{"id":5468,"date":"2024-08-10T21:00:56","date_gmt":"2024-08-10T19:00:56","guid":{"rendered":"https_3A//arcangelosanmichele.altervista.org/@p=5468"},"modified":"2024-08-10T21:24:50","modified_gmt":"2024-08-10T19:24:50","slug":"intervista-a-tutto-campo-a-monsignor-carlo-maria-vigano","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/arcangelosanmichele.altervista.org\/intervista-a-tutto-campo-a-monsignor-carlo-maria-vigano\/","title":{"rendered":"Intervista a tutto campo a monsignor Carlo Maria Vigan\u00f2"},"content":{"rendered":"

fonte aldomariavalli.it<\/a> 10\/08\/2024<\/p>\n

di Taylor Marshall<\/span><\/p>\n

Terzo segreto di Fatima, lo Ior, casi McCarrick e Maradiaga, cattiva gestione di risorse e persone in Vaticano, la scomunica per scisma, la situazione degli istituti ex Ecclesia Dei, la rinuncia di Benedetto XVI, i nomi degli uomini pi\u00f9 pericolosi oggi in Vaticano, il compito del prossimo papa\u2026<\/em> <\/strong><\/span><\/p>\n

* * *<\/span><\/p>\n

Pensa che il terzo segreto di Fatima <\/em><\/strong>pubblicato nel 2000 sia quello vero?<\/em><\/strong><\/span><\/p>\n

Carlo Maria Vigan\u00f2:<\/strong> Il testo della terza parte del Segreto di Fatima fu consegnato da Suor Lucia al Vescovo di Leiria nel 1944: esso si riferisce alla visione che i tre pastorelli ebbero nel 1917 e che per volont\u00e0 della Vergine Maria doveva essere rivelato nel 1960. Venne consegnato al Sant\u2019Uffizio nel 1957, regnante Pio XII. Giovanni XXIII lo lesse nel 1959 e dispose di non renderlo pubblico. Altrettanto fece nel 1967 Paolo VI. Giovanni Paolo II lo lesse nel 1978 o forse nel 1981. Nel 2000 in occasione del Giubileo, ne dispose la pubblicazione lasciando credere che fosse il testo integrale, attribuendo a s\u00e9 la visione del Papa colpito, e pi\u00f9 precisamente all\u2019attentato che egli sub\u00ec in Piazza San Pietro il 13 Maggio 1981. Il sospetto che il testo del Segreto sia stato manipolato \u00e8 pi\u00f9 che fondato. Aldil\u00e0 delle anomalie e delle incongruenze tecniche \u2013 come ad esempio il formato del supporto cartaceo usato da Suor Lucia \u2013 mi pare evidente che il contenuto \u201crivelato\u201d sia stato censurato, in modo da non confermare ci\u00f2 che \u00e8 sotto gli occhi di tutti: la demolizione della Chiesa Cattolica dal suo interno e l\u2019apostasia della fede mediante un \u201ccattivo Concilio\u201d e una \u201ccattiva Messa\u201d. La decisione di non pregiudicare l\u2019esito rivoluzionario del Vaticano II port\u00f2 Roncalli a non rivelare il Terzo Segreto; allo stesso modo ag\u00ec Montini, anche perch\u00e9 la rivoluzione del Concilio si era nel frattempo estesa alla riforma liturgica. D\u2019altra parte, non stupisce che una Gerarchia che adultera la Sacra Scrittura e il Magistero possa arrivare anche a censurare le parole della Vergine Santissima nell\u2019ambito di apparizioni riconosciute dalla Chiesa.<\/span><\/p>\n

Lo IOR dovrebbe essere abolito?<\/em><\/strong><\/span><\/p>\n

L\u2019Istituto per le Opere di Religione (IOR) \u00e8 una banca, ed \u00e8 normale che un\u2019istituzione come la Chiesa Cattolica e lo Stato della Citt\u00e0 del Vaticano ne siano dotati. La sua gestione \u00e8 affidata a due laici: un Presidente e un Direttore generale; mentre una Commissione cardinalizia \u00e8 preposta come organo di vigilanza sulle sue attivit\u00e0. Non dipendendo dal Governatorato, nelle mie funzioni di Segretario Generale non vi ho mai avuto alcun ruolo istituzionale.<\/span><\/p>\n

Sta a chi amministra lo IOR \u2013 cio\u00e8 alla Commissione cardinalizia e in ultima istanza alla Segreteria di Stato, a nome del Santo Padre \u2013 dettare le norme che ne garantiscano una corretta gestione, la trasparenza delle sue operazioni e impediscano speculazioni e attivit\u00e0 illecite.<\/span><\/p>\n

Nel mio libro <\/em><\/strong>Infiltrazione documento il suo lavoro investigativo come Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Citt\u00e0 del Vaticano dal Luglio 2009 al Settembre 2011 sotto Papa Benedetto XVI. Cos\u2019altro ha scoperto? Per amore della storia, cosa \u00e8 successo esattamente?<\/em><\/strong><\/span><\/p>\n

Prima di essere nominato al Governatorato, mi era stato assegnato l\u2019incarico da Giovanni Paolo II di Delegato per le Rappresentanze Pontificie, nella Prima Sezione della Segreteria di Stato, avendo come immediati superiori il Sostituto e il Segretario di Stato, che erano i soli a poter accedere al Santo Padre. Il mio compito era di istruire tutte le pratiche relative alle assunzioni e alle promozioni del personale della Curia Romana e delle Nunziature Apostoliche, oltre a gestire pratiche riservatissime riguardanti i membri dei Dicasteri Romani e del Collegio Cardinalizio.<\/span><\/p>\n

