santiebeati.it<\/a><\/span><\/p>\nAutore <\/strong>Daniele Bolognini<\/strong> <\/span><\/p>\nRoma, 31 marzo 2006 – 30 maggio 2013<\/span><\/em><\/strong><\/p>\nLa commovente ed edificante storia di Giovannimaria Rainaldi (2006-2013) ci costringe a misurarci con il mistero del dolore innocente. Tutta la sua breve ma intensa esistenza \u00e8 segnata, infatti, da un male incurabile che non gli lascia scampo. Tuttavia, pur nella sua tenerissima et\u00e0, Gio d\u00e0 prova di una fede matura e di una fortezza straordinaria e, sebbene immerso nella sofferenza, non smette di essere un bambino gioioso e di portare consolazione a quelli che entrano nella sua vita, dimostrando giorno dopo giorno un’eccezionale “sapienza che viene dall’Alto” unita ad un’eroica docilit\u00e0 alla volont\u00e0 di Dio.<\/span><\/em><\/strong><\/p>\nGiovannimaria nacque a Roma il 31 marzo 2006, il 24 maggio fu battezzato nella Basilica di sant’Eugenio Papa. Scelse il nome mamma Cinzia, desiderava che per il suo bimbo \u201cmai Giovanni fosse separato da Maria\u201d: l\u2019amico prediletto da Ges\u00f9 e sua Madre. Gio comprese ben presto il significato del suo nome. A 18 mesi, dopo un\u2019ecografia, gli venne diagnosticato un ganglio neuroblastoma, seguirono due cicli di chemioterapia che si rivelarono inefficaci e fu deciso un intervento chirurgico presso un centro medico di eccellenza di New York. Gli oncologi assicurarono buone prospettive, ma dopo un anno e mezzo di controlli la malattia si ripresent\u00f2 mentre Gio e le sorelle cercavano di condurre una vita normale, frequentando insieme l\u2019asilo. Gio inizi\u00f2 un nuovo ciclo di chemio al \u201cBambin Ges\u00f9\u201d in coordinamento con lo staff medico americano. Sub\u00ec quindi un secondo intervento all\u2019addome, nuovamente a New York.<\/span>
\nRiprese poi una vita serena, ma volle ricevere il Sacramento dell’Unzione degli Infermi. All\u2019et\u00e0 di tre anni e mezzo, in agosto, durante la vacanza al mare a Cala di Forno, ebbe la terza ricaduta, una forma rarissima di neuroblastoma dei tessuti molli. Nuovamente la famiglia si mise in viaggio per New York per tentare una terapia sperimentale. Alla ricerca di un po\u2019 di normalit\u00e0, nel marzo 2011 Gio and\u00f2 con le sorelle e la mamma a Disney World, in California. Pochi giorni dopo dovette affrontare l\u2019ennesimo intervento chirurgico e un ciclo di chemio. Il 21 aprile, Gioved\u00ec Santo, fu fissato un quarto intervento. Nel mese di agosto fu sottoposto a radioterapia e dopo una ripresa veloce, raggiunse la famiglia in Italia, a Roma e a Montagnana. Tornato in America, nella primavera 2012 si sottopose a nuove terapie, alternate, per come possibile, con la frequenza della scuola.<\/span>
\nIl 13 giugno, festa di Sant’Antonio di Padova, ricevette la Prima Comunione circondato dagli amici di scuola, membri di CL e del Gruppo di preghiera di San Pio. Il 19 luglio, dopo poche ore dall\u2019annuncio dei medici della morte imminente, ricevette il sacramento della Cresima. Il sacerdote gli chiese quale santo patrono avesse scelto e la risposta fu: “I Giovanni sono gi\u00e0 tutti con me, scelgo il cugino di Ges\u00f9, san Giuda Taddeo”. Il tumore si necrotizz\u00f2 e nel giro di qualche giorno ci fu una inaspettata ripresa. Gio appena possibile frequentava la scuola.<\/span>
