{"id":1621,"date":"2022-07-30T22:44:32","date_gmt":"2022-07-30T20:44:32","guid":{"rendered":"https_3A//arcangelosanmichele.altervista.org/@p=1621"},"modified":"2022-07-30T22:54:31","modified_gmt":"2022-07-30T20:54:31","slug":"dottrina-la-liberta-religiosa-del-vaticano-ii","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/arcangelosanmichele.altervista.org\/dottrina-la-liberta-religiosa-del-vaticano-ii\/","title":{"rendered":"Dottrina: la libert\u00e0 religiosa del Vaticano II"},"content":{"rendered":"
fonte fsspx.news<\/a><\/p>\n Uno dei testi pi\u00f9 problematici del Concilio Vaticano II \u00e8 la famosa dichiarazione sulla libert\u00e0 religiosa Dignitatis humanae<\/em>, del 7 dicembre 1965. La sua parte essenziale dice questo (n \u00b0 2):<\/span><\/p>\n \u201cQuesto Concilio Vaticano dichiara che la persona umana ha il diritto alla libert\u00e0 religiosa. Il contenuto di una tale libert\u00e0 \u00e8 che gli esseri umani devono essere immuni dalla coercizione da parte dei singoli individui, di gruppi sociali e di qualsivoglia potere umano, cos\u00ec che in materia religiosa nessuno sia forzato ad agire contro la sua coscienza n\u00e9 sia impedito, entro debiti limiti, di agire in conformit\u00e0 ad essa: privatamente o pubblicamente, in forma individuale o associata. Inoltre dichiara che il diritto alla libert\u00e0 religiosa si fonda realmente sulla stessa dignit\u00e0 della persona umana quale l’hanno fatta conoscere la parola di Dio rivelata e la stessa ragione. Questo diritto della persona umana alla libert\u00e0 religiosa deve essere riconosciuto e sancito come diritto civile nell’ordinamento giuridico della societ\u00e0”.<\/span><\/p>\n La libert\u00e0 religiosa cos\u00ec definita consiste quindi in un diritto inviolabile, legato alla dignit\u00e0 della persona umana, di essere libera da qualsiasi vincolo in materia religiosa. Questa dichiarazione intende fornire una linea di condotta per i sovrani nell’ambito del pluralismo religioso contemporaneo. A quel tempo, mirava anche a dare un segnale ai paesi comunisti in cui la religione cattolica era perseguitata.<\/span><\/p>\n Per comprenderne lo scopo, \u00e8 bene sapere quale dovrebbe essere la societ\u00e0 civile ideale, data la natura umana cos\u00ec come la conosciamo per ragione naturale e cosa ci insegna la Rivelazione cristiana.<\/span><\/p>\n La natura umana include la capacit\u00e0 di conoscere l’esistenza del Dio creatore, e quindi il dovere di adorarlo, non solo individualmente, ma collettivamente, che si tratti di famiglie o di altre societ\u00e0 che sono tutte creature di Dio. L’uomo \u00e8, per sua natura, un animale ragionevole, sociale e politico.<\/span><\/p>\n La Rivelazione indica chi \u00e8 Dio, in che modo l’uomo si \u00e8 separato da Lui, in che modo \u00e8 stata effettuata la Redenzione, come i suoi effetti sono dispensati agli uomini e come quest’ultimo deve rendere il dovuto culto pubblico a Dio, attraverso spirito e verit\u00e0: questa \u00e8 l’opera affidata da Ges\u00f9 Cristo alla sua Chiesa che non \u00e8 altro che la Chiesa cattolica. Quest’ultima, l’unica arca di salvezza per tutto il mondo, con un unico governo sotto la direzione del Papa, ha quindi diritto a un posto molto speciale in tutti i paesi. La sua competenza riguarda l’adorazione divina, il governo della vita religiosa dei fedeli e l’evangelizzazione. Da parte sua, lo Stato si occupa in ogni paese del bene comune temporale, in modo che ciascuna di queste due societ\u00e0 abbia poteri molto distinti ma complementari. Se \u00e8 necessario restituire a Cesare ci\u00f2 che \u00e8 di Cesare, e a Dio ci\u00f2 che \u00e8 di Dio (Lc 20,25), Cesare non \u00e8 Dio ma \u00e8 soggetto a lui, come tutte le creature. Nessuna separazione o confusione di poteri, ma distinzione.