

Voce narrante • SIMONA SERAFINI
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6ª parte – Cap. 03. IL MIO ESSERE SI ESTENDE SU TUTTO L'UNIVERSO; LA MIA LUCE BAGNA DI SÉ GLI ASTRI, I PIANETI, I MARI, LE VALLI, L'ERBE, GLI ANIMALI; LA MIA INTELLIGENZA CORRE PER TUTTA LA TERRA, ISTRUISCE I LONTANI, DÀ A TUTTI UN RIFLESSO DELL'ALTO, EDUCA ALLA RICERCA DI DIO; LA MIA CARITÀ PENETRA COME IL RESPIRO E CONQUISTA I CUORI.
3.1 Grazie a Maria Ss. è giunta la Redenzione. Grazie a Lei è stato ottenuto dagli uomini il Cristo - che è Carità - e, sempre grazie a Lei e al Cristo, gli uomini hanno ottenuto lo stesso Spirito Santo.
Nel Capitolo precedente lo stesso Spirito Santo che ‘parlava’ a Maria Valtorta aveva detto di Sé:
‘Lo Spirito Santo è lo Spirito Ss. del Ss. Increato… l’essenza di Dio è la Carità… il fuoco della Carità divina è il Santo Spirito di Dio…’.
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È la stessa cosa che ha scritto San Paolo in un versetto della sua epistola ai Romani:
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'...Or la speranza non inganna, perché la carità di Dio è stata diffusa nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, che ci è stato donato'
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San Paolo sottolinea il concetto che - avendo la fede in Gesù Cristo - abbiamo anche la carità di Dio nel nostro cuore, carità che ci è stata donata per mezzo dello Spirito Santo.
Ora – per conoscere ancora meglio lo Spirito Santo attraverso le sue spiegazioni – facciamo attenzione a come - in una nuova lezione alla mistica1 - Egli affronta questo argomento sviluppando in sequenza alcuni concetti.
Abbiamo già preso in considerazione - Egli dice - il tema delle due nature di Gesù, quella umana e quella divina.
La natura divina, infusa nella carne umana non si è 'avvilita' ma essendo - in quanto divina - una natura infinita, essa ha come 'divinizzato' quella umana ricreando in Gesù un 'nuovo Adamo', cioè un essere umano perfetto in Grazia quale era stato il Progenitore prima che cadesse volontariamente nel Peccato.
Con Gesù fu ricreato il 'nuovo Adamo', con Maria la 'nuova Eva'.
La prima prestò orecchio alla tentazione di Satana, la seconda non cadde in questo errore meritando così che il Verbo divino divenisse Carne in Lei per opera dello S.S., senza alcun intervento umano e potesse vivere Uomo fra gli uomini e dare agli stessi la possibilità della salvezza e cioè quella vita eterna in Paradiso che l’uomo aveva demeritato nella prova.
La prima Eva, creata perfetta, in grazia perfetta, creata libera, volle cogliere il frutto dell'Albero della conoscenza del Bene e del Male per poter essere 'come Dio' secondo la tentazione di Satana, il serpente.
La nuova Eva volle invece essere (da sempre) soltanto la serva del Signore, accettando le sofferenze che ne sarebbero derivate - come avevano annunciato i profeti nei secoli precedenti - e mantenendosi oltre che serva anche umile, casta, paziente, ubbidiente, amorosa, al punto che Dio - conoscendola per tale già 'ab aeterno' nel suo eterno Presente - decretò che Lei non sarebbe morta nel vero senso della parola perché non avrebbe potuto morire chi, come Lei, avesse dato agli uomini - per mezzo del Verbo - la Vita.
Anzi, proprio per aver essa generato l'Uomo-Dio, 'frutto' non dell'Albero ma del suo seno, Dio le avrebbe dato la conoscenza sia del Bene che del Male, potendo così Lei amare ed insegnare ad amare grazie alla conoscenza del primo e combattere con le sue 'armi' il secondo, Satana.
È dunque grazie a Maria - continua lo Spirito Santo - che l'Ordine distrutto dal Peccato di Adamo è stato ricostituito.
Grazie a Lei è giunta la Redenzione.
Grazie a Lei è stato ottenuto dagli uomini il Cristo - che è Carità - e, sempre grazie a Lei e al Cristo, gli uomini (e qui entriamo nel merito del versetto di cui sopra) hanno ottenuto lo stesso Spirito Santo.
Senza lo Spirito Santo - dice lo Spirito Santo valtortiano - gli uomini non potrebbero né amare, né conoscere Dio, né divenire 'figli di Dio', né diventare santi combattendo eroicamente contro il proprio 'io', né esperti nella 'teologia': la scienza di Dio, né avere in Lui - presente nell'anima dell'uomo in grazia, Tempio dello S.S. - lo stesso Spirito Santo che avrebbe interceduto per l'uomo nei confronti di Dio Padre, valorizzando le sue preghiere e gridando 'Padre' in nome suo.
