lascuredielia.blogspot.com<\/a> 12\/11\/2022<\/p>\nAutore don Elia<\/span><\/strong><\/span><\/p>\nNon basta ammettere che la Chiesa, in virt\u00f9 della sua origine divina, non possa venire meno; occorre altres\u00ec riconoscere che nessuno pu\u00f2 modificarne la natura e le strutture essenziali, fra le quali si annoverano il culto e il papato. Bench\u00e9 del primo si sia tentata una radicale alterazione e il secondo attraversi una crisi senza precedenti, la fede ci assicura che si tratta soltanto di situazioni contingenti, destinate a cessare. Gli uomini devono accettare i limiti della propria condizione, che li rendono incapaci di cambiare ci\u00f2 che Dio ha stabilito; arrendersi all\u2019evidenza e rassegnarsi ad una realistica visione delle cose \u00e8 molto utile alla salute, sia a quella fisica che a quella spirituale. Pare nondimeno che sul colle della secessione, nella sede del prestigioso istituto di studi liturgici, ci\u00f2 sia un esercizio particolarmente arduo, forse a motivo della circolazione di certe sostanze il cui abuso pu\u00f2 a volte risultare fatale, specie a chi coltivi rapporti non secondo natura. Proprio da l\u00ec dovrebbe provenire, come gi\u00e0 il motu proprio<\/em> del 16 Luglio 2021, il testo firmato dall\u2019occupante del Soglio petrino il 29 Giugno scorso, che tanto ha preoccupato i cultori della Tradizione.<\/span><\/p>\nAvevamo finora evitato, secondo l\u2019abitudine invalsa negli ultimi anni, di guastarci l\u2019appetito con quella lettura, ma le interpellanze dei fedeli ci hanno infine persuaso a dare una scorsa alla lettera apostolica Desiderio desideravi<\/em> sulla formazione liturgica. Da un certo punto di vista, nulla di nuovo: l\u2019ideologia marsiliana, con cui ci han corrotto il cuore e la mente durante gli studi, tripudia in tutto il suo protestantesimo fumoso e sorpassato. Secondo la pi\u00f9 pura eresia luterana, la Messa vi \u00e8 considerata una mera rievocazione dell\u2019Ultima Cena; neppure un accenno al Sacrificio del Calvario, al quale si allude tutt\u2019al pi\u00f9, vagamente, come alla piena manifestazione dell\u2019amore di Cristo. La teologia cattolica dell\u2019identit\u00e0 sostanziale dell\u2019immolazione incruenta con quella cruenta \u00e8 totalmente assente, per non parlare dei suoi quattro fini: adorazione, ringraziamento, espiazione e impetrazione. La Liturgia \u00e8 tuttora fraintesa come l\u2019oggi della salvezza<\/em>, senza distinguere affatto tra la redenzione oggettiva (l\u2019opera definitivamente compiutasi con la morte di Ges\u00f9) e la redenzione soggettiva (ossia l\u2019applicazione dei suoi frutti alle singole anime).<\/span><\/p>\nLo stantio sostrato esistenzialistico affiora chiaramente nella fuorviante presentazione dell\u2019azione sacra come rinnovata esperienza personale del mistero pasquale<\/em>, del quale non sono chiariti n\u00e9 la natura n\u00e9 il fine. Il discorso, carente di ogni appoggio su realt\u00e0 sostanziali e definite, prosegue nel medesimo registro soggettivistico per raccomandare ancora una volta la partecipazione attiva<\/em> di un\u2019assemblea concepita come soggetto del culto e presieduta<\/em> da un ministro il cui unico compito \u00e8 quello di guidarla all\u2019incontro con Cristo<\/em>, non certo quello di agire nella persona di Lui, vero agente del Sacrificio, cui il popolo assiste associandovisi per poterne ricevere i benefici effetti. In questa concentrazione sull\u2019adunanza, lo Sposo e la Sposa finiscono col confondersi, anzich\u00e9 unirsi; tutto, del resto, mira non alla comunione oggettiva prodotta dalla grazia, bens\u00ec all\u2019appagamento emotivo dei partecipanti, come dimostrano le traduzioni infedeli delle preghiere antiche e, ancor pi\u00f9, quelle inventate ex novo<\/em> dalle varie conferenze episcopali.