aldomariavalli.it<\/a> 03\/05\/2022<\/p>\nSar\u00e0 mai canonizzato Pio XII? La domanda torna, di tanto in tanto. E dalla domanda prende spunto monsignor H\u00e9ctor Aguer per quest\u2019ampia carrellata (qui a tratti sintetizzata) sull\u2019insegnamento di papa Pacelli: un formidabile corpus<\/em> dottrinale.<\/strong><\/span><\/p>\n***<\/strong><\/p>\ndi monsignor H\u00e9ctor Aguer*<\/strong>\u00a0<\/em><\/span><\/p>\nColpisce ci\u00f2 che \u00e8 accaduto nella Chiesa dal 1958. I papi che si sono succeduti da quella data in poi sono stati canonizzati: Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II; e presto sar\u00e0 beatificato Giovanni Paolo I, il pontefice dei trentatr\u00e9 giorni (De mediaetate lunae <\/em>secondo Malachia). E Pio XII? Attende ancora il suo turno.<\/span><\/p>\nUn paio di anni fa scrissi al cardinale Angelo Amato, allora prefetto della Congregazione delle cause dei santi, per chiedere lo stato della causa di papa Pacelli. Ora riconosco che il mio intervento era ispirato da una certa insolente sfiducia. Ebbi l\u2019audacia di dire che Pio XII difficilmente avrebbe raggiunto l\u2019onore degli altari, perch\u00e9 il Vaticano progressista di oggi non gli avrebbe perdonato di aver canonizzato Pio X, il papa che con l\u2019enciclica Pascendi dominici gregis<\/em> svel\u00f2 contenuti e strategie del modernismo e le decisioni canoniche che l\u2019hanno accompagnato. Il cardinale mi rispose subito e con serena comprensione. Mi inform\u00f2 che era gi\u00e0 stato accertato che il servo di Dio aveva esercitato in grado eroico tutte le virt\u00f9 cristiane, ma che per procedere alla beatificazione mancava un miracolo ottenuto per sua intercessione. Mi esort\u00f2 anche a pregare e a far pregare, nonch\u00e9 a far conoscere la figura del grande pontefice, e ora mi pento di non averlo fatto.<\/span><\/p>\nEugenio Pacelli fu eletto papa il 12 marzo 1939, in uno dei pi\u00f9 brevi conclavi della storia. Era stato segretario di Stato del suo immediato predecessore, Pio XI, il quale lo prepar\u00f2 con cura, sicuro che gli sarebbe succeduto. Papa Ratti, uomo di fede intrepida (Fides intrepida<\/em> \u00e8 proprio il titolo attribuitogli nella pseudo-profezia di Malachia), si oppose fermamente al nazismo con l\u2019enciclica Mit brennender Sorge<\/em>, e al comunismo con la Divini Redemptoris<\/em>. Nella stessa linea \u00e8 l\u2019enciclica Firmissimam constantiam<\/em> sulla persecuzione religiosa in Messico. Ratti invi\u00f2 il cardinale Pacelli come legato pontificio in America e al Congresso eucaristico internazionale, tenutosi a Buenos Aires nel 1934.<\/span><\/p>\nDiverse testimonianze assicurano che Pio XI dava per scontato che il suo segretario di Stato gli sarebbe succeduto. Ad esempio, monsignor Domenico Tardini, poi cardinale segretario di Stato di Giovanni XXIII, in un suo appunto scrive: \u201cPi\u00f9 volte Sua Santit\u00e0 mi parl\u00f2 del suo successore; per lui non c\u2019era alcun dubbio: il futuro Papa doveva essere il suo Segretario di Stato. Mi disse che proprio per prepararlo alla tiara (la triplice corona che, deposta da Paolo VI, \u00e8 stata sostituita dalla mitra, portata da tutti i vescovi), lo mandava spesso all\u2019estero. Un giorno dell\u2019ottobre 1936, mentre Sua Eminenza si trovava negli Stati Uniti, e dopo aver fatto un gran elogio del suo Segretario di Stato, concluse guardandomi con i suoi occhi scrutatori: \u2018Sar\u00e0 un magnifico Papa\u2019. Non disse \u2018sarebbe\u2019 o \u2018potrebbe essere\u2019, ma \u2018sar\u00e0\u2019, senza ammettere alcuna incertezza. Queste parole furono pronunciate il 12 novembre; cos\u00ec si spiega l\u2019allusione: in mezzo a voi c\u2019\u00e8 qualcuno che voi non conoscete. Fu nel discorso pronunciato per l\u2019imposizione della berretta ai cardinali nel suo ultimo concistoro\u201d.