La mia attivit\u00e0 di indagine, di istruzione delle pratiche e di formulazione di un giudizio sulle persone e sulle decisioni da prendere, finiva con la consegna dei dossier al Sostituto. Stava poi al Sostituto e al Segretario di Stato \u2013 prima Sodano e poi Bertone \u2013 presentare o meno i miei dossier al Papa, decidendo a loro totale discrezione anche il loro eventuale insabbiamento. Ad esempio \u2013 oltre al caso ben noto di McCarrick \u2013 cos\u2019hanno fatto i miei Superiori quando ho raccolto le gravissime informazioni su Maradiaga? Perch\u00e9 \u00e8 stato elevato al Cardinalato, anzich\u00e9 venire punito conformemente ai reati da lui commessi?<\/span><\/p>\n

Il Card. Bertone, che teneva Papa Benedetto sotto controllo, ottenne da quest\u2019ultimo di rimuovermi dal mio incarico perch\u00e9, come ho detto nel mio J\u2019accuse<\/em>, ostacolavo la sua<\/em> azione e le sue<\/em> nomine. Mi fece mandare al Governatorato come Segretario Generale, ma trattandosi di una diminutio<\/em>, ossia di una retrocessione rispetto al ruolo precedente, Bertone mi promise che al termine del mandato di Lajolo, ormai prossimo al pensionamento, sarei stato nominato Presidente del Governatorato, una carica cardinalizia.<\/span><\/p>\n

Lo stesso giorno della mia presentazione al Governatorato, il 16 Luglio 2009, mi resi conto dello stato di totale irregolarit\u00e0 e corruzione dell\u2019amministrazione. Scoprii immediatamente l\u2019esistenza di una Commissione Finanza & Gestione <\/em>\u2013 illegale e non prevista dagli statuti del Governatorato \u2013 composta da un gruppo di eminenti banchieri italiani incaricati della gestione finanziaria dello Stato della Citt\u00e0 del Vaticano. Questa commissione, presentata come organo meramente consultivo, in realt\u00e0 aveva funzioni decisionali e speculava a loro profitto sugli investimenti vaticani presso fondi d\u2019investimento \u2013 fra cui la BlackRock<\/em> \u2013 con i quali avevano firmato contratti di gestione i cui costi erano superiori agli interessi versati al Governatorato.<\/span><\/p>\n

Mi misi dunque immediatamente all\u2019opera, e nel giro di pochi mesi il deficit di oltre 10 milioni di dollari riscontrato nell\u2019esercizio del 2009, pass\u00f2 a un disavanzo di 44 milioni di dollari, mettendo fine agli affari illeciti di Prelati e laici. Quest\u2019operazione di risanamento avrebbe dovuto ovviamente comportare la rimozione dei protagonisti di tanto malaffare, ad iniziare dal Cardinale Presidente Lajolo e dal Direttore amministrativo dei Musei Vaticani, mons. Paolo Nicolini.<\/span><\/p>\n

Lajolo, in odore di massoneria, appartiene alla cordata del card. Silvestrini, a sua volta creatura del Segretario di Stato Agostino Casaroli, l\u2019uomo della Ostpolitik, figura-chiave del pontificato di Giovanni Paolo II. Silvestrini, responsabile della Seconda Sezione per i Rapporti con gli Stati, era membro preminente della Mafia di San Gallo e responsabile del Collegio universitario Villa Nazareth, una sorta di Young Global Leaders for Tomorrow <\/em>di Davos in versione ecclesiastica. L\u2019ex Primo Ministro Giuseppe Conte, personaggio oscuro che ha condannato gli Italiani agli arresti domiciliari durante la farsa pandemica, \u00e8 uscito da questa fucina al crocevia tra deep church<\/em> e deep state<\/em>.<\/span><\/p>\n

Mons. Paolo Nicolini appartiene alla cosiddetta Lavender mafia<\/em>, la lobby omosessuale vaticana. Come Direttore amministrativo dei Musei Vaticani e dei Beni Culturali del Governatorato si trovava a gestire la fonte principale degli introiti dello Stato della Citt\u00e0 del Vaticano. Tra le principali malefatte di Nicolini con cui dovetti immediatamente confrontarmi, vi era il contratto da lui predisposto, con l\u2019approvazione del card. Lajolo e del mio predecessore mons. Renato Boccardo, per il restauro del Colonnato del Bernini e delle due Fontane di Piazza San Pietro, per un valore di 15 milioni di euro.<\/span><\/p>\n

Il Governatorato non risultava affatto fra i contraenti di detto contratto, che era stato invece stipulato, in una banca svizzera (la Banca del Gottardo di Lugano), tra la ditta incaricata della raccolta di fondi per finanziare i lavori (attraverso l\u2019esposizione di pubblicit\u00e0 sul Colonnato di Piazza San Pietro) e l\u2019impresa incaricata dei lavori di restauro (scelta da Nicolini senza nessuna gara d\u2019appalto). A mons. Nicolini spettava una significativa parcella mensile versatagli direttamente dalla ditta che raccoglieva i fondi con la pubblicit\u00e0. Quest\u2019ultima trattenne per s\u00e9 alcuni milioni di euro gi\u00e0 raccolti, che avrebbero dovuto essere versati all\u2019impresa che stava eseguendo i restauri, secondo l\u2019avanzamento dei lavori, al punto da provocarne l\u2019interruzione. Fui perci\u00f2 costretto ad intervenire per far sciogliere il contratto ed esigere che le somme raccolte venissero immediatamente versate al Governatorato e provvedere cos\u00ec alla remunerazione dei lavori effettuati. Fu allora che fui cacciato dal Governatorato e che il card. Lajolo si trov\u00f2 nuovamente nelle condizioni di agire indisturbato.<\/span><\/p>\n

