{"id":2714,"date":"2023-03-08T18:22:00","date_gmt":"2023-03-08T17:22:00","guid":{"rendered":"https_3A//arcangelosanmichele.altervista.org/@p=2714"},"modified":"2023-03-08T18:22:00","modified_gmt":"2023-03-08T17:22:00","slug":"settimo-centenario-della-canonizzazione-di-san-tommaso-daquino-3","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/arcangelosanmichele.altervista.org\/settimo-centenario-della-canonizzazione-di-san-tommaso-daquino-3\/","title":{"rendered":"Settimo centenario della canonizzazione di San Tommaso d’Aquino (3)"},"content":{"rendered":"

fonte 7 Marzo 2023 Fonte: <\/span>fsspx.news<\/a><\/p>\n

dipinto La Beata Vergine e il Bambino Ges\u00f9 affiancati da San Domenico e San Tommaso d’Aquino, del Beato Angelico<\/p>\n

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In occasione del 700\u00b0 anniversario della canonizzazione del Dottore Angelico, FSSPX.Attualit\u00e0 pubblica dei testi che espongono il posto del Dottore comune nella teologia o nell’insegnamento della Chiesa. Il terzo testo \u00e8 l’enciclica Studiorum ducem<\/em><\/a> di Pio XI per il sesto centenario della canonizzazione di san Tommaso d’Aquino.<\/span><\/strong><\/span><\/p>\n<\/div>\n<\/section>\n

Lettera enciclica del Sommo Pontefice\u00a0ai venerabili fratelli patriarchi,\u00a0primati, arcivescovi, vescovi\u00a0e agli altri ordinari locali\u00a0che hanno pace e comunione\u00a0con la sede apostolica,\u00a0in occasione del VI centenario\u00a0della canonizzazione\u00a0di san Tommaso d’Aquino.<\/span><\/p>\n

Venerabili Fratelli, salute e Apostolica Benedizione.<\/span><\/p>\n

Con recente Lettera Apostolica confermammo quanto era gi\u00e0 stato stabilito dal Diritto Canonico e ordinammo che Tommaso d\u2019Aquino dovesse essere considerato la principale guida negli studi delle discipline superiori.<\/span><\/p>\n

Ed avvicinandosi ora il giorno, in cui si compie il seicentesimo anno da quando egli fu ascritto nel numero dei Santi, Ci si presenta una bella occasione per inculcare maggiormente la medesima cosa nell\u2019animo dei nostri, e dichiarare loro in che modo potranno profittare alla scuola di tanto Maestro.<\/span><\/p>\n

Poich\u00e9 la vera scienza e la piet\u00e0, che di tutte le virt\u00f9 \u00e8 compagna, sono tra di loro mirabilmente congiunte; ed essendo Iddio la stessa verit\u00e0 e bont\u00e0, non basterebbe certo, per ottenere la gloria di Dio e la salvezza delle anime \u2014 scopo principale e proprio della Chiesa \u2014 che i sacri ministri fossero bene istruiti nella cognizione delle cose, se essi non fossero pure abbondantemente forniti di idonee virt\u00f9.<\/span><\/p>\n

Ora questa unione della dottrina con la piet\u00e0, della erudizione con la virt\u00f9, della verit\u00e0 con la carit\u00e0, fu veramente singolare nel Dottore Angelico, a cui venne attribuito il distintivo del sole, poich\u00e9, mentre egli porta alle menti la luce della scienza, accende nelle volont\u00e0 la fiamma della virt\u00f9.<\/span><\/p>\n

E sembr\u00f2 che Iddio, fonte d\u2019ogni santit\u00e0 e sapienza, volesse mostrare in Tommaso come queste due cose si aiutino a vicenda, come cio\u00e8 l\u2019esercizio delle virt\u00f9 disponga alla contemplazione della verit\u00e0 ed a sua volta l\u2019accurata meditazione della verit\u00e0 renda pi\u00f9 pure e perfette le stesse virt\u00f9.<\/span><\/p>\n

