{"id":1618,"date":"2022-07-30T22:36:04","date_gmt":"2022-07-30T20:36:04","guid":{"rendered":"https_3A//arcangelosanmichele.altervista.org/@p=1618"},"modified":"2022-07-30T22:36:04","modified_gmt":"2022-07-30T20:36:04","slug":"conoscenza-dellislam","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/arcangelosanmichele.altervista.org\/conoscenza-dellislam\/","title":{"rendered":"Conoscenza dell’Islam"},"content":{"rendered":"

fonte fsspx.news<\/a><\/p>\n

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2000 anni fa il cristianesimo fece un umile ingresso nel mondo e merit\u00f2 una morte violenta per il suo fondatore e i suoi apostoli. Per secoli il sangue cristiano scorreva per fertilizzare la terra: “il sangue dei martiri \u00e8 un seme di cristiani”, affermava Tertulliano (Apologeticum<\/em> 50, 13).<\/strong><\/p>\n

Quasi millequattrocento anni fa, l’Islam inizi\u00f2 a far regnare la sua legge sanguinaria e per secoli il sangue \u00e8 stato versato ovunque cercasse di diffondersi e nei paesi conquistati. L’opposizione \u00e8 quindi totale, fin dall’inizio. Le seguenti righe cercano di presentare la legge musulmana.<\/strong><\/p>\n<\/div>\n<\/section>\n

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Fonti storiche e legge musulmana<\/h2>\n

La miseria di queste fonti \u00e8 profonda, nascosta dagli storici musulmani, che sono spesso le vittime, e dalla servile ripetizione degli storici occidentali. Pertanto, non ci sono quasi documenti contemporanei all’inizio dell’Islam. I primi elementi sono molto posteriori a Maometto e derivano da ripetute manipolazioni. Per quanto riguarda la vita del fondatore, non c’\u00e8 quasi nulla di storico. Le ricerche pi\u00f9 recenti convergono tutte su questa conclusione.<\/p>\n

Per conoscere gli inizi dell’Islam e la vita di Maometto, i musulmani usano il Corano da un lato e la tradizione dall’altro. Queste due fonti sono discutibili a causa della loro origine tardiva; ma anche della grande difficolt\u00e0 di interpretazione che circonda il Corano; infine l’assenza di storicit\u00e0 di gran parte della tradizione. Lo storico si trova davvero senza elementi.<\/p>\n

Prima parte: il Corano<\/h2>\n

La ricerca sulle origini del Corano ha gi\u00e0 ottenuto risultati notevoli. Tra questi dati, alcuni di essi possono essere solo ipotesi da verificare, ma la linea generale della formazione del Corano \u00e8 ora chiara.<\/p>\n

Secondo l’Islam, il Corano \u00e8 un libro rivelato<\/strong><\/em><\/p>\n

Corano (Quran) significa “recitazione” o “lezionario”. \u00c8 un testo destinato ad essere recitato nelle cerimonie religiose. L’ortodossia musulmana lo considera non creato: nel senso che riproduce una copia conforme al prototipo della religione divina, conservata in cielo da tutta l’eternit\u00e0; ma anche che, nella sua forma attuale, la sua riproduzione fonetica e grafica, nel suo abito linguistico arabo, \u00e8 identico e co-eterno all’originale celeste.<\/p>\n

Sarebbe cos\u00ec il frutto di una rivelazione, di una dettatura, fatta a Maometto dall’Arcangelo Gabriele, diffusa in decine di anni; poi ripetuto da lui ai discepoli che hanno memorizzato il testo. Tuttavia, questa \u00e8 solo la prima fase della realizzazione del libro.<\/p>\n

Confisca del testo<\/strong><\/em><\/p>\n

Dopo la morte di Maometto, un califfo (Otman, 579-656, ma vi \u00e8 disaccordo su questo argomento) avrebbe ordinato la raccolta degli elementi del testo, scritti su scapole di cammello, pietre o altri materiali. I testi gi\u00e0 esistenti furono bruciati e i loro detentori messi a morte. Una nuova campagna di distruzione di manoscritti non conformi fu condotta sotto il califfato di Ab\u00fb Bakr nel 665, e di nuovo da “Abd al-Malik. In realt\u00e0, oggi non ci sono quasi documenti prima del IX secolo. Infine, sempre secondo le tradizioni musulmane, durante il regno di “Abd al-Malik (685-705) fu intrapresa un’ultima fase di trascrizione del Corano. Quest’ultimo ha omogeneizzato l’ortografia e ha fatto delle revisioni per evitare omissioni e confusione troppo evidenti. Fu solo nel X secolo che fu adottato un unico sistema di consonanti che limitava le interpretazioni a 7 letture.<\/p>\n