<\/span><\/p>\n La societ\u00e0 civile ideale \u00e8 quindi quella in cui lo stato riconosce la vera religione e aiuta la Chiesa a compiere la sua missione. Quindi la religione cattolica appartiene alla normale situazione di uno stato ben costituito, quella dello stato cristiano. Ci\u00f2 comporta necessariamente la repressione dei trasgressori pubblici della religione cattolica a causa del cattivo esempio che hanno dato e dell’indignazione che hanno inflitto a Dio. Ci\u00f2 include anche la possibilit\u00e0 di impedire l’introduzione e la diffusione di false religioni, dal momento che queste possono solo danneggiare, non solo la vita religiosa privata degli individui, ma anche il quadro cristiano in cui fiorisce la societ\u00e0, e quindi le anime dei cittadini. Inoltre, l’introduzione di altre religioni pu\u00f2 essere solo una fonte di disordini civili: si pensi alle crudeli guerre di religione causate dalla Riforma luterana e alla diffusione violenta del protestantesimo, che ha avuto l’effetto di lacerare il cristianesimo …<\/span><\/p>\n Se questo ordine della societ\u00e0 \u00e8 giusto e coerente, oggi sembra irrealistico, poich\u00e9 il pluralismo religioso \u00e8 ancorato nelle nostre societ\u00e0, quindi sembra definitivo. Inoltre, quasi nessuno stato \u00e8 ancora ufficialmente cattolico. In queste condizioni, possiamo capire che la Chiesa, nella sua comunicazione pubblica, si accontenta di far conoscere almeno alcuni requisiti della legge naturale a coloro che non ammettono la Rivelazione. Tra questi principi abbiamo che non \u00e8 legittimo forzare una persona ad abbracciare la vera religione (ancor meno una falsa religione), che non \u00e8 consentito impedire la ricerca e l’esercizio della vera religione e che la competenza dello Stato riguarda il bene comune temporale, non direttamente la vita privata degli individui o delle famiglie in quanto tali – si pensi ai diritti dei genitori sull’educazione dei propri figli – n\u00e9 le questioni religiose.<\/span><\/p>\n Questi principi, la dichiarazione Dignitatis humanae<\/em> li estende in modo sproporzionato (“tutti gli uomini”, “qualsiasi vincolo”, di “qualsiasi potere umano “). Insiste sul fatto che lo stato non pu\u00f2 esercitare la coercizione in materia religiosa. Naturalmente sarebbe inaccettabile minacciare di morte un non credente se non si convertisse. Ma sarebbe altrettanto falso presentare come insopportabili vincoli psicologici esercitati da un gruppo o da uno Stato cattolico una predicazione dell’inferno come la punizione dei non credenti (“chi non creder\u00e0 sar\u00e0 condannato”, dice il Salvatore), la presenza calvari, chiese, crocifissi, presepi in luoghi pubblici, indossare gli abiti dei ministri del vero Dio o le insegne della religione che lo onora.<\/span><\/p>\n Inoltre, non si pu\u00f2 sempre accettare l’obiezione di coscienza allo Stato per motivi religiosi: \u00e8 legittimo che un giovane requisito per difendere il proprio paese militarmente dichiari\u00a0che non far\u00e0 nulla perch\u00e9 il suo la religione gli proibisce di portare armi? Dovrebbe avere abbastanza buon senso per illuminare la sua coscienza e capire che questa religione porta al suicidio della societ\u00e0, che non \u00e8 ragionevole e quindi non \u00e8 da Dio.<\/span><\/p>\n Inoltre, per quanto riguarda l’incompetenza dello Stato nelle questioni religiose, \u00e8 ovviamente necessario distinguere. Che il Presidente di una Repubblica non determina le regole liturgiche, \u00e8 ovvio. Ma la propaganda islamica non \u00e8 indifferente al bene comune. Il fatto che tutte le religioni tranne la religione cattolica ammettano il divorzio, la contraccezione o persino l’aborto, da essere in grado, se necessario, di giustificare falsit\u00e0, furto o duplicit\u00e0, usura, mutilazione o simili ignominie, dislocando la famiglia che \u00e8 la cellula naturale di base della societ\u00e0, promuovendo le leggi immorali se necessario, non lascia incolume il bene comune temporale ma al contrario lo danneggia gravemente. Quando la luce della vera religione illumina gli spiriti che governano la cosa pubblica, \u00e8 da considerare come libert\u00e0 di perdizione quella di poterla rifiutare.