\nDopo le feste natalizie del 2013 trascorse a Roma, tornato a New York comparve un\u2019ascite per rara rottura dei vasi linfatici. Segu\u00ec un ricovero in terapia intensiva, fino al 18 maggio, quando i medici dovettero arrendersi. Tutta la famiglia si strinse attorno a Gio nell\u2019appartamento di New York, come egli stesso aveva chiesto, insieme al nonno giunto dall\u2019Italia. Unico sostegno fu la preghiera, insieme ad alcuni amici sacerdoti, si unirono in spirito amici dall’Italia e persino dalla Nigeria. Il 30 maggio, nella mattina del Gioved\u00ec del Corpus Domini, l\u2019anima innocente di Giovannimaria raggiunse il suo Ges\u00f9. <\/span>
\nGiovannimaria \u00e8 stato \u201cun bambino meraviglioso che ti entra nel cuore e ti lascia un profumo di Paradiso\u201d, ha scritto l\u2019autrice della sua prima breve biografia, Francesca Giordano (Editrice Velar). \u00c8 vissuto su questa terra solo sette anni, tra tante sofferenze, sempre per\u00f2 pronto a donare un sorriso a chiunque incontrasse. Era un bambino normale, simpatico, amava giocare, ascoltare la musica e disegnare. Si manifest\u00f2, allo stesso tempo, in lui una Fede fuori dall\u2019ordinario, per la giovanissima et\u00e0, e fu un\u2019\u00e0ncora per i suoi familiari. La madre lo defin\u00ec: \u201cun portatore sano di gioia, di pace, di una saggezza che non \u00e8 di questo mondo e alla quale tanti hanno attinto\u201d. Anche in carrozzella fu pellegrino al Santuario romano del Divino Amore, a Lourdes e a Medjugorje; chiedeva che ogni giorno in casa si recitasse il Rosario. Fece propria, prodigiosamente in rapport\u00f2 all\u2019et\u00e0, la consapevolezza di vivere una sofferenza utile alla salvezza delle anime.<\/span>
\nMamma Cinzia racconta che a New York, una mattina, dopo aver preso parte alla messa feriale prima di raggiungere l\u2019ospedale, sentiva cos\u00ec tanta tristezza nel cuore da non riuscire a nasconderla, ma il suo Gio, intuendone lo stato d\u2019animo, la scosse dicendole: \u201cMamma, la vita \u00e8 bella. Questa vita me l\u2019ha donata Ges\u00f9, ed \u00e8 bella, capito?\u201d. Poi aggiunse: \u201cMamma, la tua immaginazione non pu\u00f2 arrivare a vedere le cose belle che sta preparando Ges\u00f9 per me e per te\u201d. Aveva una certezza assoluta nella vita eterna. Un altro giorno le disse: \u201cNon ti preoccupare del mio corpo pi\u00f9 di tanto\u2026 Ti mancher\u00f2, vorrai baciarmi e curare il mio corpo come hai fatto sempre, ma sai che devo andare da Ges\u00f9\u201d. Negli ultimi giorni di vita manifest\u00f2 questo pensiero: \u201cMamma Ges\u00f9 era costretto sulla croce, e non poteva muoversi, come io sono su questo letto. Non c\u2019\u00e8 nessuna differenza. Mamma ora aiuto Ges\u00f9 a portare la croce\u201d. Poi le raccomand\u00f2 di pregare per le persone considerate cattive: \u201cLa tua preghiera pu\u00f2 fare in modo che chiedano almeno una volta perdono a Ges\u00f9\u2026 Non un semplice scusa, ma perdono, come il buon ladrone sulla croce\u201d.<\/span>
\nGio, nella sua breve esistenza terrena, ha dato prova di possedere l\u2019eccezionale “sapienza che viene dall’Alto” e oggi non sono pochi coloro che chiedono la sua intercessione per ricevere grazie.<\/span><\/p>\n\n
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\u201cOra aiuto Ges\u00f9 <\/span><\/span>a portare <\/span><\/span>la croce\u201d<\/span><\/span><\/span><\/strong><\/span><\/em><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\nPer approfondire: www.lalucedigio.it<\/a><\/span><\/p>\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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Giovannimaria Rainaldi - San Michele Arcangelo<\/title>\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\t\n\t\n\t\n\n\n\n\n\t\n\t\n\t\n