VoceALTA-115 - ilCATECUMENO.it

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Voce narrante • SILVIA CANEPARO

Anno 2017
115. La scala ascensionale della Creazione, la cui perfezione è Gesù Cristo, l'Uomo-Dio, che unisce in Sé la natura divina e quella umana.

Faccio seguito al mio precedente Pensiero n° 114. Maria SS., l'Arca dilettissima di puro oro che ancor ci contiene così come é da Noi contenuta….

Lo Spirito Santo ricorda1 alla mistica Maria Valtorta - che in una precedente lezione2 le aveva parlato appunto della Creazione e delle successive varie giornate della Creazione, non autoevoluzioni ma una scala ascensionale voluta dal Creatore, dall'eterno, Onnipotente Signore, che per il suo Essere - spiegava lo Spirito Santo - poté creare dal nulla il Tutto, dal disordine l'ordine, dall'incompleto - ed anzi informe - il completo, il formato con legge sapientissima, dal caos l'universo… e - gradualmente - le successive opere fino a creare alla fine l'uomo, perfezione della Creazione, somigliante a Dio per il suo spirito immortale, uomo (che Dio sapeva in anticipo che avrebbe però peccato) al quale aveva già preparato la pienezza della vita e dei suoi doni con il suo Cristo che sarebbe venuto quando sarebbe giunta l'ora per redimere gli uomini di buona volontà.
Lo Spirito Santo entra ora qui3 più profondamente nel merito di questa Creazione divina che molti attribuiscono al caso per di più asserendo che essa si è formata… da sé.
Quello delle Origini è un tema davvero importante, anche per le sue implicazioni scientifiche visto che la Scienza moderna - sostanzialmente atea e comunque razionalista - da parecchi decenni si va lambiccando il cervello per inventare - pur di non dover ammettere l'esistenza di Dio - tante ipotesi dove ognuna viene regolarmente smentita e soppiantata da quella successiva che all'apparenza sembrerebbe, al momento, migliore.
Ora, in questa lezione di commento all'Epistola di Paolo, lo Spirito Santo riprende nuovamente il tema della Creazione con parole che - per la loro evidente importanza - non posso che trascrivervi nel loro esatto tenore, anche perché sono fondamentali ai fini della contemplazione della futura figura di Gesù.
«…Ho detto che dal caos Dio creò l’Universo, ordinando le caotiche materie ed elementi in quella perfezione di mondi, stagioni, creature ed elementi che da milioni di secoli dura. Ma pochi, osservando il Creato, sanno meditare come la Creazione sia simile ad una scala ascensionale, ad un canto che sempre più sale da nota a nota sino a toccare la nota perfetta e sublime. Come simile ad un generarsi di vite che dalla precedente escono sempre più complete e perfette, sino a raggiungere la completezza perfetta.
Guarda: prima dalle molecole solide, dai vapori e fuochi disordinati che erano la nebulosa primitiva, si formano la Terra e le acque, e nella Terra e nelle acque ancor mescolati ai futuri mari, laghi, sorgenti, fiumi, vengono chiusi o diluiti minerali. Mentre le molecole solide fanno crosta e forno agli interni fuochi e agli interni zolfi e metalli e fondo alle acque.
L’atmosfera si purifica alquanto, liberata come è in parte, da ciò che rendeva pesante la nebulosa originaria, il nulla caotico, e la terra, lanciata nella sua traiettoria, ancor nuda, sterile, muta, trascorre pei muti spazi con le creste calve delle sue montagne emergenti appena dalle cupe acque dei futuri bacini.
Poi fu la luce.
Non quella solare, non quella lunare, non quella stellare.
Il sole, la luna, le stelle, sono creature più giovani del globo terrestre.
Dopo la loro creazione il cielo, ossia l’elemento ‘aria’, fu mondo da ogni resto della nuvola primitiva, e gli astri e i pianeti splendettero dando col loro splendore elementi vitali al globo terrestre.
Ma la luce fu prima di essi.
Una luce propria, indipendente da ogni altra sorgente che non fosse il volere di Dio.
Una luce misteriosa, che solo gli angeli videro operare misteriose operazioni a favore del globo terrestre. Perché nessuna delle cose create da Dio è inutile, né nessuna è stata creata senza una ragione d’ordine perfetto.
Così, se prima fu la luce che non gli astri e pianeti, segno è che la Perfezione volle quest’ordine creativo per motivo utile e ragionevole.
Poi fu il sole, la luna, le stelle.
