{"id":1343,"date":"2022-05-26T21:56:43","date_gmt":"2022-05-26T19:56:43","guid":{"rendered":"https_3A//arcangelosanmichele.altervista.org/@p=1343"},"modified":"2023-02-01T21:59:47","modified_gmt":"2023-02-01T20:59:47","slug":"munificentissimus-deus-costituzione-apostolica-del-venerabile-pio-xii","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/arcangelosanmichele.altervista.org\/munificentissimus-deus-costituzione-apostolica-del-venerabile-pio-xii\/","title":{"rendered":"MUNIFICENTISSIMUS DEUS – Costituzione Apostolica del Venerabile Pio XII"},"content":{"rendered":"

fonte vatican.va<\/a><\/p>\n


\n<\/strong> <\/span><\/p>\n

PIO XII
\nSERVO DEI SERVI DI DIO
\nA PERENNE MEMORIA<\/span><\/p>\n

COSTITUZIONE APOSTOLICA<\/span><\/p>\n

MUNIFICENTISSIMUS DEUS<\/span><\/i><\/b><\/a>(1<\/a>)<\/span><\/span><\/p>\n

LA GLORIFICAZIONE DI MARIA
\nCON L’ASSUNZIONE AL CIELO
\nIN ANIMA E CORPO<\/span><\/p>\n

\n

Il munificentissimo Dio, che tutto pu\u00f2 e le cui disposizioni di provvidenza sono fatte di sapienza e d’amore, nei suoi imperscrutabili disegni contempera nella vita dei popoli e in quella dei singoli uomini dolori e gioie, affinch\u00e9 per vie diverse e in diverse maniere tutto cooperi in bene per coloro che lo amano (cf. Rm<\/i> 8, 28).<\/span><\/p>\n

Il Nostro pontificato, come anche l’et\u00e0 presente, \u00e8 assillato da tante cure, preoccupazioni e angosce, per le presenti gravissime calamit\u00e0 e l’aberrazione di molti dalla verit\u00e0 e dalla virt\u00f9; ma Ci \u00e8 di grande conforto vedere che, mentre la fede cattolica si manifesta pubblicamente pi\u00f9 attiva, si accende ogni giorno pi\u00f9 la devozione verso la vergine Madre di Dio, e quasi dovunque \u00e8 stimolo e auspicio di una vita migliore e pi\u00f9 santa. Per cui, mentre la santissima Vergine compie amorosissimamente l’ufficio di madre verso i redenti dal sangue di Cristo, la mente e il cuore dei figli sono stimolati con maggiore impegno a una pi\u00f9 amorosa contemplazione dei suoi privilegi.<\/span><\/p>\n

Dio, infatti, che da tutta l’eternit\u00e0 guarda Maria vergine, con particolare pienissima compiacenza, \u00abquando venne la pienezza del tempo\u00bb (Gal<\/i> 4, 4), attu\u00f2 il disegno della sua provvidenza in tal modo che risplendessero in perfetta armonia i privilegi e le prerogative che con somma liberalit\u00e0 ha riversato su di lei. Che se questa somma liberalit\u00e0 e piena armonia di grazie dalla chiesa furono sempre riconosciute e sempre meglio penetrate nel corso dei secoli, nel nostro tempo \u00e8 stato posto senza dubbio in maggior luce il privilegio della corporea assunzione al cielo della vergine Madre di Dio Maria.<\/span><\/p>\n

Questo privilegio risplendette di nuovo fulgore fin da quando il nostro predecessore Pio IX, d’immortale memoria, defin\u00ec solennemente il dogma dell’immacolata concezione dell’augusta Madre di Dio. Questi due privilegi infatti sono strettamente connessi tra loro. Cristo con la sua morte ha vinto il peccato e la morte, e sull’uno e sull’altra riporta vittoria in virt\u00f9 di Cristo chi \u00e8 stato rigenerato soprannaturalmente col battesimo. Ma per legge generale Dio non vuole concedere ai giusti il pieno effetto di questa vittoria sulla morte se non quando sar\u00e0 giunta la fine dei tempi. Perci\u00f2 anche i corpi dei giusti dopo la morte si dissolvono, e soltanto nell’ultimo giorno si ricongiungeranno ciascuno con la propria anima gloriosa.<\/span><\/p>\n

Ma da questa legge generale Dio volle esente la beata vergine Maria. Ella per privilegio del tutto singolare ha vinto il peccato con la sua concezione immacolata; perci\u00f2 non fu soggetta alla legge di restare nella corruzione del sepolcro, n\u00e9 dovette attendere la redenzione del suo corpo solo alla fine del mondo.\u00a0<\/span><\/p>\n

Plebiscito unanime<\/b><\/span><\/p>\n

Per questo, quando fu solennemente definito che la vergine Madre di Dio Maria fu immune della macchia ereditaria fin dalla sua concezione, i fedeli furono pervasi da una pi\u00f9 viva speranza che quanto prima sarebbe stato definito dal supremo magistero della chiesa anche il dogma della corporea assunzione al cielo di Maria vergine.<\/span><\/p>\n

Infatti si videro non solo singoli fedeli, ma anche rappresentanti di nazioni o di province ecclesiastiche e anzi non pochi padri del concilio Vaticano chiedere con vive istanze all’apostolica sede questa definizione.<\/span><\/p>\n

In seguito queste petizioni e voti non solo non diminuirono, ma aumentarono di giorno in giorno per numero ed insistenza. Infatti per questo scopo furono promosse crociate di preghiere; molti ed esimi teologi intensificarono i loro studi su questo soggetto, sia in privato, sia nei pubblici atenei ecclesiastici e nelle altre scuole destinate all’insegnamento delle sacre discipline; in molte parti dell’orbe cattolico furono tenuti congressi mariani sia nazionali sia internazionali. Tutti questi studi e ricerche posero in maggiore luce che nel deposito della fede affidato alla chiesa era contenuto anche il dogma dell’assunzione di Maria vergine al cielo; e generalmente ne seguirono petizioni con cui si chiedeva instantemente a questa sede apostolica che questa verit\u00e0 fosse solennemente definita.<\/span><\/p>\n

