{"id":5357,"date":"2024-07-16T11:31:32","date_gmt":"2024-07-16T09:31:32","guid":{"rendered":"https_3A//arcangelosanmichele.altervista.org/@p=5357"},"modified":"2024-07-16T17:58:43","modified_gmt":"2024-07-16T15:58:43","slug":"la-messa-di-sempre-2","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/arcangelosanmichele.altervista.org\/la-messa-di-sempre-2\/","title":{"rendered":"La Messa di sempre"},"content":{"rendered":"

fonte oralegeetlabora.blogspot.com<\/a> 08\/07\/2024<\/p>\n

[vedi libro La Messa di sempre<\/em><\/span><\/a>]<\/p>\n

\n

di Marcel Lefebvre<\/i><\/span><\/strong><\/span>
\n\u00a0<\/span><\/p>\n

L\u2019autorit\u00e0 del rito tradizionale <\/b><\/span><\/p>\n

Due considerazioni mettono in luce l’autorit\u00e0 della Messa detta di san Pio V: la sua origine e il privilegio unico di cui \u00e8 beneficiata. <\/span><\/p>\n

Il rito tradizionale \u00e8 di origine apostolica <\/b><\/span><\/p>\n

1. Il Papa Paolo VI ha riconosciuto l’antichit\u00e0 della messa tradizionale <\/i><\/u><\/span><\/p>\n

Lo stesso Papa Paolo VI, nell\u2019introduzione al nuovo rito, dice che la Messa di sempre che noi celebriamo risale a san Gregorio Magno1. Ma si pu\u00f2 dire che risale agli Apostoli, quindi ben pi\u00f9 prima di san Gregorio Magno. I decreti del concilio di Trento affermano in modo molto chiaro che le preghiere della Messa, in particolare del Canone, risalgono presumibilmente agli Apostoli2. <\/span><\/p>\n

Le parole del Canone della Messa sono certamente le parole pi\u00f9 venerabili della nostra Tradizione. Secondo don Giuseppe Pace, \u00e8 molto probabile che durante i quaranta giorni prima dell’Ascensione, Nostro Signore ha insegnato ai suoi Apostoli almeno le parole della consacrazione. E sono queste parole che sono state conservate preziosamente nella Chiesa latina. La Santissima Vergine ha ricevuto la comunione dalle mani di san Giovanni dopo che il sacrificio della Messa era stato offerto. Essa non avrebbe mai tollerato che fossero dette delle parole non conformi a quelle pronunciate da Nostro Signore. Per anni ha assistito al sacrificio della Messa e si \u00e8 comunicata. Bisogna pensare a tutto questo. Gli Apostoli avevano una fede indefettibile, erano ispirati. Ecco, tutto questo \u00e8 la Tradizione 3.<\/span><\/p>\n

2. San Pio V ha restaurato il rito \u00absecondo la forma dei santi padri\u00bb<\/u><\/i><\/span><\/p>\n

Se leggiamo con attenzione la Bolla che san Pio V ha pubblicato per ridare alla Messa il suo vero rito, il Papa chiede alla commissione dei cardinali che ha riunito di restaurare la Messa: \u00abRestaurare il messale stesso secondo la norma e il rito antico dei Santi Padri<\/i>\u00bb 4. <\/span><\/p>\n

Cosa vuol dire san Pio V con \u00abrestaurare secondo le norme e il rito antico dei Santi Padri?<\/i>\u00bb. Ebbene, parla dei Padri dei primi secoli che furono nostri Padri nella fede. Cos\u00ec san Pio V non ha per nulla l\u2019intenzione di creare una nuova Messa, ma bens\u00ec di restaurare la Messa secondo i princ\u00ecpi e la forma che essa aveva nei primi secoli. Vuole restaurare la Messa la cui origine risale ai nostri Santi Padri, \u00abSanctorum Patrum<\/i>\u00bb, nostri Padri nella fede, nostri Padri nella Tradizione. Il santo Papa vuole restaurare i santi misteri che Nostro Signore Ges\u00f9 Cristo stesso ha istituito e che i nostri Santi Padri hanno trascritto integralmente e con una precisione dottrinale, nelle differenti preghiere che hanno ricevuto sia da Nostro Signore, sia dagli Apostoli, sia dai primi Padri della Chiesa 5.<\/span><\/p>\n

Non possiamo leggere senza emozione ci\u00f2 che dice il concilio di Trento [del rito tradizionale della Messa] 6: \u00abE poich\u00e9 le cose sante devono essere trattate santamente e questo \u00e8 il sacrificio pi\u00f9 santo, la Chiesa cattolica, perch\u00e9 esso potesse essere offerto e ricevuto degnamente e con riverenza, ha stabilito da molti secoli il sacro Canone, talmente puro da ogni errore, da non contenere niente che non profumi estremamente di santit\u00e0 e di piet\u00e0 e non innalzi a Dio la mente di quelli che lo offrono, formato com’\u00e8 dalle parole stesse del Signore, da quanto hanno trasmesso gli apostoli e istituito piamente anche i santi pontefici<\/i>\u00bb 7. <\/span><\/p>\n

Si capisce molto bene che le preghiere, che sono state certamente composte dagli Apostoli, siano state preservate preziosamente dai cristiani, dai sacerdoti che le hanno trasmesse fedelmente gli uni dopo gli altri, per conservarle; ed \u00e8 per questo che tutti i testi che parlano della Messa latina si riferiscono sempre alla Messa della Tradizione, della Tradizione apostolica 8. <\/span><\/p>\n