Ecco..., lo Spirito Santo, lo Spirito di Dio, è stato dato agli uomini da Gesù Cristo ed è stato concesso grazie a Maria Ss., non solo Madre del Cristo Dio ma anche di tutti gli uomini.
Madre degli uomini non in modo simbolico ma vero, perché - avendoci dato il Verbo-Gesù, che è di per se stesso Vita, ed essendo Lei Madre della Vita - Lei è anche Madre dell'Umanità.
Infatti è lo Spirito Santo che mantiene negli uomini la Vita, è Egli che ne fa dei 'portatori di Cristo', come detto appunto da Paolo: 'Non sono più io che vivo: è Cristo che vive in me'.2
Maria, incinta di Dio, ne fu assorbita fino ad esserne 'posseduta', così come gli uomini, se vogliono, possono essere 'fecondati' dal Cristo che - come detto da San Paolo - prende vita in loro divenendo essi una sola cosa non solo con il Verbo-Uomo-Dio ma - per l'unità del Verbo al Padre e allo Spirito Santo - divenendo anche una sola cosa con la Trinità che abita in loro per divenire poi eredi della Gloria di Dio.
Quella che avete sopra letto non è altro che una mia parafrasi e sintesi della Lezione, ma comunque – rileggendola – non possiamo non rimanere meravigliati dal ruolo ‘centrale’ che riveste lo Spirito Santo nell’ambito della Ss. Trinità.
Ma come si fa a parlare di un suo ‘ruolo centrale’ quando dobbiamo confrontarci con il concetto di un Dio Uno e Trino, cioè con il mistero della Trinità, Unità di tre Entità che sono tre singole Persone, distinte e pur unite come – scusatemi il paragone improprio, ma è solo per dare una grossolana idea -i tre lati di un triangolo equilatero dove Dio – e cioè il ‘triangolo’ formato dai tre lati - è Uno ma i lati (le Persone della Trinità) sono tre?
Tre persone in Una, ognuna con la propria ‘personalità’, e un Dio solo fatto di tre Persone!
È un concetto umanamente inconcepibile, che possiamo accettare solo per Rivelazione ma che non riusciamo a capire.
Del resto non riusciamo a capire nemmeno il mistero della vita, cioè quello del principio vitale che ‘anima’ i vegetali e gli animali.
Non riusciamo proprio a comprendere – anche se sappiamo che tale principio vitale o ‘anima-animale’ si trasmette con la riproduzione - in che cosa consista questo ‘soffio’ di vita e da dove tragga origine.
Abbiamo già accennato al fatto che - non riuscendo noi uomini a capire l’intima essenza di Dio - abbiamo allora bisogno di farcene in qualche modo una immagine che ci renda più facile il conoscerlo, sia pur per grossolana approssimazione, e l’amarlo.
Ci è stato insegnato – come già detto - che delle tre Persone una è il Padre, l’altra è il Figlio e la terza è appunto lo Spirito Santo il quale è l’Amore che unisce il Padre e il Figlio.
Oppure, se vogliamo utilizzare un’altra approssimazione, potremmo dire che il Padre è Pensiero potente, il Figlio è il Verbo, cioè la Parola che traduce in atto il Pensiero del Padre, mentre lo Spirito Santo potremmo considerarlo come una sorta di ‘Energia Intelligente’ che tutto fa.
Come anche abbiamo già detto, la Genesi, parlando della Terra ancora informe, dice che lo Spirito si librava sulle acque…
La Genesi dice che a ‘librarsi’ era ‘lo Spirito’, e non il ‘Padre’ o il ‘Figlio’, segno che lo Spirito Santo deve avere realmente avuto un ruolo determinante nella Creazione dell’Universo e della Terra.
Ruolo determinante – però – anche nello stesso uomo, se ci è stato insegnato – sempre per rivelazione – che l’uomo, con la sua anima in grazia, è ‘Tempio’ in cui ‘riposa’ lo Spirito Santo.
Ma è forse un riposo ‘passivo’ quello dello Spirito Santo nell’anima dell’uomo?
No, è attivo, se è vero che è lo Spirito Santo Colui che illumina le menti e che - ‘santificando’ lo spirito - conduce l’uomo a Dio.
Dunque lo Spirito Santo ha un ruolo fondamentale, come lo ha avuto nell’Incarnazione del Verbo in Maria Ss. avvenuta – attenzione – per opera dello Spirito Santo.
Non poteva il Verbo incarnarsi da solo? Forse sì, ma forse c’era una distinzione di Ruoli, e quello ‘operativo’ spettava allo Spirito Santo che è anche Colui che rende comprensibile la Parola del Verbo. Altro mistero!
