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Voce narrante • SILVIA CANEPARO


Anno 2017
103. La 'seconda venuta'. «Quando verrò?... Verrò…! Non avrò nuova carne poiché ne ho già una perfetta… Evangelizzerò, non come evangelizzai, ma con forza nuova…»     

Faccio seguito al mio precedente Pensiero 102. L'Aurora della Stella del mare. Il Tempo di Maria. (2ª parte)

laddove commentavo il versetto dell'epistola di Paolo1 che testualmente diceva «l'ira di Dio si manifesta dal Cielo contro ogni empietà ed ingiustizia degli uomini che soffocano la verità di Dio nell'ingiustizia perché ciò che può conoscersi di Dio è in essi manifesto, avendolo Dio loro manifestato…».
Si tratta infatti di un tema che è strettamente collegato a quello del mio 'Pensiero' attuale concernente la cosiddetta 'seconda venuta' del Signore.
Si tratta del tema della degenerazione morale e spirituale dell'Umanità in genere e della Cristianità in particolare che indurrà Gesù a 'venire' o forse meglio a rendersi in qualche modo presente per giudicare e punire l'Umanità che si farà seguace dell'Anticristo il quale tuttavia verrà sconfitto dalla Condottiera delle schiere celesti ed umane, Maria SS., con il Trionfo del Suo Cuore Immacolato da Lei predetto nelle apparizioni a Fatima nel 1917.
Vi sarà dunque un tempo di grande tribolazione che tuttavia dopo la sconfitta dell'Anticristo e del Falso Profeta sarà seguita - ed ecco anche qui la 'Venuta' del Signore - dall'instaurazione ad opera Sua del Regno di Dio in terra nel cuore degli uomini.
Sempre rifacendomi alla mia precedente avvertenza in merito al fatto che certi Dettati della 'Valtorta' si spiegano spesso ancor meglio alla luce di altri Dettati, vi è un ulteriore brano valtortiano che si ricollega a questo argomento e lo chiarisce ancor meglio.
Si tratta di un 'Dettato' ricevuto dalla mistica e trascritto nei suoi 'Quaderni'2, che però si ricollega a quello contenuto ne 'L'Evangelo come mi è stato rivelato'3 sul quale avevamo pure 'ragionato' nel precedente 'Pensiero'.
Anzi non si tratta di un solo Dettato ma di due successivi, dello stesso giorno, in cui Gesù affronta con la mistica il tema della sua 'seconda venuta'.4
I temi cosiddetti escatologici (nuovi tempi, tempo dell'Anticristo, fine del mondo…) sono trattati con notevole ampiezza e profondità nell'opera valtortiana anche se credo di poter dire - nonostante io abbia cercato di meditarli a fondo - che sono di non facile, anzi talvolta di difficile interpretazione.
Questo non deve meravigliare perché ho già detto che una caratteristica di queste particolari profezie sembra sia quella di dare un 'messaggio', un avvertimento affinché gli uomini ne tengano conto e si ravvedano, ma tenendone celato, volutamente 'confuso', il momento di 'realizzazione'.
In qualche punto dell'opera della Mistica mi pare anche di ricordare che Gesù avesse giustificato questo fatto come un atto di misericordia.
La conoscenza del futuro ci potrebbe infatti fare precipitare nella disperazione, oppure potrebbe scoraggiarci dallo sforzarci per migliorare noi stessi perché penseremmo che tanto sarebbe inutile, infine potrebbe demotivarci da un ulteriore perfezionamento se sapessimo in anticipo che raggiungeremo i traguardi auspicati, non ultimo quello della salvezza.