Ci sono delle case editrici in Austria che hanno fatto delle meravigliose riproduzioni di antichi sacramentari. E in questi sacramentari, sovente, si ritrovano, qualche volta dall\u2019offertorio, in ogni caso a partire dal Canone, le preghiere del rito romano. <\/span><\/p>\n

Tutto \u00e8 stato riprodotto con mezzi moderni, in una maniera assolutamente splendida. Si vede, chiaramente, che \u00e8 esattamente lo stesso Canone che oggi utilizziamo noi! Tutti i segni di croce, tutte le genuflessioni sono identiche a quelle che oggi facciamo noi. Alcuni di questi sacramentari risalgono all’VIII secolo, dunque non vi \u00e8 nessun cambiamento. Ecco le preghiere che per secoli, santi, papi, tutti coloro che seguivano il rito romano, hanno detto 9. <\/span><\/p>\n

3. San Pio V non ha elaborato una nuova Messa <\/u><\/i><\/span><\/p>\n

La Messa detta di san Pio V non \u00e8, dunque, una nuova Messa. Il santo Papa non ha detto: \u00abPer conformarci allo spirito del nostro tempo, allo spirito dell\u2019uomo moderno, facciamo una Messa che si chiamer\u00e0 \u201cMessa di Pio V\u201d<\/i>\u00bb!”, <\/span><\/p>\n

Lo stesso san Gregorio Magno non ha inventato la Messa che noi oggi celebriamo. Ha probabilmente agito nello stesso modo del concilio di Trento e di san Pio V. Ha eliminato ci\u00f2 che era stato aggiunto e ha conservato tutto ci\u00f2 che egli stimava dover essere mantenuto e fissato definitivamente nel santo sacrificio della Messa 11.<\/span><\/p>\n

Ascoltiamo a volte certe discussioni tra i nostri fedeli che vogliono conservare la Tradizione, che parlano della Messa di Giovanni XXIII, della Messa di san Pio X, della Messa di san Pio V. In realt\u00e0, non esiste la Messa di Giovanni XXIII, la Messa di san Pio X, e nemmeno la Messa di san Pio V 12. \u00abLa Messa di san Pio V<\/i>\u00bb non \u00e8, in verit\u00e0, un buon termine da usare. Bisognerebbe dire: <\/b>la Messa di sempre, la Messa cattolica<\/b>,<\/i> perch\u00e9 questa Messa risale a san Gregorio Magno e ai tempi apostolici 13. <\/span><\/p>\n

La nostra santa Messa \u00e8 essenzialmente la stessa detta da Giovanni XXIII, da san Pio X, da san Pio V. Se vi \u00e8 stata una riforma, questa riforma ha fermamente voluto mantenere le forme della Messa secondo i nostri Santi Padri. Anche la pretesa riforma di Giovanni XXIII, che non \u00e8 una vera riforma, \u00e8 stata voluta ugualmente per rittovare la forma originaria della nostra santa Messa 14. <\/span><\/p>\n

Il privilegio perpetuo del rito \u00abdi san Pio V\u00bb <\/b><\/span><\/p>\n

1. La messa tradizionale non \u00e8 mai stata vietata <\/u><\/i><\/span><\/p>\n

Alcuni mi rimproverano la fedelt\u00e0 alla Messa cattolica di tradizione immemorabile […] che S.S. Paolo VI non ha mai vietato. Per lo meno, ci sarebbe voluto un atto legislativo chiaro ed emanato dal Papa in persona; lo si citi se esiste, ma non si esibisca un testo introdotto furtivamente tra la prima e la seconda edizione della Costituzione apostolica del Papa Paolo VI del 3 aprile 1969 o falsificata nella traduzione 15.<\/span><\/p>\n

Questa Messa [detta di san Pio V] non \u00e8 stata interdetta 16 e non pu\u00f2 esserlo. San Pio V che, lo ripetiamo, non l\u2019ha inventata, ma ha \u00abristabilito il Messale conforme alla regola antica e ai riti dei Santi Padri<\/i>\u00bb, ci d\u00e0 tutte le garanzie contenute nella Bolla Quo Primum<\/i>, firmata il 14 luglio 1570: \u00abAbbiamo deciso e dichiariamo che Superiori, Amministratori, Canonici, Cappellani e altri sacerdoti a qualsiasi titolo designati, o Religiosi di qualsiasi Ordine, non possono essere tenuti a celebrare la Messa diversamente da come Noi l’abbiamo fissata, e che mai e in alcun tempo assolutamente nessuno potr\u00e0 ostacolarli e costringerli ad abbandonare questo Messale o abrogare la presente istruzione o modificarla, ma che essa rester\u00e0 sempre in vigore e valida, in tutta la sua forza. […] Se tuttavia qualcuno si permettesse una tale alterazione, sappia che incorrerebbe nell\u2019indignazione di Dio Onnipotente e dei suoi beati Apostoli Pietro e Paolo<\/i>\u00bb 17.<\/span><\/p>\n

2. La Messa tradizionale \u00e8 canonizzata <\/u><\/i><\/span><\/p>\n

La Messa antica \u00e8 stata canonizzata dal concilio di Trento e da san Pio V. <\/span><\/p>\n

