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Riflessioni sui venti misteri del Santo Rosario
• FONTE del testo: Mons COSTANTINO DI BRUNO
CONCLUSIONE

Quanto è stato scritto nella presentazione dei Venti Mistero del Rosario, è la modalità più semplice, piccola, quasi priva di importanza per molti. Questa modalità può essere considerata come un modesto aiuto perché altri, anzi ognuno, possa iniziare a riflettere secondo le proprie personali esigenze con una sola finalità: fare in modo che il Santo Rosario non sia solamente una recita di molte o poche “Ave Maria”  e di altre preghiere aggiunte come completamento.
Il Santo Rosario, attraverso i misteri della gioia, del dolore, della gloria, della luce, vuole immergere cuore, mente, sentimenti, volontà, desideri, aspirazioni, progetti, speranze, attese nel mistero di Cristo, della Madre sua, dello Spirito Santo, della Parola, perché tutto l’uomo possa essere completamente mistero di quel mistero, vita di quella verità, attualizzazione di quella speranza, realizzazione di ogni attesa del Padre celeste in ordine alla nostra vita.
Avendo però ricevuto ciascuno una sua particolare vocazione da portare a compimento, incarnandola in ministeri personali, con carismi anche personali, la meditazione dei misteri mai potrà prescindere dalla personale applicazione alla propria vita di quanto viene annunziato per essere contemplato. Recitare il Rosario diviene allora vera immersione della nostra vita nello Spirito Santo, il solo che può illuminarla, verificarla, orientarla sulla via della divina volontà.
Vi è una infinita differenza tra il pregare i Santi o la Madre di Dio con mille altre preghiere e la Recita del Santo Rosario. Le altre preghiere sono richieste anche santissime che vengono innalzate al suo cuore o al cuore dei Santi. La recita del Santo Rosario è meditazione e contemplazione della sua vita e della vita di Cristo Signore, perché diventi oggi nostra vita nella storia contemporanea, perché ogni uomo veda cosa Dio ha loro chiesto e come è stato vissuto.
Se, ad esempio, medito l’annunziazione dell’Angelo nella casa di Nazaret, e alla fine della meditazione, non faccio a Dio l’offerta della mia vita, ho detto delle “Ave Maria”,  ma non ho meditato con frutto ciò che in quella casa è avvenuto. Non ho compreso che anche oggi il Signore chiede il mio corpo per dare Cristo Gesù al mondo ed io neanche ho pensato a questa esigenza di salvezza che è sempre del Signore Dio. Lui sempre ha bisogno di un corpo.
È attraverso il corpo a Lui offerto che ogni salvezza si compie. Maria dona il suo corpo. Glielo dona per intero. Cristo Gesù riceve il corpo dal Padre, lo dona tutto al Padre si compie la redenzione dell’umanità. Questa verità è mirabilmente rivelata nella Lettera agli Ebrei, la quale cambia lo stesso Salmo di riferimento, aggiungendo il dono del corpo necessario alla redenzione, alla salvezza. Senza l’offerta del corpo mai avverrà una sola conversione.
Lettura del Salmo senza alcun riferimento al corpo della redenzione e del sacrificio.
Ho sperato, ho sperato nel Signore, ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido. Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose, dal fango della palude; ha stabilito i miei piedi sulla roccia, ha reso sicuri i miei passi.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, una lode al nostro Dio. Molti vedranno e avranno timore e confideranno nel Signore. Beato l’uomo che ha posto la sua fiducia nel Signore e non si volge verso chi segue gli idoli né verso chi segue la menzogna. Quante meraviglie hai fatto, tu, Signore, mio Dio, quanti progetti in nostro favore: nessuno a te si può paragonare! Se li voglio annunciare e proclamare, sono troppi per essere contati.
Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto, non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo. Nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontà: mio Dio, questo io desidero; la tua legge è nel mio intimo».
