
Voce narrante • SILVIA CANEPARO
Anno 2017
116. Il mio Essere si estende su tutto l'Universo. La mia Luce bagna di Sé gli astri, i pianeti, i mari, le valli, l'erbe, gli animali. La mia Intelligenza corre per tutta la Terra, istruisce i lontani, dà a tutti un riflesso dell'Alto, educa alla ricerca di Dio. La mia Carità penetra come il respiro e conquista i cuori.
Faccio seguito al mio precedente Pensiero n° 115. La scala ascensionale della Creazione, la cui perfezione è Gesù Cristo, l'Uomo-Dio, che unisce in Sé la natura divina e quella umana.
In questa Lezione1 dello Spirito Santo (sul versetto 5 del Cap. 5 dell'epistola di Paolo2, cioè: '...Or la speranza non inganna, perché la carità di Dio è stata diffusa nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, che ci è stato donato', San Paolo sottolinea il concetto che - avendo la fede in Gesù Cristo - abbiamo anche la carità di Dio nel nostro cuore, carità che ci è stata donata per mezzo dello Spirito Santo.
Ora lo Spirito Santo valtortiano - in questa nuova lezione - approfondisce questo argomento sviluppando in sequenza alcuni concetti.
Abbiamo già preso in considerazione - Egli dice - il tema delle due nature di Gesù, quella umana e quella divina.
La natura divina, infusa nella carne umana non si è 'avvilita' ma essendo - in quanto divina - una natura infinita, essa ha come 'divinizzato' quella umana ricreando in Gesù un 'nuovo Adamo', cioè un essere umano perfetto in Grazia quale avrebbe dovuto essere il Progenitore se non fosse volontariamente caduto nel Peccato originale.
Come Gesù rappresentò il 'nuovo Adamo', così Maria SS. fu la 'nuova Eva'.
Se però la prima prestò orecchio alla tentazione di Satana, la seconda non cadde in questo errore meritando che il Verbo divino scendesse in essa - fecondata dallo S.S. senza alcun intervento umano - e potesse farsi uomo, vivere fra gli uomini e dare agli stessi la possibilità della salvezza in ciò che sarebbe stata la vita eterna.
La prima Eva, creata perfetta, in grazia perfetta, creata libera, volle cogliere il frutto dell'Albero della conoscenza del Bene e del Male per poter essere 'come Dio' secondo la tentazione di Satana, il serpente.
La nuova Eva volle invece essere - fin dall'annuncio dell'Arcangelo Gabriele3 - soltanto la serva del Signore, accettando le sofferenze che ne sarebbero derivate - come avevano annunciato i profeti nei secoli precedenti - e mantenendosi oltre che serva anche umile, casta, paziente, ubbidiente, amorosa, al punto che Dio - conoscendola per tale già 'ab aeterno' nel suo eterno Presente - decretò che Lei non sarebbe morta perché non avrebbe potuto morire chi, come Lei, avesse dato agli uomini - per mezzo del Verbo - la Vita.
Anzi, proprio per aver essa generato l'Uomo-Dio, 'frutto' non dell'Albero ma del suo seno, Dio le avrebbe dato la conoscenza sia del Bene che del Male, potendo così Lei amare ed insegnare ad amare grazie alla conoscenza del primo e combattere con le sue 'armi' il secondo, Satana.
È dunque grazie a Maria SS. - continua lo Spirito Santo - che l'Ordine distrutto dal Peccato di Adamo è stato ricostituito.
Grazie a Lei è giunta la Redenzione.
Grazie a Lei è stato ottenuto dagli uomini il Cristo - che è Carità - e, sempre grazie a Lei e al Cristo, gli uomini (e qui entriamo nel merito del versetto di cui sopra) hanno ottenuto lo stesso Spirito Santo.
Senza lo Spirito Santo - dice lo Spirito Santo - gli uomini non potrebbero né amare, né conoscere Dio, né divenire 'figli di Dio', né diventare santi combattendo eroicamente contro il proprio 'io', né esperti nella 'teologia': la scienza di Dio, né avere in Lui - presente nell'anima dell'uomo in grazia, Tempio dello S.S. - lo stesso Spirito Santo che avrebbe interceduto per l'uomo nei confronti di Dio Padre, valorizzando le loro preghiere e gridando 'Padre' in nome loro.