\u00a0Perch\u00e9 chi vive integro e puro, e con la virt\u00f9 tiene a freno le sue passioni, quasi libero da un grande impedimento, potr\u00e0 elevare alle cose celesti molto pi\u00f9 facilmente il suo spirito e meglio fissarsi nei profondi misteri della Divinit\u00e0, secondo le parole dello stesso Tommaso: \u00abPrima \u00e8 la vita che la dottrina; perch\u00e9 la vita conduce alla scienza della verit\u00e0\u00a0\u00bb; se l\u2019uomo avr\u00e0 messo tutto il suo studio nel conoscere le cose che sono sopra la natura, per questo stesso si sentir\u00e0 non poco eccitato al vivere perfetto; n\u00e9 una tale scienza, la cui bellezza tutto lo rapisca e a s\u00e9 lo attiri, potr\u00e0 mai dirsi arida ed inerte, ma attiva in grado supremo.<\/span><\/p>\n

Sono questi gli ammaestramenti che questa solennit\u00e0 centenaria ci fornisce, Venerabili Fratelli; ma per renderli pi\u00f9 manifesti, Noi pensammo di dover trattar brevemente della santit\u00e0 e dottrina di Tommaso d\u2019Aquino e mostrarvi quali vantaggi possa trarre da un tale argomento sia tutto l\u2019ordine sacerdotale, i giovani del clero specialmente, sia tutto intero il popolo cristiano.<\/span><\/p>\n

[Grandezza delle virt\u00f9 morali di san Tommaso]<\/strong><\/span><\/h4>\n

Tutte le virt\u00f9 morali furon possedute da Tommaso in altissimo grado e talmente associate e connesse, che, come vuole egli stesso, si unirono nella carit\u00e0 \u00ab\u00a0la quale d\u00e0 la forma agli atti di tutte le virt\u00f9\u00a0\u00bb<\/span><\/p>\n

Se poi cerchiamo le caratteristiche proprie e particolari di questa santit\u00e0, ci vien fatto di trovare per prima quella virt\u00f9 per cui Tommaso sembr\u00f2 assomigliare alle nature angeliche, la castit\u00e0<\/strong>, per la quale egli fu degno di esser cinto ai fianchi dagli Angeli di una mistica cintura, avendola egli conservata intatta in un pericolosissimo cimento.<\/span><\/p>\n

A purezza cos\u00ec esimia and\u00f2 congiunto il distacco dai beni terreni e il disprezzo degli onori; e sappiamo come egli vincesse, con somma costanza, l\u2019ostinazione dei parenti che lo volevano con tutti i mezzi trattenere nella vita agiata del secolo; e come poi, offerti a lui dal Pontefice Sommo i parimenti sacri, lo scongiurasse a non imporgli quel peso, per lui formidabile.\u00a0<\/span><\/p>\n

Ma il principale distintivo della santit\u00e0 di Tommaso \u00e8 quello che da Paolo \u00e8 chiamato \u00ab\u00a0il linguaggio della sapienza\u00a0\u00bb, quell\u2019unione cio\u00e8 della duplice sapienza, acquisita ed infusa, come vengono dette; con le quali nulla meglio si accorda quanto l\u2019umilt\u00e0, l\u2019amore della preghiera, la carit\u00e0 verso Dio.<\/span><\/p>\n

Quanto all\u2019umilt\u00e0<\/strong>, che Tommaso mise a fondamento di tutte le altre sue virt\u00f9, fu manifesta dall\u2019essersi egli posto nelle azioni della vita quotidiana, sotto l\u2019ubbidienza di un fratello laico; n\u00e9 meno essa si rivela dalla lettura dei suoi scritti, dai quali spira ogni riverenza verso i Padri della Chiesa; e \u00ab\u00a0siccome egli ebbe in somma venerazione gli antichi dottori, cos\u00ec sembr\u00f2 che di tutti egli ereditasse l\u2019intelligenza\u00a0\u00bb<\/span><\/p>\n

