Riflessioni sui venti misteri del Santo Rosario
• FONTE del testo: Mons COSTANTINO DI BRUNO
INTRODUZIONE
Invocazione allo Spirito Santo.
Il Santo Rosario è meditazione, riflessione, immersione della mente e del cuore nei grandi eventi della Redenzione operata da Cristo Gesù, attraverso anche la partecipazione della Vergine Maria, che di questo mistero è essenza, sostanza, vita.
Possiamo meditare e riflettere con la nostra mente. Il mistero per noi sarà come un duro sasso. Oppure possiamo meditare e riflettere lasciandoci aiutare dallo Spirito Santo. Lo Spirito del Signore viene solo se è invocato, altrimenti Lui mai entrerà nella nostra mente.
Si comprende allora che non si può recitare il Santo Rosario con il peccato mortale nel cuore. Manca lo Spirito di Dio in noi. Ci si mette in grazia. Il cuore torna ad essere puro, l’anima libera, la mente recettiva, lo Spirito di Dio viene e ci conduce nel mistero, illuminandolo di luce eterna.
L’invocazione allo Spirito del Signore è necessaria. Per questo urge mettersi per qualche istante in una preghiera silenziosa, del cuore, dell’anima, nella compostezza anche del corpo. Anche il corpo deve essere preparato alla celebrazione di una così vitale preghiera.
Nella distrazione, nel non raccoglimento, nella non partecipazione del corpo e della mente, anche se la recita del Santo Rosario si compie, essa rimane senza frutto. Il cuore non segue la mente, la mente non segue lo Spirito Santo, lo Spirito è assente. Si dicono solo parole.
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Con il cuore e la mente della Madre di Gesù.
Perché il Santo Rosario porti frutti di conversione, rinnovamento del cuore, trasformazione dei pensieri, urge recitarlo con il cuore e con la mente della Madre di Gesù. Qui occorre chiedere alla Madre di Dio che ci presti il suo cuore la sua mente con preghiera accorata.
Ci si prostra umilmente dinanzi alla sua Maestà di Madre di Dio e Madre nostra, si chiede umilmente in prestito il suo cuore e la sua mente. Lei li darà con somma gioia. Noi iniziamo la preghiera che dovrà dare la verità di Cristo Gesù, del Padre, dello Spirito alla nostra vita.
Senza il cuore e la mente della Madre di Gesù, anche se lo Spirito Santo è in noi, sarà difficile che possa imprimere qualche cosa del mistero in noi. Siamo troppo di pietra per poter Lui incidere qualcosa. Mentre sul cuore della Madre di Dio e sulla sua mente tutto può scrivere.
Una volta che lo Spirito Santo ha scritto per noi sul cuore e nella mente della Madre di Gesù, sarà Lei poi a lasciare il suo cuore nel nostro e la sua mente nella nostra, perché possiamo noi vedere con la sua mente e iniziare ad amare con il suo cuore.
Con la Madre di Dio in noi, tutto è più facile. Il suo cuore è capace di accogliere ogni mozione dello Spirito e la sua mente può ricevere ogni sua illuminazione. Lei è la Donna senza peccato, la Donna purissima. Lei è sensibilissima allo Spirito del Signore e tutto in Lei si imprime.
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Per divenire mistero nel mistero.
Lo Spirito del Signore e il cuore e la mente della Vergine Maria sono necessari in questa meditazione orante, perché il fine di questa preghiera è uno solo: farci divenire mistero nel mistero di Cristo Gesù. Siamo suo corpo. Dobbiamo divenire suo mistero vivente.
Non ci sono due misteri: uno di Cristo e l’altro del cristiano, avendo ciascuno un suo mistero. Uno è il corpo, uno deve essere il mistero da realizzare, anche se con personali ministeri e particolari carismi. Ministeri e carismi senza il mistero a nulla servono.
A che serve essere presbiteri, diaconi, vescovi, cresimati, battezzati, papi, cardinali, se posti fuori del mistero di Cristo? A noi non è stato dato altro mistero da realizzare se non quello vissuto e realizzato da Gesù Signore. Se siamo due misteri, a nulla serviamo.
Lo Spirito di Dio e la Madre sua, che noi abbiamo invocato, perché vengano e muovano mente e cuore nella contemplazione del mistero di Cristo, se perennemente in noi, sapranno essi come sostenere il nostro cammino fino a farci divenire mistero del mistero, nel mistero di Gesù.
Divenire mistero del mistero nel mistero di Gesù deve essere la nostra unica e sola ispirazione. È in Cristo che avviene la nostra vera umanizzazione, la perfezione della nostra umanità. Fuori di Cristo si è cellule impazzite. Si è fuori del corpo che ci fa esseri viventi in esso e per esso.
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Nella perfetta conformazione a Cristo
Ecco il vero fine della recita del Santo Rosario: chiedere alla Madre di Dio, nello Spirito Santo, che non solo ci faccia vedere la bellezza del mistero di Gesù, ma anche che giorno dopo giorno lo realizzi nella nostra vita con la stessa intensità della realizzazione avvenuta in Lei.
Per questo il Santo Rosario non è solo meditazione. È insieme meditazione e preghiera. È meditazione per vedere la grandezza e la bellezza della nostra vocazione. È preghiera perché questa bellezza e grandezza diventino il nostro stesso cuore, la nostra stessa vita.
Senza questo potente, forte, invincibile desiderio di essere conformati perfettamente a Cristo, il Santo Rosario diviene una preghiera senza finalità. Potrà essere ridotta a semplice richiesta di qualche grazia urgente o necessaria per la nostra vita. Non è questa la sua finalità.
Nei venti misteri che vengono contemplati scorre dinanzi ai nostri occhi tutta la vita di Gesù e tutta la vita della Madre di Dio e anche tutta la vita della Chiesa delle origini. Perché scorre, se non per divenire noi parte essenziale di questa vita, di questo mistero dal quale è ogni vita?
Per ogni immagine – o fotogramma – di questo mistero, che è in sé divino ed umano insieme, uno solo dovrà essere il nostro desiderio, da trasformare in preghiera: Madre di Gesù prega perché possa essere come Cristo, come Te, come la Chiesa, vita del mistero nel mistero.
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Per la redenzione del mondo
Ma perché è necessario che noi siamo oggi la vita del mistero di Cristo, della Madre di Dio, della Chiesa? È necessario perché è solo donando vita e continuità di vita al mistero di Cristo, della Madre di Dio, della Chiesa, è possibile operare la redenzione del mondo.
Oggi una grande eresia sta dimorando e riducendo in polvere tutta la nostra fede e con essa il vero mistero di Cristo, della Madre di Dio, della Chiesa. Questa eresia insegna con sofisticata falsità che tutti siamo salvi, tutti domani saremo nel regno eterno del Paradiso.
Se questa eresia fosse vera, non avremmo più bisogno di dare continuità al mistero di Cristo, della Madre sua, della Chiesa. Se la salvezza è già assicurata, perché la necessità di essere noi mistero di Cristo oggi per la redenzione del mondo?
La salvezza non è acquisita. È da acquisire. La salvezza è data. Essa però va accolta. Non va accolta in Cristo e non è Cristo che oggi la dona. La salvezza deve essere accolta nel cristiano e dal cristiano dovrà essere donata. La potrà dare chi è mistero del mistero nel mistero di Gesù.
Per questo è necessario che diveniamo parte essenziale, vitale, di questo mistero. La salvezza e la redenzione del mondo possono essere date al mondo solo da chi è divenuto parte del mistero. Chi è fuori non dona né salvezza e né redenzione. È fuori dal circuito della vita.