In questa pia gara i fedeli furono mirabilmente uniti coi loro pastori, i quali in numero veramente imponente rivolsero simili petizioni a questa Cattedra di S. Pietro. Perci\u00f2 quando fummo elevati al trono del sommo pontificato erano state gi\u00e0 presentate a questa sede apostolica molte migliaia di tali suppliche da ogni parte della terra e da ogni classe di persone: dai nostri diletti figli cardinali del sacro collegio, dai venerabili fratelli arcivescovi e vescovi, dalle diocesi e dalle parrocchie.<\/span><\/p>\n

Per la qual cosa, mentre elevavamo a Dio ardenti preghiere perch\u00e9 infondesse nella Nostra mente la luce dello Spirito Santo per decidere di una causa cos\u00ec importante, impartimmo speciali ordini perch\u00e9 si fondessero insieme le forze e venissero iniziati studi pi\u00f9 rigorosi su questo soggetto, e intanto si raccogliessero e si ponderassero accuratamente tutte le petizioni che dal tempo del Nostro predecessore Pio IX, di felice memoria, fino ai nostri tempi erano state inviate a questa sede apostolica circa l’assunzione della beatissima vergine Maria al cielo.<\/span><\/a>(2<\/a>)<\/span><\/p>\n

Il magistero della chiesa<\/b><\/span><\/p>\n

Ma poich\u00e9 si trattava di cosa di tanta importanza e gravit\u00e0, ritenemmo opportuno chiedere direttamente e in forma ufficiale a tutti i venerabili fratelli nell’episcopato che Ci esprimessero apertamente il loro pensiero. Perci\u00f2 il 1\u00b0 maggio 1946 indirizzammo loro la lettera [enciclica Deiparae Virginis Mariae<\/a><\/i>, in cui chiedevamo: \u00abSe voi, venerabili fratelli, nella vostra esimia sapienza e prudenza ritenete che l’assunzione corporea della beatissima Vergine si possa proporre e definire come dogma di fede, e se col vostro clero e il vostro popolo lo desiderate\u00bb.<\/span><\/p>\n

E coloro che \u00ablo Spirito Santo ha costituito vescovi per pascere la chiesa di Dio\u00bb (At<\/i> 20, 28) hanno dato all’una e all’altra domanda una risposta pressoch\u00e9 unanimemente affermativa. Questo \u00absingolare consenso, dell’episcopato cattolico e dei fedeli\u00bb,<\/span><\/a>(3<\/a>) nel ritenere definibile, come dogma di fede, l’assunzione corporea al cielo della Madre di Dio, presentandoci il concorde insegnamento del magistero ordinario della chiesa e la fede concorde del popolo cristiano, da esso sostenuta e diretta, da se stesso manifesta in modo certo e infallibile che tale privilegio \u00e8 verit\u00e0 rivelata da Dio e contenuta in quel divino deposito che Cristo affid\u00f2 alla sua Sposa, perch\u00e9 lo custodisse fedelmente e infallibilmente lo dichiarasse.<\/span><\/a>(4<\/a>) Il magistero della chiesa, non certo per industria puramente umana, ma per l’assistenza dello Spirito di verit\u00e0 (cf. Gv<\/i> 14, 26), e perci\u00f2 infallibilmente, adempie il suo mandato di conservare perennemente pure e integre le verit\u00e0 rivelate, e le trasmette senza contaminazione, senza aggiunte, senza diminuzioni. \u00abInfatti, come insegna il concilio Vaticano, ai successori di Pietro non fu promesso lo Spirito Santo, perch\u00e9, per sua rivelazione, manifestassero una nuova dottrina, ma perch\u00e9, per la sua assistenza, custodissero inviolabilmente ed esponessero con fedelt\u00e0 la rivelazione trasmessa dagli apostoli, ossia il deposito della fede\u00bb.<\/span><\/a>(5<\/a>) Pertanto dal consenso universale di un magistero ordinario della chiesa si trae un argomento certo e sicuro per affermare che l’assunzione corporea della beata vergine Maria al cielo, – la quale, quanto alla celeste glorificazione del corpo virgineo dell’augusta Madre di Dio, non poteva essere conosciuta da nessuna facolt\u00e0 umana con le sole sue forze naturali \u00e8 verit\u00e0 da Dio rivelata, e perci\u00f2 tutti i figli della chiesa debbono crederla con fermezza e fedelt\u00e0. Poich\u00e9, come insegna lo stesso concilio Vaticano, \u00abdebbono essere credute per fede divina e cattolica tutte quelle cose che sono contenute nella parola di Dio scritta o trasmessa oralmente o col suo ordinario e universale magistero, propone a credere come rivelate da Dio\u00bb.<\/span><\/a>(6<\/a>)<\/span><\/p>\n

Di questa fede comune della chiesa si ebbero fin dall’antichit\u00e0 lungo il corso dei secoli varie testimonianze, indizi e vestigia; anzi tale fede si and\u00f2 manifestando sempre pi\u00f9 chiaramente.<\/span><\/p>\n

I fedeli, guidati e istruiti dai loro pastori, appresero bens\u00ec dalla s. Scrittura che la vergine Maria, durante il suo terreno pellegrinaggio, men\u00f2 una vita piena di preoccupazioni, angustie e dolori; inoltre che si avver\u00f2 ci\u00f2 che il santo vecchio Simeone aveva predetto, perch\u00e9 un’acutissima spada le trapass\u00f2 il cuore ai piedi della croce del suo divino Figlio, nostro Redentore. Parimenti non trovarono difficolt\u00e0 nell’ammettere che Maria sia morta, come gi\u00e0 il suo Unigenito. Ma ci\u00f2 non imped\u00ec loro di credere e professare apertamente che non fu soggetto alla corruzione del sepolcro il suo sacro corpo e che non fu ridotto in putredine e in cenere l’augusto tabernacolo del Verbo divino. Anzi, illuminati dalla divina grazia e spinti dall’amore verso colei che \u00e8 Madre di Dio e Madre nostra dolcissima, hanno contemplato in luce sempre pi\u00f9 chiara l’armonia meravigliosa dei privilegi che il provvidentissimo Iddio ha elargito all’alma Socia del nostro Redentore, e che hanno raggiunto un tale altissimo vertice, quale da nessun essere creato, eccettuata la natura umana di Cristo, \u00e8 stato mai raggiunto.<\/span><\/p>\n