La stessa cosa viene bene chiarita dall\u2019aver egli impiegato, per il trionfo della verit\u00e0, tutte le forze del suo divino ingegno, senza cercare per nulla la propria gloria. E cos\u00ec, mentre i filosofi si propongono spesso quale m\u00e9ta la propria fama, egli invece si studi\u00f2, nell\u2019insegnare le sue dottrine, d\u2019oscurare se stesso, appunto perch\u00e9 splendesse di per s\u00e9 la luce della verit\u00e0 divina.\u00a0<\/span><\/p>\n

Questa umilt\u00e0 pertanto, congiunta alla purezza del cuore, di cui abbiamo parlato, ed alla grande assiduit\u00e0 nelle sante preghiere<\/strong>, rendeva l\u2019animo di Tommaso docile e tenero tanto a ricevere quanto a seguire gl\u2019impulsi e le illuminazioni dello Spirito Santo, nel che consiste la sostanza della contemplazione.<\/span><\/p>\n

E per impetrarle dall\u2019alto, egli soleva spesso astenersi da ogni cibo, passare le intere notti in continua preghiera, e di quando in quando con l\u2019impeto d\u2019un\u2019ingenua piet\u00e0 appoggiare il suo capo al tabernacolo dell\u2019augusto Sacramento, e rivolgere di continuo i suoi occhi e il suo spirito addolorato all\u2019immagine di Ges\u00f9 Crocifisso, che fu il massimo libro da cui apprese tutto quello che seppe, com\u2019egli stesso confess\u00f2 all\u2019amico suo San Bonaventura; sicch\u00e9 di Tommaso poteva dirsi quello che si era detto del suo santo padre e legislatore Domenico, che non parlava se non di Dio o con Dio.<\/span><\/p>\n

Sicch\u00e9 di Tommaso poteva dirsi quello che si era detto del suo santo padre e legislatore Domenico, che non parlava se non di Dio o con Dio.<\/span><\/p>\n

E siccome egli soleva contemplare tutto in Dio come causa prima ed ultimo fine di tutte le cose, gli fu facile seguire tanto negli insegnamenti della sua \u00ab\u00a0Somma Teologica\u00a0\u00bb, quanto nella sua vita, l\u2019una e l\u2019altra sapienza<\/strong>, che egli stesso cos\u00ec definisce:<\/span><\/p>\n

\u00abPer la sapienza acquisita mediante lo studio umano si ha il retto giudizio delle cose divine secondo l\u2019uso perfetto della ragione. Ma ve n\u2019\u00e8 un\u2019altra che discende dall\u2019alto e che giudica delle cose divine per una certa connaturalit\u00e0 ad esse. E questa \u00e8 un dono dello Spirito Santo, per cui l\u2019uomo divien perfetto nelle divine cose, e non solo le apprende, ma in se stesso le sente.\u00bb\u00a0<\/span><\/p>\n

Accompagnata dagli altri doni dello Spirito Santo, questa sapienza derivata da Dio per infusione in Tommaso, fu in un continuo aumento al pari della carit\u00e0, signora e regina di tutte le virt\u00f9. Poich\u00e9 per lui fu dottrina certissima che l\u2019amore di Dio deve in noi crescere sempre \u00ab\u00a0a norma del primo precetto: \u2018Amerai Iddio tuo Signore con tutto il tuo cuore\u2019; perch\u00e9 tutto e perfetto sono la stessa cosa \u2026\u00bb<\/span><\/p>\n

\u00abFine del precetto \u00e8 la carit\u00e0, come c\u2019insegna l\u2019Apostolo;\u00a0ora nel fine non si pone misura alcuna, ma solo nelle cose che servono al fine\u00a0\u00bb. E questa \u00e8 la causa per cui la perfezione della carit\u00e0 cade sotto precetto; perch\u00e9 essa \u00e8 il fine a cui tutti devono tendere secondo la loro condizione.\u00a0<\/span><\/p>\n