Il viaggio notturno<\/em><\/strong><\/p>\n

Per avallare la sacralizzazione del Corano, il testo stesso fa ricorso a una narrazione molto particolare che \u00e8 utile riferire: “il viaggio notturno”. Eccone un racconto abbreviato. Una notte, Maometto lasci\u00f2 la Mecca, per ispirazione divina. Dio gli aveva fornito una guida, l’angelo Gabriele e una cavalcatura, la cavalla Buraq. Raggiunse Gerusalemme dopo un viaggio aereo e atterr\u00f2 sulla spianata del tempio. L\u00ec trov\u00f2 Abramo, Mos\u00e8, Ges\u00f9 e altri profeti che pregavano con lui e dietro di lui. Comparvero due coppe, una di vino e l’altra di latte: Maometto scelse il latte, che Gabriele approv\u00f2. Quindi, con un vigoroso slancio che lasci\u00f2 una traccia sulla roccia, Maometto, aiutato dagli angeli, si alz\u00f2 in cielo. Questo si apr\u00ec fino alla sua settima parte, la pi\u00f9 vicina a Dio, che gli disse le cinque preghiere che i musulmani avrebbero dovuto recitare ogni giorno. Consider\u00f2 il Corano “celeste” posto vicino a Dio, ma lo “dimentic\u00f2” prima di andarsene. Ritornato gi\u00f9, prese il suo cavallo alato e ritorn\u00f2 alla Mecca dove annunci\u00f2 l’imminente arrivo di una carovana su cui era passato e aveva sorvolato. La carovana stando effettivamente arrivando, valid\u00f2 questo resoconto della sua ascesa presso Dio.<\/p>\n

L’oblio del Corano “celeste” \u00e8 necessario per due fatti dichiarati nel Corano terrestre (copia perfetta del Corano celeste …): il primo per dimostrare che “il Libro” esiste con Dio; il secondo per prendere in considerazione dettatura di Gabriele. Questo \u00e8 il modo che i Califfi hanno trovato per spiegare questi due fatti. Per quanto riguarda il luogo dell’ascesa di Maometto al cielo, doveva essere Gerusalemme, un luogo sacro “fondamentale”. Bisognava ancorarvi l’Islam e, da l\u00ec, potersene impadronire. Questo \u00e8 il motivo per cui il testo coranico doveva collegare Maometto e la spianata del tempio. \u00c8 al punto di partenza dell’ascesa che la moschea al-Aqsa (“ultima”, come nel testo coranico) sar\u00e0 costruita 90 anni dopo. A questo prezzo, la sacralit\u00e0 islamica di Gerusalemme \u00e8 salva: la sua spianata \u00e8 diventata il secondo sito pi\u00f9 santo dell’Islam.<\/p>\n

Vera origine del Corano<\/strong><\/em><\/p>\n

Per \u00a0primo padre Th\u00e9ry aveva proposto un’ipotesi che aveva esposto nei volumi pubblicati con lo pseudonimo di Hannah Zacharias. Dopo la sua morte, \u00e8 stata continuata dal suo discepolo, padre Bertuel. Avevano individuato molti elementi giudaizzanti nella dottrina esposta dal Corano e diretto le attenzioni in quella direzione. P. Gallez ha ripreso l’argomento e ci ha avvicinato alla soluzione: gli elementi base del Corano sarebbero stati un catechismo giudeo-cristiano, di una setta piuttosto particolare (i giudeo-nazareni).<\/p>\n

\u00c8 una delle tante tendenze, o sette, nate dopo la predicazione del Vangelo, che mescolava le speranze di Israele con la religione di Ges\u00f9 Cristo. Sono stati descritti e spesso combattuti dai Padri della Chiesa. Sembra che questa setta sia persistita a lungo e abbia finito per cercare l’alleanza con alcuni arabi che vivevano in Siria per portare avanti il \u200b\u200bloro programma religioso e messianico. Fu l’esame interno del Corano che port\u00f2 a questa conclusione, che ora \u00e8 condivisa da molti studiosi dell’Islam.<\/p>\n

Pertanto, il testo di base che \u00e8 stato utilizzato per l’elaborazione del Corano sarebbe un catechismo \u201cgiudeo-nazareno\u201d, progettato per gli arabi, al fine di convertirli alla setta e di arruolarli nella missione per la quale si credeva destinata: ricostruire il tempio di Gerusalemme e introdurre un culto “puro” l\u00ec per provocare il ritorno del Messia e il suo regno di 1000 anni. Fu questo catechismo che Maometto predic\u00f2 intorno a lui per attirare i suoi concittadini verso questa setta alla quale era legato dalla sua prima moglie.<\/p>\n

Prova<\/em><\/strong>I plagi e i prestiti del Corano dalle tradizioni ebraiche o giudeo-cristiane sono innumerevoli. Molte leggi dell’Islam sono tratte dalla religione ebraica e dal Talmud. Alcuni passaggi o versetti del Corano sono tratti dal Secondo Targum di Ester (27.17-44)1<\/a>, dal Testamento di Abramo (87.19), dal Targum di Jonathan ben Uzziah e dal Targum di Gerusalemme (5. 30-31) o anche dal Midrash Rabbah (21-51-71; 29. \u200b\u200b16-17; 37.97-98). Tutte queste opere fanno parte della letteratura rabbinica.<\/p>\n

Inoltre, circa il 25% del testo coranico \u00e8 una letterale ricopiatura di libri apocrifi come il Vangelo dello pseudo-Matteo, il Vangelo di Giacomo il Minore, il Vangelo di Tommaso, la Storia della Nativit\u00e0 di Maria e l’ infanzia del Salvatore, il Libro dei Giubilei che contiene la storia di Satana lapidato (3.36) e le ammonizioni di Abramo a suo padre (19.41). Questi prestiti indicano un ambiente giudeo-cristiano.<\/p>\n

