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Riflessioni sui venti misteri del Santo Rosario
• FONTE del testo: Mons COSTANTINO DI BRUNO
MISTERI DOLOROSI • o del DOLORE

1. L'agonia di Gesù nell'orto degli ulivi
Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E
disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».
Mentre ancora egli parlava, ecco giungere una folla; colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, li precedeva e si avvicinò a Gesù per baciarlo. Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?». Allora quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate! Basta così!». E, toccandogli l’orecchio, lo guarì (Lc 22,39-51).
Breve riflessione
Gesù deve andare in croce, per espiare secondo la profezia di Isaia, il peccato dell’umanità. Il suo spirito è pronto. La sua carne entra nell’angoscia. È come se già sentisse i chiodi penetrare in essa, lacerandola e privandola di tutto il suo sangue e la sua vita. La resistenza della carne solo con la forza di Dio e la sua grazia si vince. La grazia va invocata. Gesù si mette in preghiera ed essa diviene così intensa da trasformare il suo sudore in gocce di sangue. La grazia è data. La carne è vinta. La pace scende nel cuore. Si può andare in croce. Si può redimere l’umanità. Ogni obbedienza è croce e la carne si ribella contro ogni croce da portare sulle spalle. All’uomo due possibilità: o abolire la legge trasgredendola, oppure mettersi in continua preghiera per obbedire ad essa in perfetta fedeltà. Gesù ci indica la via della preghiera. Molti sono coloro che oggi propongono l’abolizione della Legge e della croce.
Domande
Tra obbedienza alla Legge, portare la croce e abolire la Legge del Signore cosa scelgo? Ho anch’io abolito o anch’io abolisco la Legge in favore della disobbedienza? Credo nella preghiera come unica e sola via per sottomettere la carne a Dio? Invoco lo Spirito Santo per ottenere da Lui il dono del pieno governo e dominio di me? Amo la Legge del Signore? Desidero l’obbedienza ai Comandamenti come l’unica e sola gioia della mia vita? Prego perché il Signore mi dia il dono della perfetta osservanza? Aiuto i miei fratelli perché anch’essi amino i comandamenti? Sono un esempio di preghiera per tutti? Sono fermamente convinto con forte convinzione di fede che i Comandamenti possono essere osservati? Vivo la Confessione come particolare grazia per la creazione in me da parte del Signore di un cuore nuovo?
Preghiera di proponimento
Gesù Signore, tu sai cosa il Padre vuole da te e tu chiedi a Lui, nello Spirito Santo, che ti conceda ogni grazia per amare la sua volontà e per obbedire prontamente ad essa. Aiuta me, concedendomi due grazie: la grazia di amare sempre la tua volontà nella quale è la volontà del Padre; la grazia di obbedire sempre ad ogni tuo desiderio. Fammi sempre vivere di questa purissima fede: nell’obbedienza a te è la salvezza del mondo. Un’ultima grazia ti chiedo, Gesù Signore: Fa’ che mai cada nella confusione dello spirito di pensare che seguendo il proprio cuore si porti salvezza sulla terra. L’umanità è redenta dall’obbedienza alla tua volontà.

2. La flagellazione di Gesù alla colonna
Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo?
La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Gli dice Pilato: «Che cos’è la verità?».
E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui colpa alcuna. Vi è tra voi l’usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante. Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora.
Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi. Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna». Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro:
«Ecco l’uomo!» (Gv 18,33-19,5).
Breve riflessione
Pilato interroga Gesù. Lui è fermamente convinto nel suo cuore, e la sua scienza gliene dona conferma, che non c’è alcuna colpa per una condanna a morte. Molto di più. L’innocenza di Gesù è così alta, evidente, grande da non meritare alcun’altra pena, né pesante né leggera. È proprio della giustizia punire il reo e liberare l’innocente. I Giudei insistono perché Lui venga crocifisso. Pilato pensa che una flagellazione sia sufficiente per calmare le urla del popolo. Ma la pena non si dona per calmare il popolo, ma solo perché meritata. Così Pilato diviene amministratore ingiusto della giustizia. E Gesù si ribella forse a questa ingiustizia? Si sottomette nel più grande silenzio. Obbedisce all’ingiustizia dell’uomo perché deve insegnare ad ogni uomo che il male, le ingiustizie, ogni angheria e sopruso, si vincono solo assumendole nel proprio corpo. Lui obbedisce perfettamente alla sua Legge: “Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle” (Mt 5,39-42). Maestro obbediente sempre!
Domande
Come mi relaziono con le ingiustizie? Mi ribello ad esse? Mi riesce difficile accettarle? Rispondo al male con il male? Prego per sottomettermi ad esse con la stessa mitezza di Gesù Signore? Il mio cuore ha sete di vendetta? Ho desiderio che mi venga fatta giustizia? Maledico e impreco contro chi commette ingiustizie? Sono convinto che esse sono la via della mia santificazione? Credo che è perfetta obbedienza a Dio sopportare nel proprio corpo e nel proprio spirito ogni male ricevuto? Offro le ingiustizie subite per la mia più grande conversione e per la redenzione di molti cuori? So che una ingiustizia vissuta santamente e santamente offerta al Padre cambia in bene l’intera umanità?
Sciupo vanamente tutte le ingiustizie e i torti subìti?
Preghiera di proponimento
Signore Gesù, ti sei lasciato flagellare dall’uomo. Hai sopportato la sua stoltezza, il suo potere arrogante, la sua ingiustizia. Il tuo amore è più grande del male. Hai vinto. Aiuta me concedendomi la tua mitezza, perché sempre vinca con il bene il male e di ogni ingiustizia ne faccia un’offerta, un sacrificio, un olocausto al Signore, per la conversione del mondo.