L’omaggio dei fedeli<\/b><\/span><\/p>\n

Questa stessa fede attestano chiaramente quegli innumerevoli templi dedicati a Dio in onore di Maria vergine assunta al cielo, e le sacre immagini ivi esposte alla venerazione dei fedeli, le quali pongono dinanzi agli occhi di tutti questo singolare trionfo della beata Vergine. Inoltre citt\u00e0, diocesi e regioni furono poste sotto la speciale tutela e patrocinio della Vergine assunta in cielo; parimenti con l’approvazione della chiesa sono sorti Istituti religiosi che prendono nome da tale privilegio. N\u00e9 va dimenticato che nel rosario mariano, la cui recita \u00e8 tanto raccomandata da questa sede apostolica, viene proposto alla pia meditazione un mistero che, come tutti sanno, tratta dell’assunzione della beatissima Vergine.<\/span><\/p>\n

La liturgia delle chiese d’oriente e d’occidente<\/b><\/span><\/p>\n

Ma in modo pi\u00f9 splendido e universale questa fede dei sacri Pastori e dei fedeli cristiani \u00e8 manifestata dal fatto che fin dall’antichit\u00e0 si celebra in Oriente e in Occidente una solenne festa liturgica: di qui infatti i santi padri e i dottori della chiesa non mancarono mai di attingere luce, poich\u00e9, come \u00e8 ben noto, la sacra liturgia, \u00abessendo anche una professione delle celesti verit\u00e0, sottoposta al supremo magistero della chiesa, pu\u00f2 offrire argomenti e testimonianze di non piccolo rilievo, per determinare qualche punto particolare della dottrina cristiana\u00bb.<\/span><\/a>(7<\/a>)<\/span><\/p>\n

Nei libri liturgici, che riportano la festa sia della Dormizione<\/i> sia dell’Assunzione di santa Maria<\/i>, si hanno espressioni in qualche modo concordanti nel dire che quando la vergine Madre di Dio sal\u00ec al cielo da questo esilio, al suo sacro corpo, per disposizione della divina Provvidenza, accaddero cose consentanee alla sua dignit\u00e0 di Madre del Verbo incarnato e agli altri privilegi a lei elargiti. Ci\u00f2 \u00e8 asserito, per portarne un esempio insigne, in quel Sacramentario<\/i> che il Nostro predecessore Adriano I, d’immortale memoria, mand\u00f2 all’imperatore Carlo Magno. In esso infatti si legge: \u00abDegna di venerazione \u00e8 per noi, o Signore, la festivit\u00e0 di questo giorno, in cui la santa Madre di Dio sub\u00ec la morte temporale, ma non pot\u00e9 essere umiliata dai vincoli della morte colei che gener\u00f2 il tuo Figlio, nostro Signore, incarnato da lei\u00bb.<\/span><\/a>(8<\/a>)<\/span><\/p>\n

Ci\u00f2 che qui \u00e8 indicato con la sobriet\u00e0 consueta della Liturgia romana, nei libri delle altre antiche liturgie, sia orientali, sia occidentali, \u00e8 espressa pi\u00f9 diffusamente e con maggior chiarezza. Il Sacramentario gallicano<\/i>, per esempio, definisce questo privilegio di Maria \u00abinspiegabile mistero, tanto pi\u00f9 ammirabile, quanto pi\u00f9 \u00e8 singolare tra gli uomini\u00bb. E nella liturgia bizantina viene ripetutamente collegata l’assunzione corporea di Maria non solo con la sua dignit\u00e0 di Madre di Dio, ma anche con altri suoi privilegi, specialmente con la sua maternit\u00e0 verginale, prestabilita da un disegno singolare della Provvidenza divina: \u00abA te Dio, re dell’universo, concesse cose che sono al disopra della natura; poich\u00e9 come nel parto ti conserv\u00f2 vergine, cos\u00ec nel sepolcro conserv\u00f2 incorrotto il tuo corpo, e con la divina traslazione lo conglorific\u00f2\u00bb.<\/span><\/a>(9<\/a>)<\/span><\/p>\n

La festa dell’Assunta<\/b><\/span><\/p>\n

Il fatto poi che la sede apostolica, erede dell’ufficio affidato al Principe degli apostoli di confermare nella fede i fratelli (cf. Lc<\/i> 22, 32), con la sua autorit\u00e0 rese sempre pi\u00f9 solenne questa festa, stimol\u00f2 efficacemente i fedeli ad apprezzare sempre pi\u00f9 la grandezza di questo mistero. Cos\u00ec la festa dell’Assunzione dal posto onorevole che ebbe fin dall’inizio tra le altre celebrazioni mariane, fu portata in seguito fra le pi\u00f9 solenni di tutto il ciclo liturgico. Il Nostro predecessore s. Sergio I, prescrivendo la litania o processione stazionale per le quattro feste mariane, enumera insieme la Nativit\u00e0, l’Annunciazione, la Purificazione <\/i> e la Dormizione<\/i> di Maria.<\/span><\/a>(10<\/a>) In seguito s. Leone IV volle aggiungere alla festa, che gi\u00e0 si celebrava sotto il titolo dell’Assunzione della beata Genitrice di Dio, una maggiore solennit\u00e0, prescrivendone la vigilia e l’ottava; e in tale circostanza volle partecipare personalmente alla celebrazione in mezzo a una grande moltitudine di fedeli.<\/span><\/a>(11<\/a>) Inoltre che gi\u00e0 anticamente questa festa fosse preceduta dall’obbligo del digiuno appare chiaro da ci\u00f2 che attesta il Nostro predecessore s. Niccol\u00f2 I, ove parla dei principali digiuni \u00abche la santa chiesa romana ricevette dall’antichit\u00e0 ed osserva tuttora\u00bb.<\/span><\/a>(12<\/a>)<\/span><\/p>\n

Ma poich\u00e9 la liturgia della chiesa non crea la fede cattolica, ma la suppone, e da questa derivano, come frutti dall’albero, le pratiche del culto, i santi padri e i grandi dottori nelle omelie e nei discorsi rivolti al popolo in occasione di questa festa non vi attinsero come da prima sorgente la dottrina; ma parlarono di questa come di cosa nota e ammessa dai fedeli; la chiarirono meglio; ne precisarono e approfondirono il senso e l’oggetto, dichiarando specialmente ci\u00f2 che spesso i libri liturgici avevano soltanto fugacemente accennato: cio\u00e8 che oggetto della festa non era soltanto l’incorruzione del corpo esanime della beata vergine Maria, ma anche il suo trionfo sulla morte e la sua celeste \u00abglorificazione\u00bb, a somiglianza del suo unigenito Ges\u00f9 Cristo.<\/span><\/p>\n