Passaggio dalla tradizione giudaico-cristiana all’Islam<\/em><\/strong><\/p>\n

Dopo la morte di Maometto, i suoi successori che avevano conquistato Gerusalemme secondo il progetto della setta potevano rapidamente notare che queste teorie erano chimere. Decisero di prendere l’affare nelle proprie mani, modificando il Corano nel senso di un nuovo sistema. Un’enorme impresa, perch\u00e9 non \u00e8 facile dirottare un libro pubblico, o almeno sufficientemente divulgato. Tanto pi\u00f9 che le varie autorit\u00e0, civili o religiose, cercando di trarne vantaggio, si sono sforzate di orientare il testo nella direzione che li ha favoriti. Da qui queste incessanti correzioni, questi richiami dei corani, queste distruzioni nel tentativo di controllare l’evoluzione del testo.<\/p>\n

Ma poich\u00e9 ci\u00f2 non poteva durare per sempre, il testo \u00e8 stato pi\u00f9 o meno fissato, con variazioni locali o secondo le tendenze (ad esempio tra sciismo e sunnismo, il primo accusa il secondo di aver falsificato il Corano), intorno al IX secolo, come \u00e8 stato detto.<\/p>\n

Gli ultimi sviluppi<\/em><\/strong><\/p>\n

Tutte queste manipolazioni, fatte a destra e a manca, avevano causato molte incongruenze nel Corano, che in realt\u00e0 restava molto oscuro. Per rimuoverle, saranno prese tre decisioni a cavallo dell’XI secolo, ancora in vigore oggi.<\/p>\n

1) L’affermazione del dogma del Corano non creato: sarebbe il Corano celeste che Maometto avrebbe contemplato durante il viaggio notturno.<\/p>\n

2) La dottrina dell’abrogante e dell’abrogato: pi\u00f9 una Sura \u00e8 di rivelazione tardiva, pi\u00f9 forte \u00e8 il suo valore, il suo imperativo di comando. Precisamente, in caso di contraddizione, la Sura pi\u00f9 recente deve essere considerata superiore. Ci\u00f2 si traduce in un ordinamento tra le sure \u201cdi Medina2<\/a>\u201d, le pi\u00f9 violente, e quelle \u201cdella Mecca3<\/a>\u201d, molto pi\u00f9 pacifiche.<\/p>\n

3) “Chiudere le porte della ijtihad<\/em>“, in altre parole fermare lo sforzo di riflettere sulla religione del lavoro d’interpretazione. Proibisce qualsiasi esame critico del Corano e della religione.<\/p>\n

Senza dimenticare la “tradizione”. Ci\u00f2 che non poteva pi\u00f9 essere chiesto con una modifica del testo fu ricercato nella produzione di una spiegazione che prese il posto di un’evoluzione del Corano.<\/p>\n

Conclusione<\/strong><\/em><\/p>\n

Da un punto di vista storico, dal testo non ci si pu\u00f2 aspettare quasi nulla. Prima di poterlo comprendere pi\u00f9 nettamente, ci vorr\u00e0 ancora molto lavoro per chiarirlo, se possibile. \u00c8 interessante tracciare un parallelo con la Bibbia. Questa ha sofferto, per 150 anni, il ripetuto assalto di tendenze naturalistiche e storiciste: sono sorte obiezioni, dileggi e scherni si sono abbattuti in ogni modo. Ma oggi questo fumo si \u00e8 dissolto e il Libro Sacro \u00e8 rimasto padrone del campo: ha resistito con successo a tutte le critiche. Cosa rimarr\u00e0 del Corano quando sar\u00e0 stato sottoposto a tale prova di fuoco?<\/p>\n

Parte seconda: Sunna e Hadith<\/h2>\n

Dopo il Corano, continuiamo con la tradizione musulmana.<\/p>\n

Tradizione o Sunna<\/em><\/strong>La seconda fonte dottrinale e disciplinare dell’Islam \u00e8 la Sunna del Profeta, la “consuetudine o norma di condotta”, da cui deriva il termine Sunnismo, che designa il ramo di maggioranza dell’Islam contemporaneo (85%), al contrario Sciismo (oltre il 10%). Maometto \u00e8 descritto come “modello per eccellenza” dal Corano: si suppone che abbia messo in atto regole positive di vita religiosa e morale con i suoi esempi, le sue parole o anche i suoi silenzi. Quindi ci sono tre classi di sunna: verbale, attiva, tacita. Per mostrare l’importanza della tradizione, citiamo l’aforisma: “La Sunna pu\u00f2 fare a meno del Corano, ma non il Corano della Sunna”. Tutti i musulmani ammettono che la Sunna integra e spiega il Corano. Possiamo citare una serie di leggi assenti dal Corano ma date dalla Sunna, come la lapidazione delle donne adultere.<\/p>\n

Formazione della Sunna<\/em><\/strong><\/p>\n

Dopo la morte di Maometto, l’oscurit\u00e0 del Corano rivel\u00f2 presto la sua inadeguatezza nell’organizzazione della comunit\u00e0 musulmana (umma<\/em>). Si \u00e8 quindi fatto ricorso agli esempi del fondatore riportati da presunti testimoni attendibili: i Compagni del Profeta (Sahabi<\/em>). Questi sono tutti coloro che hanno potuto frequentare il Profeta e hanno riportato questa tradizione. Ci\u00f2 suppone che, pienamente consapevoli della loro missione, abbiano trascorso il loro tempo a studiare il “bel modello”; quindi ad annotare diligentemente o memorizzare attentamente i minimi dettagli per trasmetterli ai posteri. Si associano ai Compagni i loro discendenti e successori che hanno raccolto queste tradizioni dalla bocca dei primi. Insieme formano la classe dei Salaf<\/em>, Padri o antenati, dai cui si reclamano i salafiti.<\/p>\n

