DECRIPTAZIONE BIBBIA - DECRIPTARE la BIBBIA

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Solo Dio è buono

I popoli antichi hanno accomunato l’idea di bello e di buono, ma diverso è il senso con cui lo fanno.
L’egizio rivolge alla divinità la qualità di bello e di buono, ma anche di terribile e di forze avverse tutte provocate dal divino. Per il greco, invece, l’estetica e l’etica fanno parte del mondo delle idee ove tutto è armonioso, simmetrico, equilibrato, bello e buono anche se oggettivamente nel mondo il “bello” e il “buono” sono qualità non sempre coincidenti, per cui la bellezza può nascondere la malvagità e la bruttezza può palesare bontà.
Indagando nella Torah e nelle Sacre Scritture invece si conclude che il bello e il buono esistono e sono qualità che vengono da Dio e per avere un “gusto” adeguato occorre a Lui riferirsi domandandosi: È secondo la Sua volontà?
E il male e il cattivo? E’ tutto ciò che Dio non è! Accade allora che il male e il cattivo sono il guscio dell’uovo della “non esistenza” da cui Dio chiama il tutto a uscire portandolo alla vita…
Gli angeli nel monoteismo Abramitico

Le religioni, Ebraica, Cristiana e Islamica hanno una stessa radice, in quanto all’origine del loro “credo” c’è uno stesso personaggio, Abramo, sono monoteiste, la loro fede nasce da una rivelazione, hanno dei “profeti” ispirati da Dio, credono all’esistenza degli “angeli”, hanno “Libri” che ritengono ispirati.
Dio che vive nei “Cieli” non l’ha mai visto nessuno, ma non per questo non vuole restare sconosciuto; ecco che per cui si può presentare in forma umana, di fiamma, di fuoco o di voce con un “intermediario”, pieno del Suo Santo Spirito, ma capace d’essere captato dalla creatura amata attraverso i sensi, la mente e/o il cuore oppure con un tramite, un essere spirituale da Lui creato messaggero del Suo Spirito, appunto un Angelo.
Ecco che, visitando la Bibbia, si va alla ricerca di quanto tali libri propongano su queste entità - gli angeli, gli arcangeli, i cherubini, i serafini ecc. - messi nel cammino della vita di ciascuno, credente o meno, per guidarlo e consigliarlo nelle proprie scelte…
←  Il Calice della salvezza

Ho voluto seguire l’argomento della coppa o dei calici che si trovano nei 5 libri della Torah e poi nei Salmi e nei profeti e si profila il tema del calice dell’ira di Dio da questi tante volte profetizzato e che l’Apocalisse di San Giovanni propone per gli ultimi tempi.
Un calice divenne il contenitore della salvezza portata dal Suo sangue nell’ultima cena come sottolinea il Nuovo Testamento, mentre il calice dell’ira per noi lo bevve come dice chiaramente nella Sua preghiera  al Getzemani.
Questa salvezza che ci viene proposta col calice della comunione alla sua divinità porta al tema del Santo Graal e da qui al SS.Calice di Valenzia su cui faremo anche un excursus con alcuni riferimenti alla sindone…
← Il dono di Dio – da creatura a Creatore

Il dono è un atto di liberalità di una persona nei riguardi di un’altra  che ha il puro piacere di donare. Ecco allora che un dono implica una palese amicizia tra persone che si pongono allo stesso livello, altrimenti il dono non ha valore apprezzato in giusta misura da parte di chi dona o di chi riceve. Dio, l’essere da cui promanano le esistenze che se ne sta nei cieli non dona, ma crea. Se però si fa persona, quindi creatura allora ha senso il Suo dono. Chi crede che Cristo, vero Dio e vero uomo è il Signore, infatti, riceve il dono che può condurlo alla vita eterna e passa dalla morte alla Vita vera. Tutto ciò in questo articolo viene presentato partendo da versetti dell’A. T. in ebraico che aprono la rivelazione attesa. Ecco che l’uomo grazie al dono dello Spirito Santo, se dà il proprio sì, accetta il cambiamento di natura e diviene creatore di Sé stesso a immagine e somiglianza di chi gli ha donato il Suo stesso Spirito.  
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