La voce dei santi padri<\/b><\/span><\/p>\n

Cos\u00ec s. Giovanni Damasceno, che si distingue tra tutti come teste esimio di questa tradizione, considerando l’assunzione corporea dell’alma Madre di Dio nella luce degli altri suoi privilegi, esclama con vigorosa eloquenza: \u00abEra necessario che colei, che nel parto aveva conservato illesa la sua verginit\u00e0, conservasse anche senza alcuna corruzione il suo corpo dopo la morte. Era necessario che colei, che aveva portato nel suo seno il Creatore fatto bambino, abitasse nei tabernacoli divini. Era necessario che la sposa del Padre abitasse nei talami celesti. Era necessario che colei che aveva visto il suo Figlio sulla croce, ricevendo nel cuore quella spada di dolore dalla quale era stata immune nel darlo alla luce, lo contemplasse sedente alla destra del Padre. Era necessario che la Madre di Dio possedesse ci\u00f2 che appartiene al Figlio e da tutte le creature fosse onorata come Madre e Ancella di Dio\u00bb.<\/span><\/a>(13<\/a>)<\/span><\/p>\n

Queste espressioni di s. Giovanni Damasceno corrispondono fedelmente a quelle di altri, affermanti la stessa dottrina. Infatti parole non meno chiare e precise si trovano nei discorsi che in occasione della festa tennero altri Padri anteriori o coevi. Cos\u00ec, per citare altri esempi, s. Germano di Costantinopoli trovava consentanea l’incorruzione e l’assunzione al cielo del corpo della Vergine Madre di Dio, non solo alla sua divina maternit\u00e0, ma anche alla speciale santit\u00e0 del suo stesso corpo verginale: \u00abTu, come fu scritto, apparisci “in bellezza”, e il tuo corpo verginale \u00e8 tutto santo, tutto casto, tutto domicilio di Dio; cosicch\u00e9 anche per questo sia poi immune dalla risoluzione in polvere; trasformato bens\u00ec, in quanto umano, nell’eccelsa vita della incorruttibilit\u00e0; ma lo stesso vivo, gloriosissimo, incolume e dotato della pienezza della vita\u00bb.<\/span><\/a>(14<\/a>) E un altro antico scrittore dice: \u00abCome gloriosissima Madre di Cristo, nostro Salvatore e Dio, donatore della vita e dell’immortalit\u00e0, \u00e8 da lui vivificata, rivestita di corpo in un’eterna incorruttibilit\u00e0 con lui, che la risuscit\u00f2 dal sepolcro e la assunse a s\u00e9, in modo conosciuto da lui solo\u00bb.<\/span><\/a>(15<\/a>)<\/span><\/p>\n

Con l’estendersi e l’affermarsi della festa liturgica, i pastori della chiesa e i sacri oratori, in numero sempre maggiore, si fecero un dovere di precisare apertamente e con chiarezza il mistero che \u00e8 oggetto della festa e la sua strettissima connessione con le altre verit\u00e0 rivelate.<\/span><\/p>\n

L’insegnamento dei teologi<\/b><\/span><\/p>\n

Tra i teologi scolastici non mancarono di quelli che, volendo penetrare pi\u00f9 addentro nelle verit\u00e0 rivelate e mostrare l’accordo tra la ragione teologica e la fede cattolica, fecero rilevare che questo privilegio dell’assunzione di Maria vergine concorda mirabilmente con le verit\u00e0 che ci sono insegnate dalla sacra Scrittura.<\/span><\/p>\n

Partendo da questo presupposto, presentarono per illustrare questo privilegio mariano diverse ragioni, contenute quasi in germe in questo: che Ges\u00f9 ha voluto l’assunzione di Maria al cielo per la sua piet\u00e0 filiale verso di lei. Ritenevano quindi che la forza di tali argomenti riposa sulla dignit\u00e0 incomparabile della maternit\u00e0 divina e su tutte quelle doti che ne conseguono: la sua insigne santit\u00e0, superiore a quella di tutti gli uomini e di tutti gli angeli; l’intima unione di Maria col suo Figlio; e quell’amore sommo che il Figlio portava alla sua degnissima Madre.<\/span><\/p>\n

Frequentemente poi s’incontrano teologi e sacri oratori che, sulle orme dei santi padri,<\/span><\/a>(16<\/a>) per illustrare la loro fede nell’assunzione si servono, con una certa libert\u00e0, di fatti e detti della s. Scrittura. Cos\u00ec per citare soltanto alcuni testi fra i pi\u00f9 usati, vi sono di quelli che riportano le parole del Salmista: \u00abVieni o Signore, nel tuo riposo; tu e l’Arca della tua santificazione\u00bb (Sal<\/i> 131, 8), e vedono nell’Arca dell’Alleanza<\/i> fatta di legno incorruttibile e posta nel tempio del Signore, quasi una immagine del corpo purissimo di Maria vergine, preservato da ogni corruzione del sepolcro ed elevato a tanta gloria nel cielo. Allo stesso scopo descrivono la Regina che entra trionfalmente nella reggia celeste e si asside alla destra del divino Redentore (Sal<\/i> 44, 10.14-16), nonch\u00e9 la Sposa del Cantico dei cantici \u00abche sale dal deserto, come una colonna di fumo dagli aromi di mirra e d’incenso\u00bb per essere incoronata (Ct<\/i> 3, 6; cf. 4, 8; 6, 9). L’una e l’altra vengono proposte come figure di quella Regina e Sposa celeste, che, insieme col divino Sposo, \u00e8 innalzata alla reggia dei cieli.<\/span><\/p>\n

Inoltre i dottori scolastici videro adombrata l’assunzione della vergine Madre di Dio, non solo in varie figure dell’Antico Testamento, ma anche in quella Donna vestita di sole, che l’apostolo Giovanni contempl\u00f2 nell’isola di Patmos (Ap<\/i> 12, 1s). Cos\u00ec pure, fra i detti del Nuovo Testamento, considerarono con particolare interesse le parole \u00abAve, o piena di grazia, il Signore \u00e8 con te, benedetta tu fra le donne\u00bb (Lc<\/i> 1, 28), poich\u00e9 vedevano nel mistero dell’assunzione un complemento della pienezza di grazia elargita alla beatissima Vergine, e una benedizione singolare in opposizione alla maledizione di Eva.<\/span><\/p>\n

