fides-et-ratio.ir<\/a> 27\/01\/2018<\/p>\nAutore Francesco Lamendola<\/span><\/strong><\/span><\/p>\nQuando diciamo che \u00e8 necessario ripensare il Concilio Vaticano II, non questo o quell\u2019aspetto di esso, non questo o quel documento, ma il Concilio nel suo insieme, senza perdersi nelle vane distinzioni fra il Concilio stesso e il cosiddetto “spirito del Concilio” che ha imperversato e impazzato per decenni, fino ad oggi, ci rendiamo conto di dire una cosa molto forte, ossia che il Concilio non solo \u00e8 da ridiscutere, ma da invalidare, perch\u00e9, fino a quando sussisteranno gli errori dogmatici e teologici che ne sono alla base, la Chiesa non potr\u00e0 mai tornare ad essere se stessa, quello che stata per millenovecento anni, con l\u2019assistenza dello Spirito Santo, e cio\u00e8 la Chiesa cattolica, apostolica e romana, una e santa, ma sar\u00e0 sempre qualcosa di sostanzialmente diverso, anzi, di estraneo. Il Concilio \u00e8 da invalidare perch\u00e9 si \u00e8 fatto promotore di alcuni gravi errori dottrinali, oltre che di una vera orgia di abusi liturgici. Non c\u2019\u00e8 stato un Concilio “buono”, quello dei dibatti e dei documenti ufficiali, e uno “cattivo”, che vi si \u00e8 sovrapposto, forzando, con la complicit\u00e0 dei mass media<\/em>, il significato di quei dibattiti e di quei documenti. D\u2019altra parte, il Concilio non \u00e8 stato, in se stesso, l\u2019origine della deviazione della Chiesa dalla sua millenaria Tradizione: \u00e8 stato, al contrario, il punto d\u2019arrivo. I fermenti modernisti, combattuti a viso aperto da san Pio X, erano stati costretti a nascondersi, ma non erano stati eliminati; anzi, negli anni successivi alla Pascendi<\/em>, del 1907, non avevano fatto che ingrossare, sempre di pi\u00f9 incontrandosi con un certo spirito d\u2019insofferenza anticattolica cresciuto dentro le stesse facolt\u00e0 di teologia, gli stessi seminari e le stesse parrocchie; un certo spirito protestante che i cattolici tedeschi e olandesi avevano contratto dalla lunga vicinanza con gli scismatici luterani, e che poi avevano trasmesso a tutta la Chiesa, come un\u2019infezione. E si tenga presente che le simpatie protestanti nascevano dall\u2019aver riconosciuto nei luterani, o almeno nei luterani del XX secolo, dei cristiani ormai tali solo di nome, ma, in effetti, intimamente assai pi\u00f9 vicini all\u2019ateismo che alla fede; dei “cristiani” i quali, autonominandosi maturi e responsabili, pretendevano di rifare duemila anni cristianesimo.<\/span><\/p>\nUno dei primi frutti avvelenati di quella contaminazione, sommandosi agli errori del Concilio stesso, era stato il Nuovo Catechismo Olandese<\/em>, del 1966, nel quale si trovano, ancora in embrione, i germi di tutte quelle pestifere novit\u00e0, eresie e bestemmie che ora, sotto il pontificato del falso papa Bergoglio, stanno dilagando alla luce del sole e, non che nascondersi, si mostrano ovunque, con ostentazione, con arroganza, nella certezza che nessuno le riprender\u00e0 e che l\u2019intero organismo della Chiesa visibile \u00e8 ormai di fatto in ostaggio nelle loro mani. In generale, ci\u00f2 che caratterizza le tendenze progressiste, moderniste e filo-protestanti in seno alla Chiesa, specialmente a partire dal Concilio Vaticano II, \u00e8 il desiderio di giungere a una specie di accordo, di modus vivendi<\/em>, con il mondo: presentando la cosa sotto la luce positiva del “dialogo”, dell\u2019apertura, della collaborazione, e occultando la sua reale natura di ritirata, di resa, di tradimento del Vangelo, perch\u00e9 una cosa \u00e8 certa: sul Vangelo non sono possibili compromessi. Lo ha detto Ges\u00f9 Cristo, e tanto basta: Non potete servire due padroni<\/em>. Chi sceglie Ges\u00f9, rompe la relazione col mondo; e viceversa. O si sceglie di servire il Vangelo di Ges\u00f9 Cristo, oppure ci si abbandona allo spirito del mondo: spirito di egoismo, di lussuria, di superbia e di cupidigia; spirito d\u2019incontinenza e d\u2019insaziabile ricerca del proprio piacere, del proprio tornaconto. E il tanto celebrato “spirito del Concilio” \u00e8 nient\u2019altro che lo spirito del mondo; non ha niente a che fare con lo Spirito Santo, con la dimensione del divino: \u00e8, in tutto e per tutto, cosa umana, terrena, immanente, senza un briciolo di spiritualit\u00e0, senza l\u2019ombra di un reale abbandono alla volont\u00e0 di Dio.