VoceALTA-096 - ilCATECUMENO.it

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Voce narrante • SILVIA CANEPARO


Anno 2017
096. L'Aurora della Stella del mare. Il Tempo di Maria. (Parte prima)

Faccio seguito al mio precedente ► 095. Pensiero introduttivo

Stiamo vivendo - anche se pochi sembrerebbero accorgersene, perché la grande maggioranza delle persone non ne ha la minima consapevolezza - un'epoca straordinaria, anzi apocalittica: le ultime fasi, cioè, del Tempo predetto nell'Apocalisse di San Giovanni apostolo e dalla Madonna a Fatima nel 1917, quello della guerra escatologica fra forze del Bene e forze del Male che sarà seguita - alla fine - dal Trionfo del Cuore Immacolato di Maria e dall'instaurazione del Regno di Dio in terra nel cuore degli uomini dopo una fase di tremenda Purificazione per l'intera Umanità.
Quella che seguirà nei seguenti miei 'Pensieri a voce alta' non sarebbe una lettura per 'tutti', nel senso che richiederebbe una base almeno minima di conoscenza nel campo della 'Apocalittica' e della 'Escatologia'1, ma cercherò di fornire io stesso - cammin facendo - almeno delle nozioni elementari, cercando di essere il più chiaro e semplice possibile.
Viviamo infatti l'accentuarsi di un'epoca di Apostasia, di abbandono della fede,  che sembra aver anche raggiunto i vertici della Chiesa, come e più che ai tempi di Ario il quale dette vita nel terzo/quarto secolo d.C. alla sua dottrina cristologica eretica che negava la divinità di Gesù Cristo dando così origine all'Arianesimo al quale finirono allora per aderire lo stesso Papa Liberio e pressoché la totalità dei vescovi di allora, oltre un migliaio.
Il principale avversario di questa dottrina, appoggiata per ragioni politiche anche dall'Imperatore del tempo, fu il Vescovo di Alessandria Sant'Atanasio che - insieme a due suoi altri 'compagni' d'arme: Sant'Ilario di Poitiers e San Lucifero di Cagliari - subì persecuzioni di ogni genere ma alla fine prevalse facendo ristabilire l'autentica Dottrina della Chiesa, con Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo, una Persona con due nature coesistenti, quella umana per parte di Maria e quella divina per parte del Verbo.
Se Sant'Atanasio non avesse combattuto strenuamente, oggi - come qualcuno ha detto - non saremmo cattolici ma… ariani.
È sotto gli occhi ormai di tutti - tranne per coloro che ne siano rimasti in qualche modo 'accecati' - che mai come ora il Cristianesimo Cattolico Apostolico Romano, cioè la nostra Chiesa di sempre, stia vivendo la più tremenda ora di Apostasia della sua bimillenaria storia.
È dunque necessaria una Nuova Evangelizzazione.
Sempre la stessa ma con metodi e forza nuovi, e questo ciclo di 'Pensieri' rappresenta un piccolo ulteriore tentativo per indirizzare chi vuole provare o riprovare a credere in alcune semplici ma fondamentali verità della fede cattolica, verità che - sotto i colpi inferti negli ultimi due secoli dall'Illuminismo, dal Razionalismo e dal Positivismo - sembrano essere perdute se non addirittura irrise.
Il 6 gennaio 1948 in una Sua lezione di commento alla Epistola di Paolo ai Romani2 lo Spirito Santo diceva alla grande mistica moderna Maria Valtorta:
6-1-1948
"Ora l'ira di Dio si manifesta dal Cielo contro ogni empietà ed ingiustizia degli uomini che soffocano la verità di Dio nell'ingiustizia".

