fides-et-ratio.it<\/a> 15\/11\/2019<\/p>\nAutore Francesco Lamendola<\/span><\/strong><\/span><\/p>\nNon occorre andare tanto lontano per trovare la sorgente dell\u2019eresia e dell\u2019apostasia della chiesa attuale, culminate nella scandalosa celebrazione del culto di Pachamama fin dentro la basilica di San Pietro, con la piena approvazione e la partecipazione attiva di colui che si dice papa e che ha spinto la sua impudenza fino a domandare scusa, non ai cattolici per la gravissima idolatria e blasfemia che sono state consumate, ma per il gesto di chi, reagendo ad esse, aveva sottratto e gettato nel Tevere gli idoli dei demoni pagani. Infatti, se le radici remote dell\u2019eresia e dell\u2019apostasia affondano molto indietro nel tempo, e si riallacciano ad antichissime eresie, che si credevano debellate ed estirpate ormai da secoli, le radici pi\u00f9 prossime non hanno che mezzo secolo di vita e sono perfettamente visibili, alla luce del sole, nell\u2019opera nefasta del tanto, troppo celebrato Concilio Vaticano II. In particolare, le possiamo riconoscere in quello che \u00e8 forse il pi\u00f9 significativo e il pi\u00f9 funesto dei documenti conciliari: quella costituzione pastorale dal nome mellifluo di Gaudium et Spes<\/em>, promulgata da Paolo VI proprio nell\u2019ultimo giorno, il 7 dicembre 1965 (con il voto contrario di oltre duecentocinquanta padri), piena in realt\u00e0 di sottile veleno modernista; un veleno che lentamente ma inesorabilmente ha contaminato e intossicato tutta la pianta della chiesa e che, negli ultimi anni, \u00e8 riuscito a fuorviarla del tutto, mettendo l\u2019intera azione da essa svolta su un terreno falso, in una falsa prospettiva, e in definitiva portandola fuori da se stesa, dai suoi fini, dalla sua natura. Ma perch\u00e9 non sembri che stiamo parlando per partito preso, ideologicamente e senza argomentare, facciamo pure riferimento ad alcuni passi precisi di quel documento, e cos\u00ec poter risalire all\u2019idea di fondo che lo ha sciaguratamente ispirato.<\/span><\/p>\nLa Gaudium et spes<\/em> (Gioia e speranza<\/em>) \u00e8 il documento pi\u00f9 significativo del Concilio sia per il tema, il rapporto fra la chiesa e il mondo contemporaneo, sia per il modo di ragionare e il giudizio complessivo che esso d\u00e0 sulla realt\u00e0 mondana, nella quale vede, non si sa perch\u00e9, e in contrasto con tutta la tradizione patristica e teologica, una quantit\u00e0 di segni e fermenti positivi, grazie ai quali \u00e8 possibile innestare con pi\u00f9 efficacia e con maggiore concretezza l\u2019annuncio del Cristo, definito alfa e omega<\/em>: espressione che ricorda spiacevolmente le eresie di padre Teilhard de Chardin, anche se il suo riferimento scritturistico \u00e8 in Apocalisse<\/em>, 22, 12-13. Concentriamo la nostra attenzione sulla parte pi\u00f9 eloquente e la pi\u00f9 suscettibile di sviluppi ereticali, ossia il quarto capitolo della prima pare, intitolato appunto La missione della chiesa nel mondo contemporaneo<\/em>. Siamo, dunque, sul terreno della pastorale e non della dottrina; eppure, come del resto \u00e8 tipico di tutti gli altri documenti conciliari, la pastorale, abilmente manipolata, finisce per diventare essa stessa uno strumento per piegare la dottrina, impercettibilmente ma chiaramente e intenzionalmente, verso un\u2019interpretazione che altera in maniera significativa il Depositum fidei<\/em>. Prima di passare al capitolo summenzionato, per\u00f2, \u00e8 necessario ricordare quale sia l\u2019errore di partenza del documento: il fatto di rivolgersi non solo ai cristiani, ma a tutti gli uomini, unificando, per cos\u00ec dire, la prospettiva dei cattolici e quella dei non cattolici, il tutto sulla base di una “dignit\u00e0 della persona umana” che non \u00e8 di matrice evangelica, come si vuol far credere, bens\u00ec massonica. Nel proemio, infatti (\u00a7 1) si dice che: Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d\u2019oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi \u00e8 di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore.