VoceALTA-071 - ilCATECUMENO.it

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VOCE NARRANTE ♫ SILVIA CANEPARO
17.5.2016
071. Inopportunità di evangelizzare? Proselitismo ed ecumenismo.

In questi tempi si fa un gran parlare di ‘Nuova Evangelizzazione’.
O meglio - nei vertici della stessa Chiesa cattolica, incredibile a dirsi - si è cominciato a parlare della 'inopportunità di evangelizzare’.
Ciò in virtù di un malinteso senso dell'ecumenismo che - anziché tendere a riavvicinare i fedeli della varie Confessioni cristiane nel mondo - avendo come comune punto di partenza la Fede nella Trinità: Padre, Gesù Cristo Figlio e Spirito Santo - tende ad un 'abbraccio' fra le varie religioni non cristiane indipendentemente dalle loro diverse dottrine, fatto suscettibile di portare al noto sincretismo.
'Sincretismo' definibile come una tendenza a conciliare elementi religiosi eterogenei appartenenti a dottrine diverse, fatto che tuttavia porterebbe ad uno snaturamento della Dottrina e Verità cristiana.
In effetti la Stampa mondiale ha riportato con grande risalto l'affermazione di Papa Francesco: ‘non esiste un Dio cattolico!’.
La cosa é piaciuta in particolare agli atei ed agli esponenti di altre 'religioni': i primi che mettono in discussione 'tout court' Dio, i secondi che contestano la religione cristiana.
L'affermazione del Papa ha lasciato costernati i cattolici ed è stata enfatizzata dai Mass-media laicisti per attaccare appunto il 'Dio cattolico' al fine di sminuire l'affermazione della Chiesa apostolica romana di essere la 'detentrice' unica della Verità di Gesù, cioè la Verità tutta intera.
Questa frase è stata interpretata e… strumentalizzata per affermare il concetto (dei razionalisti-positivisti-modernisti-relativisti) che una religione vale l'altra, trattandosi di dottrine umane, tutt'altro che divine.
Affermazione papale quanto meno incauta, fatta per di più in una intervista giornalistica dove la 'manipolazione' del pensiero è sempre possibile.
È quello che può succedere quando si è tentati dal piacere di conversare - in materia di fede -  'parlando a braccio'.
Il Papa - se fosse stato correttamente riportato quello che credo almeno  fosse stato lo 'spirito' delle sue parole - intendeva probabilmente dire che 'non esiste un Dio cattolico' nel senso che, se Dio è per definizione 'universale' e 'unico', non potrebbe essere quindi che un 'Dio identico per tutti'.
Ma se 'Dio' è lo stesso per tutti, non tutti hanno la stessa concezione di Dio.
Per i cristiani esiste realmente un Dio 'cattolico' nel vero senso etimologico della parola, cioè 'universale', ma è quello rivelatoci da Gesù Cristo che ci ha comunicato la sua intima struttura trinitaria, tre Persone: Padre, Figlio e Spirito Santo, trinità che non è riconosciuta dalle altre religioni le quali - pertanto - non ammettono neppure la Divinità di Gesù Cristo, Verbo incarnato.
Dunque non è vero che abbiamo tutti lo stesso Dio.
Se però il Dio 'trinitario' cattolico non esiste, quale sarà il vero Dio, posto il fatto che Dio - per definizione - non può essere che 'unico'?
L'autorevole affermazione pontificia sopra menzionata - forse 'voce dal sen fuggita', quantunque male interpretata e più ancora strumentalizzata - potrebbe risultare demotivante per i fedeli e per gli stessi missionari che si 'spendono' in tutto il mondo, facendo loro perdere quello slancio fatto di sacrifici e sempre più spesso anche di martirii, uno slancio che per due millenni ha accompagnato la missione della Chiesa cattolica portando il Cristianesimo in tutti i continenti insieme ad una civiltà che ha 'rivoluzionato' anche il mondo non cristiano.
Slancio che - quanto alle nuove vocazioni religiose - in realtà si è già in parte perduto e che - in un ambito cattolico ormai edulcorato - ci fa assistere alla avanzata di altre religioni a contenuti spirituali ‘forti’ come l’Islam o come altre confessioni cristiane protestanti come quelle evangeliche che in certi paesi stanno fortemente  progredendo a detrimento di una religione cattolica dove vi è invece una paurosa caduta non solo di vocazioni sacerdotali ma anche di Fede.