<\/span><\/p>\nLa formazione teologica e canonica di Pacelli era ottima; aveva una vasta cultura, che acquis\u00ec e approfond\u00ec fin da giovanissimo. Il padre gli fece frequentare il liceo Visconti, un istituto laico, ma di ottimo livello. D\u2019altra parte, la vicinanza a Pio XI e la collaborazione con lui nel ruolo di segretario di Stato gli permisero di conoscere l\u2019ufficio pontificio e le alternative religiose, culturali e politiche del XX secolo. Benedetto XV gli aveva precedentemente affidato la nunziatura in Germania, cosa che lo spinse ad acquisire un\u2019ottima conoscenza e un grande amore per il popolo tedesco (parlava perfettamente quella lingua).<\/span><\/p>\nL\u2019opera di Pio XII mostra la sua straordinaria capacit\u00e0 e il suo spirito di fede. Padre Pierre Blet, SJ, specialista in materia, nel suo libro su Pacelli cita una definizione data dalla radio di Stoccarda pochi giorni dopo la sua morte: il papa fu paragonato a due geni, uno religioso, Francesco d\u2019Assisi, e l\u2019altro politico, Napoleone. Forse a noi il paragone pu\u00f2 sembrare esagerato, ma \u00e8 cosi che alcuni suoi contemporanei, che ebbero modo di valutarlo da vicino, consideravano il papa.<\/span><\/p>\nSegnalo altre due affermazioni significative, specie considerando chi sono gli autori. Giovanni XXIII, spesso osteggiato dai commentatori della vita ecclesiale, applic\u00f2 al suo predecessore l\u2019antifona ai Vespri dell\u2019Ufficio dei Dottori della Chiesa: Doctor optime, Ecclesiae lumen, divinae legis amator<\/em>. E il cardinale gesuita Agostino Bea in una conferenza dichiar\u00f2: \u201cForse ci vorranno decenni, probabilmente secoli, per misurare la grandezza di Pio XII e il suo influsso sulla Chiesa e, diciamolo pure, sulla storia dell\u2019umanit\u00e0. Ha seminato un seme incredibile. Si pu\u00f2 dire che la dottrina di Pio XII ha trasformato l\u2019aria che respiriamo senza che ce ne fossimo mai accorti. Questa dottrina ha costituito il fondamento stesso del Concilio, aprendosi a tutti i problemi dell\u2019umanit\u00e0 contemporanea. Procura risolverli alla legge del Vangelo per vincere l\u2019uomo moderno alla fede, alla Chiesa, a Cristo, a Dio\u201d.<\/span><\/p>\n\u00c8 importante sottolineare che Pio XII fu un papa rinnovatore. Molteplici gli elementi di prova. Ne bastano pochi, ma decisivi. In primo luogo, la sua azione per il rinnovamento liturgico. Restitu\u00ec alla Chiesa la Veglia pasquale e gli dobbiamo anche le messe vespertine, con un nuovo regime di digiuno eucaristico. Un\u2019altra importante realizzazione: incaric\u00f2 il Pontificio Istituto Biblico di inserire nel Breviario una nuova traduzione latina dei salmi. La versione \u00e8 straordinaria, realizzata secondo le modalit\u00e0 storico-critiche attualmente in uso, e cos\u00ec si comprende bene ci\u00f2 che volevano dire gli autori sacri del Salterio. Per quanto riguarda la teologia liturgica, \u00e8 necessario studiare l\u2019enciclica Mediator Dei et hominum<\/em> (20 novembre 1947), che fu un buon antecedente degli sviluppi successivi.<\/span><\/p>\nPio XII poi moltiplic\u00f2 gli interventi, anche radiofonici, sugli argomenti pi\u00f9 diversi. Mi permetto di segnalare le catechesi (perch\u00e9 tali erano) agli sposi novelli, che riceveva regolarmente in udienza.