\n
In occasione del 700\u00b0 anniversario della canonizzazione del Dottore Angelico, FSSPX.Attualit\u00e0 pubblica testi che espongono il posto del Dottore comune nella teologia o nell’insegnamento della Chiesa. Il quinto testo \u00e8 un estratto dell’enciclica Humani generis<\/em> di Pio XII, su “alcune false opinioni che minacciano di sovvertire i fondamenti della dottrina cattolica”.<\/span><\/strong><\/span><\/p>\n<\/div>\n<\/section>\n\n[La necessit\u00e0 di una santa filosofia per una vera teologia]<\/strong><\/span><\/h4>\nTutti sanno quanto la Chiesa apprezzi il valore della ragione umana, alla quale spetta il c\u00f2mpito di dimostrare con certezza l\u2019esistenza di un solo Dio personale, di dimostrare invincibilmente per mezzo dei segni divini i fondamenti della stessa fede cristiana; di porre inoltre rettamente in luce la legge che il Creatore ha impressa nelle anime degli uomini; ed infine il c\u00f2mpito di raggiungere una conoscenza limitata, ma utilissima, dei misteri. [1]<\/span><\/p>\nMa questo c\u00f2mpito potr\u00e0 essere assolto convenientemente e con sicurezza, se la ragione sar\u00e0 debitamente coltivata: se cio\u00e8 essa verr\u00e0 nutrita di quella sana filosofia che \u00e8 come un patrimonio ereditato dalle precedenti et\u00e0 cristiane e che possiede una pi\u00f9 alta autorit\u00e0, perch\u00e9 lo stesso Magistero della Chiesa ha messo al confronto con la verit\u00e0 rivelata i suoi princip\u00ee e le sue principali asserzioni, messe in luce e fissate lentamente attraverso i tempi da uomini di grande ingegno.<\/span><\/p>\nQuesta stessa filosofia, confermata e comunemente ammessa dalla Chiesa, difende il genuino valore della cognizione umana, gli incrollabili princip\u00ee della metafisica cio\u00e8 di ragion sufficiente, di causalit\u00e0 e di finalit\u00e0 ed infine sostiene che si pu\u00f2 raggiungere la verit\u00e0 certa ed immutabile.<\/span><\/p>\nIn questa filosofia vi sono certamente parecchie cose che non riguardano la fede e i costumi, n\u00e9 direttamente n\u00e9 indirettamente, e che perci\u00f2 la Chiesa lascia alla libera discussione dei competenti in materia; ma non vi \u00e8 la medesima libert\u00e0 riguardo a parecchie altre, specialmente riguardo ai princip\u00ee ed alle principali asserzioni di cui gi\u00e0 parlammo.<\/span><\/p>\n\u00a0Anche in tali questioni essenziali si pu\u00f2 dare alla filosofia una veste pi\u00f9 conveniente e pi\u00f9 ricca; si pu\u00f2 rafforzare la stessa filosofia con espressioni pi\u00f9 efficaci, spogliarla di certi mezzi scolastici meno adatti, arricchirla anche – per\u00f2 con prudenza – di certi elementi che sono frutto del progressivo lavoro della mente umana; per\u00f2 non si deve mai sovvertirla o contaminarla con falsi princip\u00ee, n\u00e9 stimarla solo come un grande monumento, s\u00ec, ma archeologico.<\/span><\/p>\nLa verit\u00e0 in ogni sua manifestazione filosofica non pu\u00f2 essere soggetta a quotidiani mutamenti specialmente trattandosi dei princip\u00ee per s\u00e9 noti della ragione umana o di quelle asserzioni che poggiano tanto sulla sapienza dei secoli che sul consenso e sul fondamento anche della Rivelazione divina.<\/span><\/p>\n\u00a0Qualsiasi verit\u00e0 la mente umana con sincera ricerca ha potuto scoprire, non pu\u00f2 essere in contrasto con la verit\u00e0 gi\u00e0 acquisita; perch\u00e9 Dio, Somma Verit\u00e0, ha creato e regge l’intelletto umano non affinch\u00e9 alle verit\u00e0 rettamente acquisite ogni giorno esso ne contrapponga altre nuove; ma affinch\u00e9,, rimossi gli errori che eventualmente vi si fossero insinuati, aggiunga verit\u00e0 a verit\u00e0 nel medesimo ordine e con la medesima organicit\u00e0 con cui vediamo costituita la natura stessa delle cose da cui la verit\u00e0 si attinge.