

(M.Valtorta: 'Libro di Azaria', 19.5.46, pag. 114 - Centro Editoriale Valtortiano)
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91. Talvolta Dio colpisce popoli interi... e nelle masse anche i «figli di Dio»,
anch'essi «ladri del paradiso» come quei piccoli che a Dio anzitempo ascendono.
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Il Libro di Azaria, come si legge nella Introduzione redatta da Padre Corrado M. Berti O.S.M., contiene contenuti dottrinari eccelsi esposti però in maniera accessibile
a dotti e a semplici.
Inoltre contiene direttive e consigli in particolar modo per due categorie ben definite: quella dei direttori spirituali dei carismatici e quella dei carismatici stessi.
Parla anche dei dolori che affliggono la terra a causa dell'uomo, che è diventato un vero e proprio criminale.
L'Umanità - dice Azaria - si combatte e Dio, per punizione al suo esser sorda ai suoi richiami, lascia che essa si autodistrugga.
Mi colpisce però in questo contesto - e mi dà da riflettere pensoso - una frasetta, un inciso, quale
«... Pei peccati di un popolo periscono anche i giusti di esso...»
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Mi dà da pensare perchè non mi sembra giusto e mi sembra anche una contraddizione con il Vangelo.
Perchè - mi domando infatti - una persona 'per bene' dovrebbe pagare a causa delle colpe degli altri ?
E d'altra parte non c'era quella parabola evangelica dove il Padrone delle terre diceva ai suoi servi di non tagliare il loglio, mescolato ad arte dal nemico nel campo
di grano, per non rischiare di tagliare con esso anche il grano, ma di aspettare il momento della maturazione e separarli dopo la mietitura?
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Luce:
Talvolta Dio colpisce i popoli interi.
Ciò avviene per protervia di un popolo aggressore - protervia consentita perchè Dio è "Dio di libertà", ma poi verrà pagata - o per espiazione del popolo che viene oppresso il quale paga così le colpe collettive che ogni individuo, o buona parte di quegli individui, si è assunto.
È vero, l'uomo può essere buono con i "suoi" e cattivo con gli "altri", ma ciò non lo rende cattivo solo a metà perchè
nell'essere buoni con i "propri" non vi è alcun merito.
Dunque Dio colpisce le masse e nelle masse anche i 'figli di Dio'.
Ma poichè ti dissi che tutto devi sempre considerare alla luce del soprannaturale, ed in particolare anche la morte dei bimbi e dei giusti, ecco che i figli di Dio ascenderanno
più rapidamente e senza rischi al Cielo, anch' essi "ladri del Paradiso" come quei piccoli che a Dio innanzitempo ascendono.
Quindi i giusti accettino le sofferenze con spirito soprannaturale e le offrano sull'altare divino, corredentori di se stessi e degli altri fratelli.
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Tutto quadra, certo, ma solo se uno si mette a giudicare le cose dal punto di vista dello spirito...!
Questa, del resto, fu anche la logica 'spirituale' della distruzione dell’Umanità in seguito al Diluvio manfato da Dio.
In una umanità completamente corrotta, dove però continuavano ancora ad esserci degli uomini che non lo erano del tutto, venne salvato solo il 'giusto' Noè.
La distruzione di tutta l'umanità, tranne il gruppo famigliare di Noè, impedì la corruzione totale, e quindi la condanna totale, di quella parte
che non si era ancora fino a quel momento corrotta del tutto, e consentì alla razza umana di 'salvarsi' e di ricominciare da capo il suo cammino.
È anche un po' come il ragionamento che avevo sentito per cui - precedentemente - anche la punizione seguita al peccato originale 'salvò' la razza perchè
questa - divenuta cosciente della sua 'miseria' e quindi umile - avrebbe sentito il bisogno (almeno limitatamente agli uomini di buona volontà, che peraltro sono gli unici che Dio 'desidera' considerare
'figli suoi') di cercare conforto e salvezza in Dio.