Perci\u00f2 sul principio della teologia scolastica il pio Amedeo, vescovo di Losanna, afferma che la carne di Maria vergine rimase incorrotta; – non si pu\u00f2 credere infatti che il suo corpo vide la corruzione, – perch\u00e9 realmente fu riunito alla sua anima e insieme con essa fu circonfuso di altissima gloria nella corte celeste. \u00abEra infatti piena di grazia e benedetta fra le donne (Lc<\/i> 1, 28). Lei sola merit\u00f2 di concepire Dio vero da Dio vero, che partor\u00ec vergine, vergine allatt\u00f2, stringendolo al seno, ed al quale prest\u00f2 in tutto i suoi santi servigi e omaggi\u00bb.<\/span><\/a>(17<\/a>)<\/span><\/p>\n

Tra i sacri scrittori poi che in questo tempo, servendosi di testi scritturistici o di similitudini ed analogie, illustrarono e confermarono la pia sentenza dell’assunzione, occupa un posto speciale il dottore evangelico, s. Antonio da Padova. Nella festa dell’Assunzione, commentando le parole d’Isaia: \u00abGlorificher\u00f2 il luogo dove posano i miei piedi\u00bb (Is<\/i> 60, 13), afferm\u00f2 con sicurezza che il divino Redentore ha glorificato in modo eccelso la sua Madre dilettissima, dalla quale aveva preso umana carne. \u00abCon ci\u00f2 si ha chiaramente – dice – che la beata Vergine \u00e8 stata assunta col corpo, in cui fu il luogo dei piedi del Signore\u00bb. Perci\u00f2 scrive il Salmista: \u00abVieni, o Signore, nel tuo riposo, tu e l’Arca della tua santificazione\u00bb. Come Ges\u00f9 Cristo, dice il santo, risorse dalla sconfitta morte e sal\u00ec alla destra del Padre suo, cos\u00ec \u00abrisorse anche dall’Arca della sua santificazione, poich\u00e9 in questo giorno la Vergine Madre fu assunta al talamo celeste\u00bb.<\/span><\/a>(18<\/a>)<\/span><\/p>\n

La dottrina di s. Alberto Magno e di s. Tommaso d’Aquino\u00a0<\/b><\/span><\/p>\n

Quando nel medio evo la teologia scolastica raggiunse il suo massimo splendore, s. Alberto Magno, dopo aver raccolti, per provare questa verit\u00e0, vari argomenti, fondati sulla s. Scrittura, la tradizione, la liturgia e la ragione teologica, conclude: \u00abDa queste ragioni e autorit\u00e0 e da molte altre \u00e8 chiaro che la beatissima Madre di Dio \u00e8 stata assunta in corpo ed anima al disopra dei cori degli angeli. E ci\u00f2 crediamo assolutamente vero\u00bb.<\/a>(19<\/a>) E in un discorso tenuto il giorno dell’Annunciazione di Maria, spiegando queste parole del saluto dell’angelo: \u00abAve, o piena di grazia …\u00bb, il dottore universale paragona la santissima Vergine con Eva e dice espressamente che fu immune dalla quadruplice maledizione alla quale Eva fu soggetta.<\/a>(20<\/a>)<\/span><\/p>\n

Il dottore angelico, seguendo le vestigia del suo insigne Maestro, bench\u00e9 non abbia mai trattato espressamente la questione, tuttavia ogni volta che occasionalmente ne parla, ritiene costantemente con la chiesa cattolica che insieme all’anima \u00e8 stato assunto al cielo anche il corpo di Maria.<\/span><\/a>(21<\/a>)<\/span><\/p>\n

L’interpretazione di s. Bonaventura<\/b><\/span><\/p>\n

Dello stesso parere \u00e8, fra molti altri, il dottore serafico, il quale ritiene assolutamente certo che, come Dio pr eserv\u00f2 Maria santissima dalla violazione del pudore e dell’integrit\u00e0 verginale nella concezione e nel parto, cos\u00ec non ha permesso che il suo corpo si disfacesse in putredine e cenere.<\/span><\/a>(22<\/a>) Interpretando poi e applicando in senso accomodatizio alla beata Vergine queste parole della s. Scrittura: \u00abChi \u00e8 costei che sale dal deserto, ricolma di delizie, appoggiata al suo diletto?\u00bb (Ct<\/i> 8, 5), cos\u00ec ragiona: \u00abE di qui pu\u00f2 constare che \u00e8 ivi (nella citt\u00e0 celeste) corporalmente. … Poich\u00e9 infatti … la beatitudine non sarebbe piena, se non vi fosse personalmente; e poich\u00e9 la persona non \u00e8 l’anima, ma il composto, \u00e8 chiaro che vi \u00e8 secondo il composto, cio\u00e8 il corpo e l’anima, altrimenti non avrebbe una piena fruizione\u00bb.<\/span><\/a>(23<\/a>)<\/span><\/p>\n

Il pensiero della Scolastica nel secolo XV<\/b><\/span><\/p>\n

Nella tarda scolastica, ossia nel secolo XV, s. Bernardino da Siena, riassumendo e di nuovo trattando con diligenza tutto ci\u00f2 che i teologi del medioevo avevano detto e discusso a tal proposito, non si restrinse a riportare le principali considerazioni gi\u00e0 proposte dai dottori precedenti, ma ne aggiunse delle altre. La somiglianza cio\u00e8 della divina Madre col Figlio divino, quanto alla nobilt\u00e0 e dignit\u00e0 dell’anima e del corpo – per cui non si pu\u00f2 pensare che la celeste Regina sia separata dal Re dei cieli – esige apertamente che \u00abMaria non debba essere se non dov’\u00e8 Cristo\u00bb;<\/span><\/a>(24<\/a>) inoltre \u00e8 ragionevole e conveniente che si trovino gi\u00e0 glorificati in cielo l’anima e il corpo, come dell’uomo, cos\u00ec anche della donna; infine il fatto che la chiesa non ha mai cercato e proposto alla venerazione dei fedeli le reliquie corporee della beata Vergine, fornisce un argomento che si pu\u00f2 dire \u00abquasi una riprova sensibile\u00bb.<\/span><\/a>(25<\/a>)<\/span><\/p>\n

