fides-et-ratio<\/a> 09\/05\/2022<\/p>\nAutore Francesco Lamendola<\/strong><\/span><\/p>\nA partire dal Concilio Vaticano II, come \u00e8 noto, vi \u00e8 stata una svolta nell\u2019atteggiamento della Chiesa verso l\u2019ebraismo. Forse in nessun altro ambito la “rivoluzione” conciliare \u00e8 stata cos\u00ec evidente e cos\u00ec radicale, al punto da segnare una rottura con il passato e da far archiviare, da un giorno all\u2019altro, tutto ci\u00f2 che essa aveva sino ad allora insegnato, anche per mezzo del catechismo, circa la salvezza in rapporto alle fedi diverse da quella cattolica, e cio\u00e8 che non vi \u00e8 salvezza fuori di lei e che gli uomini non possono meritare la salvezza se rifiutano la Verit\u00e0 e o se, avendola conosciuta, la ripudiano.<\/span><\/p>\n\u00c8 chiaro che gli ebrei si trovano in una condizione particolare rispetto alle altre religioni, poich\u00e9 non sono equiparabili agli adoratori dei falsi d\u00e8i: essi hanno conosciuto il vero Dio ed \u00e8 con loro che Egli ha stretto il patto dell\u2019antica Alleanza, innalzandoli alla condizione di “popolo eletto” in virt\u00f9 del loro monoteismo. Al quale monoteismo, \u00e8 doveroso ricordarlo, essi non sono giunti da se stessi, nel qual caso ci troveremmo di fronte all\u2019ennesimo dio fabbricato dalla mente umana (l\u2019esempio pi\u00f9 calzante \u00e8 quello del culto di Aton, introdotto dal faraone Amenophis IV in Egitto nel tentativo di sostituirlo al politeismo del suo popolo), ma vi sono giunti per la grazia soprannaturale di Dio stesso, che in loro si \u00e8 compiaciuto di rivelarsi al tempo di Mos\u00e8. Pertanto, in buona sostanza, gli ebrei non adoravano e non adorano un dio diverso da quello dei cristiani: \u00e8 lo stesso Dio, che si \u00e8 definitivamente manifestato nel Verbo Incarnato, Ges\u00f9 Cristo, e che la maggior parte degli ebrei non ha voluto riconoscere, n\u00e9 allora, n\u00e9 poi. \u00c8 a partire da tale rottura che la Chiesa pre-conciliare, cio\u00e8 la Chiesa nell\u2019arco di circa diciannove secoli, ha tratto la conclusione che l\u2019antica Alleanza era stata oltrepassata e si era pienamente realizzata nella Nuova, il cui destinatario non era pi\u00f9 Israele, ma il “nuovo Israele”, vale a dire la totalit\u00e0 degli uomini, indipendentemente dal popolo cui appartengono, i quali accettano e riconoscono Ges\u00f9 Cristo quale Figlio di Dio e Redentore dell\u2019umanit\u00e0. Chi lo accoglie \u00e8 il beneficiario della Nuova Alleanza, e chi lo rifiuta ne \u00e8 rigettato, e ci\u00f2 vale anche per Israele.<\/span><\/p>\nIn questo senso, e solo in questo senso, l\u2019antica Alleanza si \u00e8 rotta: non perch\u00e9 Dio ha ripudiato il suo popolo, ma perch\u00e9 il suo popolo ha ripudiato Dio; e si faccia attenzione che allorch\u00e9 si dice “il suo popolo” non si deve intendere l\u2019espressione in senso letterale, perch\u00e9 il popolo di Dio va inteso in senso spirituale e non biologico e razziale (altrimenti cadremmo nel razzismo della Rivelazione, il che \u00e8 un assurdo). E dunque \u00e8 vero, verissimo che Dio resta sempre fedele alle Sue promesse; ma da ci\u00f2 non si pu\u00f2 trarre la conclusione, come la Chiesa post-conciliare ha fatto, che l\u2019antica Alleanza \u00e8 sempre valida, nei termini in cui era stata originariamente formulata<\/em>, perch\u00e9 tali termini sono cambiati. La novit\u00e0 \u00e8 rappresentata dall\u2019Incarnazione del Verbo, che in effetti non annulla e non cancella l\u2019antica Alleanza, ma la perfeziona e le d\u00e0 il compimento definitivo: e quale suggello pi\u00f9 solenne, pi\u00f9 profondo, pi\u00f9 commovente di Dio che si fa uomo per suggellare con il proprio sangue quella promessa? Ma sostenere che l\u2019antica Alleanza \u00e8 sempre valida, accanto alla Nuova, e ci\u00f2 solo per conservare agli ebrei lo statuto di “popolo eletto”, \u00e8 inammissibile, illogico e blasfemo: \u00e8 come dire che la salvezza viene sia dall\u2019Incarnazione e dal Sacrificio di Ges\u00f9 Cristo, morto e risorto per gli uomini, sia dal suo rifiuto, accusandolo di essere un impostore, un sobillatore del popolo, un falso profeta e un falso messia. Inconcepibile.