{"id":5323,"date":"2024-07-09T11:22:17","date_gmt":"2024-07-09T09:22:17","guid":{"rendered":"https_3A//arcangelosanmichele.altervista.org/@p=5323"},"modified":"2024-07-09T11:37:48","modified_gmt":"2024-07-09T09:37:48","slug":"nuove-bussole-o-piante-appassite","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/arcangelosanmichele.altervista.org\/nuove-bussole-o-piante-appassite\/","title":{"rendered":"Nuove bussole o piante appassite?"},"content":{"rendered":"
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Fonte: <\/span> Distretto d’Italia<\/a><\/span><\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n
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Il saggio Aristotele, nella Metafisica1<\/a> , afferma che ragionare con un interlocutore che non usa la ragione \u00e8 cosa ridicola, e quest\u2019ultimo \u00e8 simile ad una pianta; infatti, chi non accetta il principio di non contraddizione, che \u00e8 il principio fondante del sapere, mostra di essere come privo di ragione. San Tommaso d\u2019Aquino, nel commentare questo passaggio2<\/a> , rincara la dose dicendo che con tali personaggi davvero nulla si pu\u00f2 fare, poich\u00e9 chi accetta la contraddizione dovrebbe star zitto e chi sta zitto \u00e8 in effetti pi\u00f9 simile ad un vegetale che ad un animale, il quale, almeno, usa dei gesti per comunicare. Teniamo a mente per pi\u00f9 tardi queste illuminanti parole, ci ritorneremo.<\/span><\/p>\n

A causa di un ennesimo attacco alla FSSPX sul solito quotidiano online3<\/a> \u00a0che, di mestiere, critica la gerarchia ecclesiastica per poi dire che bisogna obbedirvi, ci troviamo costretti a ribadire dei concetti gi\u00e0 abbondantemente, e fino alla nausea, spiegati ed illustrati4<\/a> ; ma, si badi, se lo facciamo non \u00e8 certo per rispondere a delle infondate accuse che sfociano, tra l\u2019altro, nella calunnia5<\/a> . Lo facciamo piuttosto per la preoccupazione che alcune anime, di recente avvicinatesi alla Tradizione appunto perch\u00e9 disgustate dalle derive della gerarchia attuale, possano dar credito a chiunque getti fango su chi, come la Fraternit\u00e0 San Pio X appunto, tenta oggi di resistere a questa stessa crisi dando il giusto nutrimento dottrinale, liturgico e spirituale alle anime denunciando apertamente e non ipocritamente gli errori dottrinali e lo sfacelo ecclesiale odierno.<\/span><\/p>\n

Si accusa la FSSPX e i suoi vertici di rifiutare sistematicamente l\u2019obbedienza alla Sede Apostolica; abbiamo gi\u00e0 risposto6<\/a> \u00a0che lo stato generale di necessit\u00e0 in cui versa la Chiesa oggi pu\u00f2 senza dubbio giustificare una apparente disobbedienza, che \u00e8 in realt\u00e0 l\u2019obbedienza a dei principi pi\u00f9 alti, quelli appunto della Fede. Infatti, sottomettersi abitualmente<\/strong> (si intende, nella vita ecclesiale quotidiana) a dei superiori ecclesiastici che abitualmente<\/strong>, ed in maniera generalizzata ed universale, insegnano dottrine contrarie alla Fede e incoraggiano pratiche contrarie alla morale, tale abituale<\/strong> sottomissione, diciamo, \u00e8 imprudente e rischiosa per i sacerdoti come per i singoli fedeli.<\/span><\/p>\n

Si insinua, citando a sproposito i papi, che consacrare un vescovo senza il mandato del Sommo Pontefice sia una violazione del diritto divino. Abbiamo gi\u00e0 risposto7<\/a> \u00a0che la Chiesa, prima del Vaticano II, ha sempre considerato tale atto, compiuto ovviamente senza motivo lecito, un delitto contro l\u2019amministrazione dei sacramenti e non uno scisma. Ma nel caso dell\u2019odierna crisi in cui versa la Chiesa neanche questo problema si pone, proprio perch\u00e9 (ancora una volta!) la sopravvivenza stessa del sacerdozio cattolico riteniamo giustifichi ampiamente un atto simile. Ricordino i lettori (lo ricordino pure i sacerdoti Ecclesia Dei<\/em>) che, senza le consacrazioni episcopali che Monsignor Lefebvre fece nel 1988, la Tradizione, la Messa antica, i sacramenti tradizionali, oggi non esisterebbero.<\/span><\/p>\n