E l’elemento ‘aria’, privato dai gas deleteri e ricco di quelli utili alla vita, favorì il persistere delle nuove creature: i vegetali.
Quelle che ancora sono creature schiave nelle radici, ma che già hanno moto nelle fronde; quelle che create una volta, hanno già in se stesse elementi per riprodursi, cosa che non è concessa alla polvere della Terra, ai minerali, alle acque.
Queste tre cose possono mutare aspetto e natura, da legna sommersa diventar carbone, da fuochi zolfi, da carboni gemme, trasformarsi da acque in vapori e da questi in acque, o consumarsi, ma riprodursi non possono.
Il mondo vegetale sì. In esso è già la linfa, gli organi riproduttivi atti a fecondare e ad essere fecondati. Manca però ad essi la libertà del volere, anche istintivo.
Ubbidiscono a leggi climatiche, stagionali, al volere degli elementi e dell’uomo. Non può la palma vivere e fruttificare nelle terre fredde, né il lichene polare decorare le rocce delle zone torride. Non può la pianta fiorire fuor della stagione della fioritura o sfuggire al ciclone, all’incendio, alla scure. Eppure la vita vegetale è già un prodigio di ascesa dal caos alla perfezione della Creazione.
Ascesa che aumenta con la vita animale, libera nei moti, negli istinti, nel volere dei suoi esseri.
Vi è un ordine anche in essa. Ma l’animale gode già della libertà di scegliersi una tana e una compagna, di fuggire dall’insidia dell’uomo e degli elementi; ha anzi un istinto, più: un magnetismo suo proprio, che lo avverte dell'avvicinarsi di un cataclisma e lo guida nel cercare salvezza, così come ha una rudimentale capacità di pensare e decidere sul come nutrirsi, e difendersi, e offendere, sul come farsi amico l’uomo ed essergli amico.
Nell’animale, oltre che perfezioni creative della linfa vitale (il sangue) e gli organi riproduttori come sono nelle piante, sono anche le perfezioni creative della polvere, della pietra, dei minerali.
Lo scheletro, il midollo, il sangue, gli organi, non vi insegnano forse gli scienziati che sono composti e contengono quelle sostanze chiamate minerali delle quali è, in fondo, composta la Terra che l’uomo abita  e che popolano gli animali?
Dunque negli animali è già rappresentato e perfezionato ciò che è nei regni inferiori: il minerale e il vegetale.
E la scala ascende. La nota si fa più alta e pura, più completa, più magnificante Iddio.
Ed ecco l’uomo.
L’uomo nel quale ai tre regni precedenti - privo di linfa il primo, di moto il secondo, di ragione il terzo - è aggiunto il quarto regno: quello della creatura ragionevole dotata di parola, di intelligenza, di ragione.
Ragione che regola gli istinti. Intelligenza che apre il pensiero a comprensioni e visioni che sono molto, talora infinitamente, superiori a quelle che danno agli animali capacità di pensare ad un bene materiale.
Parola che lo fa capace di esprimere i suoi bisogni e affetti, capire quelli del suo simile e soprattutto lodare Dio suo Creatore e pregarlo o evangelizzarlo a chi lo ignora.
Nell’uomo sono il regno minerale, quello vegetale, quello animale, quello umano e, perfezione nella perfezione, quello spirituale.
Ecco la scala che dal disordine del caos sale all’ordine soprannaturale passando per quello naturale.
Ecco che alla creatura naturale in cui sono rappresentati e riuniti in sintesi tutti gli elementi e caratteri di ciò che forma le altre creazioni, riuniti e perfezionati; alla creatura - medita bene - fatta col fango, ossia con la polvere nella quale sono sminuzzati i sali minerali, e con l’elemento acqua, dotata di calore (elemento fuoco), di respiro (elemento aria), di vista naturale e intellettiva (elemento luce), di sangue e umori, di glandole e organi riproduttivi (linfa), di istinti e di pensiero, di moto, libertà e volere, Dio infonde il suo soffio, ossia il ‘soffio della Vita’.
L’anima: la parte immortale come tutto ciò che viene dato direttamente dall’Eterno, lo spirito che non muore, lo spirito libero da tutte le leggi di tempo, di malattie, di cataclismi metereologici, di insidie umane, lo spirito creato per riunirsi al suo Fonte, possederlo, goderlo eternamente, lo spirito che l’uomo soltanto, di sua propria volontà, può fare schiavo di un re crudele, ma che, per sua natura e volontà divina, non ha schiavitù alcuna, ma solo dolce figliolanza, sublime destino di eredità al Signore e al suo Regno.
