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95. La «Nuova Era».
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Torno a meditare sulle parole del Gesù della Valtorta :
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«...Ora il Padre è stanco, e a far perire la razza umana lascia che si scatenino i castighi dell'inferno, perchè gli uomini hanno preferito l'inferno
al cielo e il loro dominatore: Lucifero, li tortura per spingerli a bestemmiarci per farne dei suoi completi figli...»
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Mi viene alla mente - in merito a questa predizione catastrofica, direi 'apocalittica' - un altro brano che la Valtorta scriverà, sempre sotto 'dettatura', due anni
più tardi (6.3.45) riportato nel Cap. 12° del IX° Volume del 'Poema'.
La Valtorta vedeva Gesù nell'Uliveto.
È il Lunedì notte prima della Pasqua, cioè prima del Sacrificio. Gesù evidentemente è triste perchè Egli 'sa' già quello
che sta per succedere: cioè la sua cattura, condanna e crocefissione.
E mentre gli apostoli commentano soddisfatti fra di loro che Gerusalemme - in questa Pasqua - è piena di gente accorsa 'al rito' più che altre volte, Gesù
- come se recitasse un 'salmo' (e parafrasando il profeta Ezechiele 39.17) - dice:
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'Radunatevi, affrettatevi, accorrete da ogni parte alla mia vittima che immolo per voi, alla grande Vittima immolata sui monti d' Israele, a mangiare la sua Carne, a bere il suo Sangue'.
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'Ma quale vittima ? Quale? Tu sembri uno che sia preso da una follia fissa. Non parli che di morte... e ci addolori...' gli risponde con veemenza l'apostolo Bartolomeo che, come gli altri apostoli, non voleva sentire parlare - in quel tripudio di folla dove tanti osannavano Gesù - di presagi funesti.
In realtà Gesù cercava di 'preparare' gli apostoli a quello che sarebbe successo ma questi non volevano capire o tendevano a 'rimuovere' dalla loro coscienza
quello che consideravano un 'cattivo pensiero' solamente o che comunque non volevano che si avverasse.
Gesù rimprovera allora Bartolomeo perchè egli, dotto ed esperto delle Scritture, dovrebbe sapere quale sorte è riservata al Redentore e non illudersi - come
gli altri apostoli - che la sua predicazione avrebbe sempre più convinto il mondo a seguirlo ed amarlo.
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'No! - dice Gesù parafrafrasando ancora i profeti Ezechiele, Osea e Daniele - solo dopo che questa Terra avrà peccato contro di Me, e ricordate che sono parole del Signore al suo profeta, solo dopo, il popolo, e non solo questo singolo, ma il grande popolo di Adamo comincerà a gemere: "Andiamo al Signore. Lui ci ha feriti ci guarirà". E dirà il mondo dei redenti: "Dopo due giorni, ossia due tempi dell'eternità, durante i quali ci avrà lasciato in balìa del Nemico che con ogni arma ci avrà percossi e uccisi come noi percotemmo
il Santo e lo uccidemmo - e lo percotiamo e lo uccidiamo perchè sempre vi sarà la razza dei Caini che uccideranno con la bestemmia e le male opere il Figlio di Dio, il Redentore, scagliando frecce mortali non
sulla sua eterna glorificata Persona, ma sulla loro anima da Lui riscattata, uccidendola, e uccidendo perciò Lui attraverso le loro anime - solo dopo questi due tempi verrà il terzo giorno e risusciteremo al suo cospetto nel regno di Cristo sulla Terra e vivremo dinanzi a Lui nel trionfo dello spirito. Lo conosceremo, impareremo a conoscere il Signore per essere pronti a sostenere, mediante questa conoscenza vera di Dio, l'estrema battaglia che Lucifero darà all'uomo prima dello squillo dell'angelo della settima tromba che aprirà il coro beato dei santi di Dio, dal numero perfetto in eterno - nè il più piccolo pargolo nè il più vecchio vegliardo potrà mai più essere aggiunto al numero - il coro che canterà: 'Finito è il povero regno della Terra. Il mondo è passato con tutti i suoi abitanti davanti alla rassegna del Giudice vittorioso.