<\/span><\/p>\nIn particolare, tre sono stati i cunei che la malizia di alcuni vescovi e cardinali, sfruttando l\u2019ingenuit\u00e0 e la buona fede della maggior parte dei Padri conciliari, \u00e8 riuscita a introdurre in quel Concilio che veniva presentato come puramente pastorale e non dottrinale; cunei che la generazione successiva di vescovi massoni e di sacerdoti modernisti si \u00e8 adoperata ad allargare sempre pi\u00f9, sino a farli penetrare in profondit\u00e0 nella dottrina e, alla fine, a stravolgere e sovvertire la dottrina stessa: la costituzione\u00a0Sacrosanctum Concilium<\/em>, sulla liturgia; la dichiarazione\u00a0Nostra Aetate<\/em>, sui rapporti della Chiesa con le altre religioni; la dichiarazione\u00a0Dignitats Humanae<\/em>, sulla libert\u00e0 religiosa. Ad essi si pu\u00f2 aggiungere un quarto documento, la costituzione\u00a0Lumen Gentium<\/em>, sulla organizzazione della Chiesa, la sua natura, la sua vocazione, la sua finalit\u00e0. Con il\u00a0Sacrosanctum Concilium<\/em>, si \u00e8 attuata una vastissima, radicale riforma liturgica che si \u00e8 risolta, alla fine, nella distruzione della millenaria liturgia cattolica e nella sua sostituzione con una “liturgia” spogliata del soffio della trascendenza e ridotta a gestualit\u00e0 laica, quasi profana. Con la\u00a0Dignitatis Humanae<\/em>, contraddicendo il precedente magistero e in particolare il Sillabo<\/em> e la Quanta Cura<\/em> di Pio IX, si accoglie il principio liberale secondo il quale ciascuno \u00e8 padrone di seguire, in coscienza, qualsiasi fede religiosa; anche se si conserva la foglia di fico della distinzione fra la fede “vera”, quella cattolica, e le altre, che per\u00f2 non vengono chiamate false, anzi, sono valorizzate al massimo, specie l\u2019ebraica. Quest\u2019ultimo tema viene ripreso dalla\u00a0Nostra Aetate<\/em>, che, come \u00e8 noto, scaturiva da un documento specificamente dedicato agli ebrei, e nel quale \u00e8 pi\u00f9 facilmente ravvisabile l\u2019influenza del B\u2019nai B\u2019rith<\/em>, col quale alcuni cardinali e vescovi intrattenevano relazioni pi\u00f9 che amichevoli. Non solo le altre fedi religiose sono poste su un piano di dignit\u00e0 intrinseca che le equipara, di fatto, al cristianesimo; si apre anche la strada alla successiva ed esplicita affermazione (di Giovanni Paolo II) che l\u2019Antica Alleanza di Dio con il popolo ebreo \u00e8 sempre valida, il che equivale a negare che esista una vera differenza fra essere cristiani ed essere giudei e toglie significato alla stessa Incarnazione e alla Passione, Morte e Resurrezione di Ges\u00f9 Cristo. Da ultimo, la\u00a0Lumen Gentium<\/em>\u00a0rivaluta al massimo il ruolo dell\u2019episcopato e getta le premesse per una limitazione delle prerogative del pontefice a favore dei vescovi e del concilio. E un primo assaggio di ci\u00f2 si era visto quando i vescovi, per impulso di quelli tedeschi e olandesi, avevano respinto gli schemi preparatori proposti da Giovanni XXIII, per rifarli tutti di sana pianta. E l\u2019abilit\u00e0 consumata dei distruttori fu quella di inserire delle proposizioni contrastanti con la dottrina e il Magistero di sempre, in maniera tale da far s\u00ec che non venissero percepite come tali, ma che apparissero sotto una luce innocua e perfino benefica, mescolate e quasi nascoste in mezzo a tante altre affermazioni del tutto ortodosse. A ci\u00f2 si aggiunga che le modalit\u00e0 di votazione nelle singole commissioni, le quali, di fatto, si sostituirono alla collegialit\u00e0 del Concilio, furono spesso sleali e truffaldine, Cesare Baronio dice perfino criminali<\/em>, nel senso che sfruttarono ogni espediente, anche il pi\u00f9 meschino e il pi\u00f9 sporco, per ingannare deliberatamente la maggioranza ignara e far passare la linea dei “progressisti”, i quali, da parte loro, avevano studiato e concordato ogni dettaglio in anticipo, a differenza dei loro avversarti “tradizionalisti”. Altrimenti come spiegare, tanto per fare un esempio, che la\u00a0Dignitatis Humanae<\/em>\u00a0venne approvata con 2.308 voti favorevoli e solo 70 contrari, mentre, alla vigilia della stesura del documento, solo poco pi\u00f9 di 200 vescovi erano favorevoli alla libert\u00e0 religiosa? Davvero il 90% dei Padri si era convertita alla nuova posizione dalla mattina alla sera, come san Paolo sulla via di Damasco?