<\/span><\/p>\nMolto importante fu anche l\u2019insegnamento rivolto sui temi sociali, specie agli operai, che affid\u00f2 all\u2019intercessione di san Giuseppe. Decisa fu la sua opposizione al comunismo che, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, avanzava e si diffondeva rapidamente.<\/span><\/p>\nLe encicliche di Pio XII costituiscono un imponente Corpus<\/em> dottrinale. Nella prima, Summi pontificatus<\/em>, pubblicata a Castelgandolfo il 20 ottobre 1939, si propone un\u2019eziologia della situazione di allora, ma l\u2019analisi \u00e8 valida anche per i nostri giorni. L\u2019agnosticismo religioso \u00e8 la radice profonda dei mali che affliggono quella che possiamo continuare a chiamare \u201csociet\u00e0 moderna\u201d, e da questa radice scaturiscono il positivismo giuridico, l\u2019utilitarismo soggettivista nella moralit\u00e0, l\u2019oblio della solidariet\u00e0 umana e il totalitarismo o assolutismo dello Stato. L\u2019analisi proposta da Pio XII comprende due livelli: quello nazionale, con la distruzione dei diritti della persona umana e della famiglia, e quello internazionale. Il grande errore dello Stato totalitario \u00e8 la negazione della comunit\u00e0 dei popoli, con la conseguente e continua minaccia di guerra, o almeno l\u2019alterazione della pace vera.<\/span><\/p>\nAltre encicliche. La Sertum laetitiae<\/em> (1 novembre 1939), indirizzata all\u2019episcopato degli Stati Uniti, celebra i centocinquant\u2019anni dell\u2019instaurazione della gerarchia ecclesiastica in quel Paese. La Saeculo exeunte octavo<\/em> (13 giugno 1940) rievoca gli otto secoli dell\u2019indipendenza del Portogallo, paese al quale il papa raccomanda di continuare a impegnarsi nell\u2019opera missionaria. Il 29 giugno 1943 Pio XII pubblica un testo di grande valore sulla Teologia della Chiesa, la Mystici Corporis Christi<\/em>, nella quale, riprendendo l\u2019ispirazione paolina, parla della Chiesa e della nostra unione con Cristo in essa. Quasi contemporaneamente esce la Divino afflante Spiritu<\/em> (30 settembre), sullo studio della Sacra Scrittura, che con coraggio e prudenza apre la strada a ulteriori sviluppi nell\u2019esegesi biblica, negli studi storico-critici e nella scoperta del testo originale.<\/span><\/p>\nIl quindicesimo centenario della morte di san Cirillo, patriarca di Alessandria che combatt\u00e9 ferocemente contro l\u2019eresia di Nestorio, fu l\u2019occasione per pubblicare la Orientalis Ecclesiae Deus<\/em> (9 aprile 1944). E nella Orientales omnes Ecclesias <\/em>volle commemorare i 350 anni dell\u2019unione della Chiesa rutena con quella romana. Si tratta di una rievocazione storica, ma evidenziamo un paragrafo: \u201cGli orientali non hanno per nulla a temere d\u2019essere costretti, per il ritorno all\u2019unit\u00e0 di fede e di governo, ad abbandonare i loro legittimi riti e usi\u201d. Si tratta di un\u2019osservazione mirabile, estremamente rilevante per noi latini, nel momento in cui il motu proprio Traditionis custodes<\/em> ha eliminato la forma straordinaria del Rito romano.<\/span><\/p>\nNel 1947 si ricordavano anche i quattordici secoli dalla morte di san Benedetto, che pu\u00f2 essere considerato non solo il santo patrono d\u2019Europa, ma anche il Padre della cultura occidentale. E Pio XII, che ammirava le figure illustri della tradizione cattolica, per commemorare quell\u2019anniversario pubblic\u00f2 la Fulgens radiatur<\/em> (21 marzo).