aldomariavalli.it<\/a> 20\/02\/2024<\/p>\nDiscorso di Sua Santit\u00e0 Pio XII ai parroci di Roma e ai predicatori per la Quaresima<\/strong><\/span><\/p>\n6 febbraio 1940<\/strong><\/span><\/p>\nUna cara e veneranda consuetudine Ci porge la gioia e il conforto di vedere, all\u2019approssimarsi del tempo quadragesimale, riuniti intorno a Noi i Parroci e gli oratori sacri dell\u2019Urbe. In mezzo a voi proviamo una vicinanza e un affetto antico e nuovo; sentiamo come la responsabilit\u00e0 di Supremo Pastore e l\u2019amore di Padre comune, che Ci uniscono con tutte le diocesi del mondo, Ci legano in pi\u00f9 stretto vincolo e si ravvivano con il clero della citt\u00e0 Nostra natale, ora affidato a Noi dallo Spirito Santo, il quale nella sua infinita degnazione Ci ha posto a reggere la Chiesa di Roma e a un tempo l\u2019universale Chiesa di Dio (Act<\/em>., XX, 28).<\/span><\/p>\nMa le gravi sollecitudini sempre crescenti per il governo della Chiesa universale obbligano i Sommi Pontefici, oggi ancor pi\u00f9 che nei tempi passati, a porre con fiducia in altre esperte mani le cure giornaliere della diocesi romana; onde in questa felice circostanza godiamo di esprimere e altamente manifestare dinanzi a voi gratitudine e sommo riconoscimento al Nostro carissimo e Venerabile Fratello il Cardinale Vicario e ai suoi collaboratori per lo zelo illuminato e indefesso con cui Ci coadiuvano nel ministero episcopale. Perci\u00f2 mentre Ci rallegriamo, o diletti Figli, di salutarvi qui presenti, vogliamo ringraziare anche voi e, poich\u00e9 conosciamo le vostre opere, le vostre fatiche e la vostra costanza (Apoc<\/em>., II, 2), bramiamo di significarvi l\u2019intima Nostra soddisfazione per la vostra commendevole attivit\u00e0.<\/span><\/p>\nChe se questo Nostro compiacimento Ci offre ora l\u2019occasione d\u2019intrattenerCi con voi su alcune esigenze della cura parrocchiale in Roma, desideriamo che nelle Nostre parole vediate e sentiate soprattutto un\u2019approvazione per quello che avete conseguito o a cui aspirate, un paterno incoraggiamento a proseguire nella via iniziata, un\u2019assicurazione che voi e Noi siamo animati e mossi dalle stesse intenzioni e dai medesimi disegni. Non \u00e8 forse vero che noi tutti, sacerdoti, siamo costituiti mediatori di riconciliazione fra Dio e gli uomini? Mediatori, bens\u00ec, subordinati a Cristo, unico Mediatore fra Dio e gli uomini \u00abunus mediator Dei et hominum homo Christus Iesus<\/em>\u00bb, che diede se stesso in redenzione per tutti, e per il quale Dio ci ha a s\u00e9 riconciliati e ha dato a noi il ministero della riconciliazione \u00abdedit nobis ministerium reconciliationis<\/em>\u00bb, e ci ha incaricati della parola di riconciliazione \u00abposuit in nobis verbum reconciliationis. Pro Christo ergo legatione fiingimur<\/em>\u00bb (I Tim., II, 5 -6; II Cor., V, 18-20). Siamo ambasciatori per Cristo in mezzo al mondo, come se Dio esortasse gli uomini per bocca nostra. A quest\u2019alto concetto sacerdotale propostoci dal Dottore delle Genti solleviamo, diletti Figli, il nostro sguardo, le nostre aspirazioni e i nostri intendimenti; e con l\u2019operoso nostro zelo esaltiamo e rendiamo in mezzo al popolo cristiano veneranda la nostra dignit\u00e0 di mediatori e ambasciatori di Cristo. Ma nella sacra gerarchia chi \u00e8 mai pi\u00f9 vicino al popolo se non il parroco, la cui missione caratterizzano e definiscono tre parole: apostolo, padre, pastore?