Archiviazione e trasmissione<\/strong><\/em><\/p>\n

Secondo le tradizioni musulmane, molti sahabi <\/em>avrebbero raccolto la massa di informazioni trasmesse durante il primo secolo dell’Egira per organizzare questo materiale. Ogni hadith <\/em>\u00e8 composta da due parti: l’isnad<\/em> e il matn<\/em>. Quest’ultimo rappresenta la base, il testo dell’hadith<\/em> che deve riprodurre scrupolosamente. L’isnad<\/em> ripercorre la catena di autorit\u00e0, garanti, attraverso la quale l’hadith ha raggiunto l’ultimo trasmettitore.<\/p>\n

Questa disciplina avrebbe una grandissima autorit\u00e0 se tutti gli hadith <\/em>provenissero da Maometto o dai suoi compagni, ma questo \u00e8 lungi dall’essere il caso. Soprattutto durante il califfato, l’hadith<\/em> veniva utilizzato per creare la tradizione in base alle varie esigenze; si cercava di giustificare una pratica della Sunna; oppure per creare una sunna inesistente; o per determinare una corrente di idee favorevoli alla nascita di una sunna. Il partito politico (califfato) e religioso (ulama<\/em>) del primo Islam hanno usato gli hadith <\/em>a loro favore attraverso una produzione frenetica. Saranno imitati da sette dissidenti. Ogni partito, setta o scuola tender\u00e0 ad avere le tradizioni pi\u00f9 favorevoli alle sue affermazioni o alle sue dottrine. Gli hadith<\/em> saranno persino usati per coprire i risentimenti personali: il malcontento popolare lo fabbricher\u00e0 contro la polizia o i funzionari fiscali! La produzione diventa rapidamente esponenziale.<\/p>\n

Valutazione quantificata della Sunna<\/strong><\/em><\/p>\n

Le prime raccolte di hadith <\/em>furono prodotte durante i califfi omayyadi (660-749); i principali risalgono al IX secolo, quando iniziarono a classificare i materiali che dovevano costituire le raccolte di hadith<\/em>. Uno degli autori pi\u00f9 famosi, Bukhari (morto nell’870) ne raccolse 300.000 … Del totale, dichiar\u00f2 200.000 completamente apocrifi e ne conserv\u00f2 solo 8.000.<\/p>\n

Oggi ci sono pi\u00f9 di un milione e mezzo di hadith<\/em>. Questa precoce prolissit\u00e0 \u00e8 cos\u00ec aberrante che gli studiosi musulmani hanno cercato a lungo di valutare il valore degli hadith<\/em>; fu lo sviluppo di un’immensa letteratura che si sforz\u00f2 di verificare la solidit\u00e0 dell’isnad<\/em>. Hanno portato a una classificazione che tiene conto dei personaggi nominati nella catena: affidabili, esatti, veritieri, nulla da obiettare, dubbioso o debole. Ma la linea di fondo non \u00e8 mai in dubbio: il valore della tradizione, del matn<\/em>, non pu\u00f2 essere contestato.Giudizio critico<\/em><\/strong><\/p>\n

Consideriamo le informazioni fornite dagli hadith<\/em>. Per le istruzioni del credente, racconta come Maometto esegu\u00ec le sue preghiere, le sue abluzioni; come ha mangiato, digiunato, si \u00e8 vestito, si \u00e8 comportato nella vita domestica; conosciamo i suoi menu preferiti, il suo guardaroba, i suoi appartamenti, le sue armi, i suoi cavalli, i suoi cammelli con i loro nomi, la loro genealogia e le loro qualit\u00e0 … Il Maestro si ritiene sappia rispondere in anticipo alle difficolt\u00e0 dogmatiche, disciplinari e politiche del futuro. Descrive, designandole per nome, le citt\u00e0 e le regioni, conquiste riservate alle armi dell’Islam. Condanna gli eretici dei tempi futuri. Determina cos\u00ec la Sunna e completa le prescrizioni sommarie del Corano.<\/p>\n

Nonostante le loro improbabilit\u00e0, la maggior parte degli scrittori musulmani rifiuta di respingere gli hadith<\/em>, anche se sono contraddittori o manifestamente apocrifi. Coloro che riconoscono il carattere inventato di certi hadith <\/em>si accontentano di sottolineare le debolezze della sua isnad <\/em>e il poco valore dei garanti che vi sono nominati. Il famoso islamologo Louis Massignon \u00e8 stato in grado di scrivere che se eliminassimo tutti gli hadith <\/em>con un debole isnad<\/em>, “i credenti troverebbero l\u00ec solo alcune prescrizioni di igiene e civilt\u00e0”. Questa scoperta lascia poco da scrivere sulla vita di Maometto.<\/p>\n