La conferma dei pi\u00f9 recenti scrittori sacri<\/b><\/span><\/p>\n

In tempi pi\u00f9 recenti i pareri surriferiti dei santi Padri e dei Dottori furono di uso comune. Aderendo al consenso dei cristiani, trasmesso dai secoli passati, s. Roberto Bellarmino esclama: \u00abE chi, prego, potrebbe credere che l’arca della santit\u00e0, il domicilio del Verbo il tempio dello Spirito Santo sia caduto? Aborrisce il mio animo dal solo pensare che quella carne verginale che gener\u00f2 Dio, lo partor\u00ec, l’aliment\u00f2, lo port\u00f2, o sia stata ridotta in cenere o sia stata data in pasto ai vermi\u00bb.<\/span><\/a>(26<\/a>)<\/span><\/p>\n

Parimenti s. Francesco di Sales, dopo avere asserito che non \u00e9 lecito dubitare che Ges\u00f9 Cristo abbia seguito nel modo pi\u00f9 perfetto il divino mandato, col quale ai figli s’impone di onorare i propri genitori, si pone questa domanda: \u00abChi \u00e8 quel figlio che, se potesse, non richiamerebbe alla vita la propria madre e non la porterebbe dopo morte con s\u00e9 in paradiso ?\u00bb.<\/span><\/a>(27<\/a>)<\/span><\/p>\n

E s. Alfonso scrive: \u00abGes\u00f9 preserv\u00f2 il corpo di Maria dalla corruzione, perch\u00e9 ridondava in suo disonore che fosse guasta dalla putredine quella carne verginale, di cui egli si era gi\u00e0 vestito\u00bb.<\/span><\/a>(28<\/a>)<\/span><\/p>\n

Chiarito per\u00f2 ormai il mistero che \u00e8 oggetto di questa festa, non mancarono dottori i quali piuttosto che occuparsi delle ragioni teologiche, dalle quali si dimostra la somma convenienza dell’assunzione corporea della beata Vergine Maria in cielo, rivolsero la loro attenzione alla fede della chiesa, mistica Sposa di Cristo, non avente n\u00e9 macchia, n\u00e9 grinza (cf. Ef<\/i> 5, 27), la quale \u00e8 detta dall’apostolo \u00abcolonna e fondamento della verit\u00e0\u00bb (1 Tm<\/i> 3, 15) e appoggiati a questa fede comune ritennero temeraria per non dire eretica, la sentenza contraria. Infatti s. Pietro Canisio, fra non pochi altri, dopo avere dichiarato che il termine assunzione significa la glorificazione non solo dell’anima, ma anche del corpo e dopo aver rilevato che la chiesa gi\u00e0 da molti secoli venera e celebra solennemente questo mistero mariano dell’assunzione, dice: \u00abQuesta sentenza \u00e8 ammessa gi\u00e0 da alcuni secoli ed \u00e8 issata talmente nell’anima dei pii fedeli e cos\u00ec accetta a tutta la chiesa, che coloro che negano che il corpo di Maria sia stato assunto in cielo, non vanno neppure ascoltati con pazienza, ma fischiati come troppo pertinaci, o del tutto temerari e animati da spirito non gi\u00e0 cattolico, ma eretico\u00bb.<\/span><\/a>(29<\/a>)<\/span><\/p>\n

Contemporaneamente il dottore esimio, posta come norma della mariologia che \u00abi misteri della grazia, che Dio ha operato nella Vergine, non vanno misurati secondo le leggi ordinarie, ma secondo l’onnipotenza di Dio, supposta la convenienza della cosa in se stessa, ed esclusa ogni contraddizione o ripugnanza da parte della s. Scrittura\u00bb<\/span><\/a>(30<\/a>) fondandosi sulla fede della chiesa tutta, circa il mistero dell’assunzione, poteva concludere che questo mistero doveva credersi con la stessa fermezza d’animo, con cui doveva credersi l’immacolata concezione della beata Vergine; e gi\u00e0 allora riteneva che queste due verit\u00e0 potessero essere definite.<\/span><\/p>\n

Tutte queste ragioni e considerazioni dei santi padri e dei teologi hanno come ultimo fondamento la s. Scrittura, la quale ci presenta l’alma Madre di Dio unita strettamente al suo Figlio divino e sempre partecipe della sua sorte. Per cui sembra quasi impossibile figurarsi che, dopo questa vita, possa essere separata da Cristo – non diciamo, con l’anima, ma neppure col corpo – colei che lo concep\u00ec, lo diede alla luce, lo nutr\u00ec col suo latte, lo port\u00f2 fra le braccia e lo strinse al petto. Dal momento che il nostro Redentore \u00e8 Figlio di Maria, non poteva, come osservatore perfettissimo della divina legge, non onorare oltre l’eterno Padre anche la Madre diletta. Potendo quindi dare alla Madre tanto onore, preservandola immune dalla corruzione del sepolcro, si deve credere che lo abbia realmente fatto.<\/span><\/p>\n

Maria \u00e8 la nuova Eva<\/b><\/span><\/p>\n

Ma in particolare va ricordato che, fin dal secolo II, Maria Vergine viene presentata dai santi padri come nuova Eva, strettamente unita al nuovo Adamo, sebbene a lui soggetta, in quella lotta contro il nemico infernale, che, com’\u00e8 stato preannunziato dal protovangelo (Gn<\/i> 3, 15), si sarebbe conclusa con la pienissima vittoria sul peccato e sulla morte, sempre congiunti negli scritti dell’apostolo delle genti (cf. Rm<\/i> cc. 5 e 6; 1 Cor<\/i> 15, 21-26.54-57). Per la qual cosa, come la gloriosa risurrezione di Cristo fu parte essenziale e segno finale di questa vittoria, cos\u00ec anche per Maria la lotta che ha in comune col Figlio suo si doveva concludere con la glorificazione del suo corpo verginale: perch\u00e9, come dice lo stesso apostolo, \u00abquando… questo corpo mortale sar\u00e0 rivestito dell’immortalit\u00e0, allora sar\u00e0 adempiuta la parola che sta scritta: \u00e8 stata assorbita la morte nella vittoria\u00bb (1 Cor<\/i> 15, 54).<\/span><\/p>\n