Che cos’\u00e8 una Messa canonizzata? Quando il Papa canonizza un santo, sono le virt\u00f9 di quel santo e il culto che a lui si deve rendere che egli canonizza. La canonizzazione di un santo \u00e8 un decreto disciplinare che regola il culto che si deve avere verso quel santo: il culto di dul\u00eca. Per la Messa si tratta della stessa cosa. Non \u00e8 n\u00e9 il Papa san Pio V, n\u00e9 il concilio di Trento che hanno fatto la Messa. Hanno semplicemente constatato che, gi\u00e0 da molti secoli, \u2014 la maggior parte delle preghiere risaliva ai tempi apostolici \u2014 questa Messa ha mostrato, con la pratica ininterrotta da pi\u00f9 di dodici secoli, con i frutti di santit\u00e0 che essa ha prodotto, che era santa. Se san Pio V ha canonizzato questa Messa, lo ha fatto perch\u00e9 pensava che era santa, che era per sempre portatrice di grazia, che avrebbe sempre edificato la Chiesa 18.<\/span><\/p>\n

3. La canonizzazione della Messa tradizionale \u00e8 da considerare infallibile <\/u><\/i><\/span><\/p>\n

Per questo, personalmente, sono persuaso che l\u2019atto di san Pio V sia un atto infallibile, perch\u00e9 egli, per confermare la santit\u00e0 di questa Messa, si basa su un concilio e su tutta la Tradizione. Come si canonizza un santo, san Pio V ha canonizzato questa Messa ed \u00e8 in conseguenza di questo che ha potuto accordare l\u2019indulto, il privilegio dato ai sacerdoti, affermando: \u00abMai \u2014 in perpetuum \u2014 si potr\u00e0 impedire a un sacerdote di dire questa Messa; nessun sacerdote che dice questa Messa potr\u00e0 mai incorrere per questo motivo in censure, in condanne, in qualunque basilica o cappella o chiesa che sia<\/i>\u00bb 19. <\/span><\/p>\n

4. Un Papa pu\u00f2 annullare la Bolla \u00abQuo primum\u00bb? <\/u><\/i><\/span><\/p>\n

La bolla \u00abQuo Primum<\/i>\u00bb porta, almeno in una certa misura, tutte le caratteristiche dell\u2019infallibilit\u00e0. Io non penso che un Papa possa annullarla 20. <\/span><\/p>\n

5. Obiezione sull’impossibilit\u00e0 di annullare la Bolla \u00abQuo primum\u00bb <\/u>
\n<\/i><\/span>
\nRiguardo all\u2019impossibilit\u00e0 di annullare la Bolla \u00abQuo Primum<\/i>\u00bb di san Pio V, ricevetti un\u2019obiezione da un sacerdote di Ginevra che mi disse: \u00abLei invoca la Bolla di san Pio V; ma guardi che la Bolla che san Pio V ha fatto per il breviario \u00e8 esattamente la stessa e comunque il Papa san Pio X ha cambiato il breviario e ha fatto una Bolla simile a quella di san Pio V<\/i>\u00bb. <\/span><\/p>\n

Innanzitutto, bisogna dire che san Pio X non ha fatto che rinnovare e riprendere ci\u00f2 che san Pio V aveva fatto: egli non ha praticamente cambiato nulla. Inoltre, se le formule finali sono identiche, all\u2019interno stesso del testo, le formule impiegate per la perpetuit\u00e0 della Messa di san Pio V non sono quelle utilizzate per il breviario, o non lo sono del tutto allo stesso modo. <\/span><\/p>\n

Per questo \u00e8 bene qualche volta rileggere la Bolla di san Pio V che trovate all\u2019inizio di tutti i messali romani. Rileggetela. Queste parole sono veramente convincenti. Traduco rapidamente il latino come lo si trova nella Bolla 21. Il Santo Padre dice che questa Bolla pu\u00f2 essere utilizzata liberamente e lecitamente per sempre e concede in perpetuo<\/i> il privilegio di cantare o dire delle Messe basse in qualsivoglia chiesa senza alcun scrupolo di coscienza e senza timore di incorrere in alcuna pena, alcun avviso contrario o alcuna censura. Questo dice il Papa: \u00abNoi lo concediamo e l\u2019accordiamo in perpetuo<\/i><\/i>\u00bb. <\/span><\/p>\n

Il Papa riprende in seguito e precisa ulteriormente il suo pensiero. Si direbbe che \u00e8 stato veramente profeta e che ha previsto il tempo in cui questa Messa sarebbe stata attaccata. Si direbbe che prevedendo questo, ha eliminato ogni scrupolo di coscienza per i sacerdoti che avrebbero continuato a dire questa Messa. Nessun Prelato, nessun Amministratore, nessun Canonico, n\u00e9 Cappellano n\u00e9 nessun altro, qualunque nome abbia 23 potranno obbligare i sacerdoti secolari o di qualsiasi ordine regolare a dire la Messa diversamente da come il Papa l\u2019ha stabilita e nessuno potr\u00e0 essere obbligato a cambiare alcunch\u00e9 a questo messale. \u00abNeque ad missale hoc immutandum a quolibet cogi ac compelli praesentes litterae ullo unquam tempore<\/i> \u2014 mai \u2014 ullo unquam tempore<\/i>\u00bb 24.<\/span><\/p>\n

Perch\u00e9 san Pio V ha preso una simile decisione vincolante per l’avvenire? Perch\u00e9 si sentiva sostenuto da tutta la Tradizione 25. <\/span><\/p>\n