E siccome \u00ab\u00a0l\u2019effetto proprio della carit\u00e0 \u00e8 che l\u2019uomo tenda a Dio unendo a lui il suo affetto, perch\u00e9 egli viva non pi\u00f9 a s\u00e9 ma a Dio stesso\u00a0\u00bb, noi vediamo come in Tommaso il divino amore, insieme con quella duplice sapienza, aument\u00f2 senza posa, fino ad ingenerare in lui il prefetto oblio di se stesso; tale che, essendogli stato detto da Ges\u00f9 Crocifisso: \u00abTommaso, hai scritto bene di me\u00a0\u00bb, e domandato: \u00abQual premio tu desideri per l\u2019opera tua?\u00a0\u00bb, Egli rispose: \u00abTe solo, o Signore\u00a0\u00bb.<\/span><\/p>\n

Ond\u2019\u00e8 che, stimolato dalla carit\u00e0, s\u2019impegnava assiduamente a favore degli altri con lo scrivere ottimi libri, coll\u2019aiutare i fratelli nei loro lavori, e si spogliava delle stesse sue vesti per soccorrere i poveri, ed anche restituiva agli infermi la salute, come avvenne nella Basilica Vaticana, dove egli predic\u00f2 nella solennit\u00e0 di Pasqua, allorch\u00e9 liber\u00f2 ad un tratto da un inveterato flusso di sangue una donna che gli aveva toccato il lembo della veste.<\/span><\/p>\n

E dove mai si trov\u00f2 pi\u00f9 chiaro che nel Dottore Angelico questo \u00ab\u00a0linguaggio di sapienza\u00a0\u00bb, mentre a lui non bast\u00f2 erudire le menti degli uomini, ma con ogni studio cerc\u00f2 di eccitare le volont\u00e0 loro a riamare un tanto amore, che \u00e8 la causa di tutte le cose? \u00ab\u00a0L\u2019amore di Dio\u00a0\u00bb, egli afferma con frase sublime, \u00ab\u00a0\u00e8 quello che infonde e crea nelle cose la bont\u00e0\u00a0\u00bb, n\u00e9 mai si stanca, trattando dei varii misteri ad uno ad uno, di illustrare questa diffusione della divina bont\u00e0.\u00a0<\/span><\/p>\n

\u00abAppartiene\u00a0\u00bb egli dice, \u00ab\u00a0alla natura del sommo bene, che in sommo grado comunichi se stesso; e questo massimamente \u00e8 fatto da Dio coll\u2019Incarnazione\u00a0\u00bb. E nessun\u2019altra cosa pi\u00f9 apertamente dimostra questa potenza non meno del suo ingegno che della sua carit\u00e0, quanto l\u2019ufficio ch\u2019egli compose dell\u2019augusto Sacramento; e quanto amore egli avesse in tutta la vita verso l\u2019Eucarestia, lo dichiar\u00f2 nella parola che profer\u00ec morendo prima di ricevere il santo Viatico: \u00ab\u00a0Io ti ricevo, prezzo della redenzione dell\u2019anima mia, per amore del quale io studiai, vegliai e lavorai\u00a0\u00bb.<\/span><\/p>\n

[Preminenza della dottrina di san Tommaso]<\/span><\/h4>\n

Dopo questo breve cenno intorno alle grandi virt\u00f9 di Tommaso, sar\u00e0 pi\u00f9 agevole comprendere l\u2019eccellenza della sua dottrina, che nella Chiesa ha un\u2019autorit\u00e0 e un valore ammirabili. I nostri Predecessori la esaltarono sempre con unanimi lodi.<\/span><\/p>\n

Alessandro IV non dubit\u00f2 di scrivere a lui vivente: \u00abAl diletto figlio Tommaso d\u2019Aquino, uomo eccellente per nobilt\u00e0 di natali e onest\u00e0 di costumi, che per grazia di Dio si acquist\u00f2 un vero tesoro di coscienza e dottrina\u00bb.<\/span><\/p>\n