\u00a0<\/span><\/p>\nPer tale ragione il cristiano, sia egli filosofo o teologo, non abbraccia con precipitazione e leggerezza tutte le novit\u00e0 che ogni giorno vengono escogitate, ma le deve esaminare con la massima diligenza e le deve porre su una giusta bilancia per non perdere la verit\u00e0 gi\u00e0 conquistata o corromperla, certamente con pericolo e danno della fede stessa.<\/span><\/p>\n[Seguire san Tommaso d’Aquino]<\/strong><\/span><\/h4>\nSe si considera bene quanto sopra \u00e8 stato esposto, facilmente apparir\u00e0 chiaro il motivo per cui la Chiesa esige che i futuri sacerdoti siano istruiti nelle scienze filosofiche “secondo il metodo, la dottrina e i principi del Dottor Angelico”. [2]<\/span><\/p>\nGiacch\u00e9, come ben sappiamo dall’esperienza di parecchi secoli, il metodo dell’Aquinate si distingue per singolare superiorit\u00e0 tanto nell’ammaestrare gli animi che nella ricerca della verit\u00e0; la sua dottrina poi \u00e8 in armonia con la Rivelazione divina ed \u00e8 molto efficace per mettere al sicuro i fondamenti della fede come pure per cogliere con utilit\u00e0 e sicurezza i frutti di un sano progresso.\u00a0[3]<\/span><\/p>\nPerci\u00f2 \u00e8 quanto mai da deplorarsi che oggi la filosofia confermata ed ammessa dalla Chiesa sia oggetto di disprezzo da parte di certuni, talch\u00e9 essi con imprudenza la dichiarano antiquata per la forma e razionalistica per il processo di pensiero.<\/span><\/p>\nVanno dicendo che questa nostra filosofia difende erroneamente l’opinione che si possa dare una metafisica vera in modo assoluto; mentre al contrario essi sostengono che le verit\u00e0, specialmente quelle trascendenti, non possono venire espresse pi\u00f9 convenientemente che per mezzo di dottrine disparate che si completano tra loro, bench\u00e9 siano in certo modo l’una all’altra opposte.<\/span><\/p>\nPerci\u00f2 la filosofia scolastica con la sua lucida esposizione e soluzione delle questioni, con la sua accurata determinazione dei concetti e le sue chiare distinzioni, pu\u00f2 essere utile – essi concedono – come preparazione allo studio della teologia scolastica, molto bene adattata alla mentalit\u00e0 degli uomini medievali; ma non pu\u00f2 darci – aggiungono – un metodo ed un indirizzo filosofico che risponda alle necessit\u00e0 della nostra cultura moderna.<\/span><\/p>\nOppongono, inoltre, che la filosofia perenne non \u00e8 che la filosofia delle essenze immutabili, mentre la mentalit\u00e0 moderna deve interessarsi della “esistenza” dei singoli individui e della vita sempre in divenire.<\/span><\/p>\nPer\u00f2, mentre disprezzano questa filosofia, esaltano le altre, sia antiche che recenti, sia di popoli orientali che di quelli occidentali, in modo che sembrano voler insinuare che tutte le filosofie o opinioni, con l’aggiunta – se necessario – di qualche correzione o di qualche complemento, si possono conciliare con il dogma cattolico.\u00a0<\/span><\/p>\nMa nessun cattolico pu\u00f2 mettere in dubbio quanto tutto ci\u00f2 sia falso, specialmente quando si tratti di sistemi come l’immanentismo, l’idealismo, il materialismo, sia storico che dialettico, o anche come l’esistenzialismo, quando esso professa l’ateismo o quando nega il valore del ragionamento nel campo della metafisica.<\/span><\/p>\nInfine alla filosofia delle nostre scuole essi fanno questo rimprovero: che essa nel processo del pensiero bada solo all’intelletto e trascura la funzione della volont\u00e0 e del sentimento. Ci\u00f2 non corrisponde a verit\u00e0.