Fare 'proselitismo' - come è stato pure detto in alto loco - sarebbe dunque una 'sciocchezza'?
Ma non è stato invece proprio questo il comando finale di duemila anni fa che ci ha dato Gesù prima di ascendere al Cielo: ‘Andate ed evangelizzate tutte le genti…’?
Ce lo siamo dimenticato? Chi - soprattutto - se lo è dimenticato?
Quali erano le ‘genti’ da evangelizzare? Ovviamente i 'non cristiani': per farli divenire cristiani, seguaci di una Dottrina insegnata addirittura da Dio.
L’Evangelizzazione deve essere fatta con grande rispetto delle altrui culture, cioè senza 'irruzioni', non solo spiegando la Dottrina insegnataci da Gesù ma dandone l'esempio di amore, aiutando i bisognosi nel corpo e nell'anima.
Creare ‘ospedali da campo’ per curare le malattie, costruire scuole per liberare dall’ignoranza che mortifica l'essere umano e impedisce la crescita civile, scuole di formazione al lavoro per conferire benessere e dignità all'uomo.
Fare poi capire che tutti gli uomini sono eguali, che le donne non devono essere 'assoggettate' perché esse non sono inferiori agli uomini ed hanno gli stessi diritti, che i fanciulli non vanno sfruttati ma rispettati, e che la vita è insopprimibile fin dal concepimento perché essa è un Diritto del nascituro ed è un dono e non un ‘peso’ per i genitori e la stessa Società.
È ovvio che questa 'dottrina' si può scontrare con altre culture, ma è proprio questa la vita del missionario che non solo dedica tutte le sue energie a fare il bene, ma rischia ed offre la sua vita.
Quanti si sono domandati come mai gli apostoli siano stati martirizzati?
Lo sono stati perché essi si erano sparsi fra le genti pagane proprio per fare 'proselitismo' ed ‘evangelizzare’ ubbidendo al comando di Gesù, cioè quel comando che oggi si tende a mettere in sordina.
Come avrebbe fatto del resto il Cristianesimo ad espandersi senza evangelizzazione?
Talvolta il Dio della Storia – che conosce bene la psicologia umana e sa scegliere anche delle ‘scorciatoie’ - ha convertito dei ‘re’, e i loro sudditi hanno poi finito per seguirli 'convertendosi' anch'essi.
La loro conversione sarebbe stata però un 'fuoco di paglia' se poi – a seguire - non fossero venuti i ‘missionari’ ad evangelizzare consolidando le fondamenta dei ‘neo-convertiti' con l’amore e la spiegazione della Dottrina dell’Amore.
Dunque il ‘non evangelizzare’ per un falso senso di rispetto altrui sarebbe un autentico tradimento della missione di ogni buon cristiano e di quella della stessa Chiesa.
È proprio per amore verso il prossimo che dobbiamo diffondere la conoscenza e la Dottrina di Gesù Cristo, perché è solo attraverso questa conoscenza che l’uomo si può salvare più facilmente.
Bisogna rendere edotti i ‘pagani’, cioè i non credenti, che esiste davvero un Dio spirituale che ha parlato per mezzo dei profeti, che l’universo non può essere scaturito 'dal nulla e da solo' come sostengono gli atei, perché - dal nulla - nulla può crearsi 'da solo', e poi ancora che non siamo scimmie evolute divenute 'parlanti' ma spiriti, soffio di Dio, infusi in carne umana all'atto del concepimento, creati da Dio e destinati – spiritualmente parlando – ad una futura vita eterna in Cielo, e non già a dissolversi nel nulla.
Che senso avrebbe, peraltro, la nostra vita e l'intero Creato con tutte le sue straordinarie perfezioni che presuppongono una importante Finalismo?
Quando parlo di necessità dell'evangelizzazione, anzi di una nuova evangelizzazione,  mi riferisco - e qui lo ribadisco -  non solo alle altre culture ma, tanto per cominciare, proprio alla rievangelizzazione del mondo occidentale che era cristiano ma che ora non lo è più.