<\/span><\/p>\nMa c\u2019\u00e8 un altro aspetto del quale, a nostro avviso, non si tiene mai abbastanza conto, quando si ragiona intorno a tale questione, e cio\u00e8 che il patto fra Dio e il popolo eletto si era rotto ancor prima della venuta del Verbo incarnato, e precisamente nel momento stesso in cui Mos\u00e8 riceveva, sul Monte Sinai, le tavole dei dieci comandamenti Mente egli era ancora alla presenza di Dio, il suo popolo gi\u00e0 aveva tradito il Signore si era abbandonato all\u2019idolatria del Vitello d\u2019Oro. Si \u00e8 trattato di una vera e propria rottura dell\u2019alleanza, perfettamente consapevole, da parte del popolo ebreo; e se Dio, a causa di ci\u00f2, non ha rigettato Israele, \u00e8 stato solo per l\u2019intercessione di Mos\u00e8, che, informato da Dio stesso dell\u2019apostasia, prima ancora di averla verificata con i propri occhi, ha supplicato e scongiurato il Signore di non allontanare da S\u00e9 gli ebrei, ai quali egli si sentiva talmente legato da preferire piuttosto di essere rigettato anch\u2019egli, piuttosto che separare il proprio destino dal loro, come Dio era propenso a fare, investendolo di una nuova autorit\u00e0 sacerdotale, da rivolgere a beneficio di altre nazioni. Solo per l\u2019intercessione di Mos\u00e9 il popolo ebreo non \u00e8 stato scacciato dal piano provvidenziale di Dio, per\u00f2 da quel momento ha cessato di essere il “suo” popolo: da allora, Dio lo avrebbe chiamato, parlando con Mos\u00e9, il “tuo popolo”. Il senso di tale cambiamento \u00e8 chiaro: Israele, inteso come popolo materiale, non \u00e8 pi\u00f9 il popolo eletto; le conseguenze del suo peccato gli sono state condonate, ma il peccato in se stesso rimane, perch\u00e9 umanamente inespiabile: a partire da quel momento, “Israele” , ossia popolo eletto, sar\u00e0 qualsiasi uomo e qualsiasi nazione si aprano al mistero della Rivelazione. L\u2019esclusivismo giudaico \u00e8 finito per sempre, non ha pi\u00f9 ragione di esistere.<\/span><\/p>\nLa venuta di Cristo, la sua Passione, Morte e Resurrezione e il suo ripudio da parte degli ebrei avrebbero aggiunto l\u2019ultimo tassello al disegno: ma il nuovo scenario era gi\u00e0 delineato prima ancora che gli ebrei entrassero nella Terra Promessa. Dio aveva dovuto prendere atto della loro infedelt\u00e0, e sapeva che, nel fondo dei loro cuori, non lo avevano accettato con piena e incondizionata fiducia; dunque erano essi, e non Lui, ad aver fatalmente incrinato il patto di fiducia che deve esistere alla base di un evento cos\u00ec solenne come l\u2019Alleanza fra Dio e gli uomini. In altre parole, quando si parla dell\u2019”alleanza” non si deve mai scordare che si tratta di un termine inadeguato, perch\u00e9 ci si serve di un\u2019immagine umana per simboleggiare qualcosa che \u00e8 inesprimibile e ineffabile. Lo sbaglio pi\u00f9 grande che si possa fare \u00e8 quello d\u2019intenderla in senso grossolanamente materiale, come un “contratto” che il contraente pu\u00f2 sventolare e rinfacciare a Dio, qualora ritenga di essere stato defraudato dei propri diritti. L\u2019uomo, davanti a Dio, non ha alcun diritto da sventolare o da rivendicare: tutto ci\u00f2 che riceve, compresa la nozione del vero Dio, viene da Lui e non \u00e8 opera propria; qualunque rivendicazione di “esclusiva” nei confronti di Dio, da parte di un singolo uomo come di un singolo popolo, \u00e8 follia ed empiet\u00e0, e rivela una totale incomprensione della grazia divina. L\u2019uomo non ha nulla da rivendicare perch\u00e9 non possiede nulla: tutto quello che ha, compresa l\u2019Alleanza,\u00e8 un dono divino; ma Dio, che \u00e8 sempre fedele a se steso, non pu\u00f2 impedire che l\u2019uomo, dotato di libero arbitrio, disprezzi e respinga la sua alleanza: e con ci\u00f2 stesso rescinda irreparabilmente il “patto”, se cos\u00ec lo vogliamo chiamare, ma solo per chiarezza e purch\u00e9 la parola non generi equivoci, con Lui.