Athanasius Schneider<\/span> ha concesso a John Henry Westen, Life Site News. Buona lettura.<\/h3>\nIl vescovo Athanasius Schneider, in una nuova intervista con John-Henry Westen, ha discusso molti argomenti importanti relativi alla nostra attuale crisi nella Chiesa cattolica. Ha detto a John-Henry Westen di essere convinto che, nonostante i tentativi di limitare la Messa latina tradizionale, “il Vaticano non riuscir\u00e0 a proibire totalmente la Messa latina tradizionale”.<\/span><\/p>\nHa anche insistito sul fatto che la Societ\u00e0 San Pio X non \u00e8 in scisma e che quindi i fedeli cattolici sono liberi di frequentare le loro cappelle. Infine, il presule kazako ha esortato i cattolici a ricevere sempre Nostro Signore nella Santa Eucaristia sulla lingua e non sulle mani.<\/span><\/p>\nIl vescovo di origine tedesca si \u00e8 detto molto convinto che la Messa tradizionale in latino non morir\u00e0. Due generazioni ormai sono cresciute con il rito tradizionale della Messa e hanno potuto vivere in esso. Pertanto, il Vaticano “non avr\u00e0 successo”.<\/span><\/p>\n“Causeranno un’ampia, grande controreazione perch\u00e9 ci saranno i buoni cattolici. Si daranno alla clandestinit\u00e0 e non li fermeranno”, ha spiegato Schneider.<\/span><\/p>\nIn altre parole, il vescovo Schneider ha previsto che molti cattolici tradizionali – e i loro sacerdoti – si daranno alla clandestinit\u00e0, piuttosto che abbandonare l’antica liturgia e i suoi sacramenti.<\/span><\/p>\n“La loro fede \u00e8 cos\u00ec forte, e questo divieto sar\u00e0 probabilmente lettera morta e non durer\u00e0 a lungo”, ha previsto Schneider.<\/span><\/p>\nAlla domanda di John-Henry Westen sull’affermazione che la Societ\u00e0 di San Pio X (SSPX), che utilizza esclusivamente il messale latino tradizionale e i sacramenti tradizionali, sia in scisma, il vescovo Schneider ha risposto che la SSPX “non \u00e8 sicuramente scismatica”.<\/span><\/p>\nSecondo il vescovo, \u00e8 “una visione molto ristretta e legalistica della realt\u00e0 della Chiesa” che porterebbe a tale conclusione. Tale visione “mette la lettera del diritto canonico al di sopra dell’importanza, dell’importanza primaria della pienezza della fede cattolica e della liturgia tradizionale”.<\/span><\/p>\nIl vescovo Schneider vede anche la necessit\u00e0 di chiarire ulteriormente il termine “scisma”, che, insieme ad altri termini, sono “subordinati” alla “pi\u00f9 grande legge del Diritto Canonico, che \u00e8 la salvezza delle anime”. Ad esempio, un criterio \u00e8 se si desidera o meno avere “una comunit\u00e0 canonica con il Papa”, che si manifesta soprattutto pregando per il Papa durante la celebrazione della Santa Eucaristia.<\/span><\/p>\nIl vescovo kazako, che era stato uno dei visitatori della Santa Sede durante la visita ufficiale della SSPX sei anni fa sotto Papa Francesco, ha insistito sul fatto che la SSPX prega sempre per il Papa e il vescovo locale nelle loro Messe, oltre a cantare “in pubblico” preghiere per il Papa. Pertanto, il prelato ha sfidato coloro che sostengono che la SSPX \u00e8 in scisma a “visitare almeno i loro seminari… le loro parrocchie, le loro famiglie, i loro giovani”. E “saranno commossi” dall’atteggiamento di questo gruppo di cattolici.<\/span><\/p>\nInoltre, il vescovo Schneider ha sottolineato che “Papa Francesco ha concesso… facolt\u00e0 di confessione abituale, ordinaria e universale ai sacerdoti della Societ\u00e0 San Pio X”. Inoltre, concedendo alla SSPX il diritto di assistere ai matrimoni con l’approvazione dei vescovi locali, il Papa sta esercitando i suoi poteri “giurisdizionali”. Come potrebbe esercitare un tale potere su un sacerdote scismatico?<\/span><\/p>\nConcedendo queste facolt\u00e0 alla SSPX, ha proseguito il vescovo, il Papa sta dichiarando “de facto, implicitamente” che “non sono scismatici”.<\/span><\/p>\nInsistendo sul fatto che l’arcivescovo Marcel Lefebvre desiderava essere “pienamente riconosciuto dalla Santa Sede”, monsignor Schneider ha indicato la “situazione di emergenza” nella Chiesa – citando persino le parole del cardinale Gerhard M\u00fcller sulla “presa di potere ostile della Chiesa” – come spiegazione dello status irregolare della SSPX. A suo avviso, il fatto che la SSPX “non sia in grado attualmente, temporaneamente, di essere pienamente sotto il controllo e la sottomissione della Santa Sede \u00e8 giustificato e non \u00e8 in alcun modo scismatico”.<\/span><\/p>\nInterrogato da John-Henry Westen sul tema della Comunione in mano, il vescovo Schneider \u00e8 diventato molto serio e ha affermato che “la Comunione in mano \u00e8 uno dei fenomeni e dei mali pi\u00f9 gravi all’interno della Chiesa”. Ha spiegato il suo giudizio dicendo che \u00e8 “il pi\u00f9 grave perch\u00e9 stiamo calpestando Nostro Signore sotto i nostri piedi nelle nostre chiese”. \u00c8 “il Signore, la Sua Maest\u00e0, nascosta in questo piccolo, piccolo frammento dell’ostia o una particella, parte dell’ostia, [che] viene calpestata”.<\/span><\/p>\n“Questo \u00e8 cos\u00ec grave e malvagio”, ha insistito Schneider. “Dobbiamo, al pi\u00f9 presto, fermare tutto questo… Basta!”.<\/span><\/p>\nIn questo contesto, il prelato ha aggiunto che le chiusure del COVID – dove spesso i vescovi hanno preso misure ancora pi\u00f9 severe di quelle prescritte dallo Stato – sono “una deplorevole dimostrazione dello stato di fede di questi vescovi” che si occupano pi\u00f9 delle cure “temporali” che di quelle eterne.<\/span><\/p>\nI vescovi e i sacerdoti che hanno partecipato a queste chiusure “dovranno rispondere davanti al “Giudice eterno, Ges\u00f9 Cristo”, ha detto Schneider.<\/span><\/p>\n <\/p>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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Mons. Schneider. Comunione sulla Mano, Grave Male. Da Fermare. - San Michele Arcangelo<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n