VoceALTA-122 - ilCATECUMENO.it

Vai ai contenuti

Voce narrante • SILVIA CANEPARO

2.11.2017
122. La morte è nata con l'uomo…, ma in realtà non è morte perché ci apre alla vera Vita.

Care amiche ed amici,
oggi, giorno della commemorazione dei defunti, ed in particolare dei 'nostri' defunti,
mi è venuta spontanea l'idea di offrire una 'pillola' che getti un piccolo raggio di luce su questo argomento.
Non toccate 'ferro' e leggete, è' roba' leggera…
La morte è nata con l'uomo, anzi è la conseguenza del Peccato originale, la conseguenza del tradimento dei primi due progenitori che - tentati dal 'Satana-Serpente' - vollero essere 'come Dio', vale a dire prevaricatori, traditori ed usurpatori delle Sue prerogative divine e - in quanto loro Creatore e datore di Vita - anche... 'paterne'.
Dio - per Giustizia - li assoggettò alla morte fisica ma - per Misericordia - anziché distruggere l'Opera-Uomo divenuta imperfetta grazie alla loro libera proterva volontà, concesse loro una possibilità di riscatto.
Grazie a quello stesso libero arbitrio, dono di Dio agli uomini che Satana aveva perfidamente e sardonicamente utilizzato per farli dannare e trasformarli in 'figli suoi', Dio dette loro la possibilità di riscattarsi se solo avessero liberamente manifestato la buona volontà di volerlo, combattendo contro il proprio 'io' degenerato a causa del peccato.
Dio ci vorrebbe tutti come suoi 'figli', ma desidera che siamo noi a 'volerlo': Dio non vuole 'forzarci' ad amarlo ma desidera essere amato da noi con adesione e tutta libertà.
Sappiamo - per fede - che Dio è Vita.
Il Credo, la professione di fede dei credenti, recita fra l'altro: '… Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita e procede dal Padre e dal Figlio...'
Quale è allora il nesso fra Dio - che è Vita e dà la Vita - e noi che abbiamo in noi stessi questo principio vitale che chiamiamo vita?
L'uomo - ove fosse dotato solamente di un'anima-animale - potrebbe dichiararsi soddisfatto della propria elevata intelligenza 'animale'.
Sarebbe però semplicemente un animale come tutti gli altri, solo più intelligente, se Dio non gli avesse infuso - all'atto del suo concepimento - anche un altro tipo più sofisticato di anima: l'anima-spirituale.
Potremmo definire quest'ultima come «l'anima dell'anima animale», cioè lo 'spirito' dell'anima, vale a dire la sua parte soprannaturalmente più intelligente, più sofisticata, quella capace di elevare l'uomo dal rango di animale in senso stretto a quello di essere spirituale, fatto - nello spirito intelligente ed immortale - a somiglianza di Dio, un'anima che può non solo 'colloquiare' con Dio, ma che può farlo vivendo poi per l'eternità grazie proprio alla sua natura spirituale.
L'uomo - più che un animale dotato di anima spirituale - potremmo definirlo allora come uno spirito rivestito di carne animale, vale a dire posizionato in un gradino intermedio fra l'animale propriamente inteso e lo spirito angelico.
Ebbene è grazie all'anima spirituale che siamo 'uomini' e non semplicemente animali intelligenti, e l'uomo - proprio in quanto 'essere spirituale' - non muore affatto quando muore il suo corpo ma vive, come del resto aveva detto San Paolo parlando alla mistica Maria Valtorta l'11 gennaio 19441: «Il corpo, come seme, cade, finito il suo ciclo, nella corruzione della fossa. Lo spirito torna alla sua Fonte per essere giudicato se è vivo o putrido quanto la carne, e a seconda del suo essere va al suo destino».
(Brano tratto da 'I 4 NOVISSIMI', di Guido Landolina, Cap. 06) • CLICCA qui e VISUALIZZA

1 Maria Valtorta: 'I Quaderni del 1944' - Dettato 11.1.44 (ore 10) - Centro Editoriale Valtortiano


Torna ai contenuti