<\/span><\/p>\nSiete cooperatori del Vescovo, successore degli Apostoli, col quale costituite un\u2019unit\u00e0 morale, sicch\u00e9 anche per ognuno di voi vale il mandato della grande missione di Cristo; siete padri dei vostri parrocchiani, e potete ripetere loro le parole dell\u2019Apostolo ai novelli Cristiani : \u00abFilioli mei, quos iterum parturio, donec formetur Christus in nobis<\/em>\u00bb (Gal., IV, 19); siete pastori del vostro gregge, secondo le impareggiabilmente belle ed esaurienti descrizioni e l\u2019irraggiungibile modello del Buon Pastore, Ges\u00f9 Cristo<\/strong>. Attorno a queste parole di cos\u00ec densa comprensione: apostolo, padre, pastore, vogliamo esporvi alcuni brevi punti, che concernono il benessere e la prosperit\u00e0 della Nostra diocesi di Roma.<\/span><\/p>\n1) Ogni parroco \u00e8 un apostolo; ma soprattutto colui che svolge l\u2019opera sua in una grande citt\u00e0 deve sentire in s\u00e9 le fiamme dello spirito apostolico e missionario e dello zelo conquistatore di un San Paolo. Se considerate i tempi moderni coi loro eventi politici e religiosi e col multiforme disviarsi dell\u2019indagine filosofica e scientifica e dell\u2019istruzione ed educazione civile dalle credenze religiose, voi non tarderete a vedere come si siano talmente mutate le antiche condizioni spirituali della societ\u00e0, che neanche in questa Nostra diletta Roma pu\u00f2 pi\u00f9 parlarsi di un terreno puramente, intieramente e pacificamente cattolico; perch\u00e9, accanto a coloro \u2014 e sono magnifiche legioni \u2014 rimasti fermi nella fede, non mancano in ogni parrocchia circoli di persone, le quali, fattesi indifferenti o estranee alla Chiesa, costituiscono quasi un territorio di missione da riconquistare a Cristo.<\/span><\/p>\nDi tale duplice aspetto del suo popolo \u00e8 dovere del parroco di formarsi con pronto ed agile intuito un quadro chiaro e minutamente particolareggiato, vorremmo dire topograficamente strada per strada, \u2014 cio\u00e8, da un lato, della popolazione fedele, e segnatamente dei suoi membri pi\u00f9 scelti, da cui trarre gli elementi per promuovere la Azione Cattolica; e dall\u2019altro, dei ceti che si sono allontanati dalle pratiche di vita cristiana. Anche questi sono pecorelle appartenenti alla parrocchia, pecorelle randagie; e anche di queste, anzi di loro particolarmente, siete responsabili custodi, Figli dilettissimi; e da buoni pastori non dovete schivare lavoro o pena per ricercarle, per riguadagnarle, n\u00e9 concedervi riposo, finch\u00e9 tutte ritrovino asilo, vita e gioia nel ritorno all\u2019ovile di Ges\u00f9 Cristo. Tale \u00e8 per il parroco il significato ovvio ed essenziale della parabola del Buon Pastore, di quel Pastore che \u00e8 insieme Padre e Maestro. Tale \u00e8 l\u2019apostolo della parrocchia, il quale, al pari di Paolo, \u00abSi fa debole coi deboli per guadagnare i deboli, e si fa tutto a tutti per far tutti salvi\u00bb (I Cor., IX, 22).<\/span><\/p>\n2) Il parroco \u00e8 pastore e padre, pastore di anime e padre spirituale<\/strong>. Dobbiamo tener sempre presente, diletti Figli, che l\u2019azione della Chiesa, tutta rivolta al regno di Dio che non \u00e8 di questo mondo, se non vuol essere sterile, ma svolgersi vivificante, sana ed efficace, ha da tendere allo scopo che gli uomini vivano e muoiano nella grazia di Dio<\/strong>. Istruire i fedeli nel pensiero cristiano, rinnovare l\u2019uomo nella sequela e nella imitazione di Cristo, spianare la via, pur sempre angusta, al regno del cielo e rendere veramente cristiana la citt\u00e0, tale \u00e8 la missione propria del parroco come maestro, padre e pastore della sua parrocchia.<\/span><\/p>\nNell\u2019adempimento di questi doveri non lasciate distogliere e inceppare il vostro zelo dai lavori di amministrazione. Forse non pochi di voi hanno giornalmente a condurre aspra lotta per non restare oppressi dalle occupazioni amministrative e trovare il modo e il tempo indispensabile per la vera cura di anime. Ora, se l\u2019organizzazione e l\u2019amministrazione sono pure senza dubbio mezzi preziosi di apostolato, debbono per\u00f2 essere adattate e subordinate al ministero spirituale e al verace e proprio ufficio operosamente pastorale.