito che lei vuol convincermi che in quel suo articolo la “profondità di contenuti razionali e scientifici” risieda in sue frasi del tipo: “omelie e catechesi [di Don Minutella], nelle quali emerge un catastrofismo, il suo, basato su quel pessimismo che è negazione stessa della nostra Santa Fede, ... [omelie] strutturate sullo stile dei predicatori di certe sètte evangeliche, ...”.
Ma lei, le ha mai lette le catechesi di una santa Caterina da Siena (per es.), in cui si percepisce – altro che “predicatori evangelici”- una tale forza e veemenza, che quelle di Don Minutella impallidiscono a confronto, o di un san Vincenzo Ferrer, oppure di un sant’Alfonso Maria De Liguori, o ancora di tanti altri grandi santi... senza considerare poi il “catastrofismo” presente nelle grandi Apparizioni Mariane (tutte approvate dalla Chiesa) come quelle di Fatima, di La Salette, di Akita, ed altre... o forse lei avrebbe il coraggio di censurare anche ciò che dice la Gran Madre di Dio (con la “preparazione teologica” che lei possiede le sarebbe sicuramente possibile) per rimettere in riga quei materni appelli, tutti pervasi di “emotività” e così semplicisticamente e miseramente “accorati”!
Ebbene, consideri il gentile Lettore, se qui io ho appena fornito una risposta alla maniera “soggettivo-sentimentalistico-emotiva”, oppure essa sia, al contrario, teologicamente ineccepibile.
Vi è forse “profondità di contenuti razionali e scientifici” quando lei dice: “i richiami [di Don Minutella] al teologo Hans Urs von Balthasar sono audaci e arbitrari e da essi si deduce che la sua conoscenza dell’opera di questo studioso del Novecento è approssimativa, quindi falsante, ...”?
A questo punto le devo chiedere: ma lei le ha mai ascoltate tutte le numerose conferenze e catechesi di Don Minutella [ricordo per inciso che esse hanno decine di migliaia di fedeli ascoltatori, al contrario delle sue, ché pur esse hanno decine di ascoltatori, tuttavia senza le migliaia], tanto da farla ergere a fedele ed unico interprete del pensiero di H. U. von Balthasar?
O ancora, quando lei dice: “... avere letto e studiato non vuol dire avere capito, ed in specie discorsi altamente complessi come quelli di questo Autore, per vagliare i quali non basta un’infarinatura di neoscolastica decadente, è richiesta una solida formazione scolastica e metafisica aristotelico-tomista (!)”, lei sta implicitamente affermando che soltanto un Ariel S. Levi di Gualdo (o comunque qualcuno giunto a tali somme vette intellettuali) è all’altezza di interpretare un sì eccelso teologo!
Ebbene, dalle mie parti, questa noi la chiamiamo “superbia intellettuale”... mi scusi, in questo modo, le sto forse rispondendo in modo “soggettivo-sentimentalistico-emotivo”?
Dov’è la sua “profondità di contenuti razionali e scientifici” quando lei dice che: “la mariologia [di Don Minutella] trascende in forme di mariolatria, peraltro in un contesto latino-mediterraneo ...”, poiché lei sta insinuando che (per es.) un “gigante” di spiritualità, come Giovanni Paolo II, che persino nel suo stemma (ma soprattutto in ciò che faceva e diceva) proclamava di essere “totus tuus” [o Maria]?
Ma anche un san Massimiliano Maria Kolbe, o un san Bernardo di Chiaravalle, o un san Luigi Maria Grignon da Monfort, e tanti altri? Le sto forse adesso rispondendo in modo “soggettivo-sentimentalistico-emotivo”?
  Dov’è la “profondità di contenuti razionali e scientifici” quando lei dice: “Fossi stato io il tuo Vescovo... da tempo avrei provveduto a revocarti la facoltà di celebrare la Santa Messa in pubblico, di amministrare confessioni e di predicare. (sic!)”. [Però questo, lei lo dice animato dalla più sincera e cordiale “carità e fraternità sacerdotale”].
Oltre a ciò, ha lei ben chiara la distinzione teologica tra “promessa [di obbedienza]” e “voto [di obbedienza]”?...
