0729 - SPIRITUALITÀ

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Legge ► SILVIA CANEPARO

29 luglio 1943

 Dice Gesù:
    «Il Libro bisogna saperlo leggere non con gli occhi ma con lo  spirito. Allora la Scienza soprannaturale che lo ha ispirato si illumina  di luce di Verità. Ma per ottenere questo occorre avere uno spirito  unito al mio Spirito. Allora è lo Spirito mio che vi conduce.
   Ora guarda: nelle pagine di Isaia prendiamo, come tessere di un mosaico, le parole dei capitoli letti insieme[185] e allineamole con vista soprannaturale. Ti risulteranno più chiare. Comincia da quelle che ti ho indicate per i colpevoli.
    “Anche ad avere compassione dell’empio, egli non imparerà giustizia;  farà cose inique nella terra dei santi e non vedrà la gloria del  Signore.
   Per questo ascoltate la parola del Signore, o  schernitori, capi del mio popolo che è in Gerusalemme: ‘Voi avete detto:  Abbiamo fatto alleanza con la morte, abbiamo stretto un patto con  l’inferno: quando passeranno i flagelli non verranno sopra di noi,  perché abbiamo posto le nostre speranze sulla menzogna e dalla menzogna  siamo protetti’.
   ‘Sarà distrutta la vostra alleanza con la morte,  non esisterà più il vostro patto con l’inferno; quando passerà  tempestoso il flagello vi travolgerà seco. E soltanto gli strapazzi vi  faranno capire la lezione’.
   Or dunque non schernite, che non sian più strette le vostre catene.
    Guai a voi che vi rintanate nel vostro cuore per celarne al Signore i  disegni! Fanno nelle tenebre le opere loro e dicono: ‘Chi ci vede? Chi  ci riconosce?’ Perverso è questo vostro pensiero.
   Guai a voi,  figli disertori che formate dei disegni, ma senza di Me, e ordite una  tela che non è secondo il mio spirito e accumulate peccato a peccato.
    Per questo ecco quanto dice il Santo d’Israele: ‘Siccome voi avete  disprezzato questa parola, avete sperato nella calunnia e nel tumulto e  vi fondaste su queste cose, questa iniquità sarà per voi come breccia  rovinosa impercettibile in alto muro, che all’improvviso, quando nessuno  ci pensa, fa venire il crollo e va in frantumi’.
   Guai a coloro  che scendono in Egitto a cercare aiuti, e sperano nei cavalli, ed han  fiducia nei cocchi, ché son molti, e nei cavalieri che son oltremodo  vigorosi, e non han posto la loro fiducia nel Santo. Non han cercato il  Signore.
   L’Egitto è uomo e non Dio, i suoi cavalli son carne e  non spirito, il Signore stenderà la sua mano e chi porge aiuto rovinerà,  chi è aiutato cadrà e saranno annientati tutti insieme.
   Guai a  te, saccheggiatore! Non sarai anche tu saccheggiato? Guai a te,  schernitore! Non sarai anche tu schernito? Quando avrai finito di  saccheggiare, sarai saccheggiato; quando, stanco, finirai di schernire,  sarai schernito”.
   Prima di parlare dei soggetti e delle promesse di Dio, commentiamo questo brano.
   Il cuore dell’uomo, che il profeta chiama empio, è un impasto di superbia, di prepotenza, di ribellione. La triplice lussuria è in esso,  trono su cui siede il Maligno per empire di pensieri demoniaci quel  cuore che ha ripudiato Dio e la sua Giustizia. Non può, da questo cuore,  uscire che iniquità, poiché suo Re è lo Spirito del Male, il quale  concede effimeri trionfi scontati poi con imperiture rovine. Passa,  l’empio che regna sotto il segno della Bestia, come un torrente di  dolore e di corruzione nella terra dei santi - e Roma è terra di santi -  trascinando al male altri empi minori e tormentando i figli del  Signore.
   È giusto che il Signore veli la sua gloria davanti  all’empio, in questa e nell’altra dimora. Due volte l’empio vedrà la mia  gloria, e vorrà non vederla poiché essa sarà per lui  terribile: alla sua morte e nell’ultimo giorno. Allora Io gli chiederò:  “Che hai fatto tu del popolo mio? Che dei miei doni?” E sarà domanda che  lo scaglierà, come saetta da arco, nel fondo da cui non si esce.