<\/span><\/p>\nCon inaudita sfacciataggine, il testo ripropone le palesi menzogne con cui lo stravolgimento del culto cattolico o \u00e8 stato giustificato o continua ad essere imposto. La prima \u00e8 che la cosiddetta \u201criforma liturgica\u201d sia stata effettuata in esecuzione delle indicazioni contenute nella costituzione Sacrosanctum Concilium<\/em>, quando invece esse erano gi\u00e0 state applicate, andando pure ben oltre il dettato conciliare, con l\u2019edizione del Messale del 1965, che conteneva il rito tradizionale lievemente ritoccato e tradotto in vernacolo (tranne il Canone). Anche il Rituale, per favorirne la comprensione, era stato volto nella lingua del popolo, ma lasciando testi e riti pressoch\u00e9 intatti. Quanto richiesto dal Vaticano II era dunque cosa fatta; non sussisteva pi\u00f9 alcun valido motivo di ulteriori interventi in quell\u2019ambito, a meno che non si forzassero i varchi dischiusi a bella posta dai redattori della detta costituzione. Allora, per prevenire ogni futura obiezione circa la legittimit\u00e0 dell\u2019istituzione di una nuova commissione che eseguisse il mandato conciliare, si fece scomparire il Messale del 1965 dalle chiese e dai libri di storia liturgica, quasi non fosse mai esistito.<\/span><\/p>\nA un parroco di campagna pu\u00f2 tuttavia capitare, con sua notevole sorpresa, di rinvenire nei vecchi, polverosi armadi della sagrestia una copia di un libro di cui non aveva mai sentito parlare\u2026 e di cui han perso la memoria persino gli studiosi che l\u2019han condannato all\u2019oblio, tanto da incorrere, nella stesura del Traditionis custodes<\/em>, in un banale errore che lo rende semplicemente nullo, tamquam non esset<\/em>: l\u2019identificazione del Messale precedente a quello del 1969 con quello del 1962. A forza di ingannare gli altri, si finisce col convincersi delle proprie stesse bugie, con l\u2019effetto di redigere una legge contraddittoria quanto all\u2019oggetto e, per ci\u00f2 stesso, inesistente. Su questa base priva di ogni forza giuridica, si pretende oltretutto di fondare un\u2019altra menzogna, quella secondo cui l\u2019unica lex orandi<\/em> della Chiesa di rito romano sarebbe contenuta nei libri liturgici promulgati dopo l\u2019ultimo concilio, cosa evidentemente impensabile, se \u00e8 vero \u2013 com\u2019\u00e8 vero \u2013 che la norma del culto esprime la regola della fede, la quale non \u00e8 certo stata definita cinquant\u2019anni fa. Anche qui la falsificazione si trasforma in atto di puro imperio sul fondamento di un illegittimo arbitrio.<\/span><\/p>\nManca, stranamente, l\u2019enunciazione di un\u2019altra grossolana falsit\u00e0 che \u00e8 diventata cavallo di battaglia dei liturgisti ed \u00e8 stata spudoratamente ribadita, negli incontri di presentazione della terza edizione del Messale paolino, dal responsabile della commissione liturgica della conferenza episcopale: che cio\u00e8 la seconda preghiera eucaristica<\/em>, identificata con l\u2019anafora contenuta nella Traditio Apostolica<\/em> di sant\u2019Ippolito, sarebbe pi\u00f9 antica del Canone Romano, quando il testo moderno, in realt\u00e0, non corrisponde ad essa se non per met\u00e0. La percentuale sarebbe ancora pi\u00f9 bassa se padre Louis Bouyer, inviso membro della famosa commissione ad exsequendam<\/em>, non lo avesse rabberciato alla bell\u2019e meglio, la sera precedente alla data di consegna, sopra un tavolino di un\u2019osteria di Trastevere, come racconta egli stesso nella sua