  A questo punto però, mi fermo qui (anche se potrei fare molti altri rilievi al suo articolo): non ho intenzione di scrivere un trattato e poi... non vorrei scivolare “per la tangente soggettivo-sentimentalistico-emotiva”...
  Concludo soltanto nell’evidenziare quel suo “disprezzo” (questo sì, lo reputo veramente opportuno!) che mostra nei confronti di Lutero: strano però, che lei qui vada in controtendenza con quanto dichiarato da un certo Papa Bergoglio, il quale ha avuto invece parole di grande ammirazione ed entusiasmo verso tale grande eresiarca... ma penso che lei, da buon ed umile sacerdote, che ha ben presente il principio di autorità, non osi contestare un sì sublime magistero pontificio...
 Con reciproca stima,
 Sergio Russo                  
P.S. Il video lo visionerò appena mi sarà possibile.
Tutto ciò premesso quanto a quella mia precedente e-mail, dal titolo di questo mio 'Pensiero a voce alta' avrete invece capito che io non intendo parlare qui solo del Sacerdote don Alessandro Minutella, il cui pensiero è  peraltro ampiamente conosciuto, ma anche del noto giornalista e scrittore cattolico Antonio Socci.
Questo perché fra i due, pur con stili ed obbiettivi completamente diversi e forse senza che neanche essi si conoscano personalmente o condividano le stesse opinioni, io non ho potuto fare a meno di riscontrare una certa 'assonanza' di temi e di obbiettivi finali: la difesa della Fede e del Magistero della Chiesa.
Don Minutella si occupa della salvezza dell'anima cercando - 'esaltazione profetica' a parte - di temperare i toni essendo egli un sacerdote,  ma anche il giornalista Socci in qualche modo - o meglio a modo suo - si preoccupa dell'anima e rivendica infatti un ritorno della Chiesa alla retta Dottrina di sempre con argomenti concreti, precisi e a dir poco… esplosivi.
Egli se ne preoccupa ad esempio argomentandolo in un suo libro alquanto documentato  e 'ricco' di citazioni che è ormai divenuto un 'cult': 'NON È FRANCESCO' - LA CHIESA NELLA GRANDE TEMPESTA, Mondadori, 2014) mettendo in dubbio persino la 'regolarità' della elezione al soglio pontificio di Papa Francesco dopo le dimissioni  di Papa Benedetto XVI.
Ma - poiché il giornalista Antonio Socci mi sembra un toscano 'tosto e tenace' che non demorde dalle proprie idee e parla senza remore ma con sincerità 'a muso duro', da alcuni anni - oltre che scrivere di cose di Fede sul suo seguitissimo Blog pubblica anche articoli di intere pagine sul quotidiano con cui collabora spiegando, al di là della regolarità o meno della sua 'elezione', come mai Papa Francesco - a sentire quanto egli dice o predica - … non sarebbe 'Francesco'.
È quanto successo ad esempio nella Edizione6 di ieri 9 aprile,  Domenica delle Palme inizio della Settimana Santa che porterà Gesù sulla Croce.
È un articolo dirompente, un preciso atto di accusa più che per il titolo già di per sé 'forte', per i suoi contenuti:

La protesta di un credente
PERCHÈ NON DARO' PIU' L'8xMILLE A QUESTA CHIESA
Dopo gli attacchi di 'AVVENIRE', la decisione di non finanziare più il demolitore del Vaticano.
Un articolo che - essendo stato pubblicato su una 'testata' a diffusione nazionale come un altro 'pezzo' a tutta pagina di solo pochi giorni prima7 - è ormai di dominio pubblico, per cui ve lo metto qui a disposizione per come è riprodotto nel suo Blog: CLICCA QUI

Per 'associazione di idee' con i contenuti dell'articolo di Antonio Socci mi è ritornato allora alla mente un video di don Minutella pubblicato il 7 aprile scorso, alle ore 22, sul sito di RADIO DOMINA NOSTRA, dal titolo:

L'ULTIMA DICHIARAZIONE DI DON MINUTELLA (QUI) 8,

Egli spiega le ragioni per le quali ha deciso (obtorto-collo) di aderire - per obbedienza - all'ordine del suo Vescovo Mons. Corrado Lorefice di Palermo: lasciare la sua parrocchia ed i fedeli e mettersi in una sorta di 'aspettativa', in sostanza - dico io -  una specie di 'carcere di rigore', senza più 'contatti' esterni.