La S\u00eera<\/em><\/strong><\/p>\n

Verso la fine dell’VIII secolo, autori musulmani iniziarono a comporre il S\u00eera<\/em>, o Vita di Maometto: ce ne sono molte versioni. Dipendono tutti, quasi interamente, dagli hadith<\/em>, perch\u00e9 il Corano d\u00e0 pochissimi elementi della vita del Profeta. Il valore storico di questi scritti vale quanto vale la fonte, affatto affidabile. La maggior parte dei dettagli tradizionalmente riportati nel S\u00eera, e presi con compiacimento in Occidente, sono eccessivamente discutibili.<\/p>\n

Questo \u00e8 il motivo per cui \u00e8 impossibile scrivere una vita di Maometto. Padre Lammens mostr\u00f2 come questi testi non portarono nulla di nuovo al Corano stesso: nessun fatto, nessuna informazione precisa, ma solo uno sviluppo prodigioso dell’immaginazione per colorare ci\u00f2 che il Libro dice su Maometto. Ad esempio dando nomi, descrizioni, dettagli pittoreschi, ma nessun dettaglio storico. Alla fine, la S\u00eera <\/em>\u00e8 solo una storia da Le mille e una notte<\/em> …<\/p>\n

Alcuni esempi<\/p>\n

1. La preesistenza dell’anima di Maometto \u00e8 il dogma preferito della tradizione, accettato dalla S\u00eera<\/em>, ma di origine platonica e gnostica. Gli hadith <\/em>hanno preso l’idea in testi mal compresi, in cui Allah dice ai fedeli: “Vi abbiamo inviato una luce4<\/a>“. Questo tema \u00e8 stato sviluppato e applicato alla persona del Profeta. Quindi, il suo corpo emetteva onde di luce, in modo da rendersi visibile nel mezzo dell’oscurit\u00e0 pi\u00f9 fitta. Una notte, questa luce avrebbe permesso ad Aisha (una delle mogli del Profeta) di trovare uno spillo perduto. La persona di Maometto “non ha prodotto ombra; il suo splendore sbiad\u00ec la luminosit\u00e0 del sole e delle torce”. Intensa fonte di luce, egli vedeva da dietro la schiena; vedeva di giorno come di notte. Meglio ancora: aveva un occhio materiale, piantato nel mezzo della schiena, o tra le spalle, non lo sappiamo, e i suoi vestiti non potevano fermare la “penetrazione”. Questo esempio consente di apprezzare la fertilit\u00e0, la logica e le procedure della tradizione, \u00a0fissandosi su un termine interpretato erroneamente.<\/p>\n

2. Maometto aveva ricevuto il nome Qotam alla nascita, ma il libro di Allah gli aveva dato quello di Ahmad, o Mohammad, la tradizione non voleva conoscerne nessun altro. Tuttavia, possiamo trovare la traccia del primo guardando attentamente negli hadith<\/em>.<\/p>\n

3. Quanti anni aveva Maometto quando mor\u00ec? Probabilmente l’ha ignorato lui stesso, come i beduini dei nostri giorni. Ma la tradizione ha improvvisato una cronologia della S\u00eera<\/em>. Le cifre adottate vanno da 60 a 65, tratte da un verso coranico mal interpretato. La spiegazione \u00e8 inoltre talvolta di una fantasia peculiare. Eccone una: \u201cOgni profeta ha la met\u00e0 dell’et\u00e0 del suo predecessore; ora “Isa (nome arabo di Ges\u00f9) visse 125 anni …” Conclusione: Maometto avrebbe raggiunto 62 anni e mezzo …<\/p>\n

4. Gli arabi sono molto orgogliosi di affermare la propria paternit\u00e0. Maometto portava il soprannome (konia<\/em>), di Abu Quasim, padre di Quasim, suo figlio. Secondo la tradizione, avrebbe proibito ai suoi seguaci di adottare questo konia<\/em> per s\u00e9 stessi e di aggiungerlo al nome di Maometto. Asserzione contraddetta dalla storia: tra i contemporanei e nella generazione dopo il Profeta, conosciamo pi\u00f9 di un Abu Quasim chiamato Muhammad. Quale motivo avrebbe potuto suggerire questo presunto divieto?<\/p>\n

5. La storia della giovent\u00f9 di Maometto fu suggerita alla S\u00eera <\/em>dalla Sura 93 (\u00e8 Allah che parla): “Ti abbiamo trovato povero, orfano, senza famiglia”. Queste parole hanno fornito il quadro per un vero Evangelium infanti\u00e6 Muhameti5<\/a><\/em>. Non c’\u00e8 nulla che possa verificare l’accuratezza del racconto sulla base di questi dati incoerenti e facendolo passare per tutte le vicissitudini degli orfani arabi. L’immaginazione dei tradizionalisti ha compensato le informazioni mancanti.<\/p>\n

6. I discendenti maschi del Profeta sono stati un argomento particolarmente popolare nella tradizione. Questa sembra dargli solo un figlio. Era quindi necessario assegnare i fratelli a Quasim: si \u00e8 arrivati \u200b\u200bal punto di sdoppiarli; prendere per nomi reali e distinti gli epiteti di Tahir (puro), di Taiyb (buono), concesso al figlio di Maometto dalla piet\u00e0 popolare; a dargli gemelli, e questo in diverse occasioni. Questi artifici danno luogo a un totale di dodici figli di cui otto maschi. Leggendo il Corano, \u00e8 impossibile non essere colpiti dalla dolorosa impressione causata a Maometto dalle sue disgrazie paterne, dalle sue proteste contro la qualificazione di Abtar <\/em>(senza i posteri maschili). Da qui la lunga serie di aneddoti che ci mostrano il Profeta, anche in preghiera, impegnato a divertirsi con i suoi nipoti.<\/p>\n