<\/em> Ma questo \u00e8 falso. Le gioie e le speranze dei cristiani, anzi, la Speranza dei cattolici, che \u00e8 una virt\u00f9 teologale divinamente ispirata, e non un mero sentimento umano, non sono affatto le stesse degli uomini che rifiutano Cristo: la loro prospettiva \u00e8 radicalmente diversa, per non dire opposta. Ci\u00f2 che \u00e8 motivo di speranza per il cattolico, \u00e8 motivo di orrore per il mondo che odia Cristo; e viceversa, ci\u00f2 che piace al mondo non pu\u00f2 ch spiacere a Cristo. E dunque l\u2019idea centrale, espressa gi\u00e0 nel titolo del Proemio, Intima unione della Chiesa con l\u2019intera famiglia umana<\/em>, \u00e8 falsa e fuorviante.<\/span><\/p>\nNel \u00a7 2 (A chi si rivolge il concilio<\/em>) si afferma che il Concilio Vaticano II, avendo penetrato pi\u00f9 a fondo il mistero della Chiesa, non esita ora a rivolgere la sua parola non pi\u00f9 ai soli figli della Chiesa e a tutti coloro che invocano il nome di Cristo, ma a tutti gli uomini.\u00a0<\/em>Un concilio, per\u00f2, \u00e8 l\u2019assemblea dei vescovi della chiesa cattolica: essi devono rivolgersi ai membri della chiesa, per rafforzarli e confortarli nella vera fede; a chi non ne fa parte, si rivolgono affinch\u00e9 si converta, e non per altro. Non esiste una via di mezzo, un compromesso possibile fra il Vangelo e il mondo: o la chiesa annuncia il Vangelo al mondo, oppure sar\u00e0 il mondo ad annunciare se stesso alla chiesa, ossia a far penetrare in essa ai suoi modi di sentire, di pensare, di vivere: i quali, nel corso della modernit\u00e0, sono divenuti radicalmente anticristiani. Poi, a bomba (\u00a7 3), il ribaltamento teologico e dottrinale: non pi\u00f9 Dio al centro della vita cristiana, ma l\u2019uomo: siamo in pieno antropocentrismo, ossia in pieno modernismo: \u00c8 l\u2019uomo dunque, l\u2019uomo considerato nella sua unit\u00e0 e nella sua totalit\u00e0, corpo e anima, l\u2019uomo cuore e coscienza, pensiero e volont\u00e0, che sar\u00e0 il cardine di tutta la nostra esposizione.<\/em> E non basta: dopo aver messo Dio sullo sfondo, tributandogli un omaggio meramente formale, e aver messo l\u2019uomo al suo posto (cosa che diverr\u00e0 visibile e tangibile con la riforma liturgica e la sostituzione dei vecchi altari con i nuovi, rivolti non pi\u00f9 al Santissimo, ma all\u2019assemblea dei fedeli), la contraffazione del Vangelo: la dove si dice (sempre al \u00a7 3) che la chiesa mira a questo solo: continuare, sotto la guida dello Spirito consolatore, l\u2019opera stessa di Cristo, il quale \u00e8 venuto nel mondo a rendere testimonianza alla verit\u00e0, a salvare e non a condannare, a servire e non ad essere servito.<\/em> Certo, \u00e8 una mistificazione molto abile: le frasi citate sono realmente tratte dai Vangeli; c\u2019\u00e8 solo un dettaglio che non torna: il silenzio sul passo pi\u00f9 importante di tutti, con il quale Ges\u00f9 in Persona dichiara (Gv.<\/em>, 3, 17-18):\u00a0Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perch\u00e9 il mondo si salvi per mezzo di lui.\u00a0Chi crede in lui non \u00e8 condannato; ma chi non crede \u00e8 gi\u00e0 stato condannato, perch\u00e9 non ha creduto nel nome dell\u2019unigenito Figlio di Dio.<\/em> \u00c8 un esempio di mistificazione da manuale: si cita la prima met\u00e0 del discorso di Ges\u00f9 Cristo, si tace la seconda, che ne completa il senso: omettendo quell\u2019ultima parte, si stravolge completamente il significato complessivo. Il che \u00e8 blasfemo e riflette una sottile malizia estremamente abile nel dissimulare le proprie vere intenzioni; di un\u2019abilit\u00e0 satanica. E ancora (\u00a7 4): Per svolgere questo compito, \u00e8 dovere permanente della Chiesa di scrutare i segni dei tempi e di interpretarli alla luce del Vangelo, cos\u00ec che, in modo adatto a ciascuna generazione, possa rispondere ai perenni interrogativi degli uomini sul senso della vita presente e futura e sulle loro relazioni reciproche. Bisogna infatti conoscere e comprendere il mondo in cui viviamo, le sue attese, le sue aspirazioni e il suo carattere spesso drammatico.