In tal modo l’augusta Madre di Dio, arcanamente unita a Ges\u00f9 Cristo fin da tutta l’eternit\u00e0 \u00abcon uno stesso decreto\u00bb<\/span><\/a>(31<\/a>) di predestinazione, immacolata nella sua concezione, Vergine illibata nella sua divina maternit\u00e0, generosa Socia del divino Redentore, che ha riportato un pieno trionfo sul peccato e sulle sue conseguenze, alla fine, come supremo coronamento dei suoi privilegi, ottenne di essere preservata dalla corruzione del sepolcro, e, vinta la morte, come gi\u00e0 il suo Figlio, di essere innalzata in anima e corpo alla gloria del cielo, dove risplende Regina alla destra del Figlio suo, Re immortale dei secoli (cf. 1 Tm<\/i> 1, 17).<\/span><\/p>\n

Le ragioni del nuovo dogma<\/b><\/span><\/p>\n

Poich\u00e9 la chiesa universale nella quale vive lo Spirito di verit\u00e0 e la conduce infallibilmente alla conoscenza delle verit\u00e0 rivelate, nel corso dei secoli ha manifestato in molti modi la sua fede, e poich\u00e9 tutti i vescovi dell’orbe cattolico con quasi unanime consenso chiedono che sia definita come dogma di fede divina e cattolica la verit\u00e0 dell’assunzione corporea della beatissima vergine Maria al cielo – verit\u00e0 fondata sulla s. Scrittura, insita profondamente nell’animo dei fedeli, confermata dal culto ecclesiastico fin dai tempi remotissimi, sommamente consona con altre verit\u00e0 rivelate, splendidamente illustrata e spiegata dallo studio della scienza e sapienza dei teologi – riteniamo giunto il momento prestabilito dalla provvidenza di Dio per proclamare solennemente questo privilegio di Maria vergine.<\/span><\/p>\n

Noi, che abbiamo posto il Nostro pontificato sotto lo speciale patrocinio della santissima Vergine, alla quale Ci siamo rivolti in tante tristissime contingenze, Noi, che con pubblico rito abbiamo consacrato tutto il genere umano al suo Cuore immacolato, e abbiamo ripetutamente sperimentato la sua validissima protezione, abbiamo ferma fiducia che questa solenne proclamazione e definizione dell’assunzione sar\u00e0 di grande vantaggio all’umanit\u00e0 intera, perch\u00e9 render\u00e0 gloria alla santissima Trinit\u00e0, alla quale la Vergine Madre di Dio \u00e8 legata da vincoli singolari. Vi \u00e8 da sperare infatti che tutti i cristiani siano stimolati da una maggiore devozione verso la Madre celeste, e che il cuore di tutti coloro che si gloriano del nome cristiano sia mosso a desiderare l’unione col corpo mistico di Ges\u00f9 Cristo e l’aumento del proprio amore verso colei che ha viscere materne verso tutti i membri di quel Corpo augusto. Vi \u00e8 da sperare inoltre che tutti coloro che mediteranno i gloriosi esempi di Maria abbiano a persuadersi sempre meglio del valore della vita umana, se \u00e8 dedita totalmente all’esercizio della volont\u00e0 del Padre celeste e al bene degli altri; che, mentre il materialismo e la corruzione dei costumi da esso derivata minacciano di sommergere ogni virt\u00f9 e di fare scempio di vite umane, suscitando guerre, sia posto dinanzi agli occhi di tutti in modo luminosissimo a quale eccelso fine le anime e i corpi siano destinati; che infine la fede nella corporea assunzione di Maria al cielo renda pi\u00f9 ferma e pi\u00f9 operosa la fede nella nostra risurrezione.<\/span><\/p>\n

La coincidenza provvidenziale poi di questo solenne evento con l’Anno santo che si sta svolgendo, Ci \u00e8 particolarmente gradita; ci\u00f2 infatti Ci permette di ornare la fronte della vergine Madre di Dio di questa fulgida gemma, mentre si celebra il massimo giubileo, e di lasciare un monumento perenne della nostra ardente piet\u00e0 verso la Regina del cielo.<\/span><\/p>\n

La solenne definizione<\/b><\/span><\/p>\n

\u00abPertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verit\u00e0, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l’autorit\u00e0 di nostro Signore Ges\u00f9 Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo\u00bb.<\/span><\/p>\n

Perci\u00f2, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ci\u00f2 che da Noi \u00e8 stato definito, sappia che \u00e8 venuto meno alla fede divina e cattolica.<\/span><\/p>\n

Affinch\u00e9 poi questa Nostra definizione dell’assunzione corporea di Maria vergine al cielo sia portata a conoscenza della chiesa universale, abbiamo voluto che stesse a perpetua memoria questa Nostra lettera apostolica; comandando che alle sue copie o esemplari anche stampati, sottoscritti dalla mano di qualche pubblico notaio e muniti del sigillo di qualche persona costituita in dignit\u00e0 ecclesiastica, si presti assolutamente da tutti la stessa fede; che si presterebbe alla presente, se fosse esibita o mostrata.<\/span><\/p>\n

A nessuno dunque sia lecito infrangere questa Nostra dichiarazione, proclamazione e definizione, o ad essa opporsi e contravvenire. Se alcuno invece ardisse di tentarlo, sappia che incorrer\u00e0 nell’indignazione di Dio onnipotente e dei suoi beati apostoli Pietro e Paolo.<\/span><\/p>\n

Dato a Roma, presso S. Pietro, nell’anno del massimo giubileo 1950, 1\u00b0 novembre, festa di tutti i santi, nell’anno dodicesimo del Nostro pontificato.<\/i><\/span><\/p>\n

Noi PIO, vescovo della chiesa cattolica,<\/span>
\ncos\u00ec definendo abbiamo sottoscritto<\/span><\/p>\n


\n

<\/a>(1<\/a>) PIUS PP. XII, Const. apost. Munificentissimus Deus<\/i> qua fidei dogma definitur Deiparam Virginem Mariam corpore et anima fuisse ad caelestem gloriam assumptam, 1 novembris 1950: AAS<\/i> 42(1950), pp. 753-771.<\/span><\/p>\n