Per uno come don Alessandro Maria Minutella credo che il non poter più parlare, il non poter più comunicare con l'esterno, ma soprattutto il non poter più predicare per la salvezza delle anime e la difesa della Chiesa, sia la 'carcerazione' peggiore che gli si possa infliggere.
Per conoscere tuttavia un poco meglio il pensiero di Don Alessandro Minutella, del resto ampiamente disponibile ascoltando le catechesi e conferenze riprodotte sul suo sito 'Radio Domina nostra' (QUI), è sufficiente per grandi linee leggere la seguente intervista telefonica fattagli da Samuel Colombo, pubblicata il 3 aprile scorso (QUI)Q:
http://www.samuelcolombo.it/stateofplay/west-africa-corporation-il-direttore-samuel-colombo-intervista-don-minutella/
Samuel Colombo, Amministratore Delegato della West Africa Corporation, società media con sede legale a Londra e sede operativa in Africa occidentale nonché Direttore del giornale online di approfondimento, intervista Don Minutella.
Don Alessandro Minutella, sacerdote palermitano, parroco della Parrocchia San Giovanni Bosco, dottore in dogmatica e in storia del dogma cristiano, esperto Internazionale del teologo Hans Urs Von Balthasar, scrittore prolifico, produttore di video cattolici su youtube, Facebook e Gloria TV, nonché guida spirituale, è stato rimosso dall’Arcivescovo di Palermo Mons. Lorefice per aver sollevato dubbi e perplessità sulle ultime novità introdotte dalla chiesa di Bergoglio.
La West Africa Corporation lo ha raggiunto telefonicamente per approfondire il caso.
Dunque Don Alessandro, le sono stati dati 15 giorni per lasciare la Parrocchia, giusto?
Dove andrà allo scadere?
Non lo so esattamente perché alla richiesta di lasciare la Parrocchia non corrisponde un’altra destinazione di carattere pastorale e questo è abbastanza singolare perché diciamo che in salute sto abbastanza bene.
Quindi giustamente non ha bisogno di prendersi il periodo di riposo che le è stato detto..
Esatto, esattamente.
Ho detto al Vescovo che non ho alcuna intenzione di riposare perché lo farò poi nella Patria Eterna, ora è tempo di lottare e difendere la fede. Quindi non so esattamente quali potranno essere le frontiere pastorali dell’annuncio della fede, della difesa della sana dottrina. Vedremo.
E perché dice che dovrà nascondersi nelle catacombe per dir messa?
In realtà questa è una maniera per far comprendere che la vera Chiesa, quella che rimane ancora autenticamente Cattolica, è destinata – chissà per quanto tempo, solo Dio lo sa, come prevede peraltro anche il Catechismo della Chiesa Cattolica – in questa prova finale a starsene piuttosto clandestina.
Ma perché un simile provvedimento?
Nel provvedimento dell’Arcivescovo si parla inoltre di confusione che lei starebbe creando. Cosa ne pensa?
Il Vescovo usa la parola confusione però subito dopo aggiunge la parola scandalo..
Che è ancora peggio…
Appunto per quello la rimarco. La parola scandalo mi sembra veramente una parola molto forte e oltre ogni misura.
Si parla anche di obbedienza verso i superiori a cui lei è tenuto.
Ma l’obbedienza vale anche quando viene cambiata la Verità e viene messa in discussione la vera Dottrina Sociale della Chiesa insegnata da Gesù? Dopotutto, fino a che punto si è tenuti all’obbedienza?
No, no, non si è tenuti all’obbedienza.
San Tommaso D’Aquino dice che in quel caso diventa sudditanza. Quando viene imposta un’obbedienza che non aderisce al criterio della giustizia e financo a quello della verità, quindi un’obbedienza senza verità e senza giustizia, diventa imposizione. E quindi non si chiede più un’obbedienza in senso teologico come quella di Gesù Cristo al Padre, ma diventa sudditanza. Con ogni chiarezza San Tommaso D’Aquino nella Summa Theologiae dice che in quel caso non bisogna obbedire.
Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini, quindi quando gli uomini al Governo si fanno interpreti non della legge di Dio, non della volontà di Dio, ma dei propri capricci e delle proprie ideologie, lì non bisogna obbedire.
Come ha reagito la comunità, non appena appresa la notizia? So che lei è molto legato ai suoi fedeli. Oltre che essere molto seguito, riempie le Chiese, senza dover necessariamente fare aperitivi…
Questo è abbastanza singolare. Vorrei a tal riguardo ringraziare il Cardinale Sarah che ieri ha fatto quella dichiarazione dicendo che i problemi nella Chiesa se non financo allo scisma sono procurati da una distorsione veramente senza precedenti della Liturgia. Infatti la Liturgia è la prima fonte di evangelizzazione.
Ha ragione lei. Non so da quali fonti attinga però le posso confermare che effettivamente dovunque vado, quando si sa che ci sono io, lì la Chiesa si riempie.
Non so questo da cosa dipenda..
Ci sarà il carisma evidentemente, ma per quello che mi riguarda c’è un rispetto direi quasi ossessivo per le norme liturgiche.
Quindi da questo punto di vista veramente la comunità che guido, la comunità parrocchiale innanzitutto… poi direi anche la comunità virtuale perché sono seguito in tutta Italia grazie a Radio Domina con grande sconcerto, con grande sofferenza, con grande dolore.
Tra l’altro la cosa strana è che in questo periodo di crisi della fede lei è molto seguito.
Allora io mi chiedo: ma che cosa vedono in lei? Che cosa cercano in lei? Uno che asseconda ogni richiesta, come la chiesa di Bergoglio? Oppure forse queste persone sono alla ricerca di certezza e verità, rispetto delle tradizioni e del Vangelo, spiraglio di luce, speranza?
Guardi le dirò la verità, poc’anzi leggevo uno dei tanti blog che vanno addosso al sottoscritto dove venivo paragonato da un gruppo di professorini di teologia al ‘Masaniello’ della Chiesa Cattolica.
Proprio questo mi fa molto riflettere…
Le dirò la verità: io credo che questo seguito in tutta Italia sia dato dal fatto che come prete mi sono presentato non alla maniera dei tanti che scrivono dalla cattedra seduti comodamente nelle loro poltrone. Lì non c’è nessuna battaglia, non c’è nessuna riscossa e nessuna resistenza. Io mi sono messo in gioco perché sono sceso in campo. Quindi scendendo in campo sapevo a cosa potevo andare incontro.
Credo che la gente, il popolo di Dio, questo tanto decantato popolo di Dio, come la Lumen Gentium, il documento dogmatico, la concezione dogmatica del Concilio Vaticano II sottolinea che la Chiesa è il popolo di Dio… ecco il popolo di Dio ha percepito da parte mia questo mio bisogno, da pastore, da ‘chi fa odor di pecore’ come dice Francesco, di scendere in campo per dire che c’è qualcosa che non va. La gente l’ha percepito ed ecco la risposta che sta infastidendo non solo l’establishment ma anche tutto l’insieme di questi ‘maitre à penser’ che pensavano fosse sufficiente all’allungo con la denuncia senza però mai darsi da fare.
Lei pensa che molti sacerdoti reagiranno a questa situazione che si è venuta a formare all’interno della Chiesa oppure resteranno in silenzio usando l’obbedienza al Sommo Pontefice come scusa?
Ma guardi io questo purtroppo non sono in grado di anticiparglielo. Spererei tanto che ci fosse una reazione naturalmente buona, serena però una reazione significativa perché posso dirle che c’è un contatto con tanti sacerdoti di tutta Italia che manifestano questa difficoltà di fronte a questo tipo di aperture che ultimamente ci sono state.
Questo si può fare. Non siamo in un regime. Questo si può fare, si deve fare. Guai a noi se non lo facciamo.
