1. Il battesimo di Gesù nel fiume Giordano
Allora Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento» (Mt 3,13-17).
Breve riflessione
Nella Scrittura Santa, l’acqua è simbolo dello Spirito. Gesù si immerge nelle acque del Giordano non per un battesimo di penitenza per il perdono dei peccati. Lui è il Santo e il Giusto. Non conosce il peccato. Non deve vivere nessun rito di conversione o di purificazione. Lui si immerge nelle acque del Giordano per significare che la sua vita è tutta immersa nello Spirito Santo, per il compimento della volontà di Dio. Si immerge come per lavarsi, spogliarsi della sua volontà perché la volontà del Padre, nello Spirito Santo, nella sua sapienza e intelligenza, sia da questo momento la sua unica e sola volontà. Quello di Gesù è un battesimo di consegna. Possiamo dire che Gesù ebbe una duplice “morte” nella sua vita: la morte a se stesso, alla sua volontà, nel fiume Giordano; la morte nel suo corpo offerto in olocausto al Padre sulla croce. Ma è questa morte alla volontà, al cuore, ai pensieri per assumere volontà, cuore, pensieri del Padre che conduce Gesù all’altra morte, a quella cruenta sul Golgota.
Domande
Quanto della mia volontà, dei miei pensieri, del mio cuore è ancora mio e quanto invece è stato dato a Dio? So che senza questo dono nessun altro dono sarà possibile? So che spesso sono incapace di offrire il dono della mia volontà al Padre? So che a volte la dono superficialmente, ritualmente, ma poi subito attesto nella storia che tutto è ancora mio e che nulla è stato dato al Padre? So che senza il dono della volontà a Dio, il Signore nulla potrà fare per me, in me? So che ogni giorno sono tentato perché mi riprenda ciò che ho dato a Dio? So che Satana viene con sette angeli peggiori di lui per strapparmi dal Padre al quale mi sono consegnato? Credo che nessun sacramento produrrà in me frutti spirituali se non dono la mia volontà a Dio? Sono pronto oggi a immergermi con Cristo nello Spirito Santo per essere associato alla sua missione di salvezza e di redenzione? Cosa mi impedisce di essere tutto di Cristo Gesù?
Preghiera di proponimento
Signore Gesù, tu ti sei dato tutto al Padre, sei tutto e sempre del Padre, nell’eternità, nel tempo, dalla nascita alla tua gloriosa risurrezione, passando per la via della croce. Aiuta anche me perché faccia della mia vita un dono al Padre, lasciandomi ogni giorno mondare nelle acque dello Spirito Santo. Tu pregherai per me, Gesù Signore, mi affonderai nello Spirito Santo, mi sommergerai in Lui, io ti darò la mia volontà, il mio cuore, i miei pensieri e tu potrai vivere in me, e per me compiere la tua missione di salvezza, oggi e sempre. Se tu mi farai tutto tuo, tu potrai attraverso il mio corpo, la mia anima, il mio spirito, salvare oggi il mondo intero.
2. Le nozze di Cana
Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora». Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui (Gv 2,1-11).
Breve riflessione
Al centro delle Nozze di Cana lo Spirito Santo pone la Vergine Maria. È Lei che muove il Cielo e la Terra, il cuore del Padre e il cuore del Figlio assieme al cuore dei servi perché obbediscano a Gesù Signore in ogni cosa. Lei è posta come “Motore” per mettere in un movimento sincronico di grazia ogni altro “motore”: Cristo Gesù, i servi, il direttore del banchetto, gli stessi invitati che sanno distinguere sempre il vino buono dal vino meno buono. Senza la presenza della Vergine Maria nessun movimento di grazia, nella verità di ciascuno, sarebbe avvenuto e il banchetto si sarebbe concluso in un giudizio di lamentela da parte di tutti gli invitati. Per gli sposi vi sarebbe stato un grande sconforto, perché accusati di incapacità di fare bene ogni cosa. La Vergine Maria è presente e tutto trasforma in onore, gloria, benedizione per quella casa. Questo ci rivela la “Lettera della Scrittura”. Ignoriamo per il momento tutti gli altri insegnamenti contenuti nel racconto. Oggi ci serve vedere la Vergine Maria, come il Motore che tutto mette in movimento.
Domande
So che lo Spirito Santo ha costituito anche me motore perché per la mia sapienza, grazia, attenzione, ogni altro dono da Lui elargitomi, metta in moto tutto il mondo attorno a me, perché si giunga alla più pura fede in Cristo Gesù? Quanto della mia giornata vivo nell’apatia e nell’indifferenza, senza neanche pensare al ministero che mi è stato affidato? Ma io credo realmente che è per me che la storia della salvezza debba mettersi in moto? Mi penso un essere inutile, insignificante, non necessario, non indispensabile nell’opera della redenzione? So che senza fede nel mio ministero Dio, Cristo Gesù, lo Spirito Santo, la Vergine Maria, il Cielo tutto, sono costretti a rimanere immobili nella loro eternità? Voglio realmente mettere in movimento tutto il Cielo? Credo in questo compito che mi è stato affidato? So che per vivere bene il ministero mi devo liberare dalla catene del male che mi immobilizzano nella stoltezza, nell’insipienza, nell’idolatria? Finora ho messo in moto ogni cosa?