Coloro che negano l’anima e la sua immortalità (immortalità perché creazione, infusione; ‘parte’4 di Dio eterno) e dicono che l’uomo ha l’intelletto, il genio, la libertà e volontà e capacità di rapire al Creato le sue forze e i suoi segreti solo perché è ‘l’uomo’, ossia la creatura che si è evoluta al grado perfetto, e non per l’anima, sono simili a cocciuti che pretendessero che una perfetta opera di artista (scultore o pittore) abbia vita e vista solo perché è stata modellata o dipinta con una realtà perfetta.
Anche l’animale ha vita e vista. Ha anche una rudimentale ragione.
Nell’animale da secoli addomesticato dall’uomo, questa rudimentale ragione si è ancor più sviluppata, raggiungendo più una ragione che un istinto, per comportarsi nei suoi rapporti con l’uomo, cosa che manca negli animali selvatici e selvaggi nei quali predomina solo l’istinto. Ma nessun animale, per addomesticato che sia, amato, istruito, può avere quella potenza di intelletto e di capacità multiformi che ha l’uomo.
È l’anima quella che distingue l’uomo dall’animale, e lo fa dio sopra tutti gli esseri creati, dio-re che domina, soggioga, comprende, istruisce, provvede, e lo fa dio per sua origine e destino futuri.
È l’anima quella che, illuminata dalla sua divina origine, sa, vuole, può, con forza già semidivina. Forza che Dio potentemente sorregge e aiuta quanto più l’anima si eleva nella giustizia e l’uomo si divinizza con una vita di giustizia.
È l’anima che dà all’uomo il diritto di dire a Dio: ‘Padre mio’.
È l’anima che fa dell’uomo un vivente Tempio dello Spirito di Dio.
È l’anima che fa della creazione dell’uomo l’opera più perfetta del Creato.
E allora si potrebbe dire. ‘Ecco che con l’uomo, e uomo giusto, si è toccato l’ultimo gradino della scala ascensionale, la nota più alta di questo divino canto, la perfezione della perfezione creativa’.
No. Tutto ciò è creazione di un creato sensibile. È processione da processione. È unione della creazione naturale con una creazione soprannaturale. Ma non è ancora la Perfezione.
La Perfezione è Gesù. La Perfezione è il Cristo. L’Uomo-Dio.
La Perfezione è il Figlio di Dio e dell’Uomo, Colui che per la Divinità non ebbe che il Padre, Colui che per l’Umanità non ebbe che la Madre.
Colui che in veste di carne rinchiuse due Nature. Unite queste due nature, che l’infinita distanza - che è fra la perfezione anche dell’uomo più santo e quella di Dio -  tiene sempre separate.
Solo in Gesù è la natura divina e quella umana unite e non confuse e pur facenti un sol Cristo.
In Lui, Figlio dell’uomo, è rappresentato tutto il creato sensibile così come in ogni uomo; è rappresentato tutto il creato soprasensibile: la natura spirituale; è infine rappresentato l’Increato, l’Eterno: Dio, Colui che, senza mai essere stato generato, è, Colui che, senza altra operazione che il suo amore, genera.
Il Cristo: Colui che divinizza la materia, la glorifica, restituisce all’Adamo la sua dignità; il Cristo: anello che ricongiunge ciò che si è spezzato, l’Agnello che riverginizza l’uomo nell’innocenza che è Grazia.
Per la sua natura divina può tutto; per la sua carità umano-divina può tutto; per la sua volontà può tutto, poiché dà tutto.
Chi sa contemplare il Cristo possiede la Sapienza. Perché Egli è la Perfezione non solo divina ma anche umana. Chi lo contempla con sapienza vede l’ammirabile persona del Figlio dell’Uomo nel quale è la pienezza della santità…».  
Dunque - conclude lo S.S. - bisogna saper contemplare la figura di Gesù Cristo che, per dirla con San Paolo,5 fu 'il primogenito di tutte le creature, immagine dell'invisibile Dio', e - come dice San Pietro6 - 'fu preordinato dalla creazione del mondo per fare gli uomini partecipi della divina natura'.
È grazie alla fede in Gesù Cristo - Gesù Uomo-Dio, e poi Dio-Uomo dopo la Resurrezione - che gli uomini si possono salvare molto più facilmente 'nella speranza della Gloria in Cielo' quali 'figli di Dio' al momento della resurrezione dei morti.