Un altro caso di mala gestione fu l\u2019assegnazione all\u2019Opera Laboratori Fiorentini <\/em>del contratto per l\u2019allestimento dei punti vendita ai Musei Vaticani, che rappresentavano un giro d\u2019affari di milioni di euro e che permisero a Nicolini di trarne sottobanco un enorme vantaggio economico personale.<\/span><\/p>\n

La mia rimozione dal Governatorato avvenne dopo una campagna diffamatoria via stampa organizzata da mons. Nicolini e dal giovane potente Marco Simeon, noto massone omosessuale, gi\u00e0 segretario del Ministro per i Beni Culturali Urbani e segretario del Presidente di Mediobanca, intimo del Segretario di Stato Bertone e suo protetto, al quale dovr\u00e0 poi la sua promozione alla RAI come responsabile dei rapporti con il Vaticano.<\/span><\/p>\n

Il mio operato venne vanificato e sciolto il team di collaboratori che avevo costituito, e confermando ai loro posti tutti i protagonisti della corruzione da me segnalati. Nicolini fu promosso a Responsabile delle Ville Pontificie a Castel Gandolfo, dove poteva gestire un\u2019enorme propriet\u00e0, molto pi\u00f9 estesa dello Stato della Citt\u00e0 del Vaticano. Ottenne da Bergoglio la cacciata immediata, con metodi brutali e vendicativi, di Eugenio Hasler, uomo integerrimo e mio stretto collaboratore, figlio del Maggiore della Guardia Svizzera, che si vide distrutta la reputazione, la carriera professionale, il suo buon nome e la sua stessa esistenza. Recentemente Mons. Nicolini \u00e8 stato nominato da Bergoglio Direttore del Centro di Alta Formazione Laudato si\u2019<\/em> (qui<\/a>) che si occupa di \u201cprogetti green\u201d, conformemente ai diktat del World Economic Forum<\/em> di Davos. L\u2019ultimo di essi, pubblicizzato poche settimane fa, consiste in un impianto agrivoltaico nella zona extraterritoriale di Santa Maria di Galeria. Questo progetto era gi\u00e0 stato proposto dal card. Lajolo sotto Benedetto XVI e fui io a impedirne la realizzazione.<\/span><\/p>\n

A seguito di questi attacchi mediatici Benedetto XVI costitu\u00ec una Commissione d\u2019inchiesta composta da tre Cardinali: Herranz, Burke e Lajolo, nonostante quest\u2019ultimo fosse direttamente implicato. Bertone riusc\u00ec a persuadere Herranz a sciogliere la Commissione, che sostitu\u00ec con una Commissione disciplinare del Governatorato, che nonostante fosse sotto il controllo dello stesso Bertone, decise il licenziamento di Nicolini e adott\u00f2 misure sanzionatorie nei confronti della Direzione delle Ville Pontificie. I provvedimenti adottati da questa Commissione disciplinare furono per\u00f2 vanificati da Bertone e Lajolo.<\/span><\/p>\n

Mentre Papa Benedetto mi aveva espresso per ben due volte la volont\u00e0 di nominarmi Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede al posto del card. Velasio de Paolis \u2013 incarico, mi disse, \u201cin cui avrei potuto servire al meglio la Santa Sede\u201d \u2013 Bertone ottenne il mio invio a Washington lontano dalla Curia Romana e da quanti avevo \u201cdisturbato\u201d nella mia lotta contro la corruzione.<\/span><\/p>\n

Il maggiordomo Paolo Gabriele \u2013 uomo onesto e ingenuo ma ben intenzionato \u2013 di sua iniziativa consegn\u00f2 alla stampa le mie lettere indirizzate a papa Benedetto e a Bertone nelle quali denunciavo la vasta corruzione nel Governatorato. Con questo gesto, Gabriele sperava di poter aiutare Benedetto portando alla luce la rete di complicit\u00e0 in Vaticano, il ruolo di strapotere di Bertone e Lajolo e le macchinazioni ai danni del Papa. Fu determinante anche il ruolo di mons. G\u00e4nswein, che contendeva a Bertone il controllo su Benedetto nel governo della Chiesa. Nel 2012, dopo la fuga di questi documenti (Vatileaks 1) il Papa istitu\u00ec una nuova Commissione cardinalizia composta da Herranz, Tomko e De Giorgi. Pur essendo al centro di quelle vicende, tale nuovo organismo cerc\u00f2 di ignorarmi per almeno due mesi e fu solo a seguito di una mia esplicita richiesta telefonica al card. Herranz, mentre mi trovavo a Washington, che venni ascoltato per depositare la mia testimonianza. \u201cEminenza, non pensi che abbia anch\u2019io qualcosa da dire in questa vicenda?\u201d La risposta stizzita del Cardinale fu: \u201cSe proprio lo vuoi\u2026\u201d<\/span><\/p>\n

La mia memoria scritta, oltre al verbale dell\u2019interrogatorio, fu inserita nel famoso scatolone bianco che l\u2019Emerito consegn\u00f2 a Bergoglio nell\u2019Aprile 2013 quando si rec\u00f2 a visitarlo a Castel Gandolfo (vedi foto), incaricando il Successore di intervenire per sanare la corruzione dilagante in Vaticano.<\/span><\/p>\n