Vorrei dire anche un’altra cosa con quella parresia e franchezza a cui Papa Francesco ci chiama. Vorrei sottolineare che si è tanto decantato il problema di un pontificato di Ratzinger, Benedetto XVI, come il pontificato dell’immobilismo dogmatico. In realtà negli 8-9 anni di pontificato ratzingeriano chiunque poteva esprimere il proprio punto di vista. La Chiesa sembrava essere divenuta addirittura un’Agorà dove ognuno arrivava, esprimeva il proprio punto di vista e veniva accreditato. Proprio sotto il pontificato di quello che veniva considerato, diciamo così, una sorta di ‘sceriffo’ della fede..
Invece adesso nei quattro anni del pontificato di Bergoglio, proprio con Papa Francesco che è il Papa del dialogo, della misericordia, dell’apertura, sembra quasi, e il sottoscritto ne è purtroppo per me una testimonianza evidente, che se uno per varie ragioni di carattere teologico, dottrinale, dogmatico, spirituale esprime nel rispetto un disagio, una difficoltà a capire ecco cosa accade… che io tra quindici giorni, anche meno ormai dovrei riportare le chiavi della Parrocchia al Vescovo.
Quanta paura c’è d’essere raggiunti da sanzioni ecclesiali secondo lei?
Guardi in realtà non bisogna mai aver paura delle sanzioni perché la parola sanzione e quindi mi riferisco al codice di diritto canonico è qualcosa di prezioso nella vita della Chiesa. Perché la Chiesa non è l’Agorà, non è una sorta di piazza dove ognuno fa quel che vuole. C’è una regola da rispettare, anzitutto quella della fede: la ‘Regula Fidei’ che appunto orienta nel cammino della fede. Ma poi c’è anche un’insieme di norme canoniche che normano, regolano la vita stessa dei credenti. Perciò le sanzioni canoniche sono un’autogaranzia per la Chiesa. Il problema è se vengono adoperate nel modo giusto o meno.
Ad esempio nel mio caso viene scritto che io sono di scandalo al popolo di Dio senza spiegare perché. Non viene spiegato perché. Allora giustamente i fedeli vogliono capire. Io ho dovuto leggere ai fedeli la lettera perchè alla fine dovrò lasciare la Parrocchia se tutto va bene il Venerdì Santo.
Si dice che Bergoglio stia aprendo le porte all’anticristo attraverso il cammino di unione tra tutti i cristiani e la riconciliazione con i protestanti. Cosa ne pensa? Inoltre lei ritiene che l’anticristo sia già presente sul territorio? Si palesa già qualche nome?
Allora, le vorrei fare presente ma solo così con discrezione, visto che oggi vengo definito il ‘Masaniello’ della Chiesa Cattolica, che io ho due titoli di studio: due dottorati. Quindi sono anche teologo, due volte teologo. A riguardo della questione relativa all’anticristo che sta tornando molto di moda vorrei dire la mia personale consapevolezza: l’anticristo, prima ancora che una persona con quei tratti lì, qualche volta persino di tipo mitologico, nella Sacra Scrittura, mi riferisco ovviamente al Nuovo Testamento, in particolare alle Lettere di Giovanni e poi a San Paolo e quindi in questa visione neotestamentaria, è tutto ciò che si oppone all’annuncio che Gesù Cristo è il figlio di Dio. Giovanni dice: chiunque nega che Gesù Cristo è il figlio di Dio è l’anticristo. In questo senso per esempio la battaglia per la quale credo che io stia pagando il debito più alto che ho portato avanti nelle settimane scorse quando è venuto qui a Palermo un tale che ci viene a dire che Ario voleva soltanto rimarcare l’umanità di Gesù e che era un povero prete che non meritava quel che meritava. Ecco quel che è venuto la volta scorsa è un’anticristo. Tutte quelle operazioni, quei tentativi di rimaneggiamento della Dottrina Cattolica dove si relativizza l’unicità e la salvezza di Cristo, sulla portata unica e universale di Gesù Cristo come il Salvatore, lì c’è l’anticristo.