\u00a0<\/em>Ennesima, calcolata ambiguit\u00e0 (com\u2019erano chiari, al confronto, tutti<\/em> i documenti di tutti<\/em> i precedenti concili, per non parlare del Magistero ordinario e straordinario di tutti<\/em> i pontefici fino a Pio XII): si dice che \u00e8 necessario conoscere e comprendere il mondo in cui viviamo, le sue attese, le sue aspirazioni e il suo carattere spesso drammatico<\/em>; ma quel che s\u2019intende veramente \u00e8 che bisogna adottare quel punto di vista, fare proprie quelle attese e quelle aspirazione. Per\u00f2 si tace pudicamente il fatto che quelle attese e quelle aspirazioni sono radicalmente incompatibili col Vangelo; si fa finta di non vedere, di non sapere, che ci\u00f2 che piace al mondo moderno \u00e8 abominio agli occhi di Dio, e che per piacere a Dio, e dunque anche per annunciarlo, non solo non si deve scendere ad accomodamenti col mondo, ma bisogna riprenderlo e richiamarlo con la massima energia, proprio come lo ordin\u00f2 Dio a Giona quando lo mand\u00f2 a predicare la conversione e la penitenza agli abitanti di Ninive, minacciando la distruzione della loro citt\u00e0 se non si fossero ravveduti; e come Dio lo chiese a tutti gli altri profeti, fino a Giovanni il Battista e allo stesso Ges\u00f9 Cristo, venuto nel mondo non per cercare un dialogo col mondo, ma per fare la Volont\u00e0 del Padre, ossia per annunciare senza timidezze la necessit\u00e0 della conversione. Ma dove mai si parla di conversione, in questo documento? Al contrario: si d\u00e0 l\u2019impressione che siano i cattolici a doversi, se non proprio convertire, in larga misura uniformare agli stili di vita e ai modi di pensare del mondo.<\/span><\/p>\nQuando pi il documento viene a delineare l\u2019immagine dell\u2019uomo contemporaneo, ammette s\u00ec, quasi pro forma<\/em>, che egli \u00e8 peccatore, ma poi si affretta a precisare che vi \u00e8 una grande dignit\u00e0 nella sua intelligenza, verit\u00e0 e saggezza (\u00a7 15); nella sua coscienza morale (\u00a7 16), nella sua libert\u00e0 (\u00a7 17); e da tutto questo elenco di dignit\u00e0 umane si ricava poi, arbitrariamente, il concetto della dignit\u00e0 della persona umana tout-court<\/em> (\u00a7 40): Tutto quello che abbiamo detto a proposito della dignit\u00e0 della persona umana, della comunit\u00e0 degli uomini, del significato profondo della attivit\u00e0 umana, costituisce il fondamento del rapporto tra Chiesa e mondo, come pure la base del dialogo fra loro<\/em>. Di nuovo il concetto di dialogo viene introdotto surrettiziamente: Ges\u00f9, infatti, come vede chiunque legga il Vangelo anche superficialmente, non \u00e8 venuto affatto per dialogare con il mondo, ma per annunciare il Vangelo e chiamare gli uomini alla conversione<\/em>, senza “se”” e “senza “ma”. E subito dopo si dice (idem<\/em>): In questo capitolo, pertanto, presupponendo tutto ci\u00f2 che il Concilio ha gi\u00e0 insegnato circa il mistero della Chiesa, si viene a prendere in considerazione la medesima Chiesa in quanto si trova nel mondo e insieme con esso vive ed agisce.<\/em> Parole melliflue, concetti che scivolano nella mente con la dolcezza dello zucchero; ma proviamo a domandarci: la chiesa si trova nel mondo e insieme con esso vive ed agisce<\/em>? Quando mai! Il cristiano \u2013 il concetto un tempo era chiarissimo, veniva insegnato gi\u00e0 ai bambini del catechismo \u2013 si trova nel mondo ma non appartiene al mondo, anzi, \u00e8 radicalmente diverso dal mondo. Il trucco sta nell\u2019espressione vivere e agire insieme col mondo<\/em>. Insieme? Se si intende che la chiesa, materialmente parlando, \u00e8 posta nel mondo, allora l\u2019avverbio da usare non deve essere “insieme”, bens\u00ec “nel”; ma se si vuol suggerire che la chiesa deve vivere come vive il mondo, cio\u00e8 alla maniera di chi non crede in Cristo e di chi rifiuta Cristo, allora siamo in piena apostasia. Come si vede benissimo oggi, con tutti questi vescovi e preti che si autodefiniscono “di strada”, rappresentanti di una chiesa “in uscita”, una chiesa “dei poveri e degli ultimi” che si \u00e8 scordata di annunciare Ges\u00f9 Cristo; che non sa neanche pi\u00f9 dire “nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”; che si rifiuta di benedire i fedeli nel segno della santa Croce, per non urtare la sensibilit\u00e0 del mondo; che parla solo di cose terrene, politiche, sociali, ambientali, perfino climatiche e intanto sta zitta sull\u2019aborto, l\u2019eutanasia, le unioni omosessuali, peccati gravissimi che gridano vendetta davanti a Dio.