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Voce narrante • SILVIA CANEPARO

28.10.2017
121. Onorare Dio. Lettera di un padre immaginario una volta miscredente a dei figli immaginari…

Cari figli miei,
vi scrivo in quanto 'padre  e… 'nonno' perché sento di avere dei doveri nei vostri confronti e dei vostri figli e miei nipotini.
Un dovere spirituale, perché l'uomo, il futuro uomo 'giusto', va formato innanzitutto da bambino perché impari quei principi che - da adulto, anche dopo gli sbandamenti giovanili - gli facciano comprendere quale è la strada diritta, per poter essere a sua volta guida per la propria famiglia ed in particolare per i propri figli.
Alcune religioni, più o meno parzialmente ispirate, contengono elementi della Verità e praticamente tutte hanno il concetto del rispetto verso Dio, indipendentemente dal 'Dio' nel quale ognuna di esse crede.
Dio infatti è unico ma la differenza fra un 'dio' e l'altro è data dal tipo di cultura e tradizione di un popolo oltre che dalle 'luci' che Dio stesso dà a quei 'giusti' che lo ricercano con spirito retto e che hanno fondato poi la 'loro' religione.
Non è strano che il concetto di Dio sia presente nella Psiche inconscia di ogni uomo a qualsiasi latitudine egli appartenga?
Non lo è se si considera il fatto che Dio ha creato l'uomo a Sua Immagine e somiglianza, cioè somiglianza nell'anima che è spirituale come è spirituale Dio anche se ad un livello infinitamente superiore.
E quest'anima spirituale 'ricorda' il Dio che ha visto nell'attimo infinitesimale della sua creazione prima di essere infusa nell'embrione e rimanerne 'smemorata'.
Smemorata della Verità intera vista solo in quell'attimo creativo al di fuori del tempo ma non al punto da non conservare in futuro - una volta nel 'tempo' - un 'ricordo' del suo Creatore e Padre, insieme ai principi della Legge naturale impressi da Dio nell'anima perché le possano essere di guida.
Una società non può dunque reggersi ordinatamente senza principi che prevedano il rispetto dell'idea di Dio, indipendentemente dal tipo di religione alla quale si appartenga.
Un bambino è come una pianticella che ha bisogno fin dai primi anni di essere sorretta da un palo tutore perché i 'venti' della vita non la pieghino e la facciano crescere storta o addirittura deforme se non soggetta ad essere sradicata.
Questo è un compito che spetta prioritariamente ai genitori, a voi che siete 'Capi famiglia' e che quindi vi dovete assumere la responsabilità, se non di rispettare una fede che non vi è stata inculcata da piccoli, almeno quella di valorizzare la fede dei 'vostri' piccoli.
Non vi dico tuttavia questo per 'bigottismo religioso' cristiano, perché vale invece per qualunque sana religione, dove 'religione' non va intesa come il rispetto di un insieme di norme formali e rituali ma come amore verso il Dio che ha creato le nostre anime, un amore che va in qualche modo dimostrato onorandolo.
Voi siete 'cattolici', o almeno credete di esserlo come successe a me che solo dopo i cinquant'anni mi accorsi di quanto io, pur battezzato, in realtà - cattolico - non lo fossi stato.
A me per primo, dunque, la responsabilità di non avervi guidato al rispetto verso Dio.
Dio, come si rispetta?
Innanzitutto - l'ho già detto - onorandolo, perché - quando Dio si vede onorato - ecco che Egli in contraccambio si china verso di noi e ci dona abbondanti grazie spirituali e spesso anche materiali che ci aiutano nella vita.
L'essenza dell'uomo è in realtà lo spirito, di per sé immortale, infuso in una 'carne' umana.
Se la 'Legge naturale' incisa da Dio nel nostro spirito  venisse rispettata e seguita, ogni uomo si salverebbe l'anima se ritenesse in buona fede veri il 'proprio' Dio e la propria religione, praticandola nelle opere, cioè nelle buone azioni.
Nel vostro caso è bene che conosciate questa realtà e se non lo fate per adempiere ad un vostro dovere 'spirituale' verso Dio, fatelo almeno per amore 'umano' nei confronti dei vostri figli, quell'amore che io stesso non seppi avere nei vostri confronti.
Se infatti siete cresciuti 'bene', certo non è stato per merito mio ma semmai di Dio che - pur nel rispetto della vostra libertà di opinione e di azione - ha cercato di sopperire alle mie mancanze.
Bisogna iniziare con l'onorare Dio, e in particolare - per voi che siete cristiani - nell'andare a Messa con lo spirito giusto almeno la Domenica e nelle festività religiose importanti.
Quando c'è una festività religiosa, in Cielo si fa festa.
Se poi la festività è 'importante' si fa 'grande' festa, e nella 'grande festa' il Signore, sempre magnanimo, è pronto a fare 'grandi' concessioni per richieste che siano moralmente e spiritualmente giuste.
Ecco perché - voi che siete o credete di essere cattolici - dovete portare e qualche volta 'trascinare' i vostri figli alla Messa ogni domenica, che è appunto il 'giorno del Signore'.
Certi principi - come stare a tavola correttamente - si insegnano infatti e devono mettere radici da piccoli.
E' sbagliato credere di lasciar crescere i figli come dei piccoli puledri selvaggi perché poi - taluni pensano - 'capiranno da se stessi, come comportarsi giustamente nella vita.
Certo, questo può anche succedere, ma diventa molto difficile perché il mondo nel quale viviamo è tutt'altro che perfetto.
La vita è certamente una 'palestra', ma una palestra di pugilato che, dal punto di vista spirituale poco insegna, o addirittura provoca danni.
Non occuparsi della giusta formazione religiosa dei vostri figli non è dunque segno di 'rispetto' per la loro libertà e volontà, una volontà peraltro ancora non bene formata a causa della giovane età, ma è un segno di un vostro indifferentismo, più colpevole di quello dei vostri figli perché voi - pur adulti - avete mancato, in quanto 'Capi famiglia', alla loro educazione spirituale.
Quando però l'indifferentismo continua, respingendo, voi, la voce della vostra 'Coscienza', che è spesso quella di Dio, allora l'indifferentismo si trasforma più o meno consciamente in disprezzo, disprezzo nei confronti di Dio.
Un Dio che tranne casi particolari non vi punisce, ma che - respinto - si allontana da voi abbandonandovi ai 'venti' ed alle 'tempeste' di questo mondo.
A che serve allora, in certe circostanze, invocare Dio quando lo si è costantemente ignorato, se non disprezzato, nonostante tante 'grazie' che Egli ci ha elargito nel corso della vita, senza che neanche gliele avessimo richieste ma sperando - Lui - che un giorno le avremmo comprese ed apprezzate?
Ecco perché, per voi che siete miei figli - ma ancor più 'Capi famiglia', padri o madri che voi siate - ho scritto questo mio 'Pensiero a voce alta', perché questo avesse la possibilità di essere almeno da voi ascoltato.
Nell'antichità la Benedizione dei Padri e dei Patriarchi aveva un grande valore - se data nel rispetto di Dio - in quanto un buon padre e, perché no?, anche un buon 'nonno'  potevano ben benedire per conto Suo.
Ed è per questo che io, pregandovi di perdonare le mie colpe di gioventù per non avervi insegnato 'come' onorare Dio, mi sento 'autorizzato' - ora che lo onoro - ad impartirvi per conto Suo la mia Benedizione, Benedizione che avrà effetto nella misura in cui verrà compresa ed accolta.


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