Ai Romani, c. 1 v. 18.
Dice l'Autore Ss.:
«Nella lezione avanti questa ho invitato a difendere l'Idea religiosa per avere salvezza e pace, perché quando un popolo cade in "empietà e ingiustizia" - e la più grande empietà, la più grande ingiustizia, è offendere Dio, deridere la Religione, attaccarla, spegnerla nelle menti, disubbidirla scientemente, premeditatamente, in tutti i suoi comandi - allora l'ira di Dio si manifesta dal Cielo.
Non occorrono folgori perché sia manifesta. Non cataclismi. Non diluvi. Ma basta che Dio vi abbandoni a voi stessi perché vi diate da voi stessi la morte, l'angoscia, la disperazione.
L'ira di Dio, più che manifestarsi con castighi, la vera, immutabile ira, si manifesterà coll'abbandonarvi a voi stessi.
Quelle che voi chiamate ira di Dio - le guerre, i mezzi atroci di distruzione, i cataclismi, le pestilenze - ancora non sono ira senza mutazione, ira assoluta.
Sono rimproveri e richiami di Padre, offeso, ma ancora premuroso di dare soccorso e perdono ai figli colpevoli.
Ma quando ogni "empietà e ingiustizia" sarà nel cuore dei 99/100 dell'umanità, quando empietà e ingiustizia mentale o materiale avrà invaso ogni classe sociale, e financo l'abominio sarà penetrato nella casa di Dio - l'abominio della desolazione3 di cui parla il profeta, e lo conferma il Verbo, né ancora avete dato il giusto significato alla parola "desolazione" di cui è detto che sarà segno della fine, e lo sarà - allora Dio non vi riprenderà più con paterni castighi - che purtroppo, è vero, salvano pochi, ma perché i più già sono servi di Satana - ma vi lascerà a voi stessi.
Si ritirerà. Non farà più atto. Sino al momento in cui un baleno del suo volere ordinerà ai suoi angeli di aprire i sette sigilli4, di suonare le quattro trombe5, di liberare l'aquila dei tre guai6, e poi, orrore, sarà dato fiato alla quinta tromba7, e il Giuda dei tempi ultimi aprirà il pozzo d'abisso8 per farne uscire ciò che l'uomo avrà desiderato più di Dio.
Quando? Quando? Già siete in quest'ora o state per entrarvi?
Temete. Ve lo chiedete ... Ma non vi pentite. Non vi sarà detto il quando. Esso è scritto nel cuore dei presenti profeti, "ma è sigillato quel che hanno detto i sette tuoni ad essi, ed essi non lo diranno"9.
E allora, come astro pacifico sull'orrore e terrore delle onde in tempesta - tutta la Terra sommossa come mare in tempesta e tutti gli uomini naufraganti come in mare in tempesta, meno i servi di Dio raccolti sulla barca di Pietro, fedeli al Nauta santo - e allora verrà l'aurora della Stella del Mare, precorritrice al sorgere, all'apparire ultimo della Stella del Mattino10.
Nella sua seconda, ultima venuta, l'Agnello di Dio11, il Redentore, il Santo dei santi, avrà per precursore non il penitente del deserto12, salato dalle macerazioni, e salante i peccatori per guarirli dalle pesantezze e farli agili ad accogliere il Signore, ma avrà per precursore l'Angelo nostro, Colei che, pur avendo carne, fu Serafino, Colei in cui abbiamo fatto dimora, né più dolce e più degna potevamo averla, l'Arca dilettissima di puro oro che ancor ci contiene così come è da Noi contenuta, e che trasvolerà nei cieli, raggiando il suo amore per preparare al Re dei re la strada profumata e regale e per preparare - per generare e partorire, in un'ultima maternità - quanti più germi di viventi sono e vorranno essere partoriti al Signore13.
Guardate là, all'oriente dei tempi... Già sulle tenebre che coprono, sempre più folte e maledette, la Terra, si delinea un albore che più dolce non v'è.
Esso è il tempo di Maria che sorge. L'estrema misericordia che il nostro Amore ha pensata per voi.
Grande sarà la lunghezza del suo cammino. Contrastata dal suo eterno nemico, che, per essere vinto, non è meno ostinato a crucciarla e combatterla. Egli ottunde gli intelletti degli uomini per non far loro conoscere Maria. Spegne le fedi in Lei.
Crea nebbie. Getta fango. Ma la Stella del Mare è troppo alta sulle onde inquinate. Trascorrerà, né il fango sporcherà l'orlo della sua veste. Scenderà solo, ratta come un arcangelo, a scrivere, presso il segno del Tau14, la sua sigla sulla fronte dei fedeli, dei salvati al Regno eterno. E fortezza e pace entrerà nei loro spiriti sotto il tocco della mano di Lei, Madre della Vita, Sorgente della Salute.
Benedite Iddio che ha concesso alla Stella purissima di iniziare il suo cammino per attrarvi a Dio con la dolcezza del suo amore, Salvatrice pietosa, estrema, compensante gli spiriti buoni del sempre più profondo allontanarsi di Dio, disgustato dalle colpe degli uomini.
Non vi sembri ingiusto questo ritiro di Dio.
Si legge nei Maccabei15 che, quando con Antioco Epifane la corruzione entrò in Israele, ed Israele si allontanò dalla Legge per essersi asserviti molti capi d'Israele, "figli di iniquità", alle "nazioni vicine", sino al punto da far loro i perversi costumi delle stesse "vendendosi per fare il male", il santuario restò desolato come un deserto, le feste solenni si cambiarono in lutti, i sabati in obbrobrio e la sua gloria fu annientata.
