{"id":163,"date":"2022-02-07T20:55:35","date_gmt":"2022-02-07T19:55:35","guid":{"rendered":"https_3A//arcangelosanmichele.altervista.org/@p=163"},"modified":"2022-02-23T17:41:40","modified_gmt":"2022-02-23T16:41:40","slug":"la-seconda-scolastica-la-filosofia-politica-e-lecclesiologia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/arcangelosanmichele.altervista.org\/la-seconda-scolastica-la-filosofia-politica-e-lecclesiologia\/","title":{"rendered":"La Seconda Scolastica, la Filosofia Politica e l\u2019Ecclesiologia"},"content":{"rendered":"

fonte\u00a0 doncurzionitoglia.wordpress.com<\/a> 07\/11\/2014<\/p>\n

Autore don Curzio Nitoglia<\/span><\/strong><\/p>\n

La seconda scolastica del Cinquecento spagnolo<\/strong><\/span><\/p>\n

Nel Cinquecento, soprattutto in Spagna, rifior\u00ec il tomismo e dette nascita alla seconda scolastica grazie ad un grande impegno dell\u2019Ordine dei Domenicani e dei Gesuiti.<\/span>
\nIl tomismo cinquecentesco dette nuovi contributi ed approfondimenti, alla luce della filosofia e teologia perenne di san Tommaso d\u2019Aquino, specialmente quanto alla dottrina politica ed ecclesiologica per rispondere alle obiezioni (razionaliste) degli umanisti e (esageratamente soprannaturaliste con un conseguente disprezzo della natura) dei luterani, i quali avevano ribaltato la concezione aristotelico\/tomistica della politica e quella patristico\/scolastica sulla natura della Chiesa di Cristo.<\/span><\/p>\n

Umanesimo rinascimentale e luteranesimo<\/strong><\/span><\/p>\n

Il naturalismo umanistico\/rinascimentale e il nominalismo luterano avevano prodotto una dottrina nuova ed erronea sia quanto alla natura della Societ\u00e0 civile (filosofia politica), sia quanto alla natura della Societ\u00e0 religiosa, ossia la Chiesa (teologia ecclesiologica).<\/span>
\nIl nominalismo ritiene che i concetti universali e la natura o essenza reale non hanno nessuna realt\u00e0 oggettiva fuori della mente pensante; l\u2019unica realt\u00e0 extra-mentale \u00e8 la cosa singolare, l\u2019individuo: \u201cnulla oltre l\u2019individuo\u201d \u00e8 l\u2019assioma che riassume e definisce il nominalismo.<\/span><\/p>\n

In breve gli universali logici (nomi) e ontologici (essenze o nature) sono soltanto \u201cpure voci\u201d, senza consistenza ontologica n\u00e9 logica, di cui ci serviamo per indicare gli individui reali, che si assomigliano tra di loro.<\/span><\/p>\n

L\u2019individualismo del nominalismo di Occam (\u2020 1349) applicato alla teologia sulla Chiesa produce una dottrina ecclesiologica protestantica e modernistica. La seconda scolastica si trov\u00f2, cos\u00ec, a confutare errori di natura politica, teologica (ecclesiologica e sacramentaria) che affondavano le radici in maniera remota gi\u00e0 nel donatismo del IV secolo. I tomisti del Cinquecento, basandosi sulla dottrina dell\u2019Aquinate, seppero rispondere alle apparentemente \u201cnuove\u201d obiezioni, in realt\u00e0 vecchie di circa 1000 anni, e apportarono un nuovo arricchimento alla dottrina cattolica riguardo ai Sacramenti, alla Chiesa e alla politica.<\/span><\/p>\n

Occam, \u201canticipando un metodo che sar\u00e0 praticato sistematicamente da Lutero, Calvino, Zwingli ed anche dai pi\u00f9 recenti critici delle strutture ecclesiastiche (v. Hans K\u00fcng), elimina tutte le acquisizioni dottrinali accumulate dalla Tradizione, per richiamarsi esclusivamente agli insegnamenti delle Lettere di San Paolo e agli altri scritti neotestamentari (Dialogus, I, 1, cc. 1-6). Gli asserti del Nuovo testamento e la vita della Chiesa primitiva rappresentano per Occam il solo termine di paragone per giudicare di fede e di verit\u00e0 (Dialogus, I, 1, c. 5)\u201d (B. Mondin, Storia della Teologia, Bologna, ESD, 1996, vol. II, p. 493).<\/span><\/p>\n

Il cardine dell\u2019ecclesiologia occamista \u00e8 che i fedeli sono il primo soggetto della verit\u00e0 salvifica e non la Chiesa gerarchica (Dialogus, I, 5, 29; ivi, I, 1, 4; Octo quaestiones, VII, 117; Opus nonaginta dierum, c. 6).<\/span><\/p>\n