autobiografia (cf. Louis Bouyer, M\u00e9moires<\/em>, Paris 2014, 199). Il grande oratoriano francese si era convertito dal luteranesimo, per ritrovarsi poco dopo impegolato nella palude che aveva abbandonato, ma stavolta da cattolico\u2026<\/span><\/p>\nLe bugie, ad ogni modo, hanno le gambe corte, almeno per chi ragiona. Quanti invece sono avvezzi a ingannare la propria stessa coscienza per scusarsi di immondi vizi contro natura e a imbrogliare il prossimo per celarli non si rendon pi\u00f9 nemmeno conto dell\u2019intrico di falsit\u00e0 in cui la loro mente si \u00e8 invischiata e piroettano nel loro mondo virtuale quasi fosse vero anche per gli altri, con una naturalezza e un\u2019impudenza da lasciar sbalorditi, come se tutti dovessero credere senz\u2019ambagi alle loro ridicole finzioni. Se per\u00f2 qualcuno si azzarda a sollevare la minima obiezione, gli si avventano contro con una violenza belluina: guai a chi soffia, sia pur leggermente, sul castello di carte che si son faticosamente costruito! Sarebbero costretti ad ammettere che il loro edificio mentale manca di ogni consistenza e che basta un bambino ad abbatterlo col suo limpido buon senso. L\u2019unica risorsa temibile di quei personaggi \u00e8 il potere che detengono \u2013 sebbene ancora per poco, non solo perch\u00e9 il vento sta per cambiare, ma anche perch\u00e9, in ossequio alla realt\u00e0 fittizia in cui sono immersi, si son fatti avvelenare per compiere un atto d\u2019amore<\/em>.<\/span><\/p>\nIl Signore sa servirsi finanche dei Suoi nemici per regolare i conti con coloro che Lo disonorano a oltranza e non accettano di ravvedersi; per non mancare di carit\u00e0, nondimeno, evitiamo di infierire su questo punto, pur sapendo che, in casi estremi, soltanto acute sofferenze riescono a innescare una resipiscenza e a far schivare la dannazione eterna. Non ignoriamo certo che tale consapevolezza, purtroppo, \u00e8 del tutto estranea all\u2019ideologia protestante dei moderni liturgisti, ma confidiamo nelle infinite risorse della sapienza divina, alle cui infallibili disposizioni dobbiamo il venerando culto cattolico, che nulla al mondo potr\u00e0 mai mutare n\u00e9, tantomeno, cancellare. La prometeica pretesa di taluni personaggi \u00e8 talmente irrazionale che sarebbe comica, se non fosse tragica. \u00c8 pur vero che, modificando il culto, si cambia pure la fede e la morale, fino a snaturare la Chiesa stessa. Tutto ci\u00f2, malauguratamente, \u00e8 sotto i nostri occhi, ma \u00e8 soltanto \u2013 lo ribadiamo \u2013 un fenomeno passeggero, destinato a non lasciare traccia, come tutte le opere puramente umane. Coraggio, dunque: non c\u2019\u00e8 alcun motivo di lasciarsi abbattere; c\u2019\u00e8 solo la granitica certezza che la Chiesa \u00e8 indefettibile e immutabile e che le anime di quanti le appartengono sono partecipi dei suoi attributi.<\/span><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"fonte lascuredielia.blogspot.com 12\/11\/2022 Autore don Elia Non basta ammettere che la Chiesa, in virt\u00f9 della sua origine divina, non possa […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":200,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[4,64],"tags":[272],"avopt_banners_inside_post":true,"avopt_banners_on_page":true,"av_copy_from":"","av_sharing_message":"","av_sharing_allowed":true,"av_sharing_on":{"fb":[],"tw":[]},"av_allow_affiliate_banner":false,"av_allow_affiliate_multi_banner":false,"av_post_rating":true,"av_have_post_rating_value":false,"spellchecker_performed_today":false,"yoast_head":"\n
Indefettibile e immutabile - San Michele Arcangelo<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n