E dopo la sua morte Giovanni XXII sembr\u00f2 voler canonizzare ad un tempo le sue virt\u00f9 e la sua dottrina, mentre, parlando ai Cardinali in Concistoro, pronunci\u00f2 quella memorabile sentenza: \u00ab\u00a0Egli illumin\u00f2 la Chiesa di Dio pi\u00f9 di qualunque altro Dottore; e ricava maggior profitto chi studia per un anno solo nei libri di lui, che chi segua per tutto il corso della sua vita gl\u2019insegnamenti degli altri\u00a0\u00bb.\u00a0<\/span><\/p>\n

La fama perci\u00f2 della sua intelligenza e sovrumana scienza fece s\u00ec che San Pio V lo scrivesse nel numero dei Dottori e gli confermasse il titolo di\u00a0Angelico<\/em>.<\/span><\/p>\n

Del resto, quale fatto pi\u00f9 chiaramente dimostra la stima che la Chiesa ha fatto sempre d\u2019un tanto Dottore, quanto l\u2019essere stati esposti sopra l\u2019altare dei Padri Tridentini due soli volumi, la Scrittura e la Somma Teologica, perch\u00e9 potessero ispirarsi ad essi nelle loro deliberazioni?\u00a0<\/span><\/p>\n

E per non riportare la serie degli innumerevoli documenti della Sede Apostolica su quest\u2019argomento, \u00e8 sempre vivo in Noi il felice ricordo del rifiorire delle dottrine dell\u2019Aquinate per l\u2019autorit\u00e0 e le premure di\u00a0Leone XIII<\/strong>; e questo merito di cos\u00ec illustre nostro Precedessore \u00e8 tale, come dicemmo altre volte, che da solo basterebbe a dargli gloria immortale quand\u2019anche altre cose sapientissime egli non avesse fatto o stabilito.<\/span><\/p>\n

Segu\u00ec il suo pensiero Pio X <\/strong>di santa memoria, specialmente nel Motu proprio \u00abAngelici doctoris\u00a0\u00bb ove troviamo questa bella sentenza: \u00abDopo la morte beata del Santo Dottore, non fu tenuto nella Chiesa alcun Concilio ove egli non sia stato presente con la sua preziosa dottrina\u00a0\u00bb.<\/span><\/p>\n

\u00a0E pi\u00f9 prossimo a Noi,\u00a0Benedetto XV<\/strong>, Nostro compianto Antecessore, pi\u00f9 d\u2019una volta mostr\u00f2 la stessa compiacenza; e a lui spetta la lode della promulgazione del Codice di Diritto Canonico, ove vengono consacrati \u00ab\u00a0il metodo, la dottrina e i principii\u00a0\u00bb dell\u2019Angelico Dottore.<\/span><\/p>\n

E Noi, mentre facciamo eco a questo coro di lodi date a quel sublime ingegno, approviamo che egli non solo sia chiamato Angelico, ma altres\u00ec che gli sia dato il nome di\u00a0Dottore Universale, mentre la Chiesa ha fatto sua la dottrina di lui, come da moltissimi documenti viene attestato.<\/span><\/p>\n

[Ragioni di questa preminenza]<\/strong><\/span><\/h4>\n

\u00a0E siccome sarebbe troppo lungo esporre qui tutte le ragioni addotte dai Nostri Predecessori intorno a tale argomento, baster\u00e0 che Noi dimostriamo che Tommaso scrisse animato dallo spirito soprannaturale onde viveva, e che i suoi scritti, ove sono insegnati i principii e le regole di tutte le scienze sacre, sono da giudicarsi di natura universale.<\/span><\/p>\n

[Modello d’unione della vita intellettuale e dell’amore di Dio]<\/em><\/span><\/p>\n