7. “Obbedisci all’apostolo quando chiama”, dice il Corano. Questo testo ha dato vita a un’intera serie di hadith<\/em>. Inculca l’obbligo di interrompere, persino la preghiera, per accorrere al segnale di Maometto. L’obbligo \u00e8 stato esteso ulteriormente. Una donna ambita da lui non pu\u00f2 rifiutare la sua mano. Se sposata, suo marito deve ripudiarla. L’Apostolo deve sposarla, di buon grado o con la forza, contro la volont\u00e0 della donna e della sua famiglia. Allah non ha detto forse6<\/a>: “I credenti devono preferire il Profeta a s\u00e9 stessi”?<\/p>\n

Si pu\u00f2 quindi affermare che la tradizione musulmana \u00e8 inaffidabile e che \u00e8 impossibile ricostruire la vita di Maometto da questa singola fonte. Lo stesso si pu\u00f2 dire del Corano stesso. \u00c8 necessario procedere da fonti esterne per ricostruire la storia dell’Islam.<\/p>\n

Conclusione<\/em><\/strong><\/p>\n

La tradizione islamica (hadith<\/em>) non ha nulla a che fare con la tradizione cattolica, data da Dio, e vera fonte di rivelazione. L’hadith<\/em> \u00e8 una fonte umana, il prodotto dell’immaginazione, della passione, delle lotte di potere, dei tentativi di giustificazione, che si traduce in una grande beffa, indipendentemente da chi l’abbia elaborata. Molti musulmani pi\u00f9 o meno sinceri sono fermamente attaccati ad essa e sono quindi prigionieri di un sofisticato sistema di auto-giustificazione.<\/p>\n

Terza parte: Sharia<\/h2>\n

Argomento caldo e attuale di cui non \u00e8 facile avere un’idea chiara. Tuttavia, \u00e8 importante comprendere l’argomento con le sue varie implicazioni, sia a livello politico che a livello filosofico (per non dire religioso).<\/p>\n

Panoramica storica<\/strong><\/em><\/p>\n

Il concetto contiene contraddizioni, manifestate nell’Islam di oggi, nate dalla storia. Convenzionalmente, le fonti della sharia <\/em>sono a) il Corano b) gli hadith <\/em>(la sunna) e c) la S\u00eera<\/em>. Quest’ultima non si distingue adeguatamente dai primi due da cui \u00e8 quasi interamente derivata. \u00c8 necessario aggiungere d) il consenso degli eruditi che svolgono un ruolo considerevole, anche preponderante. Un po’ come il diritto canonico, tratto dalla Scrittura, dalla tradizione e dal lavoro dei giuristi cattolici.<\/p>\n

Il Corano e la Sunna parlano poco di obbligo e proibizione: \u00e8 la lettura degli eruditi che \u00e8 decisiva; quindi le due principali correnti dell’Islam, lo sciismo e il sunnismo, o all’interno di queste quattro grandi scuole (Malikita, Hanafita, Shafiita e Hanbalita) non tradurranno le fonti allo stesso modo nel linguaggio teologico o legale. Si noti che gli studiosi musulmani non hanno parlato della sharia <\/em>fino al 19 \u00b0 secolo o addirittura al 20 \u00b0 secolo; ma gi\u00e0 nel IX secolo c’era una legge positiva, fiqh<\/em>, nelle grandi scuole sunnite e nello sciismo. La fatwa <\/em>(consultazione) \u00e8 cresciuta ed \u00e8 stata oggetto di raccolte, costituendo la giurisprudenza.<\/p>\n

L’emergere della moderna legge della Sharia<\/em><\/strong><\/p>\n

Bisogna notare l’influenza delle strutture e principalmente dell’Impero ottomano, quando una delle scuole ottenne lo status di dottrina statale ufficiale. Infine, sotto l’effetto della colonizzazione e delle pressioni delle potenze europee, molti paesi hanno avviato una politica di riforma che molto spesso ha portato alla trasformazione della legge islamica in diritto musulmano. Pertanto, l’idea di trasformare le norme islamiche in legge, e in particolare in legge codificata, \u00e8 il risultato di un’invenzione abbastanza recente. \u00c8 stata realizzata da sovrani musulmani e delle nuove \u00e9lite, che hanno cercato di confezionare il fiqh <\/em>(il che era possibile) sullo stampo della legge positiva (napoleonico).<\/p>\n

La legge islamica \u00e8 stata quindi parzialmente codificata in vari campi e in varia misura. Relazioni familiari soprattutto perch\u00e9 era il luogo in cui il fiqh <\/em>\u00e8 intervenuto di pi\u00f9. Le fondazioni pie o waqf <\/em>(per sostenere i musulmani bisognosi o la propaganda musulmana). La finanza. Ma si pu\u00f2 ancora vedere che i legislatori fanno riferimento a questa legge islamica perch\u00e9 ispiri il loro lavoro.<\/p>\n