Certe profezie la cui realizzazione parrebbe imminente, inoltre, ci obbligano - o meglio 'obbligano' chi ci crede - a stare sempre all'erta, ad essere sempre 'pronti' perché non sappiamo mai veramente 'quando il 'ladro' arriverà'….
Dicevo dunque che in questi due dettati si affronta il tema della 'seconda venuta' di Gesù.
Per inciso, fra gli studiosi - come ad esempio i cosiddetti 'millenaristi' - vi è chi la riterrebbe una venuta materiale in carne ed ossa, come se questa 'venuta' fosse prossima e fosse proprio quella della fine del mondo.
Vi è poi chi ritiene che non vi sia alcuna venuta 'intermedia' ma solo la Venuta  dopo la fine del mondo.
Vi è invece chi - come ad esempio San Bernardo di Chiaravalle - scriveva e predicava ai suoi tempi che fra quella iniziale e quella finale vi dovesse essere in seguito una venuta spirituale nel segreto del cuore degli uomini, una venuta dunque 'intermedia' perché successiva a quella della Resurrezione e precedente quella finale.
Ad ogni buon conto nel primo dettato5 Gesù - nel 1943 - preannuncia alla Valtorta che ancorché il suo non sia un regno di questa terra, secondo il senso comune che si dà a questo termine, esso sarà un Regno della terra...:
'...Regno palese e vero, non solo spirituale quale è ora e di pochi. L'ora verrà in cui sarò Re solo e vero di questa terra che ho comperata col mio Sangue, della quale sono stato creato Re dal Padre con ogni potere su di essa.
Quando verrò? Che è l'ora rispetto all'eternità? E che ti importerà dell'ora quando sarai nell'eternità?
Verrò. Non avrò nuova carne poiché ne ho già una perfetta.
Evangelizzerò, non come evangelizzai, ma con forza nuova, perché allora i buoni saranno non umanamente buoni come lo erano i discepoli alla mia prima venuta, ma saranno spiritualmente buoni, e i malvagi saranno spiritualmente malvagi.
Perciò la forma sarà consona alle circostanze, perché se usassi la forma di 20 secoli orsono sarebbe superata, pei perfetti nel bene, e sarebbe offrire modo ai satanici di recare un'offesa che non è permessa recare al Verbo glorificato.
Come una rete di maglia fina trascinerò dietro alla mia Luce i giunti alla sottigliezza spirituale, ma i pesanti, per la congiunzione della Carne con Satana, i Morti dello spirito che la putredine dell'anima tiene confitti nel fango, non entreranno nella mia Luce e finiranno di corrompersi nella congiunzione col Male e con la Tenebra.
Per ora preparo il tempo futuro usando singolarmente la Parola che scende dai Cieli a dar luce alle anime pronte a riceverla.
Faccio di voi i radiotelefonisti intenti a udire l'insegnamento che è perfetto e che avevo già dato e che non muto, poiché Una è la Verità, ma che è stato dimenticato o svisato, troppo dimenticato e troppo svisato perché faceva comodo dimenticarlo e svisarlo.
Faccio questo perché ho pietà dell'Umanità che muore senza il pane dello spirito.
Come ho dato Me per pane dell'anima vostra, così ora porgo la mia Parola per pane del vostro spirito. E ripeto: 'Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e l'osservano'.