Perciò se si dovesse presentare un’ipotesi di un’organizzazione di chiese cioè questa sorta di riunione pancristiana se non addirittura panreligiosa, lì sicuramente c’è l’anticristo, più che come persona, come impostura finale di fronte a Cristo come unico Salvatore. E questo a me appassiona più di tutto, cioè l’annuncio anche nel 2017 che solo Gesù Cristo salva e quindi anche nel rispetto delle altre religioni noi siamo chiamati a testimoniarlo con quella passione che lo Spirito Santo non smette di dare ai testimoni della fede.
Ma lei non ritiene anche seguendo le Sacre Scritture che l’anticristo sia proprio una persona che dovrà arrivare dopo Bergoglio e che possa magari unificare non soltanto le religioni cristiane ma anche tutte le altre religioni con la creazione di un’unica religione mondiale?
Adesso che lei incalza volevo dirle che questo non esclude che però l’anticristo possa anche essere una persona in carne e ossa con tutte quelle altre dichiarazioni che anche io ho letto, nei mistici, nei Santi, nelle rivelazioni private riconosciute dalla Chiesa e nulla esclude che possa anche questo essere il tempo però devo anche dirle che secondo il teologo Von Balthasar, ogni stagione della Chiesa, nel corso dei secoli ha dovuto fronteggiare l’anticristo. Se poi oggi si presenterà in carne e ossa questo non è da escludere. Non lo escludo. Però per poterlo fronteggiare anche come singolo individuo bisogna aver chiaro questa impostazione di fondo, cioè chi viene come anticristo avrà solo uno scopo: quello di negare che Gesù Cristo è l’unico Salvatore. Ecco perché poi si dice che sarà ecologista, ambientalista, ecumenista, interreligioso..
Io non escluso personalmente, per la mia sensibilità di fede e anche direi per l’approfondimento teologico di questo campo così abbastanza minato, che questo 2017, che ci fa celebrare il centenario di Fatima e quindi con tutta la questione relativa al Terzo Segreto, possa avere delle profonde attinenze con la questione relativa all’anticristo, con l’impostura anticristica.
Nel senso che siamo vicini…
Ecco è così. Sì, sì sì.
Io penso che questo avvenimento di Fatima come una sorta di trama più o meno nascosta abbia accompagnato il cammino travagliato della Chiesa negli ultimi cento anni e direi soprattutto negli ultimi cinquant’anni dove noi vediamo e assistiamo a qualcosa come un tentativo di manipolazione apocalittica dello Spirito Cattolico, non tanto nelle strutture, perché se lei nota, di fatto poi a parte qualche eccezione in questi anni di pontificato non è che siano avvenute riforme all’interno del Vaticano, comunque della Chiesa così eclatanti finora.
No, no, infatti.. Anche se già Papa Paolo VI a suo tempo aveva detto che il fumo di Satana era entrato nella Chiesa..
Sì, sì certo, l’ha detto Paolo VI, quindi un Pontefice. Probabilmente lui si riferiva alla contestazione post-conciliare per cui si aspettavano una primavera, invece è arrivata una ‘giornata’ come quella di oggi a Palermo che raramente abbiamo: di freddo, di buio, di pioggia. E così è accaduto alla Chiesa. La contestazione del ‘68, i preti che lasciavano il ministero, i conventi che si svuotavano, tutta quella tempesta…
Ora invece per la prima volta si presenta uno cioè il sottoscritto ‘Masaniello’ che dice che la situazione di crisi all’interno della Chiesa non è determinata ipso facto dal Concilio Vaticano II che è un avvenimento di grazia in quanto tale (stiamo parlando di un Concilio Ecumenico).
In realtà uno dei problemi molto grossi è l’interpretazione del Concilio Vaticano II.
Lo stanno interpretando a modo loro in poche parole…
Esattamente. Ma infatti in maniera abbastanza divertita dico che io adesso sto in croce, scorticato come San Bartolomeo perché i progressisti vogliono il Concilio Vaticano III e i catto-lefebvriani sono rimasti al Concilio Vaticano I.
In mezzo ci siamo noi poveri cattolici che non siamo conservatori, non siamo tradizionalisti.
Il contrario di progressisti non è tradizionalisti, ma cattolici apostolici romani quindi quelli che ci richiamano al Concilio Vaticano II che è stato un dono di grazia, lei non può immaginare taluni esponenti dell’intelligentia catto-lefebvriana con quanta veemenza e polemica siano venuti addosso al sottoscritto dicendo che è ignorante, non capisce nulla.
