scholapalatina.it<\/a> 24 Novembre 2021<\/p>\nAutore Corrado Gnerre<\/b><\/span><\/p>\n San Tommaso d\u2019Aquino<\/strong>, come d\u2019altronde tutta la filosofia medioevale, \u00e8 convinto che la ragione umana non solo pu\u00f2 cogliere l\u2019esistenza di Dio<\/strong>, ma pu\u00f2 anche dimostrarla.<\/span><\/p>\nRifacendosi prevalentemente ad Aristotele, san Tommaso utilizza il cosiddetto procedimento \u201caposteriori\u201d, ovvero risalire dagli effetti alle cause, per poi arrivare alla Causa Prima<\/strong>, cio\u00e8 la Causa Incausata<\/strong>, la Causa da cui deriva tutto, ma che non scaturisce da nulla.<\/span><\/p>\nTommaso individua cinque prove aposteriori, che egli chiama \u201cvie<\/strong>\u201d.<\/span> \nLe cinque vie di San Tommaso sono:<\/span><\/p>\n\n\nvia del movimento<\/strong>;<\/span><\/p>\n<\/li>\n\nvia del rapporto tra effetto e causa<\/strong>;<\/span><\/p>\n<\/li>\n\nvia del rapporto tra contingente e necessario<\/strong>;<\/span><\/p>\n<\/li>\n\nvia dei gradi di perfezione<\/strong>;<\/span><\/p>\n<\/li>\n\nvia dell\u2019ordinamento finalistico<\/strong>.<\/span><\/p>\n<\/li>\n<\/ol>\n\u200bVia del movimento<\/span><\/h2>\nTommaso cos\u00ec argomenta: nell\u2019universo \u00e8 evidente l\u2019esistenza del movimento<\/strong>, cio\u00e8 del divenire. Non pu\u00f2 per\u00f2 esistere alcun movimento senza cause che lo producano. <\/span> \nSarebbe illogico se si volesse procedere all\u2019infinito nella successione tra effetti e cause. Sarebbe come se (ovviamente questo esempio vale per noi e non per i tempi di Tommaso) si pretendesse un treno formato da infiniti vagoni senza che vi fosse a capo un locomotore. Sarebbe appunto un assurdo perch\u00e9 i vagoni giustificano la trasmissione del movimento, non l\u2019esistenza dal nulla di esso, che invece pu\u00f2 essere giustificato solo da una motrice che traina senza essere trainata. Dunque, occorre una Causa Prima che causa senza essere a sua volta causata.<\/span><\/p>\nSan Tommaso cos\u00ec dice nella Summa<\/strong>: \u201c\u00c9 cosa certa ed evidente ai nostri sensi che in questo mondo le cose si muovono. Ovviamente ci\u00f2 che si muove \u00e8 mosso da una forza esterna. Per\u00f2, se anche il motore si muove, anch\u2019esso per necessit\u00e0 deve essere mosso da un altro motore; e questo da un altro ancora. Ora, non \u00e8 concesso procedere cos\u00ec all\u2019infinito; perch\u00e9 allora non ci sarebbe un primo motore, n\u00e9, pertanto, alcun altro motore: evidentemente i secondi motori non muovono se non sono mossi dal primo motore; il bastone si muove se \u00e8 mosso dalla mano. \u00c9 dunque necessario giungere ad un motore primo non mosso da altri. Nel motore primo tutti riconoscono Dio.<\/em>\u201c<\/span><\/p>\n\u200bVia del rapporto tra effetto e causa<\/span><\/h2>\nSan Tommaso dice che ogni cosa dipende da un\u2019altra<\/strong>, nel senso che \u00e8 effetto di una causa. Tale causa \u00e8 a sua volta effetto di un\u2019altra causa ancora. Ovviamente, anche in questo caso, non si pu\u00f2 procedere all\u2019infinito, ma bisogna riconoscere una causa prima incausata. Questa causa incausata \u00e8 Dio<\/strong>.<\/span><\/p>\nSan Tommaso scrive nella Summa<\/strong>: \u201cLa seconda via deriva dalla nozione di causa efficiente. Nell\u2019ordine delle cause efficienti non si pu\u00f2 procedere all\u2019infinito. \u00c9 perci\u00f2 necessario porre una causa efficiente prima, che tutti chiamano Dio.<\/em>\u201c<\/span><\/p>\n\u200bVia del rapporto tra contingente e necessario<\/span><\/h2>\nSan Tommaso dice che tutto ci\u00f2 che esiste in questo mondo \u00e8 contingente<\/strong>, cio\u00e8 esiste ma sarebbe potuto anche non esistere. Ci\u00f2 perch\u00e9 tutto ci\u00f2 che esiste ha avuto bisogno di una causa per esistere. Per esempio, una statua esiste perch\u00e9 c\u2019\u00e8 stato uno scultore che l\u2019ha voluta scolpire. Se questi non l\u2019avesse voluta, la statua non sarebbe esistita.