Ecclesiam suam<\/em>\u00a0e il Concilio, la parola d\u2019ordine era dialogo. Prima di tutto dialogo con il mondo moderno. L\u2019idea era di dialogare con l\u2019uomo moderno, ma come si poteva farlo senza assumere i suoi modi di pensare e di parlare? Per questo allora il dialogo non fu solo con l\u2019uomo moderno ma con il pensiero moderno, che venne di fatto assunto e fatto proprio per poter dialogare. Tutti sanno che chi assume il linguaggio altrui come strumento del dialogo ha gi\u00e0 perso, ha alzato bandiera bianca con le proprie mani e l\u2019esito del dialogo \u00e8 gi\u00e0 determinato. Questo \u00e8 stato uno dei tanti errori dell\u2019epoca conciliare: voler dialogare col mondo contemporaneo assumendone le categorie di pensiero. L\u2018ondata di ritorno nella teologia cattolica \u00e8 stata travolgente. Lo stesso \u00e8 stato il dialogo col marxismo. Tutti i teologi che lo intrapresero divennero marxisti. Ricordo ancora bene, per esempio, il caso del salesiano Giulio Girardi. Oggi capita lo stesso con le nuove ideologie moderniste, tra cui la principale \u00e8 senz\u2019altro la massoneria. Alle difficolt\u00e0 gi\u00e0 evidenziatesi allora, oggi si aggiunge il fatto che la dimensione del dialogo \u00e8 stata aperta ad una pi\u00f9 ampia generalizzazione. Oggi, come dice Staglian\u00f2, si afferma che \u201cLa Chiesa \u00e8 dialogo\u201d. Non solo essa deve entrare in dialogo, come sollecitava Paolo VI, ma essa consiste nel dialogo, la sua essenza \u00e8 dialogica, il suo fine \u00e8 il dialogo. A maggior ragione, allora, essa deve dialogare con tutti e dialogare sempre e comunque: prima di tutto il dialogo. Ma se dialoga sempre e con tutti, e se lo fa come negli anni Sessanta e Settanta si faceva col marxismo, dovr\u00e0 far propria in modo ancora pi\u00f9 radicale le categorie di pensiero degli interlocutori, di tutti nessuno escluso. E infatti proprio questo sta avvenendo nella Chiesa, in forme ancora pi\u00f9 radicali che non in passato.<\/span><\/p>\nSostenendo che la Chiesa \u00e8 dialogo, si riconosce al dialogo un carattere essenziale per la Chiesa. Essendo il dialogo un processo, sostenere che la Chiesa \u00e8 dialogo significa che essa \u00e8 assolutamente processo, ossia storia. Significa, in altre parole, pensare che la sua natura divenga storicamente tramite la prassi sostanziale del dialogo e che l\u2019assunzione delle categorie di pensiero proprie dei vari momenti storici sia per lei fondamentale, con la conseguenza che la Chiesa diventa continuamente altro proprio in dipendenza con la sua apertura strutturale alle categorie di pensiero di volta in volta contemporanee. Qui troviamo per\u00f2 l\u2019essenza del modernismo e rimarrebbero da spiegare i motivi della sua condanna da parte del magistero. Certo \u00e8 che tale condanna diventa impossibile se la Chiesa assume come proprie, per poter dialogare, le categorie di pensiero di quanti sono di volta in volta i suoi compagni di viaggio, sostenendo per di pi\u00f9 che questa \u00e8 la sua essenza.<\/span><\/p>\nChi ha una visione del mondo pu\u00f2 certamente chiacchierare con chi ne ha una diversa. Ma quando si parla di dialogo non ci si riferisce al chiacchierare. Il cattolico pu\u00f2 dialogare con il musulmano ma, come diceva Benedetto XVI, quando si parla di alta teologia il dialogo \u00e8 impossibile. Tra il Dio cattolico e il Dio musulmano non c\u2019\u00e8 dialogo che tenga. Benedetto diceva anche che rimane possibile il dialogo al di sotto di questo livello alto, per esempio nel campo dei diritti umani. Ho qualche dubbio anche su questo, dato che quel livello alto influisce notevolmente anche in questi livelli pi\u00f9 bassi. Ma concediamo \u2026 perch\u00e9 il punto diventa un altro: qui il dialogo eventuale non \u00e8 pi\u00f9 la chiacchierata al mercato o tra vicini di casa, ma deve essere\u00a0disputa<\/em>. Il dialogo socratico non era una chiacchierata, era una disputa e lo stesso avveniva nel Medioevo nei \u201cdialoghi\u201d da cui nascevano i libri delle\u00a0Quaestiones disputatae<\/em>. Ogni articolo della\u00a0Summa<\/em>\u00a0di Tommaso \u00e8 un dialogo dialettico che procede per confutazione.<\/span><\/p>\nOggi per\u00f2 l\u2019assolutizzazione del dialogo vieta di intenderlo come disputa. Si dice infatti spesso di cominciare da quanto ci unisce, mentre la disputa \u00e8 la ricerca di quanto ci divide, non per motivi soggettivi ma oggettivi, e l\u2019approdo ad una verit\u00e0 che con la sua forza cogente \u00e8 poi anche capace di unire, ma dopo e non prima. Il dialogo con la massoneria non sar\u00e0 quindi una disputa, ma la ricerca di una verit\u00e0 comune non perch\u00e9 sia verit\u00e0 ma perch\u00e9 sia comune o, come sarebbe meglio dire, consensuale.\u00a0 La necessit\u00e0 di rendere ragione della nostra fede, che Staglian\u00f2 ricorda, implica la disputa e non la chiacchiera, \u00e8 un processo di duro, anche se leale, scontro. \u00c8 una forma di apologia, altro termine che l\u2019assolutizzazione modernista del dialogo ha bandito ma che mantiene tutta la sua validit\u00e0. L\u2019apologia con cui Socrate si difende davanti alla Bul\u00e9 richiede un grande rigore, personale prima di tutto e poi anche nel chiamare anche i giudici al tribunale della verit\u00e0. Non si tratta di chiacchiere ma di argomenti come passaggi di una vera e propria lotta. Gli ammiccamenti con i \u201cfratelli massoni\u201d non hanno queste caratteristiche.<\/span><\/p>\nInfine, un punto minore ma non trascurabile. San Tommaso dice che affinch\u00e9 il dialogo sia accettabile e lecito non bisogna che dia scandalo nei confronti dei semplici. Se tra gli spettatori del dialogo ci sono delle persone che potrebbero rimanere colpire nella fede e confuse nei principi, il dialogo cessa di essere conveniente. Che questo sia il caso del dialogo con la massoneria \u00e8 pi\u00f9 che certo.<\/span><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"fonte liberiinveritate.it 07\/03\/2024 Autore Stefano Fontana Dopo il recente convegno tra Chiesa e massoneria tenutosi a Milano \u00e8 tornato di […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":4516,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[366,147,374],"tags":[145],"avopt_banners_inside_post":true,"avopt_banners_on_page":true,"av_copy_from":"","av_sharing_message":"","av_sharing_allowed":true,"av_sharing_on":{"fb":[],"tw":[]},"av_allow_affiliate_banner":false,"av_allow_affiliate_multi_banner":false,"av_post_rating":true,"av_have_post_rating_value":false,"spellchecker_performed_today":false,"yoast_head":"\n
Il dialogo con la massoneria finir\u00e0 come quello col marxismo. O anche peggio. - San Michele Arcangelo<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n