<\/span><\/p>\nQuesto concetto ci \u00e8 parso espresso con chiarezza esemplare in un manuale per il catechista apparso in Germania pochissimi anni prima del Concilio Vaticano II e subito tradotto in Italia, ma del quale \u2014 a quanto ne sappiano \u2013 si sono poi subito perse le tracce, probabilmente perch\u00e9 non era sufficientemente informato a quei criteri allora dominanti di “dialogo” e “rinnovamento”, nonch\u00e9 a quella particolare cautela circa la suscettibilit\u00e0 dei “fratelli maggiori”, e che tuttavia a noi \u00e8 sembrato ben concepito, ben fondato, ben argomentato (da: Fritz Andreae e Christian Pesch, Guida alla Bibbia per la giovent\u00f9<\/em>; titolo originale: Handbuch zur Katolischen Schulbibel<\/em>, D\u00fcsseldorgf, Patmos-Verlag, 1960; traduzione dal tedesco di L. Schiro e L. Benna, a cura del Centro Catechistico Salesiano, Torino, 1961, pp. 139-141):<\/span><\/p>\nIl culto idolatrico del vitello d\u2019oro mostra chiaramente che il popolo nella stragrande maggioranza non si era ancora in nessun modo adattato a una profonda fede nel Dio dell\u2019alleanza. C\u2019erano molti che avevano accolto solo di malavoglia gli statuti di Jahv\u00e8. Non osavano ancora opporre alcuna resistenza alla forza coercitiva di Mos\u00e8. Se non ammettiamo una forte opposizione che gi\u00e0 serpeggiava nascostamente, \u00e8 difficile spiegare la repentina apostasia del popolo, perch\u00e9 nessun popolo cambia dall\u2019oggi al domani la sua condotta; movimenti rivoluzionari come questo sono preparati in antecedenza da lungo tempo. I grandiosi fenomeni della natura in occasione della teofania avevano ridotto al silenzio gli occulti avversari. Essi continuavamo a celebrare in comune e solennemente il giorno della conclusione dell\u2019alleanza. Ma quando Mos\u00e8 sal\u00ec sulla cima del Monte per ricevere la legge di Dio scolpita su tavole di pietra, quasi documenti della ratificazione, e dimor\u00f2 per lungo tempo lontano dal popolo nella vicinanza di Dio, allora le forze reazionarie cedettero giunta la loro ora. (\u2026)<\/em><\/span><\/p>\nMos\u00e8 aveva nominato Aronne come rappresentante durante la sua assenza. A lui si rivolsero gli avversari di Mos\u00e8 e domandarono un\u2019immagine visibile e materiale di Dio, che doveva essere portata davanti a loro nel resto del viaggio, forse in forma di uno stendardo sul quale era affissa l\u2019immagine plastica di in torello, come quella trovata negli scavi del 1933-34 a Mari, sulle rive occidentali del Medio Eufrate. Il culto di Jahv\u00e8 senza immagini superava la fprza immaginativa religiosa d\u2019Israele che, sia in Canaan che in Egitto, aveva visto lo sfarzoso culto davanti alle immagini di statue degli d\u00e8i della regione.<\/em><\/span><\/p>\nIn tutto il Vicino Oriente erano venerati degli d\u00e8i sotto l\u2019immagine di torelli. Sin, il duo Luna, Marduk, il dio di Babilonia, Baal in Canaan, Tot ed Osiride nell\u2019antico Egitto. Tori viventi erano venerasti in Menfi, come Api, e in Eliopoli, come Mnevis. Essi erano considerati come incarnazioni della divinit\u00e0. L\u2019immagine del toro poi non rappresentava una determinata divinit\u00e0, ma in generale simboleggiava la forza virile, vita esuberante e fecondit\u00e0 traboccante. Cos\u00ec si pensava la divinit\u00e0 onorata in queste immagini.<\/em><\/span><\/p>\nPer distanziarsi da ogni religione naturistica, ancora tenuta in cos\u00ec grande considerazione, e per contraddistinguere la nuova religione di Jahv\u00e8 come un puro dono soprannaturale della grazia, il Dio d\u2019Israele non toller\u00f2 nessuna di tali immagini, le quali volgevano le idee religiose del popolo solo verso le forze naturali del mondo. Infatti nella natura non c\u2019\u00e8 nessuna immagine che possa rappresentare il Dio della grazia.