<\/span> \nLa contingenza delle cose implica un essere necessario che \u00e8 all\u2019inizio di tutto e questo essere necessario \u00e8 Dio<\/strong>.<\/span> \nL\u2019essere necessario potrebbe non esistere, se non vi fossero gli esseri contingenti. Ma dal momento che gli esseri contingenti esistono, l\u2019essere necessario deve necessariamente esistere.<\/span> \nDio potrebbe non esistere, se non vi fosse il creato. Ma se il creato esiste, Dio non pu\u00f2 non esistere.<\/span> \nCos\u00ec come lo scultore dell\u2019esempio. Questo potrebbe non esistere se non vi fosse la statua; ma dal momento che la statua esiste, lo scultore non pu\u00f2 non esistere. In questo caso lo scultore \u00e8 un essere necessario solo in relazione alla statua, ma non in assoluto perch\u00e9 anch\u2019egli \u00e8 contingente rispetto al vivere. Dio, invece, \u00e8 l\u2019essere necessario per s\u00e9.<\/span><\/p>\nScrive San Tommaso nella Summa<\/strong>: \u201cEsistono cose che possono essere e non essere (\u2026). Occorre ammettere un ente necessario. Bisogna ammettere un essere per s\u00e9 necessario (\u2026) il quale non abbia da altri la causa della sua necessit\u00e0 e sia invece la causa della necessit\u00e0 altrui. Questo ente necessario tutti chiamano Dio.<\/em>\u201c<\/span><\/p>\n\u200bVia dei gradi di perfezione<\/span><\/h2>\nSan Tommaso dice che osservando la natura ci si accorge che i vari enti posseggono una maggiore o minore perfezione<\/strong>. Da dove deriva questa perfezione? \u00c9 necessario che esista un Essere assolutamente perfetto che \u201cpartecipa\u201d ai vari enti la sua perfezione in diverso grado e che pu\u00f2 essere considerato come termine di confronto.<\/span><\/p>\nScrive San Tommaso nella Summa<\/strong>: \u201cNelle cose vi sono gradi maggiori o minori di bene (\u2026). Ma il pi\u00f9 e il meno di dicono di cose differenti, secondo che (\u2026) si avvicinano a ci\u00f2 che \u00e8 massimo (\u2026). Vi \u00e8 dunque ci\u00f2 che \u00e8 supremamente vero, ottimo, supremamente nobile, e, per conseguenza, Essere Supremo (\u2026) noi lo chiamiamo Dio.<\/em>\u201c<\/span><\/p>\n\u200bVia dell\u2019ordinamento finalistico<\/span><\/h2>\nSan Tommaso dice che nella natura non si pu\u00f2 negare il finalismo<\/strong>. Ovvero che esiste un ordine delle cose<\/strong>, per cui queste sono fatte per raggiungere un ben preciso fine. Ordine significa indirizzare una cosa al suo giusto fine. Dunque, l\u2019ordine esige un\u2019intelligenza. Le cose, per\u00f2, non esprimono un\u2019intelligenza intrinseca. Dunque, questa deve essere al di fuori della natura. Si tratta dell\u2019Intelligenza ordinatrice di Dio<\/strong>.<\/span><\/p>\nScrive San Tommaso nella Summa<\/strong>: \u201cVediamo che gli esseri privi di pensiero, come i corpi naturali, agiscono secondo un fine. (\u2026). Ora, le cose prive di pensiero non possono tendere ad un fine se non sono dirette da un altro essere dotato d\u2019intelligenza. C\u2019\u00e8 allora un essere intelligente, da cui tutte le cose della natura sono ordinate ad un fine. Questo essere diciamo Dio.<\/em>\u201c<\/span><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"fonte scholapalatina.it 24 Novembre 2021 Autore Corrado Gnerre San Tommaso d\u2019Aquino, come d\u2019altronde tutta la filosofia medioevale, \u00e8 convinto che […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":4459,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[38],"tags":[122],"avopt_banners_inside_post":true,"avopt_banners_on_page":true,"av_copy_from":"","av_sharing_message":"","av_sharing_allowed":true,"av_sharing_on":{"fb":[],"tw":[]},"av_allow_affiliate_banner":false,"av_allow_affiliate_multi_banner":false,"av_post_rating":true,"av_have_post_rating_value":false,"spellchecker_performed_today":false,"yoast_head":"\n
Le cinque vie di San Tommaso: cosa sono? - San Michele Arcangelo<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n