Come abbiamo visto é infatti lo Spirito Santo l’Autore di ogni insegnamento divino, anche quando ‘parla’ Gesù che è la Parola del Pensiero del Padre.
3.2 Attiro a Me i giusti della Terra, e anche ai retti non conoscitori del Dio vero dò riflessi di questo santo Dio vostro, per cui un rivo di Verità è in tutte le religioni rivelate, messo da Me che son Colui che irriga e feconda.
Lo Spirito Santo è sempre stato per me ma anche per molte altre persone il Mistero dei Misteri, il Dio meno pregato da tutti, forse perché - con quei suoi sette doni che si porta dietro pronto ad elargirli a chi lo invoca con il cuore – un poco ci spaventa perché ci fa temere, noi ‘umani’ tutto sommato ben contenti di essere ‘umani’, che Egli ci possa in qualche modo ‘divinizzare’ e quindi ‘snaturare’.
Il peccato sta infatti all’uomo come la droga al drogato, il quale - pur sapendo che bene non fa - non vi vorrebbe rinunciare.
Mi piacerebbe tanto potervelo fare conoscere meglio, ma – nell’impossibilità di conoscerlo - lo potremmo almeno considerare il nostro ‘Dio immanente’, cioè un qualcosa che si sente dentro di noi ma che non si riesce a definire.
Non ho pertanto parole per spiegarmi meglio a meno che… a meno che la ‘parola’ non la lasci a Lui che ancora una volta parla a Maria Valtorta per parlare anche a noi:3
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10 - 1 - 44. Isaia Cap. 45 v. 11-16-18-19.21-23
Dice lo Spirito di Dio:
« Non manchi a chiamarti la parola di Colui che è Sapienza e Amore di Dio, Colui che si effonde da eternità ad eternità su tutto quanto è per santificarlo a Dio, Colui che ha presieduto con la sua forza a tutte le opere della Trinità nostra e che non è estraneo a tutto ciò che è santo nel tempo e nell'eternità, perché lo sono il Santificatore, Quello che col suo settemplice dono vi santifica e a Dio vi porta facendovelo conoscere nei suoi voleri sulla Terra e nella sua gloria in Cielo.
Io sono la Sapienza di Dio. Sono Colui che la Seconda Persona della nostra Triade santissima chiama " Maestro di ogni vero, Colui che non vi parlerà da Se stesso, ma dirà tutto quello che ha udito e vi annunzierà l'avvenire ".
Ecco, o voi che cercate di conoscere anche più che necessario non sia, chi è Quello che può darvi questa conoscenza da voi cercata.
Io sono. Io, Luce della Luce, Io, Spirito dello Spirito, Io, Intelligenza dell'Intelligenza, sono il custode, il depositario di tutte le verità passate, presenti, avvenire, il conoscitore di tutti i decreti di Dio, l'amministratore delle sue luci agli uomini.
Io sono Quello, che, non assente col suo consiglio alle opere del Creatore, che non assente al decreto della Redenzione, neppure è assente presso voi per consigliarvi, e con dolcezza d'amore guidarvi nel rendere atto compiuto le volontà che il Padre vi propone.
Io sono più ancora. Sono l'Amore che vi ispira ciò che è atto a darvi l'abbraccio di Dio e per sentiero di santità vi porta sul suo seno.
Come nutrice pietosa, Io piglio la vostra incapacità di neonati alla Vita e vi educo e allevo. Tenendovi fra le mie braccia, vi do calore per farvi assimilare il latte dolcissimo della Parola di Dio onde divenga in voi vita.
Di Me stesso vi faccio scudo contro i pericoli del mondo e di Satana perché l'Amore è forza che salva. Io vi guido e sorreggo e come maestro di amorosa pazienza vi istruisco.
Faccio di voi, pesanti e tardi, pusillanimi e deboli, degli eroi e degli atleti di Dio.
Faccio di voi, poveri spirituali, dei re dello spirito, poiché il vostro spirito lo copro coi miei splendori divini e lo pongo su un trono che più grande non vi è, poiché il mio è trono di santità eterna.
Ma per conoscermi occorre non avere idolatria in cuore.
Occorre credere a ciò che Io ho santificato. Credere alle verità che Io ho illuminato.
Occorre abbandonare l'errore.
Occorre cercare Dio là dove Egli è. Non dove vi è il Nemico di Dio e dell'uomo.
Volete conoscere la Verità? Oh! venite a Me! Io solo ve la posso dire. E ve la dico nel modo che la mia bontà sa a voi confacente, per non turbare la vostra debolezza d'uomini e la vostra relatività.
Perché amate ciò che è contorto, complicato, tenebroso? Amate Me che sono semplice, lineare, luminoso; Me che sono gioia di Dio e dello spirito.