L’esempio egiziano<\/strong><\/em><\/p>\n

In Egitto, l’emendamento al secondo articolo della costituzione del 1980 stabilisce che “l’Islam \u00e8 la religione dello Stato, l’arabo la sua lingua ufficiale e i principi della sharia <\/em>islamica la principale fonte di legislazione”. Il contenuto della sharia <\/em>non \u00e8 dato: \u00e8 la corte costituzionale egiziana, composta da giudici esperti in legge, e non da studiosi musulmani, che \u00e8 responsabile per chiarirlo. In effetti, ha sistematicamente favorito la legge costituzionale a spese della legge islamica. Ha distinto i principi la cui origine e significato sono assoluti, e le relative regole che cambiano nel tempo, secondo il principio riconosciuto dal fiqh<\/em>, per limitare gli effetti della sharia<\/em>. \u00c8 una fonte di tensione perpetua tra “laici” e salafiti.<\/p>\n

La sharia rimane un concetto vago<\/em><\/strong><\/p>\n

Concludiamo questo approccio storico affermando che la legge della Sharia che si sbandiera oggi, sia per rivendicarla che per respingerla, non \u00e8 chiaramente determinata. Inoltre, \u00e8 oggetto di tensioni permanenti negli ambienti musulmani tra i governi che la codificarono per controllarla, e vari movimenti religiosi che chiedevano la sua piena applicazione. Ma funge anche da cavallo di Troia nel tentativo di islamizzare i paesi occidentali che hanno accolto molti musulmani che affermano di poter vivere secondo la legge islamica.<\/p>\n

Significato generale della sharia<\/em><\/strong><\/p>\n

Si pu\u00f2 dire che tutto ci\u00f2 che \u00e8 musulmano si riferisce alla sharia <\/em>e che ci\u00f2 che non \u00e8 nella sharia <\/em>non \u00e8 musulmano. \u00c8 davvero una legge integrale della vita del musulmano e copre tutti i suoi aspetti.<\/p>\n

La parola indica la strada battuta. Quindi, per derivazione, significa anche la volont\u00e0 divina che conduce gli uomini sulla retta via. \u00c8 un sistema totale che include: un diritto specifico (il fiqh<\/em>), un’etica (la sottomissione), un comportamento specifico. Ma \u00e8 particolarmente importante notare le sue caratteristiche fondamentali:<\/p>\n

1) \u00e8 superiore a qualsiasi legge;<\/p>\n

2) abroga tutte le altre leggi;<\/p>\n

3) \u00e8 monolitica (non puoi scegliere un elemento e rifiutarne un altro, tuttavia \u00a0si distinguono elementi assoluti, validi sempre e ovunque, ed elementi relativi, che possono evolversi);<\/p>\n

4) \u00e8 immutabile.<\/p>\n

Il contenuto della sharia<\/em><\/strong><\/p>\n

Contiene due tipi di obblighi: individuo e comunit\u00e0, da svolgere collettivamente.<\/p>\n

Gli obblighi individuali sono cinque: 1. il shahada <\/em>o professione di fede che introduce nell’Islam; 2. i cinque momenti della preghiera quotidiana; 3. la zakat <\/em>o tassa; 4. il Ramadan; 5. il pellegrinaggio alla Mecca (hajj<\/em>).<\/p>\n

Ci sono anche cinque obblighi della comunit\u00e0 (o possono essere ridotti a questi cinque capi): 1. avere dei capi (musulmani); 2. avere dei giudici (anche musulmani); 3. jihad<\/em>, o guerra santa; 4. il califfato, che designa un territorio e le persone che vi abitano, riconoscendo il potere del califfo; 5. comandare il bene e proibire il male (a tutti gli uomini). Una comunit\u00e0 musulmana che non possiede questi elementi o non cerca di ottenerli \u00e8 in difetto.<\/p>\n

La sharia <\/em>ha altri elementi: obblighi rituali, regole fiscali, commerciali, coniugali, regole di successione e giustizia, vari obblighi di comportamento e convinzioni per musulmani e non musulmani. Si pu\u00f2 dire che tutti gli atti musulmani, sia pubblici che privati, sono direttamente o indirettamente soggetti alla legge della sharia<\/em>. Alcune di queste regole sono incompatibili con la legge dei paesi occidentali, persino illegali o criminali.<\/p>\n

Alcuni esempi …<\/em><\/strong><\/p>\n

Per discriminazione: una ragazza ha diritto solo a met\u00e0 di una quota di eredit\u00e0 rispetto alla quota per un ragazzo. Con la distruzione di alcune libert\u00e0 individuali: regole sul matrimonio, divieto di conversione. Attraverso l’uso e la promozione dell’uso della violenza: la punizione del ladro di cui viene tagliata la mano, l’uccisione di coloro che lasciano l’Islam, la lapidazione delle donne adultere. Infine dal riconoscimento e dalla pratica della schiavit\u00f9 in alcuni paesi islamici.<\/p>\n

Queste leggi sono praticate oggi. Paesi come l’Arabia Saudita, il Qatar e persino l’Iran, per nominare solo quelli principali, applicano rigorosamente la sharia<\/em>. Ma molti altri la applicano pi\u00f9 o meno integralmente. Infine, nei paesi “secolarizzati”, come Egitto, Giordania, Tunisia, Iraq e persino Turchia, viene applicato solo parzialmente. Ma le tendenze attuali si stanno muovendo verso la radicalizzazione, anche se ci\u00f2 significa eliminare i governi musulmani sono considerati troppo deboli: ricordiamo l’assassinio di Anouar El-Sadat.<\/p>\n

