0702 - SPIRITUALITÀ

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Legge ► SILVIA CANEPARO

Legge ► DANIELA CIAVONI

2 luglio 1943 • Ore 10,15

  Dice Gesù:
   «Scrivi  subito mentre Io sono ancora in te col Corpo, il Sangue, l’Anima e la  Divinità. Perciò hai la pienezza della Sapienza in te.
   Maria visse eucaristicamente per quasi tutta la vita.
   La Madre non è diversa dal Figlio. Non nella natura umana, non nella missione sopraumana di Redenzione.
    Il Figlio, per toccare l’apice del dolore, dovette provare la  separazione dal Padre: nel Getsemani, sulla Croce. Fu il dolore portato  ad altezze e asprezze infinite. La Madre, per toccare l’apice del  dolore, dovette provare la separazione dal Figlio: nei tre giorni della  mia sepoltura.
   Allora Maria fu sola. Le rimase solo la Fede, la Speranza, la Carità. Ma Io ero assente. Fu la spada non confitta, ma trapassante, ma frugante nel suo Cuore. Non ne morì per unico  volere dell’Eterno. Perché, per la Piena di Grazia, restare priva  del­l’unione col suo Figlio e Dio era tale spasimo che senza una  speciale grazia ne sarebbe morta.
   Molte sono le pagine segrete che non conoscete circa la vita della Purissima Corredentrice. Ve l’ho già detto[109]:  “I segreti di Maria sono troppo puri e divini perché mente d’uomo li  possa conoscere”. Ve ne accenno solo quel tanto da aumentare in voi la  venerazione alla più Santa del Cielo, dopo Dio.
   Quell’ora  dolorosissima, nel mare di dolori che fu la vita di mia Madre,  consacrata al supremo dolore e alla suprema gioia dal suo concepimento,  ci voleva per completare[110] quanto mancava alla mia Passione.
    Maria è Corredentrice. Dunque, tutto essendo in Lei inferiore  solamente a Dio, anche il suo dolore dovette essere quale nessun dolore  di creatura umana giungerà mai ad essere.
   Ora va’ avanti a  pregare. Veramente te l’avevo fatto capire, ma la tua imperfezione aveva  confuso tutto. Lo ripeto per chiarezza del Padre e tua.»
   E noi siamo belli e serviti!… Vedo Gesù-Maestro, bianco vestito, a fianco del letto, dove sta lei quando confessa.
  Stesso giorno, ore 14
  Dice Gesù:
   «Nel mio Vangelo non v’è passo che non abbia riferimenti col soprannaturale. Oggi ti faccio osservare il fatto[111] della donna curvata da 18 anni.
    I pseudo superuomini di ora negano che il demonio possa essere  autore di infermità fisiche. Molte cose negano i superuomini. Troppe. Non si accorgono che i “posseduti”, ora, sono loro.  Negano esservi infermità causate da forze extranaturali. Non sanno  però, con forze naturali, comprendere e curare certe infermità. Non lo  possono appunto perché certe infermità hanno radice fuori dalla carne e  opprimono questa, ma non nascono da questa. Nascono nelle zone dove si agitano i regni dello spirito.
   I regni dello spirito sono due: uno, celeste, viene da Dio; l’altro, maligno, viene da Satana.
    Dio dà, talora, ai suoi predestinati, infermità che sono passaporto  per il Regno divino. Satana dà, ancora più di frequente, infermità che  sono vendetta contro il servo di Dio o balzello sui poveri che hanno  ceduto alle sue seduzioni. Poveri di una povertà orrenda perché è  perdita della vera ricchezza: quella della grazia che vi fa figli e eredi di Dio.
    I rimedi umani sono inutili in tali casi. Solo il dito di Dio  cancella il decreto di miseria e sottoscrive al decreto di liberazione.  Colui che è liberato guarisce dal “possesso” se è posseduto. Colui che è  liberato entra nel Cielo, se la sua infermità è da Dio.
   Ma oltre  alle infermità della carne ci sono le infermità dello spirito. Sono  opera del Maligno. Esse vi curvano, vi fanno dibattere e schiumare, vi  ottundono sensi e parola, vi portano ad aberrazioni morali peggio delle  malattie della carne, perché curvano e ottundono l’anima.
   Io le posso guarire. Io solo. L’anima liberata dall’influsso che la teneva curvata si raddrizza e glorifica il Signore, come la donna del Vangelo.
    Tu lo provi. La tua carne muore e lo senti. Ma come ti senti libera e  forte poiché il tuo Maestro t’ha guarita! Una padronanza virile e  pacifica ha invaso il tuo spirito. Hai la sensazione di catene cadute  infrante ai tuoi piedi.
   Ora Io ti dico: “Seguimi. Seguimi col tuo  spirito nuovo e non più peccare, perché Satana non possa gettare il suo  laccio su te. Se mi seguirai da presso, egli non ti potrà nuocere,  perché chi mi segue non pecca e, non peccando, non si asservisce a colui  che vuole fare di voi dei nemici miei”.»

[109] già detto il 19 giugno.
[110] per completare…, come in Colossesi 1, 24.
[111] il fatto, che è riportato in Luca 13, 10-17.
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