Questo principio \u00e8 la conseguenza logica del soggettivismo individualista di Occam. Come non vi sono nature ed essenze, ma solo individui; cos\u00ec non vi \u00e8 una Chiesa gerarchica e giuridicamente strutturata, ma vi sono i singoli fedeli e neppure uno Stato. \u201cLa Chiesa di Occam ha la sua realt\u00e0 negli individui credenti che la compongono. Questa teoria ecclesiologica \u00e8 perfettamente in linea con i princ\u00ecpi fondamentali della filosofia occamista tutta incentrata sul singolare, sull\u2019individuo e fortemente allergica verso tutto ci\u00f2 che \u00e8 comune: l\u2019universale, il necessario. [\u2026]. L\u2019esigenza delle varie strutture, inclusa quella del suo Capo visibile, il Papa, viene fortemente ridimensionata\u201d (B. Mondin, cit., p. 494).<\/span>
\nIn filosofia politica la modernit\u00e0 individualista e soggettivista (G. Occam \u2020 1349, N. Machiavelli\u2020 1527, T. Hobbes\u2020 1679, J. Locke \u2020 1704) ribalta la dottrina sulla natura socievole dell\u2019uomo e lo presenta come un individuo \u201capolitico\u201d o \u201casociale\u201d poich\u00e9 la natura o l\u2019essenza universale e stabile sono inesistenti per la modernit\u00e0, che \u00e8 figlia del nominalismo occamista. Quindi l\u2019ordine sociale e politico non \u00e8 pi\u00f9 un dato naturale, ma un qualcosa di artificiale e soggetto a manipolazioni individuali e soggettivistiche umane (v. Hobbes e Rousseau).<\/span><\/p>\n

Invece secondo Aristotele e la scolastica soltanto nella Societ\u00e0 civile o politica e non da solo, individualisticamente o isolatamente, l\u2019uomo perviene alla realizzazione piena e perfetta delle sue potenzialit\u00e0. Onde l\u2019uomo \u00e8 \u201canimale socievole per natura\u201d.<\/span><\/p>\n

La Chiesa pneumatica<\/strong><\/span><\/p>\n

Il luteranesimo rifiutava la Tradizione divino\/apostolica come fonte della divina Rivelazione e si basava sulla sola Scrittura, interpretata soggettivisticamente (secondo la filosofia nominalista, che eliminava la conoscenza dell\u2019essenza delle cose e prendeva in considerazione solo gli individui concreti) e non pi\u00f9 alla luce della lettura dei Padri ecclesiastici. A partire da ci\u00f2 il protestantesimo faceva della Chiesa una societ\u00e0 puramente spirituale, una \u201ccongregazione di veri fedeli o santi\u201d e rifiutava l\u2019elemento sociale, universale, giuridico, visibile e gerarchico della Chiesa di Cristo.<\/span><\/p>\n

Tale errore fu confutato dal padre domenicano spagnolo professore di teologia all\u2019Universit\u00e0 di Salamanca, Francisco de Vitoria (1485-1546), secondo cui Lutero faceva \u201crisiedere in ogni vero fedele o santo il potere della Chiesa\u201d (soggettivismo e individualismo religioso).<\/span><\/p>\n

Un altro campione della seconda scolastica fu il gesuita italiano, professore al Collegio Romano di Roma poi Universit\u00e0 Gregoriana, S. Roberto Bellarmino (1542-1621), secondo il quale \u201ci luterani hanno reso la Chiesa invisibile\u201d.<\/span><\/p>\n

L\u2019errore luterano sulla Chiesa affonda le sue radici in Valdo, Wyclif e Marsilio da Padova (ma prima ancora anche su Montano e Donato, III\/IV secolo) ed inoltre ritiene la natura umana totalmente corrotta dal peccato originale, che avrebbe distrutto completamente le capacit\u00e0 conoscitive della ragione umana e il libero arbitrio della volont\u00e0.<\/span><\/p>\n

La Chiesa invece, ribatte la seconda scolastica (in piena continuit\u00e0 con la S. Scrittura, la Tradizione, la Patristica e la prima scolastica), \u00e8 un\u2019istituzione visibile, gerarchica e giuridica, fondata da Dio, finalizzata al Paradiso e fornita anche di mezzi soprannaturali (Sacramenti) per aiutare i fedeli a cogliere il loro fine ultimo. Essa ha un elemento divino (origine, fine e mezzi) ed uno umano (gerarchia e fedeli). La gerarchia della Chiesa deve giungere da Cristo ed arrivare sino alla fine del mondo in una successione mai interrotta. Quindi l\u2019antichit\u00e0 della Chiesa risalente a Cristo e a Pietro, la sua sussistenza ininterrotta, la sua visibilit\u00e0, le sue dimensioni universali e non limitate ad una singola nazione (chiese nazionali, luterano\/germanica, anglicana e gallicana) o peggio ancora al singolo individuo, la successione apostolica dei Vescovi sotto il Papa sono elementi essenziali alla natura della Chiesa di Cristo che non potranno mai venire meno.<\/span><\/p>\n

Bellarmino e Suarez e Vitoria insistono molto sul fatto che la Chiesa deve avere ininterrottamente un\u2019autorit\u00e0 gerarchica, posta sotto il comando del Papa, che possa legiferare, giudicare ed obbligare. Infatti il potere legislativo, giudiziario e coercitivo \u00e8 essenziale per condurre le anime in Paradiso ed esso deve risiedere nella Chiesa fondata su Pietro e i suoi successori, come Cristo ha voluto.<\/span><\/p>\n