Trattando egli infatti delle cose divine nei suoi insegnamenti e nei suoi scritti, porse ai teologi un luminosissimo esempio della strettissima relazione che deve correre fra gli studi e i sentimenti dell\u2019animo. E siccome non pu\u00f2 dirsi che abbia esatta notizia di un lontano paese chi ne conosca anche la pi\u00f9 minuta disposizione, se non vi avr\u00e0 per alcun tempo vissuto, cos\u00ec nessuno potr\u00e0 acquistare un\u2019esatta cognizione di Dio con la sola diligente ricerca scientifica, se non sar\u00e0 anche con Dio in perfetta unione.\u00a0<\/span><\/p>\n

E a questo appunto tende tutta la teologia di San Tommaso; a condurci a vivere una vita intima con Dio. E come fanciullo a Montecassino non si stancava di domandare: \u00ab\u00a0Chi \u00e8\u00a0Dio? \u00bb, cos\u00ec i libri da lui composti intorno alla creazione del mondo, intorno all\u2019uomo, alle leggi, alle virt\u00f9 e ai Sacramenti, tutti quanti trattano di Dio come autore della nostra eterna salvezza.\u00a0<\/span><\/p>\n

Perci\u00f2, disputando intorno alle cause che rendono sterili gli studi, come la curiosit\u00e0, lo smodato desiderio di sapere, l\u2019ottusit\u00e0 dell\u2019ingegno, l\u2019avversione allo sforzo ed alla perseveranza, egli non trova a tali cause altro rimedio che una gran prontezza alla fatica, rinvigorita dall\u2019ardore della piet\u00e0, e come derivata dalla vita dello spirito.<\/span><\/p>\n

Ed essendo i sacri studi diretti da un triplice lume: la retta ragione, la fede infusa e i doni dello Spirito Santo che perfezionano l\u2019intelligenza, nessuno pi\u00f9 di Lui ebbe questa luce in abbondanza, perch\u00e9 dopo avere in qualche ardua questione impiegato tutte le forze del suo ingegno, implorava da Dio la spiegazione delle difficolt\u00e0 con i digiuni e con umilissime preghiere; e Dio soleva ascoltarlo con tanta benignit\u00e0, che mand\u00f2 talora gli stessi Pr\u00ecncipi degli Apostoli ad ammaestrarlo.<\/span><\/p>\n

N\u00e9 fa meraviglia se, avvicinandosi alla fine della sua vita, egli raggiunse un cos\u00ec alto grado di contemplazione, che le cose da lui scritte non gli parevano altro che\u00a0paglia, e diceva di non poter dettare pi\u00f9 oltre; cos\u00ec gi\u00e0 egli aveva fisso il pensiero nelle verit\u00e0 eterne da non bramare ormai pi\u00f9 altro che di vedere Dio. Poich\u00e9 questo, come Tommaso stesso insegna, \u00e8 il frutto che deve principalmente cogliersi dagli studi: un grande amore di Dio e un gran desiderio delle cose eterne.<\/span><\/p>\n

Ma mentre con il suo esempio egli c\u2019insegna come dobbiamo comportarci negli studi di vario genere, cos\u00ec di ogni particolare disciplina ci d\u00e0 fermi e stabili precetti.<\/span><\/p>\n

[La sua eminente concezione della filosofia]<\/em><\/span><\/p>\n

E innanzi tutto, chi meglio di lui spieg\u00f2 la natura e la ragione della filosofia, le sue parti e l\u2019importanza di ciascuna? Ecco con quanta perspicacia egli dimostra la convenienza e l\u2019accordo delle varie membra che formano come il corpo di tale scienza:<\/span><\/p>\n

\u00abAl sapiente\u00a0\u00bb egli dice \u00ab\u00a0spetta l\u2019ordinare. E la ragione \u00e8 che la sapienza \u00e8 principalmente perfezione di ragione, della quale \u00e8 proprio conoscere l\u2019ordine; poich\u00e9, sebbene le virt\u00f9 sensitive conoscano alcune cose in modo assoluto, l\u2019ordine fra l\u2019una e l\u2019altra non lo conosce che l\u2019intelletto e la ragione.\u00bb\u00a0<\/span><\/p>\n