    La mia seconda Gerusalemme terrena è Roma. Terra prediletta in cui ho  voluto la mia Chiesa e che, per essere centro del mondo, dovrebbe  essere trattata come una fulgida reliquia da chi ne è capo. E invece,  come si sono comportati i nuovi schernitori di Dio? Alleandosi al  delitto che dà morte, sposando l’anima con Satana e credendo, con tale  sacrilego meretricio, di salvarsi dai flagelli ai quali sottoponevano  gli altri.
   No. La menzogna non salva. Ve lo dice il  Padre di Verità. Il signore della menzogna in essa vi ci invesca e al  momento buono ve la rivolta contro per farvi perire. Io sono che salvo e nessuno fuori di Me.
    Sarete spogli della vostra fallace armatura proprio nell’ora in cui  la mia punizione vi colpirà, poiché Satana così agisce. Né può  altrimenti agire, perché esso può darvi frutti perituri. Io solo do  protezione che non conosce fine e quando appaio, per salvare o per  dannare, Satana fugge lasciandovi soli, o figli stolti del peccato.
    Capirete chi è Dio e chi è Lucifero solo fra le strette della  tortura. Terribile lezione! E più peccate e più la stretta sarà feroce, poiché vi è un confine anche alla mia Bontà, illimitata ma intelligente. Ricordatevelo.
   Nulla è occulto al Signore di quanto l’uomo ordisce nell’ombra, anche in quella segreta del cuore.  E se i poveri vostri fratelli non vedono che l’esterno e possono essere  ingannati dalla vostra ipocrisia, Io vedo tutto e agisco come le vostre  azioni meritano e, come muro minato da piccola breccia, il vostro  edificio, fondato sulla colpa, crollerà quando nessuno - né voi che vi  tenete sicuri dell’alleanza col Padre della Menzogna, né il popolo che  vi teme credendovi invincibili - se lo pensa.
   Guai, guai, guai a  voi che inducete il popolo mio a credere che Io proteggo il vostro mal  fare. Guai a voi che inducete i miei figli alla sfiducia nella mia  Giustizia! Risponderete anche di questo, poiché lo scandalo ricade su chi lo crea. E quale scandalo più grande di indurre i piccoli a credere che Dio protegge ingiustamente i grandi che peccano?
   Quante anime mi avete strappato, o operatori di iniquità! Ma esse saranno ancora figlie della mia Misericordia.  Non così voi, ai quali tutto avevo dato per attirarvi a Me e fare di  voi strumenti di Bene e che vi siete dimenticati ogni cosa e mi avete  posposto a Satana.
   Guai a voi che formate alleanze dalle quali  non può venire che male al mio popolo: male per la carne e male per lo  spirito, e lo sapete che è male e lo fate ugualmente, male usando del  potere, purché trionfi la vostra persona sulla Terra. E che è la vostra  persona? Un pugno d’argilla che conserva una forma sinché la  Misericordia la tiene umida di superna rugiada e, una volta seccata, si  sfarina come creta setacciata e si disperde.
   Le vostre alleanze, vera unione dei precursori dell’Anticristo, non hanno base e non hanno forza di vittoria.  Come voi stessi si sbricioleranno, e rimarrà di esse solo un ricordo di  orrore nelle carni, nelle case, nelle anime dei miei poveri figli.
    Quando Dio tuona, che sono i cavalli numerosi e i cavalieri vigorosi?  Pula che il vento sperde in tutte le direzioni. Sono Io che do forza  agli eserciti. Ma occorre che gli eserciti siano mossi per ragione giusta e non per ferocia e superbia.
    Ogni colpa sarà punita e punito sarà da Dio ogni scherno, poiché  Dio, dice il Signore, non sarà mai schernito e non è lecito opprimere i  minori.
   Però, osserva una cosa, Maria. Anche da parte dei minori  ci vuole rispetto alla Legge, acciò abbiate con voi, sempre, il vostro  Dio.»

[185] Dopo letti insieme la scrittrice lascia un breve spazio, nel quale poi scrive a matita: cap. 26-33. I brani saranno citati nel seguente ordine: Isaia 26, 10; 28, 14-15.18-19.22; 29, 15-16; 30, 1.12-14; 31, 1.3; 33, 1.
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