Il 23 giugno 2013 quando incontrai Bergoglio, questi, dopo avermi chiesto di McCarrick e dei Gesuiti negli USA per sondare quale fosse la mia posizione, mi chiese di consegnargli il dossier che avevo dato ai tre Cardinali incaricati da Benedetto di indagare. Lo feci immediatamente, e mi disse: \u201cNella mia camera da letto ho una piccola cassaforte. Adesso lo porto di l\u00e0 (cosa che fece) e questa sera lo leggo.\u201d<\/span><\/p>\n

\u00c8 ovvio che a Bergoglio interessava solamente sapere chi erano le persone corrotte per poterle usare, controllare e ricattare. Nicolini era tra i suoi protetti che, come abbiamo visto, non solo ha mantenuto al suo posto ma ha promosso a pi\u00f9 alti incarichi, eliminando chiunque gli si opponesse, ad iniziare da Eugenio Hasler.<\/span><\/p>\n

Mi chiedo che fine abbia fatto quello scatolone bianco e perch\u00e9 i due Cardinali ancora vivi \u2013 Herranz e De Giorgi \u2013 continuino a tacere dinanzi all\u2019insabbiamento di quanto emerso dalla loro indagine.<\/span><\/p>\n

Il cardinale Fernandez ha dichiarato che lei ha ricevuto una scomunica lat\u00e6 sententi\u00e6 per il reato di scisma. Le si applica la pena canonica? Perch\u00e9 o perch\u00e9 no?<\/em><\/strong><\/span><\/p>\n

L\u201911 giugno sono stato informato con una semplice mail (senza mai ricevere nessuna notifica ufficiale) di un processo a mio carico, per il quale mi sarei dovuto presentare a Roma il 20 successivo per ritirare le accuse nei miei confronti, cos\u00ec da preparare la mia difesa entro il 28, vigilia dei Santi Pietro e Paolo. Non credo che si dia una settimana di tempo nemmeno a chi ha ricevuto una multa per aver parcheggiato in divieto di sosta.<\/span><\/p>\n

Le accuse che mi sono mosse sono del tutto inconsistenti: scisma per aver messo in dubbio la legittimit\u00e0 di Bergoglio e aver rifiutato il Vaticano II. Ma il diritto riconosce la non applicabilit\u00e0 della volont\u00e0 di scisma nel caso in cui l\u2019imputato sia persuaso che colui che siede sul Soglio di Pietro non sia Papa e, laddove sia dimostrata l\u2019infondatezza dei suoi sospetti, sia disponibile a sottomettersi alla sua autorit\u00e0. Io considero Jorge Mario Bergoglio un anti-papa o meglio: un contro-papa<\/em>, un usurpatore, un emissario della lobby anticattolica che da decenni ha infiltrato la Chiesa. L\u2019evidenza della sua alienit\u00e0 al Papato, le sue molteplici eresie e la coerenza della sua azione di governo e di \u201cmagistero\u201d in chiave eversiva sono elementi gravissimi che non possono essere liquidati sbrigativamente come delitto di lesa maest\u00e0.<\/span><\/p>\n

Aldil\u00e0 del metodo e del merito della causa penale extragiudiziale, la vacanza della Sede Apostolica e l\u2019usurpazione del Soglio di Pietro da parte di un falso papa rendono tutti gli atti dei Dicasteri romani del tutto privi di validit\u00e0 e di efficacia, per cui anche la scomunica nei miei confronti \u00e8 nulla.<\/span><\/p>\n

Ci troviamo davanti ad un cortocircuito canonico: colui che ricopre la suprema autorit\u00e0 terrena nella Chiesa, nel momento in cui \u00e8 denunciato per eresia risponde accusando di scisma colui che lo denuncia e lo scomunica. Questo uso strumentale della giustizia \u2013 tipico delle dittature \u2013 contraddice la mens<\/em> del Legislatore e giustamente ricade sotto quanto previsto dalla Bolla di Paolo IV: \u00e8 l\u2019adesione stessa all\u2019eresia ad estromettere l\u2019eretico dalla Chiesa e rendere la sua autorit\u00e0 illegittima, invalida e nulla.<\/span><\/p>\n

Chi sono gli uomini pi\u00f9 pericolosi del Vaticano in questo momento?<\/em><\/strong><\/span><\/p>\n

Dopo Bergoglio, i pi\u00f9 pericolosi sono Fern\u00e0ndez, Hollerich, Roche, Pe\u00f1a Parra\u2026 Costoro, assieme al Segretario di Stato Parolin, sono tutti complici della disastrosa gestione del Vaticano e dell\u2019intera Chiesa. Ricordo en passant<\/em> che Parolin era membro della cordata della Seconda Sezione della Segreteria di Stato, allora capeggiata dal massone Silvestrini, membro di spicco della Mafia di San Gallo a cui deve la sua ascesa.<\/span><\/p>\n

Come dovrebbero comportarsi i Cattolici in caso di proibizione della <\/em><\/strong>Messa antica?<\/em><\/strong><\/span><\/p>\n

La Messa tridentina \u00e8 un tesoro inestimabile per la Santa Chiesa. Essa \u00e8 \u201ccanonizzata\u201d dal Suo uso plurisecolare in cui vediamo espressa la voce della Sacra Tradizione. Se la Gerarchia, abusando del proprio potere contro il fine che il Signore le ha dato, impedisce la celebrazione della Messa antica, compie un abuso e questa proibizione \u00e8 nulla.<\/span><\/p>\n