<\/span><\/p>\nIl 20 novembre dello stesso anno scrisse la Mediator Dei et hominum<\/em>, in cui si valorizzano gli importanti studi dovuti al movimento liturgico, allora pienamente in corso. Sottolineo il prudente equilibrio del giudizio del pontefice: mette in guardia dai pericoli sia delle carenze di coloro che si oppongono a qualsiasi rinnovamento e disprezzano gli studi pubblicati dai membri del movimento, sia dell\u2019ansia delle novit\u00e0 degli altri, che si allontanano dalla sana dottrina e mancano di prudenza. Un\u2019osservazione sempre valida. Il testo contiene una descrizione dei principali fondamenti della liturgia ed espone il rapporto tra il culto pubblico della Chiesa e le devozioni popolari dei fedeli.<\/span><\/p>\nL\u2019enciclica Optatissima Pax<\/em> (18 dicembre 1947) pone l\u2019accento sui problemi sorti dopo la terribile guerra recente. La pace \u00e8, infatti, la pi\u00f9 alta aspirazione dei popoli.<\/span><\/p>\nLa devozione al Santo Rosario fa da argomentazione all\u2019enciclica Ingruentium malorum<\/em>, pubblicata il 15 settembre 1951. L\u2019espansione del comunismo sovietico nell\u2019Europa orientale provocava atroci persecuzioni contro i cristiani. Il 15 dicembre 1952 Pio XII indirizz\u00f2 una lettera all\u2019episcopato delle Chiese orientali di Romania, Ucraina e Bulgaria, per confortarli e incoraggiarli a continuare a offrire la loro testimonianza del martirio. Come d\u2019uso, portava il titolo delle prime parole del testo: Orientales Ecclesias<\/em>.<\/span><\/p>\nL\u2019enciclica Doctor Mellifluus<\/em>, del 24 maggio 1953, ricorda l\u2019ottavo centenario della morte di san Bernardo. La Fulgens corona<\/em> (8 settembre 1953), ha lo scopo di commemorare il primo centenario della definizione del dogma dell\u2019Immacolata Concezione di Maria Santissima, proclamato dal beato Pio IX impegnando il carisma dell\u2019infallibilit\u00e0. L\u2019anno successivo, il 25 marzo, papa Pacelli pubblica la Sacra Virginitas<\/em>, sulla verginit\u00e0, nella quale ribadisce la dottrina tradizionale, che fa riferimento a san Paolo, circa la maggiore eccellenza della verginit\u00e0 rispetto al matrimonio. Termini tipicamente cattolici che oggi sono stati dimenticati dalla cultura e dalla vita della gente: n\u00e9 il matrimonio n\u00e9 la verginit\u00e0 hanno pi\u00f9 molto significato, se mai ne hanno avuto.<\/span><\/p>\nAi vescovi di Gran Bretagna, Germania, Austria, Francia, Belgio e Olanda fu indirizzata, il 5 giugno 1954, la Ecclessiae fastos<\/em>, nel dodicesimo anniversario della morte di san Bonifacio, vescovo e martire, apostolo di quei popoli. E il 7 ottobre 1954 arriv\u00f2 la Sinarum gentem<\/em> (indirizzata al popolo cinese); un\u2019enciclica che accompagnava i cattolici cinesi nella fedelt\u00e0 che vescovi, sacerdoti e fedeli mantenevano nonostante la persecuzione. Il papa ammetteva che era ragionevole per loro godere di indipendenza in vari aspetti della vita ecclesiale, ma avvertiva che alcune pretese di interpretare la dottrina secondo la propria volont\u00e0 giocavano a favore dei tentativi del governo comunista di formare una \u201cChiesa nazionale\u201d e osservava che molti ne erano stati sedotti.<\/span><\/p>\nCon la Ad Caeli Reginam<\/em>\u00a0(11 ottobre 1954) Pio XII istitu\u00ec la regale festa liturgica della Beata Vergine Maria. Nel testo spiegava le argomentazioni che fondavano la divina maternit\u00e0 e la collaborazione di Maria nell\u2019opera redentrice di Cristo come Nuova Eva, intimamente associata al Nuovo Adamo. Ella regna con Cristo e partecipa alla potenza e alla distribuzione dei frutti della redenzione. Riporto un passaggio del testo, che mi sembra di fondamentale importanza: \u201cPer\u00f2 in queste e altre questioni, che riguardano la beata Vergine, i teologi e