Nel secondo dettato di quella stessa giornata6 (16.8.43) Gesù ricapitola la precedente lezione alla mistica ricordandole di aver detto che la sua nuova venuta avrà forma e forza nuova consona alle circostanze, avendole infatti spiegato come sarebbero stati allora gli uomini.
I contenuti di questa seconda interessantissima 'lezione' di Gesù si possono sintetizzare nei seguenti concetti:
 Il tempo dello spirito deve venire.
 L'uomo - dopo il Peccato Originale - era piombato in una tenebra di spiritualità, era diventato poco più di un 'bruto', cioè di un 'animale' in cui si dibattevano e lievitavano le forze inferiori, con istinti belluini, pezzo di carne appena infuso di un moto animico dato da un'anima ferita a morte e tramortita da un coma spirituale, dove solo il 'ricordo' lontano della Luce perduta, ricordo nel profondo dell'anima, lo spingeva verso la Luce.
 Poi Dio mandò i patriarchi ed i profeti ad illuminare come fari l'Umanità che cercava il porto nel mare in tempesta.
 Quindi è venuta la vera Luce: Gesù.
 Ma una parte del mondo non l'ha voluto accettare, anzi l'ha respinto.
 L'Umanità si è allora divisa: una parte ha cominciato a precipitare sempre più in basso, un'altra parte - la più esigua - ha voluto invece diventare sempre più spirituale e diviene sempre più capace - grazie anche ai Sacramenti lasciati da Gesù proprio a questo scopo - di comprendere lo Spirito.
 Poiché i 'tempi' stringono, Gesù dice che Egli usa mezzi speciali per accelerare la pienezza dell'ammaestramento della Parola e la pienezza della formazione spirituale dei discepoli veri, dei sudditi del Re Gesù Cristo che sarà Re del Mondo prima del Giudizio finale del mondo.
 L'uomo, procedendo verso l'ora ultima deve raggiungere la 'spiritualità' ma - bisogna capire bene - Dio è spirito, Satana è spirito: il primo spirito di perfezione, il secondo spirito di peccato.
 La massa dell'Umanità, scissa in due per propria volontà che Dio rispetta, seguirà ognuna la 'spiritualità' che si è liberamente scelta.
 Quando gli spiriti dei cristiani veri saranno giunti al giusto stadio di maturazione spirituale, stadio che ora (N.d.r.: era il 1943!!!…) è di singoli e poi sarà di tutta la massa dei cristiani veri, Gesù si rivolgerà solo a questa parte perfezionandola con un ultimo ammaestramento, con una nuova evangelizzazione, non diversa nel 'senso': il quale non può mutare, ma  diversa nella 'forza' che allora la massa potrà capire e che oggi non capirebbe.
 Comincerà così la selezione degli eletti dai reprobi.
 Dopo la Guerra finale di Gog e Magog7 e la fine del mondo, dopo l'ultimo Purgatorio che potrebbe durare anche secoli, ci sarà il Giudizio universale8 al cui riguardo il Gesù valtortiano più precisamente dice: '… giudicherò con la mia veste splendente di Carne glorificata i corpi dei riviventi per l’estremo giudizio, tornerò per sempre al Cielo, dopo avere condannato alla morte eterna le carni che non vollero divenire spiriti; e vi tornerò Re fulgido di un popolo fulgido in cui l’opera del Padre, del Figlio, dello Spirito, sarà glorificata con la creazione del perfetto corpo umano quale il Padre lo fece in Adamo, bello di indescrivibile bellezza, con la redenzione del seme d’Adamo per opera del Figlio, con la santificazione operata dallo Spirito.»