Sacerdoti e vescovi dovrebbero mostrare pi\u00f9 coraggio, continuando a celebrare il rito antico e rifiutandosi di celebrare il Novus Ordo<\/em>. Andrebbero probabilmente incontro a sanzioni da parte del Vaticano, ma dovrebbero chiedersi quali sanzioni li aspettino quando dovranno rispondere al tribunale del Signore per non aver compiuto il proprio dovere, preferendo l\u2019obbedienza servile al potente anzich\u00e9 l\u2019obbedienza a Dio.<\/span><\/p>\n

I laici dovrebbero organizzarsi in piccole comunit\u00e0 acquistando le chiese oggi messe in vendita o allestendo cappelle domestiche, e cercando sacerdoti disposti a celebrare per loro la Messa e i Sacramenti secondo il Rito Apostolico e aiutandoli materialmente a svolgere il loro Ministero.<\/span><\/p>\n

Cosa pensa della Fraternit\u00e0 Sacerdotale San Pietro (FSSP), dell\u2019Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote (ICRSS) e della Fraternit\u00e0 Sacerdotale San Pio X (FSSPX)? Incoraggia le persone a partecipare alle loro Messe?<\/em><\/strong><\/span><\/p>\n

Gli istituti ex Ecclesia Dei<\/em> nascono dalla volont\u00e0 del Vaticano di indebolire la Fraternit\u00e0 San Pio X dopo le Consacrazioni Episcopali del 1988, che essendosi data una successione apostolica poteva continuare il proprio apostolato anche dopo la morte di Mons. Marcel Lefebvre. La \u201cconcessione\u201d di celebrare la Liturgia tridentina \u2013 fino ad allora del tutto esclusa \u2013 aveva e ha come condizione l\u2019accettazione del \u201cmagistero postconciliare\u201d e della liceit\u00e0 del Novus Ordo<\/em>. Tale premessa \u00e8 del tutto inaccettabile, perch\u00e9 riduce la celebrazione della Messa antica ad una questione cerimoniale, mentre \u00e8 evidente che il rito tridentino riassume in s\u00e9 tutta la dottrina e la spiritualit\u00e0 della Fede Cattolica, in antitesi al rito protestantizzato di Paolo VI che quella Fede ecumenicamente tace. Chi celebra la Messa di San Pio V non pu\u00f2 accettare il Vaticano II. Infatti, sin dall\u2019inizio, molti sacerdoti che avevano lasciato la Fraternit\u00e0 di Mons. Lefebvre ed erano confluiti negli istituti Ecclesia Dei<\/em> continuarono ad avere forti riserve e, per cos\u00ec dire, giocarono sull\u2019equivoco di una tacita accettazione che lo stesso Vaticano non chiedeva di esplicitare.<\/span><\/p>\n

Nel 2007 Benedetto XVI ha riconosciuto legittimit\u00e0 alla Liturgia tradizionale, dichiarando la Messa antica \u201cforma straordinaria\u201d del Rito Romano, a fianco alla \u201cforma ordinaria\u201d del Novus Ordo<\/em>. Il Motu Proprio Summorum <\/em>Pontificum <\/em>rivela l\u2019impostazione hegeliana di Ratzinger, che nella compresenza di due forme del medesimo rito ha cercato di comporre la sintesi<\/em> tra la tesi<\/em> della Messa tradizionale e l\u2019antitesi<\/em> del rito montiniano. Ma anche in quel caso, la base ideologica del Motu Proprio era di fatto moderata dalla pratica, per cui il risultato finale di Summorum Pontificum<\/em> \u00e8 stato relativamente positivo, quantomeno nella diffusione della celebrazione della Messa antica che le nuove generazioni non avevano mai conosciuto. Giovani sacerdoti e tanti fedeli si sono avvicinati al Rito Apostolico, scoprendone la bellezza e la coerenza intrinseca con la Fede cattolica. Dinanzi al successo della Messa di Sempre, il Motu Proprio Traditionis Custodes <\/em>ha drasticamente limitato la liberalizzazione di Summorum Pontificum<\/em>, dichiarando abolito il diritto di ogni sacerdote alla celebrazione della Messa tradizionale e riservandolo ai soli istituti ex-Ecclesia Dei<\/em>. Ecco cos\u00ec creata una \u201criserva indiana\u201d di chierici pi\u00f9 o meno conservatori che dipendono da Bergoglio, ai quali \u00e8 richiesta la professione di fede conciliare mediante la concelebrazione del nuovo rito almeno una volta l\u2019anno: cosa che praticamente tutti i sacerdoti di questi istituti sono costretti a fare, volenti o nolenti. D\u2019altra parte, non mi pare che i Vescovi o Cardinali che li sostengono abbiano espresso riserve sul Concilio o sulle deviazioni dottrinali, morali e liturgiche del postconcilio e dello stesso Bergoglio. Difficile aspettarsi dai subalterni una combattivit\u00e0 che eminenti Prelati non hanno mai dimostrato.<\/span><\/p>\n