Solo il 10% è praticante, il restante è 'tiepido' e - ancor peggio - agnostico.
Pochi credono nel Peccato originale, pochi alla Resurrezione di Gesù e quindi neppure alla Sua Ascensione al Cielo, come nemmeno all'Assunzione in Cielo della Madonna, Madre di un Dio per miracolo divino: ovunque sta infatti trionfando anche nella Chiesa il Modernismo che accetta solo le 'verità' che è possibile accettare con la 'ragione' e sostengono che la religione cattolica deve adeguare le sue antiche 'verità' alla evoluzione della mentalità e dei costumi della società moderna, peraltro ormai corrotta.
Quanto alle tesi del Relativismo - ideologia che sostiene non esistere una Verità assoluta, ma tante diverse 'verità' e quindi che una verità vale l'altra, per cui ognuno si tenga la sua a cominciare dal Cattolicesimo - queste sostengono che non sarebbe necessario ‘evangelizzare’: trattasi di un concetto inculcato da almeno un secolo nelle nostre scuole e nelle nostre menti, anche attraverso la Stampa, da coloro che vedono la religione cristiana come fumo negli occhi, ed in particolare da coloro che sono avversari del Cristianesimo: atei, laicisti, agnostici, cioè i detentori del 'Pensiero dominante'.
Non voglio sostenere che altre religioni non meritino rispetto e non possano in qualche modo condurre a Dio ma semplicemente dire che esse non contengono – parlo delle ‘migliori’ – la Verità tutta intera.
Non è vero - come dicono scettici, agnostici ed atei - che gli uomini di tutte le latitudini credono in Dio perché sentirebbero il bisogno di un qualcosa di 'tranquillizzante', un 'ciuccio', che dia loro una prospettiva migliore che non sia la scomparsa del proprio 'io' nel nulla in seguito alla propria morte.
È vero invece che l'anima spirituale di tutti gli uomini conserva confusamente in sé una 'memoria' intuitiva del Dio che l'ha creata ed avverte in qualche modo dentro di sé che questo Dio meriti di essere adorato anche se essi - non illuminati dalla Grazia Santificante - lo fanno poi in maniera imperfetta.
Quando Dio crea infatti l'anima (prima dell'infusione nel concepito), in quell'attimo creativo infinitesimale essa - ancora perfetta, non lesionata dal Peccato originale, e quindi capace di comprendere istantaneamente in maniera intuitiva - 'vede' Dio, il suo Creatore e 'Padre', vede la Verità.
Una volta infusa nel corpo umano, anche se 'smemorata' poiché la carne farà velo, l'anima conserverà un ricordo inconscio del Dio e della Verità che lei aveva intravisto e compreso.
Le varie religioni nate nell'Antichità sono il risultato di questa memoria inconscia: ricordi vaghi, per uomini appunto privi della Grazia santificante, ricordi che però affiorano meglio negli uomini 'giusti' e in quanto tali umanamente più uniti a Dio, ricordi di quella Luce di Verità intravista, ricordi che si traducono appunto in 'religioni', ricordi - quelli del fondatore originario - che poi gli uomini successivi tendono ad 'accomodare' nei secoli secondo le loro culture e tradizioni.
Alcune religioni contengono insomma come delle 'scintille' di Verità intorno alla quale viene tuttavia avvolto umanamente un 'bozzolo' che in qualche modo la nasconde.
La Verità infatti - per definizione - non può essere molteplice, essa non può quindi che essere una sola.
L'ecumenismo inteso come un amalgama delle varie religioni - come tanti vorrebbero oggi - quanto alla Verità è un atroce inganno che mescola acque di colore diverso producendo un intruglio che con la Verità cristallina dell'Acqua di Fonte non ha più alcuna somiglianza né sapore.
È Gesù l'unico 'Uomo' al mondo che ha osato dire di essere Egli stesso Dio incarnato e che ci ha detto di essere - Lui - la Verità, la Via, la Vita, affinché seguendo i suoi insegnamenti diretti ci potessimo salvare più facilmente.
