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Voce narrante • SILVIA CANEPARO

24.10.2017
120. Pensieri a voce alta (in pillole): I 'Capri espiatori'. La morte dei 'giusti', quella degli innocenti e dei bimbi…

A proposito di morte, ho letto una volta una frase del filosofo francese Jean Guitton:
«L'esistenza ci propone una scelta fra la vita e la morte. L'uomo ha peccato. Ma esiste una legge di sostituzione che permette che l'innocente riscatti il peccatore. Il Cristo, l'Innocente assoluto, è il primo, il solo...».
La morte di un 'giusto' - anzi di un innocente, per non dire di un bimbo - se violenta ed ingiusta è in qualche modo come quella del 'Capro Espiatorio' - come misticamente parlando lo fu appunto Gesù - 'capro' che veniva sacrificato negli antichi riti ebraici del Tempio di Gerusalemme a perdono dei peccati del popolo.
Affrontando peraltro la morte nella giusta maniera e con spirito di perfetta contrizione potremmo - e non ci mancherà l'occasione per rifletterci ancora -  cancellare d'un colpo, fosse anche nell'istante dell'ultimo respiro, tutti i nostri più tremendi delitti di una vita.
Ecco perché una morte consapevole ed accettata può essere anche una grande opportunità di grazia: la 'grazia' di Vita concessa da Dio in extremis ad uno che avrebbe dovuto essere un condannato alla Vera Morte, quella dell'Anima.
Non ci sarebbe dunque cosa migliore - ai fini del miglioramento della qualità spirituale della nostra vita terrena e del conseguimento felice di una Vita eterna - che riflettere sul fatto che prima o poi la nostra vita è destinata a cessare e che dovremmo quindi sempre tenerci pronti con l'olio delle lampade accese, come nella famosa parabola delle cinque vergini sagge in attesa dello 'sposo' raccontata da Gesù nei Vangeli.
(Tratto da 'I 4 NOVISSIMI' di Guido Landolina, Cap. 02, pag. 18) ♦ CLICCA QUI
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