Ecco, lo Spirito Santo…, lo Spirito di Dio, è stato dato agli uomini da Gesù Cristo ed è stato concesso grazie a Maria SS. non solo Madre del Cristo Dio ma anche di tutti gli uomini.
Madre degli uomini non in modo simbolico ma vero, perché - avendoci dato il Verbo-Gesù, che è di per se stesso Vita, ed essendo Lei Madre della Vita - Lei è anche Madre dell'Umanità.
Infatti è lo Spirito Santo che mantiene negli uomini la Vita, è Egli che ne fa dei 'portatori di Cristo', come detto appunto da Paolo: 'Non sono più io che vivo: è Cristo che vive in me'.4
Maria SS., incinta di Dio, ne fu assorbita fino ad esserne 'posseduta', così come gli uomini, se vogliono, possono essere 'fecondati' dal Cristo che - come detto da San Paolo - prende vita in loro divenendo una sola cosa non solo con il Verbo-Uomo-Dio ma - per l'unità del Verbo al Padre e allo Spirito Santo - divenendo essi una sola cosa con la Trinità che abita in loro per divenire poi eredi della Gloria di Dio.
Quella che avete sopra letto non è altro che una mia parafrasi e sintesi della Lezione data alla mistica dallo Spirito Santo, ma comunque – rileggendola – non posso non rimanere meravigliato dal ruolo centrale che Egli riveste nell'ambito della S.S. Trinità e per la salvezza degli uomini.
Ma come si fa a parlare di un suo ‘ruolo centrale’ quando dobbiamo confrontarci con il concetto di un Dio Uno e Trino, cioè con il mistero della Trinità, Unità di tre Entità che sono tre singole Persone, distinte e pur unite come i tre lati di un triangolo equilatero dove Dio – e cioè il ‘triangolo’ formato dai tre lati - è Uno ma i lati (le Persone della Trinità) sono tre?
Tre persone in Una, ognuna con la propria ‘personalità’, e un Dio solo fatto di tre Persone!
È un concetto inconcepibile, che possiamo accettare solo per rivelazione ma che non riusciamo a capire, come del resto non riusciamo a capire il mistero della vita, cioè del principio vitale che 'anima' i vegetali e gli animali: non comprendiamo infatti in cosa esattamente consista questo ‘soffio’ di vita e da dove nasca ma vediamo che esiste e che quando viene meno, l’essere - sia esso un vegetale o animale - muore, come ‘muore’ la nostra anima spirituale quando lo Spirito Santo, a causa del peccato, l’abbandona, pur continuando noi a vivere grazie all'anima 'animale'.
Noi uomini non riusciamo a capire l’intima essenza di Dio ed allora abbiamo bisogno di farcene in qualche modo una immagine che ci renda più facile il conoscerlo, sia pur per approssimazione, e l’amarlo.
Ci è stato insegnato che delle tre Persone una è il Padre, l’altra è il Figlio e la terza è appunto lo Spirito Santo il quale è l’Amore che unisce il Padre e il Figlio.
Oppure, se vogliamo utilizzare una approssimazione, il Padre è Pensiero potente, il Figlio è il Verbo, cioè la Parola che traduce in atto i Pensieri del Padre, mentre lo Spirito Santo potremmo considerarlo come una sorta di ‘Energia Intelligente’ che tutto fa ed ispira.
La Genesi, parlando della Terra ancora informe, dice che lo Spirito si librava sulle acque…
La Genesi dice ‘lo Spirito’, e non il ‘Padre’ o il ‘Figlio’, segno questo che lo Spirito Santo deve avere avuto un ruolo importante nella Creazione.
Nella Creazione? Anche nell’uomo, se ci è stato insegnato – sempre per rivelazione – che l’uomo, con la sua anima in grazia, è ‘Tempio’ in cui riposa lo Spirito Santo.
Ma è un riposo ‘passivo’ quello dello Spirito Santo nell’uomo? No, è attivo se è vero che è lo Spirito Santo Colui che illumina le menti e le conduce a Dio.
Dunque lo Spirito Santo ha un ruolo fondamentale, come pure lo ha avuto nell’Incarnazione del Verbo in Maria SS., avvenuta – attenzione – per opera dello Spirito Santo.