\u00abCos\u00ec, secondo i diversi ordini che la ragione considera, sono diverse le scienze. L\u2019ordine che la ragione, considerando, produce nel proprio atto appartiene alla filosofia razionale (ossia alla\u00a0Logica<\/em>) che propriamente considera l\u2019ordine delle parti del discorso fra di loro e l\u2019ordine dei principii sia fra loro stessi, sia rispetto alle conclusioni.\u00bb<\/span><\/p>\n

\u00abAlla filosofia naturale (ossia alla\u00a0Fisica<\/em>) spetta il considerare l\u2019ordine delle cose che la ragione umana considera, ma non fa: e cos\u00ec nella filosofia stessa naturale noi comprendiamo anche la\u00a0Metafisica<\/em>.\u00bb\u00a0<\/span><\/p>\n

\u00abL\u2019ordine delle azioni volontarie viene considerato dalla filosofia morale, che si divide in tre parti: la prima considera le operazioni dell\u2019individuo in ordine al fine e si chiama\u00a0Monastica<\/em>; la seconda considera le operazioni della moltitudine domestica e si chiama\u00a0Economica<\/em>;\u00a0la terza considera le operazioni della moltitudine civile, e si chiama\u00a0Politica<\/em>.\u00bb<\/span><\/p>\n

\u00a0Tutte queste parti della filosofia sono state trattate diligentemente da Tommaso, ciascuna nel proprio modo, cominciando da quelle che sono pi\u00f9 strettamente congiunte alla ragione umana, e gradatamente salendo alle pi\u00f9 remote, fino a fermarsi, per ultimo, \u00ab\u00a0al vertice supremo di tutte le cose\u00a0\u00bb<\/span><\/p>\n

\u00c8 fermissima dottrina del Nostro quella che riguarda il valore dell\u2019intelligenza umana. \u00ab\u00a0Il nostro intelletto naturalmente conosce l\u2019ente e le cose che appartengono all\u2019ente in quanto tale, e su questa cognizione si fonda la notizia dei primi principii\u00a0\u00bb\u00a0<\/span><\/p>\n

Dottrina che distrugge fin dalle radici gli errori e le opinioni di quei recenti filosofi che negano all\u2019intelletto la percezione dell\u2019ente, lasciandogli solo quella delle impressioni soggettive; errori da cui segue l\u2019agnosticismo, cos\u00ec vigorosamente riprovato dall\u2019Enciclica\u00a0Pascendi<\/em>.<\/span><\/p>\n

[Dimostrazione dell’esistenza di Dio]<\/em><\/span><\/p>\n

Gli argomenti con cui San Tommaso dimostra l\u2019esistenza di Dio e che egli solo \u00e8 lo \u00ab\u00a0stesso Essere sussistente\u00a0\u00bb, sono anche oggi, come nel medioevo, le prove pi\u00f9 valide, chiara conferma del dogma della Chiesa proclamato nel Concilio Vaticano e interpretato egregiamente da Pio X con queste parole: \u00ab\u00a0Iddio, come principio e fine di tutte le cose, pu\u00f2 conoscersi e con certezza dimostrarsi con lume naturale della ragione, per le cose fatte, ossia per le opere visibili della creazione, come dagli effetti si conosce certamente la causa\u00a0\u00bb.<\/span><\/p>\n

E la sua metafisica, sebbene tuttora, e non di rado, acerbamente impugnata, ritiene ancora la sua forza e tutto il suo splendore, quasi oro che nessun acido pu\u00f2 alterare; e bene aggiunge lo stesso nostro Predecessore: \u00ab\u00a0Allontanarsi dall\u2019Aquinate, specialmente in metafisica, non pu\u00f2 essere senza un grande danno\u00a0\u00bb.\u00a0<\/span><\/p>\n<\/section>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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