In Occidente<\/em><\/strong><\/p>\n

Molti elementi della legge della sharia <\/em>sono gi\u00e0 stati introdotti: moschee, centri per la diffusione dell’Islam, il velo islamico, carne hallal che include una tassa pagata alle organizzazioni islamiche, Eid El-Kabir, il reclamo per giudici specifici (ad esempio in Inghilterra e in Canada). \u00c8 importante sottolineare che l’accettazione dell’una o dell’altra di queste prescrizioni prepara alla completa introduzione della sharia<\/em>, poich\u00e9 non pu\u00f2 essere divisa. Un elemento accettato chiama gli altri.<\/p>\n

Analisi filosofica della sharia<\/strong><\/em><\/p>\n

Alcuni elementi possono essere considerati positivi, ma \u00e8 accidentale per l’Islam e generalmente provengono dalle civilt\u00e0 che lo hanno preceduto. La legge islamica \u00e8 sostanzialmente innaturale. Va ricordato che la sharia<\/em> \u00e8 disegnata da un sistema “religioso” armeggiato con elementi tratti da varie fonti: paganesimo, ebraismo, cristianesimo. Questo sistema riflette una certa filosofia su Dio, l’uomo e gli atti umani, la societ\u00e0. La sharia <\/em>\u00e8 una parte importante di questo sistema, perch\u00e9 \u00e8 il fondamento di tutta l’azione, la morale se si vuole, dell’Islam.<\/p>\n

Allah \u00e8 considerato dall’Islam completamente trascendente. Non ci pu\u00f2 essere paragone tra Lui e la creatura. Ci\u00f2 si traduce nell’incapacit\u00e0 di scoprire qualsiasi attributo divino. Rende anche impossibile per la ragione umana spiegare il bene e il male che dipendono dal fine ultimo, Dio. Se non puoi dire nulla su Dio, non puoi conoscere il fine da cui dipende tutto l’ordine morale. Quest’ultimo \u00e8 quindi escluso dal dominio dell’intelligenza e della ragione per essere collegato a quello della volont\u00e0: si cade necessariamente nel puro volontarismo.<\/p>\n

Nell’Islam, nessun ragionamento pu\u00f2 n\u00e9 deve aiutare, motivo per cui tutto deve essere accettato secondo un piano completo. L’unico margine \u00e8 quello dell’applicazione della legge musulmana a un caso particolare (fatwa<\/em>). Questo \u00e8 il motivo per cui bisogna proiettare l’intera legge in Dio; ma ci\u00f2 riguarda solo la volont\u00e0 divina, senza che sia possibile discernere le ragioni che rendono “questo” buono e “quello” cattivo: \u00e8 Dio che lo vuole cos\u00ec. La dottrina \u00e8 in una contraddizione inestricabile: Dio approva il bene e condanna il male, ma decide sovranamente chi far\u00e0 il bene e il male. \u00c8 una moralit\u00e0 puramente legale.<\/p>\n

Rapporto con la legge naturale<\/em><\/strong><\/p>\n

Ci\u00f2 si traduce in un rapporto di sottomissione assoluta, un “rapporto padrone-schiavo”, nei confronti di questa legge. Forse si obietter\u00e0 che, secondo la vera moralit\u00e0, si deve obbedire perfettamente a Dio. Ma c’\u00e8 una differenza cruciale: la legge naturale ci viene data come esseri intelligenti, ragionevoli e liberi; dobbiamo scoprirla e applicarla secondo la nostra natura e scoprire gradualmente la ricchezza e il dispiegamento della legge eterna nella vita umana. Dio non ci governa come animali, ma come esseri che associa alla conoscenza della sua legge.<\/p>\n

nfine, la legge islamica \u00e8 del tutto positiva, dipende da una decisione divina assoluta, estranea alla natura creata e deve essere applicata coerentemente ovunque. Si potrebbe formulare una situazione del genere nella seguente forma: la sharia non cerca innanzitutto ci\u00f2 che si adatta all’uomo, ma ci\u00f2 che piace a Dio. Non c’\u00e8 pi\u00f9 n\u00e9 bene n\u00e9 male per natura, perch\u00e9 Dio vuole che sia cos\u00ec. Ecco come lo vedono i musulmani: \u00e8 vietato esaminare la legge islamica nel tentativo di renderne conto razionalmente (questa \u00e8 la legge dell’ijtihad<\/em>). Qualche lavoro razionale fu fatto nei primi tre secoli, ma \u00e8 considerato completamente concluso.<\/p>\n

Conclusione<\/h2>\n

Tutto \u00e8 fissato e non ci sono progressi possibili: il Corano e la tradizione (gli hadith<\/em>) hanno risposto tutto. Si tratta solo di presentare le domande nel caso specifico. Se sorgono nuovi problemi morali, saranno o completamente ignorati o brutalmente respinti. Infine, non dimentichiamo che i musulmani hanno la responsabilit\u00e0 collettiva di imporre la sharia <\/em>al mondo intero. Questo \u00e8 il motivo per cui abbiamo il dovere politico (in giustizia) di rifiutare qualsiasi elemento di questo sistema che sia una via d’accesso per tutto il resto. E abbiamo il dovere caritatevole di fare il possibile per liberare coloro che sono incatenati nell’oscurit\u00e0 dell’ignoranza e dell’errore, attraverso i vincoli della legge islamica<\/p>\n<\/section>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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