<\/span><\/p>\n3) Per divino consiglio, anche il sacerdote, come ogni Vescovo \u00abex hominibus assumptus, pro hominibus constituitur in iis quae sunt ad Deum, ut offerat dona et sacrificia pro peccatis<\/em>\u00bb (Hebr., V, I); e perci\u00f2 il sacro carattere di lui, intermediario tra Dio e gli uomini, si palesa, si svolge, si espande, si innalza e pienamente si sublima circondato e avvolto dalla suprema e somma luce del suo ministero, nel sacrificio della Santa Messa e nell\u2019amministrazione dei Sacramenti. All\u2019altare, al fonte battesimale, al tribunale di penitenza, alla mensa eucaristica, alla benedizione degli sposi, al letto degli infermi, all\u2019agonia dei morenti, fra i fanciulli avidi del futuro e del cammino della vita, nelle famiglie e nelle scuole, negli asili del dolore e nelle case agiate, sul pulpito e nelle pie adunanze, dai sorrisi e dai vagiti delle candide culle ai silenti cimiteri dei riposanti nell\u2019aspettazione di una rinascita immortale, il sacerdote \u00e8, nelle mani di Dio, il ministro, lo strumento pi\u00f9 operante dell\u2019amore, del perdono, della redenzione largita all\u2019uomo decaduto per sottrarsi alla schiavit\u00f9 e alle insidie di Satana, e ritornare al Padre celeste, come pellegrino rigenerato, rivestito di grazia, erede del cielo, ristorato dal viatico di un pane pi\u00f9 vivo e salutifero che non fosse il frutto dell\u2019albero della vita piantato in mezzo all\u2019Eden. Tanto piacque al Figlio di Dio, Redentore del mondo, di esaltare a salute degli uomini il suo sacerdote!<\/span><\/p>\nPonete quindi cura che la vostra dignit\u00e0 risplenda sempre innanzi al vostro popolo<\/strong>, e che questo del Santo Sacrificio e dei Sacramenti che amministrate conosca e comprenda con viva fede il significato e il valore, di guisa che con intelligente e personale partecipazione possa seguirne le mirabili cerimonie, come pure tutte le ineffabili bellezze della sacra liturgia. Ci \u00e8 perci\u00f2 di sommo conforto e letizia che quest\u2019anno i Santi Sacramenti saranno, o diletti quaresimalisti, il tema centrale della vostra predicazione.<\/span><\/p>\nVoi tutti dunque, come certamente avete fatto sinora, celebrate con dignitosa e intima devozione i Santi Misteri, evitando con ogni sollecitudine che i riti sacri, per cos\u00ec dire, inaridiscano nelle mani del sacerdote.<\/strong> Senza dubbio non dipende dal personale merito del ministro l\u2019effetto essenziale dei Sacramenti e si correrebbe il pericolo di ridurli a un mero atto esterno, se si attribuisse importanza principalmente alla loro efficacia psicologica. Ma proprio per stimolare i fedeli ad accostarsi a queste fonti soprannaturali e disporli a riceverne la grazia, dovete tenere come vostro sacro dovere il celebrare il Santo Sacrificio e l\u2019amministrare i Sacramenti con quel profondo rispetto, con quella cosciente riverenza, con quell\u2019interiore piet\u00e0 che rendono le sacre funzioni esempi di edificazione e incitamenti di devozione<\/strong>. Premuto dalle dure contingenze della vita giornaliera, quando l\u2019ora o la campana della parrocchia lo invitano, e destano, in mezzo al tumulto dei suoi affetti, il pensiero di Dio e il palpito dello spirito, allorch\u00e9 mette il piede sul limitare del tempio ed entra ad accomunarsi coi fedeli per assistere ai Sacri Misteri ed ascoltare la parola di Dio, che cerca mai, che desidera il cristiano? Che vuole il popolo? Esso vuole trovare alimento e ristoro anzitutto e soprattutto nella grazia che lo conforta, ma anche \u2014 e questo pure \u00e8 volont\u00e0 di Cristo \u2014 nell\u2019effetto elevante che la magnificenza della casa di Dio e il decoro degli offici divini offrono all\u2019occhio e all\u2019orecchio, all\u2019intelletto e al cuore, alla fede e al sentimento.