\u00a0<\/span><\/p>\nVediamoli da vicino, alcuni di questi passaggi rivoluzionari abilmente disseminati, e quasi dissimulati, nel corpo dei documenti conciliari. In certi casi, sono poche righe, o una singola frase, che rovesciano il senso dell\u2019intero documento e capovolgono, o sono suscettibili di capovolgere, se debitamente sviluppati, il Magistero di sempre e, quindi, lo stesso\u00a0Depositum fidei<\/em>.<\/span><\/p>\nNel\u00a0Sacrosanctum Concilium<\/em>, 36, \u00a7 1, si afferma:\u00a0L\u2019uso della lingua latina, salvo diritti particolari, sia conservato nei riti latini<\/em>. Chiarissimo, no? Il latino sia conservato come lingua liturgica. Ma subito dopo, al \u00a7 2, si aggiunge:\u00a0Dato per\u00f2 che, sia nella messa che nell\u2019amministrazione dei sacramenti, sia in altre parti della liturgia, non di rado l\u2019uso della lingua nazionale pu\u00f2 riuscire di grande utilit\u00e0 per il popolo, si concede alla lingua nazionale una parte pi\u00f9 ampia, specialmente nelle letture e nelle ammonizioni, in alcune preghiere e canti, secondo le norme fissate per i singoli casi nei capitoli seguenti.\u00a0<\/em>E anche questo parrebbe chiaro: l\u2019eccezione, la deroga alla regola generale. Invece, come tutti sanno, \u00e8 avvenuto immediatamente il contrario: in pochissimi anni, il latino \u00e8 stato di fatto abolito in tutta la liturgia di tutta la Chiesa cattolica; e il Messale \u00e8 stato rifatto nelle lingue nazionali. Difficile pensare a un processo spontaneo; e ancor pi\u00f9 difficile credere che gli autori del \u00a7 2 non avessero ben chiaro il disegno di “svuotare” il \u00a7 1, puntando alla completa eliminazione del latino. L\u2019eccezione che distrugge la regola.<\/span><\/p>\nNella\u00a0Nostra Aetate<\/em>, al cap. 2, si afferma che\u00a0La Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto \u00e8 vero e santo in queste religioni<\/em>; e si sta parlando delle false religioni. Gi\u00e0 qui vi \u00e8 una patente contraddizione, anche di ordine logico, dovuta alla ripugnanza di tirare la necessaria conseguenza della unicit\u00e0 e della assolutezza della Verit\u00e0 di Cristo: si vuol trovare del “vero” e del “santo” anche in ci\u00f2 che\u00a0\u00e8 falso. Ma v\u2019\u00e8 di pi\u00f9. Al cap. 4 si afferma:\u00a0E se \u00e8 vero che la Chiesa \u00e8 il nuovo popolo di Dio, gli ebrei tuttavia non devono essere presentati come rigettati da\u00a0 Dio, n\u00e9 come maledetti, quasi che ci\u00f2 scaturisse della Scrittura<\/em>. Eppure, proprio nel Vangelo, \u00e8 Ges\u00f9 Cristo in persona che dice:\u00a0La pietra, rigettata da voi, costruttori, \u00e8 diventata testata d\u2019angolo\u00a0<\/em>(Mc<\/em>\u00a012,10;\u00a0Lc<\/em>\u00a020,17;\u00a0Atti<\/em>, 4,11). Perci\u00f2\u00a0 non si capisce: gli ebrei sono ancora il popolo dell\u2019Alleanza? ma non ha sempre insegnato la Chiesa, e non \u00e8 scritto in parecchi documenti del Concilio stesso, che la Chiesa stessa \u00e8 il popolo della Nuova Alleanza? Usando perfidamente espressioni come rigettati<\/em> e maledetti<\/em>, si vuol suggerire che gli ebrei sono gi\u00e0 nella salvezza, senza dover riconoscere la divinit\u00e0 di Cristo. Sono passati solo vent\u2019anni dalla liberazione di Auschwitz e tutto il mondo vive un forte di senso di colpa per quel che \u00e8 successo agli ebrei nella Germania hitleriana. Qualcuno soffia sul fuoco per alimentare quel senso di colpa: fra le altre cose, agitando il ricatto dei pretesi “silenzi” di Pio XII sul genocidio perpetrato dai nazisti\u2026<\/span><\/p>\nNella\u00a0Dignitatis Humanae<\/em>, cap. 1, \u00a7 2, si afferma:\u00a0Questo Concilio Vaticano dichiara che la persona umana ha il diritto alla libert\u00e0 religiosa. Il contenuto di una tale libert\u00e0 \u00e8 che gli esseri umani devono essere immuni dalla coercizione da parte dei singoli individui, di gruppi sociali e di qualsivoglia potere\u00a0 umano, cos\u00ec che in materia religiosa nessuno sia forzato ad agire contro la sua coscienza n\u00e9 sia impedito, entro debiti limiti, di agire in conformit\u00e0 ad essa: privatamente o pubblicamente, in forma individuale o associata.