3. L'incoronazione di spine
Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa.
Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re dei Giudei!». Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo (Mt 27,27-31).
Breve riflessione
Gesù è vero re. È il re del cielo e della terra. È il Signore dei signori e il Principe di tutti i governanti di questo mondo. È il Dio Onnipotente per mezzo del quale tutto è stato creato e tutto esiste. La sua gloria è oltre ogni gloria della terra, perché la sua è gloria divina. Ma Lui si sprofonda nell’abisso dell’umiltà per amore. Si lascia spogliare delle sue vesti. Gli fanno indossare un mantello scarlatto.
Poi gli mettono sulla testa una corona di spine. Si fanno beffe di Lui. Lo deridono inginocchiandosi e salutandolo: “Salve, re dei Giudei!” . “Salve, re di niente! Salve, re di terracotta! Salve re delle mosche!” . L’uomo senza Cristo, non redento da Lui, da Lui non salvato è questo: un cieco che non vede l’uomo. Non vedendolo, tratta l’uomo come se fosse una cosa. Gesù si lascia schiacciare dall’uomo per insegnare ad ogni uomo che questo è l’uomo così come esso si fatto dopo il peccato: è tornato ad essere polvere del suolo e Gesù come polvere è trattato dalla polvere dell’umanità che si crede potente e forte. Non sa che anch’essa è polvere, perché è stata rapinata dello spirito e del soffio di Dio.
Domande
Accolgo la mia condizione di essere trattato come polvere dalla polvere che si crede non polvere? So che solo accogliendomi come polvere e lasciandomi trattare da polvere mostro all’uomo quale è la sua vera grandezza? So che vivendo da polvere umiliata posso chiedere al Signore che mi ridoni il suo soffio di vita per divenire nuovamente essere vivente? So che offrendo il sacrificio della mia polvere a Dio posso aiutare molti a lascare la polvere e divenire veri uomini? So che senza lo spirito o il soffio di Dio che ritorna in me, anch’io sempre mi potrò comportare come polvere stolta, insipiente, ingiusta e trattare gli uomini come cose? Guardo spesso Gesù incoronato di spine e vestito da re di niente? Contemplo la sua grande pazienza, il suo amore, la sua mitezza, la sua infinita sopportazione? So, come Lui, trasformare le umiliazioni, le derisioni in vero sacrificio di salvezza e di redenzione?
Preghiera di proponimento
Signore Gesù, ti sei lasciato svestire della tua gloria. Ti sei lasciato vestire da re di niente per essere insultato, oltraggiato, deriso, tu che sei il Re del cielo e della terra, il Dio vivo e vero, il Signore e il Salvatore di ogni uomo. A te, che ti sei lasciato ridurre in polvere, chiedo una grazia: fa’ che anch’io, quando vengo ridotto il polvere, imiti la tue virtù e risponda con il più grande amore, trasformando la polvere in olocausto di amore e di obbedienza per il nostro Dio e Padre. Tu mi concederai questa grazia ed io sarò capace di trasformare ogni riduzione in cenere e in polvere in un grande fuoco di amore per la salvezza del mondo.