Arrivano fino all’insulto.
In Italia in questo momento il sottoscritto risulta essere uno dei più qualificati, esperti del pensiero di Von Balthasar in ragione del fatto che ho conseguito il Dottorato alla Pontificia Università Gregoriana con il massimo dei voti e con l’invito abbastanza raro a pubblicare per intero la tesi quando in genere la Commissione chiede di pubblicare una parte della tesi.
Nel leggere di Don Ariel che dalla torre d’avorio del suo pensiero aureo mi da dell’ignorante su Von Balthasar lei può capire… naturalmente io ho deciso di non rispondere… siamo vicini ai giorni della Settimana Santa…
In realtà la cosa per me più interessante da dire alla fine è questa connotazione mariana di questi tempi che viviamo.
Siamo nei tempi previsti dalla Madonna. Nei tempi che porteranno al trionfo del suo Cuore Immacolato che corrisponde però anche finalmente una buona volta al trionfo del Cattolicesimo Romano che mai come oggi è preso di mira nel tentativo apocalittico di farlo scomparire per sempre dalla terra.
Cambiando argomento ultimamente è uscita la notizia tra i più accreditati media del mondo della creazione di un microchip che sarà inserito all’interno del nostro corpo. In alcuni posti è già attivo. Ne ha sentito parlare?
Certo, certo…
Anche perché se si approfondisce la questione su internet si potrà ben vedere che molti ritengono possa essere il famoso microchip di cui parla l’Apocalisse di san Giovanni. Mi dica lei…
Approfondisco questa questione perché in Apocalisse si parla del marchio della bestia e non è da escludere la possibilità che ci siano riferimenti di questo tipo qui. Del resto uno studioso letterato, Orwell, aveva previsto queste ipotesi quando aveva scritto del Grande Fratello dove parlava di quest’occhio che guarda e tiene sotto controllo tutti gli esseri umani in una sorta di sinedrio massonico… quindi non lo escludo.
Ma secondo lei il 13 maggio 2017, in occasione del centenario dell’apparizione della Madonna a Fatima, Maria ci farà qualche regalo?
Bella domanda…
Speriamo, speriamo, preghiamo per questo.
Anche se feriti, addolorati, per quanto in questo momento si vive dentro la Chiesa non perdiamo la speranza, guardiamo avanti.
Samuel Colombo, Amministratore Delegato e Fondatore della West Africa Corporation, società media con sede legale a Londra e sede operativa in Africa occidentale, proprietaria di un giornale online internazionale di approfondimento di cui è Direttore, di un blog e presto di un magazine e una web-tv. Artista internazionale emergente, cantante e compositore di origini italiane. Fondatore e Presidente della ‘Solidarity’, organizzazione volontaria che opera in Sierra Leone a sostegno della vita e impegnata a ridurre il tasso di mortalità dei bambini 0-5 anni. Laureato in comunicazione con Master all’Università IULM di Milano da diversi anni è appassionato di questioni religiose e di fede oltre che impegnato a diffondere messaggi positivi, di speranza e a sostegno della verità.

1 Maria Valtorta: 'L'Evangelo come mi è stato rivelato'  Vol. da I a X e altre opere  - Centro Editoriale Valtortiano
2 Maria Valtorta: 'Quaderni del 1943' - Dettato del 20.8.43 - Centro Editoriale Valtortiano
3 Walter Kasper: 'Gesù il Cristo', Queriniana, Brescia, 2013)
4 Immacolata Concezione: concepita cioè senza Peccato originale
5 Walter Kasper: 'MARTIN LUTERO. Una prospettiva ecumenica' - Queriniana, Brescia, 2016
6 Libero, Edizione di Domenica  9 aprile - Pag. 24: Libero Pensiero
7 Libero, Edizione di Giovedì 6 aprile - Pag. 11 - Titolo: 'Bergoglio scopre il lato diabolico di Gesù'
8 RESISTENZA E MARTIRIO - Don Alessandro Minutella si è ritirato...


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