L\u2019anarchia civile<\/strong><\/span><\/p>\n

Se \u2013 come dicono il luterani \u2013 il peccato originale ha veramente distrutto la natura umana, la sua capacit\u00e0 conoscitiva ed il libero arbitrio, allora l\u2019uomo non pu\u00f2 conoscere la verit\u00e0, la natura delle cose e la legge naturale inscritta nel suo intelletto. Inoltre non \u00e8 pi\u00f9 individualmente libero di fronte al vizio, da cui \u00e8 invincibilmente attratto, e politicamente davanti all\u2019anarchia, dalla quale \u00e8 immancabilmente vinto.<\/span><\/p>\n

La politica umana, secondo i luterani, \u00e8 intrinsecamente perversa, quindi non pu\u00f2 erigere un governo, su basi razionali o filosofiche, capace di costruire una Societ\u00e0 civile che si uniformi alla legge naturale, la quale non \u00e8 conoscibile naturalmente. Infatti come la natura dell\u2019individuo \u00e8 corrotta totalmente, cos\u00ec la Societ\u00e0 civile non pu\u00f2 edificarsi naturalmente, ma deve essere istituita solo da Dio e soprannaturalmente.<\/span><\/p>\n

I Dottori scolastici del Cinquecento di fronte all\u2019eresia luterana che rendeva la Chiesa invisibile e puramente spirituale facevano un\u2019analogia<\/span>
\n1\u00b0) con la Persona divina di Cristo sussistente in due nature: una divina e l\u2019altra umana e<\/span>
\n2\u00b0) con la Societ\u00e0 civile.<\/span>
\nQuindi confutavano sia l\u2019eresia ecclesiologica protestantica (come i Padri del V secolo avevano confutato l\u2019eresia monofisita, che attribuiva a Ges\u00f9 una sola natura divina), sia l\u2019errore politico naturalista degli umanisti e di Machiavelli. Infatti come Ges\u00f9 \u00e8 vero Dio e vero uomo, come l\u2019uomo \u00e8 composto di anima e di corpo (se fosse solo anima sarebbe un fantasma, se fosse solo corpo sarebbe un cadavere), cos\u00ec lo Stato ha una natura visibile, giuridica e gerarchica, la Chiesa inoltre ha pure una realt\u00e0 spirituale, soprannaturale ed invisibile. Certamente il corpo e l\u2019elemento visibile devono essere subordinati a quello spirituale, come il meno perfetto al pi\u00f9 perfetto, ma hanno la loro reale sussistenza, che non deve essere negata. Secondo i luterani, invece, ogni potere politico deve essere soprannaturalmente predestinato e fondato direttamente da Dio, la natura umana essendo totalmente corrotta.<\/span><\/p>\n

San Roberto Bellarmino scriveva: \u201cla vera Chiesa di Cristo non \u00e8 solo un\u2019entit\u00e0 invisibile composta da anime in grazia, ma \u00e8 una societ\u00e0 giuridica, gerarchica e visibile analogamente al regno di Francia o alla repubblica di Venezia. Certamente la Chiesa ha un fine, un principio e dei mezzi soprannaturali per aiutare i fedeli a conseguire il Paradiso, ma anche i regni temporali debbono essere ordinati ad aiutare la Chiesa alla salvezza delle anime, facendo leggi conformi a quella naturale e divina. Essendo la Chiesa un corpo visibile e assieme mistico deve esser diretta da un capo visibile in terra (Papa) e invisibile in cielo (Cristo)\u201d. Parimenti lo Stato deve avere un capo che possa far leggi conformi a quella naturale per governare i sudditi e garantire loro il benessere comune temporale, subordinatamente a quello spirituale.<\/span><\/p>\n

Se cos\u00ec non fosse \u201ci piedi potrebbero dire alla testa noi non abbiamo bisogno di te\u201d. La conseguenza logica del luteranesimo teologico \u00e8 l\u2019anarchia e la rivoluzione cruenta in campo politico. I Dottori del Cinquecento furono lucidi e logici \u201cprofeti\u201d dacch\u00e9 di l\u00ec a pochi anni scoppi\u00f2 la guerra dei contadini in Germania, dopo 150 anni circa scoppiarono le due rivoluzioni inglesi e dopo altri cento anni grosso modo quella francese, segu\u00ecta dopo un secolo da quella bolscevica. Infatti, in logica, a partire da certe premesse non si pu\u00f2 non giungere a certe conclusioni. Il luteranesimo teologico \u00e8 padre dell\u2019anarchismo, della rivolta e della sovversione in campo politico. \u201cDietro i sofismi filosofici vengono le eresie teologiche e dopo le eresie \u00e8 il turno del boja\u201d (Donoso Cort\u00e8s). Ogni rivoluzione sociale \u00e8 preceduta da un\u2019eresia e questa da un errore filosofico.<\/span><\/p>\n

Il baianismo<\/strong><\/span><\/p>\n

L\u2019errore luterano \u00e8 correlativo a quello di Michel de Bay (detto Baio), professore all\u2019Universit\u00e0 di Lovanio nella seconda met\u00e0 del Cinquecento. Egli come Lutero confondeva ordine naturale e soprannaturale. La sua dottrina era ereticale, ma egli si sottomise, a differenza di Lutero, all\u2019autorit\u00e0 della Chiesa.<\/span><\/p>\n

I capisaldi del baianismo sono i seguenti:<\/span><\/p>\n

1\u00b0) la giustizia originale (grazia abituale e doni preternaturali) \u00e8 propria dell\u2019uomo, quindi dovuta a lui come sua parte naturalmente integrante e non gratuita;<\/span><\/p>\n