Ho annunciato la tua giustizia nella grande assemblea; vedi: non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai. Non ho nascosto la tua giustizia dentro il mio cuore, la tua verità e la tua salvezza ho proclamato. Non ho celato il tuo amore e la tua fedeltà alla grande assemblea. Non rifiutarmi, Signore, la tua misericordia; il tuo amore e la tua fedeltà mi proteggano sempre, perché mi circondano mali senza numero, le mie colpe mi opprimono e non riesco più a vedere: sono più dei capelli del mio capo, il mio cuore viene meno. Dégnati, Signore, di liberarmi; Signore, vieni presto in mio aiuto. Siano svergognati e confusi quanti cercano di togliermi la vita. Retrocedano, coperti d’infamia, quanti godono della mia rovina. Se ne tornino indietro pieni di vergogna quelli che mi dicono: «Ti sta bene!». Esultino e gioiscano in te quelli che ti cercano; dicano sempre: «Il Signore è grande!» quelli che amano la tua salvezza. Ma io sono povero e bisognoso: di me ha cura il Signore. Tu sei mio aiuto e mio liberatore: mio Dio, non tardare (Sal 40 (39)1-18).
Lettura della Lettera agli Ebrei con l’aggiunta del corpo della redenzione, del sacrificio.
La Legge infatti, poiché possiede soltanto un’ombra dei beni futuri e non la realtà stessa delle cose, non ha mai il potere di condurre alla perfezione per mezzo di sacrifici – sempre uguali, che si continuano a offrire di anno in anno – coloro che si accostano a Dio. Altrimenti, non si sarebbe forse cessato di offrirli, dal momento che gli offerenti, purificati una volta per tutte, non avrebbero più alcuna coscienza dei peccati? Invece in quei sacrifici si rinnova di anno in anno il ricordo dei peccati.
È impossibile infatti che il sangue di tori e di capri elimini i peccati. Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: «Ecco, io vengo – poiché di me sta scritto nel rotolo del libro – per fare, o Dio, la tua volontà».
Dopo aver detto: Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato, cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: Ecco, io vengo a fare la tua volontà. Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.
Ogni sacerdote si presenta giorno per giorno a celebrare il culto e a offrire molte volte gli stessi sacrifici, che non possono mai eliminare i peccati. Cristo, invece, avendo offerto un solo sacrificio per i peccati, si è assiso per sempre alla destra di Dio, aspettando ormai che i suoi nemici vengano posti a sgabello dei suoi piedi. Infatti, con un’unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati. A noi lo testimonia anche lo Spirito Santo. Infatti, dopo aver detto: Questa è l’alleanza che io stipulerò con loro dopo quei giorni, dice il Signore: io porrò le mie leggi nei loro cuori e le imprimerò nella loro mente, dice: e non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro iniquità. Ora, dove c’è il perdono di queste cose, non c’è più offerta per il peccato.
Fratelli, poiché abbiamo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, e poiché abbiamo un sacerdote grande nella casa di Dio, accostiamoci con cuore sincero, nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è degno di fede colui che ha promesso (Eb 10,1-23).
È questo solo un esempio. Da un solo mistero meditato può cambiare tutta la nostra vita. Se la Vergine Maria, dopo aver ascoltato le richieste del suo Dio, a Lui ha offerto il suo corpo e in modo verginale, posso io conservare gelosamente il mio corpo per me, impedendo al Padre celeste di poter compiere oggi la redenzione del mondo per mancanza di un corpo? Quanto vale per il primo mistero, vale anche per ogni altro mistero.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, insegna ai tuoi figli a divenire mistero del tuo mistero e del mistero del Figlio tuo Gesù, nello Spirito Santo, attraverso la meditazione e contemplazione dei “misteri”  del tuo Santo Rosario.
Angeli, Santi, non permettete che sciupiamo nella vanità questa altissima preghiera attraverso la quale, per intercessione della Madre di Dio e Madre nostra, la nostra vita dovrà divenire vero mistero di salvezza, di redenzione, di santità.
Catanzaro 8 settembre 2016
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