<\/span><\/p>\n Infine, i timidi adeguamenti della Dichiarazione del Concilio in termini di “giusto ordine sociale” non riescono a dissipare l’impressione di un vasto indifferentismo della societ\u00e0, che consente a qualsiasi attivit\u00e0 che si presenta come religiosa di essere considerata legittima . Della libert\u00e0 di ricerca religiosa che l’uomo ancora non credente deve svolgere, l’interpretazione comune del principio affermer\u00e0 il diritto positivo di professare qualsiasi opinione, anche errata, qualsiasi falsa dottrina o favola perversa, di metterla in pratica e di farne propaganda, il che \u00e8 sbagliato e inaccettabile.<\/span><\/p>\n Se \u00e8 comprensibile che pulpiti di pestilenza diffondano questo tipo di considerazione, sia che si tratti di sette massoniche o di circoli di liberi pensatori, \u00e8 inconcepibile che l’autorit\u00e0 istituita da Dio per guidare le anime nella verit\u00e0 religiosa \u00e8 compromessa da ci\u00f2 che Papa Gregorio XVI chiamava “delirio” (Lettera Enciclica Mirari Vos<\/em>, 1832). Il pontefice, che ha poi condannato il liberalismo di F\u00e9licit\u00e9 de Lamennais, ha denunciato “questa fonte pestilenziale dell’indifferentismo” da cui deriva “questa assurda ed erronea opinione, o piuttosto questo delirio, secondo cui la libert\u00e0 di coscienza e di culto \u00e8 un diritto specifico per ogni uomo; che deve essere proclamato in qualsiasi Stato ben costituito e che i cittadini hanno il diritto alla piena libert\u00e0 di esprimere le proprie opinioni pubblicamente e ad alta voce, qualunque esse siano, a parole, con la stampa o in altro modo, senza “che l’autorit\u00e0 ecclesiastica o civile possa limitarla”.<\/span><\/p>\n Da parte sua, Papa Pio IX insegn\u00f2 chiaramente, con tutta l’autorit\u00e0 del suo magistero pontificio, che la libert\u00e0 di coscienza rappresentava “un’opinione errata, fatale per la Chiesa cattolica e per la salvezza delle anime” (Lettera Enciclica Quanta Cura<\/em> , 1864). Nello stesso anno, il Syllabus<\/em> condannava diverse proposte volte a stabilire il diritto umano di professare pubblicamente qualsiasi religione. Citiamo, sotto il capitolo dell’indifferentismo, le seguenti proposizioni: “15. Ogni uomo \u00e8 libero abbracciare e professare la religione che sarebbe stato portato a considerare vera con il solo lume della ragione” . “16. Gli uomini possono trovare la via per la salvezza eterna e ottenere la salvezza eterna nel culto di qualsiasi religione”.<\/span><\/p>\n Paragoniamo questo insegnamento con, ad esempio, questa affermazione di Benedetto XVI, bench\u00e9 incaricato, come successore di Pietro e vicario di Cristo, di confermare i suoi fratelli nella fede: “Tutti devono poter esercitare liberamente il diritto di professare e manifestare individualmente o in una comunit\u00e0, la loro religione o fede, sia in pubblico che in privato, nell’insegnamento\u00a0e nella pratica, nelle pubblicazioni, nel culto e nel rispetto dei riti. Non si dovrebbe incontrare alcun ostacolo se desidera, eventualmente, aderire a un’altra religione o non professarne nessuna “(discorso del 1 gennaio 2011).<\/span><\/p>\n Un simile discorso \u00e8 solo un’applicazione dei falsi principi enunciati nella dichiarazione Dignitatis humanae<\/em>, che non parla dei diritti della vera religione, ma del diritto delle persone a praticare la propria religione, qualunque essa sia, indipendentemente da il suo valore – al di l\u00e0 di cosa dica il preambolo del documento conciliare.