2\u00b0) il peccato originale ha devastato completamente la natura umana, specialmente la ragione e la volont\u00e0. Quindi l\u2019uomo \u00e8 invincibilmente schiavo del male e del peccato. La concupiscenza non \u00e8 solo una tendenza al male, che se non \u00e8 assecondata non \u00e8 peccaminosa in atto, ma \u00e8 peccato in s\u00e9;<\/span><\/p>\n

3\u00b0) l\u2019uomo decaduto non pu\u00f2 fare alcun bene neppure naturale, se non gli si rid\u00e0 la grazia, che \u00e8 una forza integrante e integrativa della natura, cui d\u00e0 la capacit\u00e0 di fare atti naturalmente buoni. Dunque senza la grazia l\u2019uomo non pu\u00f2 che fare atti naturali intrinsecamente cattivi;<\/span><\/p>\n

4\u00b0) l\u2019uomo o si trova sotto l\u2019impero della grazia ed allora tutte le sue azioni sono buone e degne della vita eterna, oppure si trova sotto il dominio della concupiscenza e quindi tutte le sue azioni sono peccaminose.<\/span><\/p>\n

Le opere naturalmente rette di un pagano sono apparentemente buone, ma realmente peccaminose. Baio, avendo approfondito il tema luterano del pessimismo, \u00e8 un precursore del giansenismo. S. Pio V, nel 1567, condann\u00f2 79 proposizioni estratte dagli scritti di Baio (DB 1001-1080). Baio si sottomise, ma (da vero precursore dei giansenisti e dei modernisti) rimase interiormente attaccato alle sue opinioni, negando l\u2019infallibilit\u00e0 pontificia. L\u2019immanentismo religioso modernista si ricollega per alcuni versi al baianismo.<\/span><\/p>\n

Contro anche queste dottrine baianiste si erse la seconda scolastica. Francisco Suarez afferm\u00f2 chiaramente che \u201c\u00e8 possibile all\u2019uomo, individualmente e socialmente, conoscere e seguire la legge naturale\u201d. Domingo de Soto riafferm\u00f2 che \u201cla natura umana \u00e8 rimasta integra, sebbene ferita dal peccato originale\u201d. San Roberto Bellarmino ribad\u00ec le medesime dottrine.<\/span><\/p>\n

I Dottori della seconda scolastica videro, dunque, la conclusione politica di tale eresia sulla grazia: la teoria del \u201cPrincipe santo\u201d e del \u201ctronovacantismo\u201d, secondo cui ogni potere politico ed ogni vero governante debbono essere fondati sulla santit\u00e0 e la grazia spirituale, senza le quali non sussistono poteri e governanti civili. Anche Suarez insegna che \u201cil potere di far leggi non dipende dalla fede o dalla moralit\u00e0 del Principe, altrimenti si arriverebbe alla anarchia sovversiva di ogni autorit\u00e0\u201d.<\/span><\/p>\n

Altre conseguenze sociali del soggettivismo luterano<\/strong><\/span><\/p>\n

Un\u2019altra conclusione in campo sociale e politico di questa eresia sulla grazia \u00e8 quella secondo cui gli ordini di un governante non santo non sono vincolanti e possono essere non obbediti; Vangelo e potere politico sarebbero inevitabilmente in disaccordo poich\u00e9 il potere politico \u00e8 intrinsecamente perverso, come la natura umana \u00e8 distrutta dal peccato originale. Vitoria, Soto e Suarez ed anche il domenicano card. Tommaso de Vio detto Cajetanus, affrontano questi errori e li confutano, facendoli risalire all\u2019Umanesimo riproposto nella seconda met\u00e0 del XVI secolo da Erasmo da Rotterdam in maniera meno radicale che da Lutero. Secondo tali dottrine la Chiesa e il Trono sarebbero vacanti di autorit\u00e0 umana e ripieni solo di grazia e santit\u00e0, ma ci\u00f2 porterebbe all\u2019anarchia sociale e religiosa poich\u00e9 l\u2019uomo \u00e8 fatto di anima e di corpo, di intelletto e sensi, non vede la grazia e la santit\u00e0, che son note solo a Dio, ed ha bisogno di un\u2019autorit\u00e0 visibile cui obbedire per essere governato nelle cose temporali (Stato) e spirituali (Chiesa).<\/span><\/p>\n

L\u2019anarchia civile, secondo i tomisti del Cinquecento, \u00e8 figlia della dottrina teologica luterana della Chiesa come comunit\u00e0 dei soli santi; dunque dal luteranesimo nascerebbe immancabilmente la rivoluzione sociale, come realmente avvenne in Inghilterra (1648, 1688) e in Francia (1789).<\/span><\/p>\n

Lo schiavismo<\/strong><\/span><\/p>\n

Lo schiavismo e la colonizzazione selvaggia erano anch\u2019essi una conseguenza di tali dottrine luterane. Il loro ideatore fu Juan Gin\u00e9s de Sep\u00f9lveda (1490-1573), che aveva studiato diritto e lettere antiche in Bologna. Secondo lui gli indigeni delle Americhe, non avendo la fede e la santit\u00e0, potevano essere ridotti in schiavit\u00f9, in quanto senza la grazia non avevano neppure una natura integra e quindi non potevano governare se stessi poich\u00e9 pi\u00f9 simili alle bestie che agli uomini. Come si vede egli si rif\u00e0 all\u2019eresia luterana secondo cui qualsiasi vera Societ\u00e0 (civile e spirituale) deve essere fondata sulla santit\u00e0.<\/span><\/p>\n