Preghiera di proponimento
Vergine Maria, ricolmami dello Spirito che trabocca in te, perché solo se sarò pieno di Spirito di Dio potrò mettere in moto tutta la storia che si vive attorno a me. Tu non hai messo in moto tutta la storia dell’umanità, ma quella particolare che oggi si vive dinanzi ai tuoi occhi. Così tu vuoi che io
metta in movimento tutta la storia particolare nella quale sono chiamato a vivere. Mettendo in moto questa storia, tutta la storia si mette in movimento. Concedimi la grazia, Madre della Redenzione, affinché per me la storia mai rimanga nella sua accidia di vizio e di peccato, ma sempre si metta in movimento di salvezza per la redenzione di molti cuori nella più pura fede in Cristo Gesù e nel suo Vangelo di verità, grazia, vita.
3. L'annuncio del Regno di Dio
Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta. Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono. Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano (Mt 4, 12-25).
Breve riflessione
Gesù entra nelle scena del mondo come purissima luce e intorno a Lui inizia un movimento inarrestabile. È un movimento di verità, grazia, annunzio del regno di Dio, carità, compassione, invito alla conversione e alla fede nel Vangelo, chiamata di alcuni uomini perché lo seguano, per continuare domani, nel suo nome, nella sua autorità, nel suo Santo Spirito, lo stesso movimento che dovrà creare il vero uomo sulla nostra terra. Ma cosa è il vero uomo che Gesù è venuto a creare nello Spirito Santo? È l’uomo capace di vivere ogni croce, portare nel suo corpo e nel suo spirito tutti i peccati del mondo, vincere sempre con il bene il male, consacrarsi all’amore dei suoi fratelli, insegnando loro come in Cristo si vince il mondo e invitando tutti a lasciarsi fare in Cristo creature nuove. Tutto questo movimento ha origine nel cuore del Padre, ma viene realizzato dal corpo di Cristo, per opera dello Spirito Santo. È il movimento di amore che si vive in seno alla Beata Trinità e che deve essere vissuto tutto sulla terra, oggi e sempre attraverso il corpo di Cristo, nel cristiano che diviene vero corpo di Cristo.
Domande
Sono io il continuatore di questo movimento eterno dell’amore trinitario che si vive in seno alla Beata Trinità? Mi lascio fare dallo Spirito Santo ogni giorno vero corpo di Cristo, nuova creatura in Lui, per Lui, con Lui? Quale vizio rallenta o frena in me questo movimento di amore? Quale trasgressione dei Comandamenti impedisce che il movimento venga portato avanti? Credo veramente, realmente che Gesù mi ha chiamato ad essere il continuatore della sua vita sulla terra, nel mio tempo? Chiedo allo Spirito Santo che elimini dal mio corpo e dal mio spirito tutto ciò che intralcia questo movimento di vita e di salvezza? Mi servo della grazia di Dio per crescere come vero corpo di Cristo? La preghiera per essere vero corpo di Cristo è vissuta da me senza interruzione? Mi dimentico spesso che sono io il responsabile della morte di questo movimento e di tutti i danni spirituali che il suo mancato funzionamento provoca?
Preghiera di proponimento
Signore Gesù, tu mi hai costituito continuatore del tuo movimento di salvezza e di redenzione eterna, di giustizia e di pace, di verità e di amore per il mondo intero. Ricolma me del tuo Santo Spirito con la stessa intensità e pienezza con la quale il Padre celeste ha colmato te. È lo Spirito il Motore Eterno del tuo movimento. Fa’ che sia forte in me come è stato forte in te. Tu manderai da oggi il tuo Santo Spirito, e in me, tuo corpo, tu continuerai a muovere i cuori verso la salvezza che si compie nell’adesione alla tua Parola e divenendo tuo corpo oggi per l’eternità beata. Mandalo ogni giorno dal Cielo perché ogni giorno le anime hanno bisogno di te.
4. La trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor
«Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso? Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell’uomo quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi. In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto il regno di Dio». Circa otto giorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto (Lc 9,22-36).
Breve riflessione
Per divenire mistero nel mistero di Gesù, che è mistero di amore per obbedienza a Dio fino alla morte di croce, occorre fidarsi di Cristo Signore. Ma come si fa a fidarsi di Lui se non si crede nella sua Parola, nella manifestazione del mistero che Lui è venuto a realizzare sulla nostra terra? Quando la Parola non basta, quando i segni lasciano nella cecità la mente, quando nulla più serve perché si possa credere per andare avanti, allora Gesù sempre passa a misure altissime, divine, eterne, va ben oltre la storia, introduce nella sua eternità. Nella trasfigurazione Gesù abbandona per qualche istante la storia e con i suoi discepoli entra nell’eternità. Mostra loro la sua luce eterna e divina. Fa intervenire Mosè ed Elia. Chiama il Padre suo come testimone. Tutti attestano che la sua Parola è vera. È questa la via più alta vissuta da Cristo per convincere i suoi che la via della croce è la sola possibile. Non ve ne sono altre, né per Lui e né per i suoi discepoli. La salvezza è dalla croce e solo chi vuole andare in croce potrà essere suo discepolo. La croce è obbedienza ad ogni Parola di Cristo Gesù anche nei più piccoli precetti. La croce è amare sempre nonostante tutta la potenza del male si abbatte su di Lui.