<\/span><\/p>\nE ancora (\u00a7 40): Inoltre la Chiesa cattolica volentieri tiene in gran conto il contributo che, per realizzare il medesimo compito, han dato e danno, cooperando insieme, le altre Chiese o comunit\u00e0 ecclesiali. Al tempo stesso essa \u00e8 persuasa che, per preparare le vie al Vangelo, il mondo pu\u00f2 fornirle in vario modo un aiuto prezioso mediante le qualit\u00e0 e l\u2019attivit\u00e0 dei singoli o delle societ\u00e0 che lo compongono. Allo scopo di promuovere debitamente tale mutuo scambio ed aiuto, nei campi che in qualche modo sono comuni alla Chiesa e al mondo, vengono qui esposti alcuni principi generali.<\/em> Le altre chiese? Le altre comunit\u00e0 ecclesiali? Vale a dire le sette eretiche e scismatiche, o addirittura le false religioni? \u00c8 con queste realt\u00e0 del mondo che la chiesa cattolica si propone di “preparare le vie al Vangelo”? Purtroppo s\u00ec: e infatti abbiamo visto, in questi ultimi tempi, ove conduce una siffatta pastorale: al documento di Abu Dhabi, cio\u00e8 all\u2019esplicito riconoscimento dell\u2019indifferentismo religioso; ma l\u2019indifferentismo \u00e8 sempre stato condannato dal Magistero, specialmente da Pio IX e san Pio X; dunque, siamo di nuovo alla piena e manifesta apostasia. E ancora (\u00a7 44): Come \u00e8 importante per il mondo che esso riconosca la Chiesa quale realt\u00e0 sociale della storia e suo fermento, cos\u00ec pure la Chiesa non ignora quanto essa abbia ricevuto dalla storia e dall\u2019evoluzione del genere umano. L\u2019esperienza dei secoli passati, il progresso della scienza, i tesori nascosti nelle varie forme di cultura umana, attraverso cui si svela pi\u00f9 appieno la natura stessa dell\u2019uomo e si aprono nuove vie verso la verit\u00e0, tutto ci\u00f2 \u00e8 di vantaggio anche per la Chiesa<\/em>. Come si vede, le eresie e l\u2019apostasia del signor Bergoglio sono gi\u00e0 presenti, in nuce<\/em>, nella Gaudium et spes<\/em>: da un lato, la chiesa vuol farsi riconoscere dal mondo non tanto per l\u2019annuncio del Vangelo, bens\u00ec come agenzia sociale; dall\u2019altro, essa vuol promuovere il progresso umano facendo appello anche alle espressioni non cristiane (e anticristiane) dell\u2019evoluzione storica: e basterebbe questo concetto per diffondere un tal puzzo di massoneria, che avrebbe dovuto svegliare anche i dormienti. La conclusione \u00e8 sconcertante (\u00a7 45): La Chiesa, nel dare aiuto al mondo come nel ricevere molto da esso, ha di mira un solo fine: che venga il regno di Dio e si realizzi la salvezza dell\u2019intera umanit\u00e0<\/em>.\u00a0<\/em>Ma quale salvezza sar\u00e0 mai, se viene dalla collaborazione fra chiesa e mondo? Non certo quella dell\u2019anima: perch\u00e9 dal mondo non viene la vita, bens\u00ec la morte. La luce \u00e8 venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perch\u00e9 le loro opere erano malvagie<\/em> (Gv<\/em>., 3,19).<\/span><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"fonte fides-et-ratio.it 15\/11\/2019 Autore Francesco Lamendola Non occorre andare tanto lontano per trovare la sorgente dell\u2019eresia e dell\u2019apostasia della chiesa […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":963,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[11,39],"tags":[126,50,655],"avopt_banners_inside_post":true,"avopt_banners_on_page":true,"av_copy_from":"","av_sharing_message":"","av_sharing_allowed":true,"av_sharing_on":{"fb":[],"tw":[]},"av_allow_affiliate_banner":false,"av_allow_affiliate_multi_banner":false,"av_post_rating":true,"av_have_post_rating_value":false,"spellchecker_performed_today":false,"yoast_head":"\n
Eresia e apostasia? Sono gi\u00e0 nella Gaudium et spes - San Michele Arcangelo<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n