Naturalmente i tomisti del Cinquecento confutarono anche questa dottrina alla luce degli insegnamenti sulla grazia, la giustificazione e la Chiesa come venivano affrontati, proprio allora, dal Concilio di Trento (1545-1563).<\/span><\/p>\n

Il machiavellismo<\/strong><\/span><\/p>\n

Un altro errore che preoccupava gli scolastici del Cinquecento era il machiavellismo.<\/span>
\nMachiavelli (1469-1527) \u00e8 il pensatore che ha teorizzato in maniera sistematica l\u2019autonomia della politica dalla morale. Secondo Machiavelli politica e morale non debbono combattersi, ma neppure essere subordinatamente coordinate (agnosticismo sociale).<\/span><\/p>\n

Esse, per Machiavelli, esistono indipendentemente e separatamente l\u2019una dall\u2019altra e debbono ignorarsi senza farsi guerra. Il machiavellismo \u00e8 un sorta di indifferentismo o agnosticismo politico. Non \u00e8 la lotta contro la morale, ma \u00e8 il non volersi porre il problema etico e dunque agire in societ\u00e0, ossia politicamente, come se la morale oggettiva non esistesse per il Principe.<\/span><\/p>\n

La morale agnostica vuol ignorare e non combattere ogni oggetto da cui l\u2019uomo possa dipendere e rifiuta di porsi il problema della verit\u00e0. L\u2019agnosticismo non nega per principio o teoreticamente il Trascendente, come fa l\u2019ateismo militante, ma \u00e8 indifferente, non se ne cura, anzi afferma che in pratica \u00e8 meglio non pensarci.<\/span><\/p>\n

Per il machiavellismo la morale non \u00e8 cattiva in s\u00e9, ha la sua ragion d\u2019essere, ma solo nel suo campo etico e religioso e non deve assolutamente interferire nel governo dello Stato. Cos\u00ec la politica ha il suo fine unicamente nel campo sociale puramente naturale, facendo astrazione (senza negarle esplicitamente) dalla morale, dalla religione e da Dio.<\/span><\/p>\n

Machiavelli separa, senza metterli in guerra esplicita, l\u2019ordine naturale dall\u2019ordine soprannaturale, la politica dalla morale, l\u2019uomo sociale da Dio. Il machiavellismo \u00e8, dunque, naturalismo politico, che tende a umanizzare il divino e a naturalizzare il soprannaturale, pur non negandoli. Luteranesimo (soprannaturalismo esagerato, che disprezza la natura) e machiavellismo (naturalismo radicale, che fa a meno della grazia) sono le due facce opposte di una stessa medaglia.<\/span><\/p>\n

L\u2019uomo di Stato o il Principe, secondo Machiavelli, dirigendo lo Stato verso il suo fine: la felicit\u00e0 e la sicurezza puramente naturali dei cittadini, deve prendere, in teoria e in pratica, soltanto quei mezzi che risultano migliori per il suo scopo, che \u00e8 la \u201cragion di Stato\u201d, indipendentemente dalla legge morale oggettiva e universale anche se non forzatamente contro di essa, ma eventualmente s\u00ec, ove esse entrino in contrasto. Secondo il Fiorentino esiste solo la natura e non la grazia, la quale tuttavia pu\u00f2 aiutare i cittadini a vivere nell\u2019obbedienza al Principe, mentre per Lutero solo la grazia pu\u00f2 integrare la natura intrinsecamente corrotta e malvagia.<\/span><\/p>\n

L\u2019errore fondamentale della nuova politica machiavellica consiste nel voler sostituire alla morale oggettiva e naturale e alle regole oggettive di essa gli interessi dello Stato e del Principe. Come Lutero ha introdotto il soggettivismo in religione, Cartesio in filosofia, Machiavelli lo introduce nella politica. Giustamente i tomisti del Cinquecento vedono nel machiavellismo, pur essendo in s\u00e9 naturalista, la conclusione pratica in campo sociale del soggettivismo nominalista luterano. Lo stesso insegnano Domingo Ba\u00f1ez, Roberto Bellarmino e Francisco Suarez assieme a Pedro de Ribadeneyra e ad Antonio Possevino.<\/span>
\nNel De regimine principum (lib. I, cap. 15) di san Tommaso, ripreso e commentato dai tomisti del Cinquecento in funzione antimachiavellica, si spiega che \u201cla Societ\u00e0 civile o politica \u00e8 come una nave, la cui navigazione ha due aspetti: solcare il mare e portare i passeggeri in porto. Ossia la politica e il bene comune o sociale hanno un duplice compito: immanente (navigare) e trascendente (giungere al Cielo)\u201d. La \u201cCivilt\u00e0 cristiana\u201d ha come fine immediato il benessere comune temporale e sociale dei cittadini, ma il suo Fine ultimo \u00e8 il Sommo Bene (De regimine principum, lib. I, cap. 16). La politica rappresenta il fine intermedio; perci\u00f2 va coltivata, ma non bisogna fermarsi ad essa (S. Th., II-II, q. 58, a. 5).<\/span><\/p>\n