<\/em><\/span><\/p>\nAronne segu\u00ec il desiderio del popolo, sia pur malvolentieri. Troppo vile per rischiare la propria vita per la causa di Dio, cerc\u00f2 di ovviare con l\u2019astuzia a questa rivoluzione religiosa. Forse il popolo avrebbe desistito dalla sua richiesta se avesse dovuto sacrificare i suoi gioielli per la fabbricazione di questo idolo. Ma il fanatismo \u00e8 capace di tutto e il popolo offr\u00ec prontamente oggetti d\u2019oro. Un nucleo di legno, tagliato nella forma di torello, fu ricoperto di lamine d\u2019oro.<\/em><\/span><\/p>\nPer l\u2019indomani Aronne fece annunziare una festa di Jahv\u00e8, per salvare ancora il salvabile. Come nelle feste degli d\u00e8i pagani, con divertimenti d\u2019ogni genere, il popolo infedele celebr\u00f2 il giorno del vitello d\u2019oro. La parte di Aronne in tutti questi avvenimenti fu molto meschina. Come fu di scandalo il futuro Sommo Sacerdote di Jahv\u00e8!<\/em><\/span><\/p>\nDio comunic\u00f2 a Mos\u00e8 ancora sul monte il gran movimento idolatrico del popolo. Con questa violazione dell\u2019alleanza, Israele non era pi\u00f9 il popolo di Dio. Perci\u00f2, parlando con Mos\u00e8, Jahv\u00e8 non lo chiam\u00f2 pi\u00f9 come prima “mio popolo”, ma “tuo popolo”. Con questo delitto Israele aveva pronunciato su se stesso la sentenza di morte, Dio voleva sradicarlo e fare di Mos\u00e8 il capostipite di un nuovo popolo, grande e fedele, che avrebbe avuto origine dai pochi fedeli. Ma Mos\u00e8 si present\u00f2 come intercessore per i fratelli colpevoli. Certamente era lungi dallo scusare il fatto. Ma egli credeva nella misericordia di Dio, pronta al perdono, misericordia pi\u00f9 grande della sua giustizia. E Jahv\u00e8 si lasci\u00f2 placare.<\/em><\/span><\/p>\nQuando Mos\u00e8 discese dal monte e vide con i propri occhi la danza attorno al vitello d\u2019oro si adir\u00f2 contro il popolo e ridusse in frantumi contro una pietra le tavole della legge. A che cosa dovevano servire ancora questi articoli della legge quando l\u2019alleanza era stata cos\u00ec infedelmente violata? Pieno di disprezzo, ridusse l\u2019idolo in polvere, la sparse nell\u2019acqua e la fece bere agli Israeliti, per far loro comprendere l\u2019impotenza dell\u2019idolo che si erano fabbricati con le loro mani.<\/em><\/span><\/p>\nE che l\u2019intenzione originaria di Dio fosse quella di distruggere il popolo idolatra, non si pu\u00f2 mettere in dubbio, perch\u00e9 \u00e8 nella Sacra Scrittura, l\u00e0 dove il Signore dice a Mos\u00e8 (Esodo, 32,9-10):\u00a0Ho osservato questo popolo e ho visto che \u00e8 un popolo dalla dura cervice.\u00a0Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li distrugga. Di te invece far\u00f2 una grande nazione.<\/em> I teologi e i sacerdoti i quali vanno ripetendo che l\u2019Antica Alleanza \u00e8 tuttora valida e che gli ebrei non si devono convertire al cattolicesimo, ma fanno benissimo a restare fedeli alla loro religione, non sanno quello che dicono.<\/span><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"fonte fides-et-ratio 09\/05\/2022 Autore Francesco Lamendola A partire dal Concilio Vaticano II, come \u00e8 noto, vi \u00e8 stata una svolta […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":1274,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[63,12],"tags":[50,192],"avopt_banners_inside_post":true,"avopt_banners_on_page":true,"av_copy_from":"","av_sharing_message":"","av_sharing_allowed":true,"av_sharing_on":{"fb":[],"tw":[]},"av_allow_affiliate_banner":false,"av_allow_affiliate_multi_banner":false,"av_post_rating":true,"av_have_post_rating_value":false,"spellchecker_performed_today":false,"yoast_head":"\n
A proposito dell\u2019Alleanza divina col \u201cpopolo eletto\u201d - San Michele Arcangelo<\/title>\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\t\n\t\n\t\n\n\n\n\n\t\n\t\n\t\n