Lo Spirito Santo ci ha prima invitato a contemplare la figura di Gesù Cristo, ma io  vorrei qui ora… 'contemplare' il racconto dello Spirito Santo sulla Creazione in controluce, anche se ciò non piacerà troppo ai fautori dell'evoluzionismo.7
Vediamo allora di fare questo esercizio.8
La Creazione non è una evoluzione progressiva ma è una scala ascensionale, come già detto.
Il concetto di ‘scala’ – cioè un susseguirsi di gradini creativi – presuppone una discontinuità e si contrappone al concetto evoluzionista che è di ‘continuità’. È una differenza sottile ma molto importante dal punto di vista ‘filosofico’ e soprattutto… scientifico.
Vediamo la ‘scala’ ascensionale anche nella natura che ci circonda: mondo minerale, vegetale, animale, dove all’interno di ognuno di questi tre ‘scalini’ vi è una serie di altri scalini ascendenti e tendenti a forme sempre più perfette.
Ad esempio, un animale che noi considereremmo biologicamente più ‘perfetto’ non è il prodotto naturalmente evolutivo di quello (supposto) precedente, ma piuttosto un gradino creativo di livello superiore: ogni vegetale e animale è infatti creato secondo la sua ‘specifica’ specie e non deriva da una specie vegetale o animale precedente, come non è vero che l’uccello è la derivazione evolutiva in scala-micro degli antichi dinosauri volanti, né che il gatto è una evoluzione dalla tigre o viceversa.
Con la scala evolutiva è un po’ come se un Artista spirituale eccelso – per propria Gloria e per convincerci della propria Realtà – volesse dimostrare agli increduli che la Sua Esistenza è nell’evidenza delle cose e che non c’è limite alla sua capacità e fantasia ‘creativa’.
All’inizio della Creazione, anzi direi subito dopo il calcio di pallone dell’inizio, vi è una nebulosa caotica.
L’astrofisica ci spiega oggi che le nebulose sono masse enormi di gas e di particelle di polvere situate nello spazio interstellare.
Oggi ne esistono parecchie, distinte da stelle e pianeti, ma all’inizio - prima della formazione di stelle e pianeti - tutto doveva essere una estesa e indifferenziata nebulosa.
La nebulosa conteneva dunque gas, molecole, elementi vari.
Questa potrebbe essere dunque la situazione che viene descritta dagli astrofisici odierni come immediatamente successiva a quello che viene chiamato Big-bang, cioè l’enorme esplosione di ‘Energia’ che avrebbe dato inizio alla Nebulosa e poi, per successive spontanee trasformazioni, all’universo che noi conosciamo.
Prima della Nebulosa, che era già di per sé un prodotto della creazione materiale, esisteva evidentemente quello che noi chiamiamo il ‘nulla’, cioè la ‘non materia’.
Esisteva però già la creazione spirituale, quella degli Angeli.
La Terra – sempre seguendo analiticamente la spiegazione dello Spirito Santo – è il primo atto di trasformazione di una parte della nebulosa, una piccolissima parte, che in qualche modo sconosciuto viene ‘condensata’ e trasformata negli elementi minerali e chimici che conosciamo.
Dopo la Terra – ancora informe - viene la ‘luce’, non luce solare o di stelle ma una luce ‘misteriosa’.
La Terra è dunque il primo significativo atto creativo di un qualcosa che sia più di un agglomerato nebulare di gas e molecole varie.
Il sole e le stelle (e cioè queste prime condensazioni di materia nebulare che si sono forse già differenziate dalla primitiva diffusa massa nebulare) diverranno ‘soli e stelle’ solo successivamente quando verranno ‘accese’ da Dio, perché lo stadio ‘evolutivo’ della terra ne renderà utile la presenza attiva.
Quelle che divergono dalla spiegazione dello Spirito Santo valtortiano sono invece le ipotesi scientifiche odierne che presentano la terra come un prodotto tardivo della nascita dell’Universo che - secondo queste teorie - sarebbe sorto quindici o anche venti  miliardi di anni fa con una Terra che verrebbe datata a circa 5 miliardi di anni fa.
La Terra è stata creata per prima, dunque prima anche degli altri pianeti.
In senso lato tutto è ‘creazione’, compreso il Caos che è venuto dopo il Nulla, compresa la Nebulosa che è venuta dopo il Caos, compreso il Sole, parte di Nebulosa, e le stelle in genere.