Non poteva il Verbo incarnarsi da solo? Forse sì, ma c’era una distinzione di Ruoli, e quello ‘operativo’ spettava allo Spirito Santo che è anche Colui che rende comprensibile la Parola del Verbo. Altro mistero!
È infatti lo Spirito Santo l’Autore di ogni insegnamento divino, anche quando ‘parla’ Gesù che è la Parola del Pensiero del Padre.
Lo Spirito Santo è sempre stato per me il Mistero dei Misteri, il Dio meno pregato da tutti, forse perché - con quei suoi sette doni che si porta dietro pronto ad elargirli a chi lo invoca – un poco ci spaventa perché ci fa temere, noi essere umani contenti di essere ‘umani’, di essere in qualche modo ‘divinizzati’ e quindi ‘snaturati’.
Mi piacerebbe tanto potervelo fare conoscere meglio, ma lo possiamo considerare il nostro ‘Dio immanente’, cioè un qualcosa che si sente dentro di noi ma che non si riesce a definire.
Non ho pertanto parole a meno che la parola non la lasci a Lui che, con riferimento ad un brano del profeta Isaia, parlava di Sé alla nostra mistica Valtorta:5
10 - 1 - 44.
Isaia Cap. 45 v. 11-16-18-19.21-23
Dice lo Spirito di Dio:
« Non manchi a chiamarti la parola di Colui che è Sapienza e Amore di Dio, Colui che si effonde da eternità ad eternità su tutto quanto è per santificarlo a Dio, Colui che ha presieduto con la sua forza a tutte le opere della Trinità nostra e che non è estraneo a tutto ciò che è santo nel tempo e nell'eternità, perché lo sono il Santificatore, Quello che col suo settemplice dono vi santifica e a Dio vi porta facendovelo conoscere nei suoi voleri sulla Terra e nella sua gloria in Cielo.
Io sono la Sapienza di Dio. Sono Colui che la Seconda Persona della nostra Triade santissima chiama " Maestro di ogni vero, Colui che non vi parlerà da Se stesso, ma dirà tutto quello che ha udito e vi annunzierà l'avvenire " .
Ecco, o voi che cercate di conoscere anche più che necessario non sia, chi è Quello che può darvi questa conoscenza da voi cercata.
Io sono. Io, Luce della Luce, Io, Spirito dello Spirito, Io, Intelligenza dell'Intelligenza, sono il custode, il depositario di tutte le verità passate, presenti, avvenire, il conoscitore di tutti i decreti di Dio, l'amministratore delle sue luci agli uomini.
lo sono Quello, che, non assente col suo consiglio alle opere del Creatore, che non assente al decreto della Redenzione, neppure è assente presso voi per consigliarvi, e con dolcezza d'amore guidarvi nel rendere atto compiuto le volontà che il Padre vi propone.
Io sono più ancora. Sono l'Amore che vi ispira ciò che è atto a darvi l'abbraccio di Dio e per sentiero di santità vi porta sul suo seno.
Come nutrice pietosa, Io piglio la vostra incapacità di neonati alla Vita e vi educo e allevo. Tenendovi fra le mie braccia, vi do calore per farvi assimilare il latte dolcissimo della Parola di Dio onde divenga in voi vita.
Di Me stesso vi faccio scudo contro i pericoli del mondo e di Satana perché l'Amore è forza che salva. Io vi guido e sorreggo e come maestro di amorosa pazienza vi istruisco.
Faccio di voi, pesanti e tardi, pusillanimi e deboli, degli eroi e degli atleti di Dio.
Faccio di voi, poveri spirituali, dei re dello spirito, poiché il vostro spirito lo copro coi miei splendori divini e lo pongo su un trono che più grande non vi è, poiché il mio è trono di santità eterna.
Ma per conoscermi occorre non avere idolatria in cuore. Occorre credere a ciò che Io ho santificato. Credere alle verità che Io ho illuminato. Occorre abbandonare l'errore. Occorre cercare Dio là dove Egli è. Non dove vi è il Nemico di Dio e dell'uomo.
Volete conoscere la Verità? Oh! venite a Me! Io solo ve la posso dire. E ve la dico nel modo che la mia bontà sa a voi confacente, per non turbare la vostra debolezza d'uomini e la vostra relatività. Perché amate ciò che è contorto, complicato, tenebroso? Amate Me che sono semplice, lineare, luminoso; Me che sono gioia di Dio e dello spirito.