i predicatori della divina parola abbiano cura di evitare certe deviazioni per non cadere in un doppio errore; si guardino cio\u00e8 da opinioni prive di fondamento e che con espressioni esagerate oltrepassano i limiti del vero; e dall\u2019altra parte si guardino pure da un\u2019eccessiva ristrettezza di mente nel considerare quella singolare, sublime, anzi quasi divina dignit\u00e0 della Madre di Dio, che il dottore angelico ci insegna ad attribuirle per ragione del bene infinito, che \u00e8 Dio (Somma teologica<\/em>, I, q 25, a 6 ad 4)\u201d.<\/span><\/p>\nTra gli interessi e nelle preoccupazioni di Pio XII non poteva mancare la musica sacra. Pubblicata il 25 dicembre 1955, la Musicae sacrae disciplina<\/em> traccia una sintesi della \u201clunga strada\u201d percorsa dalle \u201csemplici e ingenue melodie gregoriane\u201d, espone i principi dell\u2019arte musicale nella Chiesa e le sue qualit\u00e0, e afferma che la musica sacra \u201cdeve essere santa\u201d, veramente artistica, di carattere universale e accessibile al popolo. Valorizza il canto religioso popolare \u201cin funzioni non del tutto liturgiche\u201d, e privilegia l\u2019utilizzo dell\u2019organo sugli altri strumenti. La Costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium<\/em>, capitolo VI, segue, a mio avviso, le linee guida indicate in questa enciclica pacelliana, ma oggi, quasi ovunque, nulla di tutto questo \u00e8 rimasto!<\/span><\/p>\nLa Haurietis aquas<\/em> (15 marzo 1956) \u00e8 un vero trattato di teologia, di culto e di devozione al Sacro Cuore di Ges\u00f9. La Luctuosissimi eventus<\/em> (28 ottobre 1956) parla della rivolta del popolo ungherese contro il comunismo, mentre la Laetamur admodum<\/em> riguarda i pericoli di una guerra in Medio Oriente (1 novembre 1956).<\/span><\/p>\nCon la Datis nuperrime<\/em> (5 novembre 1956), Pio XII torna sulla situazione dell\u2019Ungheria, dove i carri armati sovietici reprimevano la rivolta popolare. Cito: \u201cSi \u00e8 saputo che per le citt\u00e0 e i villaggi dell\u2019Ungheria scorre di nuovo il sangue generoso dei cittadini che anelano dal profondo dell\u2019animo alla giusta libert\u00e0, che le patrie istituzioni, non appena costituite, sono state rovesciate e distrutte, che i diritti umani sono stati violati e che al popolo sanguinante \u00e8 stata imposta con armi straniere una nuova servit\u00f9\u201d. La Fidei donum<\/em>, del 21 aprile 1957, analizza la situazione delle missioni cattoliche e le loro principali necessit\u00e0, soprattutto in Africa. Poi celebra il terzo centenario del martirio del gesuita polacco sant\u2019Andrea Bobba, il 16 maggio 1957, pubblicando la Invicti Athletae Christi<\/em>.<\/span><\/p>\nIl primo centenario delle apparizioni della Beata Vergine a Bernadette Soubirous, nella grotta di Massabielle, viene ricordato con la Le pelerinage de Lourdes<\/em>, nella quale si esprimono gioia e gratitudine per questo dono della Madre di Dio e per le conversioni e le guarigioni.<\/span><\/p>\nDi fronte al materialismo pratico della societ\u00e0, il papa raccomanda di affidare se stessi all\u2019Immacolata per la propria santificazione e il rinnovamento cristiano della societ\u00e0 (2 luglio 1957).<\/span><\/p>\nSempre attento alle mutevoli esigenze dei tempi, Pio XII dedica un\u2019importante enciclica a cinema, radio e televisione: la Miranda prorsus<\/em> (8 settembre 1957).