E gli eletti sono ora nelle mani del Signor nostro e del suo Cristo, ed Egli è il nostro Re in eterno.Lode al Signore Iddio Onnipotente che è, che era e che sarà, perchè ha assunto il suo gran potere
ed è entrato nel possesso del suo regno'
Oh chi fra voi saprà ricordare le parole di questa profezia, già suonante nelle parole di Daniele, con velato suono, ed ora squillata dalla voce del Sapiente davanti al mondo attonito e a voi, più attoniti del mondo?!
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Ecco cosa mi fa riflettere: nel primo dettato della Valtorta Gesù dice che il Padre è stanco e a far perire la razza umana lascia che si scatenino i castighi dell'inferno
e di Lucifero, preferito al Cielo e diventato 'Dominatore' degli uomini, nel secondo dettato Gesù dice che solo 'dopo' che la terra avrà 'peccato' contro di Lui (cioè - interpreto io - dopo che lo avrà crocifisso facendo deicidio) solo dopo due 'giorni',
ossia due 'tempi' durante i quali il popolo dei 'redenti' è rimasto in balìa del Nemico che colpirà gli uomini così come essi hanno 'colpito' il Santo con i loro peccati,
solo 'dopo questi due tempi' verrà il terzo 'giorno' e i redenti resusciteranno al cospetto del Regno di Cristo sulla Terra e vivranno
dinanzi a Lui nel trionfo dello spirito...
Dopodichè - interpreto sempre io - conosciuto meglio in questo terzo 'tempo' il Signore, il popolo dei 'redenti' sarà pronto - grazie a questa
'vera' conoscenza di Dio - a sostenere la battaglia finale contro Lucifero e dopo questa battaglia finirà il mondo e tutti i suoi abitanti saranno giudicati dal Giudice vittorioso che sceglierà i suoi 'eletti' per l'eternità...
Mi dico che questa della mistica Valtorta è una 'profezia' - del genere detto 'escatologico', e cioè di quelle che rivelano in particolare gli 'ultimi
tempi' che però - fortunatamente - uno non sa mai come interpretare, nel senso che - come un responso della Sibilla cumana - i 'tempi' o i 'giorni' possono significare periodi di diecimila come centomila
anni, cioè tempi indefiniti...
Fin qui, comunque, tutto chiaro... nell'oscurità della profezia, ma c'è anche un' altra frase - con cui il Gesù della Valtorta conclude la
profezia stessa - che mi lascia perplesso sul suo significato:
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«La venuta del Re - continuerà il mondo gemente nelle sue ferite e chiuso nel sepolcro, mal vivo e mal morto, chiuso dal suo settemplice vizio e dalle sue infinite eresie, l'agonizzante spirito del mondo chiuso, coi
suoi estremi conati, dentro l'organismo, morto lebbroso per tutti i suoi errori - la venuta del Re è preparata come quella dell'aurora e verrà a noi come la pioggia di primavera e di autunno. L'aurora è preceduta e preparata dalla notte. Questa è la notte. Questa di ora...'
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Luce:
I due 'tempi' sono i due millenni. Il terzo rappresenta il prossimo della nuova Era.
I primi due millenni, che precedono il terzo millennio (dopo Cristo), sono la Notte alla quale segue l'Aurora (cioè il terzo millennio) che è il Tempo del Signore, prima che Satana scateni la sua ulteriore battaglia alla fine della quale ci sarà la fine del mondo con il Giudizio: Io Giudice e Re, voi popolo Mio.
Il terzo millennio sarà il tempo di Cristo sulla terra: il Regno di Dio in terra.
Riepiloghiamo i concetti:
Così come la notte è seguita dall'aurora, è l'aurora che precede il giorno dove il sole splende.
Dunque i primi due millenni dopo il Cristo, iniziatisi con il deicidio, rappresentano la notte che precede l'aurora.
L'aurora è quella del Regno di Dio, che voi invocate con il Pater, nel terzo millennio che porterà, dopo di questo e dopo ancora la battaglia finale con Lucifero, al giorno fatto con il sole splendente del Giorno del Giudizio: giorno splendente per i Figli miei, al quale seguirà la Notte, questa volta ultima ed eterna, per i figli
dell'Altro.
Eccoti spiegato il senso di questa profezia.