La glorificazione di Maria nella sua corporea assunzione \u00e8 verit\u00e0 radicata profondamente nel senso religioso dei cristiani, come dimostrano lungo il corso dei secoli innumerevoli forme di specifica devozione, ma soprattutto il linguaggio della liturgia dell’Oriente e dell’Occidente. I santi padri e i dottori della chiesa, facendosi eco della liturgia, nelle feste dell’Assunta parlano chiaramente della risurrezione e glorificazione del corpo della Vergine, come di verit\u00e0 conosciuta e accettata da tutti i fedeli. I teologi, trattando di questo argomento, dimostrano l’armonia tra la fede e la ragione teologica e la convenienza di questo privilegio, servendosi di fatti, parole, figure, analogie contenuti nella sacra Scrittura. Accertata cos\u00ec la fede della chiesa universale, il papa ritiene giunto il momento di ratificarla con la sua suprema autorit\u00e0.<\/i><\/span><\/p>\n

<\/a>(2<\/a>) Petitiones de Assumptione corporea B. Virginis Mariae in Caelum definienda ad S. Sedem delatae<\/i>, 2 voll., Typis Polyglottis Vaticanis, 1942.<\/span><\/p>\n

<\/a>(3<\/a>) Bulla Ineffabilis Deus<\/i>: Acta Pii<\/i> IX<\/i>, pars I, vol. 1, p. 615; EE<\/i> 2\/app.\u00a0<\/span><\/p>\n

<\/a>(4<\/a>) Cf. CONC. VAT. I, Const. dogm. Dei Filius<\/i> de fide catholica, c. 4: COD<\/i> 808-809.<\/span><\/p>\n

<\/a>(5<\/a>) CONC. VAT. I, Const. dogm. Pastor aeternus <\/i> de Ecclesia Christi, c. 4: COD<\/i> 816. <\/span><\/p>\n

<\/a>(6<\/a>) CONC. VAT. I, Const. dogm. Dei Filius<\/i> de fide catholica, c. 3: COD<\/i> 807.<\/span><\/p>\n

<\/a>(7<\/a>) Litt. enc. Mediator Dei<\/i>: AAS<\/i> 39(1947), p. 541; EE<\/i> 6\/475.<\/span><\/p>\n

<\/a>(8<\/a>) Sacramentarium Gregorianum<\/i>.<\/span><\/p>\n

<\/a>(9<\/a>) Menaei totius anni<\/i>.\u00a0<\/span><\/p>\n

<\/a>(10<\/a>) Liber Pontificalis<\/i>.<\/span><\/p>\n

<\/a>(11<\/a>) Ibidem<\/i>.<\/span><\/p>\n

<\/a>(12<\/a>) Responsa Nicolai Papae I ad consulta Bulgarorum<\/i>, 13 nov. 866.<\/span><\/p>\n

<\/a>(13<\/a>) S. IOANNES DAMASCENUS, Encomium in Dormitionem Dei Genetricis semperque Virginis Mariae<\/i>, hom. II, 14; cf. etiam ibid<\/i>., n. 3.<\/span><\/p>\n

<\/a>(14<\/a>) S. GERMANUS CONST., In sanctae Dei Genetricis Dormitionem<\/i>, sermo I.<\/span><\/p>\n

<\/a>(15<\/a>) Encomium in Dormitionem sanctissimae Dominae nostrae Deiparae semperque Virginis Mariae<\/i> (S. Modesto Hierosol. attributum), n. 14.<\/span><\/p>\n

<\/a>(16<\/a>) Cf. S. IOANNES DAMASCENUS, Encomium in Dormitionem Dei Genetricis semperque Virginis Mariae<\/i>, hom. II, 2, 11; Encomium in Dormitionem…<\/i> (S. Modesto Hierosol. attributum).\u00a0<\/span><\/p>\n

<\/a>(17<\/a>) AMEDEUS LAUSANNENSIS, De Beatae Virginis obitu, Assumptione in Caelum, exaltatione ad Filii dexteram<\/i>.<\/span><\/p>\n

<\/a>(18<\/a>) S. ANTONIUS PATAV., Sermones dominicales et in solemnitatibus. In Assumptione S. Mariae Virginis sermo<\/i>.<\/span><\/p>\n

<\/a>(19<\/a>) S. ALBERTUS MAGNUS, Mariale sive quaestiones super Evang. “Missus est”<\/i>, q. 132.<\/span><\/p>\n

<\/a>(20<\/a>) S. ALBERTUS MAGNUS, Sermones de sanctis<\/i>, sermo XV: In Annuntiatione B. Mariae<\/i>; cf. etiam: Mariale<\/i>, q. 132. ,<\/span><\/p>\n

<\/a>(21<\/a>) Cf. Summa theol.<\/i>, III, q. 27, a. 1 c.; ibid<\/i>., q. 83, a. 5 ad 8; Expositio salutationis angelicae<\/i>; In symb. Apostolorum expositio<\/i>, art. 5; In IV Sent.<\/i>, D. 12, q. 1, art. 3, sol. 3; D. 43, q. 1, art. 3, sol. 1 et 2.<\/span><\/p>\n

<\/a>(22<\/a>) Cf. S. BONAVENTURA, De Nativitate B. Mariae Virginis<\/i>, sermo 5.\u00a0<\/span><\/p>\n

<\/a>(23<\/a>) S BONAVENTURA, De Assumptione B. Mariae Virginis<\/i>, sermo 1.<\/span><\/p>\n

<\/a>(24<\/a>) S. BERNARDINUS SENENSIS, In Assumptione B.M. Virginis<\/i>, sermo 2.\u00a0<\/span><\/p>\n

<\/a>(25<\/a>) IDEM, l.c.<\/i><\/span><\/p>\n

<\/a>(26<\/a>) S. ROBERTUS BELLARMINUS, Conciones habitae Lovanii<\/i>, concio 40: De Assumptione B. Mariae Virginis<\/i>.<\/span><\/p>\n

<\/a>(27<\/a>) Oeuvres de St Fran\u00e7ois de Sales<\/i>, Sermon autographe pour la fete de l’Assomption.<\/span><\/p>\n

<\/a>(28<\/a>) S. ALFONSO MARIA DE’ LIGUORI, Le glorie di Maria<\/i>, parte II, disc. 1.<\/span><\/p>\n

<\/a>(29<\/a>) S. PETRUS CANISIUS, De Maria Virgine<\/i>.<\/span><\/p>\n

<\/a>(30<\/a>) SUAREZ F., In tertiam panem D. Thomae<\/i>, quaest. 27, art. 2, disp. 3, sec. 5, n. 31.<\/span><\/p>\n

<\/a>(31<\/a>) Bulla Ineffabilis Deus<\/i>: l. c.<\/i>, p. 599; EE<\/i> 2\/app.<\/span><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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