Lo stesso giornale online, tanto attento alle presunte derive scismatiche della FSSPX, non esita a denunciare il clero marchigiano che impartisce benedizioni a coppie omosessuali8<\/a> , Mons. Paglia che difende la legge 194 sull\u2019aborto9<\/a> , il card. Zuppi che fa altrettanto10<\/a> , e altro11<\/a> ; deplora le derive blasfeme della diocesi di Linz12<\/a> \u00a0e quelle, pi\u00f9 vicine a noi, della diocesi di Carpi13<\/a> . Addirittura sono tanti, secondo il quotidiano online, i prelati che perdono la rotta14<\/a> . Anzi, pi\u00f9 ancora, \u00e8 la CEI all\u2019unanimit\u00e0 ad aver abbandonato la Dottrina sociale della Chiesa15<\/a> .<\/span><\/p>\n

Tutti costoro, e molti altri ancora, sono pastori esponenti della gerarchia ufficiale e che godono della potest\u00e0 ordinaria di giurisdizione, ma da cui si viene messi in guardia, salvo poi affermare che \u00abIl dovere di glorificare Dio santificandosi e testimoniando l’integralit\u00e0 della Fede cattolica in questi tempi cos\u00ec travagliati, richiede inseparabilmente la fedelt\u00e0 alla gerarchia della Chiesa (cio\u00e8 l’obbedienza ai suoi legittimi precetti e l’effettivo riconoscimento della sua giurisdizione ordinaria), l’assenso irrevocabile a tutti i suoi insegnamenti infallibili e al suo costante magistero\u00bb. Bene. Come si conciliano le due cose, sapendo che \u00e8 moralmente impossibile al singolo fedele compiere schizofreniche scelte, ogni volta che un prelato apre la bocca, tra ci\u00f2 che \u00e8 un legittimo precetto e ci\u00f2 che \u00e8 invece un ordine iniquo? Chi stabilisce il criterio nel singolo caso pratico? Bisogna aspettare ogni volta l\u2019illuminante oracolo quotidiano di questo giornale online?<\/span><\/p>\n

Non \u00e8 pi\u00f9 sano, invece, considerando l\u2019eresia modernista la radice di tutte queste derive, trarre come logica conseguenza pratica un\u2019attitudine di diffidenza abituale<\/strong> verso l\u2019azione pastorale dell\u2019odierna gerarchia ecclesiastica? Ricordiamo che la caratteristica dell\u2019atteggiamento modernista \u00e8 precisamente l\u2019affermazione di una verit\u00e0 materiale inserita in un contesto di errori.<\/span><\/p>\n

Questo prudente dubbio su qualsiasi cosa esca dalla bocca e dalla penna di tali pastori (i vescovi e i papi del post-concilio), \u00e8 un\u2019attitudine certo scomoda e forse originale, ma facendo ci\u00f2 non si fa che aspettare il beato giorno in cui (anche poco a poco) venga ristabilita la Verit\u00e0. Si badi bene, la FSSPX fa proprio questo, in particolar modo con le sue pubblicazioni dottrinali. E, contemporaneamente, senza limitarsi ad apostolati online, essa continua la vita tradizionale concreta<\/strong> della Chiesa, per la santificazione concreta<\/strong> delle anime, celebrando la S. Messa, amministrando i sacramenti, provvedendo all\u2019assistenza spirituale dei fedeli, fondando scuole, riempiendo i seminari, e cos\u00ec via.<\/span><\/p>\n