Sommario dei 'Pensieri a voce alta' (dal n. 095 al 117) che - con frequenza il sabato o la domenica - vengono di volta in volta inseriti nella Sezione 'Pensieri a voce alta' del mio Sito (Clicca QUI), da dove  potranno essere liberamente scaricati,

095. Pensiero introduttivo.

096. L'Aurora della Stella del mare. Il Tempo di Maria. (Parte prima)

097. San Paolo. Alcuni episodi salienti della sua vita avventurosa.

098. Paolo: ebreo, israelita, ardente nelle pratiche mosaiche e farisaiche, fanatico, intransigente sino all'ingiustizia…

099. Pentecoste. La discesa dello Spirito Santo nel Cenacolo su Maria S.S. e sugli Apostoli.

100. La doppia natura di Gesù, vero Dio e vero Uomo.

101. Il Giusto vive di fede.

102. L'Aurora della Stella del mare. Il Tempo di Maria. (Parte seconda)

103. La 'seconda venuta'. «Quando verrò?... Verrò…! Non avrò nuova carne poiché ne ho già una perfetta…
      Evangelizzerò, non come angelizzai, ma con forza nuova…»

104. La negazione del Dio Creatore e l'Evoluzionismo.

105. I negatori dell'Eucarestia ed i satanisti… 'credenti'.

106. Le 'anime-vittima' per la salvezza del mondo.

107. Non giudicare!

108. Le tribolazioni e l'angoscia del grande peccatore in vita e le pene dell'inferno.

109. Le quattro dimore dell'Aldilà. Paradiso, Inferno, Purgatorio e Limbo.

110. Dio vuole la circoncisione dei cuori e di fronte ai ministri boriosi che ostentano sapienza prende dei 'laici' che - pur essendo umili ed ignoranti - diventano 'sapienti' per ispirazione diretta di Dio che li istruisce.

111. Tutti gli uomini peccano perché non hanno il 'Timor di Dio'.

112. Prima ancora che Dio creasse, Egli aveva già in mente il Peccato della futura Umanità e il rimedio per salvarla, appunto il 'Verbo-Dio-Uomo crocifisso': la vittima sacrificale.

113. È per la sua fede in Dio e non per la circoncisione fisica che Abramo ricevette la promessa di una discendenza numerosa fra circoncisi ed incirconcisi.

114. Maria S.S., l'Arca dilettissima di puro oro che ancor ci contiene così come è da Noi contenuta….

115. La scala ascensionale della Creazione, la cui perfezione è Gesù Cristo, l'Uomo-Dio, che unisce in Sé la natura divina e quella umana.

116. Il mio Essere si estende su tutto l'Universo. La mia Luce bagna di Sé gli astri, i pianeti, i mari, le valli, l'erbe, gli animali. La mia Intelligenza corre per tutta la Terra, istruisce i lontani, dà a tutti un riflesso dell'Alto, educa allaricerca di Dio. La mia Carità penetra come il respiro e conquista i cuori.

117. Porrò il mio Arcobaleno fra le nubi… e mi ricorderò del mio Patto…


1 M.V. - 'Lezioni sull'Epistola di Paolo ai Romani' - 6.01.48 - Centro Ed. Valtortiano
Rm Cap. 1, v. 18: 14 Io son debitore ai Greci e ai Barbari, ai sapienti ed agli ignoranti, 15 quindi (quanto a me) sono pronto ad annunziare il Vangelo anche a voi che siete in Roma. 16 Perché io non mi vergogno del Vangelo, virtù di Dio a salvezza d’ogni credente, prima del Giudeo, poi del Greco. 17 In esso infatti si manifesta la giustizia di Dio che vien dalla fede e tende alla fede, come sta scritto: Il giusto vive di fede. 18 Or l’ira di Dio si manifesta dal cielo contro ogni empietà ed ingiustizia degli uomini che soffocano la verità di Dio nell’ingiustizia, 19 perché ciò che può conoscersi di Dio è in essi manifesto, avendolo Dio loro manifestato.
2 M.V.: 'I Quaderni del 1943' - Dettato del 16.8.1943 - pagg. 132/139 - Centro Ed. Valtortiano
3 M.V.: ‘L’Evangelo come mi è stato rivelato’, 2001 – Vol. IX, Cap. 593.1/3, pagg. 371/373 – CEV
4 Questo tema è trattato a più riprese nelle mie opere. Vedi in particolare "I Vangeli di Matteo, Marco, Luca e del 'piccolo' Giovanni" - Vol. IV - Capp. 12 e 18 - Ed. Segno, 2004 ed inoltre il volume 'Viaggio nell'Apocalisse verso l'Anticristo prossimo venturo' - Ed. Segno, 2007.
Le opere sono liberamente scaricabili dal sito internet dell'autore: www.ilcatecumeno.net  
5 Maria Valtorta: 'I Quaderni del 1943' - 16.8.43 - Pag. 233-234 - Centro Editoriale Valtortiano
6 Maria Valtorta: 'I Quaderni del 1943' - 16.8.43 - Pag. 235/237 - Centro Editoriale Valtortiano
7 Ap 20, 7-10
8 Ap 20, 11-14





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