Volete conoscere il futuro dello spirito? Ed Io ve lo insegno parlandovi di una eternità che vi attende in una beatitudine che per voi è inconcepibile, nella quale, dopo questa ora di sosta, unica sosta sulla Terra, riposerete in Dio di tutte le fatiche, di tutti i dolori, dimenticherete il dolore perché la Gioia sarà vostro possesso; e se anche l'Amore, che mai come in Cielo è vivo, vi darà palpiti per i dolori dei viventi, non sarà pietà che vi darà dolore, ma solo amore attivo che sarà pur esso gioia.
Volete conoscere le perfezioni del Creatore nelle cose, i misteri della creazione? Io ve li posso dire, Io che, Sapienza, "uscii primo dalla bocca di Dio, primogenita avanti tutte le creature", Io che sono in tutto quanto è, perché tutto porta sigillo d'amore ed Io sono Amore.
Il mio Essere si estende su tutto l'Universo; la mia Luce bagna di Sé gli astri, i pianeti, i mari, le valli, l'erbe, gli animali; la mia Intelligenza corre per tutta la Terra, istruisce i lontani, dà a tutti un riflesso dell'Alto, educa alla ricerca di Dio; la mia Carità penetra come il respiro e conquista i cuori.
Attiro a Me i giusti della Terra, e anche ai retti non conoscitori del Dio vero dò riflessi di questo santo Dio vostro, per cui un rivo di Verità è in tutte le religioni rivelate, messo da Me che son Colui che irriga e feconda.
Io, poi, come possente zampillo di sorgente eterna, trabocco da ogni lato della Cattolica Chiesa di Cristo, e con la Grazia, coi sette doni e coi sette sacramenti, faccio, dei cattolici fedeli, dei servi del Signore, degli eletti al Regno, dei figli di Dio, dei fratelli del Cristo, degli dèi la cui sorte è così infinitamente sublime che merita qualunque sacrificio per possederla.
Volgetevi a Me. Saprete, conoscerete e sarete salvi perché conoscerete la Verità. Staccatevi, staccatevi dall'errore che non vi dà gioia e pace. Curvate il ginocchio davanti al Dio vero. Al Dio che ha parlato sul Sinai e che ha evangelizzato in Palestina. Al Dio che vi parla attraverso la Chiesa da Me, Spirito di Dio, fatta Maestra.
Non vi è altro Dio all'infuori di Noi: Uno e Trino. Non vi è altra Religione che la nostra secolare. Non vi è altro futuro, sulla Terra ed oltre, fuor di quello che vi dicono i Libri santi. Tutto il resto è Menzogna destinata ad essere svergognata da Colui che è Giustizia e Verità.
Chiedete a Noi - Potenza, Parola e Sapienza - la luce acciò non camminiate più oltre su torti sentieri di morte, ma possiate venire anche voi, erranti, nella via sulla quale trovarono salvezza quelli che per la loro umile, sapiente, santa fede, piacquero a Dio che ne fece i suoi santi».
1 Maria Valtorta: 'Lezioni sull'Epistola di Paolo ai romani' - 13.2.48 - Centro Ed. Valtortiano.
2Rm, 5,5: 1Giustificati adunque mediante la fede, abbiamo pace con Dio per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, 2a cui dobbiamo d’avere per la fede accesso a questa grazia, nella quale stiam saldi, e di gloriarci nella speranza della gloria dei figli di Dio. 3E non soltanto di questo ci gloriamo, ma anche delle tribolazioni, sapendo come la tribolazione produce la pazienza, 4la pazienza l'esperienza, l'esperienza la speranza. 5Or la speranza non inganna, perché la carità di Dio è stata diffusa nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, che ci è stato donato.
3 N.d.A.: Si potrebbe anzi dire 'fin da piccolissima', perché - come si rileva dalle rivelazioni nell'Opera valtortiana concernenti la sua infanzia - Lei, esente da Peccato Originale e con la mente e l'anima pienamente illuminate dalla Grazia - si era offerta ancor piccina come 'anima vittima', rinunciando alla maternità, offrendo tutta la Sua vita per l’avvento dell'atteso Redentore il più presto possibile.
4 Galati 2,20.
5 Maria Valtorta: ‘I Quaderni del 1944’ – Dettato del 10.1.44 – pagg. 30/33 – Centro Ed. Valtortiano.