<\/span><\/p>\nDopo il Santo Sacrificio, il vostro atto pi\u00f9 grave e rilevante \u00e8 l\u2019amministrazione del sacramento della Penitenza<\/strong>, che fu detto la tavola di salvezza dopo il naufragio. Siate pronti e generosi a offrire questa tavola ai naviganti nel procelloso mare della vita. Insistetevi con speciale zelo e piena dedizione; sedete in quel divino tribunale di accusa, di pentimento e di perdono, come giudici che nutrono in petto un cuore di padre e di amico, di medico e di maestro. E se lo scopo essenziale di questo sacramento \u00e8 di riconciliare l\u2019uomo con Dio, non perdete di vista che a raggiungere cos\u00ec alto fine giova potentemente quella direzione spirituale, per la quale le anime, pi\u00f9 vicine che mai alla paterna voce del sacerdote, versano in lui le loro pene, i loro turbamenti e i loro dubbi e ne ascoltano fiduciose i consigli e gli ammonimenti; perch\u00e9 il popolo sente acuto il bisogno di confessori, che per virt\u00f9 e per scienza teologica e ascetica, per maturit\u00e0 e ponderatezza, valgano a fornire illuminate e sicure norme di vita e di bene in maniera semplice e chiara, con tatto e benevolenza.<\/span><\/p>\n4) Quanto abbiamo detto fin qui riguarda specialmente il devoto e vigile ministero del parroco; ma oltre a questo, \u00e8 suo stretto dovere di annunziare la parola di Dio (Can., 1344), dovere essenziale dell\u2019apostolo, al quale viene affidato il \u00abverbum reconciliationis<\/em>\u00bb non meno che il \u00abministerium reconciliationis<\/em>\u00bb (II Cor., V, 18-19). \u00abVae enim mini est, si non evangelizavero<\/em>\u00bb (I Cor., IX, 16). Perch\u00e9 \u00abfides ex auditu, auditus autem per verbum Christi\u2026 Quomodo credent ei, quem non audierunt? Quomodo autem audient sine praedicante<\/em>?\u00bb (Rom., X, 14-17). Come l\u2019intelletto preluce alla volont\u00e0, cos\u00ec la verit\u00e0 \u00e8 la lampada della buona azione. La parola \u00e8 il veicolo della verit\u00e0, e pur troppo anche dell\u2019errore, che battono alla porta dell\u2019intelletto e della volont\u00e0. Voi comprendete perch\u00e9 le ammonizioni dell\u2019Apostolo connettano fede e udito, udito e predicatore, e perch\u00e9, a sanare la cecit\u00e0 del mondo nel conoscere Dio parlante dalla sapienza lucente nell\u2019universo \u00abplacuit Deo per stultitiam praedicationis salvos facere credentes<\/em>\u00bb (I Cor., I, 21). Sublime stoltezza \u00e8 questa; giacch\u00e9 la stoltezza di Dio \u00e8 pi\u00f9 saggia degli uomini (I Cor., I, 25) e il \u00abdisonor del Golgota\u00bb \u00e8 la gloria di Cristo. Queste verit\u00e0 convengono pure, al pari degli ammonimenti dell\u2019Apostolo, ai nostri tempi, in cui profonda \u00e8 l\u2019ignoranza religiosa e gravida di pericoli. Predicate la dottrina, le umiliazioni e le glorie del Salvatore divino<\/strong>; e poich\u00e9 specialmente ogni domenica e nel tempo della quaresima numerosissimi cristiani si adunano intorno ai pulpiti, si offre a voi un\u2019occasione unica, \u2014 che viene osservata con gelosia dagli araldi di altre concezioni \u2014 per rendere pi\u00f9 potente e salda e profonda la fede nel popolo; e chi non si giovasse con ardente zelo di un\u2019ora cos\u00ec opportuna, mancherebbe del senso d\u2019illuminata responsabilit\u00e0 nel promuovere il bene, tanto necessario al vivere cristiano, dell\u2019istruzione sacra.