<\/span><\/p>\nInfine, negli ultimi mesi del suo fecondo pontificato, papa Pacelli pubblica ancora due encicliche: Ad Apostolorum Principis sepulchrum<\/em> (29 giugno 1958), indirizzata ai cattolici cinesi, dove affronta il doloroso problema della situazione religiosa e delle consacrazioni episcopali non autorizzate dalla Santa Sede, e la Meminisse iuvat<\/em> (14 luglio 1958), nella quale, di fronte alle voci di guerra e alla terribile minaccia della bomba atomica, esorta ad appellarsi all\u2019intercessione della Beata Vergine,.<\/span><\/p>\nHo lasciato per ultima un\u2019enciclica che era ed \u00e8 di fondamentale importanza. Pubblicata il 12 agosto 1950, inizia con la seguente frase: Humani generis in rebus religiosis ac moralibus discordia<\/em> (\u201cI dissensi e gli errori degli uomini in materia religiosa e morale\u201d). Nella Humani generis<\/em> il fondamento della critica di Pio XII alla cosiddetta nuova teologia sta in questa osservazione: \u201cLa Chiesa non pu\u00f2 essere legata ad un qualunque effimero sistema filosofico\u201d. Alcuni, dice il papa, sostengono che le \u201cnecessit\u00e0\u201d moderne richiedano che le verit\u00e0 della fede siano formulate in linea con la filosofia moderna, l\u2019immanentismo, l\u2019idealismo o l\u2019esistenzialismo. Si tentano queste spinte in avanti perch\u00e9 si pensa che i misteri della fede non possano mai essere espressi in concetti del tutto veri, ma solo con concetti approssimativi, che cambiano continuamente; la verit\u00e0 \u00e8 a malapena indicata, e anche necessariamente sfigurata. La storia dei dogmi consisterebbe nell\u2019esporre le varie forme che la verit\u00e0 rivelata avrebbe assunto secondo le opinioni e le dottrine manifestate nel corso dei secoli. Inoltre, nell\u2019analisi della Sacra Scrittura il significato letterale dovrebbe cedere il passo a una nuova esegesi chiamata simbolica o spirituale. Gli autori cattolici medievali avevano gi\u00e0 correttamente catalogato i vari significati che si possono scoprire in un testo biblico.<\/span><\/p>\nPio XII cita ed enumera i dieci errori teologici che si basano sui principi indicati: si mette in dubbio che la ragione umana possa, senza la luce della rivelazione e la forza della grazia, riuscire a dimostrare l\u2019esistenza di Dio con argomenti dedotti dalle cose create (si tratta di un errore tipicamente protestante); si nega che il mondo abbia avuto un inizio (in contrasto con Genesi 1,1; a Dio \u00e8 negata anche l\u2019eterna e infallibile prescienza delle azioni. Alcuni sostengono che gli angeli siano persone e non accettano che la materia differisca essenzialmente dallo spirito. Si altera anche la gratuit\u00e0 dell\u2019ordine soprannaturale: Dio non potrebbe creare esseri intelligenti senza ordinarli e chiamarli alla visione beatifica. Viene distrutto il concetto di peccato originale, cos\u00ec come la soddisfazione che Cristo ha dato per noi attraverso il sacrificio della croce. Non mancano coloro i quali sostengono che la dottrina della transustanziazione eucaristica sarebbe basata su un antiquato concetto di sostanza, e quindi andrebbe corretta: la presenza di Cristo nel Santissimo Sacramento non sarebbe reale ma simbolica, segno esteriore dell\u2019intima unione di Cristo con i suoi fedeli nel Corpo mistico. Altri ancora respingono l\u2019insegnamento del magistero sull\u2019identit\u00e0 della Chiesa cattolica romana con il Corpo di Cristo.<\/span><\/p>\nDopo l\u2019avvertimento su questi errori, il pontefice espone serenamente la dottrina cattolica su tutti i punti citati. Non mancano gli incoraggiamenti a chi si dedica all\u2019insegnamento; per far progredire le scienze che professano, salvaguardando la verit\u00e0 della fede e della dottrina cattolica. Dopo il Vaticano II, gli errori denunciati dall\u2019Humani generis<\/em> dilagano nella Chiesa.