Non si pasce, la FSSPX, delle beate illusioni dei pur pii sacerdoti Ecclesia Dei<\/em> come ad esempio la Fraternit\u00e0 San Pietro che, secondo una caustica espressione ormai consolidata, \u00abtace in latino\u00bb, ovverossia evita scrupolosamente, nelle sue pubblicazioni ufficiali, ogni parola di troppo che offenda le orecchie pie della gerarchia attuale come sarebbero critiche ad errori e deviazioni dottrinali, incontri ecumenici, o altro. E che celebra la Messa antica, per carit\u00e016<\/a> .<\/span><\/p>\n

Ma torniamo ad Aristotele, come promesso.<\/span><\/p>\n

Ci si permetta un apologo in guisa di conclusione: ci si immagini un gruppo di ferventi cattolici che si impegnano a criticare a spron battuto (costruttivamente!) i prelati inventori di nuove dottrine, di nuove ed immorali prassi pastorali, di nuove, originali e perfino blasfeme, pratiche artistiche; ci si immagini ancora che, nello stesso tempo, questi cattolici si prodighino in un ossequioso rispetto degli stessi prelati, non solo riconoscendo la loro autorit\u00e0 (la FSSPX l\u2019ha sempre fatto) ma anche professando obbedienza ai loro legittimi ordini e prestando assenso al loro, quando c\u2019\u00e8, infallibile magistero. Si provi poi a vedere se i due atteggiamenti stanno in piedi e ci si immagini di trovarsi di fronte Aristotele intento a difendere il granitico principio di non contraddizione: non avrebbe forse l\u2019impressione, il filosofo Stagirita, di fare una conferenza ad un orto botanico?<\/span><\/p>\n


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Inseriamo qui un lungo passaggio tratto da Parole chiare sulla Chiesa (<\/em>op. cit., pag. 137)\u00a0<\/em>a proposito di questo istituto Ecclesia Dei:\u00a0<\/span><\/p>\n

La Fraternit\u00e0 Sacerdotale San Pietro fu fondata da alcuni preti e seminaristi che si separarono dalla Fraternit\u00e0 San Pio X nel 1988 per riallinearsi al Vaticano. Anche qui, il cedimento non tard\u00f2 a manifestarsi. Nel 1999 la maggior parte dei sacerdoti della Fraternit\u00e0 San Pietro scrisse una lettera nella quale si legge: \u00abRiconosciamo assolutamente la legittimit\u00e0 del nuovo rito\u00bb. Un anno dopo, la stessa posizione venne ribadita in un ricorso ufficiale presentato alla Santa Sede: \u00abSe per valore s\u2019intende la validit\u00e0 o la legittimit\u00e0 dei nuovi libri liturgici, \u00e8 evidente che noi vi aderiamo pienamente\u00bb. Pi\u00f9 recentemente, dopo il motu proprio Traditionis custodes, il superiore del Distretto francese della Fraternit\u00e0 San Pietro ha dichiarato: \u00abLa Fraternit\u00e0 San Pietro non ha mai rifiutato il Concilio Vaticano II. Per noi esso non presenta nessuna difficolt\u00e0 fondamentale, ma richiede soltanto delle precisazioni su alcuni punti, che noi interpretiamo alla luce della tradizione della Chiesa [\u2026]. Non abbiamo mai messo in dubbio la validit\u00e0 e la fecondit\u00e0 del messale di Paolo VI\u00bb. Perfino l\u2019incontro interreligioso di Assisi nel 1986 fu oggetto di un\u2019approvazione esplicita da parte dell\u2019allora superiore generale, don Bisig: \u00abNon credo che ci sia niente di male nel fatto che dei cattolici s\u2019incontrino con dei non cattolici, che parlino insieme, ecc. Assisi ha avuto, in un certo senso, una grande importanza, nella misura in cui, nell\u2019ambito della preghiera per la pace, si sono incontrati i fedeli delle varie religioni\u00bb[4]. Alla teoria fa riscontro la pratica: nel novembre del 2017, a Bordeaux, don Giacomoni, sacerdote della stessa Fraternit\u00e0, ha assistito in abito corale a una cerimonia ecumenica, accanto a una \u00abpastora\u00bb protestante.<\/em><\/span><\/p>\n