<\/span><\/p>\nRendete con la predicazione familiari la persona e gli esempi dell\u2019Uomo-Dio<\/strong>, poich\u00e9 la vita religiosa dei singoli sboccia e si sviluppa con divina freschezza nella personale relazione e unione con Ges\u00f9 Cristo. Predicate i misteri della fede; predicate la verit\u00e0 nella sua purezza e integrit\u00e0 fino nelle sue ultime conseguenze morali e sociali<\/strong>: di questo ha fame il popolo. Predicate con semplicit\u00e0, mirando a quel senso pratico che arriva alla mente e si fa guida dello spirito. Non la scintillante e ricercata facondia conquista, oggi specialmente, le anime, bens\u00ec la parola con-vinta che parte dal cuore e va al cuore.<\/span><\/p>\nCoi grandi e coi maturi siate, ad immagine dell\u2019apostolo Paolo, padri e dottori di perfezione; coi piccoli e coi giovani fatevi piccoli a guisa di madri \u00abtamquam si nutrix foveat filios suos<\/em>\u00bb (I Thess., II, 7). Non crediate coi piccoli e con gl\u2019ignoranti di umiliarvi: uguale in valore alla predica \u00e8 la catechesi, l\u2019istruzione dei fanciulli come l\u2019istruzione degli adulti. In tale ufficio il clero della parrocchia pu\u00f2 certo contare sull\u2019appoggio e sul concorso dell\u2019Azione Cattolica; e a tutti quelli, che a cos\u00ec santa opera collaborano, Noi con sentimento paterno lieti mandiamo il Nostro profondo ringraziamento e la Benedizione Apostolica. Questa importante missione non dimenticate che i sacri canoni (1329-33) la suppongono come naturale e prima cura, a cui debba por mano colui che \u00e8 messo curatore di anime. Lo zelo del sacerdote e la sua abilit\u00e0 sar\u00e0 stimolo e modello ai collaboratori laici; e l\u2019ora di catechismo offrir\u00e0 al parroco propizia occasione di ritrovarsi con la giovane generazione della parrocchia. Non vi lasciate sfuggire l\u2019occasione di preparare personalmente, quando vi riuscir\u00e0 possibile, i fanciulli alla prima confessione e comunione: \u00e8 il primo segreto incontro di voi e di Cristo, il divino amante dei piccoli, con anime ingenue che si accostano a voi e all\u2019altare e si aprono, come fiori di primavera ai primi raggi del sole, e ne serbano indimenticato il ricordo attraverso il corso fluttuante della vita.<\/span><\/p>\n5) Non vogliamo infine tralasciare un tratto caratteristico della figura del Buon Pastore, il quale, oltre ad essere la Luce vera che illumina ogni uomo, veniente in questo mondo, nella verit\u00e0, nella via e nella vita, prodigava fuori di s\u00e9 la virt\u00f9 sanatrice anche dei corpi e di ogni miseria umana \u00abbenefaciendo et sanando omn<\/em>es\u00bb (Act<\/em>., X, 38), e lasciando ai suoi Apostoli e alla sua Chiesa il mandato dell\u2019amore misericordioso ai poveri, ai sofferenti, ai derelitti; perch\u00e9 la vita di quaggi\u00f9 \u00e8 un flusso e riflusso di beni e di mali, di pianto e di gioia, di bisogni e di soccorsi, di cadute e di risorgimenti, di lotte e di vittorie. Ma l\u2019amore verso i fratelli tutti redenti da Cristo \u00e8 il misterioso balsamo di ogni dolore e miseria.<\/span><\/p>\nSull\u2019inizio del secondo secolo, come voi ben sapete, S. Ignazio di Antiochia alla Chiesa di Roma, il cui anfiteatro egli, quasi leone morente fra i ruggiti dei leoni, stava per consacrare col suo sangue, dava gi\u00e0 il titolo di \u00ab\u03c0\u03c1\u03bf\u03ba\u03b1\u03b6\u03b7\u03bc\u03ad\u03bd\u03b5 \u03c4\u03b7\u03c3 \u03b1\u03b3\u03ac\u03c0\u03b7\u03c2<\/em>\u00bb: espressione in cui, tra l\u2019altro, si manifesta un riconoscimento onorevole e nobile della carit\u00e0 di lei, vale a dire che essa \u00abha il primato (anche) nell\u2019amore\u00bb (Epist. ad Rom., II). La carit\u00e0 romana non \u00e8 mai venuta meno nei secoli: essa brill\u00f2 nelle catacombe, nelle case dei cristiani, negli ospedali, nei ricoveri dei pellegrini, degli orfani, nei randagi figli del popolo, nei pericoli delle famiglie e delle fanciulle, nei mille aspetti della sventura. Mostratevi degni dei vostri avi<\/strong>. Non vi \u00e8 parrocchia, dove non vi sia penuria da