Il bene dell\u2019uomo o il suo Fine ultimo personale e il bene comune sociale e temporale sono ordinati mutuamente tra di loro e, in un certo senso, vengono a coincidere (S. Th., I-II, q. 21, a. 4, ad 3). Il bene sociale, politico o comune non pu\u00f2 non ordinarsi come il fine prossimo a quello ultimo, al bene trascendente ed infinito dell\u2019uomo, che \u00e8 Dio.<\/span><\/p>\n

L\u2019uomo non pu\u00f2 vivere da solo, ma ha bisogno di altri esseri umani per formare prima una societ\u00e0 imperfetta (la famiglia) e poi una Societ\u00e0 perfetta (lo Stato, che \u00e8 l\u2019unione di pi\u00f9 famiglie e di pi\u00f9 villaggi). Naturalmente l\u2019uomo \u00e8 animale razionale e sociale (ossia intelligente, libero e vivente in societ\u00e0 o p\u00f2lis). Rifiutare l\u2019elemento politico o sociale dell\u2019uomo \u00e8 innanzi tutto un errore filosofico o antropologico, che ha una falsa concezione metafisica della natura dell\u2019uomo. Infatti se l\u2019uomo in s\u00e9 \u00e8 intrinsecamente corrotto, la Societ\u00e0 (familiare, sociale e religiosa), che risulta dall\u2019unione di pi\u00f9 uomini sotto un\u2019autorit\u00e0, \u00e8 anch\u2019essa intrinsecamente malvagia; inoltre anche la Chiesa nel suo aspetto giuridico e gerarchico \u00e8 perversa come lo \u00e8 lo Stato.<\/span><\/p>\n

L\u2019uomo \u00e8 composto di anima e di corpo. Essendo la sua anima razionale, egli \u00e8 fatto per vivere a contatto con gli altri, non \u00e8 un animale solivago, come volevano gli umanisti, i luterani e i nominalisti confutati dai tomisti del Cinquecento. Egli deve avere Dio \u2018al di sopra\u2019, gli uomini \u2018accanto\u2019 e la terra \u2018sotto i piedi\u2019. Ossia deve essere realista (con i piedi per terra), religioso (Dio \u00e8 il Fine ultimo) e socievole (vivere assieme agli altri uomini). La famiglia, per esempio, che \u00e8 una Societ\u00e0 imperfetta, suppone il corpo dell\u2019uomo orientato alla generazione, fine primario del matrimonio, ma essa deve essere segu\u00ecta dall\u2019educazione che sorpassa la vita animale e corporea in quanto riguarda quella razionale e ordinata ultimamente al fine spirituale.<\/span><\/p>\n

Lo stesso si pu\u00f2 dire della Societ\u00e0 civile e dello Stato. San Tommaso d\u2019Aquino spiega che \u201cagli animali la natura ha dato i peli, i denti, le corna, la velocit\u00e0 per fuggire. L\u2019uomo, invece, dalla natura non \u00e8 stato formato con nessuno di questi mezzi gi\u00e0 pronti; ma al posto di quelli gli \u00e8 stata data la ragione, per mezzo della quale pu\u00f2 procurarsi tutte queste difese. Ma per far ci\u00f2 non basta il lavoro di un solo uomo, perch\u00e9 il singolo non basta a s\u00e9 per vivere. Perci\u00f2 \u00e8 naturale all\u2019uomo vivere in Societ\u00e0 [\u2026] affinch\u00e9 uno aiuti l\u2019altro, e diversi uomini siano occupati nella ricerca di cognizioni diverse\u201d.<\/span><\/p>\n

La Societ\u00e0 civile \u00e8 l\u2019unione morale e stabile di pi\u00f9 famiglie e pi\u00f9 villaggi, che tendono al benessere comune temporale subordinato a quello spirituale. Essa nasce dalla necessit\u00e0 per l\u2019uomo di conseguire il fine prossimo e ultimo, che non potrebbe conseguire se vivesse isolato. Per cogliere il fine occorre una strada che conduca ad esso: questa strada \u00e8 il diritto naturale, che si pu\u00f2 definire come il complesso di regole che si devono rispettare perch\u00e9 un uomo sia e resti autenticamente uomo, ossia \u201canimale razionale\u201d (Aristotele) e non \u201cbestia istintiva e peccaminosa in s\u00e9\u201d (Lutero).<\/span><\/p>\n

La politica moderna (ossia il machiavellismo) \u00e8 segnata, come il luteranesimo, da un grave errore: la separazione o la confusione (giacch\u00e9 ogni eccesso \u00e8 un difetto e gli estremi, nelle eresie, si ricongiungono) tra natura e Grazia, ragione e Fede, fine prossimo e Fine ultimo dello Stato. Il mondo moderno politicamente, specialmente con Machiavelli, considera solo il piano naturale (peraltro senza rispettarne l\u2019ordine), ignorando quello soprannaturale, mentre con Lutero considera solo quello soprannaturale, che sarebbe dovuto alla natura, e senza la grazia tutto \u00e8 peccaminoso. Luteranesimo e machiavellismo sono le due facce contrapposte di una stessa medaglia.<\/span><\/p>\n