4. Gesù è caricato della Croce
Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù.
Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?». Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori (Lc 23,26-32).
Breve riflessione
Gesù è come Isacco. Questi non solo cammina verso il luogo del suo sacrificio, porta anche sulle spalle la legna con la quale sarebbe stato acceso il rogo sul quale Abramo lo avrebbe immolato. Per il mondo la croce era il supplizio dei non uomini, di quanti erano considerati gli ultimi degli ultimi.
Gesù è dichiarato non uomo. Come non uomo viene condotto al supplizio. Ciò che per la grandezza umana è il segno del più grande disprezzo, da Gesù è trasformato in strumento di purificazione, elevazione, santificazione. Gesù porta sulla croce l’intera umanità. Con il fuoco del suo amore la incendia, la riduce in cenere. Poi con la potenza dello Spirito Santo prende queste ceneri, le impasta di nuovo, su di esse versa il suo Santo Spirito, l’uomo diviene nuovamente essere vivente, a condizione che giorno per giorno si lasci incenerire, impastare, colmare dello Spirito di Dio. Questo il grande miracolo che Gesù opera sulla croce, dalla croce. Per fare questo, anche il suo corpo è stato ridotto in cenere e dalla cenere richiamato in vita dalla potenza dello Spirito Santo.
Domande
Vedo la croce come la vede Gesù Signore, oppure per me è solo un supplizio contro il quale mi devo ribellare, perché venga tolta dalla mia vita? Porto ogni croce come l’ha portata Cristo Gesù?
Trasformo ogni croce in un fuoco potente di amore che mi riduce in polvere, perché solo dalla polvere lo Spirito Santo mi potrà trasformare in uomo nuovo? Mostro agli altri come si porta la croce con amore, mitezza, grande sopportazione? Insegno ai miei fratelli come ci si deve lasciare incenerire dal fuoco dell’amore quando si è posti su di essa? La scienza della croce è la sola scienza che guida i miei passi? Desidero raggiungere anche nel mio corpo la perfetta configurazione con Gesù Crocifisso? Ho già offerto il mio corpo a Dio perché per mezzo di esso redima in Cristo, per Cristo, con Cristo, il mondo? Posso attestare con coscienza retta che so portare la croce nella perfetta imitazione di Gesù Signore?
Preghiera di proponimento
Signore Gesù, solo il tuo grande amore ha saputo trasformare un supplizio d’infamia in un rogo di amore sul quale incendiare l’intera umanità, riducendola in polvere, perché in essa fosse distrutto ogni peccato. Così agendo, hai indicato ad ogni uomo qual è la via per la redenzione dell’uomo:
prendere ognuno la propria croce, trasformarla in rogo per l’olocausto, lasciarsi immolare su di essa fino ad essere ridotto in cenere. Una grazia ti chiedo: concedimi per un giorno il tuo stesso amore.
Sarà vero fuoco divino che mi ridurrà in cenere, perché così lo Spirito Santo potrà farmi divenire uomo nuovo, non per un giorno, ma per tutti i giorni della mia vita. Con il tuo amore il mondo vedrà che amare è possibile e anch’esso desidererà salire sulla tua croce, per essere in te e per te un solo sacrificio al Padre.

5. La crocifissione e la morte di Gesù
Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo.
Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito. Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto (Gv 19,16-37).
Breve riflessione
La croce è il solo albero di vita. I frutti da esso generati sono universali e infiniti. Ha prodotto il perdono del peccato del mondo. È venuta per noi la Vera Madre. È scaturito il fiume della vita che deve dare vita all’umanità esausta, arsa dal suo peccato, secca per i suoi vizi, condannata alla sterilità spirituale eterna. È sgorgato anche il fiume della grazia che deve ricolmare ogni uomo della sua più pura verità, perché tutti possano vivere portando a compimento quell’immagine e quella somiglianza nella quale erano stati creati. Narrare tutti i frutti nati dalla croce diviene impossibile.
Basta osservare che su di essa si compiono tutte le antiche profezie di Dio e da essa è iniziata la nuova vita del mondo. Anche le porte del Paradiso sono state aperte e ora tutti, se lo vogliono, se accolgono Cristo, vi possono entrare.
Domande
Quanto credo nella croce? Quanto la amo? Quanto desidero essere una sola croce con Cristo Gesù?
Quanto mi impegno per gridare al mondo che la vita solo su di essa si può cogliere e vivere? So che solo se innestato nel corpo di Cristo Crocifisso posso produrre frutti di vera salvezza e redenzione per l’umanità? Ma voglio essere oggi vero corpo Crocifisso in Cristo? Predico oggi Cristo Crocifisso, da crocifisso in Lui, come unica e sola via di salvezza per ogni uomo? Cosa mi trattiene dal predicare Cristo? Cosa mi fa vergognare della Croce del mio Salvatore e Redentore? Sono fermamente convinto con grande convinzione di fede che sola dalla Croce, sulla Croce, è il vero bene di ogni uomo? Se Dio ha portato la croce venendo sulla terra, vi potrà essere un solo uomo che possa liberarsi da essa? So rimanere in Croce con Cristo Gesù? Quali frutti produco io dalla mia croce? Il mondo vede me crocifisso assieme a Gesù Signore?
Preghiera di proponimento
Signore Gesù, hai abbracciato la croce e l’hai trasformata in vero albero di vita eterna. Concedimi la grazia di essere una sola croce con te e un solo corpo, così compirò nella mia carne ciò che manca ai tuoi patimenti per la salvezza del mondo. Insegnami, con il tuo Santo Spirito, come si vive la croce sul tuo modello ed esempio, così nessuna sofferenza andrà sciupata e di ogni dolore se ne fa un’offerta gradita al Signore per la conversione dei cuori. Dona anche a me la Madre tua come mia Madre e aiutami ad amarla come l’hai amata tu. Con Maria nella mia casa, lei mi insegnerà ad amare perché anche me prenderà per mano e mi porterà sul Golgota per divenire con te un solo amore, un solo sacrificio, una sola croce.

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