sollevare; n\u00e9 pu\u00f2 disinteressarsene una vita parrocchiale fiorente. Non conoscete voi ogni giorno quanto cresca il bisogno e la povert\u00e0, dove manifesta, dove occulta? Organizzate l\u2019operosit\u00e0 della beneficenza, perch\u00e9 si svolga in maniera ordinata, giusta, uguale, vasta; animatela con vivo spirito d\u2019amore, con rispetto delicato, con provvido sguardo verso coloro che senza colpa sono caduti nell\u2019indigenza: qui miseretur<\/em>, ammonisce S. Paolo, lo faccia in hilaritate<\/em> (Rom., XII, 8), \u00abcon quel tacer pudico, che accetto il don ti fa\u00bb (Manzoni, Pentec<\/em>.).<\/span><\/p>\nAttingete il coraggio e la luce nella storia della citt\u00e0 e della diocesi di Roma. Per le sue grandezze, le sue decadenze e durezze di eventi, Roma non ha simili, e, in pari tempo, per le potenti manifestazioni della misericordia di Dio non ha uguali. Quanta \u00e8 la dignit\u00e0 di questo colle Vaticano e di queste sponde del Tevere! Quanta \u00e8 la gloria delle parrocchie e dei sacri titoli romani, dalle cui pareti mille ricordi e lapidi parlano e ammoniscono chi li contempla! Che se \u00e8 pur dovere che gli animi nostri restino consapevoli della grave ed aspra ora che volge, la nostra vita e l\u2019ardore nostro vogliono essere sostenuti dalla fiducia che la forza di Dio creer\u00e0 anche oggi opere grandi e perfette; perch\u00e9 ogni sufficienza nostra viene da Lui: \u00abSufficit tibi gratia mea; nam virtus in infirmitate perficitur<\/em>\u00bb (II Cor., III, 5; XII, 9).<\/span><\/p>\nRivolgete in alto i vostri sguardi agli innumerevoli uomini, ch\u00e9 col loro sangue, come testimoni di Cristo, hanno abbeverato il suolo di questa citt\u00e0, agli eroi dello zelo, della parola e della carit\u00e0, che con la santit\u00e0 della vita lo hanno reso fertile e rigoglioso, dai Principi degli Apostoli e dai Protomartiri della Chiesa romana sotto Nerone ai ministri di Dio, sacerdoti, religiosi, prelati e Pontefici, che in quest\u2019Urbe furono lucerne ardenti e lucenti in secoli a noi pi\u00f9 vicini. Con piena fiducia nella loro intercessione e specialmente in quella della Santissima Vergine, aiutandovi vicendevolmente con fraterno spirito sacerdotale, consacrandovi con piena e assidua dedizione all\u2019opera di Cristo e della sua Chiesa, fate che questa citt\u00e0, diocesi Nostra particolare e anche cura vostra, tanto ampliatasi in pochi decenni e cresciuta, con straordinaria rapidit\u00e0, di popolazione e splendore, sia, in faccia al mondo che qui conviene da ogni paese, modello di profonda fede, di costume cattolico e di cristiana carit\u00e0.<\/span><\/p>\nPer questo impartiamo, diletti Figli, a voi e ai vostri collaboratori, a tutte le speranze e le intenzioni vostre, ai vostri parrocchiani, e specialmente alla giovent\u00f9, dalla pienezza del Nostro cuore paterno l\u2019Apostolica Benedizione.<\/span><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"fonte aldomariavalli.it 20\/02\/2024 Discorso di Sua Santit\u00e0 Pio XII ai parroci di Roma e ai predicatori per la Quaresima 6 […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":4366,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[66],"tags":[],"avopt_banners_inside_post":true,"avopt_banners_on_page":true,"av_copy_from":"","av_sharing_message":"","av_sharing_allowed":true,"av_sharing_on":{"fb":[],"tw":[]},"av_allow_affiliate_banner":false,"av_allow_affiliate_multi_banner":false,"av_post_rating":true,"av_have_post_rating_value":false,"spellchecker_performed_today":false,"yoast_head":"\n
Cos\u00ec parlava un papa \/ Quando Pio XII ricordava ai parroci: \u201cVostro dovere \u00e8 far s\u00ec che le persone vivano e muoiano nella grazia di Dio\u201d - San Michele Arcangelo<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n