Questi istituti sono dunque sotto ricatto. Se con Summorum Pontificum <\/em>era plausibile pensare ad un tentativo di pax liturgica <\/em>che lasciasse i conservatori liberi di scegliersi il rito che preferiscono (in una visione, per cos\u00ec dire, liberale), con Traditionis Custodes <\/em>sui chierici che celebrano e sui fedeli che assistono alla Messa antica grava lo stigma ecclesiale dell\u2019indietrismo<\/em>, del rifiuto del Vaticano II, del rigidismo <\/em>preconciliare. In questo caso la sinodalit\u00e0 e la parresia <\/em>cedono all\u2019autoritarismo di Bergoglio, che per\u00f2 dice una scomoda verit\u00e0: quel rito mette in discussione l\u2019ecclesiologia e la teologia del Vaticano II e come tale non rappresenta la chiesa conciliare. L\u2019illusione della pax liturgica <\/em>si \u00e8 quindi infranta miseramente dinanzi all\u2019evidenza dell\u2019inconciliabilit\u00e0 di due riti che si \u201cscomunicano\u201d reciprocamente, cos\u00ec come le due chiese \u2013 quella Cattolica e quella sinodale \u2013 di cui sono espressione cultuale.<\/span><\/p>\n

Nel caso dell\u2019Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote la questione rituale e cerimoniale sembra prevalere su quella dottrinale, e non \u00e8 un caso se nella dissoluzione generale i Canonici di Gricigliano sembrano essere esenti da opposizioni e ostracismi: essi non rappresentano un problema, perch\u00e9 non mettono minimamente in discussione il nuovo corso ed anzi hanno nelle proprie Costituzioni ampie citazioni di documenti conciliari. Gli altri istituti sopravvivono ma sar\u00e0 da capire come intenderanno rispondere alle future restrizioni.<\/span><\/p>\n

La Fraternit\u00e0 San Pio X, dopo cinquant\u2019anni di attivit\u00e0, d\u00e0 segni di stanchezza e talvolta sembra che il suo silenzio sugli orrori di Santa Marta sia motivato da un tacito accordo di non belligeranza, forse nella speranza di poter diventare il collettore del conservatorismo e di parte del tradizionalismo cattolico, una volta eliminata da Bergoglio \u201cla concorrenza\u201d degli istituti ex-Ecclesia Dei<\/em>. Il mio timore \u00e8 che questa speranza finisca con il ratificare lo scisma de facto <\/em>gi\u00e0 presente nella Chiesa, costringendo i Cattolici a lasciare la chiesa ufficiale come se fossero loro, e non la Gerarchia romana, in stato di scisma. Una volta eliminate le voci critiche, Bergoglio si troverebbe ad avere una \u201csua\u201d chiesa ereticale, dalla quale sono banditi i sacerdoti e i fedeli che non accettano la rivoluzione permanente.<\/span><\/p>\n

Per quanto riguarda i fedeli, credo sia necessario comprendere la situazione di grande disorientamento e di anarchia presente nella Chiesa. Molti Cattolici che hanno scoperto la Messa antica non riescono pi\u00f9 ad assistere al rito montiniano ed \u00e8 comprensibile che si \u201caccontentino\u201d \u2013 per cos\u00ec dire \u2013 delle Messe tridentine celebrate dagli istituti ex-Ecclesia Dei<\/em>, senza per\u00f2 accettare i compromessi che sono richiesti ai loro sacerdoti. Ma si tratta di una situazione che presto o tardi dovr\u00e0 essere chiarita, specialmente se l\u2019accettazione degli errori conciliari e sinodali diventa la condicio sine qua non <\/em>della fruizione della Messa antica. In quel caso il fedele deve agire coerentemente e cercare dei sacerdoti non compromessi con la chiesa sinodale. Gli orrori di questo \u201cpontificato\u201d stanno comunque erodendo il consenso del Clero nei riguardi di Bergoglio: una fronda tradizionale potrebbe decidere di non seguirlo sulla via fallimentare intrapresa.<\/span><\/p>\n

Cosa vorrebbe dire ai laici che non possono frequentare la Messa antica?<\/em><\/strong><\/span><\/p>\n

Comprendo lo strazio che molti provano a non poter assistere alla Messa tridentina. \u00c8 come essere privati della presenza del Signore e delle Grazie che il Santo Sacrificio spande sulle anime e sulla Chiesa. Ma nel corso della storia molti Cattolici, sia in terre lontane non ancora raggiunte dai Missionari, sia in tempi di persecuzione, si sono trovati a non poter avere la Messa se non saltuariamente. Senza Messa si pu\u00f2 sopravvivere, ma non senza Fede. Se dunque la Fede \u00e8 indispensabile per la salvezza, \u00e8 importante che ogni Cattolico alimenti la propria istruzione religiosa riprendendo in mano il Catechismo tridentino e nutrendo l\u2019intelletto e il cuore in modo da resistere al contagio del Novus Ordo<\/em> e delle sue degenerazioni. Occorre pregare perch\u00e9 il Signore mandi operai per la Sua messe, e aiutare i pochi sacerdoti ancora fedeli.<\/span><\/p>\n

Qual \u00e8 stato il ruolo di McCarrick nell\u2019accordo sino-vaticano?<\/em><\/strong><\/span><\/p>\n

Nonostante le accuse sulla scandalosa condotta di McCarrick e fossero gi\u00e0 note e vi fossero provvedimenti disciplinari presi da Papa Benedetto nei suoi confronti, Bergoglio incaric\u00f2 l\u2019allora Cardinale di tenere i contatti con il governo di Pechino, anche in ragione delle sue entrature alla Casa Bianca e con l\u2019establishment democratico che avevano \u2013 e hanno tuttora \u2013 rapporti con la dittatura cinese.<\/span><\/p>\n