Ci si può dunque salvare anche con altre religioni 'meno giuste' ove gli uomini che vi aderiscono - convinti in buona fede che il loro 'Dio' sia quello vero e di essere della religione giusta - riconoscano in cuor loro i principi della Legge naturale infusa da Dio, cioè quella da noi detta dei 'Dieci comandamenti'.
Legge che Dio - Padre di tutti gli uomini che vorrebbe pertanto tutti 'salvi' - ha inciso a caratteri indelebili nell’anima di ognuno affinché questi abbia la possibilità di andare un giorno in Paradiso anche senza conoscere la religione ‘giusta’.
I Patriarchi dell’Antico Testamento - anche senza essere ‘cristiani’ battezzati - si sono infatti salvati poiché erano dei ‘giusti’ che onoravano Dio e seguivano la Legge naturale nel loro cuore, ma poi essi – non avendo avuto il Sacramento del Battesimo istituito solo millenni dopo dall'Uomo-Dio Gesù Cristo – hanno dovuto attendere nel Limbo la loro 'liberazione' fino all’apertura delle porte del Paradiso grazie al Sacrificio redentivo di Gesù ed al suo Battesimo di Sangue che li ha 'battezzati' e riscattati di fronte al Padre dal ‘virus’ del Peccato originale.
Per i ‘giusti’ successivi alla Redenzione e non ancora battezzati, di nuovo l’attesa nel Limbo (attesa però in un certo senso gioiosa in quanto vissuta nella consapevolezza e pregustazione della futura gloria in Paradiso), il 'famoso' Limbo (e dove se no?) oppure – se meno giusti ma non meritevoli dell'Inferno – nel Purgatorio che pure è speranza nella consapevolezza acquisita della prospettiva della futura Vita eterna in Paradiso.
Alla fine del 'mondo' e con la Resurrezione dei morti - dei quattro 'regni': Purgatorio, Limbo, Paradiso ed Inferno - rimarranno infatti solo i due ultimi.
Ritornando però allo sforzo missionario è più facile evangelizzare un 'non cristiano' piuttosto che un cristiano… 'scristianizzato' ed apostata, e ciò perché questi è già indebolito, intossicato, anzi del tutto avvelenato da ideologie materialiste, edoniste ed atee.
Il 'piccolo resto' dei veri cattolici deve avere dunque la volontà di chiedere a Gesù il dono della fede, anzi che Egli 'aumenti' la loro fede, perché è solo questo suo aiuto che può dare loro la forza di rievangelizzare in un mondo mortalmente ostile.
Perché nel mondo occidentale non ci sono che poche ordinazioni sacerdotali? Perché i Seminari sono vuoti? Perché anche le Chiese sono vuote? Perché decine di migliaia di sacerdoti hanno lasciato gli abiti religiosi negli ultimi decenni al punto che oggi noi cristiani d’Europa, culla del Cristianesimo, dobbiamo essere rievangelizzati da giovani sacerdoti che vengo da paesi da noi a suo tempo evangelizzati?
La risposta è che essi sono stati colà evangelizzati da missionari pieni di fede che sono stati capaci di trasmetterla loro e non sono stati intossicati dalla nostra cultura illuminista e razionalista, quella cultura per cui oggi si crede solo a quel che si vede e si tocca con mano, si nega il soprannaturale come pure  'quel che la ‘ragione’ non capisce'.
Siamo divenuti dei materialisti, il cui pensiero è del tutto lontano dal nostro Dio spirituale.
Ecco lo sviluppo materiale della cosiddetta civiltà del benessere, civiltà che però sembra avviarsi al suo declino per la mancanza di 'valori', ecco il crollo della civiltà spirituale che ci rende deboli, anzi vuoti, come tali permeabili a tutte le dottrine e quindi a quel Relativismo che è la negazione delle dottrine a cominciare da quella cristiana.
Evangelizzare non significa essere ‘fondamentalisti’, mentre fondamentalisti sono invece coloro che ci chiedono o addirittura ci impongono di non fare proseliti, di ‘non evangelizzare’, perché questa loro richiesta è frutto di una ben precisa ideologia, di una intolleranza religiosa che vuole negare Dio, a cominciare da Gesù Cristo.
Rievangelizziamo i ‘pastori’, dunque, se vogliamo evangelizzare il ‘gregge’.


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