6. La costituzione \u00abMissale romanum\u00bb non vieta la Messa tridentina <\/u><\/i><\/span><\/p>\n

Volendo supporre che il Papa possa intervenire su questo indulto perpetuo, occorrerebbe lo facesse con un atto altrettanto solenne. La Costituzione apostolica \u00abMissale Romanum<\/i>\u00bb del 3 aprile 1969 autorizza la messa \u00abdetta di Paolo VI<\/i>\u00bb, ma non contiene alcuna interdizione, espressamente formulata, della Messa tridentina 26, A questo proposito, il cardinale Ottaviani poteva dire nel 1971: \u00abIl rito tridentino della Messa non \u00e8, che io sappia, abolito<\/i>\u00bb. Mons. Adam che pretendeva, nell’assemblea plenaria dei vescovi svizzeri, che la Costituzione \u00abMissale Romanum<\/i>\u00bb avesse vietato di celebrare, salvo indulto, secondo il rito di san Pio V, ha dovuto ritrattare, dopo essere stato invitato a dire in quali termini sarebbe stata pronunciata questa interdizione 27. <\/span><\/p>\n

7. Un prete non pu\u00f2 essere censurato perch\u00e9 dice la messa tradizionale <\/u><\/i><\/span><\/p>\n

Ne risulta che se un sacerdote fosse censurato, o magari scomunicato per questa ragione, la condanna sarebbe assolutamente invalida. San Pio V ha canonizzato questa santa Messa; ora un Papa non pu\u00f2 revocare una canonizzazione e a maggior ragione ritornare su quella di un santo. Possiamo celebrare in tutta tranquillit\u00e0 e i fedeli assistervi senza il minimo pensiero recondito, sapendo per di pi\u00f9 che essa \u00e8 il miglior modo di conservare la fede 28. <\/span><\/p>\n

Custodire la Messa di sempre <\/b><\/span><\/p>\n

1. Scegliere tra l’apparente obbedienza e la conservazione della fede <\/u><\/i><\/span><\/p>\n

Due religioni si affrontano. Ci troviamo in una situazione drammatica, in cui \u00e8 impossibile non fare una scelta. Tale scelta per\u00f2 non \u00e8 fra l’obbedienza e la disobbedienza. Ci\u00f2 che ci propongono, ci\u00f2 a cui siamo espressamente invitati, ci\u00f2 per cui ci perseguitano, si riduce a scegliere una parvenza di obbedienza 29. <\/span><\/p>\n

Dobbiamo scegliere tra un\u2019apparenza di obbedienza \u2014 perch\u00e9 il Santo Padre non pu\u00f2 domandarci di abbandonare la nostra fede, questo \u00e8 assolutamente impossibile \u2014 e la conservazione della nostra fede. Ebbene, noi scegliamo di non abbandonare la nostra fede. In questo, non possiamo sbagliare. <\/span><\/p>\n

La Chiesa non pu\u00f2 essere nell\u2019errore in ci\u00f2 che ha insegnato per duemila anni, \u00c8 per questo che siamo attaccati alla Tradizione che si \u00e8 espressa in maniera meravigliosa e in un modo definitivo, come ha confermato il Papa san Pio V, nel santo sacrificio della Messa 30. <\/span><\/p>\n

Gi\u00e0 san Paolo dice a Timoteo: \u00abO Timoteo, custodisci il deposito<\/i>\u00bb 31. Questo deposito della fede, stava formandosi da qualche decina di anni e san Paolo, riferendosi all’infanzia di Timoteo, aggiunge: \u00abResta nella sincera fede, quale prima albergava in tua nonna Loide e in tua madre Eunice\u00bb<\/i>\u201d 32. Ora l\u2019infanzia di \u2018Timoteo risale circa alla morte di Nostro Signore Ges\u00f9 Cristo. Quindi san Paolo dice gi\u00e0 a Timoteo di custodire ci\u00f2 che ha appreso da sua nonna e da sua madre: il catechismo e tutto ci\u00f2 che la Chiesa ha insegnato. Rispetta, dice san Paolo a Timoteo, e resta in ci\u00f2 che tu hai appreso da loro. <\/span><\/p>\n

Allora, se san Paolo dice questo in un tempo in cui il deposito della fede si stava appena formando, in cui la Rivelazione era appena conosciuta nel mondo, a maggior ragione noi dobbiamo custodire ci\u00f2 che ci \u00e8 stato insegnato, ci\u00f2 che la Chiesa, da venti secoli, ha insegnato ai suoi figli. Non possiamo separarci dalla nostra santa religione\u201d 33. <\/span><\/p>\n

Abbiamo la fede nel successore di Pietro, ma come dice Pio IX nella sua Costituzione dogmatica \u00abPastor \u00c6ternus<\/i>\u00bb, al Concilio Vaticano I, il Papa ha ricevuto lo Spirito Santo non per predicare delle verit\u00e0 nuove, ma per mantenere noi nella fede di sempre 34. Ed \u00e8 per questo che siamo persuasi che mantenendo queste tradizioni, noi manifestiamo il nostro amore, la nostra docilit\u00e0, la nostra obbedienza al successore di Pietro 35.<\/span><\/p>\n

Dobbiamo dire no a questa ondata di neo-modernismo e di neo-protestantesimo. Non si pu\u00f2 dire che si accetta una parte e che si rifiuta l\u2019altra; questo non \u00e8 possibile, perch\u00e9 tutto deve essere conservato. Per questo scegliamo ci\u00f2 che \u00e8 sempre stato insegnato e facciamo i sordi nei confronti delle novit\u00e0 distruttrici della Chiesa 36.<\/span><\/p>\n