Volete conoscere il futuro dello spirito? Ed Io ve lo insegno parlandovi di una eternità che vi attende in una beatitudine che per voi è inconcepibile, nella quale, dopo questa ora di sosta, unica sosta sulla Terra, riposerete in Dio di tutte le fatiche, di tutti i dolori, dimenticherete il dolore perché la Gioia sarà vostro possesso; e se anche l'Amore, che mai come in Cielo è vivo, vi darà palpiti per i dolori dei viventi, non sarà pietà che vi darà dolore, ma solo amore attivo che sarà pur esso gioia.
Volete conoscere le perfezioni del Creatore nelle cose, i misteri della creazione?
Io ve li posso dire, Io che, Sapienza, "uscii primo dalla bocca di Dio, primogenita avanti tutte le creature ", Io che sono in tutto quanto è, perché tutto porta sigillo d'amore ed Io sono Amore.
Il mio Essere si estende su tutto l'Universo; la mia Luce bagna di Sé gli astri, i pianeti, i mari, le valli, l'erbe, gli animali; la mia Intelligenza corre per tutta la Terra, istruisce i lontani, dà a tutti un riflesso dell'Alto, educa alla ricerca di Dio; la mia Carità penetra come il respiro e conquista i cuori.
Attiro a Me i giusti della Terra, e anche ai retti non conoscitori del Dio vero dò riflessi di questo santo Dio vostro, per cui un rivo di Verità è in tutte le religioni rivelate, messo da Me che son Colui che irriga e feconda.4
Io, poi, come possente zampillo di sorgente eterna, trabocco da ogni lato della Cattolica Chiesa di Cristo, e con la Grazia, coi sette doni e coi sette sacramenti, faccio, dei cattolici fedeli, dei servi del Signore, degli eletti al Regno, dei figli di Dio, dei fratelli del Cristo, degli dèi la cui sorte è così infinitamente sublime che merita qualunque sacrificio per possederla.
Volgetevi a Me. Saprete, conoscerete e sarete salvi perché conoscerete la Verità.
Staccatevi, staccatevi dall'errore che non vi dà gioia e pace. Curvate il ginocchio davanti al Dio vero. Al Dio che ha parlato sul Sinai e che ha evangelizzato in Palestina. Al Dio che vi parla attraverso la Chiesa da Me, Spirito di Dio, fatta Maestra.
Non vi è altro Dio all'infuori di Noi: Uno e Trino.
Non vi è altra Religione che la nostra secolare.
Non vi è altro futuro, sulla Terra ed oltre, fuor di quello che vi dicono i Libri santi.
Tutto il resto è Menzogna destinata ad essere svergognata da Colui che è Giustizia e Verità.
Chiedete a Noi - Potenza, Parola e Sapienza - la luce acciò non camminiate più oltre su torti sentieri di morte, ma possiate venire anche voi, erranti, nella via sulla quale trovarono salvezza quelli che per la loro umile, sapiente, santa fede, piacquero a Dio che ne fece i suoi santi».
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La prossima riflessione sulla nostra sesta affermazione del Credo sarà dedicata a:
4. LA PENTECOSTE: ‘E POI ECCO LA LUCE, IL FUOCO, LO SPIRITO SANTO, ENTRARE, CON UN ULTIMO FRAGORE MELODICO, IN FORMA DI GLOBO LUCENTISSIMO, ARDENTISSIMO, NELLA STANZA CHIUSA, SENZA CHE PORTA O FINESTRA SIA MOSSA…’
NOTE al Capitolo 03
1 M.V.: 'Lezioni sull'Epistola di Paolo ai romani' – 16 - 13.2.48 - Centro Ed. Valtortiano
2 Galati 2,20
3 M.V.: ‘I Quaderni del 1944’ – Dettato del 10.1.44 – pagg. 30/33 – Centro Ed. Valtortiano
4 N.d.R.: la frase ‘un rivo di Verità è in tutte le religioni rivelate…’ va correttamente intesa alla luce di altri brani dell’Opera valtortiana. Il concetto di base è questo: l’unica religione veramente rivelata è quella cristiana, ma Dio Padre è creatore di tutti gli uomini e tutti li vorrebbe, come propri figli ‘adottivi’, salvi in Cielo. Pertanto Egli non nega delle luci di verità agli uomini ‘retti’ di altre religioni affinché essi – pur non appartenendo alla religione completamente ‘giusta’ perché rivelata direttamente e integralmente da Dio – trovino in esse elementi di verità che comunque consentano loro di salvarsi ed insegnare agli altri come salvarsi aiutati dalla Legge naturale dei ‘dieci Comandi’, Legge racchiusa da Dio nell’anima di tutti gli uomini affinché anche solo ‘istintivamente’ essi sappiano come condursi ai fini della salvezza finale pur senza essere della religione ‘giusta’.