Ma niente in questo tipo di ‘creazione’, pur nella sua perfezione relativa, è neanche lontanamente paragonabile a quella della Terra dove esiste la Vita in tutte le sue innumerevoli varietà vegetali ed animali e, ancor di più, l’uomo spirituale.
Lo S.S. dice che questa 'misteriosa' lucedopo il globo terraqueo informe e coperto di acque - fu creata per prima e ribadisce che fu creata prima del sole, della luna e delle stelle: ‘una luce propria, indipendente da ogni altra sorgente che non fosse il volere di Dio’.
‘Una luce misteriosa – aggiunge lo Spirito Santo - che solo gli angeli videro operare misteriose operazioni a favore del globo terrestre. Perché nessuna delle cose create da Dio è inutile, né nessuna è stata creata senza una ragione d’ordine perfetto’.  
Che cosa sarà mai questa 'luce'?
Che essa sia un qualche cosa che 'dà vita' alla terra come lo spirito dà vita all’uomo?
Che sia magari quel principio vitale che anima vegetali e animali che nascono avendo già dentro al proprio germe quelle leggi di forma e di sviluppo che ne disciplinano perfettamente caratteristiche e finalità?
Cosa è che trasforma un semino di pigna in un pino, sempre e invariabilmente?
Cosa è questo ‘genoma’ che presiede allo sviluppo dell’uomo dandogli forma e sostanza, oltre che vita?
C’è poi da fare una riflessione sulla datazione dell’universo.
L’astrofisica avanza ipotesi dell’ordine di quindici e anche venti miliardi di anni per quanto attiene l’universo, e di cinque miliardi per la Terra.
Lo Spirito Santo parla invece qui molto più modestamente di ‘milioni di secoli’.
Avrete capito dal contesto che Egli non parla mai a caso, e se dice ‘milioni di secoli’ (e non decine o centinaia di milioni) vorrà dire che ciò va verosimilmente interpretato proprio come ‘milioni’ e non come ‘decine’ o ‘centinaia’ di milioni.
Nei calcoli matematici mi ingarbuglio peggio di quando scrivo 'in chiaro', ma parlando dunque solo di ‘milioni’ di secoli e non di ‘decine' di milioni, per quanto concerne l’età dell’universo e della Terra - facendo i 'dottori del cavillo' - potremmo allora azzardarci ad intendere un’età che non supera la prima diecina di milioni di secoli, cioè un miliardo di anni, quindi un lasso di tempo minore e ben lontano dai quindici/venti miliardi di anni ipotizzati dalla scienza atea attuale, peraltro capace di immaginare assurdamente un universo nato da sé e dal nulla.
Ecco che, di fronte a ciò, crollerebbero così tutte le tesi geologiche, paleontologiche ed evoluzioniste.
Volendo considerare, per preconcetto ideologico, un mito il racconto biblico sulla Creazione da parte di Dio, i sostenitori dell’Evoluzionismo hanno dovuto ipotizzare - per giustificare la possibilità della loro teoria dell’evoluzione naturale delle varie specie contrapposta a quella della Creazione divina di ogni singola specie dal nulla - una antichità di formazione dell’Universo e della Terra con ordini di grandezza smisurati per dar tempo ai processi evolutivi delle specie vegetali ed animali di realizzarsi.
Non credendo insomma in Dio, si sono creati un loro… 'Dio Tempo'.
Cosa non si fa pur di non credere in Dio…!

1 M.V.: 'Lezioni sull'Epistola di Paolo ai romani' - 12.2.48 - Centro Ed. Valtortiano .
2 È una Lezione del 2.2.48.
3 Maria Valtorta: 'Lezioni sull'Epistola di Paolo ai romani' - 12.2.48 - Centro Ed. Valtortiano.
4 Il termine ‘parte’ va inteso non come ‘parte della natura divina’ ma come ‘partecipazione’.
5 Colossesi, 1,15 .
6 1 Pietro 1, 18-21  .
7 Il tema della Creazione dell'Universo, della terra e dell'uomo, è stato trattato a fondo dall'autore anche sul piano scientifico in una trilogia 'La Genesi Biblica fra scienza e Fede' (I sei giorni della Creazione dal Big-bang al Peccato originale) - Vol. I,II,III - Ed. Segno, 2005-2006 - Opere disponibili e liberamente scaricabili nel sito internet dell'autore www.ilcatecumeno.net
8 Guido Landolina : ‘La Genesi biblica fra scienza e Fede’ – Cap. 12.2 – Ed. Segno, 2005.


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