Gli scolastici spagnoli del Cinquecento alla luce della retta ragione insegnano con Aristotele (Politica, V) e San Tommaso D\u2019Aquino (De regimine principum, lib. I, cap. 14) che l\u2019uomo per natura \u00e8 socievole o \u201canimale sociale\u201d, fatto per vivere non da solo, \u201csilvestre e solivago\u201d, ma in Societ\u00e0 prima imperfetta, (la famiglia) e poi perfetta (lo Stato).<\/span><\/p>\n

Ora se per natura \u2013 che \u00e8 creata da Dio \u2013 l\u2019uomo \u00e8 socievole, la Societ\u00e0 familiare e civile sono creatura e opera di Dio. Quindi anch\u2019esse devono adorarLo e prestargli il culto col quale Egli vuole essere adorato. Perci\u00f2 la famiglia e lo Stato devono essere sottomesse alla Chiesa che rappresenta Dio in terra. La separazione tra Stato e Chiesa, dunque, non solo \u00e8 contraria alla divina Rivelazione (Tradizione e Scrittura), ma anche alla sana filosofia e alla retta ragione.<\/span><\/p>\n

La legge naturale \u00e8 conoscibile dalla ragione umana<\/strong><\/span><\/p>\n

Gli scolastici cinquecenteschi insistono molto sulla dottrina tomistica secondo cui la ragione umana \u00e8 rimasta integra sebbene ferita. Quindi non solo il singolo uomo pu\u00f2 conoscere la natura delle cose e la legge naturale, ma pu\u00f2 fondare delle Societ\u00e0 imperfette (famiglia) e perfette (Stato) fondate sulla legge naturale e strumenti utili per conseguire il fine temporale subordinatamente a quello spirituale poich\u00e9 Dio ha creato l\u2019uomo e lo ha sopraelevato all\u2019ordine soprannaturale e quindi non si pu\u00f2 disgiungere la natura dalla grazia, anzi, \u2013 riprendendo l\u2019Aquinate \u2013 \u201cla grazia non distrugge la natura, ma la presuppone e la perfeziona\u201d (S. Th., I, q. 1, a. 8, ad 2).<\/span><\/p>\n

Insomma il potere politico non necessariamente deve essere infuso soprannaturalmente da Dio per essere legittimo poich\u00e9 la natura non \u00e8 intrinsecamente perversa, come vorrebbero i luterani. Quindi la societ\u00e0 politica o civile non deve essere instaurata solo direttamente e soprannaturalmente da Dio. Francisco de Vitoria esclude categoricamente che \u201cla vera e legittima sovranit\u00e0 politica deve essere basata sempre sulla grazia\u201d e accomuna tale dottrina all\u2019eresia proto-luterana di Wyclif e Hus.<\/span><\/p>\n

Conclusione<\/strong><\/span><\/p>\n

Se ci si basa anche solamente sul buon senso o la retta ragione naturale si pu\u00f2 facilmente capire quanto sia falso il sistema filosofico naturalistico dell\u2019umanesimo e la dottrina esageratamente soprannaturalistica luterana, che sono i due opposti errori (per eccesso e per difetto) i quali si adagiano come due burroni a destra e a sinistra di una vetta (la retta ragione elevata a filosofia da Aristotele e san Tommaso d\u2019Aquino, secondo cui \u201cla grazia non distrugge la natura, ma la presuppone e la perfeziona\u201d).<\/span><\/p>\n

Secondo il luteranesimo la natura umana \u00e8 totalmente corrotta. Quindi l\u2019uomo non ha le capacit\u00e0 raziocinative per conoscere la verit\u00e0 e la natura delle cose, inoltre la volont\u00e0 \u00e8 stata talmente erosa che l\u2019uomo ha perso la libert\u00e0.<\/span><\/p>\n

Ma se osserviamo i fatti che riguardano la vita raziocinativa e la libera volont\u00e0 umana dobbiamo asserire che l\u2019intelletto umano conosce la natura delle cose e che la volont\u00e0 \u00e8 libera di fare il bene o il male. Infatti se nego la possibilit\u00e0 di raggiungere la verit\u00e0 o di conoscere la realt\u00e0 oggettiva che mi circonda non posso avere nessuna certezza e debbo dubitare di tutto, ma nel momento in cui dubito di tutto non dubito della mia affermazione secondo cui bisogna dubitare, la quale per me \u00e8 una certezza. Invece se fossi coerente dovrei dubitare anche che io dubiti. Quindi la certezza di dover dubitare \u00e8 in contraddizione con lo scetticismo. L\u2019esperienza dei fatti mi fa constatare, per esempio, che so con certezza che un \u201ctriangolo ha tre angoli e un quadrato quattro e che il triangolo non \u00e8 un quadrato\u201d. Questo \u00e8 un fatto \u00e8 un principio primo per s\u00e9 evidente che non \u00e8 possibile negare. Contro il fatto non vale nessuna argomentazione che lo nega. Per quanto riguarda la libert\u00e0 l\u2019esperienza mi fa constatare che quando voglio un oggetto (un gelato, un libro, una bicicletta\u2026) sono cosciente di non essere necessitato da esso (posso benissimo non volerli o non prenderli o non usarli anche se mi piacciono). Inoltre ho la coscienza e la constato con certezza che, pur se mi piace di pi\u00f9 il vino, posso scegliere l\u2019acqua.<\/span><\/p>\n