La capacit\u00e0 di McCarrick di \u201cmonetizzare\u201d la collaborazione della Chiesa nei confronti di alcuni governi ha portato alla firma di un accordo segreto, che secondo alcune indiscrezioni \u2013 che non sono in grado di verificare \u2013 frutterebbe al Vaticano milioni ogni anno, in cambio del suo silenzio sulla persecuzione dei Cattolici fedeli alla Sede Apostolica e sulla violazione dei diritti umani.<\/span><\/p>\n

Come ex Nunzio, qual era lo stato di salute dell\u2019episcopato statunitense?<\/em><\/strong><\/span><\/p>\n

L\u2019Episcopato statunitense \u00e8 il frutto di decenni di mala gestio <\/em>vaticana: la corruzione e la presenza di una potentissima lobby omosessuale \u2013 formata in gran parte di protetti di McCarrick \u2013 \u00e8 totalmente favorevole al nuovo corso bergogliano, in un appiattimento scandaloso sulle posizioni woke <\/em>della Sinistra radicale che sta distruggendo gli Stati Uniti. Tra questi corrotti possono essere annoverati i Cardinali Spellman, Bernardin, Dearden, McCarrick e la loro progenitura, oltre beninteso alla Compagnia di Ges\u00f9, che ha giocato un ruolo decisivo nella dissoluzione del Cattolicesimo.<\/span><\/p>\n

La parte \u201csana\u201d di Vescovi \u2013 che come Nunzio ho cercato in ogni modo di promuovere e di difendere \u2013 \u00e8 minoritaria, conservatrice ma di impostazione conciliare.<\/span><\/p>\n

Cosa pensa dell\u2019argomentazione del munus \u2013 ministerium secondo cui Benedetto XVI non si \u00e8 dimesso?<\/em><\/strong><\/span><\/p>\n

La Rinunzia di Benedetto XVI, per i vizi di procedura e per il monstrum <\/em>canonico che ha prodotto, \u00e8 certamente invalida, come ha spiegato egregiamente il prof. Enrico Maria Radaelli. L\u2019invenzione del \u201cpapato emerito\u201d ha minato ulteriormente il Primato petrino e aperto la strada a quel \u201cpapato scomposto\u201d \u2013 in una divisione surreale di munus <\/em>e ministerium<\/em> senza basi teologiche e canoniche \u2013 che si sta oggi evolvendo in una rilettura del ruolo del Pontefice in chiave ecumenica, come vediamo nel Documento di studio Il Vescovo di Roma<\/em> recentemente pubblicato dal Dicastero per la Promozione dell\u2019Unit\u00e0 dei Cristiani. Un\u2019unit\u00e0 che \u00e8 gi\u00e0 una nota della unica vera Chiesa di Cristo, che \u00e8 la Chiesa Cattolica e che significativamente il Vaticano II presenta come obiettivo da conseguire mediante una interpretazione del dogma che non presenti conflitti con gli errori delle sette acattoliche.<\/span><\/p>\n

Il fatto che Ratzinger abbia ritenuto soggettivamente di abdicare al Papato non incide sulla nullit\u00e0 della Rinunzia. Nonostante l\u2019aura di ortodossia che circonda il Pontificato di Benedetto XVI specialmente negli ambienti del conservatorismo moderato, la sua ridefinizione dell\u2019istituto petrino e la creazione del Papato emerito costituiscono la massima espressione delle istanze ereticali presenti nella teologia ratzingeriana, e come tali dovranno essere oggetto di una ben precisa condanna, assieme alle altre eresie (ben evidenziate dagli studi dell\u2019esimio Professor Radaelli) che il teologo tedesco non ha mai sconfessato.<\/span><\/p>\n

Cosa dovrebbe fare il prossimo Papa? Dovrebbe dichiarare Bergoglio antipapa? Invalidare il Vaticano II?<\/em><\/strong><\/span><\/p>\n

Quando Nostro Signore Si incarn\u00f2 2024 anni fa in Israele non vi era n\u00e9 re n\u00e9 sacerdozio. Se ci stiamo avvicinando agli ultimi tempi, credo che la vacanza della Sede Apostolica sia destinata a durare. Quando torner\u00e0 sulla terra, Nostro Signore riprender\u00e0 lo scettro temporale e la corona spirituale, riassumendo in S\u00e9 la potest\u00e0 regale e sacerdotale oggi illegittime.<\/span><\/p>\n

Ma se la Provvidenza si degnasse di concedere alla Chiesa un vero Papa, egli potrebbe essere riconoscibile per la condanna e la dichiarazione di nullit\u00e0 del Concilio e dei disastri che ha prodotto. Un santo Papa abolirebbe il Novus Ordo<\/em> e ripristinerebbe la Liturgia tradizionale, perch\u00e9 avrebbe a cuore prima di tutto la gloria di Dio, l\u2019onore della Chiesa e la salvezza delle anime.<\/span><\/p>\n

Papa Leone II dichiar\u00f2 anatema il suo predecessore Papa Onorio. Succeder\u00e0 di nuovo?<\/em><\/strong><\/span><\/p>\n

Sarebbe il minimo. La condanna dell\u2019errore \u00e8 necessaria per ripristinare l\u2019ordine violato, che si fonda in Dio, ossia sulla Verit\u00e0 somma. Onorio fu scomunicato da Papa Leone II non perch\u00e9 eretico, ma perch\u00e9 profana proditione immaculatam fidem subvertere conatus est<\/em> \u2013 con prodizione mondana prov\u00f2 a sovvertire la purezza della Fede \u2013 perch\u00e9 non aveva condannato chiaramente l\u2019eresia monotelita, secondo cui in Cristo non vi sarebbero due volont\u00e0 \u2013 una divina e una umana secondo le due nature \u2013 ma una sola. L\u2019azione sovversiva di Bergoglio \u00e8 ben pi\u00f9 grave, cos\u00ec come sono ben pi\u00f9 gravi le eresie che il Vaticano II non solo non combatt\u00e9, ma di cui anzi si fece veicolo pastorale<\/em>, in un colossale inganno del corpo ecclesiale.<\/span><\/p>\n