\u00a0 Inoltre dichiara che il diritto alla libert\u00e0 religiosa si fonda realmente sulla stessa dignit\u00e0 della persona umana quale l\u2019hanno fatta conoscere la parola di Dio rivelata e la stessa ragione. Questo diritto della persona umana alla libert\u00e0 religiosa deve essere riconosciuto e sancito come diritto civile nell\u2019ordinamento giuridico della societ\u00e0<\/em>. E questo dopo aver asserito (\u00a7 1) che quella cristiana \u00e8 l\u2019unica vera religione. \u00c8 evidente che qui l\u2019astuzia \u00e8 stata quella di mescolare e confondere due concetti diversi: che la religione non deve essere imposta ad alcuno con la forza, sul piano materiale e su quello giuridico; e che ciascuno \u00e8 libero di rifiutare la Verit\u00e0 e di professare l\u2019errore, sul piano morale e religioso. Il primo pu\u00f2 essere sottoscritto da tutti i cattolici; il secondo, assolutamente no. Dal punto di vista morale, e su questo punto \u00e8 necessario essere molto chiari, non \u00e8 nemmeno pensabile una libert\u00e0 religiosa, se non come libert\u00e0 di peccare: perch\u00e9 conoscere la Verit\u00e0 implica l\u2019obbligo di seguirla, non contempla la possibilit\u00e0 di rifiutarla, se non al prezzo della rottura con Dio. Concetto, del resto, che viene esposto, sia pure in maniera un po\u2019 ambigua e sfumata, nel proemio della\u00a0Dignitatis Humanae<\/em>.\u00a0<\/span><\/p>\nInfine, nella costituzione\u00a0Lumen Gentium<\/em>, si afferma (\u00a7 22):\u00a0Come san Pietro e gli altri apostoli costituiscono, per volont\u00e0 del Signore, un unico collegio apostolico, similmente il romano Pontefice, successore di Pietro, e i vescovi, successori degli apostoli, formano tra loro un tutto. (\u2026) La suprema potest\u00e0 che questo collegio possiede su tutta la Chiesa, \u00e8 esercitata in modo solenne nel Concilio ecumenico<\/em>. Con molte tortuosit\u00e0, sia fra l\u2019uno e l\u2019altro di questi due passaggi, sia dopo il secondo, si ribadisce che il papa \u00e8 il capo della Chiesa e che le decisioni conciliari non hanno valore se non approvate da lui; tuttavia, dicendo che il collegio dei vescovi possiede la suprema potest\u00e0 su tutta la Chiesa, si suggerisce anche qualcosa di diverso, e cio\u00e8 che i vescovi riuniti possono considerarsi il vertice della Chiesa. Fa capolino insomma un conciliarismo neanche tanto dissimulato, o, quanto meno, la possibilit\u00e0 di sviluppare queste premesse, volutamente ambigue, in senso conciliarista, per ridurre sostanzialmente le attribuzioni papali e trasformare la Chiesa in un organismo assembleare, sul modello delle democrazia parlamentari. E tutto ci\u00f2 non \u00e8 abbastanza?<\/span><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"fonte fides-et-ratio.ir 27\/01\/2018 Autore Francesco Lamendola Quando diciamo che \u00e8 necessario ripensare il Concilio Vaticano II, non questo o quell\u2019aspetto […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":4931,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[64,12],"tags":[50],"avopt_banners_inside_post":true,"avopt_banners_on_page":true,"av_copy_from":"","av_sharing_message":"","av_sharing_allowed":true,"av_sharing_on":{"fb":[],"tw":[]},"av_allow_affiliate_banner":false,"av_allow_affiliate_multi_banner":false,"av_post_rating":true,"av_have_post_rating_value":false,"spellchecker_performed_today":false,"yoast_head":"\n
Liturgia, libert\u00e0 religiosa, ebraismo: tre documenti per scardinare la Chiesa - San Michele Arcangelo<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n