2. Non dobbiamo dubitare della legittimit\u00e0 della nostra posizione <\/u><\/i><\/span><\/p>\n

Dobbiamo assolutamente mantenere la nostra fermezza, la nostra opposizione e non dubitare un solo istante della legittimit\u00e0 della nostra posizione. Non possiamo restare indifferenti davanti al degrado della fede, dei costumi, della liturgia. Questo \u00e8 impossibile! 37. Non vogliamo separarci dalla Chiesa; al contrario, vogliamo che la Chiesa continui! Una Chiesa che rompe con il suo passato non \u00e8 pi\u00f9 la Chiesa cattolica. <\/span><\/p>\n

Non c’\u00e8 che una Chiesa cattolica, quella che continua la Tradizione; per questo non esito a dire: voi siete la Chiesa cattolica! Perch\u00e9? Perch\u00e9 voi continuate ci\u00f2 che la Chiesa ha sempre fatto 38. <\/span><\/p>\n

Vi si tratter\u00e0 da scismatici, ma voi non siete scismatici. Coloro che abbandonano la fede della Chiesa, che non credono pi\u00f9 nella presenza reale di Nostro Signore Ges\u00f9 Cristo, che non credono pi\u00f9 al peccato originale, che non credono pi\u00f9 nella grazia santificante, che non credono pi\u00f9 negli angeli e nei demoni, sono loro che si separano dalla Chiesa 39. <\/span><\/p>\n

3. Custodire la fede mantenendo la Messa di sempre <\/u><\/i><\/span><\/p>\n

Qual \u00e8 il mezzo per mantenere la fede cattolica? Mantenere la vostra santa Messa. Essa \u00e8 la pietra fondamentale della Chiesa, \u00e8 il tesoro che Nostro Signore Ges\u00f9 Cristo ci ha donato. \u00abQuesto \u00e8 il Calice del mio Sangue, della nuova ed eterna Alleanza\u00bb 40.\u00a0 Il Sangue di Nostro Signore sparso per la remissione dei nostri peccati: ecco il testamento di Nostro Signore Ges\u00f9 Cristo. Manteniamo la Messa, non perch\u00e9 \u00e8 in rito latino, ma perch\u00e9 essa racchiude esplicitamente le verit\u00e0 della fede (ci sono Messe dette in altri riti, ma questi riti contengono tutte le verit\u00e0 della nostra fede cattolica e le proclamano) 41. <\/span><\/p>\n

Dobbiamo essere uniti con tutta l\u2019anima, con tutto il cuore al santo sacrificio della Messa, perch\u00e9 \u00e8 in essa che troveremo veramente ci\u00f2 che l\u2019amore di Dio ha fatto per noi. Perch\u00e9 se c\u2019\u00e8 una testimonianza dell’amore di Dio per noi, \u00e8 proprio Nostro Signore Ges\u00f9 Cristo crocifisso sulla Croce. Cosa poteva fare di pi\u00f9 Nostro Signore che immolarsi sulla Croce per riscattarci dai nostri peccati? 42.<\/span><\/p>\n

Non possiamo abbandonare il culto di Nostro Signore Ges\u00f9 Cristo e anche se \u00e8 in una sala come questa, che avete cercato di rendere pi\u00f9 degna possibile, dove vi riunite, voi continuate la Chiesa cattolica. \u00c8 ci\u00f2 che diceva gi\u00e0 sant\u2019Atanasio a coloro che lo criticavano perch\u00e9 voleva mantenere la Tradizione: \u00abVoi avete conservato le chiese, noi abbiamo conservato la fede. Tenetevi le chiese se volete, tenetevi i templi, ma noi teniamo la fede<\/i>\u00bb. \u00c8 ci\u00f2 che voi ripetete da questa sala: \u00abTenetevi le vostre chiese, poich\u00e9 ci impedite di adorare veramente Nostro Signore Ges\u00f9 Cristo. Noi vogliamo conservare la fede, vogliamo continuare la Chiesa<\/i>\u00bb. Cos\u00ec manifestate di volervi riunire intorno all\u2019altare, intorno al santo sacrificio della Messa, attorno ai sacerdoti che realizzano la liturgia come la Chiesa l\u2019ha sempre realizzata, per conservare la vostra fede e la fede dei vostri figli. \u00c8 il pi\u00f9 grande servizio che possiate rendere alla Chiesa, sperando che un giorno \u2014 eh s\u00ec! \u2014 possiate ripopolare le vostre chiese, le chiese che sono state costruite per questo culto e non per un culto che assomiglia a quello protestante 43. Vogliamo serbare la fede cattolica per mezzo della Messa cattolica, e non per mezzo di una messa ecumenica ancorch\u00e9 valida, non eretica, ma \u00abfavens haeresim<\/i>\u00bb, che favorisce l’eresia 44. <\/span><\/p>\n

Il solo atteggiamento logico per custodire la fede cattolica \u00e8 di mantenere la Messa cattolica, questa Messa cattolica che \u00e8 contraria allo spirito del concilio, contraria all\u2019ecumenismo, contraria alla collegialit\u00e0, contraria al liberalismo che si trova nel concilio. La nostra Messa \u00e8 la Messa del sacrificio e non vi \u00e8 che un solo sacrificio che ci apre la porta del Cielo: \u00abTu devicto mortis aculeo.<\/i>..\u00bb, \u00abTu liberandoci dalle catene dell\u2019inferno, ci hai condotti in Cielo con la Croce\u00bb 45. <\/span><\/p>\n