<\/span><\/p>\n Le formulazioni della Dichiarazione, dando il posto d’onore alle nozioni di dignit\u00e0 della persona, libert\u00e0, autonomia, connotano il moderno concetto giuridico secondo il quale l’uomo, per il semplice fatto della sua natura umana, \u00e8 un soggetto assoluto della legge , vale a dire, le esigenze di prestazione da parte dello Stato, indipendentemente dai suoi doveri verso la Verit\u00e0, verso Dio e verso il suo destino eterno. Il dovere dello Stato sarebbe ridotto al fine di garantire il rispetto di tali diritti, nei limiti dell’ordine pubblico di cui \u00e8 garante. L’ideale della vita umana si ridurrebbe a un’onesta ricerca filosofica, arricchita dal dialogo e dall’esperienza, e non in possesso pacifico della verit\u00e0.<\/span><\/p>\n A dire il vero, non \u00e8 solo una falsa nozione di legge, ma un sogno ad occhi aperti. Le religioni del mondo appaiono nella Dichiarazione come tutte buone e valide, solo pi\u00f9 o meno vicine alla verit\u00e0, tutte desiderose di contribuire alla ricerca comune proponendo i loro modelli di vita sociale nel rispetto delle differenze … Un veloce sguardo sull’attualit\u00e0 permette di riprendersi rapidamente da questo tipo di utopia.<\/span><\/p>\n La Santa Sede e i vescovi di tutto il mondo non hanno mancato di promuovere l’applicazione della Dichiarazione di Dignitatis Humanae<\/em>. Gli interventi con i governi si sono moltiplicati per ritirare dalle Costituzioni la menzione del cattolicesimo come religione di Stato o per rivedere i concordati al fine di introdurre la libert\u00e0 religiosa (Colombia nel 1973, Vallese nel 1974, Spagna nel 1976, Per\u00f9 in 1980, Italia nel 1984). \u00c8 diventato comune sollecitare gli stati quasi interamente cattolici ad adottare i principi di questa falsa libert\u00e0 religiosa che incarna l’indifferentismo e il relativismo. Cos\u00ec ha fatto papa Francesco col presidente del governo sloveno, Alenka Bratusek, il 13 giugno 2013. In questo paese, la cui popolazione \u00e8 cattolica al 94%, il vicario di Cristo ha elogiato la libert\u00e0 religiosa come “un importante fattore di sviluppo”. Pertanto, ovunque, la gerarchia cattolica elargisce incoraggiamento e aiuto all’accoglienza dei non cristiani o, ad esempio, all’erezione di moschee in paesi in cui le radici cristiane sono comunque profonde …<\/span><\/p>\n Cosa si \u00e8 guadagnato? Il comunismo non ha mitigato nulla del suo sentimento anticristiano, come vediamo ancora in Cina. L’Islam nel mondo perseguita i cristiani come mai prima d’ora. Il secolarismo aggressivo non si \u00e8 disarmato e continua a interferire nei programmi scolastici e nelle menti dei cittadini. La fede, d’altra parte, cessando di essere protetta laddove il potere civile ancora vegliava su di essa, \u00e8 diminuita considerevolmente e coloro che potrebbero aver pensato di abbracciare la fede cattolica ne sono dissuasi da una predicazione che non crede pi\u00f9 nella propria verit\u00e0. Non ci vuole molto per chiedere la revoca di questa dichiarazione.<\/span><\/p>\n Da leggere:<\/strong><\/span><\/p>\n * Per uno studio sistematico dell’opposizione tra la dichiarazione Dignitatis humanae<\/em><\/a> e la dottrina cattolica: Mons. Lefebvre, Mes doutes sur la libert\u00e9 religieuse<\/em><\/a>, Clovis, 2000.<\/span><\/p>\n * Per uno studio pi\u00f9 generale sul liberalismo: Mons.Lefebvre, Lo hanno detronizzato<\/em><\/a>, Amicizia cristiana.<\/span><\/p>\n * Atti magisteriali:<\/span><\/p>\n Gregorio XVI, Mirari vos<\/em><\/a>.<\/span><\/p>\n Torta IX: Quanta cura<\/em>, Syllabus<\/em><\/a>.<\/span><\/p>\n Leone XIII: Immortale Dei<\/em><\/a>.<\/span><\/p>\nL’ordine giusto della societ\u00e0<\/span><\/h2>\n
Difetti della dichiarazione<\/span><\/h2>\n
Un nuovo insegnamento che rompe con il magistero della Chiesa<\/span><\/h2>\n
Origini dell’errore<\/span><\/h2>\n
Le conseguenze della Dichiarazione sulla vita sociale<\/span><\/h2>\n