<\/span><\/p>\nOltre al corpo delle encicliche, Pio XII si avvalse di altri generi magisteriali: le costituzioni apostoliche, le lettere apostoliche, le bolle\u00a0 (accenno soltanto alla Munificentissimus Deus<\/em>, del 1\u00b0 novembre 1950, con la quale, avvalendosi del suo magistero infallibile, il pontefice defin\u00ec dogma di fede l\u2019Assunzione della Santissima Vergine Maria in anima e corpo alla gloria celeste).<\/span><\/p>\nL\u2019entusiasmo di Pio XII per l\u2019insegnamento (cfr 2 Tm 4, 2) si espresse in innumerevoli discorsi, catechesi e radiomessaggi. Di quest\u2019ultimo genere magistrale \u00e8 il radiomessaggio natalizio del 1944, dedicato al tema della democrazia. Quando la guerra non \u00e8 ancora finita, il papa pensa gi\u00e0 all\u2019organizzazione necessaria per ricostruire. Di questo pronunciamento desidero evidenziare la distinzione tra popolo e massa: una democrazia autentica richiede l\u2019unit\u00e0 organica e organizzativa di un vero popolo.<\/span><\/p>\nUno studio soddisfacente della personalit\u00e0 e dell\u2019opera di papa Pacelli richiederebbe un\u2019esposizione ancora pi\u00f9 ampia. Concludo riferendomi alla calunnia rivolta a Pio XII, accusato di non aver alzato con forza la voce contro la persecuzione scatenata dalla barbarie nazista nei confronti del popolo ebraico. Il Vicario<\/em>, famigerato libro di Hochhut, \u00e8 stato molto dannoso. L\u2019opera giuridica e politica di Pio XII si esprime chiaramente sull\u2019organizzazione degli Stati e sui diritti umani, affermando tutto il contrario della tirannia nazista e delle sue pretese di espansione e conquista del mondo. Il papa sapeva che una sua forte dichiarazione pubblica avrebbe aggravato la persecuzione degli ebrei e della Chiesa, anch\u2019essa perseguitata. Dunque, svilupp\u00f2 un\u2019intelligente azione diplomatica e si occup\u00f2 personalmente del salvataggio di decine di migliaia di ebrei (certamente pi\u00f9 di centomila), molti dei quali ospitati in conventi di clausura. Questo suo agire fu immediatamente riconosciuto dalle autorit\u00e0 ebraiche. Il caso pi\u00f9 commovente \u00e8 quello del gran rabbino di Roma, Israel Zolli, che, convertitosi al cattolicesimo, scelse come nome di battesimo Eugenio, come papa Pacelli. E sua moglie, anch\u2019essa convertita, si chiam\u00f2 Eugenia.<\/span><\/p>\nSar\u00e0 beatificato Pio XII? Forse c\u2019\u00e8 ancora molto da aspettare. Almeno fino a quando il progressismo, che ha invaso la Chiesa, e che in essa riproduce gli errori indicati nella Humani generis<\/em>, finir\u00e0 per dissiparsi.<\/span><\/p>\n*arcivescovo emerito di La Plata<\/strong><\/span><\/p>\nFonte: infocatolica.com<\/em><\/a><\/strong><\/span><\/p>\nTraduzione di Valentina Lazzari<\/span><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"fonte aldomariavalli.it 03\/05\/2022 Sar\u00e0 mai canonizzato Pio XII? La domanda torna, di tanto in tanto. E dalla domanda prende spunto […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":1222,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[66],"tags":[438],"avopt_banners_inside_post":true,"avopt_banners_on_page":true,"av_copy_from":"","av_sharing_message":"","av_sharing_allowed":true,"av_sharing_on":{"fb":[],"tw":[]},"av_allow_affiliate_banner":false,"av_allow_affiliate_multi_banner":false,"av_post_rating":true,"av_have_post_rating_value":false,"spellchecker_performed_today":false,"yoast_head":"\n
L\u2019imponente insegnamento di Pio XII - San Michele Arcangelo<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n