La Croce \u00e8 la via che ci porta in Cielo. Il sacrificio di Nostro Signore \u00e8 la via regale che ci porta all\u2019eternit\u00e0. Non ce n\u2019\u00e8 un\u2019altra 46. Celebrare il nostro santo sacrificio secondo la tradizione dei nostri Santi Padri, degli Apostoli e di coloro che li hanno seguiti, che ci hanno trasmesso questo rito, che \u00e8 stato restaurato da san Pio V, da san Pio X, da Giovanni XXIII: ecco ci\u00f2 che conta per noi 47. <\/span><\/p>\n

4. Fedelt\u00e0 malgrado la persecuzione <\/u><\/i><\/span><\/p>\n

In poco tempo fui del tutto persuaso che il mio attaccamento alla Messa di sempre ci avrebbe valso delle difficolt\u00e0 con Roma. In effetti, ci hanno sempre spinto ad abbandonare la Messa. Mons. Mamie, nella sua lettera che mi informava illegalmente della soppressione della Fraternit\u00e0 48, ci rimproverava prima di tutto di restare legati all\u2019antica liturgia. Nel 1976, gli emissari del Vaticano mi ripetevano: \u00abDica la nuova messa e tutto si risolver\u00e0\u00bb 49. \u00c8 proprio la loro insistenza nel cercare di farmi commettere questa empiet\u00e0 che mi ha confermato nel mio progetto di procedere alle ordinazioni che mi si voleva vietare di fare. Ma, l\u2019ho ricordato tante volte, prima ancora che emergesse la questione delle ordinazioni \u00e8 il nostro rifiuto della nuova messa che ci \u00e8 valsa la persecuzione 50. <\/span><\/p>\n

Ci dispiace infinitamente, \u00e8 un dolore immenso per noi il pensare che siamo in difficolt\u00e0 con Roma a causa della nostra fede! <\/span><\/p>\n

Com’\u00e8 possibile questo? \u00c8 una cosa che supera la nostra immaginazione, una cosa che mai avremmo potuto credere, soprattutto nella nostra infanzia, quando tutto era in armonia, quando la Chiesa aveva nella sua unit\u00e0 generale la stessa fede, aveva gli stessi sacramenti, lo stesso sacrificio della Messa, lo stesso catechismo. <\/span><\/p>\n

Ecco tutto d\u2019un colpo la divisione, la lacerazione. I cristiani sono lacerati nelle loro famiglie, nelle loro case, i figli ugualmente, a causa di questa divisione nella Chiesa, di questa nuova religione che insegnano e praticano. Dei sacerdoti muoiono prematuramente, dilaniati nel loro cuore e nella loro anima, non sapendo pi\u00f9 cosa fare: o sottomettersi all\u2019obbedienza e perdere in qualche modo la fede della loro infanzia e della loro giovinezza e rinunciare alle promesse che hanno fatto al momento dell\u2019ordinazione, quando hanno pronunciato il giuramento anti-modernista, o avere l\u2019impressione di separarsi da colui che \u00e8 il nostro padre, il Papa, da colui che \u00e8 il successore di san Pietro. Che tormento per i sacerdoti! Molti sacerdoti sono morti prematuramente di dolore. Dei sacerdoti sono ora cacciati dalle loro chiese, perseguitati perch\u00e9 dicono la Messa di sempre 51. <\/span><\/p>\n

Allora, anche se noi dobbiamo soffrire, soffriamo dunque per la nostra fede! Non siamo i primi: quanti martiri, prima di noi, hanno sofferto per salvare la fede! Se dobbiamo soffrire il martirio morale di essere, in qualche modo, puniti e censurati da coloro che dovrebbero essere nostri padri nella fede, sopportiamo questa sofferenza, ma custodiamo innanzitutto la nostra fede! Il Buon Dio lo vuole, la Santissima Vergine Maria lo vuole. <\/span><\/p>\n

La Vergine Maria \u00e8 nostra madre. E perch\u00e9 siamo della famiglia della Vergine Maria che vogliamo custodire la fede da lei sempre professata. Vi \u00e8 nel cuore della Vergine Maria altra cosa oltre il nome di Nostro Signore Ges\u00f9 Cristo? Anche noi vogliamo avere nei nostri cuori un solo nome: quello di Ges\u00f9, come la Santissima Vergine Maria. […] Siamo certi che un giorno torner\u00e0 la verit\u00e0. Non pu\u00f2 essere altrimenti, il Buon Dio non abbandona la sua Chiesa 52.<\/span><\/p>\n

5. Saranno formati dei veri sacerdoti <\/u><\/i><\/span><\/p>\n

Per questo si formeranno dei veri sacerdoti, cio\u00e8 dei sacerdoti che offriranno il sacrificio, il vero sacrificio; e voi farete una vera Eucarestia, in modo che Nostro Signore sia presente sull’altare. \u00c8 questo che vi ha spinto a venire nel seminario della Fraternit\u00e0. La sintesi di tutta la vostra formazione \u00e8 l\u2019altare, il sacrificio della Messa\u201d. Nel mio seminario non far\u00f2 altro che riaffermare le verit\u00e0 che la Chiesa ha sempre professato. I giovani sono attirati all\u2019altare da questo, dal santo sacrificio della Messa 54. <\/span><\/p>\n