Non solo, ma fu accettato "il culto degli idoli". E ciò provocò la persecuzione dei pochi rimasti fedeli, e morte, rovina, violenza, dolore, divennero retaggio del popolo che aveva suscitato l'ira del Signore. Fate i confronti. Meditate. Scegliete.
Una nuova volta Gesù vi dice ciò che disse agli ultimi Tabernacoli: "Ancora per poco sono con voi... e poi me ne andrò. E allora mi cercherete ma non mi troverete"16.
Sì, o dormienti. Parlo a voi più che ai nemici aperti. A voi che, se vi svegliaste, potreste far difesa all'Idea e al vostro bene. A voi che dormite mentre gli altri lavorano, e vi cullate nella illusione che Dio vi sia servo, che Gesù vi sia servo, e servo stolto, che dopo esser stato trascurato, non cercato, non seguito, sino a farlo persuaso di andarsene data l'inutilità del suo rimanere fra voi, possa esser pronto e prono al vostro bisogno quando sarete per essere sommersi e finalmente, ma non per tutti in tempo, vi desterete.
Cercate il Salvatore mentre ancora è fra voi, prima che l'odio lo mandi fuor dai vostri confini... in Efraim17, fra popoli sorgenti alla luce mentre voi sprofondate fra le tenebre. Fra le tenebre che "soffocano la verità, non facendola vedere, alzando il muro delle tiepidezze, dei quietismi là dove non alzano quello delle empietà e ingiustizie"18
Care amiche ed amici lettori,
stiamo insomma vivendo quelli che nell'Opera 'valtortiana vengono chiamati 'ultimi tempi', non quelli della 'fine del mondo' ma quelli della fine di 'epoca', della fine di un’epoca, in particolare i tempi dell'ultimo secolo, dominata oggi dal Falso Profeta e dall'Anticristo prossimo venturo.
Costoro verranno entrambi sconfitti da Maria SS. la quale, fin dal 1917, durante le sue apparizioni a Fatima - aveva preannunciato guerre tremende e sofferenze per l'Umanità impenitente assicurando tuttavia: 'Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà'…
Da un altro brano dell’Opera valtortiana si evince che la seconda venuta del Signore è cominciata con la Resurrezione ed avrà il suo culmine con il Giudizio universale che tuttavia non sappiamo quando avverrà.
Insomma, la ‘seconda venuta’ non è di là da venire ma è in corso perché per Dio che vive nell’Eternità il tempo è un eterno ‘Presente’.
Il Giuda degli ‘ultimi tempi', di cui parla Gesù più sopra, sembrerebbe dunque essere l'Anticristo, cioè un uomo che - come il primo Giuda - combatterà Gesù tradendolo dall'interno della stessa Chiesa così come fece Giuda dall'interno del primo Collegio apostolico.
La dizione 'ultimi tempi' del Gesù valtortiano – in pieno stile profetico - va però anche intesa con duplice senso, vale a dire come gli 'ultimi tempi' di un'era dopo la quale se ne aprirà un'altra: quella appunto già menzionata del Regno di Dio in terra nel cuore degli uomini.
I cristiani rimasti fedeli nella Fede e nella dottrina bimillenaria dovranno in quel periodo tumultuoso aggrapparsi ai bordi della barca della Chiesa, rimanendo fedeli al Papa, e sarà a quel punto che in soccorso della Chiesa verrà la Donna dell'Apocalisse con la sua corona di dodici stelle, la Stella del Mare, vale a dire Maria SS., Regina degli Angeli e dei Santi, la quale verrà come Condottiera delle schiere celesti per sconfiggere le turbe sataniche consentendo appunto l'instaurazione del Regno di Dio in terra nel cuore degli uomini.
È infatti sempre Lei la Nemica principale di Satana, al quale il Dio nella Genesi biblica - maledicendolo dopo il Peccato originale dei due Progenitori - aveva preannunciato una Donna che nel futuro gli avrebbe schiacciato il capo: la Madre cioè di Gesù, Verbo incarnato
La Donna dell'Apocalisse, sarà 'l'Aurora della stella del Mare', la Precorritrice al sorgere, all'apparire ultimo della Stella del mattino.
Essa sarà l’Aurora Precorritrice dell’ultima venuta finale di Gesù che verrà ad instaurare il giorno pieno del Regno di Dio in Cielo nel 'tempo ultimo' dopo la fine del mondo.

1 Escatologia: Dottrina che riguarda i destini ultimi dell'umanità e del singolo.
2 Maria Valtorta: 'Lezioni sull'Epistola di Paolo ai Romani' - 6.1.48 - Centro Editoriale Valtortiano
3 Daniele 9, 20-27; Matteo 24, 15-25; Marco 13, 14-23
4 Apocalisse 6
5 Apocalisse 8, 6-11
6 Apocalisse 8, 13
7 Apocalisse 9, 1-12
8 Apocalisse 9, 1-12
9 Apocalisse 10, 1-7
10 Apocalisse 2, 28; 22, 16
11 Giovanni l, 29-30
12 Matteo 3; Marco 1, 1-11; Luca 3, 1-22; Giovanni l, 19-34
13 Apocalisse 12
14 Ezechiele 9, 4-6; Apocalisse 7, 1-8
15 1 Maccabei 1, 11-67 (testo greco: 10-64)
16 Giovanni 7, 31-34
17 Giovanni 11, 5418 Ampliamento di: Romani l, 18


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