Domande
So che Gesù mi ha dato il suo mistero da realizzare attraverso il mio corpo, il mio spirito, la mia anima? So che la croce che devo portare è l’obbedienza ad ogni sua Parola? Porto la croce dell’obbedienza alla Parola con amore? Credo nell’obbedienza come unica e sola via per la costruzione in me della mia vera umanità? Come mostro agli altri la mia fede nella croce? Credo che sono obbligato a fare ciò che ha fatto Gesù Signore, trovare cioè altre persone che vogliono costruire la vera umanità in esse e aiutare il mondo a divenire vera umanità? Ho chiamato qualcuno perché anche lui prenda la sua croce e mi segua per imparare come si porta la croce di Gesù Signore? Vivo un cristianesimo senza alcuna sequela? Quanti vorrebbero seguire me, ma non mi seguono, perché io non seguo Gesù Signore?
Preghiera di proponimento
Gesù Signore, porta anche me per un istante nella tua eternità e divinità, perché anche anch’io smetta di vivere una sequela amorfa, quasi matematica, per manifestare al mondo tutta la potenza del tuo mistero, nel quale l’uomo diviene vero, perché trova il suo Dio e Padre, lasciandosi immergere nel suo amore, per portarlo tutto nel mondo ed offrirlo agli uomini.
5. L'istituzione dell'Eucaristia
Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto». Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: «Prendete, mangiate: questo è il mio corpo». Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati. Io vi dico che d’ora in poi non berrò di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi, nel regno del Padre mio». Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. Allora Gesù disse loro: «Questa notte per tutti voi sarò motivo di scandalo. Sta scritto infatti: Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge. Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea». Pietro gli disse: «Se tutti si scandalizzeranno di te, io non mi scandalizzerò mai». Gli disse Gesù: «In verità io ti dico: questa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». Pietro gli rispose: «Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò». Lo stesso dissero tutti i discepoli (Mt 26,17-35).
Breve riflessione
L’Eucaristia è alleanza nuova ed eterna. Esso è il dono che Gesù ti fa di tutto se stesso nel suo corpo e nel suo sangue perché tu lo faccia vivere interamente, tutto, in te, per te, facendo divenire il suo corpo tuo corpo, il suo sangue tuo sangue, la sua anima tua anima, i suoi pensieri tuoi pensieri. Poiché nel suo corpo, in ragione dell’unione ipostatica, vi è tutta la natura divina e dove vive la natura divina, vive il Padre e lo Spirito Santo, non solo Gesù ti dona se stesso, ma anche il Padre perché l’amore del Padre divenenti tuo amore, la sua volontà tua volontà, il suo cuore tuo cuore nella comunione di verità e di luce dello Spirito Santo. Per l’Eucaristia tu divieni mistero trinitario in mezzo ai tuoi fratelli. Tu mangi il corpo di Cristo, ma per nutrirti del tuo Dio, perché tutto il tuo Dio oggi viva sulla nostra terra. Questa è la sublime verità della nuova ed eterna alleanza. È un mistero che va oltre ogni mente creata.
Domande
Vivo l’Eucaristia come vero sacramento del dono totale di Cristo, del Padre e dello Spirito Santo? Accostandomi ad essa voglio essere presenza nella storia del mistero trinitario del quale mi nutro? Mi accosto all’Eucaristia con leggerezza, superficialità? Chiedo a Cristo Signore che annulli me perché lui viva tutto e sempre per me e in me, per essere Lui mia vita e mio tutto? Mi consegno a Lui come Lui si è consegnato al Padre? Quanto volte ho ricevuto l’Eucaristia per abitudine, in maniera meccanica, in modo superficiale, da distratto, con il peccato nel cuore, con i vizi nel corpo, senza alcuna volontà di cambiare vita? So che tutto è dall’Eucaristia? So che se l’Eucaristia è ricevuta male, tutta la vita è solo peccato e morte?
Preghiera di proponimento
Signore Gesù, aiuta me a ricevere te con cuore nuovo, anima santificata, volontà di lasciare a te tutto lo spazio del mio cuore e della mia mente, perché solo tu passa vivere e non più io. Se vivo io, il mondo mai potrà salvarsi. Se vivi tu, il mondo ricomincerà a sperare, a vivere, a rialzarsi dal suo sonno di morte, l’uomo ritornerà ad essere di Dio, ad amare con il suo cuore, che è tutto nel tuo e che tu mi doni in questo altissimo mistero della fede.