La conseguenza socio\/politica di questi errori \u00e8 la negazione della bont\u00e0 di ogni Societ\u00e0 umana (famiglia \/Stato) e della natura anche gerarchica della Chiesa. La radice di questo errore va ricercata nel nominalismo individualista secondo il quale non esistono essenze e nature ma solo individui. Ora l\u2019individualismo porta a propugnare la rivolta contro ogni autorit\u00e0, non solo quella statale, ma anche umana e divina per arrivare all\u2019autonomia assoluta dell\u2019individuo. La sua natura \u00e8 l\u2019autonomia dell\u2019individuo e la societ\u00e0 senza autorit\u00e0 umana e divina. Esso fa dell\u2019individuo l\u2019Assoluto, del mezzo il fine e della creatura il Creatore. Ma l\u2019individualismo nominalista \u00e8 contraddetto dagli stessi filosofi soggettivisti e idealisti almeno nella vita pratica. Essi in teoria propugnano l\u2019idealismo o il soggettivismo individualista della conoscenza e dell\u2019etica, ma in pratica agiscono, e quindi pensano, da realisti.<\/span><\/p>\n

Conoscere significa apprendere qualcosa come un oggetto il quale sta davanti a me indipendentemente dal mio pensiero (ob-jacet). Non sono io che produco col mio pensiero questo oggetto che giace (jacet) davanti (ob) a me. Ora \u201cl\u2019azione segue l\u2019essere e il modo di agire segue il modo d\u2019essere\u201d. Quindi conosco e agisco in base ad una realt\u00e0 e leggi oggettive.<\/span><\/p>\n

Ogni uomo normale si rende conto che non \u00e8 il suo pensiero a produrre la realt\u00e0 e la morale, ma si tratta di una realt\u00e0 e di una regola morale gi\u00e0 costituita in se stessa prima che egli la conosca.<\/span><\/p>\n

Quindi lo Stato, essendo un insieme di famiglie che si uniscono e formano un villaggio e poi pi\u00f9 villaggi formano una Civitas o una Polis, \u00e8 conforme alla natura umana, che \u00e8 fatta per vivere socialmente in unione con gli altri (famiglia, villaggio e Stato). Infatti l\u2019uomo da solo non riuscirebbe a conseguire il suo fine temporale o naturale, ma ha bisogno della Societ\u00e0.<\/span><\/p>\n

Per quanto riguarda la Chiesa non basta il buon senso naturale per respingere l\u2019errore luterano, ma occorre la divina Rivelazione per capire qual \u00e8 la natura della Religione fondata da Cristo. Qualsiasi persona che abbia un minimo di istruzione religiosa (Catechismo e lettura del Vangelo) sa che Ges\u00f9 paragona la Chiesa ad un \u201covile\u201d e ad un \u201cgregge\u201d ben visibile, fatto di pecore, di agnelli e di pastore in carne ed ossa con tanto di recinto (Lc., XII, 32; Gv., X, 1); ad una \u201ccitt\u00e0 sul monte\u201d fatta di case e ben visibile da tutti (Mt., V, 14); ad un \u201calbero sui cui si posano gli uccelli\u201d fatto di radici, tronco, rami e fronde (Mc., IV, 30) .<\/span><\/p>\n

Questo errore nell\u2019\u00e8ra moderna ha conosciuto due rami diversi e contrari, ma che si ricongiungono come le due facce di una stessa medaglia: il naturalismo machiavellico, che non tiene conto dell\u2019aldil\u00e0, e il soprannaturalismo luterano, il quale reputa intrinsecamente perverso tutto ci\u00f2 che \u00e8 naturale.<\/span><\/p>\n

La seconda scolastica, come \u201cun nano sulle spalle di un gigante\u201d (S. Tommaso d\u2019Aquino e la prima scolastica), \u00e8 riuscita a scorgere, a confutare questi errori, che gi\u00e0 erano stati avanzati dal donatismo nel IV secolo, e a prevedere le loro conseguenze catastrofiche in maniera filosofico\/teologica scientifica (il buon senso eretto a scienza filosofica, innalzato dalla luce della fede a scienza teologica).<\/span><\/p>\n

Oggi quando gli errori della modernit\u00e0 (XV-XIX secolo) sono giunti al parossismo nichilistico della post-modernit\u00e0 (XX secolo) si pu\u00f2 e si deve tornare a San Tommaso come nel Cinquecento la seconda scolastica grazie all\u2019Aquinate pot\u00e9 operare la vera controriforma e restaurare gli individui, la societ\u00e0 e la Chiesa.<\/span><\/p>\n

Dalla restaurazione della metafisica e del realismo della conoscenza dipende anche la restaurazione della morale naturale, della filosofia politica ed economica, le quali ci aiutano ad essere veramente uomini, intelligenti e liberi e ci impediscono di farci travolgere dalla marea montante della sovversione neoliberistica e nichilistica, le quali rendono l\u2019uomo simile al bruto, schiavo e determinato dai suoi istinti pi\u00f9 bassi.<\/span><\/p>\n

d. Curzio Nitoglia<\/span><\/p>\n

7\/11\/2014<\/span><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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