<\/span><\/p>\nLa filosofia cristiana non ha mai negato l’utilit\u00e0 e l’efficacia che hanno le buone disposizioni di tutta l’anima per conoscere ed abbracciare le verit\u00e0 religiose e morali; anzi, ha sempre insegnato che la mancanza di tali disposizioni pu\u00f2 essere la causa per cui l’intelletto, sotto l’influsso delle passioni e della cattiva volont\u00e0, venga cosi oscurato da non poter rettamente vedere.\u00a0<\/span><\/p>\nDi pi\u00f9, il Dottor Comune ritiene che l’intelletto possa in qualche modo percepire i beni di grado superiore dell’ordine morale sia naturale che soprannaturale, in quanto esso esperimenta nell’ultimo una certa “connaturalit\u00e0” sia essa naturale, sia frutto della grazia, con i medesimi beni.\u00a0[4] ed \u00e8 chiaro quanto questa, sia pur subcosciente, conoscenza possa essere di aiuto alla ragione nelle sue ricerche.\u00a0<\/span><\/p>\nMa altro \u00e8 riconoscere il potere che hanno la volont\u00e0 e le disposizioni dell’animo di aiutare la ragione a raggiungere una conoscenza pi\u00f9 certa e pi\u00f9 salda delle verit\u00e0 morali, ed altro in quanto vanno sostenendo quei tali novatori: cio\u00e8 che la volont\u00e0 e il sentimento hanno un certo potere intuitivo e che l’uomo, non potendo col ragionamento discernere con certezza ci\u00f2 che dovrebbe abbracciare come vero, si volge alla volont\u00e0, per cui egli possa compiere una libera risoluzione ed elezione fra opposte opinioni, mescolando malamente cos\u00ec la conoscenza e l’atto della volont\u00e0.<\/span><\/p>\nNon c’\u00e8 da meravigliarsi che con queste nuove opinioni siano messe in pericolo le due scienze filosofiche che, per natura loro, sono strettamente collegate con gli insegnamenti della fede, cio\u00e8 la teodicea e l’etica; essi ritengono che la funzione di queste non sia quella di dimostrare con certezza qualche verit\u00e0 riguardante Dio o altro ente trascendente, ma piuttosto quella di mostrare come siano perfettamente coerenti con le necessit\u00e0 della vita le verit\u00e0 che la fede insegna riguardo a Dio, Essere personale, e ai suoi precetti, e che perci\u00f2 devono essere accettate da tutti per evitare la disperazione e per ottener l’eterna salvezza.<\/span><\/p>\nTutte queste affermazioni e opinioni sono apertamente contrarie ai documenti dei Nostri Predecessori\u00a0Leone XIII\u00a0e\u00a0Pio X, e sono inconciliabili con i decreti del Concilio Vaticano.<\/span><\/p>\n[1] Cfr. Conc. Vat. D. B. 1796.<\/p>\n
[2] Corp. Jur. Can., can. 1366, 2<\/p>\n
[3] A. A. S. vol. XXXVIII, 1946, p. 387<\/p>\n
[4] Cfr. S. Thom.,\u00a0Summa Theol. IIa II\u00e6, qu\u00e6st. I, art. 4 ad 3; et qu\u00e6st. 45, art. 2, in c.<\/p>\n<\/section>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
22 Marzo 2023 Fonte: fsspx.news In occasione del 700\u00b0 anniversario della canonizzazione del Dottore Angelico, FSSPX.Attualit\u00e0 pubblica testi che espongono […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":2785,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[66,38],"tags":[18,152],"avopt_banners_inside_post":true,"avopt_banners_on_page":true,"av_copy_from":"","av_sharing_message":"","av_sharing_allowed":true,"av_sharing_on":{"fb":[],"tw":[]},"av_allow_affiliate_banner":false,"av_allow_affiliate_multi_banner":false,"av_post_rating":true,"av_have_post_rating_value":false,"spellchecker_performed_today":false,"yoast_head":"\n
Settimo centenario della canonizzazione di San Tommaso d'Aquino (5) - San Michele Arcangelo<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n