Senza alcuna ribellione, senza alcuna asprezza, senza alcun risentimento, perseguiamo la nostra opera di formazione sacerdotale sotto la stella del magistero di sempre, persuasi di non poter rendere un servizio pi\u00f9 grande alla santa Chiesa cattolica, al Sovrano Pontefice e alle generazioni future. Noi ci appoggiamo fermamente su tutto ci\u00f2 che \u00e8 stato creduto e praticato dalla Chiesa di sempre nella fede, nei costumi, nel culto, nell\u2019insegnamento del catechismo, nella formazione dei sacerdoti, nell\u2019istituzione della Chiesa, e codificato nei libri editi prima dell\u2019influenza modernista del concilio, aspettando che la vera luce della Tradizione dissipi le tenebre che oscurano il cielo della Roma eterna. Cos\u00ec facendo, con la grazia di Dio e il soccorso della Vergine Maria, di san Giuseppe e di san Pio X, siamo convinti di restare fedeli alla Chiesa cattolica romana, a tutti i successori di Pietro, e di essere fedeli dispensatori dei misteri di Nostro Signore Ges\u00f9 Cristo nello Spirito Santo 55.<\/span><\/p>\n

6. Che i seminaristi diventino santi sacerdoti <\/u><\/i><\/span><\/p>\n

Vi domando di pregare con tutta la vostra anima per tutti questi giovani seminaristi che vengono a mettersi sotto la direzione e la protezione del seminario di Ec\u00f4ne, affinch\u00e9 comprendano queste cose, divengano santi sacerdoti, veri sacerdoti, sacerdoti di cui avete bisogno, che vi parlano di Dio, dell’eternit\u00e0, della salvezza <\/span><\/p>\n

delle vostre anime: \u00e8 questo che cercate, di cui avete bisogno, \u00e8 questo che speriamo di trasmettervi con i nostri seminaristi di Ec\u00f2ne. Vi domando di pregare per loro: ci vuole quasi dell\u2019eroismo per continuare nella via in cui si trovano; spero che ne siano capaci, con il soccorso delle vostre preghiere! 56<\/span><\/p>\n

NOTE<\/p>\n

1 \u00abMolti santi hanno alimentato la propria vita spirituale con le sue letture bibliche e le sue preghiere, ordinamento che, nell\u2019essenziale, risaliva a san Gregorio Magno\u00bb (Costituzione apostolica promulgante il messale romano restaurato dal decreto del II Concilio Ecumenico del Vaticano, 3 aprile 1969; dalla prefazione del messale romano, Droguet- Ardant, 1969).<\/p>\n

2 Conferenza spirituale, Zaitzkofen, 7 febbraio 1980. Cfr. concilio di Trento, 22a sessione, c. 4 (DS 1745).<\/p>\n

3 Ritiro, Ec\u00f4ne, 22 settembre 1978.<\/p>\n

4 Bolla Quo primum tempore<\/i> di san Pio V: \u00abSecundum pristinam normam sanctorum Patrum restituerunt missale<\/i>\u00bb.<\/p>\n

5 Conferenza spirituale, Ec\u00f4ne, 27 settembre 1986. Le preghiere del Canone romano, per esempio, si trovano nel trattato De Sacramentis<\/i> di sant’Ambrogio (fine IV secolo).<\/p>\n

6 Concilio di Trento, 22a sessione, c. 4 (DS 1745): \u00abAppare chiaro, intatti, che [il Canone] \u00e8 costituito sia dalle parole stesse del Signore, sia dalle tradizioni degli Apostoli, e dalle pie istruzioni dei santi pontefici<\/i>\u00bb; c. 5 (DS 1746): \u00abLa nostra santa Madre Chiesa […] ha anche introdotto delle cerimonie, come le benedizioni mistiche, le luci, gli incensamenti, gli abiti, e numerose altre cose di tal genere, ricevute dall\u2019autorit\u00e0 e dalla tradizione degli Apostoli<\/i>\u00bb.<\/p>\n

7 Conferenza, Firenze, 15 febbraio 1975, in La messa di Lutero<\/i>.<\/p>\n

8 Conferenza spirituale, Ec\u00f4ne, 14 settembre 1975
\n9 Ritiro, Avrill\u00e9, 18 ottobre 1989.
\n10 Conferenza spirituale, Ec\u00f4ne, 14 settembre 1975.<\/p>\n

11 Conferenza spirituale, Zaitzkofen, 7 febbraio 1980.<\/p>\n

12 Conferenza spirituale, Ec\u00f4ne, 27 settembre 1986.<\/p>\n

13 Conferenza spirituale, Ec\u00f4ne, 14 settembre 1975.<\/p>\n

14 Conferenza spirituale, Ec\u00f4ne, 27 settembre 1986.<\/p>\n

15 Lettera a Libre Belgique, 21 agosto 1975.<\/p>\n

16 Il cardinale Stickler lo ricordava il 27 novembre 2004, nella prefazione della riedizione del Breve esame critico del nuovo ordo missa <\/i>dei cardinali Ottaviani e Bacci: \u00abFortunatamente, la Messa romana latina detta di san PioV non \u00e8 mai stata proibita: i sacerdoti ed i fedeli possono sempre attingere alla fonte della Lex orandi e vivere cos\u00ec fedelmente la Lex credendi<\/i><\/i>\u00bb.<\/p>\n