Se Bergoglio fosse un antipapa, i suoi cardinali non sarebbero anti-cardinali e non validi? Come avverrebbe un conclave? Per risolvere questo problema, leggete la \u201ctesi di Cassiciacum\u201d di Gu\u00e9rard des Lauriers. \u00c8 d\u2019accordo con la sua tesi del \u201cpapato materiale\u201d?<\/em><\/strong><\/span><\/p>\n

Il Collegio Cardinalizio \u00e8 composto per la maggioranza da personaggi ampiamente compromessi e corrotti. Per di pi\u00f9, l\u2019illegittimit\u00e0 di Bergoglio (anche per le infrazioni a quanto prescritto nella Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis<\/em> che ne invalidano l\u2019elezione[1]<\/a>) rende nulli tutti i suoi atti di governo, quindi anche tutte le nomine del Sacro Collegio. Se i Cardinali nominati dal Predecessore riconoscessero che Bergoglio non \u00e8 Papa e convocassero un Conclave, dovrebbero avere il coraggio non solo di deplorare gli effetti presenti, ma anche le loro cause, che rimontano tutte al Concilio Vaticano II.<\/span><\/p>\n

La tesi cosiddetta di Cassiciacum<\/em> prende il suo nome dal paese che oggi si chiama Cassago Brianza, in Lombardia, dove nel 387 Sant\u2019Agostino si ritir\u00f2 in preghiera con la madre prima di ricevere il Battesimo. Questa tesi, formulata nel 1978 da padre Gu\u00e9rand des Lauriers o.p., individua nei Papi postconciliari \u2013 da Montini a Bergoglio \u2013 un\u2019accettazione esteriore del Papato inficiata da un ostacolo interno (la volont\u00e0 di promuovere le nuove istanze del Concilio Vaticano II che contraddicono il Magistero perenne della Chiesa) \u2013 un ostacolo che impedisce la comunicazione da parte di Dio del carisma divino che normalmente appartiene al Vicario di Cristo. Venendo meno questa \u00abintenzione oggettiva ed abituale di procurare e di realizzare il bene e il fine della Chiesa\u00bb i Papi del postconcilio sarebbero dunque Papi solo materialmente<\/em>, in quanto solo canonicamente eletti, e quindi propriamente \u201cnon papi\u201d.<\/span><\/p>\n

La rivoluzione conciliare<\/em> \u2013 di cui Bergoglio \u00e8 implacabile esecutore \u2013 ha come scopo la dissoluzione del Cattolicesimo Romano in una falsa religione senza dogmi di ispirazione massonica, da ottenersi mediante la parlamentarizzazione <\/em>della Chiesa sul modello delle istituzioni civili. Ci\u00f2 richiede un ridimensionamento del Papato e l\u2019estinzione della Successione Apostolica, assieme ad un radicale stravolgimento del Sacerdozio ministeriale. Per questo motivo, anche se al momento \u00e8 opportuno sospendere il giudizio definitivo sul Papi del Concilio, \u00e8 necessario mettere per cos\u00ec dire tra parentesi tutto ci\u00f2 che essi hanno prodotto, in particolare il Catechismo e l\u2019insegnamento dottrinale, la riforma della Messa e dei Sacramenti, e tra questi il rito di conferimento degli Ordini Sacri.<\/span><\/p>\n

Quel che posso dire \u00e8 che, rispetto alle tesi del sedevacantismo o del sedeprivazionismo \u2013 che pure hanno elementi condivisibili in linea teorica \u2013 non \u00e8 possibile credere che il Signore abbia permesso che la Sua Chiesa rimanesse eclissata e priva dei mezzi ordinari della Grazia<\/strong> \u2013 i Sacramenti \u2013 per oltre sessant\u2019anni, con Vescovi e sacerdoti non validamente ordinati e quindi con Messe e Sacramenti invalidi. Il mysterium iniquitatis <\/em>non pu\u00f2 implicare il venir meno dell\u2019assistenza promessa da Cristo alla Chiesa \u2013 Ecce ego vobiscum sum usque ad consummationem s\u00e6culi <\/em>(Mt 28, 19). Ma da parte nostra urge il ripristino dell\u2019integrit\u00e0 del Depositum<\/em> Fidei<\/em> (Lex credendi<\/em>) e della sua espressione orante (Lex orandi<\/em>) perch\u00e9\u2019 le porte degli inferi non abbiano a prevalere.<\/span><\/p>\n

+ Carlo Maria Vigan\u00f2, Arcivescovo<\/em><\/strong><\/span><\/p>\n

[1]<\/a> Elezione invalida perch\u00e9 1) Benedetto XVI non si \u00e8 mai dimesso in modo canonicamente valido; 2) perch\u00e9 Bergoglio era gi\u00e0 caduto in eresia ed entr\u00f2 in conclave scomunicato lat\u00e6 sententi\u00e6<\/em>; 3) perch\u00e9 durante il conclave si sono verificate palesi infrazioni. Oltre ovviamente all\u2019argomento decisivo del vitium consensus<\/em> di cui ho gi\u00e0 ampiamente parlato.<\/span><\/p>\n

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