17 Lettera aperta ai cattolici perplessi<\/i>, p. 147<\/p>\n

18 Conferenza spirituale, Ec\u00f4ne, gennaio 1974.<\/p>\n

19 Conferenza spirituale, \u00c9c\u00f4ne, 14 settembre 1975.<\/p>\n

20 Conferenza spirituale, \u00c9c\u00f4ne, 19 gennaio 1982.<\/p>\n

21 Atque ut hoc ipsum Missale in missa decantanda aut recitanda in quibusvis Ecclesiis absque ullo conscientia scrupolo <\/i>(senza nessun scrupolo di coscienza) aut aliquarum penarum sententiarum, censurarum incursu posthac omnino sequantur coque libere et licite uti possint et valeant auctonitate apostolica tenore prasentium etiam perpetuo concedimus et indulgemus.<\/i><\/p>\n

22 Etiam perpetuo concedimus et indulgemus.\u00a0<\/i><\/p>\n

23 Et alii quocumque nomine nuncupati. <\/i><\/p>\n

24 Conferenza spirituale, Ec\u00f4ne, 16 gennaio 1975.<\/p>\n

25 Conferenza spirituale, \u00c9c\u00f4ne, 14 settembre 1975,<\/p>\n

26 Messa Tridentina<\/i>, cos\u00ec detta in riferimento al Concilio di Trento.<\/p>\n

27 Lettera aperta ai cattolici perplessi, <\/i>pp. 146-147,<\/p>\n

28 Ivi<\/i>, p. 147.<\/p>\n

29 Ivi<\/i>, p. 136.<\/p>\n

30 Omelia, Ec\u00f4ne, 29 giugno 1976. \u00c8 da notare che mons. Lefebvre poggia l\u2019essenza della sua argomentazione non sulla questione canonica, con l\u2019esame delle condizioni di promulgazione della nuova messa, ma sull\u2019aspetto teologico della nuova messa, che non \u00e8 pi\u00f9 un’espressione cattolica della fede e dunque non \u00e8 pi\u00f9 una legge nel senso profondo del termine. Il Breve esame critico, realizzato per iniziativa di mons. Lefebvre, tocca d\u2019altronde la questione secondo questa prospettiva, concludendo che il N.O.M. \u00absi allontana in modo impressionante, nel suo insieme come nel dettaglio, dalla teologia cattolica della santa Messa\u00bb. \u00c8 questa quindi la ragione essenziale del rifiuto del N.O.M. da parte di mons. Lefebvre.<\/p>\n

31 Depositum custodi. <\/i><\/p>\n

32 Permane, o Timothee, permane in iis qu\u00e6 didicisti ab avia tua Loide ab infantia tua<\/i> (2 Tm. 1,5).<\/p>\n

33 Omelia, Lione, 8 febbraio 1976.<\/p>\n

34 \u00abLo Spirito Santo non \u00e8 stato promesso ai successori di Pietro perch\u00e9 facciano conoscere sotto la sua rivelazione una nuova dottrina, ma perch\u00e9 con la sua assistenza conservino santamente ed espongano fedelmente la dottrina esposta dagli Apostoli, cio\u00e8 il deposito della fede\u00bb (Concilio Vaticano I, Pastor \u00c6ternus<\/i>, DS 3070). Omelia, ordinazioni sacerdotali, \u00c9c\u00f2ne, 29 giugno 1976.<\/p>\n

35 Omelia, ordinazione sacerdotale, Ec\u00f4ne, 29 giugno 1976.<\/p>\n

36 Conferenza spirituale, Ec\u00f4ne, 2 dicembre 1974.<\/p>\n

37 Conferenza spirituale, Ec\u00f4ne, 13 marzo 1975.<\/p>\n

38 Omelia, Ginevra, 15 maggio 1978.<\/p>\n

39 Omelia, Lione, 8 febbraio 1976.<\/p>\n

40 Hic est calix sanguinis mei, novi et eterni Testamenti. <\/i><\/p>\n

41 Omelia, \u00c9c\u00f4ne, 29 giugno 1981.<\/p>\n

42 Omelia, \u00c9c\u00f4ne, 14 settembre 1975.<\/p>\n

43 Omelia, Lione, 8 febbraio 1976.<\/p>\n

44 Mons. Lefebvre e il sant’Uffizio<\/i>, p. 72.<\/p>\n

45 Traduzione libera del Te Deum<\/i>.<\/p>\n

46 Omelia, Ec\u00f4ne, 1\u00b0 novembre 1990.<\/p>\n

47 Conferenza spirituale, Ec\u00f4ne, 27 settembre 1986.<\/p>\n

48 Cfr. a questo riguardo La condamnation sauvage de Monseigneur Lef\u00e9bvre<\/i>, Itin\u00e9raires, fuori serie, 8a ed. aprile 1977<\/p>\n

49 Padre Edouard Dhanis era giunto da Roma, inviato da mons. Benelli, l\u2019antivigilia delle ordinazioni, per convincere mons. Lefebvre a concelebrare con lui.<\/p>\n

50 Nonostante le persecuzioni, l’epopea della Fraternit\u00e0<\/i>, Fideliter, n. 59, settembre-ottobre 1987, p. 73.<\/p>\n

51 Omelia, Ec\u00f4ne, 29 giugno 1976.<\/p>\n

52 Omelia, Ginevra, 15 maggio 1978.<\/p>\n

53 Conferenza spirituale, Ec\u00e9ne, 30 maggio 1971.<\/p>\n

54 Pellegrinaggio, Mariazell, 8 settembre 1975,<\/p>\n

55 Dichiarazione, 21 novembre 1974; il testo integrale in Vi trasmetto quello che ho ricevuto<\/i>, pp. 84-85.<\/p>\n

56 Omelia, Garges-l\u00e8s-Gonesse, 11 febbraio 1973<\/p>\n<\/div>\n

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